Focus Storia n. 159 - Gennaio 2020

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Storia SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n°159

MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - MC, Côte d’Azur € 8,10 - Germania � 12,00 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50

gennaio

COME ANDÒ INCONTRO ALLA MORTE FRA PRESAGI, PAURE E SOSPETTI

LE ULTIME ORE DI GIULIO CESARE 14 DICEMBRE 2019 - MENSILE � 4,90 IN ITALIA

Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona

ALTA SOCIETÀ

FESTE E BANCHETTI DI NATALE A DOWNTON ABBEY

OMBRE CILENE DALLA DITTATURA DI PINOCHET AI MOTI DI OGGI

ASSICURAZIONI COSÌ NACQUERO LE POLIZZE: FATTI E ANEDDOTI


Gennaio 2020

focusstoria.it

Storia

G

iulio Cesare era un grande conquistatore. Territori, ricchezza, consenso, cariche, donne: tutto volle e tutto ottenne. Con il mondo ai suoi piedi, dove sarebbe arrivato, se non lo avessero ucciso? Rari gli uomini di quella tempra (e ambizione) che muoiono tranquilli di vecchiaia. Cesare, sappiamo, non fu tra questi. Lo tradirono anche gli insospettabili: l’ultima cosa che vide fu la mano assassina di chi amava. Certo, di piedi, e interessi, ne aveva pestati molti. Ma il suo indiscusso genio militare e politico (che lo ha reso simbolo universale del potere) sembrava averlo reso invincibile. E invece. Il suo sangue non fermò il corso della Storia e la Repubblica romana finì comunque. Solo che a darle il colpo di grazia fu qualcun altro, quel giovane Ottaviano che dietro l’alibi della vendetta per lo zio ucciso fece piazza pulita di tutti i rivali. Cesare non poteva immaginare tutto questo mentre, con la testa carica di presagi, camminava verso la Curia, quel mattino di duemila anni fa. Emanuela Cruciano Caporedattore

Copertina di Grzegorz Pedzinski

RUBRICHE

4 LA PAGINA DEI LETTORI

6 NOVITÀ & SCOPERTE

8 TRAPASSATI

ALLA STORIA 10 UNA GIORNATA DA... 12 CHI L’HA INVENTATO? 74 DOMANDE & RISPOSTE 76 PITTORACCONTI 112 AGENDA

CREDITO CREDITO

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CI TROVI ANCHE SU:

In copertina: Giulio Cesare e i suoi assassini (ricostruzione).

IN PIÙ...

14 ASESSOmorte i diversi

La persecuzione contro l’omosessualità.

PERSONAGGI 20 Lainfluencer regina

Margherita di Savoia, prima first lady dell’Italia unita.

QUOTIDIANA 26 VITA Natale a Downton Abbey

Dietro le quinte di una serata speciale in un’aristocratica dimora inglese.

INDUSTRIA 34 Fame d’acciaio

Dalle spade di duemila anni fa all’Ilva.

Bruto davanti alla statua di Pompeo (Fedor Bronnikov, 1827-1902).

LA FINE DI GIULIO CESARE 40 Le mie ultime ore

Ricostruito il contesto che portò alla sua uccisione, abbiamo immaginato che cosa pensava mentre andava incontro alla morte.

48 Perché l’hanno ucciso

Tra riforme scomode, giochi politici, traditori insospettabili, ricostruiamo le ragioni del cesaricidio.

52 Conquistatore nato

Ritratto dell’uomo che dai bassifondi della Suburra scalò tutti i gradini fino a diventare il padrone di Roma.

60 Venni, vidi, vinsi

Velocità, generosità, fermezza e incoscienza. Furono le doti con cui Cesare vinse (quasi) tutte le sue battaglie.

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Augusto pigliatutto

Dopo il cesaricidio, si aprì una lotta senza quartiere per il potere. La vinse Ottaviano Augusto, che sarebbe diventato il padrone dell’impero.

RICORRENZE 78 Accadde il 25 dicembre

Il compleanno di Gesù... e altro ancora.

NOVECENTO 82 L’uomo che morì due volte Witold Pilecki, l’uomo che volle entrare ad Auschwitz.

88 VISUALE Eterna bellezza

Tre mostre celebrano il genio artistico di Antonio Canova.

ITALIA 94 Nella terra di mezzo

Le colline del Monferrato: strategiche e contese.

TEMA 96 IlGRANDE Cile di Pinochet Dal golpe militare alle proteste di oggi.

ASSICURAZIONE 104 Stai sereno

I contratti di assicurazione sono nati in Italia nel ’300.

DIPLOMAZIA 108 Viaggio in Italia

L’ambasceria di quattro principi giapponesi. 3

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NEI PROSSIMI NUMERI

AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

LE VITE DEGLI ALTRI

Giorgio Vasari raccolse nella sua opera più famosa aneddoti, vizi e virtù, pregi e difetti veri o presunti di oltre 160 artisti vissuti tra Medioevo e Rinascimento.

PROTAGONISTI

L’ENFANT PRODIGE DELL’ANTICHITÀ

A vent’anni salì al trono di Macedonia, a venticinque fondò il suo impero e a trentatré morì: ecco la folgorante parabola di Alessandro III detto “Magno”.

GRANDE GUERRA

ALAMY STOCK PHOTO

LA QUESTIONE EBRAICA

Dove, quando e soprattutto perché è nata la discriminazione degli ebrei? Analisi della diffusione del germe dell’antisemitismo.

ARTE

MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE

ANTISEMITISMO

MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE

IN EDICOLA DAL 16 GENNAIO CON TANTE ALTRE STORIE E PERSONAGGI

IL PRINCIPE DELLE TRINCEE Il tabacco fu una consolazione irrinunciabile per tutti i soldati impegnati nel primo conflitto mondiale.

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CESARE Le mie ultime ore

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h, malum! Non mi sento affatto bene stamattina. Nelle ultime settimane i mal di testa, gli svenimenti e gli spaventi notturni si sono fatti più frequenti e intensi: questo subdolo male mi tortura. A volte mi chiedo se non sia meglio morire: in fondo sono un uomo anziano, a luglio compirò 56 anni... Ma basta, Cesare! Da dove arrivano questi pensieri cupi? Colpa della notte agitata. E di Calpurnia, che con la sua ansia mi ha contagiato. Entrambi ci siamo svegliati all’alba, di soprassalto,

con l’impressione che porte e finestre della nostra camera da letto si fossero spalancate all’improvviso. In lacrime, la mia terza moglie mi ha raccontato allora di aver visto nel sonno che il tetto della domus crollava, mentre io venivo assassinato tra le sue braccia. Le donne sono così impressionabili... Eppure il suo turbamento mi ha messo in agitazione. Forse perché anch’io ho fatto un sogno strano: mi libravo in aria, volavo al di sopra delle nubi e  stringevo la mano a Giove.


PRIMO PIANO Ricostruito il contesto che portò alla sua uccisione, abbiamo immaginato cosa pensava mentre andava incontro alla morte.

RES /REALY EASY STAR

di Maria Leonarda Leone

Pugnalata letale

La morte di Giulio Cesare di Vincenzo Camuccini: il quadro fu realizzato intorno al 1806. Bruto viene ritratto mentre colpisce il dictator senza avere il coraggio di guardarlo. Secondo alcuni, era figlio di Cesare. 40

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A MORTE I DIVERSI

SESSO

Dal rogo alla forca, dalla gogna alle camere a gas. Storia dimenticata della persecuzione contro l’indicibile “vizio” omosessuale. di Claudia Giammatteo

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olui che è comprovato sodomita deve perdere i testicoli. Chi lo fa una seconda volta, deve perdere il membro. E se lo fa una terza volta, deve essere arso”. E se la comprovata è una donna “a ciascun atto deve perdere un arto, e la terza volta dev’essere arsa. E tutti i loro beni li confisca il re”. Così sentenziava, nel 1260 circa, un raccapricciante manuale giuridico francese (Li Livres de Jostice e de Plet) conservato alla Biblioteca nazionale di Parigi. E quella macabra condanna non fu un fatto eccezionale, ma solo la punta dell’iceberg di una delle pagine più rimosse della storia dell’Occidente: la persecuzione legale dell’omosessualità maschile e femminile. Il calvario di masse di anonimi condannati alla pena capitale dal XII secolo alla fine dell’800, esposti sulla gogna, castrati,

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impiccati, arsi vivi sulle piazze a causa del loro “peccato contro natura”, “vizio diabolico”, “malattia morale contagiosa”. Uno stigma millenario che ha messo sullo stesso piano le relazioni amorose tra persone dello stesso sesso con stupri e abusi su minori, i cui echi sopravvivono nei tabù omofobici di oggi.


AKG-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Vergogna!

UNIVERSAL HISTORY ARCHIVE/UIG/SHUTTERSTOCK

Uomini alla gogna: questa terribile condanna fu spesso inflitta agli omosessuali. A destra, il vescovo anglicano Atherton e il suo amante, John Childe, impiccati come prescriveva il Buggery Act del 1533.

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RES

PERSONAGGI


La prima first lady dell’Italia unita era bella, intelligente, elegante. E curò così bene la sua immagine da diventare un’icona di stile.

LA REGINA di Massimo Manzo

INFLUENCER F

JOINT VENTURE DINASTICA. Nata a Torino nel 1851, la futura regina era figlia di Elisabetta di Sassonia e del duca di Genova Ferdinando di Savoia, fratello dell’allora sovrano di Sardegna Vittorio Emanuele II. Quando aveva 10 anni, l’illustre zio divenne il primo re d’Italia, e presto si pose il problema di trovare una sposa adatta al giovane erede al trono, Umberto. «Dopo vari tentennamenti, la scelta cadde sulla principessa Matilde d’Asburgo-Teschen, ma a pochi mesi dalla cerimonia la promessa sposa morì in un incendio», racconta Luciano Regolo, autore del libro Margherita di Savoia,

i segreti di una regina (Edizioni Ares). «Fu allora che entrò in scena Margherita, cugina di Umberto, ritenuta la moglie “giusta” perché già educata secondo le consuetudini di casa Savoia». Orfana di padre, la giovane aveva all’epoca 16 anni (7 in meno del consorte) e il physique du rôle perfetto: raffinata, intelligente e di bell’aspetto, con lunghi capelli biondi e intensi occhi azzurri. Con Umberto si sposarono a Torino nel 1868, e dopo le nozze intrapresero un tour della Penisola per “sponsorizzare” la neonata monarchia nazionale, guidata da Vittorio Emanuele II senza una regina al fianco (sua moglie Maria Adelaide d’Austria era morta nel 1855). Al di là delle apparenze, però, il loro non fu un matrimonio d’amore, ma una joint venture dinastica. Donnaiolo impenitente, Umberto tradì spesso la moglie e rimase per tutta la vita innamorato della contessa Eugenia Bolognini Litta Visconti, rischiando di gettare un’ombra sull’immagine della famiglia reale. Margherita imparò tuttavia a tollerare le intemperanze del consorte, costruendo con lui un’intesa quasi fraterna, e arrivò a permettere alla rivale di vegliare la salma del marito, dopo la sua morte. Ma anche lei ebbe un flirt extraconiugale tollerato da Umberto: si  innamorò del barone Luigi Beck Peccoz, con DE AGOSTINI VIA GETTY IMAGES

u la prima first lady del Regno d’Italia, lanciò nuove mode come una influencer ante litteram e si guadagnò un posto d’onore nell’immaginario popolare, tanto che il suo nome è ancora oggi legato al piatto italiano più famoso al mondo: la pizza margherita. Regina d’Italia al fianco di Umberto I dal 1878 al 1900, Margherita di Savoia divenne una delle icone più rappresentative e amate della monarchia sabauda. Le ragioni di tanto successo? Un’ineguagliabile “professionalità” nel gestire la propria immagine e un talento naturale nelle pubbliche relazioni.

Elegante

Ritratto della regina Margherita di Savoia (1851-1926) moglie di Umberto I e dal 1878 prima regina d’Italia, poiché Vittorio Emanuele II era vedovo. Nell’altra pagina, la copertina di Margherita, la rivista per le signore italiane, magazine di moda.

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NATALE A DOWNTON ABBEY

VITA QUOTIDIANA

Christmas upper class

Questo quadro del 1913 rappresenta il momento finale del banchetto: di solito uomini e donne si separavano e i signori si appartavano per fumare in sigaro o sorseggiare un liquore. A Natale, invece, si stava tutti insieme e si facevano giochi di societĂ . In alto, una cartolina natalizia datata 1910. 26

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BRIDGEMAN IMAGES

Ispirati dalla serie Tv, abbiamo sbirciato “dietro le quinte” di una serata speciale, in una nobile dimora di campagna in epoca edoardiana. di Maria Leonarda Leone

BRIDGEMAN IMAGES

L

a neve comincia a cadere, mentre un gruppetto di improvvisati coristi, in piedi nel cortile del castello di un’aristocratica famiglia della campagna inglese, intona il ritornello di un’allegra canzoncina natalizia. Tremano dal freddo, ma sperano che qualcuno si affacci per dar loro qualche moneta: in fondo è la vigilia di Natale! Là dentro, davanti al caminetto acceso nel salone, il maggiordomo sta finendo di decorare un enorme albero di Natale: con accuratezza e attenzione appende preziose palline di vetro soffiato, angeli in stoffa e di porcellana, addobbi di pizzo e di cera e ninnoli scintillanti. Un’immagine di Santa Claus troneggia sul ramo più alto, un angelo fa da puntale. Il tocco finale: decine di candeline fissate ai rami. Le accenderà stanotte, un’unica volta: sarà quello il momento in cui, sistemati i regali sotto l’albero, le porte del salone si apriranno ai bambini di casa, lasciandoli a bocca aperta. Anche se in momenti diversi, tutti avranno il proprio dono: libri, giocattoli, bambole, inutili ammennicoli per la famiglia, stoffa e laute mance per le cameriere e i  domestici più anziani.


RICORRENZE

ACCADDE IL

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di Roberto Roveda

ALAMY/IPA

dicembre

Secondo la tradizione, Natale è il giorno della nascita di Gesù, ma questa data è legata anche a tanti altri curiosi eventi storici...

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alle fonti storiche sappiamo che l’imperatore Aureliano nell’anno 274, volendo unificare culturalmente il mondo romano, istituì per decreto un dio uguale per tutti i sudditi dell’impero (ovvero il Sol invictus) e ne fissò la festa (Dies natalis) dopo il solstizio d’inverno. Nel 352, quando il cristianesimo era legale da meno di quarant’anni, papa Giulio I fissò la celebrazione della nascita di Gesù a fine dicembre. Così, quando nel 380 l’imperatore Teodosio I emanò

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un editto che faceva del cristianesimo l’unica religione ammessa nell’impero, i fedeli, sostituite le festività pagane con quelle cristiane, si trovarono il Natale del Dio Unico già pronto e fecero presto a rimpiazzare il Sole con Gesù. Anche se quella data non è mai citata nei Vangeli. Lo scambio sembrò più che lecito e la fatidica data, nei secoli, assunse un valore simbolico diventando uno scenario ideale da “sfruttare” per suggellare incoronazioni, • buone azioni, ma anche plateali esecuzioni.


In ginocchio davanti alla Chiesa eodosio fu l’ultimo imperatore a governare su tutto l’Impero romano. Era un grande generale e un uomo spietato, ma il 25 dicembre del 390 dovette inginocchiarsi di fronte al vescovo di Milano Ambrogio, oggi santo patrono della metropoli lombarda. Il sovrano aveva fatto massacrare migliaia di persone a Tessalonica, in Grecia, per vendicare l’uccisione di un suo funzionario. Ambrogio criticò la condotta imperiale e invocò la penitenza pubblica

Imperatori divini

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no dei giorni più importanti della storia occidentale è il 25 dicembre dell’anno 800, quando durante la messa di Natale, papa Leone III incoronò imperatore Carlo Magno (a sinistra, in un quadro del 1861). Fu l’inizio del Sacro romano impero destinato a incidere profondamente sulla storia d’Europa per tutto il Medioevo e a durare più di mille anni. L’ultimo “sacro romano imperatore” fu, infatti, Francesco II d’Asburgo che rinunciò al titolo il 2 agosto 1806. In Giappone. Il 25 dicembre 1926, Hirohito divenne il 124° imperatore del Giappone. Fu l’ultimo sovrano a essere considerato di origine divina e guidò l’Impero del Sol Levante durante la Seconda guerra mondiale. Vide le bombe atomiche americane distruggere Hiroshima e Nagasaki e dopo la capitolazione del Giappone nel 1945 dovette rinunciare alle sue prerogative di sovrano assoluto e riconoscere pubblicamente di essere un uomo come gli altri. Rimase sul trono fino al 1989.

del sovrano, altrimenti non gli avrebbe più permesso di partecipare ai riti religiosi. Teodosio, un po’ perché fervente cristiano, un po’ perché consapevole che senza l’appoggio della Chiesa non sarebbe riuscito a governare, chinò il capo. Implorò perdono di fronte ad Ambrogio e al popolo milanese (a destra, la scena in una tela del 1745). Fu la prova che ormai gli imperatori contavano meno di un vescovo all’interno dell’Impero romano.

ERICH LESSING/ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO

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Sapore di mare

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ristoforo Colombo voleva a tutti i costi celebrare il Natale a terra durante il viaggio che lo aveva portato a scoprire l’America. Si avvicinò alle coste dell’isola da lui chiamata Hispaniola (oggi Haiti) ma una delle caravelle si incagliò sulla barriera corallina. Era il 25 dicembre 1492 e Colombo, una volta tratti in salvo i naufraghi, li fece sbarcare sulla terraferma. Qui, con i resti della caravella venne costruito un forte, il primo insediamento europeo nel Nuovo Mondo. Colombo lo chiamò Navidad, cioè “Natale”.

Belle scoperte. Il 25 dicembre 1643, invece, il capitano di una nave della Compagnia inglese delle Indie Orientali avvistò una piccola isola nell’oceano Indiano, al largo dell’Indonesia. Venne chiamata l’Isola di Natale, oggi appartiene all’Australia ed è uno dei luoghi più incontaminati della Terra. Infine, il 25 dicembre 1938 alcuni pescatori sudafricani trovarono nelle loro reti un pesce sconosciuto. Si trattava di un celacanto, specie creduta estinta da milioni di anni, quindi si trattava di un fossile vivente!

Le buone azioni

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el 1551 il re d’Inghilterra Edoardo VI (figlio di Enrico VIII) fece rinviare la condanna a morte del duca di Somerset, Edward Seymour, perché l’esecuzione era fissata per il 25 dicembre. In realtà il condannato era lo zio del sovrano ed Edoardo usò questo stratagemma sperando di salvarlo. Fu inutile perché Seymour fu giustiziato comunque, per volere del Parlamento inglese, il 22 gennaio 1552. Invece il giorno di Natale del 1868 il presidente Usa Andrew Johnson decise di concedere la grazia a tutti coloro che avevano combattuto per la Confederazione degli Stati del Sud durante la Guerra di secessione. Fu il primo, vero tentativo di rappacificare nordisti e sudisti. Il 25 dicembre 1977 si ricorda la prima visita di un presidente d’Israele in un Paese arabo. Il leader israeliano Begin si recò al Cairo per incontrare il presidente egiziano Sadat.

Giorno nero per il comunismo

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l 1989 fu l’anno della caduta dei regimi comunisti dell’Europa Orientale e del crollo del Muro di Berlino. In Romania il dittatore Nicolae Ceausescu cercò di reprimere con la forza i tentativi di rovesciare il suo regime, ma i suoi collaboratori lo fecero arrestare con la moglie Elena. I due furono condannati a morte in un processo sommario che durò meno di un’ora. Il 25 dicembre 1989 furono uccisi a colpi di kalashnikov. Due anni dopo, sempre nel giorno di Natale, Michail Gorbaciov rassegnò le sue dimissioni da presidente dell’Urss. Fu l’evento che segnò la fine dell’Unione Sovietica, lo Stato nato al posto della Russia dopo la Rivoluzione bolscevica del 1917.

Natale sul trono: i sovrani incoronati il

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dicembre 1000

Stefano I (poi santo Stefano, primo re a essere canonizzato) riceve la corona d’Ungheria

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Il duca normanno Guglielmo il Conquistatore è proclamato re d’Inghilterra

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Ruggero II di Altavilla diventa re di Sicilia

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Enrico VI di Svevia sale al trono di Sicilia 79

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I GRANDI TEMI DITTATURA CILENA L’11 settembre 1973 iniziava nel sangue la lunga e cruenta dittatura di Augusto Pinochet. Dal golpe di allora alle proteste di oggi, ecco che cosa è successo.

BETTMANN ARCHIVE/GETTY IMAGES

di Carlo Cauti

IL CILE DI

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PINOCHET


Vincitori e vinti

Il palazzo presidenziale cileno sotto le bombe dell’esercito durante il golpe che costrinse al suicidio il presidente socialista Allende (sopra, la sua ultima foto). Sotto, il dittatore Pinochet.

ASSALTO ALLA MONEDA. L’ordine partì all’alba dell’11 settembre 1973: i cacciabombardieri dovevano colpire La Moneda, il palazzo presidenziale e sede del governo cileno, a Santiago. Quel giorno l’edificio si era

ALAMY/IPA

HERITAGE-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

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no strano movimento disturbò la routine dei pazienti ricoverati alla London Clinic, nella capitale britannica, alle 23:00 del 16 ottobre 1998. Quella notte agenti di Scotland Yard entrarono in una delle stanze per una missione insolita: scovare un signore di 83 anni che si stava riprendendo da un intervento chirurgico alla colonna vertebrale per notificargli, mentre era ancora a letto, che era in stato d’arresto. Quando la stampa locale riferì che il paziente era l’ex dittatore cileno Augusto José Ramón Pinochet Ugarte (1915-2006), migliaia di persone si mobilitarono. Da un lato, le reazioni di gioia alla richiesta di arresto presentata dal giudice spagnolo Baltasar Garzón. Dall’altro, messaggi di indignazione e solidarietà con l’ex dittatore, inviati da ammiratori cileni ed ex alleati. Tra questi, l’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, che aveva goduto del sostegno di Pinochet nella guerra delle Falkland/Malvinas contro l’Argentina, nel 1982. E proprio le reazioni accalorate che ancora oggi segnano qualsiasi dibattito sull’ex dittatore, così come le proteste che stanno scuotendo il Cile dallo scorso ottobre, mostrano come l’eredità di Pinochet sia presente ancora oggi nel Paese andino. Tutto partì un mattino di 46 anni fa. Quando il Cile entrò nella sua stagione più buia.

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