Focus Storia n. 154 - Agosto 2019

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Storia SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n°154

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AGOSTO

RETROSCENA E VERITA SULLA FAMIGLIA

BORGIA

LA DINASTIA PIÙ SPIETATA

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SPAZIO 1969

IL DUELLO FRA USA E URSS PER ARRIVARE PRIMI SULLA LUNA

NAPOLEONE

IL LICEO, LE STRADE, LE LEGGI: L’EREDITÀ DEL BONAPARTE

GIORDANIA

IN VIAGGIO, SEGUENDO LE TRACCE DEI CAVALIERI MEDIEVALI


Agosto 2019

focusstoria.it

Storia ALBUM/RAMON MANENT/MONDADORI PORTFOLIO

154 R

odrigo Borgia aveva grandi appetiti terreni, i mezzi per soddisfarli e pochi scrupoli. Così, anche se era il papa (dal 1492, come Alessandro VI), si ritrovò con una famiglia numerosa da sistemare. Sognava in grande: per (e con) i suoi figli voleva fondare una casata principesca al pari di quelle che all’epoca dominavano l’Italia. Intrighi, alleanze, matrimoni, corruzione e assassini (spesso per mano del figlio Cesare) resero il clan spagnolo potente e temuto. Poi il papa morì e i suoi figli uscirono di scena. Eppure i Borgia ebbero comunque il loro posto nella Storia. In quella scritta dai nemici, che alimentarono fin da subito la leggenda nera che ancora oggi avvolge il loro nome. E in quella degli ultimi anni che, al netto di bugie e pregiudizi, sta contestualizzando e ricostruendo solo sui fatti accertati l’incredibile decennio in cui i Borgia dominarono il mondo. A uscirne con una reputazione nuova di zecca è la bionda Lucrezia: fu una delle donne più colte e raffinate della sua epoca. E soprattutto non avvelenò mai nessuno.

ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA: CLAUDIO PRATI

Emanuela Cruciano Caporedattore

RUBRICHE

4 FLASHBACK

6 LA PAGINA DEI LETTORI

8 NOVITÀ & SCOPERTE

11 TECNOVINTAGE 12 MICROSTORIA 14 UNA GIORNATA DA... 16 CHI L’HA INVENTATO 77 COLD CASE 78 DOMANDE & RISPOSTE 112 AGENDA

CI TROVI ANCHE SU:

In copertina: Rodrigo, Cesare e Lucrezia Borgia.

IN PIÙ... ARCHITETTURA 18 Villa di delizia

Alla scoperta di Villa Litta a Lainate.

OTTOCENTO 24 Napoleone

La ricca eredità del Bonaparte, fra leggi, strade e... vini doc.

Alessandro VI ritratto da Pinturicchio (Sala dei Misteri, Vaticano).

SCIENZA 28 Duello elettrico

La guerra delle correnti fra Edison, Westinghouse e Tesla.

PERFIDI BORGIA 34 La leggenda nera

Furono davvero una delle famiglie più corrotte del Rinascimento?

40

Una famiglia in carriera

Dalla piccola nobiltà di Valencia al trono di San Pietro: l’ascesa.

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I conquistadores

Com’era l’Italia del Rinascimento e come Rodrigo Borgia cercò di dominarla.

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Il padrino

Alessandro VI voleva essere l’arbitro della politica internazionale.

52 Il braccio armato di papà

La spregiudicata vita di Cesare Borgia, condottiero al servizio del padre.

60 Lucrezia, la pedina

La vita sentimentale di Lucrezia fu appassionante come un romanzo.

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Un frate scomodo

Savonarola, il frate che pagò con la vita le sue idee rivoluzionarie.

70 Il perfido bifronte

I Borgia hanno fatto qualcosa di buono?

MONDI PARALLELI 80 Allunaggio

Così Usa e Urss si sfidarono per toccare per primi la Luna.

ANTICHITÀ 84 Giordania

Sulle tracce dei cavalieri crociati.

ARTE 90 Preraffaelliti

Le opere degli artisti bohémien che sognavano il Medioevo.

GRANDI TEMI 96 Arabia Saudita

Le origini della monarchia del petrolio.

102 LoCOSTUME zoo dei potenti

Gli animali che hanno fatto compagnia agli uomini di potere.

PERSONAGGI 108 Un eroe

borghese

La vita di Guido Ucelli di Nemi, che fondò il Museo della Scienza. 3

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NEI PROSSIMI NUMERI MONDADORI PORTFOLIO/AKG/GIUSEPPE RAVA

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IN EDICOLA DAL 13 AGOSTO CON TANTE ALTRE STORIE E PERSONAGGI

ANTICHITÁ

SECONDA GUERRA MONDIALE

LA VITA DEI SOLDATI MACEDONI

L’INIZIO DELLA FINE

1° settembre 1939, ore 4,45: al confine tra Germania e Polonia i nazisti cominciano l’invasione. In poche ore Varsavia cadrà. THE LIFE PICTURE COLLECTION VIA GETTY IMAGES

ALAMY/IPA

Nel 334 a.C. Alessandro il Grande inizia la conquista dell’Impero persiano. Con 40mila uomini e un’armata di artisti, per “intrattenere” le truppe.

MISTERO

LE TOMBE PERDUTE

Dove sono sepolti Gengis Khan, Cleopatra, Attila e Alarico? Scoprirlo è il sogno impossibile degli archeologi.

MUSICA

50 ANNI FA,WOODSTOCK

Dal 15 al 18 agosto 1969, nello Stato di New York, ebbe luogo il festival musicale che segnò l’apice della cultura hippie. Ed entrò nella Storia. 113

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OTTOCENTO Se non ci fosse stato lui non avremmo avuto i licei o i vini doc. E gli scacchi e i cimiteri non sarebbero come li conosciamo.

MONDADORI PORTFOLIO/AKG

di Anita Rubini


Nella pagina accanto, in un quadro del 1833, Napoleone Bonaparte redige il codice civile, uno dei suoi più importanti lasciti. In basso, un vitigno sull’Elba: il francese istituì una sorta di denominazione di origine controllata per i vini dell’isola.

N

el 1809 la granduchessa di Toscana Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone e titolare dell’isola d’Elba, ricevette una supplica da parte dei funzionari locali: bisognava fare qualcosa per sostenere l’economia dell’Elba. Il risultato fu il cosiddetto Privilegio dell’imperatore, un documento recentemente ritrovato grazie al lavoro di Gloria Peria, direttore degli archivi storici dell’isola d’Elba: Napoleone in persona disponeva per i vini elbani l’immediata abolizione delle tasse di pedaggio e la libera esportazione verso le coste italiane, anch’esse all’epoca francesi, se fossero stati provvisti di un certificato di origine. Napoleone, condottiero e statista di cui ricorrono i 250 anni dalla nascita, avvenuta il 15 agosto 1769, aveva così istituito la prima Doc elbana. Se i vitigni dell’isola sono prosperati fino ai giorni nostri è dunque anche merito del còrso

che di eredità in Italia ne ha lasciate più di una. Sì, perché tutte le volte che perdete una partita a scacchi, fate la fila all’ufficio postale, siete in coda sulla statale del Sempione, sappiate che c’è una persona che dovete “maledire” più di tutte. Si tratta proprio di Napoleone. Vediamo perché (e in quali altri campi il còrso ha lasciato il segno).

ALAMY/IPA

Concessioni

PER GIOCO. Scacchista appassionato ma (sembra) piuttosto scarso, Napoleone promosse il gioco secondo le regole, tuttora in uso, elaborate da François-André Danican Philidor, uno dei più grandi giocatori del ’700 e principale teorico degli scacchi. Le regole di Philidor adeguarono il metodo italiano a quello degli altri Paesi e a Napoleone rimane dedicata perfino una mossa (la cosiddetta apertura Napoleone). Anche il sistema postale italiano deve qualcosa  all’epoca napoleonica: precedentemente il

QUEL CHE RESTA

DI NAPOLEONE 25

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PRIMO PIANO

LA LEGGENDA

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MONDADORI PORTFOLIO/LEEMAGE

NERA

Alessandro VI (1431-1503)


I Borgia sono passati alla Storia come una delle famiglie più perfide e corrotte del Rinascimento. Ma era vero?

Q

uando venne eletto papa nel 1503, Giulio II, alias Giuliano della Rovere, si rifiutò di abitare in quello che era stato per 11 anni l’appartamento del suo predecessore, Alessandro VI. Non aveva nessuna intenzione di vedersi ogni giorno davanti agli occhi i volti del suo odiato nemico, al secolo Rodrigo Borgia, e dei suoi figli più famosi (Cesare e Lucrezia), affrescati dal Pinturicchio tra i riflessi dorati delle pareti e dei soffitti delle sei monumentali sale al primo piano del Palazzo apostolico, in Vaticano. Indubbiamente continuava

a covare rancore per il capo del clan dei Borgia, anche adesso che quel “marrano, giudeo et circonciso”, come gli era capitato di apostrofarlo, era morto. Eppure della potente e famigerata famiglia spagnola ormai non rimaneva altro che una pessima fama. Una fama che nei secoli successivi continuò ad arricchirsi di particolari scabrosi o crudeli. Ancora nella prima metà dell’Ottocento, poco prima che cominciasse una parziale e tardiva riabilitazione dei Borgia, molti storici  seri come il tedesco Ferdinando Gregorovius continuavano a essere

di Maria Leonarda Leone

I più famosi

(1480-1519)

Cesare Borgia (1475-1507)

ALINARI

Lucrezia Borgia

MONDADORI PORTFOLIO/AKG

Il padre, la figlia e il figlio: Rodrigo, papa dal 1492 al 1509, Lucrezia, moglie di Giovanni Sforza, di Alfonso d’Aragona e di Alfonso I d’Este, e Cesare, duca di Valentinois. Erano spagnoli e il loro cognome originario era Borja, dal paese di nascita della casata.


LUCREZIA

PRIMO PIANO

MONDADORI PORTFOLIO

LA PEDINA


Un matrimonio annullato, un amante e un marito assassinati, l’amore sospetto per il fratello: la vita sentimentale di Lucrezia Borgia fu più appassionante di un romanzo. MONDADORI PORTFOLIO

di Massimo Manzo

G

racile in aspetto, ha la faccia allungata, il naso profilato, aurei i capelli, gli occhi bianchi, la bocca alquanto grande, candidissimi i denti; la gola schietta e bianca ornata con decente valore, in tutto l’esser suo continuamente allegra e ridente”. Così l’illustre parmense Niccolò Cagnolo, suo contemporaneo, descrisse Lucrezia Borgia, donna simbolo del “lato oscuro” del Rinascimento e incolpata delle peggiori nefandezze: incesti, avvelenamenti, intrighi, complotti. La sua vera “colpa”, però, fu solo quella di appartenere a una delle famiglie più odiate di sempre, diventando una pedina dei giochi di potere di un padre e di un fratello senza scrupoli.

Ingombrante papà

Lucrezia Borgia (14801519) con il padre, papa Alessandro VI, in un quadro di Giuseppe Boschetto (1841-1918). In alto, Ritratto di giovane uomo del pittore ferrarese Dosso Dossi (1474-1542). In realtà raffigurerebbe Lucrezia.

PARTITO PERFETTO. Unica femmina nata dalla relazione tra il cardinale (e futuro papa) Rodrigo Borgia e la sua concubina Vannozza Cattanei, Lucrezia vide la luce nel 1480 nella Rocca Abbaziale di Subiaco (Roma), ed ebbe un’educazione di prim’ordine. Affidata alle cure di attenti precettori, imparò il francese e il latino e studiò musica, danza, disegno e poesia. Secondo le cronache, il padre l’amava “in superlativo grado” e Lucrezia gli fu sempre legatissima, pur crescendo in un ambiente maschilista, succube della volontà del genitore. Intelligente, colta e di bell’aspetto, divenne il partito perfetto per allargare le alleanze del casato, e a soli dieci anni fu promessa in sposa al nobile valenziano Cherubino Juan de Centelles. Questi, nel 1491, impalmò però un’altra, e Rodrigo ripiegò allora su Gaspare da Procida, figlio del conte

 61

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MONDI PARALLELI Cinquant’anni fa, l’allunaggio americana sull’Urss nella

GETTY IMAGES

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l 20 luglio 1969, quando Neil Armstrong saltò dalla scaletta del modulo lunare sulla superficie della Luna non fece solo “un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”. Quell’impronta segnò anche un punto decisivo a favore degli Stati Uniti nella sfida tecnologica con l’Unione Sovietica. Una sfida iniziata oltre vent’anni prima, sulle macerie della Seconda guerra mondiale. Archiviata l’alleanza con l’Urss contro nazismo e fascismo, l’Occidente delle democrazie liberali aveva riscoperto le sue radici anticomuniste. Prima, il 5 marzo 1946, con il “discorso della Cortina di ferro” di Winston Churchill. Poi, nel 1947, quando il presidente Harry Truman si dichiarò pronto a intervenire contro l’Urss, anche con le armi, per difendere gli alleati europei. Era l’inizio della Guerra fredda, che fu anche guerra di scienziati. Il primo terreno di sfida fu quello delle armi nucleari, ma quello più ambito si chiamava corsa allo spazio. Vantaggio Urss. All’inizio l’Unione Sovietica sembrò in vantaggio. Nell’ottobre del 1957 i sovietici misero in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1: 58 centimetri di diametro, due trasmittenti e quattro antenne per lanciare un “bip-bip” che suscitò ammirazione in tutto il mondo e voglia di rivalsa negli Usa. L’anno dopo orbitava nello spazio il primo satellite artificiale statunitense, l’Explorer 1. Dopo i tristi esperimenti con animali, come la cagnetta Kudrjavka (in Occidente nota con il nome della sua razza, Laika), morta durante il volo del 3 novembre 1957, e lo scimpanzé americano Ham, si passò agli equipaggi umani. In tutto, almeno una dozzina di “martiri dello spazio” russi e americani morirono in addestramento o in missione tra gli Anni ’50 e ’70.

USA (1969) POPOLAZIONE: 202 milioni SUPERFICIE: 9,8 milioni di km2

REDDITO (PIL PRO CAPITE): 15.000 dollari (a parità di potere d’acquisto)

CORSA PER LA LUNA 80

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USA VS


della missione Apollo 11 segnò la vittoria conquista dello spazio. Ecco come si sfidarono. di Aldo Carioli

GAMMA-KEYSTONE VIA GETTY IMAGES

Il 12 aprile 1961 il sovietico Jurij Gagarin (a destra) fu il primo uomo a compiere un volo spaziale, orbitando per due ore intorno alla Terra a bordo della navicella Vostok 1. Due ore di esplorazione alle quali gli Usa risposero il 5 maggio con il volo suborbitale di Alan Shepard (a sinistra) e il 25 maggio con queste parole del presidente John Fitzgerald Kennedy: “Abbiamo scelto di andare sulla Luna. Abbiamo scelto di andare sulla Luna entro questo decennio [...] non perché sia facile, ma proprio perché è difficile, perché questo obiettivo servirà a organizzare e misurare le nostre migliori energie e capacità, perché è una sfida che siamo disposti ad accettare”. Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, l’equipaggio dell’Apollo 11, rispettarono l’impegno e sbarcarono sulla Luna “entro il decennio”. Ma Kennedy, assassinato nel 1963, non lo seppe mai. E nemmeno Gagarin, perché precipitò con il suo Mig nel 1968. Dollari contro rubli. La sfida era ad alto tasso di propaganda. Si confrontavano due sistemi di governo ed economici opposti: capitalismo e industria privata da una parte, economia di Stato e piani quinquennali dall’altra. A conti fatti, furono la migliore organizzazione e un budget più ricco a fare la differenza: la Nasa spese, tra il 1961 e il 1969, 23 miliardi di dollari, contro fondi sovietici che si stimano intorno ai 10 miliardi di dollari per lo stesso periodo. Nella sfida tra rublo e dollaro, aveva vinto il biglietto verde. La ricerca aerospaziale sovietica si è presa però una rivincita a lungo termine: ancora oggi gli astronauti per raggiungere la Stazione POPOLAZIONE: Spaziale Internazionale usano una versione 242 milioni aggiornata della navicella SUPERFICIE: • Sojuz, classe 1967.

URSS (1969)

22,4 milioni di km2 REDDITO (PIL PRO CAPITE): 5.000 dollari (a parità di potere d’acquisto)

URSS


AMORE E

ARTE

I Preraffaelliti, artisti inglesi, giovanissimi e bohémiens, proclamavano il ritorno alle storie e alle immagini medievali. Una grande mostra li racconta. di Irene Merli

©TATE LONDON2019 (8)

Verso la morte

John William Waterhouse, La dama di Shalott, 1888. Questa dama viveva in una torre isolata: vittima di una maledizione, sarebbe morta se avesse visto Camelot. Ma un giorno scorse Lancillotto e, dietro, la fortezza. Subito si sentì morire, salì su una barca e si abbandonò alle acque del fiume. Ed è così che la ritrae, teneramente, Waterhouse: mentre va verso il destino.


DESIDERIO

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COSTUME

LO ZOO DEI

POTENTI


FINE ART IMAGES/HERITAGE-IMAGES/MONDADORI PORTFOLIO

Dall’antichità ai giorni nostri, molti animali hanno accompagnato gli uomini di potere nelle loro imprese. di Massimo Manzo

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he siano cani, gatti, cavalli o pennuti, una cosa è certa: all’ombra di tantissimi personaggi – condottieri, avventurieri, monarchi, intellettuali, e persino dittatori – hanno vissuto animali fedeli e super coccolati. Amici così preziosi che sono diventati famosi.

CAPRICCI IMPERIALI. Ne sapeva qualcosa l’imperatore romano Onorio (384423 d.C.), passato alle cronache per essersi preoccupato più della sua voliera che dell’impero. Secondo lo storico Procopio di Cesarea, quando nel 410 d.C. un eunuco lo avvertì che Roma era caduta, il sovrano gridò: “ma se poc’anzi ha mangiato dalle mie mani!”. Tra i suoi volatili c’era infatti un’enorme gallina da lui battezzata Roma, a cui era affezionatissimo. Rassicurato sulle condizioni del pennuto, tirò un sospiro di sollievo, mentre l’Urbe veniva devastata dal barbaro Alarico. Ancor più celebri le bizzarrie di Caligola, crudele con i sudditi quanto premuroso col suo cavallo Incitatus. Secondo Svetonio, “non solo gli assegnò una stalla di marmo [...], coperte di porpora e finimenti tempestati di pietre preziose, ma gli regalò un palazzo e [...]  progettò di nominarlo console”.

Venite mie care

Le “favorite” di Onorio, in un dipinto dell’Ottocento. Si narra che questo imperatore romano si preoccupasse solo delle sue galline: le nutriva personalmente e le lasciava circolare nella reggia con altri volatili.

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