FOCUS DOMANDE & RISPOSTE n. 62 - Autunno 2019

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I versi degli animali

LA GIRAFFA COME FA?

DOMANDE E RISPOSTE

Quante calorie bisogna bruciare per perdere un chilo?

SI PUÒ DECIDERE CHE COSA

SOGNARE?

Come si conservano i fulmini?

> È possibile

smascherare un bugiardo? > L’infinito è davvero infinito? > Quanto pesa una nuvola? SEM edicola il 25/10/2019 - Belgio € 7,50 / Austria € 7,50 / Canton Ticino chf 10,40 / Francia € 7,00 / Germania € 12,00 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 / Spagna € 7,50 / Svizzera chf 10,80 / Usa $12,00

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250 Più di

domande e risposte


N. 62 – Autunno 2019

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SOMMARIO

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Perché i tachimetri segnano velocità più alte di quelle raggiungibili?

Animali 6 Tecnologia 14 Natura 44 Economia 52 Cibo 84 Sport 90

COME SAPPIAMO CHE L’INFINITO è infinito (pag. 100)? «Non lo sappiamo affatto», dicono gli astronomi. «Anzi, per quanto conosciamo della realtà, l’infinito non esiste». I matematici, però, alla stessa domanda rispondono: «Invece lo sappiamo! Perché, se non esistesse, nessuno dei nostri calcoli funzionerebbe più». Che l’infinito esista o meno, per loro non è importante: comunque funziona. Ci sembra sensato. D’altra parte, nella nostra vita quotidiana come in natura, la regola del “basta che funzioni” si rivela il più delle volte essenziale. Ne sanno qualcosa perfino alcune specie di colibrì (pag. 13): per corteggiare le femmine non usano il canto, per il quale si considerano forse poco dotati, ma si lanciano in volo in picchiate che fanno fremere le loro code, fino a farle risuonare. Assurdo? Sì. Però funziona. Isabella Cioni

107 Sono nati prima i dinosauri o gli anelli di Saturno?

9

CHE COS’È?

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QUANTO PESA UNA NUVOLA?

Science Photo Library / AGF

DOMANDE E RISPOSTE

Perché le temperature consigliate dei vini sono diverse?

Shutterstock / Chiyacat

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Cosa succede se beviamo troppa acqua?

Salute 22 Psiche 30 Arte e cultura 38 Scienza 60 Società 68 Storia 76 Universo 100 Amore e sesso 108 Domandona 3

PER QUANTO PUÒ DORMIRE UNA LUMACA? Mentre la maggior parte degli animali alterna il sonno e la veglia ogni 24 ore, le lumache hanno normalmente un ciclo del sonno che dura da due a tre giorni. È d’altra parte in questa lunga dormita che producono il muco necessario per muoversi e quindi per sopravvivere. Ma c’è di più. Quando il clima è troppo secco, o quando il cibo disponibile non è sufficiente, le lumache entrano in un “letargo” che può durare anche tre anni. Considerando che la loro aspettativa di vita è di 15 anni, trascorrono dormendo gran parte di questa. P.C.

PA Images/Getty Images

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QUANT’È ALTA L’ERBA A WIMBLEDON?

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Shutterstock / Look Studio

LE PELLICCE SINTETICHE SCALDANO DI PIÙ O DI MENO?

The Natural History Museum / Alamy / IPA

Qual è l’immagine più antica di un volto umano?

Shutterstock / Sonja Rachbauer

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Alamy/Ipa

Alamy/Ipa

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Siamo predisposti al perdono?


ANIMALI


QUALI SONO GLI ANIMALI PIÙ RUMOROSI DEL MONDO? URLA, RUGGITI, SCHIOCCHI ESPLOSIVI... IN NATURA IL SILENZIO NON ESISTE.

L’ANIMALE TERRESTRE Il record di rumorosità per i mammiferi sulla terraferma spetta a un primate che abita nella Foresta Amazzonica e in ampie aree del Sud America, che non a caso risponde al nome di scimmia urlatrice. Quando più esemplari si riuniscono, dando tutti insieme fiato ai polmoni, sono facilmente udibili a oltre cinque chilometri di distanza. Più che un urlo, però, il suono prodotto da una Alouatta caraya – questo il nome scientifico della scimmia – assomiglia a un ruggito, generato dalla grossa gola dei maschi della specie, dotati di un osso ioide sproporzionato e di una grossa laringe a forma di conchiglia che riesce ad amplificarne il caratteristico verso toccando i 140 decibel di volume. Già, ma perché urlano? Lo fanno soprattutto all’alba o al tramonto, ed è il loro modo di comunicare agli altri gruppi di scimmie che quel territorio è già occupato dal proprio branco.

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UNO, DUE, TRE... CASINO! Un gruppetto di scimmie urlatrici dà fiato al suo “ruggito”.

Autunno 2019 FocusD&R | 7


C’È PESO E PESO. Un kg in meno sulla bilancia non significa un kg di ciccia in meno.

22 | FocusD&R Autunno 2019

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SALUTE


QUANTE CALORIE BISOGNA BRUCIARE PER DIMAGRIRE UNI CHILO? PER PERDERE UN KG DI MASSA GRASSA BISOGNA FARE ATTENZIONE ALL’ALIMENTAZIONE, MA ANCHE AL DISPENDIO ENERGETICO.

n media tra le 7.000 e le 9.000 calorie (in realtà chilocalorie, cioè l’unità di misura dell’energia fornita dai cibi), ma le variabili in gioco sono molte e variano da individuo a individuo (età, peso, sesso, metabolismo). Bisogna poi intendersi su cosa intendiamo per “bruciare calorie” e che cosa per “dimagrire”. In entrambi i casi l’accento va posto sulla perdita di massa grassa e non sul numerino che compare sulla bilancia: pesare un chilo in meno non significa essere dimagriti di un chilo. Mentre per sottrarre al corpo un chilo di massa grassa occorre bruciare, cioè consumare, anche attraverso l’attività fisica, una certa quantità delle calorie introdotte con il cibo. E/o, naturalmente, limitare l’assunzione di

alimenti molto calorici. Per capire quanto impegno serva a perdere questa massa si possono usare alcune formule. CONTEGGI. Per esempio, per calcolare il dispendio energetico di una corsa, basta moltiplicare il numero di km percorsi per il proprio peso corporeo e per un coefficiente di 0,9. Un podista di 80 kg, correndo per 10 km avrà bruciato 720 calorie. Ma quanti grassi avrà perso? In questo caso occorre dividere per 20 il peso per la distanza percorsa, quindi il risultato è... appena 40 grammi. Fortunatamente, però, non tutto il dimagrimento dipende dall’attività fisica, anzi. Il 60% in media (tra il 45% e il 75% a seconda del soggetto) deriva dal metabolismo basale, cioè

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PSICHE

SI PUÃ’ SCEGLIERE

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COSA SOGNARE?


ALCUNE TECNICHE FAVORISCONO I SOGNI LUCIDI, NEI QUALI CIOÈ SIAMO CONSAPEVOLI DI SOGNARE. PER POTERLI PILOTARE, PERÒ...

A

vere “sogni lucidi”, sogni nei quali siamo coscienti di sognare, è possibile (l’80% delle persone ne ha avuto almeno uno nella vita), ma riuscire a pilotarli è molto difficile. Navigando sul web, ci si imbatte in chi sostiene che, addestrandosi, acquistando app o dispositivi particolari (tecno-mascherine da indossare dormendo), si possa diventare registi del proprio mondo onirico, ma non ci sono prove scientifiche. Esistono, invece, tecniche per prendere coscienza più facilmente del fatto che si sta sognando, mentre lo si sta facendo: secondo gli scienziati, infatti, i sogni lucidi potrebbero essere utili per eliminare gli incubi o nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress.

DECIDO IO. Vi piacerebbe essere registi dei vostri sogni come in un film? La scienza del sonno cerca strategie.

SOGNO O SON DESTO? In un recente studio dell’Università di Adelaide (Australia), i ricercatori hanno chiesto a 169 volontari di sperimentare tre tecniche, elaborate da esperti della scienza del sonno. La prima, “il test di realtà”, consiste nell’introdurre semplici test di controllo della realtà in fase di veglia, per innescare un’abitudine da riprendere nel sonno. Per esempio, abituarsi a inspirare serrando le labbra: se nell’arco della notte i volontari percepiscono la stessa posizione dei muscoli facciali, possono pensare per pochi istanti di essere svegli. La seconda tecnica, detta Wbtb (Wake back to bed), prevede di svegliarsi per alcuni minuti dopo cinque ore di sonno e poi riprendere a dormire. La terza tecnica, detta Mild (Mnemonic induction of lucid dreams), sfrutta la memoria prospettica, cioè la capacità di fissare nella mente cose da fare in futuro. In pratica, i ricercatori chiedevano di eseguire la seconda tecnica (Wbtb), ma dopo aver ripetuto più volte la frase “La prossima volta che starò sognando, mi ricorderò che sto sognando”. Prima dell’esperimento, gli esaminati hanno tenuto per una settimana un diario dei loro sogni e di questi solo l’8% era stato di tipo lucido. Gli stessi sono stati poi divisi in tre gruppi che hanno spe-

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SCIENZA

SSPL via Getty Images

PERCHÉ IL CERVELLO UMANO È RIMPICCIOLITO?

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STRANO MA VERO: NEL CORSO DEGLI ULTIMI 10.000 ANNI, IL VOLUME DEL NOSTRO CERVELLO È DIMINUITO.

D

a migliaia di anni le dimensioni medie del nostro cervello si stanno riducendo, e oggi quest ultimo ha una massa inferiore di almeno il 10% rispetto a quello degli esseri umani che abitavano la Terra alla fine del Pleistocene, circa 10mila anni fa. Questo processo ha invertito la tendenza per cui fino ad allora, nei milioni di anni precedenti, la scatola cranica degli umani e dei loro antenati si era progressivamente espansa. COME LO SAPPIAMO? Per calcolare la quantità di materia grigia all’interno dei teschi fossilizzati, gli antropologi misurano il volume endocranico, ossia la quantità di spazio all’interno del cranio. In uno studio condotto alla fine degli anni ’80 da ricercatori della Medical School dell’Università di Cape Town, in Sudafrica, sono stati analizzati i crani di oltre 12mila Homo sapiens provenienti dall’Europa e dal Nord Africa; i ricercatori hanno così scoperto che, negli ultimi 10mila anni, si è verificata una significativa riduzione della capacità cranica, pari a circa il 10% negli individui di sesso maschile, con 157 cm³ di massa cerebrale in meno (da un picco rilevato di 1.593 cm³ nel Mesolitico, fra il 10.000 a.C. e l’8.000 a.C., a un minimo di 1.436 cm³ nell’era moderna) e del 17% nelle femmine, con un valore inferiore di 261 cm³ (da 1.502 cm³ a 1.241 cm³ negli stessi periodi). Valori simili sono stati riscontrati anche nei teschi rinvenuti in altre zone del Pianeta, e ricerche successive hanno sostanzialmente confermato che il nostro cervello si è rimpicciolito. COLPA DEL CLIMA? Le ipotesi sulle cause sono varie. Alcuni ritengono che il passaggio, 12mila anni fa, dall’era glaciale all’era geologica dell’Olocene, caratterizzata da un clima più caldo e stabile, avrebbe indotto una progressiva riduzione della massa corporea degli uomini, e quindi di quella del cervello: in con-

CHE TESTONE! La frenologia, teoria scientifica rivelatasi falsa, studiava la forma del cranio.

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CIBO

BUON APPETITO! La dieta è tanto più sana quanto più è ricca di alimenti diversi.

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COSA ACCADREBBE SE MANGIASSIMO UN SOLO TIPO DI CIBO PER TUTTA LA VITA? NIENTE DI BUONO. NEANCHE SE SI TRATTASSE DELL’ALIMENTO PIÙ SANO DEL MONDO.

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N

el 2012 diventò famoso il caso di una diciassettenne britannica, Stacey Irvine, che dall’età di due anni si era nutrita quasi esclusivamente con nuggets di pollo ed era stata infine ricoverata in gravissime condizioni. Il fatto è che Stacey (oggi in buona salute grazie a una dieta più sana) avrebbe potuto anche scegliere di mangiare un solo tipo di frutto, una verdura o un cereale, ma nutrirsi esclusivamente di quell’alimento l’avrebbe comunque portata al collasso di almeno un organo e, dunque, al crollo di tutto il sistema. AMMINOACIDI. Ne spiega il perché JoAnn Hattner, della Facoltà di Medicina della Stanford University: «Si tratta solo di quale “veleno” scegliere: consumare troppa carne, per esempio, porterebbe il nostro corpo a nutrirsi dei suoi stessi muscoli, mangiare solo pasta o pizza condurrebbe allo scorbuto, malattia causata dalla mancanza di vitamina C». Questo avviene perché nessun cibo, anche quello più sano e completo, contiene tutti e nove gli amminoacidi essenziali (fenilalanina, isoleucina, istidina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina) per costruire le proteine che formano i nostri organi. Ed è per questo motivo che la maggior parte dei popoli, pur non conoscendo in passato alcuna nozione di chimica degli alimenti, ha sviluppato diete simili, comprensive di verdure che completassero i pasti con gli amminoacidi mancanti negli altri cibi. BRUTTA FINE. Il collasso degli organi interni sarebbe infatti solo l’ultima delle conseguenze di un’alimentazione basata su un solo alimento. «I capelli comincerebbero a schiarirsi, le unghie a diventare mollicce e... sarebbe solo l’inizio. La Autunno 2019 FocusD&R | 85


UNIVERSO

COME SAPPIAMO CHE L’INFINITO E

ORDINI DI GRANDEZZA . I granelli di sabbia sulla Terra e le stelle dell’universo più o meno si equivalgono.


INFINITO? DAL PUNTO DI VISTA FISICO NON C’È NULLA DI INFINITO, NEMMENO L’UNIVERSO. MA PER LA MATEMATICA LE COSE STANNO IN MODO MOLTO DIVERSO.

L

Shutterstock - Alamy/Ipa

’infinito è un’astrazione del pensiero umano, che non trova riscontro nella realtà. Ogni cosa che conosciamo nell’universo intorno a noi, infatti, è finita. Come già aveva capito Archimede – che nella sua opera Arenario stimò il numero di granelli di sabbia che poteva contenere l’universo – c’è sempre un limite, per quanto grande, a ogni estensione e a ogni quantità che possiamo misurare. Oggi sappiamo che il numero di granelli di sabbia che ci sono sulla Terra, per esempio, è di circa 1020 (per scrivere i numeri enormi si usa la notazione esponenziale, come appunto 1020, per indicare in questo caso un 1 seguito da venti zero). Più o meno come il numero di tutte le stelle esistenti. Uno dei numeri più grandi che si conoscano è quello degli atomi dell’universo, che sono dell’ordine di 1080. Un numero grande, ma pur sempre finito. Perché anche l’universo è finito, seppur grandissimo, si stima con un raggio di circa 50 miliardi di anni luce e un’età di quasi 14 miliardi di anni. Qualcuno potrebbe obiettare che questi numeri riguardano l’universo visibile (quello che i telescopi riescono a vedere), ed è vero. Però non possiamo dire niente su ciò che si trova oltre questo limite e prima dell’inizio del tempo, cioè del Big Bang. PERCHÉ, ALLORA, PARLIAMO DI INFINITO? Da una parte, per esprimere un sentimento molto umano di consapevolezza, e talvolta perfino di evanescenza, dei nostri limiti di fronte alla vastità del cosmo, come fanno le religioni (per le quali, tipicamente, l’infinito coincide con il divino) e come forse meglio di tutti ha saputo esprimere il poeta Giacomo Leopardi nella sua L’infinito.


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