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Christian Masset
di Christian Masset Ambasciatore di Francia in Italia
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Da gennaio la Francia è presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea. Un inizio di semestre preceduto a breve distanza dal cosiddetto “Trattato del Quirinale”. L’ambasciatore francese in Italia, Christian Masset, scrive per Mondo Agricolo un articolo sulle priorità di Emmanuel Macron in tema di politiche agricole comunitarie. Una progettualità in cui è evidente il fil rouge con l’accordo bilaterale di novembre tra Francia e Italia fortemente voluto da Sergio Mattarella, al suo secondo mandato da presidente della Repubblica italiana.
Nel modello di crescita europeo la presidenza francese del Consiglio Ue (PFUE), che durerà fino a giugno 2022, è convinta che l’agricoltura debba avere un ruolo centrale. Assicurare la nostra capacità di produzione agricola significa garantire la sicurezza alimentare in Europa e contribuire all’approvvigionamento alimentare nel mondo. E non c’è agricoltura senza agricoltori, che devono avere un reddito equo dalla loro attività. Dobbiamo anche tener conto delle aspettative dei nostri concittadini, sempre più attenti alle que-
Il semestre francese
Emmanuel Macron al Parlamento europeo
stioni sanitarie, ambientali, sociali e al benessere degli animali. Come presentato da Julien Denormandie, ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, durante il Consiglio Agricoltura e Pesca del 17 gennaio scorso, la prima priorità della PFUE per il settore agricolo riguarda la reciprocità delle norme negli accordi commerciali con i Paesi terzi. L’obiettivo è quello di rafforzare la coerenza tra la Politica Agricola Europea (Pac), che garantisce la sicurezza alimentare, e la transizione verso modelli più sostenibili in termini di ambiente e salute, il Green Deal per l’Europa, che costituisce la visione europea della lotta contro i danni climatici e ambientali, e la politica commerciale. La Francia è molto attenta affinché gli sforzi degli agricoltori europei non siano in parte vanificati da un aumento delle importazioni di prodotti provenienti da Paesi che applicano norme ambientali e sanitarie meno ambiziose. La Francia vorrebbe lavorare con i suoi partner a livello europeo per introdurre delle “clausole a specchio - clauses miroirs” dove possibile, al fine di garantire che certi standard di produzione ambientale e sanitaria dell’Ue siano applicati anche ai prodotti importati da Paesi terzi. Non si tratta di chiudere le frontiere o di non rispettare le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc). Esistono già quelle clausole. La Commissione dovrebbe presentare a breve una regolamentazione per vietare l’importazione di prodotti alimentari in cui siano stati usati antibiotici come promotori di crescita, vietati nell’Ue. L’esame previsto del progetto di regolamento sulla deforestazione importata e la revisione della direttiva sull’uso di prodotti fitosanitari compatibili
Il semestre francese
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Christian Masset ambasciatore francese in Italia, a Palazzo Farnese
con lo sviluppo sostenibile (nota come direttiva “SUD”), in particolare per quanto riguarda i limiti massimi di residui o le tolleranze di importazione per le sostanze vietate nell’UE, saranno occasioni per attuare questa necessaria reciprocità di norme. La seconda priorità della PFUE per il settore agricolo è l’agricoltura a bassa emissione di carbonio. L’agricoltura e la silvicoltura offrono soluzioni per combattere il riscaldamento globale, grazie alla capacità della biomassa d’immagazzinare carbonio. Il ruolo degli agricoltori e dei forestali deve quindi essere rafforzato in questo senso. A tal fine, bisogna creare le condizioni per un modello economico che permetta di remunerare le pratiche agricole e forestali che favoriscono la cattura del carbonio. I ministri dell’Agricoltura saranno chiamati ad esaminare la parte agricola della comunicazione sul ciclo sostenibile del carbonio che la Commissione ha pubblicato lo scorso dicembre: una comunicazione che dovrebbe guidare lo sviluppo del futuro quadro normativo sulla certificazione dell’assorbimento del carbonio. Oltre a queste due priorità politiche, la Francia vorrà progredire su diverse questioni essenziali. Ne citerò solo alcune. La prima riguarda la riforma della Pac. La PFUE auspica uno scambio trasparente e politico con la Commissione sul metodo e sul calendario della valutazione dei piani strategici nazionali e su una prima panoramica delle proposte presentate dagli Stati membri. La presidenza francese sarà anche attenta alla proposta della Commissione europea di rivedere la legislazione sulle indicazioni geografiche. È davvero importante rafforzare questo modello, che protegge la qualità dei prodotti europei e la loro promozione su scala europea e mondiale. La PFUE proporrà anche di lavorare all’interno del gruppo dei Chiefs veterinary Officers sull’uso della vaccinazione nella strategia di lotta contro il virus dell’influenza aviaria. L’Italia e la Francia sono due potenze agricole e i due Paesi hanno incluso l’agricoltura come tema di cooperazione nel Trattato del Quirinale. L’agricoltura è fondamentale per l’Europa, essendo la politica agricola una delle prime politiche comuni, che quest’anno celebra il 60° anniversario. Se l’Europa vuole rimanere padrona del suo destino, deve avere un’agricoltura che le permetta di alimentarsi in modo autonomo e sostenibile, come dimostrato dalla crisi sanitaria. La Francia, in qualità di presidente del Consiglio dell’Ue, lavorerà in questa direzione, con la volontà di fare di questi prossimi mesi un successo collettivo a beneficio dell’agricoltura e della silvicoltura del nostro continente. nnn