a cura di Paola Castello
Giovani di Confagricoltura
MANGIMI A BASE DI INSETTI, SOSTENIBILI ED ECONOMICI
La nuova frontiera delle proteine alternative Oggi si sente parlare sempre più spesso di insetti in agricoltura. Non solo di quelli nocivi, da debellare, pericolosi per le nostre colture; o di quelli utili, quali i nemici naturali dei pestiferi o gli impollinatori. Oggi è un’altra l’applicazione di questi animali che suscita sempre più interesse tra le imprese del settore primario italiano ed europeo: il loro allevamento per la produzione di proteine alternative, più performanti e per questo, di grande interesse per il mercato. L’Europa e l’Italia dipendono oggi da Paesi terzi per coprire il proprio fabbisogno di proteine. L’incremento della popolazione mondiale, i cambiamenti climatici e le politiche agricole incerte spingono sempre di più verso la costruzione di una offerta all’altezza di tale fabbisogno, in costante aumento. Per riposizionarci a livello strategico bisognerà far fronte al deficit di proteine anche con metodi di produzione alternativi. Ed è qui che entrano in gioco coloro che per anni sono stati allo stesso tempo amici e nemici degli agricoltori. L’allevamento di insetti è un’attività su cui vengono riposte grandi aspettative dall’Unione europea, dal momento che offre anche innegabili vantaggi: necessita di un basso input di risorse (terra, acqua, mangime); può essere inserito in un contesto di economia e filiera circolare (alcune specie possono nutrirsi dei sottoprodotti dell’agricoltura e dell’agroindustria); dagli insetti si possono produrre proteine in loco, e in Italia, ci sono le condizioni per allevamenti e aziende di questo tipo, come già accade nel resto del Continente, in alcuni casi, a livello industriale. Un ulteriore vantaggio di questo tipo di allevamenti è l’accessibilità del livello tecnologico di cui hanno bisogno (sono sufficienti contenitori a temperature controllate). Gli insetti, inoltre, possono essere considerati sia “as food” che “as feed”: i primi rientrano nella categoria dei nuovi cibi “novel food”, di cui sempre di più sentiamo parlare e di cui sempre più dovremo interessarci come produttori; i secondi, come ad esempio l’allevamento della Mosca Soldato, riguardano un ripensamento della mangimistica tradizionale, attraverso chiavi nuove e sostenibili, soprattutto in un’ottica di economia circolare. L’insect farming non deve quindi più rappresentare un tabù per i produttori agricoli e su questo soprattutto i giovani imprenditori devono lavorare, perché il percorso da compiere è ancora lungo, soprattutto a livello normativo europeo e nazionale, per fare in modo che questo tipo di allevamento, sostenibile e facilmente replicabile, conosca un reale sviluppo. Francesco Mastrandrea Presidente nazionale Anga
52 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
Caterina Luppa vincitrice del Premio nazionale per l’Innovazione in Agricoltura 2021