Focus Storia n. 156 - Ottobre 2019

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Storia SCOPRIRE IL PASSATO, CAPIRE IL PRESENTE

n°156

MENSILE – Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna � 8 - MC, Côte d’Azur € 8,10 - Germania � 12,00 - Svizzera CHF 10,80 - Svizzera Canton Ticino CHF 10,40 - USA $ 11,50

OTTOBRE

LE VITE INEDITE DI PERSONAGGI FAMOSI IL CONTADINO CAVOUR, IL METEOROLOGO FRANKLIN, L’ARCHITETTO ADRIANO E TANTI ALTRI ANCORA.

14 SETTEMBRE 2019 - MENSILE � 4,90 IN ITALIA

Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona

NAZINO, 1933

IN SIBERIA, NELL’ISOLA DEI DANNATI: TRA FAME, FREDDO E TIFO

PETTO IN FUORI

QUANDO LE DONNE ERANO RITRATTE A SENO NUDO. SENZA SCANDALO

MAGELLANO

LE IMPRESE DEL PRIMO EUROPEO CHE NAVIGÒ NEL PACIFICO


Ottobre 2019

focusstoria.it

Storia

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a stufa, il parafulmine, gli occhiali da presbite, le previsioni meteo: non basterebbero dieci vite a “inventare” tutto questo. A Benjamin Franklin è bastata la sua, e in più ha trovato il tempo di sponsorizzare la causa americana in Europa e contribuire alla nascita degli Stati Uniti. Una mente eccezionale? Senz’altro, ma non l’unica. Sono decine i personaggi di grande spessore che, oltre ad aver scritto i libri di storia con le loro imprese, hanno anche dato un contributo “collaterale” ad altri settori. Cavour e Garibaldi, per esempio: mentre “facevano” l’Italia hanno messo a frutto il loro ingegno in agricoltura, nella causa animalista, nel settore idraulico... E la splendida Hedy Lamarr, volto iconico del cinema hollywoodiano, senza troppa pubblicità inventò una tecnologia ancora oggi alla base della telefonia mobile. Le abilità e i talenti nascosti dei grandi del passato sono la nostra proposta di lettura per questo mese. Buon divertimento!

Emanuela Cruciano caporedattore

RUBRICHE 4 FLASHBACK

6 LA PAGINA DEI LETTORI

8 NOVITÀ & SCOPERTE

11 TECNOVINTAGE 84 DOMANDE & RISPOSTE 86 PITTORACCONTI 112 AGENDA

ERICH LESSING/ALBUM/MONDADORI PORTFOLIO

156

CI TROVI ANCHE SU:

In copertina: Cavour, Franklin e Adriano.

IN PIÙ... UNA GIORNATA DA... 12 Cacciatore

della Preistoria

Lotta per la sopravvivenza di un giovane Homo sapiens.

INVENTATO? 14 LoCHI L’HAspecchio

Come siamo arrivati alla produzione del moderno specchio.

PERSONAGGI 16 Passaggio

a Sud-Ovest

L’incredibile impresa di Magellano.

Cavour ritratto nel suo studio, anche se preferiva stare tra i suoi vitigni.

NOVECENTO 22 L’isola dell’orrore

DOPPIE VITE 36 64

L’architetto Adriano

L’imperatore che progettava edifici ispirati alla Grecia.

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La regina degli intrighi

Anna d’Austria, vittima e protagonista dei complotti di corte.

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Yankee tuttofare Tutte le invenzioni di Benjamin Franklin.

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I fucili del poeta

Rimbaud a 19 anni rinnegò la sua vita. E andò in Africa da mercante, anche di armi.

Garibaldi il primo animalista

Altro che eroe dei due mondi: il simbolo del Risorgimento fu esploratore, contadino, ingegnere. E difensore degli animali.

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Il vate armato

D’Annunzio non si accontentò della fama letteraria: voleva essere ricordato anche come eroe.

70

Un genio a Hollywood

Hedy Lamarr era un’attrice con un cervello da inventrice.

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Attenti a quei 2

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La doppia vita di due insospettabili 007 con licenza di scrivere.

Oltre che statista, il conte piemontese fu imprenditore agricolo.

I 5 di Cambridge

Camillo Benso contadino di Cavour

78

Cinque spie tra gli Anni ’30 e la Guerra fredda.

Un lembo di terra in Siberia, dove nel 1933 morirono 4mila persone.

COSTUME 28 C’era una volta

il seno nudo

Nel passato i décolleté audaci non lanciavano messaggi erotici.

GRANDI TEMI 88 Spacca Napoli

Nel ’700 la città attraversò un’eccezionale stagione di riforme.

RELIGIONE 94 Rivoluzione

quacchera

La storia dei quaccheri si intreccia con quella di Inghilterra e Usa.

100 IANTICHITÀ diari di Bisanzio Un pamphlet “clandestino” contro Giustiniano.

ARTE 106 Raffaello

Le Madonne del pittore urbinate. 3

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NOVITÀESCOPERTE IMPERO ROMANO

Novità dall’alto

GIAPPONE

VITA DA SAMURAI

Tradotto il manuale di un guerriero del ’600.

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ALAMY/IPA

er essere samurai non basta la forza fisica, almeno secondo gli insegnamenti del guerriero giapponese Ito Ittōsai, tradotti recentemente dal ricercatore Eric Shahan. La figura di questo samurai, vissuto tra ’500 e ’600, è ancora oggi avvolta nel mistero: secondo una leggenda, non fu mai sconfitto in duello. Dopo aver imparato il mestiere delle armi da autodidatta, l’uomo decise di insegnare ai giovani. Furono proprio gli allievi a mettere nero su bianco i precetti del maestro, in un manoscritto intitolato Le dodici regole della spada. Concentrazione. Il testo contiene regole piuttosto bizzarre: alcune sembrano più delle formule magiche che delle tecniche di combattimento. Per esempio, prima di affrontare un avversario il samurai deve scrivere su una mano delle parole sacre in sanscrito, tra cui una che indica un Oni, demone della cultura giapponese. Bisogna poi recitare una preghiera e pronunciare ad alta voce il suono “Un”, infine battere le mani e strofinarle l’una contro l’altra. Il maestro consiglia anche di non guardare mai il nemico con gli occhi, ma con lo spirito: solo così il guerriero resta concentrato sul suo obiettivo. Questi preparativi avevano uno scopo preciso: aiutare i samurai (sopra, in uno scatto dell’800) a meditare prima di un combattimento e conferire loro un’aura magica. • Simone Zimbardi

ilevamenti di aerei spia della Seconda guerra mondiale, abbinati a tecnologie del giorno d’oggi, hanno permesso di individuare in Spagna tre accampamenti delle truppe dell’imperatore Augusto (27 a.C.14 d.C., nel tondo) finora ignoti. Vecchie vedute fotogrammetriche (che rilevano planimetria e altimetria di un terreno) scattate negli Anni ’40-’50 dagli aerei americani che sorvolavano la Spagna franchista sono state associate a immagini recenti di Google e altre ottenute con la Lidar, particolare tecnica usata nelle zone di vegetazione fitta. Con risultati inattesi. La scoperta. Sono riemersi i resti di tre accampamenti di legionari a oltre 1.000 m di altitudine, sulle montagne di El Bierzo (Spagna Centrale). Secondo quanto riportato nello studio, potevano ospitare dai 1.600 ai 6.000 legionari e furono utilizzati durante le Guerre cantabriche (29-19 a.C.), il cui esito fu la conquista romana della Spagna. Furono in seguito abbandonati dai Romani e distrutti perché non se ne impossessasse il nemico. Oggi restano solo parti delle recinzioni murarie. Giuliana Lomazzi

CINQUECENTO

A casa della regina sfortunata

A

rcheologi dell’Università di Leicester (Inghilterra) hanno trovato le rovine della casa in cui forse visse Jane Grey, la sfortunata sovrana inglese che regnò solo nove giorni. I resti dell’edificio sono stati individuati a Bradgate Park, dove sono in corso scavi dal 2015. Proprio qui, la famiglia Grey, una delle più importanti nell’Inghilterra del ’500, visse per più di due secoli. L’abitazione, molto lussuosa, fu costruita verso il 1520, ma subì grosse modifiche nel corso degli anni. Sembra che Jane abbia trascorso la sua infanzia proprio a Bradgate House. Condannata a governare. La ragazza (a sinistra, un suo ritratto dell’epoca) era imparentata con i sovrani inglesi ed era tra i primi nell’ordine di successione. Dopo la morte di Edoardo VI nel 1553, il suocero di Jane, lo scaltro John Dudley, la fece salire sul trono. Fu deposta dopo nove giorni da Maria Tudor, sorellastra del defunto sovrano. Rinchiusa nella Torre di Londra, fu decapitata qualche mese dopo. Aveva 16 anni. Simone Zimbardi

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MONDADORI PORTFOLIO/AKG

THE PRINT COLLECTOR / HERITAGE-IMAGES / MONDADORI PORTFOLIO

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MONDADORI PORTFOLIO/AKG

PERSONAGGI

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Una brillante idea permise a Magellano, 500 anni fa, di circumnavigare per la prima volta il globo e cambiare le conoscenze geografiche dell’uomo.

IL GIRO DEL MONDO

in un’intuizione

ROTTE INTERNAZIONALI. La febbre delle esplorazioni che dilagò in Europa tra ’400 e ’500 contagiò potenze navali atlantiche, come Spagna e Portogallo, alla frenetica ricerca di nuove rotte per l’Oriente, ostacolate sia da Venezia sia dall’Impero ottomano, che nel 1453 aveva preso Costantinopoli. Proprio da questo doppio sbarramento nacquero le grandi esplorazioni che segnarono quest’epoca, come il viaggio

in America del 1492 di Cristoforo Colombo e la spedizione in India del 1498 del portoghese Vasco da Gama (con annessa circumnavigazione dell’Africa, vedi riquadro). Sponsor di queste audaci e costose imprese erano due superpotenze rivali: Spagna e Portogallo. Ed è per conto della Corona portoghese che Magellano iniziò la sua carriera. Nato il 17 ottobre 1480 da una nobile famiglia di Sabrosa, dopo essere rimasto orfano fu educato a corte e dal 1505 accumulò esperienza in mare, prestando servizio nei possedimenti coloniali portoghesi in India. Partecipò quindi a una spedizione nell’odierna Malesia, guadagnandosi i gradi di capitano, e poi prese servizio in Nord Africa. Coinvolto in uno scandalo, nel 1514 lasciò la carriera militare, concentrandosi su un’idea che s’era fatta largo nella sua mente: trovare un percorso marittimo per l’Asia alternativo alla circumnavigazione dell’Africa. Nel 1513 il

Vento in poppa

Il 20 settembre 1519, esattamente cinquecento anni fa, la flotta di Magellano salpava da Sanlúcar de Barrameda, a nord di Cadice, in direzione sud-ovest..

ALBUM / ORONOZ / MONDADORI PORTFOLIO

P

artì con cinque navi e centinaia di uomini al seguito. Lui non tornò mai, mentre delle imbarcazioni ne rientrò solo una, con 18 persone a bordo. Una tragedia? Sì, ma anche un successo epocale. Il ritorno di quell’unica nave, dall’emblematico nome di Victoria, sancì la prima circumnavigazione del globo, impresa che, cinquecento anni fa, cambiò per sempre le conoscenze geografiche dell’uomo. Quel “nuovo Ulisse” era un navigatore portoghese che rispondeva al nome di Fernão de Magalhães, alias Ferdinando Magellano.

Magellano


L’isola dell’ORRORE

A.MOLINO

NOVECENTO

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Freddo e fame nell’isola di Nazino (a destra in alto, una foto), nel 1933. Per i deportati c’era pochissimo cibo e nessun tipo di riparo, a parte alcune baracche per le guardie. Nel disegno, una madre reclama il cadavere del figlio, altri mangiano farina cruda e un uomo si sfama col braccio di un morto.


ARCHIVIO

L’agghiacciante storia di un “esperimento” in Siberia, nel 1933. Su seimila deportati ne morirono quattromila. Di stenti e non solo. di Giuliana Rotondi


COSTUME Quadri e opere del passato ci propongono décolleté audaci. Ma non lanciavano sempre messaggi erotici. Anzi... di Federica Campanelli

C’era una volta il SENO

NUDO


Pura bellezza

MONDADORI PORTFOLIO/AKG

Gabrielle d’Estrées e sua sorella, dipinto della Scuola di Fontainebleau (1595 ca.). Qui due giovani aristocratiche mostrano il seno candido. Chi sono e che cosa stanno facendo? La soluzione è a pagina 32 nel riquadro “Capezzoli allegorici”.

N

el 2012, un gruppo di donne americane ha inaugurato una crociata contro il tabù della nudità femminile al grido di Free the nipple!, alla lettera, “libera il capezzolo!”. Il movimento si è scagliato contro la curiosa policy di molti social network, che a dispetto della volgarità e della violenza spesso dilaganti in Rete, non consente la pubblicazione di immagini di seni femminili, a meno che i capezzoli non siano coperti da qualche emoji. Pena la rimozione del contenuto.

La Storia ci insegna però che il senso del pudore è mutevole: ciò che oggi disturba, in passato poteva essere considerato lecito, e viceversa. Come appunto nel caso dei seni nudi: c’è stato infatti un tempo in cui metterli in bella mostra, sulla tela o nella vita reale, non era affatto un problema. Il motivo? Semplicemente, nessuno vi vedeva un’esplicita profferta sessuale o una provocazione. Al più, il seno era intriso di valore sacro, perché simbolo di fertilità e maternità o di alto, • indiscutibile, status sociale. 29

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PRIMO PIANO Patriota e...

/ MONDADORI PORTFOLIO

Benjamin Franklin fu uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, tanto che il suo volto appare sui biglietti da 100 dollari. Ma quella di politico fu la sua seconda o terza vita. Prima fu tipografo, giornalista, autore, inventore, scienziato, musicista e nuotatore.

La birra è la prova che Dio ci ama e vuole che siamo felici.

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Dagli occhiali bifocali al parafulmine, dalla stufa alle previsioni del tempo: tutte invenzioni frutto dell’ingegno più poliedrico del Settecento (che fu anche maestro di nuoto). Ladies and gentlemen, Benjamin Franklin! di Roberto Roveda

YANKEE GRANGER/SHUTTERSTOCK

TUTTOFARE SELF-MADE MAN. Benjamin Franklin nacque nella Boston del 1706 dopo ben 14 tra fratelli e sorelle. Il padre, di origine inglese, era un modesto artigiano che per permettere al figlio di studiare lo avviò alla carriera ecclesiastica. Ma i mezzi continuavano a scarseggiare e così, a poco più di dieci anni, per il futuro patriota si aprirono le porte della tipografia di famiglia. Il che si rivelò un colpo di fortuna: in mezzo a libri e opuscoli il bambino poté continuare a studiare come autodidatta. In questo contesto emerse l’indole di Franklin, un’indole che lo spingeva a studiare e lavorare sodo pur di realizzarsi e soddisfare la sua sete di conoscenza. Divenne una sorta di archetipo del self-made man americano.

Senza limiti

Sopra, a sinistra, schizzo degli occhiali bifocali; a destra, stampa di un parafulmine. Le frasi a sinistra e nelle altre pagine sono celebri aforismi del brillante personaggio.

Sii educato con tutti; socievole con molti; intimo con pochi; amico con uno soltanto; nemico con nessuno.

GRANGER/SHUTTERSTOCK

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er gli americani è una figura popolarissima. E non solo perché è stato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti: più prosaicamente, se lo ritrovano ogni giorno effigiato sulla banconota da cento dollari. Per il resto del mondo è lo scienziato che, “giocando” con un aquilone, comprese come intrappolare le saette e inventò il parafulmine. Insomma, Benjamin Franklin non pose limiti al suo campo d’azione. E se, come disse il contemporaneo Robert Jacques Turgot, fu colui che “strappò al cielo il fulmine, lo scettro ai tiranni”, in aggiunta seppe eccellere anche come imprenditore, scrittore, editore e musicista. Il tutto nonostante le sue modeste origini.


PRIMO PIANO

Oltre che geniale statista, il conte piemontese fu un imprenditore agricolo e non ebbe paura di innovare. di Franca Porciani

TONI SPAGONE/REALY EASY STAR

Camillo Benso

CONTADINO DI CAVOUR


REALY ESAY STAR

Appassionato

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n mezzo alle risaie spiegò una perseveranza, un’energia, un’audacia, uno spirito amministrativo e nello stesso tempo d’invenzione, che sarebbero stati sufficienti a trasformare la fisionomia di un regno. Bisognava vederlo all’opera: si alzava all’alba, visitava le stalle, era presente alla partenza dei lavoratori, sorvegliava il loro lavoro in piena canicola sotto il sole ardente”. A descrivere così Camillo Benso conte di Cavour (1810-1861), alle prese con la grande tenuta di Leri nel Vercellese, fu un suo amico intimo, lo scrittore ginevrino William De La Rive che gli sopravvisse abbastanza da scrivere la sua biografia. Camillo agricoltore? Sì,

perché il giovane, figlio amatissimo ma cadetto senza eredità (il patrimonio sarebbe andato al primogenito Gustavo secondo le regole dell’epoca), doveva trovare da solo un sostentamento e farsi strada. La sua vocazione non era certo la carriera militare che abbandonò, poco più che ventenne, nel 1831 con grande sollievo dell’esercito, che poco tollerava questo ribelle che pretendeva di scegliere a quali ordini obbedire e non sapeva stare al suo posto. Peraltro nella Torino conservatrice e soffocante di Carlo Alberto il ragazzo era malvisto per le sue idee liberali: la polizia seguiva tutti i suoi passi. Allora il padre, il marchese Michele, che per il

TONI SPAGONE/REALY EASY STAR

Il Castello di Grinzane Cavour oggi e (a sinistra) in una stampa dell’800: Camillo Benso (nella pagina accanto, un suo busto) dal 1832, per 17 anni, amministrò la proprietà, che includeva anche centinaia di ettari di terreno collinare dove fece piantare nuovi vitigni. L’agricoltura fu per lui una passione, prima della politica.

figlio minore aveva un debole (avrebbe coperto in seguito molte delle sue perdite al gioco) gli propose di occuparsi della tenuta di Grinzane, nelle Langhe, non distante da Alba (Cn), dove oltre a metà del castello, la famiglia possedeva 200 ettari di colline coltivate a vigneto.

APRIPISTA. Camillo si buttò nell’avventura con energia e fantasia: per 17 anni fece il sindaco, dirimendo beghe e soprusi in un paesello di 350 anime, costruì case e la chiesa, ripulì i boschi dai malviventi organizzando squadre di contadini, ma soprattutto si occupò di vino. Si racconta che insieme alla marchesa Giulia Colbert Falletti di Barolo  si sarebbe avvalso della consulenza 61

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