MATTARELLA AL SECONDO MANDATO • COVID-19 & LAVORO NUOVE REGOLE • CARBON ZERO C-FARMS LIQUIDITÀ CONTRO AVIARIA E PESTE SUINA • PRECISION FARMING RISORSE E MODELLI
A PAG. 8 L’INTERVENTO DI CHRISTIAN MASSET, AMBASCIATORE DI FRANCIA IN ITALIA
Obiettivo Sostenibilità Sono sempre di più le aziende vicine al traguardo
Anno LXXIII - n. 1-2 - GENNAIO-FEBBRAIO 2022 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
L’ E D I T O R I A L E nnn
L’
2022, tra fiducia e incertezze
anno appena iniziato porta con sé elementi di fiducia, come la recente elezione del presidente della Repubblica, con la riconferma di Sergio Matterella, e la continuità del governo Draghi, garanzia di quella stabilità e continuità di cui il Paese, non ancora uscito dall’emergenza della pandemia, ha bisogno. Ma anche segnali di preoccupazione. La crescita economica è ancora un obiettivo raggiungibile, ma resta l’incognita dell’inflazione. Le aspettative di Bankitalia sono di un Pil intorno al 4% per l’anno in corso, ma cruciale sarà la gestione del caro energia, così come l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle riforme del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione che sono state avviate nel 2021. Le fiammate dei prezzi derivanti dai rialzi del comparto energetico, delle materie prime e dei beni intermedi stanno erodendo reddito, ricchezza e potere d’acquisto. Sia delle famiglie, sia delle imprese. Anche di quelle agricole e dell’agroalimentare, come dimostra l’ampio servizio che trovate su questo numero di Mondo Agricolo. Altro elemento d’incertezza è il Recovery fund, le cui proiezioni rimangono condizionate dalla piena e tempestiva attuazione dei programmi di spesa e degli interventi previsti. L’esito del piano italiano sarà decisivo, anche a livello europeo, perché il nostro Paese è il principale utilizzatore delle risorse. Per l’agricoltura si tratta di un’occasione imperdibile per dare una spinta propulsiva e decisiva a quella trasformazione, che ormai è in atto, nella direzione della modernizzazione, dell’innovazione tecnologica e digitale, della sostenibilità ambientale e sociale. Le aziende agricole sono pronte. Lo dimostrano i risultati del Rapporto Agricoltura100, realizzato dalla nostra Organizzazione insieme a Reale Mutua, in occasione della premiazione delle nove aziende che si sono distinte nel corso del 2021 per la loro attenzione alla sostenibilità. C’è una cultura che cresce su questo tema, nelle imprese, tra gli stakeholder e anche tra i consumatori. E c’è una strada obbligata da intraprendere per rispettare gli impegni europei. La rinnovata stabilità politica che ci attendiamo è un segnale importante per restituire fiducia ai cittadini e alle imprese. Per andare in maniera decisa verso un nuovo modello di sviluppo economico, solido, duraturo e inclusivo in cui il nostro settore potrà giocare un ruolo fondamentale. Massimiliano Giansanti
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SOMMARIO
L’EDITORIALE 2022, tra fiducia e incertezze Massimiliano Giansanti................. 3
FOCUS INNOVAZIONE Caccia al Carbonio con C-Farms Daniele Rossi ...........................
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Passaggio di consegne Elisabetta Tufarelli ....................
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SPECIALE PRECISION FARMING Favorire gli investimenti Alessandro Pantano ...................
40
Porto Felloni, l’innovazione nel DNA Andrea Bonzagni ......................
43
ATTUALITÀ VINO L’Erbaluce di Caluso cresce ancora Ercole Zuccaro .........................
46
PRIMO PIANO EUROPA Il semestre francese Christian Masset ......................... 8
Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Francesco Bellizzi Editrice Confagri Consult
Le priorità condivise Anna Gagliardi .........................
Presidente Diana Theodoli Pallini
AGRICOLTURA100 REPORT Le aziende hanno scelto Francesco Bellizzi ......................
Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo
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AGRICOLTURA100 BUONE PRATICHE Le migliori Gabriella Bechi ......................... 18
Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 ROC 34051 del 24/03/2020 Pubblicità
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ATTUALITÀ PREZZI Il peso degli aumenti Francesco Bellizzi ...................... ATTUALITÀ LAVORO Nuovo decreto flussi Gabriella Bechi ......................... ATTUALITÀ CREDITO Emergenza aviaria F.B. ....... ...............................
Rubriche
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EPS Un’app contro la peste suina. . . 47 Organizzazione Pratiche sleali. . . . . . . . 48 ANGA Investiamo in ricerca . . . . . . . . . 50
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Enapra Risorse umane. . . . . . . . . . . . . 54 Over65 Riconoscere l’artrite. . . . . . . . 58 Agriturismo Crispiano (TA). . . . . . . . . 60
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Vino Luigi e Giovanna Barberani.. . . . 62
APER T UR A IL SECONDO M ANDAT O
Costruire l’Italia del dopo emergenza Apprezzamento di Confagricoltura per il discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di Gabriella Bechi
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“I
giorni difficili trascorsi con l’elezione alla presidenza della Repubblica, nel corso della grave emergenza che stiamo tutt’ora attraversando sul versante sanitario, su quello economico e su quello sociale, richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento. Queste condizioni impongono di non sottrarmi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”. Con queste parole Sergio Mattarella, sabato 29 gennaio, ha accolto la comunicazione della sua rielezione a Presidente della Repubblica avvenuta
con 759 voti. Al Capo dello Stato sono giunte immediatamente le congratulazioni del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, insieme all’augurio di buon lavoro: “La figura e l’operato di Sergio Mattarella danno fiducia al Paese. Le imprese agricole hanno bisogno di stabilità politica e di efficacia nell’azione di governo”. Le parole del presidente Giansanti hanno trovato ampio riscontro nel discorso del presidente della Repubblica nel giorno del suo giuramento, il 3 gennaio, davanti alle Camere, interrotto da ben cinquacinque minuti di applausi. Le parole rilancio, ricostruzione, investimenti, innovazione, tempestività, riforme sono state pronunciate più volte. L’impegno per la lotta alla pan-
re l’economia all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale. La stabilità di cui si avverte l’esigenza è, quindi fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune… L’impresa a cui sto ponendo mano richiede il concorso di ciascuno: forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, amministrazione pubblica e libere professioni, giovani e anziani, città e zone interne, comunità insulari e montane”. Costruire l’Italia del dopo emergenza per Mattarella significa quindi lavorare per un Paese più giusto, più moderno, impegnato nella tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, in grado di orientare il processo di rilancio dell’Europa. Senza mai perdere di vista la salvaguardia della democrazia, che riguarda tutti e anzitutto le istituzioni. Quindi il forte richiamo ad una visione impregnata di valori morali. Alla dignità, che Mattarella declina in tutte le sue sfaccettature: lotta alla povertà, alle disuguaglianze, al razzismo e all’antisemitismo, alla violenza sulle donne, libertà dalla mafia e dalla criminalità organizzata, sicurezdemia e per una più ampia pos- za sul lavoro, diritto allo studio sibile diffusione dei vaccini deve andare di pari passo, per il presidente Mattarella, con quello per la ripresa. “Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e solidarietà, lo straordinario impegno delle nostre imprese, le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire. Hanno permesso all’economia di raggiungere risultati che adesso ci collocano nel gruppo di testa dell’Unione europea. Ma questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema Paese”. E ancora: “Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilancia-
e un’informazione libera, rispetto per gli anziani, meno disattenzione per le disabilità, dignità per i carcerati. “Il discorso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto attenzione ad alcuni temi di grande rilevanza per l’economia italiana e il settore agroalimentare, richiamando la centralità del nostro Paese nell’impegno di ripresa dell’Europa. La necessità di un rilancio all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, nell’ambito della transizione ecologica e digitale, ci vede assolutamente d’accordo e ci spinge a continuare a collaborare con convinzione nel processo delle riforme in atto”, ha commentato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, l’intervento di Sergio Mattarella. “L’appello all’efficienza e alla tempestività - ha aggiunto - è fondamentale per la ripresa del Paese, in particolare per le imprese, che si aspettano dalla politica una visione coerente di sviluppo dell’Italia sui mercati internazionali. Strategia di cui ha bisogno anche il settore primario che, alla luce delle parole del Presidente, auspichiamo possa accompagnare il processo di crescita economica avviato nel 2021”. nnn
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PRIMO PI ANO EUROPA
“In primo luogo garantire la reciprocità delle norme negli accordi commerciali con i Paesi terzi”
di Christian Masset Ambasciatore di Francia in Italia
Da gennaio la Francia è presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea. Un inizio di semestre preceduto a breve distanza dal cosiddetto “Trattato del Quirinale”. L’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset, scrive per Mondo Agricolo un articolo sulle priorità di Emmanuel Macron in tema di politiche agricole comunitarie. Una progettualità in cui è evidente il fil rouge con l’accordo bilaterale di novembre tra Francia e Italia fortemente voluto da Sergio Mattarella, al suo secondo mandato da presidente della Repubblica italiana.
N
el modello di crescita europeo la presidenza francese del Consiglio Ue (PFUE), che durerà fino a giugno 2022, è convinta che l’agricoltura debba avere un ruolo centrale. Assicurare la nostra capacità di produzione agricola significa garantire la sicurezza alimentare in Europa e contribuire all’approvvigionamento alimentare nel mondo. E non c’è agricoltura senza agricoltori, che devono avere un reddito equo dalla loro attività. Dobbiamo anche tener conto delle aspettative dei nostri concittadini, sempre più attenti alle que-
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Il semestre Emmanuel Macron al Parlamento europeo
stioni sanitarie, ambientali, sociali e al benessere degli animali. Come presentato da Julien Denormandie, ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, durante il Consiglio Agricoltura e Pesca del 17 gennaio scorso, la prima priorità della PFUE per il settore agricolo riguarda la reciprocità delle norme negli accordi commerciali con i Paesi terzi. L’obiettivo è quello di rafforzare la coerenza tra la Politica Agricola Europea (Pac), che garantisce la sicurezza alimentare, e la transizione verso modelli più sostenibili in termini di ambiente e salute, il Green Deal per l’Europa, che costituisce la visione europea della lotta contro i danni climatici e ambientali, e la politica commerciale. La Francia è molto attenta affinché gli sforzi degli agricoltori europei non siano in parte vanificati da un aumento delle importazioni di prodotti provenienti da Paesi
che applicano norme ambientali e sanitarie meno ambiziose. La Francia vorrebbe lavorare con i suoi partner a livello europeo per introdurre delle “clausole a specchio - clauses miroirs” dove possibile, al fine di garantire che certi standard di produzione ambientale e sanitaria dell’Ue siano applicati anche ai prodotti importati da Paesi terzi. Non si tratta di chiudere le frontiere o di non rispettare le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc). Esistono già quelle clausole. La Commissione dovrebbe presentare a breve una regolamentazione per vietare l’importazione di prodotti alimentari in cui siano stati usati antibiotici come promotori di crescita, vietati nell’Ue. L’esame previsto del progetto di regolamento sulla deforestazione importata e la revisione della direttiva sull’uso di prodotti fitosanitari compatibili
“La Francia lavorerà per un settore primario a bassa emissione di carbonio”
francese con lo sviluppo sostenibile (nota come direttiva “SUD”), in particolare per quanto riguarda i limiti massimi di residui o le tolleranze di importazione per le sostanze vietate nell’UE, saranno occasioni per attuare questa necessaria reciprocità di norme. La seconda priorità della PFUE per il settore agricolo è l’agricoltura a bassa emissione di carbonio. L’agricoltura e la silvicoltura offrono soluzioni per combattere il riscaldamento globale, grazie alla capacità della biomassa d’immagazzinare carbonio. Il ruolo degli agricoltori e dei forestali deve quindi essere rafforzato in questo senso. A tal fine, bisogna creare le condizioni per un modello economico che permetta di remunerare le pratiche agricole e forestali che favoriscono la cattura del carbonio. I ministri dell’Agricoltura saranno chiamati ad esaminare la parte agricola della
comunicazione sul ciclo sostenibile del carbonio che la Commissione ha pubblicato lo scorso dicembre: una comunicazione che dovrebbe guidare lo sviluppo del futuro quadro normativo sulla certificazione dell’assorbimento del carbonio. Oltre a queste due priorità politiche, la Francia vorrà progredire su diverse questioni essenziali. Ne citerò solo alcune. La prima riguarda la riforma della Pac. La PFUE auspica uno scambio trasparente e politico con la Commissione sul metodo e sul calendario della valutazione dei piani strategici nazionali e su una prima panoramica delle proposte presentate dagli Stati membri. La presidenza francese sarà anche attenta alla proposta della Commissione europea di rivedere la legislazione sulle indicazioni geografiche. È davvero importante rafforzare questo modello, che
Christian Masset ambasciatore francese in Italia, a Palazzo Farnese
protegge la qualità dei prodotti europei e la loro promozione su scala europea e mondiale. La PFUE proporrà anche di lavorare all’interno del gruppo dei Chiefs veterinary Officers sull’uso della vaccinazione nella strategia di lotta contro il virus dell’influenza aviaria. L’Italia e la Francia sono due potenze agricole e i due Paesi hanno incluso l’agricoltura come tema di cooperazione nel Trattato del Quirinale. L’agricoltura è fondamentale per l’Europa, essendo la politica agricola una delle prime politiche comuni, che quest’anno celebra il 60° anniversario. Se l’Europa vuole rimanere padrona del suo destino, deve avere un’agricoltura che le permetta di alimentarsi in modo autonomo e sostenibile, come dimostrato dalla crisi sanitaria. La Francia, in qualità di presidente del Consiglio dell’Ue, lavorerà in questa direzione, con la volontà di fare di questi prossimi mesi un successo collettivo a beneficio dell’agricoltura e della silvicoltura del nostro continente. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 9
PRIMO PI ANO EUROPA
Le priorità condivis
Ambiente, tutela delle produzioni e nuove regole per i rapporti commerciali con i Paesi extra Ue: Parigi parte con il piede giusto di Anna Gagliardi
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L
a Francia ha dichiarato di puntare, nell’ambito del semestre di presidenza dell’Unione europea, a un modello di crescita che affida all’agricoltura un ruolo centrale. E indica, tra le priorità, la reciprocità nelle regole degli scambi commerciali, la valorizzazione del ruolo del settore ai fini del trattenimento al suolo del carbonio, oltre al rafforzamento del sistema delle Indicazioni geografiche nella rimodulazione proposta dalla Commissione, e alla riforma della Pac. Mettere l’agricoltura al centro del modello di sviluppo europeo è un obiettivo chiaro a cui devono seguire altrettanto nette prese di posizione da parte dell’Italia
in tale direzione. La presidenza francese punta a modificare le condizioni relative alle importazioni agroalimentari dai Paesi terzi, intende cioè aprire il mercato unico soltanto ai prodotti extra Ue che rispettano i nostri standard, allineando, come sottolineato dal premier Macron, ‘l’agenda commerciale a quella ambientale’. E non solo. Per Parigi è fondamentale spingere i Paesi terzi a migliorare gli standard produttivi in materia di protezione delle risorse naturali per garantirsi la continuità dell’accesso al mercato unico. Nel mese di febbraio, la presidenza francese presenterà un documento di proposte con l’indicazione delle clausole (cosiddette “clauses miroirs”) da intro-
se
durre negli accordi commerciali con i Paesi extra Ue, mettendo in luce anche gli aspetti relativi alla sicurezza alimentare e alla protezione del lavoro. A riguardo Confagricoltura invo-
g
ca il massimo sostegno dell’Italia all’iniziativa francese, che accoglie tutte le indicazioni da tempo sottolineate da Palazzo della Valle a tutela delle produzioni italiane ed europee e soprattutto delle imprese agricole, che devono fronteggiare una concorrenza spietata sul piano internazionale. Nel 2020, secondo i dati della Commissione europea, le importazioni agroalimentari sono state di 121 miliardi di euro. E nei primi nove mesi del 2021 si è registrato un incremento del 3,5%. Ogni anno sono importate circa 16 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli, mentre l’export di settore degli Stati membri si attesta a 5 milioni di tonnellate. Come ha sottolineato in una recente intervista il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commentando le priorità del semestre francese alla presidenza Ue, non si tratta di una questione di neo-protezionismo, ma di una scelta nell’ottica della sostenibilità ambientale: “La sfida contro il cambiamento climatico - ha detto - ha una dimensione globale e l’Unione europea incide per meno del 10% sul totale mondiale delle emissioni di CO2. Da sole, le iniziative Ue, per quanto ambiziose, non sono sufficienti a garantire una reale svolta”. Venendo alla seconda priorità indicata da Parigi nel suo programma, ovvero la valorizzazione del ruolo svolto dall’agricoltura e dalla silvicoltura ai fini del
trattenimento al suolo del carbonio, Confagricoltura giudica con grande favore la volontà di definire un meccanismo europeo che consenta agli agricoltori di essere remunerati con un reddito aggiuntivo per l’attività svolta nell’interesse dell’intera collettività attraverso le buone pratiche agricole e forestali. La questione è all’ordine del giorno delle riunioni informali dei ministri dell’agricoltura dell’Unione nella prima metà di febbraio, a Strasburgo, mentre a marzo il Consiglio dovrebbe assumere una posizione ufficiale a riguardo. “Dalle nostre informazioni - afferma Giansanti - sembra che la Commissione Ue presenterà una proposta di regolamento nel secondo semestre di quest’anno, con la prospettiva di poter applicare il nuovo dispositivo entro il 2023”. L’attenzione che la presidenza francese intende dare alla legislazione sulle indicazioni geografiche è in linea con la posizione di Confagricoltura per la salvaguardia e la valorizzazione delle produzioni a tutti i livelli, in particolare sui mercati internazionali. “Ora - conclude Giansanti - le imprese agricole professionali hanno un ruolo aggiuntivo da svolgere: produrre energia e contribuire all’obiettivo della neutralità climatica, grazie alla ricerca scientifica e alle innovazioni tecnologiche messe a disposizione di aziende efficienti e competitive”. nnn
PARLAMENTO UE, LA PRESIDENZA ALLA MALTESE METSOLA
Il Parlamento europeo ha eletto il suo nuovo presidente dopo la scomparsa di David Sassoli il 22 gennaio. Si tratta di Roberta Metsola, candidata del Ppe. Eurodeputata maltese, Metsola è stata eletta con 458 voti al primo turno. Il numero di votanti è stato 690; 74 le schede bianche e nulle; i voti espressi sono stati 617. “La prima cosa che vorrei fare, come presidente, è raccogliere l’eredità che ci ha lasciato David Sassoli. David era un combattente per l’Europa, per noi e per questo Parlamento”, ha dichiarato la neopresidente durante il suo primo discorso. Nata il 18 gennaio 1979, membro del Partito Nazionalista maltese, Roberta Metsola è la più giovane presidente dell’Assemblea di Strasburgo e la terza donna nella storia dell’Europarlamento. Eletti anche i tre vicepresidenti: l’italiana del Partito Democratico, Pina Picerno; il greco del partito di sinistra Syriza, Dimitrios Papadimoulis (482 voti); e la verde finlandese Heidi Hautala (384 voti). GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 11
C O P E R T I N A L’ E V E N T O
La seconda edizione del Rapporto, realizzato da Confagri e Reale Mutua, è stata presentata all’Ara Pacis di Roma. Sul palco anche il ministro Patuanelli
Agricolt Il futuro
“I
dati economici del nostro Paese dimostrano che l’agricoltura è il settore ‘primario’ di nome e di fatto e che è in buona salute, nonostante le difficoltà di questo momento legate al caro energia, agli aumenti delle materie prime e alle distorsioni di mercato causate dalla pandemia”. Ha esordito così il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, invitato a salire sul palco dell’Ara Pacis da Lavinia Spingardi, giornalista di Sky Tg24. Il contesto è stato la presentazione della seconda edizione di Agricoltura100, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Confagricoltura e Reale Mutua per premiare le aziende più sostenibili e raccontare i cambiamenti del settore. “Se c’è un futuro per l’agricoltura - ha detto il ministro - questo passa attraverso l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, che consentiranno di continuare a produrre cibo di qualità, in maggiore quantità, inquinando di meno”. Non c’è dubbio che a spingere la competitività delle imprese siano gli investimenti in innovazione. Come ha evidenziato Enea Dalla12 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
Foto Sabrina Corti
di Gabriella Bechi e Elisabetta Tufarelli
Patuanelli: “Innoviamo per continuare a produrre cibo di qualità inquinando di meno” glio di Innovation Team del gruppo Cerved, incaricato di realizzare il nuovo Rapporto, le aziende agricole hanno fatto notevoli passi avanti in questa direzione nel corso del 2021, facendo della sostenibilità un elemento distintivo anche sulla spinta dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19. “La seconda indagine di Agricoltura100 - ha sottolineato il presidente Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - dimostra quanto sia fondamentale il contributo dell’agricoltura alla transizione ecologica. I grandi processi di investimento legati alla soste-
nibilità, oggi spingono le aziende a utilizzare sempre meglio le proprie risorse. Siamo impegnati da tempo con Reale Mutua in un’azione comune e concreta per lo sviluppo di modelli produttivi al passo con i tempi. Su questa strada intendiamo continuare”. “Già quando ero ministro dello Sviluppo economico - ha ricordato Patuanelli - ho cercato di stimolare questo percorso estendendo le misure di Industria 4.0 anche all’agricoltura”. Giansanti, dopo aver ringraziato il titolare del dicastero per aver ascoltato la richiesta di Confagricoltura, ha riconosciuto quanto queste misure stiano accompagnando con successo le imprese agricole “verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità”. “Reale Mutua nasce con radi-
t ura100 è già qui
ci profonde nel mondo agricolo e dal 2015 ha avviato una partnership con Confagricoltura per mettere insieme competenze, storia e tradizioni con la capacità di innovare, includere e allo stesso tempo, difendere l’ambiente. Lo sviluppo sostenibile e la centralità delle persone sono il fulcro del modo del nostro modo di fare impresa. Attraverso Agricoltura100 intendiamo generare impatti positivi e misurabili coniugando innovazione e human touch. Non è un caso se proprio di recente abbiamo ottenuto la qualifica di società benefit”, ha rimarcato il direttore generale di Reale Mutua, Luca Filippone, citando anche altri progetti di collaborazione con
Giansanti: “Industria 4.0 ha sostenuto l’agricoltura nel processo di innovazione” plus”. A proposito delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, Patuanelli ha ricordato che sono stati assegnati all’agricoltura 7,9 miliardi di euro. “Il mio impegno - ha affermato - è evitare che gli aiuti vengano dati a pioggia, e che siano concentrati su determinati progetti, cruciali per la modernizzazione del settore. Un esempio è quello del comparto delle agroenergie ha proseguito - perché il futuro passa inevitabilmente attraverso il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, anche attraverso l’autoproduzione”. Altro tema caro al rappresentante del governo è quello della gestione dei rischi, “perché gli eventi atmosferici avversi non sono più fatti eccezionali, ma sono diventati la normalità”. Poi, la questione dell’accesso al credito: “È un
Confagri, come quelli sull’agricoltura sociale. La sostenibilità è un valore complesso da tradurre in pratica e sono le aziende più avanzate a fare da traino, anche se tutte ormai sono molto sensibili al tema. “Occorre costruire una rete per non lasciare indietro le più piccole - ha aggiunto Vittorio Amedeo Viora, vicepresidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino - tenendo presente anche i vantaggi in termini di reddito. La sostenibilità non è un costo, ma un
Massimiliano Giansanti presidente di Confagricoltura GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 13
C O P E R T I N A L’ E V E N T O
argomento più che mai importante per le aziende agricole, e anche in questo caso l’innovazione - ha chiosato il ministro può fare molto. Soprattutto per favorire l’ingresso dei giovani nel settore, per aumentare la presenza delle donne e per migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di un percorso che deve essere guidato e agevolato con investimenti che presuppongono una partnership vincente tra pubblico e privato”. “Siamo di fronte a una rivoluzione culturale senza precedenti in agricoltura - ha concluso Giansanti -. Luca Filippone direttore generale di Reale Mutua
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Filippone: “Agricoltura100 vuole generare impatti positivi e misurabili” I nostri premi, di cui siamo molto fieri, segnano la traccia del cambiamento in atto. Compito di Confagricoltura è offrire alle aziende associate una visione del futuro. Nei prossimi anni il mercato è destinato a cambiare profondamente, il fattore prezzo non sarà più predominante e le aziende innovative e più sostenibili saranno quelle che ne usciranno vincitrici. Stefano Patuanelli ministro delle Politiche agricole
Il made in Italy si può rafforzare attraverso la sostenibilità diventando driver di sviluppo per l’intera collettività. È necessario, però, concentrare gli investimenti sulle aziende professionali, che competono sul mercato, che hanno un futuro e che sono in grado di trainare l’intero comparto”. L’evento si è concluso con il ringraziamento del presidente di Confagri a tutte le aziende che hanno partecipato al progetto Agricoltura100, non solo alle premiate, che hanno dimostrato di avere fiducia in un nuovo modello di agricoltura vincente. nnn Vittorio Amedeo Viora Accademia di Agricoltura di Torino
A G R I C O LT U R A 1 0 0 R E P O R T
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Le aziende hanno scelto
a fotografia del settore primario italiano scattata dal Rapporto Agricoltura100 descrive un’economia che nel 2021 non ha smesso di guardare al futuro, nonostante le difficili condizioni in cui si trova ad operare. Il dato comune tra gli attori del settore primario è una rinnovata sensibilità verso i temi della sostenibilità. È proprio la gestione dell’emergenza, come si legge nel Rapporto presentato all’Ara Pacis, ad aver “rafforzato la cultura della sostenibilità nelle imprese agricole”. Nel corso del 2020 l’emergenza sanitaria si è fatta sentire sull’andamento del fatturato delle aziende. Delle 2.162 imprese agricole (nel 2020 erano state 1.850) che hanno aderito al questionario della seconda edizione dell’indagine di Confagricoltura e Reale Mutua, il 48,8% dichiara di aver
subito una flessione dei ricavi e per il 23% di queste si è trattato di una riduzione consistente. Il 2021 è stato Un dato che preoccupa, ma che viene controbilanciato, almeno l’anno della svolta. in parte, dal 12,1% degli intervi- Nelle imprese agricole stati che ha chiuso l’anno in controtendenza, con una crescita di cresce la cultura fatturato e dal 51,6 che comuni- della sostenibilità ca una sostanziale stabilità delle vendite. Le principali preoccu- e la propensione pazioni per il futuro sono legate all’innovazione al rischio di caduta dei prezzi, al calo della domanda, alle difficoltà produttive e di reperimento della manodopera. di Francesco Bellizzi L’atteggiamento proattivo del settore è testimoniato dalle rilevazioni Istat dello scorso 6 dicembre che certificano la chiusura del 2021 con una crescita di 6,3 punti percentuali, prevedendo per l’anno appena iniziato un +4,7%. Aspettativa ottimistica e realistica, perché basata anche sulle risorse stanziate nel Piano GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 15
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Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per il settore. Denaro messo a disposizione di chi saprà dare vita a modelli di sostenibilità che tengano insieme innovazione tecnologica, coesione sociale e transizione ecologica. Che l’agricoltura stia reggendo l’impatto con il Covid-19 meglio di altri settori produttivi lo dice l’Istat, secondo cui il settore si è posizionato nel 2020 al terzo posto in Europa con 56,3 miliardi di euro davanti alla Spagna (52,9 mld) e con un minimo stacco, dopo la
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Germania (56,8 mld). La continuità delle attività che le aziende hanno saputo garantire negli ultimi due anni ha permesso, quindi, ai volumi della produzione di risentire della crisi meno di quanto ne abbia risentito il fatturato. Ottimo anche il posizionamento del settore italiano per valore aggiunto che, con 31,4 miliardi, ha conquistato il primo posto davanti alla Penisola Iberica (29,3 miliardi) e alla Germania (20,3 mld). Da segnalare anche la crescita della capacità competitiva, basata sulla
qualità, nella quale l’Italia è prima in Ue da lungo tempo: se nel 2019 i prodotti registrati Dop, Igp e Stg erano 824, l’anno successivo sono passati a 838. Anche la riduzione della manodopera (complessivamente il primario impiega 3,5 milioni di persone, distribuite su 1 milione di imprese) e delle giornate lavorate è stata contenuta: il 70,1% delle imprese intervistate ha mantenuto stabile o ha addirittura aumentato l’impiego di personale. Con il nuovo Rapporto, Confagricoltura e Reale Mutua dimostrano quanto, in soli 48 mesi, sia diventata importante la propensione all’innovazione. La maggioranza degli intervistati parla dell’esperienza della pandemia come fattore di cambiamento profondo e individuano sei valori guida legati alla sostenibilità. In primo luogo, la qualità del prodotto a tutela della salute alimentare, fondamentale o molto importante per l’86,4% degli agricoltori. Subito dopo c’è la protezione dell’ambiente (79,2%). L’importanza delle relazioni di filiera è sentita dal 71,9% degli imprenditori; l’innovazione di prodotto, di processo e di filiera è una priorità per il
Sono 2.162 gli imprenditori che hanno aderito al questionario di Confagricoltura e Reale Mutua 70,4 %; la promozione del territorio per il 67,1; e il ruolo sociale dell’impresa per il 63,7% dei partecipanti all’indagine. Le iniziative concretamente avviate vedono al primo posto il miglioramento nell’utilizzo delle risorse naturali di acqua, suolo e energia (98,8%); al secondo (91,5%) la tutela della qualità e della salute alimentare. Seguono la gestione dei rischi (il 76,5), la tutela della sicurezza nel lavoro (66,8%), la valorizzazione del capitale umano (64,4%). Diretta conseguenza di ciò è l’aumento delle imprese con un livello alto e medio-alto di sostenibilità che, nell’arco del 2021, sono passate dal 48,1% al 49,1% del totale. A dare il segnale di un cambiamento di paradigma nel settore è la riduzione delle attività imprenditoriali con un livello di impegno sul fronte della sostenibilità ancora embrionale o limitato che scendono dal 17 al 12,7 per cento, andando a popolare la fascia di livello medio che passa dai 34,5 punti percentuali ai 38,2. La sensibilità per i nuovi (e necessari) modelli economici
e produttivi non è esclusivo appannaggio dei grandi. Anche le microimprese (meno di 5 addetti) si dimostrano sensibili al tema, con un 44% inserito a pieno titolo nella fascia di sostenibilità alta o medio-alta. Per quanto riguarda i comparti, i livelli di eccellenza vengono raggiunti dall’ortivo, dal fruttifero, e dalla viticoltura. Omogenea è anche la distribuzione geografica delle iniziative legate alla sostenibilità, con un’oscillazione tra il 50,9% del Centro Italia e il 44,2% del Sud. Le differenze si registrano invece se si prende in considerazione il fattore della dimensione azien-
dale. Le attività grandi (sopra i 50 ettari e con più di 10 addetti) dimostrano di maturare più rapidamente strategie competitive fondate sulla sostenibilità. Per calcolare quante imprese abbiano fatto della sostenibilità un modello strategico, Agricoltura100 ha identificato cinque profili di orientamento aziendale, usando come criterio l’ampiezza del range delle iniziative. Al primo, il più alto, definito “approccio integrato alla sostenibilità”, appartengono le aziende il cui impegno sulla sostenibilità è sistematico e non confinato in ambiti specifici. Questa fascia ha registrato nel 2021 un’importante crescita passando dal 14,1 al 16,9 per cento del totale dei soggetti coinvolti nell’indagine. Seguono i profili “orientamento all’ambiente”, “orientamento sociale” e “orientamento alla gestione,” di cui fanno parte le aziende con un livello alto o medio-alto di sostenibilità in almeno una delle aree individuate dalle Nazioni Unite sotto l’acronimo Esg (environment, social, governance). Il quarto e ultimo profilo comprende le aziende ferme al livello medio in tutte le aree, che subiscono una flessione passando dal 26,6% al 22,1%. “Erano il segmento più numeroso - si legge nel Rapporto - ora sono il terzo. Ciò dimostra un’importante evoluzione culturale delle imprese agricole italiane”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 17
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Le migliori
Cantina Produttori Valdobbiadene
Ecco le nove imprese con gli indici di sostenibilità più alti del 2021
di Gabriella Bechi
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a seconda edizione di Agricoltura100 ha selezionato le aziende che nel 2021 si sono distinte sul fronte della sostenibilità secondo i parame-
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tri ESGD (ambiente, società, gestione e sviluppo). Tre le vintrici e sei quelle che hanno ricevuto menzioni speciali per l’impegno in specifiche aree di competenza. Prima classificata Cantina Produttori Valdobbiadene, Valdobiaddene (TV). Fondata nel 1952 da 129 soci agricoltori, la Cantina conta oggi oltre 600 soci che conferiscono l’intera produzione ed è riconosciuta come punto di riferimento della viticoltura locale e fattore di progresso economico per tutta l’area del Prosecco. Mille ettari di vigneto, una produzione che ha superato gli 11 milioni di bottiglie, e che viene commercializzata con il marchio Val D’O-
ca, per il 25% all’estero (35 Paesi tra Europa, Asia e Americhe) e per il restante 75% in Italia (il 55% attraverso il canale Ho.re.ca ed il 45% nella GDO). Gestione sostenibile del suolo, tutela della biodiversità, con numerose azioni intraprese, risparmio energetico, riutilizzo degli scarti e dei rifiuti, iniziative per il miglioramento della qualità alimentare e attenzione per la salute dei lavoratori e dei consumatori. Negli ultimi anni sono stati portati avanti ambiziosi progetti di sostenibilità ambientale, che di recente hanno permesso alla cantina di conseguire le certificazioni SQNPI (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata) e VIVA.
I vincitori di Agri100 2022 insieme al presidente di Confagri, Giansanti, al ministro Patuanelli, al dg di Reale Mutua Filippone e al vicepresidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, Viora
Seconda classificata Iori Srl, (Gioia dei Marsi, AQ). Azienda agricola familiare alla terza generazone specializzata nella produzione di carote dal 1957. Dispone di 200 ettari interamente dedicati a questa coltura e impiega una ventina di addetti (inclusi gli stagionali). L’attenzione alla sostenibilità del suolo è un punto distintivo: naturale crescita della coltura, ricorso limitato a prodotti chimici, lavorazioni a basso impatto. Particolare attenzione alla qualità del prodotto anche nelle fasi post raccolta: conservazione in celle frigorifere per mantenere le caratteristiche nutritive, utilizzo di materiali ecosostenibili per ridurre l’impatto ambientale del packaging, pulitura
biologico, in prevalenza di razza pezzata rossa italiana, conta su una mandria di circa 400 capi, di cui 160 in lattazione. Dalla campagna 2029 viene realizzato il programma Dairy Self dell’Ara Piemonte, un piano di gestione agronomica e di alimentazione del bestiame che punta sull’impiego in razione di insilati, per limitare l’apporto di alimenti costosi, come i mangimi biologici. Gli animali vengono alimentati con i foraggi provenienti dai 200 ettari coltivati dall’azienda, tutti a prato stabile, tranne 20 ettari a erba medica, che forniscono un insilato di erba al 17-18% di proteina grezza, prodotto, raccolto e conservato con le migliori pratiche agricole. Le manze, oltre a pascolare nei prati limitrofi al centro aziendale, trascorrono i mesi estivi in alpeggio. Si è distinta per innovazione nella sostenibilità ambientale, per la qualità e la salute dell’allevamento e per la riduzione delle emissioni.
del prodotto senza aggiunta di sostanze chimiche, impiego di tecnologie per la chiusura e il controllo. L’ultimo nato è un laboratorio per la realizzazione di succhi a base di carota. Si è dotata di certificazioni Global G.A.P., I.F.S. Food, HACCP; produce con marchio IGP e aderisce al Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata (SQNPI). In ambito sociale, grande attenzione per la salute dei lavoratori (polizza aziendale e servizi di assistenza) e per la formazione professionale, anche su temi di sostenibilità. Arnaldo Caprai Srl, Montefalco (PG). Azienda vitivinicola speTerza classificata la Società Agri- cializzata nella produzione del cola F.lli Robiola Paolo e Lo- Sagrantino di Montefalco. Fonrenzo, Cluso (TO). Specializzata data nel 1971, dispone oggi di nell’allevamento di vacche da latte circa 130 ha, produce 1 milione
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Arnaldo Caprai Srl
di bottiglie e impiega 100 addetti (oltre il 50% dei quali under 35). Mission dell’azienda è quella di recuperare la tradizione in chiave moderna e innovativa. In campo agronomico l’innovazione include l’utilizzo di specifiche tecniche di coltivazione, la razionalizzazione della gestione fitosanitaria, la limitazione delle concimazioni azotate, la valorizzazione genetica con la ricerca di nuovi cloni. Da diversi anni l’azienda si impegna a promuovere e a mantenere intatte e vitali le caratteristiche tipiche del territorio di Montefalco, con una attenzione spiccata alla sostenibilità, testimoniata anche dal progetto Montefalco 2015: the New Green Revolution, protocollo territoriale di sostenibilità in campo vitivinicolo. Da segnalare, in termini di innovazione, la realizzazione di un prototipo di atomizzatore per ridurre di oltre il 50% la dispersione nell’ambiente di fitofarmaci. Diverse le iniziative anche in campo sociale, per il territorio e per i lavoratori. Il premio ricevuto è per l‘attenzione all’impatto ambientale. Società agricola Barberani, Orvieto (PG). Fondata nel 1961, l’azienda, oggi alla quarta generazione, opera su un territorio di circa 100 ettari, divisi tra vigneti 20 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
e oliveti. Produce, da vitigni autoctoni, vini certificati biologici e vegan con una media annua di circa 350mila bottiglie. Tra le iniziative di sostenibilità ambientale, utilizzo micorrize, riutilizzo di scarti di produzione della vite, inerbimento controllato, riduzione oltre i termini di legge dei consumi di rame e zolfo. All’interno della proprietà l’azienda cura 30 ettari di bosco con un impatto positivo sulla biodiversità. Circa il 95% dell’energia utilizzata proviene da luce solare autoprodotta. Approccio aperto verso consumatori e comunità: accoglienza all’interno delle strutture aziendali, collaborazioni con produttori e ristoratori locali, progetti di ricerca in collaborazione con l’Università della Tuscia di Viterbo. In ambito sociale grande attenzione alle attività formative per i dipendenti e per la sicurezza sul lavoro. È stata premiata per la qualità e la salute alimentare.
etano di Caorle. Oggi alla guida dell’azienda vi sono i nipoti Astrid, Tranquillo e Fabio, che, coadiuvati dai familiari, continuano con impegno e serietà a trasformare il frutto delle loro vigne in vini prestigiosi. Sessanta gli ettari, di cui circa 50 coltivati con vitigni specializzati ed i rimanenti con frutteti. Metodi di lavorazione di stampo tradizionale, fortemente orientati alla sostenibilità ambientale, hanno portato alla certificazione nazionale di produzione integrata SQNPI. L’utilizzo di tecniche e attrezzature innovative consente importanti risparmi energetici; le emissioni di CO2 sono monitorate con statistiche precise. Particolare attenzione alla formazione del personale, con corsi specifici dedicati alla sostenibilità, come quello effettuato di recente sull’efficienza energetica. Si è particolarmente distinta per la gestione del rischio e la protezione dei lavoratori.
Società agricola eredi Scala Ernesto &C., Caorle (VE). Azienda agricola familiare nata quando Ernesto Scala iniziò a coltivare il Podere Amicizia, una delle tante tenute un tempo di proprietà della nobile famiglia Franchetti, in località San GaAzienda agricola Fagiolo di
Agricola Lenti Società Cooperativa, Lamezia Terme (CZ). Realtà del gruppo Statti, al centro della Piana di Lamezia Terme, cuore agricolo della Calabria: trecento ettari di oliveto secolare di varietà Carolea, cento ettari di vigneti autoctoni e internazionali, cinquanta di agrumeto e un allevamento di vacche di razze bruna alpina e frisona per la produzione di latte e ottima carne. Quasi dieci ettari di terreno sono destinati a colture a rotazione finalizzate a diversi tipi di foraggio, mentre i sottoprodotti dell’allevamento servono a concimare le coltivazioni, tra cui il vigneto, o ad alimentare impianti per la produzione energetica. Tutta l’azienda è gestita seguendo il disciplinare della lotta integrata. Una realtà moderna, un laboratorio di ricerca e d’avanguardia, ma dai ritmi antichi e dai sapori genuini, aperta al territorio e alla collettività. La famiglia Statti ha, infatti, svolto e svolge un ruolo determinante nell’economia di La-
Azienda agricola Lenti
mezia Terme. Basti pensare che in azienda lavorano più di 100 persone, all’interno del borgo dove all’inizio del secolo scorso vivevano più di venti nuclei familiari, con due scuole e una piccola chiesa. Premiata per i rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale. Società agricola Ronco Calino Srl, Adro, (BS). Situata nel cuore della Franciacorta, si estende su 13 ettari di vigneti, certificati biologici dalla vendemmia 2016. I metodi di vinificazione sono all’avanguardia, a cominciare dalle mini-vinificazioni per valorizzare la personalità dei singoli cru. Attenzione all’energia rinnovabile che sostiene l’azienda attraverso un sistema di pannelli fotovoltaici che forniscono 20KW al giorno, insieme ad un sapiente utilizzo dell’acqua piovana prelevata da un apposito pozzo che, grazie ad un complesso sistema di tubazioni, rinfresca in modo naturale i locali produttivi. Sempre in tema idrico, utilizzo di un “bio bed”, lettiera carrabile che raccoglie i reflui, depurandoli grazie a un substrato naturale con micro organismi (funghi e batteri) in grado di degradare gli agrofarmaci, per il lavaggio degli atomizzatori utilizzati per i trattamenti biologici del vigneto. In azienda, di pro-
Laura e Antonella Fagiolo
prietà di Lara e Paolo Radici, sono impiegati solo under 35, uomini e donne, ed è per questo che è stata premiata per la qualità del lavoro e l’occupazione giovanile. L’azienda agricola Fagiolo di Laura e Antonella Fagiolo, Fara Sabina (RI). Situata in un’area collinare ricca di storia e tradizioni, l’azienda, tramandata negli anni, è ora gestita da Laura e Antonella con coltivazioni di olivi e cereali, allevamento di bestiame (suini, mucche pecore, capre, ecc.) e olivicoltura. Nel corso degli anni all’attività agricola si sono aggiunti l’agriturismo, la fattoria didattica, il frantoio ed il confezionamento dell’olio Cru di Cures, certificato Sabina Dop, fiore all’occhiello dell’azienda. Il ristorante propone quasi esclusivamente prodotti aziendali nel rispetto degli antichi sapori della cucina contadina. La fattoria didattica aiuta i bambini a conoscere molte cose che per loro sono una novità: fare il pane, piantare un seme, raccogliere le olive, vedere come si fa l’olio, conoscere gli animali da vicino. Per loro anche un pranzo con menù dedicato. In azienda lavorano quasi esclusivamente donne. Per questo ha ricevuto il premio per l’agricoltura al femminile. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 21
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L’inflazione è un fenomeno destinato a durare. Materie prime ed energia costano sempre di più e a soffrire maggiormente sono le serre e gli allevamenti. La voce delle imprese di Francesco Bellizzi
O
rmai l’aumento dei costi di materie prime ed energia investe ogni singolo comparto dell’agroalimentare. Dai campi, agli impianti di trasformazione, fino ad arrivare agli scaffali dei mercati e della Gdo. Un guaio per il settore primario, la cui produzione è destinata al 70% proprio alle industrie alimentari, messe a dura prova dal cambiamento climatico e dall’aumento record del gas, che a fine gennaio ha raggiunto il +763%. Le associazioni della trasformazione e della commercializzazione alimentare parlano di “rischio paralisi” e non ha nascosto la sua preoccupazione neanche il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, pensando a un indotto che nel 2020 ha fatturato complessivamente 208 miliardi e che dà lavoro a 1,4 milioni di persone. Cifre su cui l’economia rurale ha inciso per una grossa fetta, con oltre 62 miliardi di fatturato e 940.100 occupati (fonte: Rapporto Ambrosetti Food&Beverage 2021). In questo contesto, a soffrire particolarmente sono il settore
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Il peso zootecnico con gli incrementi di energia e mangimi, e le colture in serra (ortaggi, fiori e piante in vaso), alle prese con bollette a sei cifre. Ne sa qualcosa Enrico Pizzolo, ex presidente dell’Unione di Vicenza e imprenditore zootecnico specializzato nell’allevamento di vitelli da carne. Il prezzo raggiunto dai cereali, per lui, è un tasto molto dolente. “Oggi ci ritroviamo con incrementi anche del 70/80% - spiega -. Fortunatamente da settembre i prezzi della carne all’ingrosso sono in crescita come non accadeva da 20 anni. Un incremento dovuto a dinamiche internazionali in cui l’offerta è più debole Enrico Pizzolo
degli aumenti Ferrari: “Bisogna ridiscutere il prezzo del latte con la Gdo” rispetto alla domanda; ma anche alla scelta di molte aziende di ridurre, tra gennaio e luglio, i capi messi all’ingrosso per fronteggiare gli aumenti su mangimi e energia”. Ciò ha comportato una riduzione del bestiame disponibile e la conseguente riduzione interna dell’offerta rispetto alla domanda. “Ma sia chiaro - precisa subito Enrico Pizzolo - questo ci sta permettendo solo di pareggiare i conti. Le perdite Gianluca Ferrari
accumulate nei mesi precedenti restano una ferita aperta. La mia azienda, e credo anche la maggioranza delle altre, ha lavorato con una perdita per capo allevato che oscilla tra i 50 e i 100 euro”. L’attuale pareggio tra inflazione e aumento del prezzo della carne venduta all’agroindustria è un equilibrio precario, aggiunge l’allevatore. “Sapremo davvero come si assesterà il mercato a fine anno, o tra giugno e luglio se saremo fortunati”. Gianluca Ferrari è il vicepresidente dell’importante cooperativa nazionale di produttori “Granlatte” ed è un imprenditore attento alla qualità (la sua GENNAIO-FEBBRAIO 2022| MONDO AGRICOLO | 23
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Di Ciommo: “Creiamo una Borsa merci del latte come accade per alcuni tipi di formaggi”
Raffaele Di Ciommo
produzione bio è molto nota), ma anche all’innovazione e alla sostenibilità. La sua azienda, Cascina Villaretta, si trova nella campagna cremonese e conta una stalla di circa 130 animali in mungitura. “Assistiamo a un forte aumento dei costi legati all’alimentazione degli animali e ai consumi energetici - spiega l’allevatore -. Le principali voci di incremento sono relative al gasolio (quasi +50%), alle sementi, quindi all’alimentazione (+50%) e alla plastica (+35%). A queste si aggiunge l’incremento dei costi del trasporto marittimo, che ha subito un raddoppio. Il problema è che a questi aumenti non sono seguiti aggiustamenti del prezzo della materia prima fermo da anni”. A novembre governo e stakeholder del settore hanno raggiunto un accordo per garantire ai produttori che il prezzo di un litro di latte non scenda sotto i 41 centesimi di euro. “È un accordo che ha il merito di riaprire il dibattito - commenta Ferrari -. Adesso è necessario sedersi al tavolo delle trattative con la grande distribuzione per ridiscutere il prezzo”. Nella campagna del Vulture24 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
Melfese in Basilicata, si trova la Masseria Posticchia Sabelli, l’azienda zootecnica della famiglia Di Ciommo. Parte degli oltre 300 quintali di latte prodotti giornalmente è destinata alla vendita di latte crudo di alta qualità in particolare in Basilicata e in Puglia. Il resto viene trasformato all’interno del caseificio aziendale. Raffaele Di Ciommo conduce insieme al padre Marcello e allo zio Aldo l’azienda di famiglia. Per lui il primo problema del prezzo del latte è lo scarso potere contrattuale degli allevatori nei confronti delle aziende di trasformazione e commercializzazione. “Il prezzo di vendita è fermo a fine 2001, quando c’era ancora la lira - ci dice -. Nel frattempo però sono cresciuti i costi di produzione mentre la qualità del prodotto è migliorata dal punto di vista della sostenibilità, igienico-sanitario e nutrizionale”. In questi due anni turbolenti un po’ di respiro lo hanno dato i mercati europei dedicati al latte “spot”, ossia quello non contrattualizzato con le aziende di trasformazione. “Un fenomeno nuovo per l’Italia, che però rappresenta soltanto il 10% del prodotto nazionale. Dobbiamo lavorare sul restante 90% conclude -. Materie prime come mais e soia sono aumentate in modo smisurato. Energia e prodotti come i fertilizzanti e altri materiali di consumo hanno subito aumenti tra il 30 e il 40 per cento, con punte che arrivano al 300%. Se il mercato non si adeguerà nelle prossime settimane, l’intero settore lattiero-caseario rischia il collasso”.
Invernizzi: “L’aumento dei costi riguarda anche noi sementieri. La granella di mais è a +50%”
Dell’incremento registrato su alcune sementi parla Carlo Invernizzi, partendo dagli effetti inflattivi sulla produzione di Apsovsementi (Apsov) di cui è amministratore delegato. “Nel caso delle sementi ibride (mais, sorgo, girasole) l’incidenza della materia prima è molto meno impattante sul prezzo finale: gli aumenti che si stanno registrando sul mercato italiano ed europeo sono nell’ordine del 5-8% rispetto alla granella di mais, che nell’ultimo anno è aumentata del 50% Il costo del frumento duro, invece, è cresciuto del 30%, quello del tenero e dell’orzo del 20%. L’aumento della soia si muove in una forbice del 15-20%. A questi si aggiungono gli aumenti su tutti i materiali d’imballaggio come legno, carta e plastiche che condividiamo con il resto del settore”. Tra i comparti che hanno vissuto i cambiamenti più radicali c’è quello del seme certificato, che in quattordici anni ha visto una riduzione di utilizzo da parte delle imprese di oltre il 50%. Una tendenza accelerata dai prezzi di oggi. “Questa flessione è vera per il frumento duro e il riso - commenta Invernizzi -
mentre per la soia l’uso di seme certificato è stabile attorno al 7075% del fabbisogno totale in Italia”. Con la riduzione dell’uso di semi certificati è cresciuta la tendenza alla riproduzione in azienda, una scelta che non piace a Invernizzi. “Questa pratica mette a rischio il corretto impianto delle colture esponendo a costi e a mancati profitti molto importanti. Non dimentichiamo il valore del seme certificato anche ai fini del miglioramento genetico e della stessa resa produttiva”, chiosa. Una delle coltivazioni in serra oggi in grande affanno è quella floricola. Un mondo che merita un discorso a parte perché, pur producendo frutti della terra, ha un fabbisogno energetico vicino a quello industriale. L’allarme sul settore è stato lanciato da Luca De Michelis, presidente di Confagricoltura Liguria, regione in cui il florovivaismo rappresenta l’88% della produzione lorda vendibile dell’intero settore primario. Una situazione insostenibile, che sta alimentando la chiusura di molte attività. Monica Menin lavora nell’azienda di famiglia, Floricoltura
La famiglia Menin
Ragona: “Un investimento in nuove serre oggi fa i conti con prezzi di acciaio e plastica cresciuti del 200%” Menin. Con sessanta dipendenti coltiva orchidee in provincia di Varese. “A settembre dell’anno scorso l’energia costava 15 centesimi a metro cubo - racconta l’imprenditrice - oggi è arrivata a 95 centesimi. Un incremento che ancora non dà segni di rallentamento”. Le orchidee dei Menin hanno bisogno di 2,5 milioni di metri cubi di gas all’anno: una quantità tale che a volte conviene partecipare alle aste energetiche annuali per trovare l’offerta migliore. Oggi, però, il meccanismo delle aste è messo in crisi dalla volatilità dei prezzi, che non permette quotazioni e previsioni abbastanza stabili da far incontrare domanda e offerta. Il risultato è che le serre Menin stanno lavorando con il gasolio. “Paradossalmente ci costa di meno - commenta Monica -. Il costo del cogeneratore a gas è triplicato. Per lo stesso motivo abbiamo dovuto ridurre le ore di illuminazione artificiale delle piante”. “Questo inverno riusciremo a reggere - interviene Donato, zio di Monica e titolare insieme ai fratelli - ma il problema si ripresenterà anche in estate, perché la nostra produzione non si ferma mai. L’effetto dei risparmi sulla qualità dei prodotti del nostro settore inizia a sentirsi sul prezzo di vendita ai grossisti. La concorrenza delle aziende olandesi si fa sentire, dato che non subiscono i nostri incrementi grazie anche all’apporto della produzione di energia da fonti rinnovabili”. Rosario Marchese Ragona oltre a essere imprenditore di
Menin: “L’anno scorso un metro cubo di gas costava 15 cent, oggi è arrivato a 95”
Rosario Marchese Ragona
ortaggi in serra è anche presidente di Confagricoltura Sicilia. Per spiegare la complessità di un tema come quello dell’incremento dei costi, porta come esempio il suo investimento in nuove serre. “Messo in programma prima dell’epidemia, oggi l’investimento si trova a fare i conti con prezzi delle componenti in acciaio e plastica cresciuti del 200% - ci spiega -. Incrementi a cui si aggiungono quelli energetici, che sono raddoppiati”. Fortunatamente la coltivazione di ortaggi in serra sta vivendo una fase positiva sul fronte dei prezzi all’ingrosso. Un miglioramento che riguarda, ad esempio, il datterino. “Oggi stiamo vendendo questa qualità al giusto prezzo: 2,50 euro al chilo. Ma non dimentichiamoci che a dicembre la media era 1 euro. Più in generale - aggiunge Ragona - è una fase positiva per gli ortaggi di stagione. Credo per due motivi: la domanda sta superando l’offerta e il consumo di prodotti italiani è cresciuto”. Ma si tratta di un palliativo. “Bisogna intervenire sui costi di produzione o perderemo molte aziende”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 25
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Nuovo decreto
Dei 69mila ingressi extra Ue autorizzati, 42mila andranno ad agricoltura e turismo. Di questi, 14.000 sono riservati alle richieste delle associazioni datoriali
di Gabriella Bechi
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l 17 gennaio scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto flussi, che autorizza l’ingresso in Italia per motivi di lavoro di 69.700 cittadini extracomunitari. Un provvedimento importante, più volte sollecitato da Confagricoltura, per salvare i raccolti e garantire l’approvvigionamento alimentare in un settore fortemente dipendente dal contributo dei lavoratori stranieri. Ventisettemila e 700 ingressi sono autorizzati per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo. Di questi, 20.000 sono destinati ai settori turistico-alberghiero, edile e dell’autotrasporto merci per conto terzi. Altre 4.400 unità riguardano la conversio-
ne dei permessi di soggiorno stagionali in permessi di soggiorno per lavoro subordinato. I restanti 42.000 ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale sono destinati ai settori agricolo e turisticoalberghiero (di cui 1.000 unità per nullaosta pluriennale) e sono riservati esclusivamente a cittadini provenienti da Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica Di Corea), Costa D’avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, Guatemala, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica Di Macedonia Del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina).
flussi
Anche quest’anno (dopo la sperimentazione del 2020), nell’ambito delle 42.000 unità per motivi di lavoro stagio-
nale, è riservata una specifica quota - pari a 14.000 unità - alle istanze presentate, in nome e per conto dei datori
di lavoro, dalle organizzazioni professionali, che saranno identificate sul sistema informatico e riconoscibili dagli Ispettorati territoriali del Lavoro. La quota sarà ripartita dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e comunicata agli Ispettorati territoriali del Lavoro, sulla base dei dati del ministero dell’Interno relativi alle istanze inviate in ordine cronologico dalle associazioni (cosiddetto Click day) e gli invii plurimi verranno gestiti come singole posizioni, in base all’ordine di compilazione. Le associazioni di categoria dovranno “sovraintendere alla conclusione del procedimento, fino alla sottoscrizione del contratto di soggiorno e alla comunicazione di assunzione agli enti competenti”. Per quanto riguarda i termini di presentazione delle domande, le istanze di nulla osta per lavoro non stagionale ed autonomo (comprese le conversioni) potevano essere inviate dalle ore 9 del 27 gennaio 2022 e verranno accettate fino al 17 marzo 2022. Le istanze relative ai nulla osta per lavoro stagionale sono, invece, partite dalle ore 9 del 1° febbraio 2022 e proseguiranno fino al 17 marzo 2022. nnn
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Giansanti: “Misura importante, ma occorre un inquadramento europeo” di Gabriella Bechi
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li effetti positivi del decreto flussi rischiano di essere compromessi dalle problematiche insorte con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori ultracinquantenni. A decorrere dal 15 febbraio 2022, per accedere ai luoghi di lavoro, chiunque svolga un’attività lavorativa ed abbia compiuto 50 anni di età dovrà possedere ed esibire su richiesta una delle certificazioni verdi Covid-19 di avvenuta vaccinazione anti-SarsCov-2 o di avvenuta guarigione da Covid-19. Il cosiddetto supergreen pass. “Un provvedimento importante per arginare il Covid - ha commentato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - ma che deve essere analizzato in un contesto più ampio per garantire gli equilibri utili
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Vaccini, arriva l’obbligo all’avvio della prossima stagione dei raccolti”. In Italia, quasi il 35% della manodopera in agricoltura ha più di 50 anni. Stando ai dati Inps, l’obbligo vaccinale disposto dal governo riguarda infatti 356.070 operai su un totale di 1.049.336. Circa un terzo degli addetti (390mila) è straniero, di cui il 60% di provenienza extracomunitaria. Molti hanno ricevuto vaccini non riconosciuti dalle autorità sanitarie europee e altri non sono proprio vaccinati. “Tra poche settimane si avvierà la stagione dei primi raccolti aggiunge Giansanti - e le aziende agricole attendono l’arrivo di lavoratori extracomunitari, ma sono ancora molte le questioni aperte che, a nostro avviso, devono trovare un equilibrio in ambito internazionale. Il super green
pass per gli over 50 è una di queste, così come il riconoscimento dei diversi vaccini somministrati extra Ue. Bene ha fatto il governo italiano a mettere in atto tutti i provvedimenti per contrastare la nuova ondata di Covid - precisa Giansanti - ma due anni di pandemia hanno palesato evidenti difficoltà nel trovare soluzioni condivise dagli Stati per garantire il flusso e la permanenza dei lavoratori stranieri nel settore primario”. L’appello di Confagricoltura è, quindi, di mettere in atto tutte le soluzioni possibili per risolvere i problemi pratici ed evitare che le giuste misure per contrastare l’emergenza sanitaria impattino con le necessità delle imprese agricole di garantire continuità produttiva e pertanto alimenti per tutta la popolazione. nnn
GREEN PASS, NUOVE REGOLE PER I DIPENDENTI
Il dl 127/2021 ha introdotto l’obbligo di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde Covid-19, per chiunque, superati i 50 anni, svolga un’attività lavorativa nel settore privato. In sede di conversione, la legge n.165/2021 - accogliendo un maxiemendamento governativo - ha introdotto alcune importanti modifiche rispetto al testo originario, prevedendo la possibilità che i dipendenti consegnino volontariamente copia della certificazione verde al datore di lavoro, risultando in tal modo esonerati da ulteriori controlli per l’intero periodo di validità del green pass. Sono state, inoltre, modificate e integrate le norme che riconoscono al datore di lavoro con meno di 15 dipendenti la facoltà di sospendere un lavoratore assente per mancanza di certificazione verde e di sostituirlo con un altro soggetto: i 10 giorni di sospensione devono intendersi come lavorativi ed è stata riconosciuta la possibilità di rinnovare più volte il contratto di sostituzione, entro la fine dell’anno in corso. É stato inoltre precisato che se la certificazione verde scade durante l’orario di lavoro: il lavoratore può continuare la sua attività fino al termine del turno e non si applica a suo carico la sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro in caso di controllo. Premesso che il datore di lavoro non può pretendere dal lavoratore la consegna del green pass, Confagricoltura suggerisce che i datori di lavoro interessati forniscano ai lavoratori apposita informativa della facoltà di consegna del green pass e delle modalità per avvalersene, evidenziando l’obbligo di segnalare tempestivamente qualsiasi variazione della validità del certificato e di effettuare controlli una tantum (mediante la App VerificaC19) per accertarsi della sua validità. (g.b.) 28 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
AT T UALI TÀ CREDI T O
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Emergenza aviaria
l virus che colpisce i volatili non è mai scomparso completamente dal Vecchio Continente, dove è stato intercettato per la prima volta nel 2005. Verso la fine del 2021, dopo un lungo periodo di quiete, i contagi da aviaria hanno ripreso a crescere in maniera preoccupante. A partire da Francia e Belgio per sbarcare subito dopo sul territorio italiano. L’escalation è per il momento circoscritta quasi esclusivamente al Veneto e alla Lombardia: secondo i dati dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, aggiornati al 27 gennaio, i focolai censiti sono 308 tra il pollame allevato, e 18 nella fauna selvatica. Ad oggi i capi abbattuti sono stati 15 milioni, un colpo durissimo per gli allevatori che devono fare i conti anche con i tempi burocratici per l’erogazione dei ristori. Per questo motivo Confagricoltura ha chiesto ai maggiori istituti di credito di venire incontro al settore avicolo che in Italia conta 18 mila allevamenti (6mila professionali). Un comparto che genera un indotto da 38 mila
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lavoratori, che producono ogni anno 1,3 tonnellate di carni bianche per un fatturato da 4,1 miliardi. L’associazione degli imprenditori agricoli si è rivolta alle banche chiedendo la sospensione delle rate dei finanziamenti in scadenza e il consolidamento e spostamento sul medio-lungo termine delle esposizioni delle scadenze. Un appello a cui hanno risposto vari istituti. Crédit Agricole ha deciso per la sospensione delle rate delle aziende clienti e, come scrive in una nota, lo stanziamento di un plafond da 10 milioni di euro per prestiti a condizioni particolarmente favorevoli. Banco Bpm stanzierà 10 milioni per gli anticipi sui danni diretti e indiretti, e altri 10 milioni per nuova finanza. La Banca Popolare di Milano prevede anche “la sospensione o proroga, fino a 12 mesi e per la quota capitale, delle scadenze dei finanziamenti in essere a breve, medio e lungo termine”. Alla richiesta di Confagri hanno risposto anche Bnl, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Sondrio. La prima ha comunicato for-
Alla richiesta di Confagri di interventi a sostegno del settore avicolo hanno risposto Crédit Agricole, Banco Bpm, Unicredit, Bnl, Intesa e Popolare di Sondrio di Francesco Bellizzi
malmente di accogliere le richieste fatte a Confagri e che valuterà caso per caso. Il Leone alato procederà “alla sospensione del pagamento delle rate di mutui ipotecari e chirografari fino a 12 mesi - si legge nella nota stampa - per le aziende clienti del settore che ne facciano richiesta entro il 30 aprile 2022”, e continua annunciando un “Pacchetto nuovo credito alle imprese” per l’attivazione di linee di finanziamenti chirografari/ipotecari dedicati, a condizioni di favore, per sostenere nuove spese e investimenti non preventivati, a recupero dei danni subiti”. Banca Intesa annuncia lo stesso tipo di iniziative (sospensione delle rate per 12 mesi e nuova finanza agevolata) che verranno estese oltre che all’emergenza dell’aviaria, anche alle imprese colpite da un altro virus cresciuto nelle ultime settimane, la peste suina. Infine, la Popolare di Sondrio esprime la massima disponibilità a valutare eventuali possibili interventi esaminando le singole richieste. nnn
LIQUIDITÀ ALLE IMPRESE, ACCORDI CON BANCO BPM E CRÉDIT AGRICOLE
Prosegue il lavoro di Confagricoltura sul fronte della liquidità alle imprese con altri due accordi con Banco Bpm e Crédit Agricole Italia che vanno ad aggiungersi a quello firmato con Unicredit a dicembre. Accesso al credito, supporto consulenziale alla realizzazione di progetti per l’innovazione e valorizzazione delle filiere e reti d’impresa. Sono questi i contenuti dei protocolli d’intesa. Con Bpm è previsto l’avvio di un tavolo congiunto, che monitori la realizzazione degli obiettivi fissati dalle parti e che faccia da osservatorio dei megatrend di mercato che interessano il settore primario. L’intesa prevede anche incontri con esperti dedicati alla formazione finanziaria delle imprese associate. Nelle prossime settimane si procederà con iniziative per la semplificazione dell’accesso a servizi consulenziali e per l’orientamento tra i prodotti offerti dalla banca. L’accordo con Crédit Agricole darà vita a quattro diversi tavoli tematici: sviluppo dei finanziamenti a supporto dell’agricoltura e per le emergenze sanitarie; digitalizzazione dei servizi e Pnrr; copertura finanziaria cerealicoltura; e pegno rotativo su tutte le merci Dop e Igp. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 29
AT T UALI TÀ CREDI T O
50 milioni contro la peste suina A tanto ammonta il fondo di emergenza destinato dal dl Sostegni ter al comparto suinicolo colpito dal virus
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embrava fosse destinata a restare dentro i confini della Sardegna, dove è presente dalla fine degli anni ‘70. Invece la peste suina è sbarcata sulla terraferma e ha deciso di diffondersi in Europa come in Italia con caratteristiche differenti da quelle presenti sull’isola. Il virus (non trasmissibile all’uomo) ha raggiunto, con una velocità calcolata in 3-5 chilometri all’anno, gli allevamenti grazie ad un ospi30 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
te perfetto quale è il cinghiale. Nel giro di pochi giorni i focolai registrati nel Nord-Est del Paese sono diventati 114, tutti concentrati tra Piemonte e Liguria, alzando il livello di allarme per le confinanti Lombardia e EmiliaRomagna (dove i prodotti Dop e Igp alimentano un’economia da 1,032 miliardi di euro), regioni in cui si concentra la maggioranza delle produzioni italiane di carne suina. Davanti alla decisione di alcuni paesi come Cina, Giappone e Taiwan, di bloccare l’import dei prodotti italiani, i rischi per un settore che vale 1,5 miliardi di export l’anno (di cui oltre 500 milioni extra Ue) si sono fatti reali. Ci ha pensato Confagricoltura a segnalare la necessità di interventi per la messa in sicurezza dei territori interessati dal virus, e di risorse per sostenere gli operatori del settore. Una sollecitazione che ha contribuito alla pubblicazione, prima, di un’ordinanza dei ministeri della Salute e delle Politiche agricole per contenere la diffusione del virus nelle zone interessate. Ordinanza a cui è seguito lo stanziamento di 50
milioni di euro nel dl Sostegni ter che verranno usati in base al confronto con le Regioni. Allo stesso tempo sono state sospese tutte le attività legate al turismo ambientale su tutto il territorio. Una volta ricevuto il vaglio dell’Ue sul rispetto delle regole sugli aiuti di Stato, il denaro verrà distribuito su due fondi: uno, da 15 milioni, destinato “al rafforzamento degli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza”; il secondo, da 35 milioni, destinati a “indennizzare gli operatori della filiera colpiti dalle restrizioni sulla movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati”. Nel settore bancario, si registra la decisione di Intesa Sanpaolo di sospendere per 12 mesi le rate di mutui e finanziamenti e di avviare iniziative di finanza agevolata per le aziende colpite. Resta sullo sfondo la necessità di mettere in campo un piano di contenimento della popolazione di cinghiali (primi portatori del virus) efficace e adeguato ai diversi contesti ambientali, presenti nella geografia del Paese. (f.b.) nnn
F OCU S INNOVA ZIONE
Caccia al carbonio Confagricoltura e Federlegno insieme nel progetto Life C-FARMs per tracciare e promuovere le buone pratiche agricole di Daniele Rossi
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onfagricoltura ha presentato a Roma, a Palazzo Valle, lo scorso 20 dicembre 2021, il progetto Life “C-FARMs” per promuovere le pratiche di Carbon Farming in agricoltura attraverso un sistema di conoscenza più avanzato ed una proposta di quadro normativo per la certificazione delle rimozioni di carbonio basato sulla contabilità dell’elemento solido e trasparente in connessione con l’inventario nazionale dei gas serra. Il progetto è stato studiato insieme a Federlegno Arredo, Crea, Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc), Rete Clima, TerraSystem Srl, Programme for the Endorsement
of Forest Certification Schemes (Pefc) e Università della Tuscia. L’iniziativa di Confagri fa seguito alla comunicazione della Commissione Europea dello scorso 15 dicembre sulle misure per favorire il sequestro di CO2 e sugli incentivi al “carbon farming” per mitigare gli impatti del cambiamento climatico. Gli obiettivi europei del progetto C-Farms sono la realizzazione di un quadro metodologico universalmente applicabile per consentire una più ampia diffusione delle pratiche carbon farming; la creazione di un sistema informativo geospaziale dimostrativo ad alta risoluzione (Gis-FARMs), che identificherà il potenziale di mitigazione del settore agricolo; lo GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 31
F OCU S INNOVA ZIONE
Il gruppo di lavoro del progetto Life C-FARMs
sviluppo di un quadro normativo per un sistema di certificazione del carbonio in collaborazione con gli attori e le istituzioni pertinenti; la progettazione e l’implementazione di pagamenti mirati per l’applicazione delle pratiche di carbon farming. Per raggiungere questi obiettivi, C-FARMs - in 18 mesi di durata - coinvolgerà istituzioni pubbliche, università, centri di ricerca, aziende private ed agricoltori, industrie del legno che lavorano specificatamente su temi legati al settore LULUCF. Inoltre, il progetto coinvolgerà anche le istituzioni con la responsabilità ufficiale dell’inventario dei gas serra, gli uffici delle autorità regionali che si occupano di 32 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
tematiche agricole (es. pagamenti Pac) e gli enti di certificazione. Il progetto C-FARMs sarà condotto in Italia e nello specifico nella regione Lombardia come caso di studio. Il coinvolgimento delle autorità regionali e di tutte le istituzioni che si occupano di inventario Ghg (Ispra e Ismea) e di temi legati al settore agricolo consentirà di identificare, condividere e massimizzare il potenziale della conoscenza esistente da utilizzare per la creazione dello strumento Gis-FARMs. Il progetto vuole promuovere anche la digitalizzazione e l’impiego di servizi prodotti dall’Ue, come quelli di osservazione della terra di Copernicus e il database Lucas. Infine, le C-FARMs che Confagricoltura individuerà, creeranno le basi per perseguire una maggiore ambi-
zione climatica nell’ambito della futura Pac, nel senso che i criteri della condizionalità di base diventerebbero espliciti, consentendo così ulteriori azioni per il clima (ad esempio tramite azioni di Carbon Farming qualificanti come eco-schemi). C-FARMs è costituito da una serie di azioni, delle quali, la prima identificherà le diverse fonti di dati necessari per caratterizzare quantitativamente e qualitativamente le aziende agricole della regione Lombardia in Italia e per costruire un sistema di informazione geografica ad alta risoluzione. La seconda identificherà, selezionerà e quantificherà le pratiche Carbon Farming per i principali sistemi colturali e zootecnici esistenti nella regione Lombardia, mentre la terza caratterizzerà le diverse piantagioni di alberi nella regione, compresa un’analisi completa dell’uso corrente dei prodotti in legno raccolto (HWP) nell’area.
Il caso studio del progetto verrà condotto sulle aziende agricole lombarde La quarta azione integrerà tutti i dati geospaziali nel sistema informativo geografico ad alta risoluzione (GIS-FARM), consentendo di valutare le dinamiche dei processi di gestione dell’azienda agricola nelle tre aree di interesse del progetto: gestione dei terreni coltivati, allevamenti e piantagioni di alberi. La quinta azione progetterà e implementerà un regime di pagamenti mirato per l’agricoltura del carbonio, con un focus sulle seguenti attività: valutazione dei benefici dovuti all’applicazione delle pratiche carbon farming, definizione dell’assetto istituzionale per il sistema di certificazione, nonché un possibile quadro per la raccolta dei dati ed infine l’impostazione di un’interfaccia con il sistema di inventario nazionale dei gas serra.
La sesta azione esaminerà e analizzerà tutti gli strumenti informatici esistenti disponibili ai fini dell’applicazione dello sviluppo delle pratiche di Carbon Farming, sviluppando un prototipo informatico dimostrativo web oriented per la gestione delle pratiche di Carbon Farming, sia a livello di azienda agricola, sia a livello regionale, in grado di analizzare i dati di input grazie ad algoritmi preimpostati. La ultima e settima azione identificherà ed effettuerà una dimostrazione su scala regionale, con lo scopo di testare i servizi/prodotti creati durante il progetto, in modo da favorire un’ampia adozione delle pratiche di Carbon Farming. Tutte le azioni successive riguarderanno la diffusione dei risultati del progetto e la comunicazione il più possibile pervasiva presso gli stakeholders, compiti questi prevalentemente, affidati a Confagricoltura. nnn Berlaymont, sede della Commissione Europea
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M APPAMONDO
di Jordan Nash
Madrid, in 6mila in piazza per le riforme (fonte Facebook: Alcarria TV)
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li agricoltori spagnoli hanno protestato nel centro di Madrid con Alma Rural (Associazione per lo sviluppo e la difesa del mondo rurale) per chiedere un’agricoltura redditizia e sostenibile. Nonostante la mancata adesione ufficiale delle organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa (che
hanno fissato un’altra mobilitazione per il prossimo 20 marzo), vi hanno partecipato 6.000 manifestanti, provenienti da tutta la Spagna, oltre 50 trattori, 50 cavalli e 15 carri trainati dai buoi. Tra le richieste della piazza: provvedimenti contro i rincari record; l’autosufficienza alimentare dell’Ue; una
giusta remunerazione per gli agricoltori; norme di etichettatura chiare sull’origine dei prodotti; l’abolizione degli ostacoli allo sviluppo e al mantenimento di un settore chiave per l’economia. Il segretario generale di Rural Soul, Carlos Bueno, ha sottolineato che l’obiettivo principale
della protesta è quello di riuscire a influenzare la politica per evitare che vengano approvate leggi contro l’ambiente. Il corteo ha seguito un percorso di quattro chilometri fino ad arrivare alle sedi dei ministeri interessati, quello alla Transizione, quelli ai Consumi e all’Agricoltura.
EXPORT INDIANO DA RECORD
SEMPRE PIÙ ROBOT IN AGRICOLTURA
Le esportazioni agricole indiane dovrebbero toccare, nel 2022, la cifra record di 50 miliardi di dollari. Nel 2021 il valore complessivo si attestava a 41,25 miliardi di dollari, con una crescita del 17% rispetto ai 35,16 miliardi di dollari del 2019-20. L’export di riso, in particolare, potrebbe salire a 9,5 miliardi di dollari, in valore, costituendo quasi la metà dell’intero mercato mondiale. Aumentano anche le esportazioni di prodotti ittici, che potrebbero raggiungere gli 8 miliardi di dollari; per il caffè la crescita potrebbe essere del 45%, mentre per i cereali del 66%.
L’agricoltura del futuro sarà senza manodopera? Le società hi-tech stanno investendo su un’agricoltura altamente meccanizzata, con risvolti inevitabili anche sulla forza lavoro umana. Droni fertilizzanti, trattori senza guidatore, robot tagliaerba e raccoglitori automatici di fragole sono solo alcuni esempi. La Tevel Aerobotics di Tel Aviv ha prodotto un drone che usa braccia meccaniche per raccogliere frutta. A San Diego (CA) è stato sviluppato un Lettuce Thinner in grado di rimpiazzare 50 lavoratori e si sta lavorando anche ad un robotrattore capace d’identificare e rimuovere le infestanti.
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Francia, il deficit dell’ortofrutta è ai massimi
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l deficit della bilancia commerciale francese nella frutta fresca è esploso del +374% in quindici anni, secondo FranceAgriMer. Negli ortaggi è più che raddoppiato. In entrambi i casi è il deterioramento del commercio con i Paesi europei che lo spiega. Nonostante le campa-
gne di comunicazione che consigliano cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, il consumo non decolla, dopo una stabilità durata quindici anni. Il deficit commerciale del settore è cresciuto tanto che le possibilità di delocalizzare la produzione non sono più un’ipotesi, nonostante
l’appello del governo alla sostenibilità alimentare. Che si tratti di frutta o ortaggi, la perdita di terreno è stata negli scambi con i Paesi europei. La produzione nazionale è diminuita e con lei l’export. Ciò è dovuto all’eterna mancanza di competitività legata al costo del lavoro e alla categoria
degli oneri più pesanti: quelli fiscali. A ciò si aggiunge l’incoerente recepimento di alcune direttive europee nel diritto interno che producono distorsioni delle regole sulla concorrenza. Senza considerare i cambiamenti climatici e l’invasione dei nuovi agguerriti concorrenti del sud-est asiatico.
FICHI D’INDIA DA RECORD IN TUNISIA
OMICRON PESA SULL’AGROALIMENTARE USA
La Tunisia, con 600.000 ettari di fichi d’India, è al 5° posto al mondo per superficie coltivata e tra i primi tre Paesi in termini di produzione. Un settore in pieno sviluppo e promettente anche dal punto di vista del profitto. Il fico d’India non necessita di molti mezzi, è un efficace frangivento e si può seminare in terreni irregolari. Anni fa le aziende si potevano contare sulle dita di una mano, oggi il settore vive uno slancio che gli ha permesso di rivolgersi a mercati di nicchia con prodotti innovativi e di alta qualità, come l’olio di semi di fico d’India, considerato la punta di diamante dei nuovi cosmetici tunisini.
L’agroalimentare è alle prese con la variante Omicron anche negli Usa. Le assenze tra i lavoratori si sono aggiunte alle continue interruzioni delle forniture e dei trasporti, creando penuria di alcuni alimenti. Il Dipartimento dell’Agricoltura ha comunicato che la macellazione e la produzione di carne bovina sono diminuite in una settimana del 5% rispetto all’anno precedente; la macellazione di carne suina registra un calo del 9% e la lavorazione del pollo del 4%. La carenza di manodopera, secondo l’Usda, sta colpendo anche la produzione del latte e di formaggio. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 35
F OCU S INNOVA ZIONE
Passaggio di cons Diana Lenzi (Ceja) ospite del programma “Global Trend” di BKT: “Per un ricambio generazionale sono necessari prodotti finanziari su misura” di Elisabetta Tufarelli
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icambio generazionale in agricoltura. È stato questo il tema sfidante del programma streaming “Global Trend” di BKT, azienda leader mondiale per gli pneumatici. Una questione particolarmente sentita nel mondo occidentale, perché tocca il futuro stesso dell’agricoltura e dell’intero sistema agroalimentare. Nella stessa Unione Europea i dati non sono confortanti: solo l’11% delle aziende agricole viene condotto da agricoltori al di sotto dei 40 anni e, nonostante le innumerevoli misure per favorire l’ingresso dei giovani nel settore, la questione rimane ancora aperta. L’età media degli operatori continua ad essere tra i cinquanta e i sessant’anni. Se non si riesce, da un lato, a rimuovere concretamente ostacoli e barriere che frenano l’ingresso di nuove leve, dall’altro, ad invogliare le nuove generazioni ad impegnarsi
nel settore primario, chi produrrà il cibo del futuro? Il nuovo format di BKT Network dedicato ai macro-temi e alle tendenze che influenzano l’agricoltura mondiale ha voluto approfondire il passaggio di consegne tra generazioni nel settore agricolo coinvolgendo nella discussione Diana Lenzi, imprenditrice vitivinicola e presidente del Ceja (Consiglio europeo dei giovani agricoltori) che, insieme a Matthew Tilt, giornalista della rivista inglese Farm Contractor and Large Scale Farmer e Scott Downey professore alla statunitense Purdue University e direttore del Center for Food and Agricultural Business. Downey, con la testimonianza di una giovane allevatrice piemontese, hanno fatto il punto sulle difficoltà del ricambio generazionale. Perché convincere un maggior numero di giovani ad avviare un’attività agricola rappresenta
egne ancora una vera sfida? “Proprio il ricambio generazionale è uno dei presupposti per migliorare la competitività del settore agricolo nel lungo periodo e per garantire in futuro una produzione alimentare sostenibile - spiega Diana Lenzi -. Malgrado ciò, i giovani impegnati in agricoltura sono un numero insufficiente. Da un lato è impossibile costruire una nuova Politica Agricola Comune europea incentrata ad una transizione verde, equa e sostenibile senza mettere al centro i giovani; dall’altro, il prezzo elevato dei terreni e sostegni inadeguati impediscono, in Italia come in tutta Europa, i nuovi ingressi. Ma l’ostacolo maggiore era ed è l’accesso al credito. Non solo - aggiunge l’imprenditrice -. Occorre riuscire a fornire più competenze perché l’agricoltura è profondamente cambiata; servono conoscenze tecniche, pratiche e finanziarie che permettano di sviluppare dei
sistemi economicamente sostenibili”. Per Matthew Tilt, “certamente uno degli ostacoli principali che le nuove generazioni si trovano a fronteggiare all’inizio della loro carriera nel settore primario è la difficoltà nell’ottenere fondi per investimenti e per acquistare terreni. Poi c’è la questione della remunerazione. L’agricoltura, rispetto ad altri settori, vede purtroppo stipendi generalmente più bassi. Per questo motivo, un ingrediente fondamentale per chi vuole iniziare un business in questo settore è la passione e la voglia di costruire passo dopo passo un’attività, che spesso può essere faticosa e difficile, ma che porta anche tantissime soddisfazioni”. Sarà necessario, a livello formativo, che i giovani aspiranti agricoltori abbiano anche una profonda conoscenza della tecnologia e dei processi digitali. “Direi che avere competenze tecnologiche sarà un
prerequisito per lavorare in agricoltura, e le nuove generazioni dovranno quindi essere preparate per questo. Nei prossimi anni chiarisce il professor Downey - la capacità di analizzare e utilizzare dati diventerà sempre più centrale nei business agricoli, determinando i processi decisionali non solo delle grandi aziende, ma anche delle realtà più piccole. La trasformazione digitale e tecnologica non coinvolge semplicemente la categoria degli agricoltori, ma l’intera filiera del settore, fornitori inclusi”. Cosa fare allora per spingere sempre più giovani a diventare imprenditori agricoli? La presidente del Ceja s’impegna a mettere al centro le posizioni e gli interessi dei giovani agricoltori europei. “Il momento è critico e complesso. Per quanto riguarda i problemi dell’accesso al credito sono presenti in tutte le regioni europee. Andrebbero avviate linee di credito, creati prodotti su misura e gli istituti di credito dovrebbero affiancare i progetti validi investendo nello sviluppo dell’azienda. Come Ceja stiamo lavorando proprio su soluzioni capaci di favorire il ricambio generazionale, dando voce alle necessità e reali esigenze dei giovani agricoltori”. nnn Diana Lenzi ospite di “Global Trend”, programma di Bkt Network
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F OCU S INNOVA ZIONE
Ricerca, Applicazione, Informazione: queste le parole chiave del 2022 per l’ad di Syngenta Italia, Riccardo Vanelli
di Gabriella Bechi
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l 2021 è stato l’anno dell’assestamento e della ripartenza. Quello appena iniziato ha in serbo grandi sfide e grandi opportunità per il settore agricolo. Syngenta Italia punta su innovazione e sostenibilità. Ce ne parla l’amministratore delegato, Riccardo Vanelli. Dopo la crisi generata dalla pandemia nel 2020, che anche nel 2021 ha condizionato non poco la nostra economia e il nostro modo di vivere, le aziende hanno dovuto ripensare nuove modalità di interagire e lavorare. Come si è adattata Syngenta a questo contesto?
Riccardo Vanelli 38 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
Sostenibilità in Nonostante tutto, per l’agricoltura il 2021 è stato un anno favorevole. Il settore ha saputo reagire in maniera rapida alle obiettive difficoltà che ci sono state, da quelle dell’accesso ai mercati a quelle provocate dai sempre più frequenti cambiamenti climatici, come le gelate primaverili, soprattutto nel nord d’Italia, e la siccità diffusa nel secondo semestre dell’anno. Gli agricoltori hanno dovuto adattarsi, come tutti del resto, alle restrizioni imposte dalla pandemia e hanno mostrato una grande capacità di adeguarsi a nuovi metodi di lavoro. Noi, come Syngenta, abbiamo seguito lo stesso percorso, adattandoci a nostra volta per continuare ad essere vicino agli agricoltori. La presenza in azienda con i nostri tecnici e le prove in campo, su cui si basava il nostro lavoro, è stata sostituita, anche se non completamente, da webinar e virtual tour. Con buoni risultati. E credo che questa maniera ibrida di operare continuerà anche in futuro.
Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate? Le carenze infrastrutturali. In primo luogo la diffusione della banda larga nelle campagne, che è il requisito sine qua non per la crescita dell’innovazione in agricoltura. Secondo l’agenda 2030 sarà necessario un duplice intervento: implementare la produttività agricola e ridurre le emissioni. La risposta a questa sfida può essere data dall’innovazione. Come vi state muovendo su questo fronte? La nostra ricerca e sviluppo guida il settore agricolo: l’azienda investe 1,3 miliardi di dollari all’anno in R&D. E la nostra posizione in prima linea nell’innovazione agricola va oltre gli investimenti. Syngenta sta integrando competenze, risorse scientifiche con le migliori piattaforme di chimica, biologia e scienza dei dati, per proporre soluzioni d’avanguardia e metodi di coltivazione avanzati al mercato. Inoltre, ogni singola attività aziendale persegue uno specifico obiettivo: il migliora-
ntegrata mento della sostenibilità e della produttività in agricoltura, che possono essere raggiunte solo attraverso l’innovazione. Quali sono le nuove offerte per gli agricoltori? Syngenta fornisce diverse soluzioni per affiancare gli agricoltori nella gestione delle colture e nel rispetto dell’ambiente. Tra queste, occupano un posto di primo piano quelle digitali, racchiuse nella piattaforma CROPWISE. Un’altra pro-
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posta interessante è HELIOSEC, un sistema per la gestione delle acque di risulta dei trattamenti fitosanitari che permette di raccogliere l’acqua utilizzata per pulire le attrezzature, minimizzando i rischi di contaminazione del suolo e dei corpi idrici. In questo modo è possibile intervenire sul processo di evaporazione naturale dell’acqua. Infine, stiamo puntando molto sul segmento dei biostimolanti, che consentono di accrescere la produttività in maniera integrata con un uso intelligente dei fitofarmaci. Lei ha accennato all’importanza di una corretta informazione del consumatore. Cosa intende? Credo che il consumatore, pur richiedendola, abbia un’idea astratta del concetto di sostenibilità e che non sappia bene cosa c’è dietro un prodotto che vanta questo requisito. Per questo c’è bisogno di formazione e di corretta informazione. Strumenti come la blockchain sono importanti, ma bisogna fare di più, avvicinando la scienza ai cittadini, sfatando alcuni falsi miti legati all’agricoltura. Per questo partecipiamo con grande entusiasmo, fin dal suo debutto, al Food & Science Festival di Mantova, organizzato da Confagricoltura. L’innovazione sarà il punto di partenza e il faro guida di quest’anno. Torneremo a essere “fisicamente” al fianco dei nostri agricoltori. Dopo la vicinanza “digitale” degli ultimi due anni, infatti, riprenderemo e rafforzeremo
la vicinanza “fisica” e le relazioni con i nostri principali interlocutori. A partire dal mese di febbraio, in linea con le osservazioni governative che verranno di volta in volta dettate in base all’andamento della pandemia, lanceremo il nostro “Innovation Tour”. Un vero e proprio viaggio che farà tappa in diversi areali agricoli italiani per raccontare, ma soprattutto mostrare la nostra innovazione a 360°. Dalle innovazioni di prodotti e i nuovi strumenti di agricoltura digitale ai protocolli integrati con Valagro, azienda leader nel campo dei biologicals che da più di un anno fa parte della famiglia Syngenta; fino al modo di interazione digitale con i nostri clienti e con gli agricoltori, alla sostenibilità, senza dimenticare la ricerca e lo sviluppo, che da sempre contraddistinguono il nostro modo di fare agricoltura. Con un 2021 alle spalle che ha regalato prospettive di ripresa, come vede il 2022 per la vostra azienda e per il comparto? Voglio essere ottimista. Le risorse messe a disposizione del PNRR per l’agricoltura e in particolare per l’innovazione sono ingenti. E sono un’occasione che non può essere sprecata. È dunque il momento di investire in macchinari, ma anche in mezzi tecnici e digitale. Il nostro compito è affiancare gli agricoltori in questo percorso. E, come sempre, ci saremo. nnn
CROPWISE, LA PIATTAFORMA DIGITALE DI SYNGENTA
‘Innovazione’ e agricoltura, sono le parole chiave del futuro. Abbiamo, in questo senso, voluto quindi rafforzare la nostra offerta digitale, sviluppando una delle prime novità che quest’anno lanceremo in Italia, la piattaforma Cropwise all’interno della quale sono presenti i diversi tool che mettono nelle mani degli agricoltori un’innovazione unica nel suo genere e in grado di trasformare il loro modo di fare agricoltura. Questo strumento si declina in quattro livelli: Sustainability, Imagery, Protector, Seed selection. All’interno di Cropwise Sustainability rientra eMAT, il software che promuove l’accesso al mercato dei vini di qualità. Un applicativo che, sulla base di programmi di protezione condivisi con le aziende vitivinicole, permette di incrociare i profili residuali degli agrofarmaci sia con le legislazioni sui Limiti Massimi di Residui (LMR) in vigore nei diversi Paesi del mondo, sia con i requisiti imposti dalle più importanti catene distributive europee. Sono in corso dei test di sviluppo anche su altre colture, come uva da tavola e pomodoro. Cropwise Imagery, invece, è un’applicazione per l’elaborazione di foto satellitari che consente ad agricoltori, agronomi, tecnici e rivenditori di verificare in modo rapido e accurato lo stato di salute delle coltivazioni, coadiuvando gli operatori nell’identificazione delle aree dove intervenire in modo veloce, preciso e selettivo. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 39
SPECI ALE PRECISION FARMING
Favorire gli inve Molte le misure per le aziende agricole per la diffusione dell’agricoltura di precisione e più in generale delle nuove tecnologie di Alessandro Pantano
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a legge di bilancio 2022 ha destinato circa 2 miliardi di euro a misure per il sostegno dell’agricoltura, pesca e filiere collegate. In particolare, per quanto riguarda gli investimenti collegati alla transizione 4.0, è esteso il riconoscimento del credito d’imposta in misura variabile nel tempo, in relazione alle diverse tipologie di beni agevolabili. Più nello specifico, per tutte le imprese italiane che effettuano investimenti materiali indicati all’allegato A della legge 11.12.2016, n. 232 (cd. “Industria 4.0”) a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 di-
cembre 2022 (fino al 30.6.2023 se entro il 31.12.2022 l’ordine è stato accettato dal venditore e sono stati pagati acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione), è riconosciuto il credito d’imposta nella misura del 40% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; nella misura del 20% per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 10% per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
La legge di bilancio 2022 ha rifinanziato la nuova Sabatini con 900 milioni di euro
stimenti Il credito di imposta viene inoltre esteso a partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025 (fino al 30 giugno 2026, se entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione), con il riconoscimento di percentuali dimezzate per i medesimi scaglioni di investimento. Sono agevolate anche le spese per beni immateriali (software, cloud computing, system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali di Industria 4.0
sostenute fino al 31 dicembre 2023 (fino al 30 giugno 2024, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2023 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione). In questo caso, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20%, nel limite massimo annuo pari a 1 milione di euro. Per gli investimenti in beni immateriali fatti nel 2024 il credito è riconosciuto nella misura del 15% e, se fatti nel 2025, nella misura del 10%, fermo restando il tetto di 1 milione di euro.
Entrambe le scadenze vengono prorogate di sei mesi in presenza delle suddette condizioni relative all’avvenuto ordine e pagamento dell’acconto. Il credito è fruibile in tre quote annuali. Inoltre, con la legge di bilancio 2022, sono stati stanziati ulteriori 900 milioni di euro per assicurare la continuità operativa della misura “Nuova Sabatini”, che persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle Pmi attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo. Bando Inail 2022 Il nuovo Bando Inail ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori, nonché di incoraggiare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria, all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali. La dotazione finanziaria è stata così articolata: 240 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 120 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e 60 milioni di euro per l’anno 2027. La dotazione finanziaria complessiva per il settore primario è di 37,5 milioni di GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 41
SPECI ALE PRECISION FARMING
euro, di cui 27,5 per le imprese agricole in generale e 10 per i giovani agricoltori (anche organizzati in forma di società). Il contributo a fondo perduto parte da un minimo del 40% ad un massimo del 50%. PNRR Il Piano Nazionale di Ripre-
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Il nuovo Bando Inail è dedicato alla gestione del rischio e alla sostenibilità del parco mezzi sa e Resilienza destina direttamente circa 6,8 miliardi di euro per gli interventi relativi al settore primario, a cui si andranno a sommare i benefici provenienti da progetti trasversali che avranno ricadute indirette sul settore, come ad esempio agli investimenti in infrastrutture digitali che consentiranno alle zone rurali di essere raggiunte dalla rete a banda larga. Le risorse destinate direttamente all’agricoltura fanno riferimento principalmente alla Missione 2. In particolare, nella Componente 1 (“Economia circolare e agricoltura sostenibile”) sono previsti complessivamente 5,27 miliardi di euro, attraverso 3 linee di investimento all’interno di due distinti ambiti di intervento. La prima è quella contenuta nell’Intervento 2, che prevede 1,5 miliardi per l’agrisolare
e un altro mezzo miliardo per l’innovazione e la meccanizzazione del settore agricolo e alimentare. La seconda è quella dell’Intervento 3 per lo sviluppo di progetti integrati, con 135 milioni di euro da investire in green community. Sempre nella Missione 2, per quanto riguarda la Componente 2 (“Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”), sono previste due ulteriori misure. L’Intervento 1 (“Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile”) che stanzia 1,1 miliardi per lo sviluppo dell’agro-voltaico e altri 1,923 miliardi per il biometano. Infine, nella medesima Missione 2, risultano d’interesse per il mondo rurale anche alcune risorse presenti all’interno della Componente 4 (“Tutela del territorio e della risorsa idrica”) con l’Intervento 4 in cui si parla di 880 milioni da destinare a progetti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche. nnn
L’azienda Porto Felloni è pioniera nell’agricoltura di precisione. Alla sua guida tre generazioni, unite dalla stessa visione
di Andrea Bonzagni
I
nvestire, innovare e formarsi costantemente. È questa la linea di pensiero che da quasi 50 anni caratterizza l’azienda agricola “Porto Felloni”, tra le più tecno-
logiche e digitalizzate in Italia. L’azienda, vincitrice nel 2019 del “Premio innovazione - categoria nuove frontiere” di Confagricoltura, coltiva principalmente mais, grano, soia, piselli, fagiolini, pomodori e noci da frutto su un’area di circa 530 ettari a nord-est dell’Emilia-Romagna, nella provincia di Ferrara. Gli inizi risalgono alla metà degli anni ‘70, grazie a Luciano Salvagnin, oggi 85enne e parte attiva nella gestione dell’impresa. Poco dopo è stato affiancato dai suoi figli, Massimo e Cristiano, a cui si è aggiunto oggi il nipote Simone Gatto, con due lauree in agraria e un assegno di ricerca sull’utilizzo di droni e satelliti nell’agricoltura di precisione. Siamo alla fine degli anni ‘90 quando la famiglia decide di implementare alcune tecniche che facevano parte di un’agricoltura di precisione ancora agli albori. Una complessa operazione, che porta ad ottenere le prime mappe di resa e che risulta fon-
damentale per poter gestire al meglio le colture. Infatti, questa zona, di recente bonifica e geograficamente sotto il livello del mare, presenta terreni poco omogenei; aree sabbiose si alternano a zone ricche di argilla. “È stata una sfida nata un po’ per esigenza - ci racconta Massimo Salvagnin - e oggi continuiamo su questo solco con tecniche e strumentazioni completamente diverse e innovative. Alle mappe di resa si sono succedute quelle di analisi dei terreni georiferite e quelle di prescrizione”. Nel 2012 l’azienda ha iniziato a investire nella mappatura Arp per indagare ulteriormente le caratteristiche del suolo. “È stata una svolta nella nostra operatività - continua Massimo - che ci ha permesso di iniziare ad utilizzare la semina a dose variabile, in modo da poter investire maggiormente nelle aree Concimazione del mais a dose variabile nella tenuta Porto Felloni
L’innovazione nel DNA
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SPECI ALE PRECISION FARMING
più fertili. Nel tempo abbiamo iniziato a utilizzare software che ci consentono di unire i nuovi dati raccolti a quelli già in archivio. L’obiettivo è quello ottenere mappe sempre più precise, per pianificare al meglio le differenti lavorazioni. In un momento storico come questo - sottolinea Massimo - si apprezzano maggiormente gli sforzi e gli investimenti fatti nel corso degli anni; attualmente è difficile reperire prodotti e fertilizzanti, e i prezzi sono aumentati a dismisura. Poter contare su tecnologie all’avanguardia che permettono di dosare concimi, sementi, fito-
La famiglia Salvagnin ha iniziato ad investire sulla mappatura Arp nel 2012 farmaci e acqua, è fondamentale per contenere i costi, ma anche per orientarsi sempre più verso un’agricoltura sostenibile. In questo senso cerchiamo di incrementare l’utilizzo di sostanza organica, quale letame e digestati, per diminuire l’apporto di concimi chimici”. Tra gli investimenti più importanti in tema di 4.0 vi sono quelli che riguardano il parco macchi-
ne. “Abbiamo 13 trattori - spiega Simone Gatto - dotati di tutte le ultime tecnologie come gps e guida semi automatica, tra queste vi è anche il protocollo di comunicazione Isobus, che permette uno scambio di dati costante, in entrata e in uscita, tra la trattrice e la macchina collegata. Da vent’anni a questa parte abbiamo scelto di dotarci anche di trattori cingolati, questo ci porta ad avere due vantaggi: da un lato vi è un minor attrito e di conseguenza un minor dispendio di carburante, dall’altro compattiamo meno il terreno preservandone la fertilità. Il rispetto del suolo - ribadisce Simone, il rappresentante della terza generazione dell’azienda - è fondamentale, cerchiamo di adottare lavorazioni del terreno conservative e a doppio strato, che risultano maggiormente sostenibili”. Anche per la raccolta, Porto Felloni utilizza trebbiatrici dotate di sistemi di monitoraggio delle rese, che consentono di ottenere dati fondamentali per numerose scelte tecnico-agronomiche. “Con gli anni abbiamo puntato sempre più su sistemi all’avanguardia - prosegue Simone - seminatrici, spandiconcime e irroIrrigazione da remoto
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Raccolta delle noci
ratrici sono tutte costantemente calibrate, per fare in modo che non vi sia un’inutile dispersione del prodotto. Abbiamo ad esempio una seminatrice che riconosce, tramite un sistema di sensori, alcuni parametri chimico-fisici del terreno e che regola automaticamente la giusta profondità di semina”. Sistemi di ultima generazione sono stati implementati anche per monitorare l’andamento delle varie colture nell’arco della stagione. Rilevazioni satellitari unite a immagini raccolte dai due droni, di cui è dotata l’azienda, permettono di generare mappe con indici vegetativi. Un sistema di sonde dislocate in punti strategici della tenuta, invece, consente di controllare il livello idrico per intervenire, in caso di necessità, con l’irrigazione programmata; tre pivot, due ranger e tre rotoloni, tutti dotati di tecnologia intelligente, coprono il 100% della superficie. In quanto a gestione delle acque tutti gli appezzamenti sono dotati di impianti di drenaggio per lo scolo dell’eccedenza e la sub irrigazione. Investimenti operati non solo su attrezzature
da utilizzare nei campi, ma anche su quelle infrastrutture che permettono all’azienda di essere più sostenibile, indipendente e competitiva. “Abbiamo tre impianti di pannelli fotovoltaici - spiega Massimo - che in totale generano una potenza di 2,5 Megawatt. Inoltre abbiamo un magazzino di stoccaggio che ci permette di essiccare e mantenere refrigerati i nostri prodotti, in particolare mais, grano e soia, e di utilizzare meno prodotti chimici dopo la raccolta. Infine, siamo dotati di un impianto di lavorazione, essicazione e confezionamento per le noci in guscio e di un laboratorio attrezzato che ci permette di effettuare la ricerca di eventuali tossine sui prodotti che coltiviamo”. È in costante crescita il nume-
ro delle aziende che vogliono incrementare o avviare la cosiddetta precision farming, e le sfide non mancano. In futuro ci sarà sempre una maggiore richiesta di manodopera, specializzata e formata in ambiti ben delineati, per poter sfruttare al meglio le potenzialità dei mezzi tecnologici di cui si doteranno le imprese. “L’obiettivo che abbiamo per il futuro - conclude Simone Gatto - è continuare ad investire puntando su nuove tecnologie senza escludere, ad esempio, l’utilizzo della robotica in campagna. Un’altra sfida virtuosa e non semplice che stiamo affrontando è quella di saper misurare il livello dell’impronta carbonica aziendale, al fine di migliorarne il bilancio alla fine del ciclo”. nnn GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 45
AT T U ALI TÀ V INO
Il Consorzio Cascine Piemontesi, promosso da Confagri, ha presentato a Torino l’ultima annata del vino di Ercole Zuccaro
Erbaluce cresce ancora
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a produzione non arriva a un milione e mezzo di bottiglie, il cinque per mille della produzione enologica piemontese. Ma l’interesse per l’Erbaluce di Caluso, uno dei primi vini piemontesi a fregiarsi della denominazione d’origine controllata nel 1967 - a Docg dal 2010 - è in forte crescita. I vigneti coltivati sono passati da 128 ettari del 2000 a 227 del 2020, con un incremento di oltre 77%. “È il segno tangibile della riscoperta di questo vino - dichiara Gianluigi Orsolani, vicepresidente di Confagricoltura Torino e titolare di una delle aziende storiche della denomi-
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nazione - che oggi appassiona molti giovani che impiantano vigneti, costruiscono cantine e cercano spazi commerciali”. L’uva bianca che si coltiva in Canavese, un’area collinare di origine glaciale tra le province di Torino (in prevalenza) e Biella, offre tre tipologie di vino: fermo, spumante metodo classico e passito. Quest’ultimo, ottenuto dalla spremitura di grappoli vendemmiati tardivamente e lasciati ad appassire in locali arieggiati fino alla primavera successiva, fatti fermentare e affinati per almeno quattro anni. Nel Seicento Giovanni Battista Croce, gioielliere ed enologo dei
LA DEA ALBALUCE, IL MITO CHE ALIMENTA LA STORIA
Storia e fantasia si fondono in questo vino che nasce sulle sponde di piccoli laghi morenici i più noti sono quello di Candia e di Viverone - contribuendo a creare piacevoli suggestioni. La leggenda narra che un tempo nelle terre dove ora ci sono le vigne dimorassero le ninfe del lago e dei boschi. Tra queste Alba, che con la sua bellezza fece innamorare di sé il Sole: il Tempo però non favoriva l’incontro tra i due, perché il Sole giungeva quando l’Alba se n’era appena andata. La Luna allora decise un giorno di non lasciare il cielo e un’eclissi favorì l’incontro. Nacque una creatura, Albaluce, con gli occhi color del cielo, la pelle di rugiada e lunghi capelli splendenti come raggi di sole. Gli abitanti del posto la veneravano a tal punto da donarle tutti i loro averi; cercarono poi nuove terre da coltivare e per questo decisero di prosciugare il lago, ma le acque travolsero tutto seminando distruzione. La ninfa Albaluce pianse per il dolore e dalle sue lacrime, si alzarono lunghi tralci, ricchi di grappoli dorati: fu così che nacque l’Erbaluce. (e.z.) 46 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
Savoia, cita già “l’Erbalus”, mentre Ottavio Ottavi, professore di scienze agrarie alla Scuola superiore di Agricoltura di Portici e fondatore del “Giornale vinicolo italiano”, nel 1886, riferendosi al passito ottenuto dall’Erbaluce parla del “Vin santo di Caluso” e del “Sauterne di Caluso”. “Oggi questi territori - spiega Corrado Scapino, presidente dell’Enoteca regionale dei Vini della Provincia di Torino - vivono una nuova stagione di successo grazie all’Erbaluce. La ricerca della qualità e il lavoro di promozione hanno favorito l’ampliamento nelle carte dei vini da parte della ristorazione, che spingono l’offerta di produzioni ottenute da vitigni autoctoni”. Il Consorzio Cascine Piemontesi, promosso da Confagricoltura, ha recentemente presentato a Torino l’ultima annata dell’Erbaluce di Caluso. Gabriele Busso, responsabile del servizio tecnico di Confagricoltura Torino e direttore del Consorzio di tutela che riunisce oltre l’80% della base produttiva, ha definito il 2021 “un ottimo millesimo: le uve offriranno vini con caratteristiche di grande freschezza, idonei anche per l’affinamento”. nnn
EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli
LA MALATTIA MINACCIA L’INTERO INDOTTO ECONOMICO
Un’app contro la peste suina Il recente ritrovamento in Piemonte nei primi giorni di gennaio in alcune carcasse di cinghiale del virus della Peste Suina Africana pone drammaticamente il mondo zootecnico e degli allevamenti suini in particolare di fronte ad un problema: la consapevole gestione della fauna selvatica a lungo colpevolmente ignorato, se non dagli allevatori sicuramente dal momento decisionale politico. La Psa, che è presente in modo endemico in Sardegna dal 1978, si manifesta ora con tutta la sua drammatica pericolosità, per i disastrosi effetti economici che è in grado di avere sul territorio dell’Italia continentale. Il 7 gennaio scorso il Centro di referenza nazionale per le pesti suine, presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Umbria e Marche, ha confermato la presenza di un caso di PSA, a cui poi si sono aggiunti altri nei giorni seguenti in una prevedibile successione. La rilevazione è stata fatta su una carcassa di cinghiale rinvenuta casualmente da un passante al bordo di una strada nel comune di Ovada, in provincia di Alessandria (Piemonte). Da tempo Eps, consapevole dei danni che tale situazione è in grado di arrecare, ha messo a punto e pubblicato sul proprio sito un sistema per segnalare, in modo gratuito e anonimo attraverso un’app, il rinvenimento e la geo-localizzazione di carcasse sospette direttamente alle autorità sanitarie ed in particolare all’IZS dell’Umbria e delle Marche. Inquadrando con la fotocamera di uno smartphone il QR code vengono inviate foto e localizza-
zione delle spoglie rinvenute, in modo da consentirne il rapido prelievo ed analisi. Poiché il virus isolato nelle carcasse piemontesi appare completamente diverso da quello presente in Sardegna, sembra che la via di ingesso della malattia sul territorio nazionale sia legata alle movimentazioni dei selvatici o di carni suine o anche all’immissione fraudolenta di soggetti malati, non necessariamente selvatici, provenienti da allevamenti ubicati in aree europee già colpite dalla malattia. Al momento l’allarme interessa solo poche aree al confine tra Piemonte e Liguria (poco più un centinaio di comuni), ma le modalità con cui la malattia si diffonde non fanno ben sperare sulle possibilità di un suo contenimento in aree ristrette e lontane dalle zone di allevamento dei soggetti destinati alle produzioni italiane d’eccellenza. È concreto il rischio che la malattia, magari per ritardi ed incomprensioni nella gestione dell’emergenza e nell’applicazione delle misure di contrasto, metta a rischio non solo l’economia degli allevamenti, ma quella di
tutta la filiera suina (allevamenti, mangimifici, macelli, trasformatori, stagionatori e commercio). In questo caso, l’effetto economico stimato da Assica si aggira intorno ai 20 milioni di euro al mese, causati dallo stop dell’export di carne suina. È quindi necessaria la rapida adozione di univoche ed inderogabili misure operative che i Paesi terzi, riconoscendo il principio di regionalizzazione, reputino come sufficienti come garanzia per i canali commerciali con l’Italia. Da tempo inascoltato, l’Ente produttori di selvaggina (Eps) sostiene che le attuali norme sulla fauna selvatica sono datate, soprattutto perché superate dagli avvenimenti e dalle nuove conoscenze scientifiche. Quindi, non adatte a fronteggiare con efficacia la situazione emergenzialie che stiamo vivendo. Basate esclusivamente sulla tutela, a prescindere delle specificità della fauna selvatica autoctona ed in alcuni casi anche alloctona, e riconoscendo competenze in capo alle Regioni, le norme non consentono di avviare con immediatezza azioni coordinate ed unitarie per contenere il numero della specie selvatiche.
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ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO ROMA ROTA CONFERMATO
“Rafforzare il legame con il tessuto associativo della provincia per rendere ancora più efficiente la nostra struttura e per rispondere in modo puntuale alle esigenze delle imprese agricole offrendo servizi sempre più personalizzati e rispondenti ai reali bisogni del settore”. Lo ha detto Vincenzino Rota, riconfermato alla presidenza di Confagricoltura Roma, durante l’Assemblea che si è svolta nella sede nazionale, a Palazzo Della Valle. “Oggi il mondo economico va avanti a gran velocità, e noi teniamo il passo assicurando ai nostri soci assistenza qualificata nelle diverse attività agricole e nei rapporti con l’agroindustria - ha proseguito Rota - rappresentando al meglio le istanze degli agricoltori, ma anche proponendo soluzioni concrete alla politica e alle istituzioni locali e nazionali”. Vicepresidenti Carlo Corsetti, Orsola Balducci e Enrico Scorsolini (questi ultimi due riconfermati). Già programmate riunioni tematiche ed approfondimenti sui vari comparti del settore, insieme a tutto il consiglio direttivo di Confagricoltura. 48 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
di Alessandra Porro
CONVEGNO A BRESCIA SUL DL PRATICHE SLEALI
Filiere agricole più tutelate
Un decreto legislativo, il n. 198 del 2021, che “vuole bene agli agricoltori”. A quelli bresciani così come a quelli del resto d’Italia perché finalmente li “protegge” dai comportamenti sleali, che sempre più penalizzano la filiera agroalimentare. Un provvedimento che è stato definito “di portata storica”, perché introduce una lista nera di pratiche vietate sempre, e una lista grigia che comprende quelle ritenute sleali se non contrattate in forma chiara e precisa tra i soggetti della filiera. Se ne è parlato nel convegno “Pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare: come le nuove norme tutelano gli agricoltori”, organizzato da Confagricoltura Brescia, nel quale il presidente Giovanni Garbelli ha dialogato con Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali; Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, e l’avvocato Francesco Fasani. La nuova norma, in attuazione di una direttiva europea, stabilisce una serie di tutele per i produttori agricoli provando a disciplinare
meglio i rapporti contrattuali tra i soggetti, con la previsione anche delle sanzioni e, soprattutto, con il riconoscimento del ruolo fondamentale ricoperto dalle Organizzazioni agricole. “Se l’integrazione tra le produzioni agricole è auspicabile, quella tra agricoltura, commercio e industria è assolutamente necessaria”, ha detto Garbelli. Nel convegno è emerso ancora forte il problema dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, con squilibri che spesso sfociano nella vendita dei prodotti sotto costo. Ciò mette in crisi molte aziende agricole, anche nel Bresciano: anche qui si inserisce il ruolo di Confagricoltura. “In un momento in cui i costi di materie prime ed energia strozzano gli imprenditori, il nostro supporto è fondamentale - ha commentato il presidente dell’Unione - per far comprendere ai cittadini che i prodotti agricoli e in particolare quelli alimentari, devono avere un giusto prezzo e un giusto valore. Si tratta di un doppio impegno, sia culturale verso le persone, sia nel definire cosa sono i costi di produzione”.
CONFAGRICOLTURA TREVISO PENSA AL TURISMO
Apriamo le porte delle dimore storiche
È stato presentato nella Cantina Collalto di Susegana il progetto “La tradizione agricola delle dimore storiche”, promosso da Confagricoltura Treviso e Belluno, in collaborazione con l’Associazione Ville Venete e il contributo della Camera di Commercio di TrevisoBelluno-Dolomiti. Il progetto nasce per valorizzare dal punto di vista turistico e agroalimentare siti di interesse culturale e architettonico che abbiano un’azienda agricola collegata in piena attività, attraverso lo sviluppo di contenuti e strumenti funzionali sia alla promozione del territorio che alla formazione di una community. L’obiettivo è offrire ai turisti un incentivo per scoprire territori in cui le vocazioni agricola e vitivinicola sono un fiore all’occhiello e le dimore storiche sono preziosi scrigni di cultura disseminati nel paesaggio. Hanno preso parte all’evento Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi (presidente Confagricoltura Treviso), Diego Donazzolo (presidente Confagricoltura Belluno); l’assessore regionale Federico Caner; Mario Pozza (presidente Camera di Commercio Treviso-Belluno); Isabella Collalto
de Croÿ (presidente Ville Venete) e i rappresentanti delle ville protagoniste del progetto, grazie alla collaborazione con l’Associazione, che conta oltre 4.300 dimore in Veneto e Friuli (3.971 in Veneto, di cui 984 nelle province di Treviso e Belluno). Durante l’evento è stato proiettato il suggestivo documentario realizzato per la promozione dei siti (visibile sul canale youtube). “Sono molte le dimore storiche presenti sul territorio capaci, nel corso dei secoli, di mantenere la vocazione originaria grazie alla propria azienda agricola: meraviglie di interesse storico-culturale e al tempo stesso protagoniste attive del settore agricolo e vitivinicolo locale”, ha detto Scotti Bonaldi. “Con la creazione di contenuti digitali studiati ad hoc vogliamo diffondere l’interesse per le dimore storiche con attività agricola attraverso le agenzie di promozione turistica e gli enti di valorizzazione del patrimonio agroalimentare locale - gli ha fatto eco Diego Donazzolo -. Oltre al documentario, verranno elaborati altri contenuti video specifici per creare la “community” che rappresenti il progetto e ne sia portavoce”.
SICILIA NUOVA SEDE A VITTORIA
Nella centralissima Piazza del Popolo di Vittoria ha aperto una nuovo ufficio zona di Confagricoltura Ragusa, per rafforzare la vicinanza dell’Organizzazione agricola alle imprese di un territorio in cui l’economia è fortemente legata al settore primario. “Un altro importante obiettivo, per offrire servizi innovativi ai nostri associati, che trovano in Confagricoltura un punto di riferimento nel portare avanti investimenti per un’agricoltura sempre più competitiva, tecnologica e sostenibile - ha sottolineato il presidente dell’Organizzazione ragusana, Antonino Pirrè -. Le strategie internazionali sui cambiamenti climatici e sullo sviluppo sostenibile, il Piano di azione europeo sul Green New Deal, il PNRR e la nuova Pac stanno via via delineando il percorso verso la transizione ecologica, energetica e digitale del nostro Paese. Tutte sfide che Confagricoltura ha scelto di accettare, anche per coglierne le opportunità a vantaggio delle imprese agricole”. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 49
a cura di Paola Castello
Giovani di Confagricoltura
UNA ROADMAP VERSO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Investiamo in ricerca e impariamo a raccontarci L’agricoltura è determinante per gli equilibri dell’intero food system e nei prossimi anni sarà chiamata a svolgere un ruolo sempre maggiore, sia per la crescita esponenziale della popolazione, sia perché la produzione agricola generale aumenterà del 60% entro il 2050 (dati FAO). Questo crescente fabbisogno di prodotti agricoli deve conciliarsi con la transizione ecologica, a cui è chiamato anche il settore primario. Si tratta di un percorso che sta necessariamente inducendo i sistemi produttivi ad un processo di innovazione integrato che coinvolge le aziende dei giovani agricoltori. Le sfide sono importanti, soprattutto per alcuni comparti messi sotto stress, e sono ineludibili se vogliamo un’agricoltura sempre più sostenibile. A proposito di questo percorso, vorrei indicare alcune parole chiave che devono essere alla base del lavoro che ci aspetta: Supporto alla ricerca e all’innovazione. Per valorizzare al meglio le nostre produzioni e renderle sempre più compatibili con le nuove regole, bisogna che le aziende e il mondo accademico lavorino a soluzioni che permettano il giusto mix di innovazione e tradizione senza snaturare la nostra agricoltura (basti pensare alla carne sintetica) e che ci accompagnino verso i nuovi modelli. Carbon Farming. I risultati delle ricerche ci dicono che tali pratiche non sono legate solamente alla “soil health”, ma soprattutto alla “soil productivity”. Minime lavorazioni, cover crops e tutte le altre tecniche ormai consolidate si conciliano perfettamente con la transizione ecologica che ci viene richiesta e garantiscono anche maggiori produttività e reddito. Formazione e informazione del consumatore e degli operatori esterni al nostro mondo. L’agricoltura italiana, soprattutto quella giovane e innovativa, è efficiente ed efficace sui temi trattati molto più di quanto emerga agli occhi dell’opinione pubblica. Bisogna quindi iniziare ad inserire tra i nostri obiettivi imprenditoriali anche una comunicazione strutturata per uno storytelling più fedele della nostra agricoltura. Trasparenza e tracciabilità dei prodotti. Anche queste sono finalizzate ad una corretta informazione verso il consumatore finale e costituiscono un valore aggiunto per i nostri prodotti. Naturalmente non ci sono soluzioni predefinite o passaggi obbligati verso un concetto così ampio come quello della transizione ecologica, ma una cosa è certa: i giovani agricoltori saranno sicuramente in grado di affrontare questa sfida nel modo più efficace ed efficiente possibile.
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Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga
NASCE ANGA REGGIO-EMILIA
NATALE E EPIFANIA DIFFICILI PER LE STRUTTURE
Giglia (Agriturist) “Impossibile programmare”
È Erika Melli la nuova presidente di Anga Reggio Emilia. Trentasei anni, Melli è socia dell’azienda di famiglia “Podere Padoa”, impresa di circa 180 ettari nel comune di Rubiera (Reggio Emilia) che si occupa prevalentemente di allevamento di bovini, con latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano, coltivazione di cereali, medicali e colture viticole, la cui produzione è riservate a vini Dop e Igt. “La neonata sezione di Reggio Emilia si propone di consolidare il gruppo creatosi, per diventare punto di riferimento per i giovani agricoltori della provincia e valorizzarne le imprese - spiega Erika Melli -. Il confronto, lo scambio di idee e di conoscenze e il fare rete saranno i punti di forza”. Tra le iniziative in programma per i prossimi mesi c’è anche un corso per aziende enoturistiche, che prevede degustazioni e approfondimenti sui metodi produttivi. La sede di Reggio lavorerà in sinergia con l’Anga di Ferrara per l’organizzazione di attività congiunte e sarà presente all’edizione del Vinitaly di quest’anno insieme all’intero gruppo di associati.
Le strutture agrituristiche italiane continuano a vivere tempi di incertezza. Ne abbiamo parlato con Andrea Giglia, delegato Anga presso Agriturist. Qual è stato il bilancio sulle presenze negli agriturismi durante le festività? Dopo un’estate e un autunno con numeri in crescita rispetto al 2020, il periodo invernale ha portato una netta inversione di tendenza. La recrudescenza del virus su scala europea, specie nei mercati tradizionalmente forti dell’Italia, ha avuto un impatto pesantissimo sulla domanda estera. Complessivamente, tra Natale ed Epifania, si è registrato un tasso di disdette pari a circa il 40%. Oggi stiamo vivendo un nuovo picco pandemico. Qual è lo stato dell’arte del settore? Omicron ha solamente acuito una situazione che permane costante da inizio pandemia. Tutte le strutture ricettive hanno totalmente perso la capacità di fare una programmazione di breve o medio-lungo periodo. Fino al 2019 eravamo nelle condizioni, come comparto, di poter prevedere nuove tendenze e flussi turistici. Oggi, invece, l’attuale situazione sanitaria non lo consente più. Costi energetici e produttivi stanno schizzando alle stelle. In che modo questo si ripercuote sul settore? L’incremento degli indici di prezzo nel settore energetico, il cui costo è praticamente raddoppiato rispetto al 2020, produce effetti negativi sui bilanci delle nostre aziende. A ciò dobbiamo aggiungere, per quelle che stanno affrontando investimenti o ristrutturazioni edili, la scarsa reperibilità dei materiali, che comporta notevoli ritardi nelle forniture e nelle consegne. Quali sono le maggiori difficoltà riscontrate dagli operatori? Oggi la maggiore difficoltà degli imprenditori agrituristici è quella di non potere programmare. La situazione epidemiologica a livello globale ha determinato un radicale cambiamento delle abitudini del turista. Se prima le vacanze estive venivano programmate a partire da dicembre, oggi la regola è la prenotazione ravvicinata o “sotto data”. Un quadro del genere non garantisce ai titolari delle imprese di poter lavorare con serenità. Di cosa ha bisogno il comparto per far fronte alla situazione emergenziale? Anga cosa chiede ai decisori politici? Voglio essere ottimista. Il 2022 segnerà il passaggio ad una fase endemica del virus. La situazione emergenziale, dovuta non soltanto al Covid-19, continua tuttavia a permanere e va gestita con attenzione. Come Anga abbiamo sempre chiesto principalmente chiarezza del quadro normativo e maggiori risorse, anche attraverso iniziative che facilitino l’accesso al credito per tutti quei giovani che decidono di investire in agricoltura.
Giovani di Confagricoltura
Melli eletta alla presidenza
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Giovani di Confagricoltura
CARBON FARMING, INTERVISTA A DAL GRANDE (ANGA TREVISO)
Terreno fertile contro il carbonio Il tema dei crediti di carbonio è cruciale per i prossimi anni. Innegabili sono i vantaggi per gli agricoltori in termini di fertilità del terreno, mantenimento idrico e resistenza delle colture. Ne parliamo con Martina Dal Grande, presidente di Anga Treviso, delegata Anga al Ceja a Bruxelles e coordinatrice di un gruppo di lavoro dedicato a questo tema. Quando hai iniziato nella tua azienda il percorso di agricoltura rigenerativa e cosa stai realizzando? Mi occupo da tre anni della gestione dei vigneti di famiglia (Società Agricola Dal Grande): 28 ettari di vigne, situate nel cuore del Conegliano Valdobbiadene. Tutto ha avuto inizio da un’analisi per conoscere lo stato di salute del terreno, dai cui risultati è emerso che l’utilizzo ripetuto dei concimi di sintesi aveva stancato il suolo, portandolo ad un progressivo impoverimento. Ho deciso quindi di mettere in pratica un approccio rigenerativo, seminando a file alterne le colture di copertura, favorendo la scelta di essenze che facilitassero il sequestro di carbonio nel terreno. La semina delle “cover” avviene direttamente sul terreno non lavorato (no tillage); si evita così la mineralizzazione della sostanza organica e si riduce il compattamento della parte più profonda del terreno. Ho inoltre deciso di limitare le lavorazioni riducendo al minimo lo sfalcio del manto erboso, che ho appositamente lasciato alto per garantire al terreno la corretta copertura. Questa scelta, infatti, concorre ad una riduzione dei fenomeni di lisciviazione ed erosione, permettendo al terreno di assorbire meglio la pioggia, preservandone la porosità. Si tratta, in generale, di piccole operazioni ed accorgimenti, che tuttavia garantiscono grandi effetti sulla salute del suolo. Fai parte di un gruppo di lavoro sul carbon farming. Da chi è composto e che obiettivi ha? Da sei mesi, con il supporto della presidente di Confagricoltura Vicenza, Anna Trettenero, coordino un gruppo di lavoro sui crediti di carbonio, composto da sei giovani, che rappresentano le diverse province venete. L’intento è approfondire il tema del carbon farming in tutti i suoi aspetti, confrontandoci - data la complessità dell’argomento -
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con accademici, ricercatori e professionisti in grado di tradurre la teoria in pratiche agronomiche. Che tipo di attività state portando avanti? Alla base del gruppo c’è la volontà di divulgare un nuovo approccio più consapevole: i suoli sono stanchi perché soggetti a degrado, erosione, compattamento, perdita della sostanza organica, salinizzazione e impermeabilizzazione. Questi fenomeni hanno fatto riflettere i giovani di Confagricoltura Veneto sulla necessità di approcciarsi ad un’agricoltura conservativa e rigenerativa, atta a comprendere l’impatto che ogni lavorazione comporta. In quest’ottica, nel 2021 abbiamo organizzato alcuni webinar e incontri di approfondimento ed altri sono in programma per il 2022. Quali sono le prospettive sul tema a livello europeo? E quali le aspettative delle imprese a riguardo? Entro la seconda metà del 2022 la Commissione europea presenterà una proposta legislativa riguardante il sequestro di carbonio. Attualmente il gruppo Anga Veneto è impegnato nell’analisi del dossier “Suistainable Carbon Cycles”, redatto dalla Commissione; di questo si discuterà con Mara Bizzotto, europarlamentare e membro della commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale. Il mondo agricolo giocherà un ruolo chiave nella transizione ecologica ed in particolare nel campo del carbon farming e nella nostra ottica è fondamentale che attività che contribuiscono alla valorizzazione della neutralità carbonica vengano intraprese quanto prima.
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
CAMBIO AL VERTICE DI CONFAGRICOLTURA DONNA EMILIA-ROMAGNA
Diana Bortoli nuova presidente
Ferve l’attività in Confagricoltura Donna Emilia-Romagna. Prima la vendita di ben 360 chilogrammi di clementine con Soroptimist per la raccolta fondi in favore della Casa delle Donne, sottoscritta anche livello nazionale grazie all’impegno di Rosanna Scipioni. Poi il protocollo d’intesa con l’Accademia Nazionale di Agricoltura per organizzare, unendo competenze e professionalità, iniziative comuni che interessino l’agricoltura, gli alimenti, le risorse naturali e le attività ad esse connesse. Il cambio della guardia al vertice dell’associazione regionale ha vi-
sto la nomina a presidente per il prossimo triennio dell’imprenditrice modenese, Diana Bortoli. “Sono onorata dell’incarico ricevuto in un momento così delicato per l’economia del Paese - ha detto -. Dedicherò le prime iniziative del mio mandato al sostegno dell’impresa femminile per garantire condizioni agevolate di accesso al credito e nuove linee di finanziamento in linea con gli obiettivi fissati da Confagricoltura Donna nazionale”. Bortoli è affiancata da due vicepresidenti: la bolognese Rosanna Scipioni e la ferrarese Raffaella Cavicchi.
BIODIVERSITÀ
La trapanese Francesca Simonte ha vinto il premio Simenza per essersi distinta nella preservazione e la divulgazione della biodiversità in Sicilia. L’imprenditrice, associata a Confagricoltura Donna, recupera da tempo varietà antiche. “Coltivo e custodisco la biodiversità siciliana, come il Melone Cartucciaro di Paceco, l’Aglio Rosso di Nubia, il Grano Timillia, le lenticchie, i ceci e il Pomodoro Pizzutello delle valli di Erice”. I terreni vengono coltivati a rotazione. “Avvicendiamo le nostre colture - spiega - in un ciclo di molti anni per consentire al terreno di mantenere la sua fertilità. Le varie lavorazioni sono ridotte al minimo proprio per preservarne la vitalità”.
CRISTINA MARIANI-MAY È LA VINCITRICE della II edizione del Women in Wine and Spirits Awards (WINWSA) per la sostenibilità. Il concorso premia le donne del mondo del vino e degli spiriti capaci d’influenzare il mondo cui appartengono a livello globale. La “50 list of excellence” viene stilata sulla base di quattro criteri: perspicacia e realizzazione professionale, impatto, contributo e visione. Questa vittoria ha riconosciuto l’impegno della proprietaria e ceo dell’azienda Banfi nella responsabilità sociale d’impresa. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 53
FORMAZIONE
di Antonella Torzillo
L’OFFERTA DI CONFAGRI ACADEMY PER DIRETTORI, DIRIGENTI E IMPRESE
Risorse umane al centro dello sviluppo
Siamo nel mezzo di una profonda crisi, che però presenta molti spunti e opportunità. Per il nostro ente di formazione quello appena iniziato sarà un anno di consolidamento. Il focus principale del nostro lavoro del 2022 sarà su innovazione e digitalizzazione, concetti che guideranno lo sviluppo competitivo delle aziende agricole e del sistema Paese nel suo complesso. Ci siamo attrezzati per provvedere alla progettazione e realizzazione di piani formativi per le imprese agricole e per le risorse del sistema organizzativo di Confagricoltura, attraverso finanziamenti dei fondi interprofessionali o del Fondo Sociale Europeo, o utilizzando il credito di imposta per la formazione 4.0. Tantissime le attività online, anche a pagamento, disponibili sulla nostra piattaforma e-learning, che oramai conta oltre 2000 utenti registrati. Un programma per il sindacato e imprese agricole. Inaugurata nel 54 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
giugno 2021, l’Academy è ripresa con slancio già con l’inizio del nuovo anno con un ciclo di webinar su temi di attualità sindacale dedicati ai dirigenti, e su temi di carattere organizzativo e gestionale per i direttori. La riforma della Pac e il conseguente piano strategico nazionale sono stati gli argomenti centrali del primo workshop per i rappresentanti degli agricoltori associati. L’incontro con i direttori, invece, si è incentrato sul tema delle relazioni sindacali e della contrattazione collettiva. In entrambi i casi i relatori sono stati i dirigenti e i funzionari delle aree confederali. Prossimi appuntamenti in calendario sono quelli di febbraio e marzo. Per i direttori tratteremo il tema del lavoro nella dimensione della gestione delle risorse umane; mentre per i dirigenti sono in programma ancora due workshop: uno in materia di relazioni sindacali nel comparto agricolo e agro-alimentare e l’altro sul tema, attualissimo, dell’innovazione
tecnologica a supporto della produttività, competitività e sostenibilità delle imprese agricole. Formazione a distanza. Prosegue la collaborazione con il Caf per lo svolgimento della formazione obbligatoria per gli operatori. Siamo al quarto anno e sono oltre 800 gli operatori del territorio che hanno a disposizione una formazione qualificata idonea anche all’obbligo previsto dall’Agenzia delle Entrate. Allo stesso modo, sono oltre 700 gli operatori del Patronato Enapa e oltre 100 del GAA (Gestione Assicurazione Agricola) che hanno accesso alla piattaforma Enapra - E-Learning. Utilizzano la piattaforma anche i giovani o i neo assunti delle sedi territoriali della Confagricoltura per la formazione tecnico-specialistica dei vari settori. Academy per le imprese. A queste ultime, per ordine di richiamo non certo per importanza, Enapra riserva un’attenzione particolare mettendo a disposizione un’offerta formativa assai variegata nei contenuti (specifica per settori produttivi o per obiettivi di crescita e competitività), nelle modalità di fruizione (corsi in presenza e a distanza, a disposizione su piattaforma digitale di Enapra) nelle forme di realizzazione (con risorse interne ovvero attivando partnership di rilievo come per esempio Amazon, Intesa SPF, Unicredit, Politecnico di Milano e Osservatorio Smart Agrifood ecc..) e nei costi (finanziati, principalmente con gli strumenti del Foragri - il fondo per la formazione continua dei dipendenti del settore agricolo - oppure a pagamento).
FORMAZIONE
“ENGLISH FOR WINE” E “SKILL4WINE”, DUE PROPOSTE FORMATIVE PER OPERATORI DEL SETTORE
Nuovi corsi su enoturismo e marketing
Dopo il successo della prima edizione, Enapra sta definendo le nuove date per il corso “English for wine”, questa volta in una versione base e un’altra avanzata. Sul sito enapra.it verranno pubblicati tutti gli aggiornamenti e alla casella di posta info@enapra.it sarà possibile avere tutte le informazioni necessarie. Quest’anno, per le aziende vitivinicole c’è anche una novità formativa, appositamente studiata per loro. Si chiama Skills4wine ed è il “marchio” che racchiude l’offerta per il settore che da febbraio inizierà
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con la prima edizione del corso dal titolo “Enoturismo: promuovere il prodotto e il territorio”. Le cantine, da “semplici” produttrici di vino, diventano luoghi di interesse turistico e assurgono al ruolo di custodi del patrimonio storico e culturale italiano. Sono sempre più numerosi i gruppi di amici e di gente comune che, mossi dalla passione per il buon vino e dalla voglia di acquisire nuove conoscenze, organizzano visite e soggiorni presso le aziende produttrici. Nasce così l’enoturismo e con esso la consapevolezza dei produttori di vino che
questa nuova forma di turismo, dotata di specifica identità, possa via via costituire una voce importante nel fatturato di una cantina. L’obiettivo del corso va quindi nella direzione di declinare l’enoturismo nella sua dimensione legislativa, fornendo nel contempo gli strumenti per programmare e svolgere al meglio l’attività enoturistica, come un vero e proprio ramo commerciale dell’impresa, con le opportunità e i ruoli che questo comporta. L’enoturismo viene così presentato in un’ottica integrata, con riferimenti al marketing strategico e di territorio.
I RELATORI DEL CORSO “ENOTURISMO: PROMUOVERE IL PRODOTTO E IL TERRITORIO”
La nuova offerta formativa per il settore vitivinicolo prevede 6 ore intensive in cui interverranno relatori di prestigio come Federico Castellucci, presidente della Federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura; Palma Esposito, responsabile del settore vitivinicolo di Confagricoltura; Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor di Nomisma; Sabrina Mirabile, esperta di marketing e comunicazione e Silvia Furghieri, responsabile e co-founder di EIQ (Enoturismo Italiano Qualificato). Il corso si rivolge a imprenditori e manager di aziende, organizzatori di wine tours, addetti al marketing e turismo che intendano specializzarsi nel settore. Le iscrizioni per la prima edizione in programma a febbraio 2022 sono state superiori alle aspettative e pertanto ne sarà programmata una nuova. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 55
FORMAZIONE
INNOVAZIONE E DIGITALE PER LA GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
Continua la collaborazione con l’Osservatorio Smart Agrifood Anche per l’anno in corso il focus principale del lavoro di Enapra sarà quello dell’innovazione e digitalizzazione. A tal fine continua la proficua collaborazione con l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia, partecipando ancora alla Ricerca dell’Osaf, che indaga sulle innovazioni digitali nella filiera agricola e agroalimentare. Al convegno di presentazione dei risultati della ricerca 2021, che si terrà il
prossimo 15 marzo, interverrà il presidente di Enapra, Luca Brondelli di Brondello. Rimanendo in tema, è stata programmata una nuova edizione del corso di preparazione per Innovation Broker, riservato ai dipendenti delle
strutture territoriali di Confagricoltura, il cui obiettivo è creare all’interno delle Unioni delle figure professionali nuove. Il corso sarà realizzato con il contributo del Foragri e coinvolgerà 35 dipendenti.
La formazione regionale per gli agricoltori Con l’accreditamento presso la Regione Lazio, Enapra è diventato un punto di riferimento importante. Le Unioni regionali potranno rivolgersi all’ente di formazione nazionale di Confagricoltura per abilitare e qualificare gli agricoltori (o aspiranti tali) associati e non alle strutture territoriali provinciali. L’offerta formativa di
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Enapra ad oggi comprende: corsi di qualificazione per imprenditori agricoli professionali (IAP); corsi per l’acquisizione e/o l’aggiornamento dei patentini per l’utilizzo dei fitosanitari; corsi per selecontrollori cinghiali ed altre specie appartenenti alla fauna selvatica; corsi vari per olivicoltori, piante officinali e altro.
AGRICOLTURA SOCIALE E PROGETTI EUROPEI
Nel programma di formazione Enapra 2022 non manca l’Agricoltura sociale attraverso progetti finalizzati alla solidarietà tra le generazioni, all’assistenza sociale e sociosanitaria dei gruppi svantaggiati, alla tutela dei diritti civili e all’inclusione di chi vive nelle zone rurali. Continueranno anche le collaborazioni di Enapra con i progetti europei di Confagricoltura, come il progetto Fields, dedicato alla formazione avanzata degli imprenditori agricoli europei in materia di sostenibilità, bioeconomia circolare e digitalizzazione. Altro esempio è Agrofossil Free, progetto che ha l’obiettivo di raccogliere e presentare tutte le pratiche e soluzioni tecnologiche per un’agricoltura europea libera da energia fossile. 56 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
PATRONATO
di Elisabetta Tufarelli
Due domande a… Benedetto Itri Il Patronato Enapa di Napoli e provincia ha dodici uffici zona e consegue ottimi risultati assistendo e tutelando un’utenza potenziale che supera i 3 milioni di abitanti. Ne parliamo con il responsabile Benedetto Itri. Siete punto di riferimento per il territorio? Certamente. Enapa ha aperto i battenti nel 1992, ma già da qualche anno Confagricoltura Napoli aveva avviato l’attività. Il nostro rapporto con il territorio, con gli agricoltori e i cittadini si può definire storico e continua a crescere. Con la nostra offerta di servizi alla persona raggiungiamo un vasto e variegato pubblico e anche con il Covid la nostra attività non si è mai interrotta. Tra le richieste più frequenti i vari bonus e gli assegni familiari. Bilancio positivo? Senza dubbio. Sono orgoglioso di sottolineare che siamo fra i primi a livello nazionale, dopo Bolzano. I nostri uffici più consolidati, oltre Napoli, Torre Annunziata, Giugliano e Cicciano si distinguono per gli alti punteggi raggiunti. Auspichiamo presto un ritorno alla normalità anche nella nostra attività: il nostro lavoro richiede costanti aggiornamenti e la necessità di confrontarci con altre provincie, scambiare idee e pareri. COME FUNZIONA L’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE L’Auu è la nuova prestazione di sostegno economico a favore della genitorialità e della natalità. L’Assegno unico e universale è concesso dall’Inps, in presenza di figli minori a carico, maggiorato in caso di figli ulteriori al secondo e corrisposto (per i nuovi nati) dal 7° mese di gravidanza. L’assegno unico è riconosciuto, a determinate condizioni, anche ai figli dai 18 ai 21 anni e al figlio di età pari o superiore a 21 anni con disabilità. Ulteriori info presso Enapa.
QUOTA 102, A CHI È RIVOLTA Con la Legge di Bilancio è stata introdotta la Quota 102, che permette di andare in pensione anticipata a chi raggiunge, entro il 31 dicembre 2022, almeno i 64 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni. La Quota 102 si rivolge ai lavoratori iscritti alle gestioni private, a quelle pubblica e dello spettacolo e dello sport, e può essere acquisita anche attraverso il cumulo dei periodi assicurativi. Per richiedere la prestazione e verificare il possesso dei requisiti rivolgersi al Patronato Enapa. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 57
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
Riconoscere l’artrite e affrontarla
L’osteoartrite colpisce molte persone una volta superati i 50 anni. Un problema che riguarda le cartilagini e che ha come primo sintomo avvertito il dolore articolare. Si tratta di un danno cronico al tessuto cartilagineo ed è la forma più comune di artrite. Ginocchia, anche, spalle, dita di mani e piedi sono le articolazioni più interessate. In pratica la funzione cuscinetto della cartilagine, a causa dell’usura, fa sì che le ossa sfreghino tra loro provocando dolore. È indubbio che le difficoltà fisiche si acuiscano con il passare degli anni, tuttavia queste complicazioni si possono
FALSO ALLARME SULL’ANESTESIA
prevenire, tenere sotto controllo e curare. Uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Arthritis Care & Research da un team del Baylor College of Medicine di Houston ha dimostrato che, anche non si avverte dolore ma soltanto inquietanti scricchiolii alle ginocchia, in realtà si potrebbe essere affetti da osteoartrite. L’attività fisica, ad esempio, è molto utile, sempre passando attraverso parere del proprio medico curante. Camminare, nuotare e andare in bicicletta possono essere degli utili rimedi, sempre stando attenti a non esagerare nell’attività, per evitare effetti negativi.
L’anestesia generale non mette a rischio le funzioni cognitive degli anziani e ha un impatto di molto inferiore ad altri fattori di rischio, come la pressione sanguigna, il colesterolo alto, il diabete di tipo 2 e il fumo. Lo ha rivelato uno studio della Maastricht University Medical Center. La ricerca ha coinvolto 1.823 persone tra i 25 e gli 84 anni, prima di un intervento chirurgico. Il campione è stato sottoposto ad un esame all’inizio dello studio, dopo 6 anni e dopo 12 anni. Al termine non è stato riscontrato alcun legame significativo tra anestesia generale e prestazioni cognitive.
I CANI POSSONO ESSERE ANIMALI DA COMPAGNIA adatti agli over 70 con effetti concreti su salute fisica e mentale. Passare del tempo con il miglior amico dell’uomo è un ottimo modo per fare attività e socializzare; tutte attività che aiutano a tenere bassa la pressione sanguigna e i livelli di colesterolo, aumentando anche la produzione di serotonina. Adottare un animale adulto, calmo e addestrato, invece di un cucciolo super attivo potrebbe essere la scelta ideale. 58 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
LA COMPAGNIA FA BENE AL CUORE
L’isolamento impatta pesantemente non solo in chi già soffre di cuore, ma anche su chi è in salute nella terza età. E fa salire i rischi di infarto o ictus negli over-70. Lo sottolinea una ricerca dell’Università Monash. Per un anziano in buona salute, secondo lo studio, la probabilità di subire un evento cardiovascolare come infarto o ictus aumenterebbe del 66%. Con un carente supporto sociale, poi, il rischio cresce del 50%, ovviamente in confronto a chi ha invece un ambiente socialmente “caldo” e coinvolgente che offre stimoli e compagnia.
Declino cognitivo e istruzione sono collegati
Negli Stati Uniti il declino cognitivo grave tra gli over 65 si è ridotto negli ultimi 10 anni passando dal 12,2% del 2008 al 10% del 2017. Uno studio condotto dalla University of Toronto, in Canada, ha attribuito parte del merito all’aumento del livello di istruzione della popolazione. Il calo della prevalenza di problemi cognitivi ha importanti ricadute sociali per gli anziani, le loro famiglie, gli operatori sanitari, il sistema sanitario e l’intera economia americana. La ricerca ha analizzato una serie storica di indagini nazionali effettuate negli Usa in quasi dieci anni. Il campione ha coinvolto
più di 5 milioni e mezzo di ultrasessantacinquenni, tra il 2008 e il 2017. Oltre a rilevare un calo assoluto di ben 2,2 punti percentuali, i ricercatori canadesi hanno scoperto che a trarre i maggiori benefici sono state, in particolare, le donne, con una riduzione di ben il 23% dei tassi di declino cognitivo. Il 60% del miglioramento riscontrato è stato attribuito alle differenze generazionali nel livello di istruzione ricevuta. Lo studio sottolinea come le crescenti opportunità educative offerte nei decenni passati continuino a dare i loro frutti anche oltre mezzo secolo dopo.
USARE UN ASSISTENTE VOCALE PER MIGLIORARE la qualità della vita degli anziani? È possibile. Lo evidenzia uno studio condotto dal Centro di ricerca dell’Università Cattolica EngageMinds HUB, in collaborazione con DataWizard e con il contributo di Amazon. Tre persone su quattro raccontano dei benefici e dell’aumento del benessere. Il campione ha riportato una significativa riduzione dello stress psicologico e un miglioramento dell’attitudine personale all’uso della tecnologia. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 59
AGRITURISMO
di Elisabetta Tufarelli
“AMASTUOLA” IN PROVINCIA DI TARANTO
La seconda vita di una masseria storica
N
ell’agro di Crispiano, in provincia di Taranto, Amastuola è un magnifico agriturismo, un vero e proprio resort, oltre che un’azienda vitivinicola, con meravigliosi vigneti di vitigni autoctoni. Per arrivare alla masseria attraversiamo uno scenario da favola: gli ulivi secolari del viale accompagnano alla masseria, dove ci accoglie Filippo Montanaro. “Il nostro è un background agricolo, basta vedere gli agrumeti a Massafra, ma anche industriale, con l’azienda di famiglia Kikau, che produce persiane. L’avventura Amastuola - racconta - è iniziata nel 2003, quando l’abbiamo acquistata. La masseria era abbandonata da più di 50 anni e abbiamo fatto un’opera radicale di
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ristrutturazione, che ha interessato pure i vigneti, guidati dall’estetica, dall’amore per l’ambiente e dalla funzionalità”. Lo scenario è stupendo: un originale vigneto-giardino, recensito anche su importanti testate, tra cui National Geographic e New York Times. “Abbiamo impiantato i filari di vite ad onde, sul disegno del famoso paesaggista spagnolo Fernando Caruncho - spiega Filippo -. Abbiamo risistemato 1.500 ulivi secolari in 24 isole, organicamente posizionate su tutta la superficie del vigneto e lungo le strade storiche della masseria”. I lavori di ristrutturazione per trasformare una masseria distrutta e terreni abbandonati sono stati
importanti. “La nostra prima vendemmia è stata nel 2011. Le nostre 12 etichette bio sono il frutto del sapiente lavoro con cui mettiamo in pratica i nostri valori. Il rispetto per la natura ci ha premiato: oggi esportiamo il nostro vino in 24 Paesi”. Il progetto imprenditoriale della famiglia Montanaro è stato lungimirante, perché è stato capace di unire ambiente e innovazione, coniugandoli abilmente con la tradizione. Tutti i membri della famiglia, guidati dal padre Peppino, si occupano delle attività agricole e industriali. La carica suggestiva e quella scenografica del wine resort sono eccezionali, grazie anche ai 100 ettari di vigneto bio impiantato ad onde e alla forza degli ulivi millenari che circondano la masseria. Amastuola, nonostante il radicale rifacimento,
che ha inserito materiali moderni nella tradizionale pietra tufacea e calcarea, ha conservato l’originale struttura, tipica delle antiche masserie della zona. “Il nostro agriturismo - rimarca Filippo Montanaro - è stato sottoposto a un enorme lavoro di ristrutturazione, che ha compreso anche dei saggi archeologici. Abbiamo un vincolo diretto perché sorgiamo su un antico villaggio greco e alcuni reperti sono a vista nella hall della masseria”. Amastuola oggi offre ospitalità con diciotto camere e suite, un ristorante ricavato nelle vecchie stalle, la possibilità di sposarsi con rito civile, una sala conferenze, due sale degustazione, una bottaia, una libreria e la piscina. Il ristorante è aperto da aprile a ottobre, mentre d’inverno solo per eventi. La cucina è quella della tradizione pugliese,
rivisitata dalla chef, Patrizia Girardi. Sono da provare assolutamente: il Flan al cavolo viola su vellutata di patate; le Orecchiette di grano arso con rucola, pomodorino giallo e formaggio fresco; il Maialino al latte con calendula o servito con salsa di cipolle e uva; la pasta fresca con pomodorini; la Melanzana ripiena AMASTUOLA
Località Amastuola, Strada Provinciale 42 Crispiano (TA) Tel: +390999908025 e-mail: masseria@amastuola.it Web: www.amastuola.it
con cereali e provola; gli Strascinati al Centosassi (vino della masseria) con crema di burrata, pistacchio e guanciale croccante, e le Giuncatine fritte ai pistacchi con pomodorino giallo caramellato. Tutti accompagnati dai vini rigorosamente bio prodotti dalla Cantine Amastuola. “Ai nostri ospiti - aggiunge l’imprenditore - offriamo un nutrito catalogo di esperienze e degustazioni di cibo e vino. Sono prevalentemente di provenienza estera: francesi, belgi, svizzeri, tedeschi, dal nord Europa, americani e inglesi e apprezzano particolarmente la wine experience e le cooking class”. “La stagione 2021 è andata molto bene e ha decisamente superato le nostre aspettative. Anche la prossima stagione si prospetta altrettanto positiva, ma il Covid ci ha insegnato a non fare previsioni”, conclude Filippo Montanaro. GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 61
VINO
di Gabriella Bechi
“LUIGI E GIOVANNA”, L’ORVIETO CLASSICO SUPERIOPRE DELL’AZIENDA BARBERANI
La magia della “muffa nobile”
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na terra “baciata dalla fortuna” e una famiglia, quella dei Barberani, che ha saputo coglierne tutte le potenzialità, conservandola e valorizzandola con passione per tre generazioni. Siamo sulle colline che dominano il Lago di Corbara, attraversate dal fiume Tevere, lungo la strada che porta da Orvieto a Todi, nella zona di produzione del vino di Orvieto più antica e prestigiosa, denominata Classica. I terreni di origine marina, argillosi e calcarei, sono composti da marne ricche di fossili e conchiglie che risalgono al periodo oceanico e che determinano la complessità, la particolare acidità e i leggeri sentori iodati dei vini che vi si producono. L’alternanza tra l’umidità notturna e mattutina provocata dalla fitta nebbia che in autunno avvolge le vigne ed il clima pomeridiano mite e ventilato fa sì che le uve vengano gradualmente attaccate da una muffa particolare, la “Botrytis Cinerea”, che si deposita sulla buccia dell’acino. Questo microscopico fungo, che normalmente è nocivo, può invece trasformarsi in “muffa nobile”, a patto che si manifestino queste condizioni del tutto particolari, che si ritrovano in pochi posti al
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mondo (Sauternes francese, Alsazia, Ungheria) arricchendo ed esaltando la complessità organolettica del vino, donandogli note aromatiche e gustative uniche ed inconfondibili. L’azienda si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 100 ettari, di cui 55 a vigneti specializzati, posti su diversi versanti collinari, e 30 a bosco ad alto fusto capaci di garantire una fissazione di oltre 240 ton di CO2 ogni 12 mesi. Sia il settore agronomico sia quello enologico sono posti sotto la direzione di Niccolò Barberani, mentre il fratello Bernardo si occupa della parte amministrativa e commerciale. I vini provengono esclusivamente da uve prodotte in azienda, da dieci anni certificata biologica - e di recente anche vegana - con l’adozione di regole ancora più stringenti di quelle stabilite dai disciplinari. Le concimazioni sono di origine organica e vegetale. Inoltre, per rendere il ciclo vitale delle vigne più completo e sostenibile, vengono riutilizzati tutti i materiali organici di scarto della vite per arricchire e fertilizzare il suolo. La vinificazione viene effettuata separatamente per ogni vigneto, nell’assoluto rispetto delle caratteristiche delle diverse uve. L’utilizzo dei solfiti è ridotto al minimo e negli anni è stato portato avanti con successo il progetto di produrre
un vino senza solfiti aggiunti dotato di doti uniche di gradevolezza, eleganza e bevibilità e di una sorprendente longevità: il Vinoso, un Grechetto in purezza macerato tre anni sulle bucce. L’attuale produzione media annua dell’azienda è di circa 350.000 bottiglie, per il 40% destinate al canale Ho.Re.Ca italiano, il resto destinato all’export (Usa, Russa, Asia, Europa). Una linea base (Castagnolo, Grechetto, Amore, Fioresco), una superiore (Luigi e Giovanna e Polvento), e un vino dolce che vanta numerosissimi riconoscimenti: il Calcaia, un Orvieto Classico Superiore Muffa Nobile. Tra questi spicca per la sua assoluta originalità il Luigi e Giovanna (dedicato ai genitori), un Orvieto Classico Superiore che nasce da una selezione di grappoli di cui almeno il 5% colpito da Botrytis e da una maturazione di 12 mesi in botti grandi di rovere. Colore giallo paglierino intenso, al naso è fruttato, tropicale, con profumi di erbe, miele e zafferano; in bocca è armoniosamente complesso, morbido, fresco e avvolgente.
RISTORANTE LA QUERCIA A ROMA
Quando il piatto è un’esperienza totale
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n’accademia del mangiare bene. Questa è Casa Vissani, a Baschi, sul Lago di Corbara: il “tempio” dello chef bistellato Gianfranco Vissani, che ha scritto la storia dell’alta gastronomia italiana e che non richiede presentazioni, e di suo figlio Luca, che ne segue fedelmente le orme, portando il suo contributo in termini di originalità e innovazione. Un luogo vivido, carnale, energico, operoso, sempre in continuo divenire, ma con due punti di riferimento che da sempre lo contraddistinguono: il genio culinario da una parte, la raffinatezza assoluta dell’ambiente dall’altra. Il locale, che dispone anche di un ampio giardino, è finemente arredato e suddiviso in sala rock e sala classic con vista sulla cucina. La sala rock è quella in cui vengono accolti gli ospiti con quattro stuzzichini, una accurata selezione di bollicine, ma anche tè ed infusi. Una sorta di “camera di compensazione” che serve a mettere il cliente a proprio agio, invitarlo a scegliere il menù e a predisporlo alla degustazione dei piatti, “per poterli apprezzare - come dice Luca - al 100 per cento.” Sopra al ristorante l’hotel: sette camere da letto, quattro de lux superior e tre junior suite, incantevoli nel loro stile grazie ai tessuti ricercati e al comfort a disposizione. Massima attenzione anche per l’ambiente: Casa Vissani usa solo corrente verde, quindi ricavata al 100% da fonti rinnovabili. Inoltre, in tutti gli ambienti viene utilizzata la tecnologia d’avanguardia Active-
Pure che cambia la qualità dell’aria interna per tutto il giorno ed è in grado di combattere efficacemente batteri, virus, muffe e allergeni in maniera completamente innocua e sicura per essere umani e animali. Inoltre è possibile ricaricare le auto elettriche tramite un’apposita colonna situata all’interno della proprietà. Questo fa di Casa Vissani non solo un luogo dove andare a mangiare bene, ma anche un posto per vivere per un’esperienza totale, a tutto tondo: dalla cucina al territorio, dall’ambiente al paesaggio, allo sport; dal fitness al godimento del bello e del buono, puntando sulla qualità estrema. Il menù offre tre proposte (Three PIZZOCCHERI AL BITTO
Con il “Luigi e Giovanna” dell’azienda Barberani, Luca Vissani propone Pizzoccheri al bitto, bieta e razza, mirepoix di cetrioli
Level): 1° livello (3 pietanze + 1 dolce a scelta dalla carta); 2° livello (5 pietanze + 1 dolce a scelta dalla carta); 3° livello (proposta completa). I piatti sono il felice risultato di una combinazione di tecnica, innovazione, rispetto delle tradizioni e ricerca, utilizzo di materie prime di altissimo livello. Come Smacco matto... con salvia e rosmarino, caviale, avocado, dressing di limone, nero di seppia e yogurt; Esclamativo di sogliola allo champagne e aglio, chiodini, fondente alla nocciola; Spaghetto leone con mussoli, Sagrantino, fegato grasso e mangosteen; Gamberoni rossi alla vernaccia, rabarbaro, capperi e olive taggiasche, liquore di abete e mirtillo; Scottona di chianina al peposo con cipolline e zucca, patate sauté al rosmarino. E per finire, i dessert: gelato di marron glacè, colatura di mele, wafer di passion fruit e nocciola, gianduia al sale, mousse di marron glacè, rhum, panna e foglie d’oro. La carta dei vini propone oltre 1000 etichette nazionali e internazionali, con grande attenzione per i grandi vini del territorio. Strada Statale 448, Km 6.600, Baschi (Terni). GENNAIO-FEBBRAIO 2022 | MONDO AGRICOLO | 63
BUONO A SAPERSI
di Gaetano Menna
L’ALTER EGO DIGITALE DELL’AZIENDA E DEL TRATTORE
Flyer SimAgri
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diffusione di attrezzature agricole sempre più “intelligenti” e digitali, in grado di dialogare tra di esse, richiede competenze multidisciplinari e nuove modalità formative. Tra gli strumenti utili per formare ed accelerare i processi decisionali, analizzando in anticipo gli scenari possibili o prevedibili, c’è ora anche il videogame. Si chiama “SimAgri” il simulatore fisico-virtuale messo a punto dal CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). Con esso, integrando i criteri tecnologici e operativi dell’agricoltura di precisione, sarà possibile realizzare una ‘gemella virtuale’ dell’azienda agricola per studiare, attraverso molteplici scelte e scenari, l’intero processo produttivo; ciò consentirà all’operatore di fare valutazioni preliminari alla lavorazione, estremamente accurate. Ipotizziamo, ad esempio, l’impiego di una irroratrice; con il simulatore si potranno verificare in anticipo i tempi e le modalità di lavorazione, i consumi di carburante, la quantità di prodotto distribuito ed anche misurare quali e quante siano le aree non coperte del tutto o parzial-
ciò si aggiungono poi tutta una serie di vantaggi in termini di sostenibilità e di sicurezza del lavoro per l’operatore. “Il problema attuale per gli addetti - ha spiegato il direttore del Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari di CREA, Paolo Menesatti - non è g I RAGAZZI FRANCESI GIOCANO ONLINE tanto la disponibilità di tecnologie Si chiama proprio SIMAGRI (www.simagri. 4.0 sul mercato, ma quante difficoltà com), il gioco francese di simulazione agricovi siano a poterle provare in campo”. la online (ma non c’entra nulla con l’omonimo “La mancanza di dimostrazione e progetto di ricerca di CREA). L’utente del game formazione sono - ha aggiunto - i sviluppa la propria fattoria gestendo le diverse fattori principali che frenano la colture ed il bestiame nel miglior modo possidiffusione del nuovo modo di fare bile. Così, grazie ad esso, si possono indossare i panni di un allevatore transalpino di vacche da latte, di un grande coltivatore di cereali, agricoltura”. Con SimAgri si vuole di un vignaiolo o anche di un venditore di attrezzature agricole. superare questo problema. 64 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO-FEBBRAIO 2022
mente. Si avrà, insomma, la possibilità di valutare fino a che punto si potrà spingere il livello di precisione nell’attività colturale da effettuare. A
BUONO A SAPERSI
NUOVE FUNZIONALITÀ PER “FARMING SIMULATOR 22”
Videogame agricolo dei giocatori di Farming Simulator, a livello globale, sia composto da studenti di Agraria). Il game conta oltre 400 macchine e strumenti autentici e più di 100 veri marchi agricoli. Tra le novità, la presenza di BKT, che ha messo a disposizione dei giocatori alcuni dei propri pneumatici più celebri per equipaggiare i trattori ed i macchinari agricoli virtuali. In particolare, i prodotti inseriti nella simulazione sono: Agrimax V-Flecto, Agrimax Force, Agrimax Teris, Mutimax MP522 e Ridemax FL 693 M. E non è tutto; ha promosso pure BKT Farming Simulator Challenge, sfida tra i 7 migliori giocatori di Italia, Polonia, Ungheria, Francia, Germania (per l’Italia ha partecipato “Killercroc88”). L’obiettivo è stato quello di rafforzare il marchio BKT e la sua awareness anche presso le nuoi videogame hanno grande e Stadia (la piattaforma di gaming di ve generazioni. “Farming Simulator è importanza quelli di “simuGoogle). Nella versione 2022 include una bella opportunità per avvicinare lazione”, che si contraddistin- funzionalità aggiuntive come nuovi il grande pubblico al mondo agricolo, un settore tutto da scoprire - ha guono per la stretta aderenza alla marchi, macchine, mappe, colture, realtà. Pensiamo ai “flight simulator”, cicli stagionali e filiere produttive. Il osservato Lucia Salmaso, CEO di che simulano la guida di aeromobili videogame ha attirato l’attenzione di BKT Europe -. Siamo grandi fan del e che addirittura vengono utilizzati molti brand (come i principali mar- gioco e felici che i gamer abbiano da nei programmi d’addestramento di chi della meccanizzazione agricola) oggi la possibilità di sceglierci anche virtualmente”. volo. Tra i giochi di simulazione è che lo vedono come una grande campione d’incassi “Farming Simula- opportunità per farsi ulteriormente tor” (prodotto da Giants Software) di conoscere dagli agricoltori di domacui è uscita recentemente la versione ni (d’altronde si calcola che il 45% “2022”. Il gioco - con grafica 3D g PICCOLI AGRICOLTORI CRESCONO estremamente realistica - consiste nello svolgere l’attività colturale e Anche con i giocattoli si ha modo di scoprire di allevamento; si può preparare il settore agricolo, la sua vitalità e modernità, un campo, seminarlo, effettuare la sua capacità d’innovazione. Ci sono fattorie la raccolta dei prodotti e venderli. per i più piccoli (di Farm Set e Playmobil), tratFarming Simulator 22 è disponibile tori telecomandati per i ragazzi più grandi ma per PC, Mac, PlayStation5, Xbox anche per gli adulti (di Maisto Tech R/C). Questi ultimi sono riproduzioni fedeli dei trattori Series X|S, PlayStation 4, Xbox One reali 1:16, realizzati con estrema cura dei particolari, come il New Holland Traktor T8.320.
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CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
SUITE DI TONY PAGLIUCA
Note di rosario
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o storico tastierista e compositore de Le Orme, Tony Pagliuca, nella sua carriera solista, in più occasioni, ha riservato attenzione al ‘Credo’, dalla Santa Messa al disco di Papa Francesco (ma anche con Le Orme ha proposto momenti importanti di spiritualità, si pensi, ad esempio, al brano ‘Uno sguardo verso il cielo’). Ora Pagliuca pubblica “Rosa Mystica” (M.P. Records), una particolarissima suite elettroacustica in cinque movimenti - profondamente meditativa e introspettiva Onde di luce - sui ‘Misteri Gaudiosi’ del Rosa- Come il susseguirsi rio. In evidenza le voci soliste di delle onde del mare
IL CD DI MARCO MATTEI
Fuori controllo
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na nave in balia della vita, tra terra e cielo. Questa la significativa cover di “Out of control” (7D Media/Third Star Records), primo sorprendente album solista di Marco Mattei, valente chitarrista, compositore, ma anche ingegnere elettronico di Civitavecchia, che vive in pianta stabile negli Usa. Il suo è un concept particolare sull’impossibilità di tenere tutto sotto controllo; l’imprevedibilità dovrebbe spingerci a un cambiamento di prospettive. Brani curati e davvero avvincenti, nel caleidoscopico mix di prog-rock, dream-pop, folk e world music. L’album nasce dal “pieno controllo” del suono, originale e multistrato, che l’artista ha ottenuto utilizzando soprattutto una vasta gamma di chitarre; ritmica potente, con molteplici guest star del calibro di Tony Levin (King Crimson, Peter Gabriel), Jerry Marotta (Peter Gabriel, Hall & Oates), Pat Mastelotto (King Crimson, XTC), Chad Wackerman (Frank Zappa, Allan Holdsworth), Clive Deamer (Portishead, Radiohead, Robert Plant), Fabio Trentini (Le Orme, Markus Reuter).
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Elisabetta Montino (vocalist del gruppo progressive Quanah Parker) e di Andrea Saccoman; le preghiere si inanellano ad un percorso sonoro che sa raccontare in note le emozioni. “Il Rosario della tradizione è legato alla ripetizione, la rosa musicale di Tony Pagliuca invece - annota nelle note introduttive del libretto il prof. Giovanni Sampaolo dell’Università Roma Tre - si evolve incessantemente, nasce, cresce e sboccia”. Questo disco è davvero - come ha scritto il critico Paolo Carnelli - “un piccolo miracolo musicale”. L’artista è già al lavoro su un nuovo progetto: la rilettura in chiave sinfonica di “Felona e Sonora” (l’album cult de Le Orme) per festeggiarne il cinquantennale.
Fascinoso jazz A testimonianza dell’incessante ricerca collettiva in atto, la band Aparticle ha deciso di incidere nuovamente il suo ultimo album “The Glamour Action” in chiave analogica. Nasce così “The Glamour Tapes” (Ritmo&Blu Records), disponibile sul sito dell’etichetta nei formati tape master, musicassetta e digitale in alta definizione. I brani sono stati registrati con un multitraccia a nastro e mixato su banco analogico; non sono stati utilizzati computer in alcuna fase produttiva e l’audio non è stato processato con dispositivi digitali. Un’operazione vintage indovinata, quella dell’eclettico quartetto, che propone un fascinoso jazz elettrico, che dà ampio spazio alle interazioni, alle improvvisazioni, all’estemporaneità, figlio di Miles Davis, Wayne Shorter, Jaco Pastorius. Giusto affiancare ai supporti vintage (davvero una chicca il tape master) la versione digitale, a ricordarci che comunque il sound di Aparticle è contemporaneo. È una particella dell’oggi che ha fatto propria la lezione del passato.
A LONG WAY
TOGETHER
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