Focus n. 329 - Marzo 2020

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Mensile: Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo (cont.), Spagna € 7,00 / MC, Côte d’Azur € 7,10 / Canada CAD 12,00 / Germania € 10,00 / Svizzera Chf 8,90 – C.T. Chf 8,40 / USA $ 12,00. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO

COME ABBIAMO IMPARATO A GESTIRE IL BENE E IL MALE

329

21 FEBBRAIO 2020 MARZO 2020 € 3,90 IN ITALIA

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SIETE PIÙ

BUONI O PIÙ CATTIVI? ECCO IL TEST PER SCOPRIRLO

SALUTE PARTITA A SCACCHI COL VIRUS

ASTRONOMIA GLI ALIENI VEDONO IL NOSTRO PASSATO

GUIDA SICURA LA TECNOLOGIA ANTI UBRIACHI

ESPERIMENTI CONTRO LE CIMICI SCATENIAMO UNA VESPA


329 MARZO 2020

www.focus.it

Scoprire e capire il mondo PRISMA

12 Prisma sonoro 15 Fiumi in numeri 18 Cogli l’etimo 21 Curiosità sulle iene 22 Spazio 24 Quattro domande 26 Piccola fisica

Stiamo diventando meno caldi?

19 11

Perché lo stress fa venire i capelli bianchi?

dossier Comportamento 30 LA CATTIVERIA DALLE ORIGINI

Abbiamo imparato a essere buoni con quelli che riteniamo parte della nostra comunità. E allo stesso tempo possiamo diventare feroci con quelli che riteniamo estranei.

36 IL MALE E IL BENE OGGI

Fin da piccoli, siamo combattuti tra due istinti: fare i nostri interessi o fare innanzitutto quelli degli altri. Come ne usciamo?

42 QUANTO SEI CATTIVO?

36

A essere combattuti tra impulsi generosi ed egoisti cominciamo subito, fin da piccolissimi

Misura i lati oscuri della personalità con un test creato da tre scienziati.

46 PARTITA A SCACCHI COI VIRUS

52 SE NON CI FOSSE LA NEVE...

58 E LA MACCHINA NON PARTE

medicina

Il nemico muove per primo. E poi tocca a noi usare le armi della scienza per dare scacco matto.

scienza

... Reazione a catena nel clima e più riserve d’acqua artificiali.

tecnologia

Tutti i sistemi per impedire di guidare a chi ha bevuto.

In copertina: Shutterstock; Getty Images (3); Elijah J.Talamas/Ars Usda.

46

Tutte le strategie che possiamo adottare per limitare i danni dei virus Focus | 3


62 ROULETTE ALCOLICA

64 VESPINA CONTRO CIMICE

70 CATTEDRALI DI CARTA

78 PENSIONI IN NUMERI

80 DOPO IL FUOCO

86 ITALIA IN PISTA

93 COSA VEDREBBERO GLI ALIENI

106

salute

Un solo bicchiere può bastare per alterare i nostri riflessi e rendere meno sicura la guida.

biologia

La cimice asiatica ha distrutto 588 milioni di euro di frutta italiana. La combatteremo con la vespa samurai.

architettura

L’immensità del sapere racchiuso nelle biblioteche ha ispirato filosofi e scrittori. Ma anche progettisti. Esistono circa 600 specie di piante carnivore

cifrario economico

Toccarle non porta voti ed è impopolare. Ma al di là degli slogan, ecco una panoramica del loro stato.

natura

La natura ha sempre convissuto con gli incendi. E in alcune zone ha perfino imparato ad adattarsi.

tecnologia

In Antartide si sta costruendo la prima vera base di atterraggio in ghiaia del continente.

spazio

Se delle civiltà extraterrestri ci stessero osservando potrebbero vedere gli eventi del passato della Terra.

93

Per certi aspetti, l’universo è una macchina del tempo

126 FARE CENTRO

100 E TU SAPRESTI SALVARLO?

106 I FIORI DEL MALE

118 TERRA DI GUERRA

medicina

In casi di emergenza pochi minuti fanno la differenza tra la vita e la morte. Ecco come essere d’aiuto.

natura

Quando il gioco si fa duro, i vegetali cominciano a mangiare. Carne.

storia

Perché in Medio Oriente, dove è nata la civiltà, non si è mai smesso di combattere?

RUBRICHE

7 L’oblò 98 Tipi italiani 112 Domande & Risposte 124 A confronto 149 MyFocus 154 Cartellone 158 Giochi

scienza sportiva Come Mauro Nespoli, fuoriclasse del tiro con l’arco, si prepara alle Olimpiadi di Tokyo.

134 RIMEDI BESTIALI animali

Gli 8 metodi più curiosi che abbiamo mai escogitato per salvare le specie in pericolo.

140 L’ARTE DEL FREDDO SENTIRE arte

Panorami innevati e cieli bianchi. Nei dipinti dei maestri c’è questo e molto di più.

144 DATEMI UNA MAPPA intervista

Dai primi cartografi ai satelliti: intervista a Joe Smith, direttore della Royal Geographical Society di Londra.

116 È possibile ruttare nello spazio?

4 | Focus

Ci trovi anche su:


Getty Images

dossier

PRIMA IO? I bambini molto piccoli provano compassione istintiva per i coetanei in difficoltà. Dall’età scolare, si prova empatia in modo più o meno intenso a seconda di chi sia a soffrire.


comportamento

Come gestiamo il male e il bene

oggi

Fin da piccoli, siamo combattuti tra due istinti: fare i nostri interessi o fare innanzitutto quelli degli altri. Come ne usciamo? Facendo un bilancio tra costi e benefici delle nostre azioni.

di Raffaella Procenzano

È

vero (o perlomeno è molto probabile): nel corso della sua storia evolutiva, l’uomo è diventato meno cattivo. Perché è diventato più sociale, e gli individui più aggressivi sono stati emarginati (vedi articolo precedente). Oppure perché, come sostiene il biologo evoluzionista David Sloan Wilson, le comunità in cui la collaborazione e l’altruismo erano più utilizzati hanno pian piano soppiantato quelle più conflittuali. Sia come sia, i due istinti che riassumiamo comunemente con le parole “bontà” e “cattiveria” restano presenti nella società odierna e soprattutto nella vita di ognuno di noi. E gestirli non è facile. GIUSTIZIA INFANTILE Ad essere combattuti tra impulsi generosi ed egoisti cominciamo subito, fin da piccolissimi. Le ricerche dimostrano che anche i bambini di 18 mesi sanno “mettersi nei panni dell’altro” e spontaneamente provano a consolare chi soffre, ma anche che, già intorno ai 4 anni, possono provare soddisfazione se qualcuno che si è comportato male riceve una punizione (il sentimento di malevolo piacere che in tedesco viene chiamato schadenfreude). Non solo, ad appena 3 anni cominciano a favorire i membri del proprio gruppo rispetto agli altri: in un esperimento, alcuni bambini di 3 anni dovevano distribuire le caramelle alle bambole. Tra queste ultime, alcune erano state precedentemente descritte come “amiche” o “sorelle” del bambino, altre no. Quando le caramelle non Focus | 37


medicina

N

el primo mese ha contagiato quasi 10.000 persone, uccidendone 213, ed è sbarcato in una ventina di Paesi, viaggiando sui voli provenienti da Wuhan (Cina), epicentro dell’epidemia. Dopo qualche tentennamento, il 30 gennaio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha ammesso che la nuova malattia costituisce un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Originatosi dai pipistrelli ma arrivato all’uomo in modo non ancora chiaro, il nuovo coronavirus è in ordine di tempo l’ultima invasione virale ad allarmare il mondo. Non è la prima, e non sarà neppure l’ultima. I virus sono ovunque e, oggi più che mai, bisogna tenere alta la guardia, per prevedere le loro mosse, capire come e dove colpiranno, pianificare le contromisure e sconfiggerli. Come in una partita a scacchi. TANTI VIRUS PRONTI A COLPIRCI I numeri restituiscono le dimensioni del problema. A partire dal 1970 sono stati scoperti più di 1.500 nuovi agenti patogeni (virus, ma anche batteri). Non tutti hanno avuto un impatto importante sulla salute, ma alcuni sono invece tristemente noti. È il caso di Ebola, comparso nel 1976 nello Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), e dell’Hiv, arrivato in Occidente dall’Africa fra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, e causa di 32 milioni di morti, stando alle ultime stime. In anni più

PARTITA A SCACCHI COI

Virus Il nemico muove per primo. E poi tocca a noi pianificare una strategia per limitare i danni e usare le armi della scienza per battere l’avversario. di Margherita Fronte

46 | Focus


Getty Images

UN ESERCITO Si stima che negli animali circolino fra i 631.000 e gli 827.000 virus che potrebbero passare all’uomo. Ed è impossibile sapere quando e come decideranno di attaccare.


tecnologia

I sistemi per bloccare le auto quando alla guida c’è un ubriaco funzionano. Ma perché non vengono adottati? di Marco Consoli

Come impedire di guidare a chi ha bevuto

N

ove morti in due incidenti avvenuti a Lutago, in Alto Adige, e a Roma. Causati entrambi dalla guida in stato di ebbrezza. È questo il pesante bilancio che lo scorso mese di gennaio ha rilanciato la domanda: si potevano evitare? Molte persone sopravvalutando le proprie facoltà nel reggere l’alcol (vedi articolo seguente), si mettono alla guida dopo aver bevuto. Cambiare queste abitudini non è semplice. Lo dimostrano le statistiche: secondo le rilevazioni dei soli carabinieri, nel 2017 su 30.151 incidenti con vittime e feriti, il 9,7% sono avvenuti a causa della guida in stato di ebbrezza, causando il 4,5% sul totale delle morti. Questo vorrebbe dire che, su 3.378 morti per incidenti registrati durante quell’anno, si può stimare che circa 152 siano stati causati da un guidatore che aveva bevuto. 58 | Focus


Una possibile soluzione al problema però esiste ed è frutto dell’innovazione tecnologica: sarebbe sufficiente introdurre in auto un etilometro con cui valutare il tasso alcolemico di una persona prima che si metta alla guida. Se il test viene superato, l’auto si mette in moto, viceversa l’apparecchio impedirebbe alla centralina elettronica di avviare il motore. Il congegno, identico a quello usato dalle forze dell’ordine, richiede di soffiare in una cannula: un sensore elettrochimico attraverso un processo di ossidazione dell’alcol contenuto nell’aria espulsa produce una corrente elettrica. A quel punto basta misurare l’intensità della corrente per calcolare la percentuale di alcol contenuta nel sangue.

BLOCCATA Come reagireste se un etilometro impedisse l’avviamento della vostra macchina nel caso in cui aveste bevuto alcolici oltre il limite consentito?

Getty Images

USATI IN TUTTO IL MONDO La tecnologia non è una novità, perché risale alla fine degli anni ’60, anche se i primi modelli commerciali si sono diffusi a partire dagli anni ’80 e soprattutto ’90. Oggi gli etilometri sono disponibili in versioni portatili da poche decine di euro, e servono a eseguire un test utile a sapere se si è in grado di guidare. Quelli professionali predisposti per il blocco dell’auto invece hanno un costo elevato: ad esempio il Dräger Interlock 5000 costa circa 1.000 euro esclusa l’installazione. Il congegno si può montare in officina su varie marche di auto, ma Volvo offre tra gli optional la predisposizione per l’installazione. Non c’è da stupirsene, perché la Svezia è all’avanguardia nel tentativo di ridurre gli incidenti causati dallo stato di ebbrezza (che lì causano, fonte Oms, il 24 per cento dei deceduti). Già nel 1999 si è infatti avviato un programma per controllare le persone “pizzicate” a guidare dopo aver bevuto: anziché vedersi sospendere la patente per due anni, potevano farsi installare un etilometro in auto da usare prima e durante la marcia e l’eventuale superamento dei limiti determinava la sospensione del permesso di guida. Il risultato è che il 20 per cento dei conducenti è riuscito a rigare dritto. Un programma analogo è stato lanciato in Belgio nel 2010, in Olanda nel 2011, in Nuova Zelanda nel 2012 e nel 2017 in Austria. Negli Usa, dove addirittura nel 29 per cento degli incidenti stradali i morti sono causati dall’alcol (fonte Oms), la sperimentazione è stata avviata in vari Stati: si calcola che l’utilizzo di un etilometro potrebbe salvare fino a 800 persone l’anno. In Italia, in attesa di regole nuove, Dräger ha avviato un programma con la società privata Bus Company di Saluzzo (Cuneo) per dotare gli autobus di un etilometro, garantendo così ai passeggeri che il conducente sia sobrio. E SE NON FUNZIONANO? Questi programmi preventivi però aprono una serie di problemi. Il New York Times ha pubblicato un lungo articolo a dicembre che testimonia come gli etilometri a bordo possano causare incidenti quando distraggono il guidatore obbligato a usarli durante la marcia per provare di non aver bevuto dopo aver acceso il motore. Altre critiche arrivano da tempo anche dalla Svezia, dove alcune associazioni di automobilisti contestano la legittimità dei test, dovuti a malfunzionamenti: basterebbe ad esempio aver ingerito un dolce perché il destrosio in esso contenuto causi, soffiando nella bocchetta dell’etilometro, un falso positivo. Non a caso Volvo consiglia di non mangiare o bere per 5 minuti prima di usarlo, né di attivare i tergicristalli, perché l’alcol nella vaschetta lavavetri entrando nell’abitacolo potrebbe alterare il risultato. La madre di tutte le critiche a questi sistemi però riguarda l’attendibilità del test: chi assicura che a soffiare prima di mettere in moto sia proprio il guidatore e non un suo amico compiacente? Proprio per questo le tecnologie più recenti mirano all’iFocus | 59


natura

I fiori

Agf

male del


SU, AVVICINATI... I veri fiori della rosòlida (Drosera rotundifolia) sono piccoli e bianchi. Queste, splendide, sono invece le sue micidiali foglie: i “tentacoliâ€? che le ricoprono producono un liquido zuccherino e vischioso, che attira gli insetti e li blocca.

Quando il gioco si fa duro, i vegetali cominciano a mangiare. Le piante carnivore, per conquistare terre povere di nutrienti, hanno sviluppato trappole letali. di Giovanna Camardo Focus | 107


animali

Dai tubi pneumatici per salmoni ai trapianti di microbi per koala. Ecco gli 8 metodi piĂš curiosi che abbiamo escogitato per salvare le specie in pericolo.

Ansa

di Gabriele Ferrari

ILRIMEDI TITOLO

134 | Focus


N

e stiamo davvero facendo di tutte: trapianti di cacca ai koala, cannoni per “sparare” i salmoni, ultraleggeri con cui guidare gli uccelli in volo... Non preoccupatevi: è tutto a fin di bene. Quelli citati sono infatti alcuni dei metodi curiosi che abbiamo dovuto escogitare per aiutare gli animali a sopravvivere (e a superare problemi che in molti casi noi stessi abbiamo creato). Accanto alle strategie “tradizionali” – leggi di protezione, istituzione di aree protette, salvataggio di esemplari, programmi di reintroduzione in natura – sono state elaborate soluzioni davvero singolari. Abbiamo selezionato gli 8 metodi ed esperimenti più curiosi.

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VOLO DIETRO A “MAMMA” Un metodo per riportare gli uccelli nei luoghi da cui sono scomparsi è farli crescere in cattività e reintrodurli in natura. Ma se

devono migrare come fanno a orientarsi senza un genitore che insegni loro la strada? La soluzione che abbiamo trovato noi umani è piuttosto curiosa: diventare i loro genitori adottivi e accompagnare i giovani inesperti a bordo di velivoli ultraleggeri. Tra i casi più noti c’è il progetto “Reason for Hope” (concluso, almeno per ora, nel 2019), collaborazione tra Austria, Germania e Italia per reintrodurre gli ibis eremita in Europa, dove sono scomparsi dal ’600. Si è visto infatti che non basta allevare questi migratori e liberarli: bisogna insegnare loro la giusta rotta e ristabilire la migrazione. Perciò i piccoli ibis, nati in cattività in Austria e Germania, vengono allevati da “genitori” umani che seguono ovunque. Anche in volo. I genitori adottivi volano a bordo di un ultraleggero e mostrano ai giovani la rotta, dalle Alpi alle zone più temperate dove svernare: in Italia si tratta della laguna di Orbetello, in Toscana. Dopo la prima volta, gli uccelli trovano da soli la loro strada.

MIGRAZIONE I giovani ibis eremita vengono guidati nella loro migrazione dal “genitore” umano a bordo di un ultraleggero. Sono stati accompagnati dalle zone dove sono nati (Austria e Germania) fino in Toscana, per la stagione invernale.

BESTIALI CURIAMO


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