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ANGA Proteine alternative
MANGIMI A BASE DI INSETTI, SOSTENIBILI ED ECONOMICI
La nuova frontiera delle proteine alternative
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Oggi si sente parlare sempre più spesso di insetti in agricoltura. Non solo di quelli nocivi, da debellare, pericolosi per le nostre colture; o di quelli utili, quali i nemici naturali dei pestiferi o gli impollinatori. Oggi è un’altra l’applicazione di questi animali che suscita sempre più interesse tra le imprese del settore primario italiano ed europeo: il loro allevamento per la produzione di proteine alternative, più performanti e per questo, di grande interesse per il mercato. L’Europa e l’Italia dipendono oggi da Paesi terzi per coprire il proprio fabbisogno di proteine. L’incremento della popolazione mondiale, i cambiamenti climatici e le politiche agricole incerte spingono sempre di più verso la costruzione di una offerta all’altezza di tale fabbisogno, in costante aumento. Per riposizionarci a livello strategico bisognerà far fronte al deficit di proteine anche con metodi di produzione alternativi. Ed è qui che entrano in gioco coloro che per anni sono stati allo stesso tempo amici e nemici degli agricoltori. L’allevamento di insetti è un’attività su cui vengono riposte grandi aspettative dall’Unione europea, dal momento che offre anche innegabili vantaggi: necessita di un basso input di risorse (terra, acqua, mangime); può essere inserito in un contesto di economia e filiera circolare (alcune specie possono nutrirsi dei sottoprodotti dell’agricoltura e dell’agroindustria); dagli insetti si possono produrre proteine in loco, e in Italia, ci sono le condizioni per allevamenti e aziende di questo tipo, come già accade nel resto del Continente, in alcuni casi, a livello industriale. Un ulteriore vantaggio di questo tipo di allevamenti è l’accessibilità del livello tecnologico di cui hanno bisogno (sono sufficienti contenitori a temperature controllate). Gli insetti, inoltre, possono essere considerati sia “as food” che “as feed”: i primi rientrano nella categoria dei nuovi cibi “novel food”, di cui sempre di più sentiamo parlare e di cui sempre più dovremo interessarci come produttori; i secondi, come ad esempio l’allevamento della Mosca Soldato, riguardano un ripensamento della mangimistica tradizionale, attraverso chiavi nuove e sostenibili, soprattutto in un’ottica di economia circolare. L’insect farming non deve quindi più rappresentare un tabù per i produttori agricoli e su questo soprattutto i giovani imprenditori devono lavorare, perché il percorso da compiere è ancora lungo, soprattutto a livello normativo europeo e nazionale, per fare in modo che questo tipo di allevamento, sostenibile e facilmente replicabile, conosca un reale sviluppo.
Caterina Luppa vincitrice del Premio nazionale per l’Innovazione in Agricoltura 2021
ELETTI VICEPRESIDENTI SPRONATI E TRINCHERA
Varvaglione alla guida di Anga Taranto
Si chiama Angelo Varvaglione il nuovo presidente della sezione ricostituita di Anga Taranto. Trentunenne, titolare di un’azienda che produce uva da vino, prevalentemente Primitivo Doc, Varvaglione sarà affiancato da due vicepresidenti: Enrica Trinchera, 28 anni, anche lei viticoltrice; e Vincenzo Spronati, 30 anni, imprenditore ortofrutticolo. Anga Taranto si propone di portare nuove idee all’interno di un settore, quello agricolo, di fondamentale importanza, non solo per i consumatori, ma anche per le agroindustrie ed il turismo. “Nostro obiettivo - ha detto il neopresidente - è comunicare all’esterno la bellezza e l’importanza del nostro mondo e al nostro interno la necessità dello stare al passo con i tempi, attraverso l’innovazione, l’efficientamento dei processi produttivi, le nuove tecnologie, senza tralasciare la sostenibilità, che anzi da queste trae beneficio”. Proprio sulla sostenibilità verterà un evento di respiro nazionale che Anga Taranto ha in programma. INTERNORD TRA GRANDI COLTURE E CARBON FARMING
L’incontro dei Giovani del Nord Italia
Il 20 marzo scorso si è svolta, presso l’azienda vitivinicola “Cella Grande”, in provincia di Biella sulle rive del lago Viverone, la riunione dei presidenti provinciali delle sezioni giovanili Anga del Nord (InterNord). La prima parte dell’appuntamento, molto partecipato, è stata dedicata alle tematiche di carattere più sindacale, in particolare, gli aggiornamenti sulle attività dell’Associazione. I punti affrontati sono stati il Convegno Quadri del 19 e 20 maggio prossimi a Verona; il corso di formazione per dirigenti che si svolgerà a metà giugno a Roma, a Palazzo della Valle; la “giornata in campo” sul tema dell’agricoltura conservativa, che avrà luogo per dare continuità al lavoro svolto sul carbon farming (argomento che i Giovani di Confagricoltura hanno portato anche al Food & Science Festival di Mantova); la semina diretta del mais che si svolgerà nell’azienda Mauro Grandi, in provincia di Pavia, con una visita ai campi sperimentali di Vincenzo Tabaglio, docente dell’Università Cattolica di Piacenza; infine, le elezioni per il rinnovo delle cariche a inizio ottobre prossimo. La seconda parte della giornata è stata dedicata ai principali temi di attualità per il settore: innovazione, sostenibilità e transizione energetica con la condivisione di esperienze e di progetti di innovazione. I giovani di InterNord hanno parlato anche delle difficoltà che gli agricoltori affrontano per l’incremento generale di tutti i costi di produzione. Dal dibattito è emerso che, soprattutto le aziende agricole zootecniche (particolarmente presenti nel Nord del Paese), sono messe a dura prova da questo periodo di crisi, non solo per il basso prezzo dei loro prodotti, ma anche per i costi fuori controllo dell’energia e della mangimistica destinata alle mandrie. Le speranze, in questo periodo così difficile, sono riposte sull’Europa, che ci si augura capisca realmente le necessità di un settore che non può più attendere e che auspica un allentamento delle misure comunitarie in materia di gestione della produzione e delle superfici produttive. Nel corso della giornata è stato dato, inoltre, spazio ai prossimi bandi in uscita dal PNRR, specialmente a quelli rivolti al Parco Agrisolare, che potranno agevolare le giovani aziende agricole nell’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei fabbricati. I ragazzi hanno poi completato la giornata facendo un tour dell’azienda ospitante, partendo dalla cantina di produzione dei vini (Erbaluce in particolare) e terminando con la visita all’impianto di biogas.
A PORDENONE LA PRIMA REALTÀ DEL MONDO AD INDIRIZZO VITIVINICOLO
I Giovani di Confagricoltura visitano i Vivai Cooperativi Rauscedo
Un numeroso gruppo di Giovani di Confagricoltura provenienti da diverse regioni del Centro-Nord, lo scorso 22 marzo, ha visitato i Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR) in provincia di Pordenone, una cooperativa che ha saputo trasformare una terra povera nel primo distretto al mondo delle barbatelle di vite innestate. A guidare la delegazione tra gli impianti e il centro di ricerca, c’era la responsabile ufficio qualità e certificazione di VCR, Marta Colautti. Vivai Cooperativi Rauscedo nasce nel 1933 e oggi conta più di 200 soci e una produzione media di 80 milioni di barbatelle innestate all’anno. Numeri che la rendono il primo vivaio ad indirizzo vitivinicolo nel mondo. I vivaisti soci sono presenti sui mercati di 35 Paesi, anche con joint venture locali in quegli Stati dove le regole sanitarie per il comparto non permettono l’importazione. Le imprese vengono pagate in base al numero e alla tipologia di innesti, dato che alcuni hanno rese minori o calibri più difficili. La ricerca è la cifra distintiva di questa cooperativa, con un focus particolare dedicato ai portainnesti, su cui ha investito negli anni creando, in collaborazione con il mondo universitario, la cosiddetta serie M. Negli ultimi anni - ha spiegato Marta Colautti ai giovani imprenditori in visita - il nuovo centro di ricerca ha inoltre speso le sue energie nella creazione di varietà resistenti alle principali malattie crittogamiche. Varietà del genere sono già note in alcune nazioni dove sono totalmente liberalizzate, anche per la produzione di vini Doc, come ad esempio in Germania, dove il loro utilizzo è reso necessario dai climi più umidi. Il processo di selezione è molto lungo e, con le pratiche ad oggi ammesse, può durare fino a quindici anni. La grande battaglia oggi si gioca in campo politico, dove occorrerebbe la sburocratizzazione e la liberalizzazione di pratiche come la cisgenetica o il genome editing, equiparate ancora ad Ogm e quindi non utilizzabili in viticoltura. Altro nodo, tutto italiano, hanno appreso gli anghini nel corso del tour, è la decisione dell’utilizzo di queste varietà per vini Igt fino al 15%, che viene demandata alle Regioni, per cui siamo ancora in una fase iniziale con Lombardia, Veneto e Friuli che sono le uniche ad avere cominciato ad utilizzarle. La visita si è svolta presso i locali di magazzino e logistica, con una sosta anche in un’azienda associata che effettua innesti a omega (particolari tipi di innesto con un taglio a forma di occhiello) fra il portainnesto ed il clone di Vitis vinifera, per poi concludersi con una degustazione presso la cantina di microvinificazione. La resa enologica, anche in termini commerciali, di queste varietà, dipende dagli obiettivi che un’azienda si è data. Anga auspica che si possa lasciare libertà imprenditoriale, senza, come spesso accade, derogare scelte private ed imprenditoriali a burocrazie lontane dalle realtà produttive.
La delegazione Anga ai Vivai Cooperativi Rauscedo
IMPRESE FEMMINILI, PRONTO IL FONDO DEL PNRR
Oddi Baglioni: “Misura che esclude le produttrici”
Prende il via il Fondo del ministero dello Sviluppo economico per l’imprenditoria femminile. Si tratta dell’intervento inserito tra le priorità del PNRR che, con uno stanziamento di 200 milioni di euro, ha l’obiettivo di supportare la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili. Il prossimo 5 maggio apriranno gli sportelli online per la presentazione delle domande per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Alessandra Oddi Baglioni ha partecipato al webinar dell’8 aprile scorso organizzato per condividere le linee di indirizzo queste misure molto attese dalle imprese femminili. “Per il mondo agricolo si parla esclusivamente di trasformazione e non di produzione. Proprio per questo - ha affermato la presidente di Confagricoltura Donna - ho chiesto espressamente durante l’interessante incontro, d’includere, considerandole come trasformazione, anche l’insacchettamento, l’imbottigliamento e l’inscatolamento dei prodotti. Attendiamo risposte e continueremo ad impegnarci in tal senso”.
LA PRIMA RETE DELLE IMPRENDITRICI SICILIANE
Grazie all’impegno di Confagricoltura Donna Sicilia, la prima rete che riunisce le imprenditrici associate è diventata realtà. Un market place dedicato esclusivamente all’agricoltura femminile siciliana. “La Sicilia - spiega la presidente regionale delle imprenditrici di Confagricoltura, Maria Pia Piricò - è la prima regione in Italia per numero di imprese condotte da donne. Questo innovativo strumento digitale di promozione e commercializzazione offre più di cinquanta prodotti, selezionati tra le eccellenze dei nostri territori, dimostrando l’importanza far crescere le nostre aziende lavorando insieme”.
WEBINAR SU INNOVAZIONE TECNOLOGICA E AGRICOLTURA. Organizzato dalla presidente di Confagri-
coltura Donna Lombardia, Caterina Brazzola, in collaborazione con la vicepresidente Gabriella Poli, presidente del Cif di Cremona e Paola Sacco, presidente Confagricoltura Donna Piemonte, si è tenuto un webinar sull’innovazione tecnologica in agricoltura. L’evento on-line è stato una vera e propria visita virtuale, alla quale hanno partecipato anche la presidente nazionale e le presidenti regionali di Puglia e Campania. L’esperienza digitale ha riguardato Planet Farms, la vertical farm vincitrice del premio innovazione di Confagricoltura, più grande d’Europa che, nell’hinterland milanese, produce ortaggi di IV gamma con le più avanzate tecnologie.