Focus Storia Collection n. 30 - Novembre 2019

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N°25 TO B RN ES Novembre 2019 A TS IN EL ED LE IC R! OL A

3 SETTEMBRE 2019 TRIMESTRALE

1939-1945

Sped. in A. P. - D.L. 353/03 art. 1, comma 1 NE/VR

� 7,90

LA II GUERRA MONDIALE

la germania del fÜhrer • i sogni di gloria di mussolini • pearl harbor • l’italia in grecia, in africa, in russia • la disfatta di stalingrado • i fedelissimi di hitler • gli ultimi testimoni • arrivano gli americani • nel bunker di berlino • il processo di norimberga


II GUERRA MONDIALE

6 TUTTI

I PERCHÉ DELL’ECATOMBE

26 INTRIGO

pag. 20

34 OBIETTIVO

NUMERI DEL CONFLITTO

40 PERCHÉ

DI GERMANIA

Nel 1919 la Germania era nel caos: fu proclamata la Repubblica di Weimar e il Paese divenne il cuore (e il problema) dell’Europa.

pag. 26

VA ALLA GUERRA

CI SIAMO ANDATI

Attaccando la Grecia, Mussolini voleva emulare la guerra-lampo di Hitler accrescendo il prestigio dell’Italia nei Balcani. Invece...

48 IL

20 L’ITALIA

Il 10 giugno 1940 Mussolini annunciò l’entrata in guerra dell’Italia. Spinto dai suoi sogni di gloria e dai travolgenti successi sul campo dei tedeschi. Ecco come si arrivò alla fatale decisione.

SOL LEVANTE

I giapponesi erano invincibili, o così sembrava. Ma una formazione americana minò la loro fama di imbattibilità attaccandoli in casa.

Milioni di morti e città distrutte: il bilancio della guerra fu spaventoso. Ecco le cifre che fotografano l’Europa del 1945.

12 MAL

NEL PACIFICO

Con l’attacco alla base americana di Pearl Harbor, l’America entrò in guerra. Ma fu vera sorpresa o una trappola congegnata dai poteri forti per convincere l’opinione pubblica?

Un mondo dominato dalla razza ariana: questo l’obiettivo di Hitler, e questa la ragione per cui scatenò la guerra. Un sogno folle costato 71 milioni di morti. 10 I

Truppe americane sbarcano sulle coste della Normandia subito dopo il D-Day, il 6 giugno 1944.

DESERTO CONTESO

El Alamein fu la resa dei conti di un braccio di ferro iniziato nel 1940.

54 GLI pag. 48

SFIDANTI

Rommel e Montgomery comandarono le due armate che si affrontarono a El Alamein. Ecco chi erano.

In copertina: la polizia militare americana perquisisce prigionieri tedeschi fra Granville e Avranches (Francia, 31 luglio 1944). MAGNUM/CONTRASTO

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BRIDGEMANIMAGES/ MONDADORI PORTFOLIO

Q

uanti sono 71 milioni di morti? Per farci un’idea, è come se sparissero dalla faccia della Terra tutti gli abitanti di Italia, Svizzera e Slovenia o subisse la stessa sorte la popolazione di Francia e Norvegia. 71 milioni sono le vittime civili e militari della Seconda guerra mondiale. Un tributo di sangue senza precedenti. Come è potuto accadere? Si stenta a credere che sia stata la folle volontà di un uomo solo a trascinare nel baratro tutto il mondo. Ma le responsabilità sono chiare, come lo erano i progetti di Hitler di costruire un’Europa nuova senza ebrei, comunisti, omosessuali, pacifisti, zingari, malati e ovviamente dissidenti di qualsiasi natura. Dicono gli storici che se le potenze democratiche avessero fermato Hitler qualche anno prima, il bilancio dell’orrore sarebbe stato diverso. Ma le potenze democratiche, che non avevano dimenticato il conflitto mondiale di vent’anni prima, non lo fecero perché temevano la guerra. Per il mondo civile la paura è stato il freno, per i nazisti l’arma. Con questo numero di Focus Storia Collection torniamo nell’Europa di quegli anni per capire da dove è partito il male, come ha agito e che fine ha fatto. Emanuela Cruciano caporedattore


II GUERRA MONDIALE 58 NELLA

MORSA DI STALINGRADO

100 ATTACCO

ALLA SICILIA

L’assedio alla città durò sette mesi: decretò la supremazia dell’Armata Rossa e il declino della potenza tedesca. 64 ANATOMIA

DI UNA DISFATTA

Il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcarono in Sicilia. Per il fascismo fu l’inizio della fine. Con qualche lato oscuro: violenze gratuite e accordi con la mafia.

La campagna di Russia doveva essere una guerra-lampo. Invece fu una débâcle: per colpa di chi? 68 RITORNO

108 LA

pag. 76 pag. 86

SUL DON

114 ROMA

A piedi nella steppa a 40 gradi sotto zero, in mezzo al fuoco nemico nelle trincee, senza cibo... I ricordi dei reduci.

74 PARTIRONO

COSÌ

pag. 100

118 50

DEL DIAVOLO

124 IL

LATO OSCURO DEL D-DAY

Albert Speer progettò la Nuova Berlino, poi divenne responsabile della produzione bellica durante la guerra.

Lo sbarco in Normandia è ricordato da tutti come un momento epico. Ma un libro svela le violenze e gli eccessi compiuti dagli Alleati.

82 UCCIDETE

LA BELVA BIONDA

pag. 108 pag. 114

TESTIMONE

Il 30 aprile 1945 Hitler si toglieva la vita. Con lui, fino all’ultimo, era rimasta una delle sue guardie del corpo: Rochus Misch. Ecco la sua versione.

NEL GHETTO

140 LA

4

GRANDE FUGA

Centinaia di criminali nazisti sfuggirono ai processi di Norimberga. Come? E con l’appoggio di chi?

FRATELLI D’ITALIA

La discriminazione degli ebrei fu solo colpa del fascismo? Oppure in Italia l’antisemitismo trovò terreno fertile?

FINE DI ADOLF

136 L’ULTIMO

Intervista a Enrico Vanzini, che nel 1945, a Dachau, fu costretto dai nazisti a portare i cadaveri nei forni crematori. Sporcizia, sovraffollamento, fame. Ecco come si viveva nei ghetti ebraici.

94

132 LA

Il capo del nazismo morì a Berlino nel 1945. Come andò veramente?

ERO UN SONDERKOMMANDO

92 CONFINATI

ORE BESTIALI

Nella primavera del 1944, in Ciociaria le truppe coloniali francesi stuprarono migliaia di donne italiane.

76 L’ARCHITETTO

86

CITTÀ APERTA

Bombardata dagli Alleati, in mano ai nazisti dopo l’8 settembre, Roma visse i drammi della guerra di liberazione.

Scarponi che sembravano di cartone e maglioni di finta lana: l’equipaggiamento della sconfitta.

Il 27 maggio 1942 con l’Operazione Antropoid un commando suicida liquidò a Praga Reinhard Heydrich, uno dei padri della “soluzione finale”.

CADUTA

Il 25 luglio 1943, dopo 10 interminabili ore di seduta notturna, il Gran consiglio del fascismo votò la sfiducia a Mussolini.

pag. 136

146 LETTURE


INTERVISTA

Un mondo dominato dalla razza ARIANA: questo in ultima analisi l’OBIETTIVO di Hitler, e questa la ragione per cui scatenò la guerra. Un sogno folle costato 71 MILIONI di morti

TUTTI I PERCHÉ DELL’ECATOMBE È il conflitto degli stermini di massa, dei campi di concentramento e dei bombardamenti aerei sulle città, del nazismo di Hitler e del fascismo di Mussolini, dell’attacco giapponese a Pearl Harbor e delle bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki: con i suoi 71 milioni di morti, per lo più civili, l’orrore della Seconda guerra mondiale è in un certo senso persino più tangibile di quello della prima. Dalla sua fine, il 2 settembre 1945, ci separano appena 7 decenni, ma l’inizio risale a sei anni prima: il 3 settembre del 1939, infatti, Gran Bretagna e Francia dichiararono guerra alla Germania di Adolf Hitler, colpevole di aver attaccato la Polonia. Il casus belli, creato a tavolino dal Führer, fu una messinscena: un finto assalto di finti soldati polacchi alla stazione-radio tedesca di Gleiwitz (l’attuale Gliwice, in Polonia). In quella occasione persero la vita due ignari soldati: i primi di un conflitto che, cominciato in Europa, si allargò progressivamente fino a coinvolgere ben 80 Stati in tutto il mondo. Due schieramenti opposti, ma anche due blocchi ideologici: gli Stati democratici contro gli Stati retti da regimi totalitari. Ma quali furono le motivazioni profonde che portarono allo scoppio di questo secondo immane scontro? Ne abbiamo parlato con Giovanni Sabbatucci, uno dei massimi storici del nostro tempo, docente universitario, giornalista e autore di numerosi saggi di storia moderna e contemporanea. 6

Al di là della causa occasionale, cioè l’invasione della Polonia, quali premesse prepararono il conflitto? Rispetto alla Prima guerra mondiale, le premesse nel caso della seconda sono abbastanza chiare: se infatti la Grande guerra scoppiò per un meccanismo che trascinò i protagonisti prescindendo in parte dalla loro volontà, nella seconda la motivazione è da ricondursi essenzialmente al desiderio di Hitler di portare la Germania a dominare in Europa e nel mondo. Gli altri motivi, a esempio le conseguenze della conferenza di pace di Parigi e del trattato di Versailles o le sanzioni punitive imposte alla Germania, furono cause remote, non immediate. Le cose sarebbero potute andare diversamente? Per ipotesi, che cosa sarebbe successo se Hitler non avesse invaso la Polonia? Pensa che la Seconda guerra mondiale sarebbe scoppiata comunque? Posso dare la stessa risposta che si dà alla domanda: “E se Mussolini non fosse entrato in guerra?”. Hitler non poteva non entrare in Polonia: le cose sarebbero forse potute andare diversamente solo se non fosse andato al potere o se fosse stato fermato quando, in aperta violazione del trattato di Versailles, rimilitarizzò la Renania (1936). Ma una volta lì, lui non era un tipo da rinunciare o da fare compromessi: il suo programma era ben delineato e, date quelle premesse, la guerra era inevitabile. Quanto influì sullo scoppio della guerra la crisi economica cominciata nel 1928 e perdurata negli anni Trenta?

Moltissimo, ed è bene sottolinearlo: dire che la Seconda guerra mondiale scoppiò in seguito al fallimento della conferenza di pace di Parigi è un grave errore. In realtà la situazione mondiale dopo la fine della Grande guerra si era avviata a una forma di normalizzazione: fu invece la grande crisi economica a provocare un nuovo shock, mettendo in moto una reazione contro gli istituti della democrazia che aprì la strada ai totalitarismi. E fra la comparsa di questi totalitarismi e lo scoppio della Seconda guerra mondiale il nesso è diretto. Perché, proprio come nella Prima guerra mondiale, il conflitto si allargò dall’Europa al resto del mondo? Esistevano fin dall’inizio indizi che lasciassero intuire la futura enorme estensione del teatro di guerra? Nel Novecento, come già nell’Ottocento, che i conflitti tendessero ad allargarsi era un fatto quasi automatico, che dipendeva dall’esistenza degli imperi coloniali. Fino a che l’Europa rimase l’unica grande “sede politica” fu facile limitare gli scontri, ma quando lo scenario mondiale si globalizzò, il teatro di guerra si estese di conseguenza. In particolare in questo caso, in cui si sovrapposero due diversi conflitti: da un lato quello causato dalle velleità di dominio della Germania sull’Europa, aggravate dalla presenza di Adolf Hitler, dall’altro quello del Giappone contro gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, in Estremo Oriente. A questo punto era già coperta buona parte del globo.


LA FORMA DEL POTERE

7

GETTY IMAGES

Adolf Hitler (a sinistra) ed Ernst Rรถhm (a destra) al Raduno di Norimberga del 1933, il congresso dei nazisti che si teneva annualmente ed era caratterizzato da imponenti scenografie.


TRA LE DUE GUERRE

Nel 1919 la Germania era nel CAOS: fu proclamata la Repubblica I CONGIURATI

I protagonisti del putsch di Monaco, insieme a Hitler nel 1923, dopo il processo.

MAL DI GERMANIA 12


HULTON/CORBIS

di WEIMAR e il Paese divenne il cuore (e il problema) dell’Europa

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GIAPPONE-USA

Con l’ATTACCO alla base americana di PEARL HARBOR, l’America entrò in guerra. Ma fu vera SORPRESA o una TRAPPOLA congegnata dai poteri forti per CONVINCERE l’opinione pubblica?

7 DICEMBRE 1941

INTRIGO

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GRANGER/ALINARI

ATTACCO ALL’AMERICA

CORBIS (2)

Sopra, la base navale statunitense di Pearl Harbor (Hawaii) il 6 dicembre 1941, il giorno prima dell’attacco giapponese. Sotto, la corazzata Arizona, affondata dopo essere esplosa. A sinistra, un quadro di Robert Grant Smith (1914-2011) con la ricostruzione dell’evento.

NEL PACIFICO 27


SCONTRI DECISIVI

L’ASSEDIO alla città durò sette mesi: decretò la supremazia dell’ARMATA ROSSA e il declino della potenza TEDESCA. E della sua VI Armata, decimata dal FREDDO e dalla FAME

NELLA MORSA DI

STALINGRADO

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RUSSIA Stalingrado

MAR NERO

BLOCCO MORTALE

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ITAR/TASS

Soldati russi alle porte di Stalingrado nell’inverno del 1942. L’assedio iniziò l’estate precedente (17 luglio) con l’avanzata delle truppe dell’Asse fino al Don e al Volga.


LEGGI RAZZIALI BRIDGEMAN/ALINARI

FRATELLI

D’ITALIA

FARABOLA

La discriminazione degli EBREI fu solo COLPA del fascismo? Oppure in Italia il germe dell’ANTISEMITISMO trovò un TERRENO fecondo?

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n colpo non meno vigoroso è stato inflitto agli ebrei dal Consiglio dei ministri nella tornata del 2 settembre”. Parole di Goebbels? No, di Civiltà Cattolica, rivista dei gesuiti, da sempre interprete del pensiero della Chiesa sulle questioni politiche e sociali. L’occasione: il varo delle leggi razziali nel 1938. “Vediamo attuarsi quella terribile sentenza che il popolo deicida ha chiesto su di sé e per la quale va ramingo per il mondo”. Un inquisitore medioevale? No, padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università cattolica del Sacro Cuore, in appoggio a quelle leggi. Nel 1924, per la morte di un intellettuale ebreo, aveva scritto: “Ma se insieme con il positivismo, il socialismo, il libero pensiero e con il Momigliano morissero tutti i giudei che continuano l’opera dei giudei che hanno crocifisso nostro Signore, non è vero che al mondo si starebbe meglio?”. Poi, per giustificarsi, padre Gemelli rincarò la dose: era stata una “reazione alle brutture che ogni giorno si vedono: sono ebrei che ci hanno regalato il comunismo, la massoneria, il dominio delle banche e mille altre stre-

gonerie di questo genere”. Insomma, ce n’è quanto basta per chiedersi legittimamente se in Italia l’antisemitismo fosse già ben vivo prima delle leggi razziali approvate dal regime fascista. E come queste furono accolte dagli italiani. Causa di ogni male. Secondo gli storici l’antisemitismo di massa, diffuso da secoli nell’Europa Centro-Orientale o in Francia, in Italia non c’è mai stato. Non ci furono mai, come in Germania, in Austria, in Ungheria, movimenti politici o religiosi antisemiti. Rari nella storia i pogrom, i massacri di ebrei, abituali invece in Russia, Polonia, Ucraina. Due i motivi principali: lo scarso numero di ebrei presenti sul territorio italiano, mai più di 40-45 mila, e la riconosciuta parità di diritti con gli altri sudditi, sancita da Carlo Alberto di Savoia nel 1848. Gli ebrei aderirono con entusiasmo al Risorgimento, accettando poi senza riserve il nuovo Stato italiano, e in gran parte persero progressivamente i tratti esteriori della religiosità per un ebraismo più laico e personale. “Ebrei di complemento”, li definiva lo scrittore Primo Levi. Ci furono, agli inizi,

IN FUGA VERSO LA LIBERTÀ

Sotto a sinistra, ebrei italiani in preghiera a bordo del transatlantico Conte di Savoia in viaggio verso gli Usa, nell’aprile del 1940.

ITALIANI BRAVA GENTE?

Qui sotto, il cartello affisso subito dopo la promulgazione delle leggi razziali (1938) da un negozio nei pressi del ghetto ebraico di Roma.

LUCE/SCALA

U


RETROSCENA

Lo SBARCO IN NORMANDIA è ricordato da tutti come un momento epico nella LOTTA per la liberazione dell’Europa. Morirono migliaia di soldati americani. Ma fu terribile anche per la POPOLAZIONE civile. Ecco gli errori, gli eccessi e le VIOLENZE compiuti dagli ALLEATI secondo la ricostruzione di uno storico inglese

BLINDATA

Le spiagge della Normandia 12 giorni dopo lo sbarco: gli Alleati scaricano i rifornimenti dalle navi ormeggiate in rada o attraccate ai porti artificiali. Lo sbarramento di palloni protegge dalle incursioni aeree tedesche. A destra, un giornale annuncia lo sbarco del 6 giugno.

IL LATO OSCURO DEL

D-DAY

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I STOCK

AP/ANSA


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