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Un gitano a Chelsea
La scrittrice Virginia Woolf scrisse nel 1908 che l’era di Sargent (celebre ritrattista dell’800) era tramontata e “stava sorgendo l’era di Augustus John”. L’abilità di Augustus nel disegno, già leggendaria quando lasciò la Slade, negli Anni ’20 ne fece il più ricercato autori di ritratti: davanti a lui posarono George Bernard Shaw e Lawrence d’Arabia. Sulle sue stramberie giravano strani aneddoti: pare che da piccolo fosse un vero discolo e un maestro lo avesse colpito così forte alla testa da lasciarlo mezzo sordo. E sembra che nel 1897, tuffandosi in mare a Tenby, avesse sbattuto la testa sugli scogli. Riemerse dalle acque che non era più quello di prima, “una personalità ordinata, timida, insignificante” seppur tecnicamente precoce, diceva il suo tutor; il grave trauma cranico avrebbe contribuito ad accelerare la sua maturazione artistica e durante la convalescenza Augustus divenne un artista selvaggio, pieno di fuoco. Il pittorescrittore Wyndham Lewis lo descrisse come “un grande uomo d’azione nelle cui mani le fate avevano messo un pennello invece di una spada” .
Nel frattempo, nel 1901 John aveva sposato una compagna di studi alla Slade, la londinese Ida Nettleship, e aveva preso un incarico come professore all’università di Liverpool. Gli sposini rimasero lì meno di due anni, mentre Ida affrontava la prima gravidanza. Nel 1903 erano già a Londra alle prese col secondo figlio. Moglie doppia. Fu Gwen a portare nelle loro vite una novità: l’amica Dorelia McNeill, con la quale aveva condiviso un secondo viaggio in Francia, lungo il fiume Garonna, e poi una stanzetta a Parigi. Anche Augustus la volle come modella, ma Dorelia si trasformò presto nel fulcro stesso della sua vita. Da amante divenne una seconda moglie: con Ida convivevano in un ménage à trois senza gelosie e convenzioni, una moderna famiglia allargata di ampissime vedute. Prima in una casa nell’Essex, poi a Parigi, dove nel 1905 e nel 1906 Dorelia ebbe da Augustus due figli, finendo ritratta da lui come l’emblema eterno della madre con bambino. Questo non mise in crisi il rapporto con Gwen. Quando Dorelia fuggì a Bruges da un artista belga, fu Gwen a scriverle di ritornare da Augustus perché era “necessaria per il suo sviluppo emotivo e per quello di Ida”. Gitano. Fra le tante dicerie su Augustus, c’è quella secondo cui avrebbe avuto un centinaio di figli. Vero? Forse, in parte. Di certo aveva preso casa in Provenza, a Martigues, per essere più vicino alle comunità dei gitani, che amava profondamente e che immortalava nelle sue tele. Fu presidente della Gipsy Lore Society, associazione che studiava le tradizioni gitane. Inoltre si fece crescere i capelli e indossò a lungo orecchini d’ottone, giacche di velluto e sandali: un look gipsy che nei ristoranti di Chelsea destava un certo stupore. fratellino (v. riquadro qui sopra). Gwen era brava, ma il giudizio che veniva dato di Augustus, già prima del diploma, era impressionante: “il miglior disegnatore della sua generazione”. Questo per dire come non dovesse essere facile per la sorella maggiore ritrovarsi un genio in famiglia. Il ragazzo vinse lo Slade Prize e si aggiudicò una borsa di studio che lo indirizzò verso Parigi e soprattutto verso l’amata vita da zingaro.
COPPIA ECCENTRICA. Vinse un premio anche Gwen: aveva seguito i corsi per tre anni, poi nel 1898 lasciò la Slade. I due fratelli erano noti per il loro stile di vita bohemien, lei con la sua aria ascetica, fragile, vestita di scuro, lui con l’aspetto selvaggio per via di barba e capelli rossi arruffati, il fisico atletico e quell’aria da seduttore nato. Vivevano in uno squat, un magazzino senza luce e acqua, e prendevano decisioni bizzarre, come quella di andare a piedi a Roma. Fu un’avventura: lungo la strada dormirono nei campi dove capitava e si finanziarono il viaggio vendendo schizzi di ritratti. Alla fine arrivarono solo a Tolosa, e poi risalirono a Parigi, dove era più facile trovarsi un lavoro.
Gwen approdò all’Académie Carmen dove teneva lezione James McNeill Whistler, americano cresciuto in Russia, un dandy amico di Degas e degli impressionisti, molto apprezzato per