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Alessandro Pantano
Favorire gli inve stimenti
Molte le misure per le aziende agricole per la diffusione dell’agricoltura
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di precisione
e più in generale delle nuove tecnologie
di Alessandro Pantano L a legge di bilancio 2022 ha destinato circa 2 miliardi di euro a misure per il sostegno dell’agricoltura, pesca e filiere collegate. In particolare, per quanto riguarda gli investimenti collegati alla transizione 4.0, è esteso il riconoscimento del credito d’imposta in misura variabile nel tempo, in relazione alle diverse tipologie di beni agevolabili. Più nello specifico, per tutte le imprese italiane che effettuano investimenti materiali indicati all’allegato A della legge 11.12.2016, n. 232 (cd. “Industria 4.0”) a decorrere dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 (fino al 30.6.2023 se entro il 31.12.2022 l’ordine è stato accettato dal venditore e sono stati pagati acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione), è riconosciuto il credito d’imposta nella misura del 40% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; nella misura del 20% per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 10% per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
La legge di bilancio 2022 ha rifinanziato la nuova Sabatini con 900 milioni di euro
Favorire gli inve stimenti
Il credito di imposta viene inoltre esteso a partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025 (fino al 30 giugno 2026, se entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione), con il riconoscimento di percentuali dimezzate per i medesimi scaglioni di investimento. Sono agevolate anche le spese per beni immateriali (software, cloud computing, system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali di Industria 4.0 sostenute fino al 31 dicembre 2023 (fino al 30 giugno 2024, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2023 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione). In questo caso, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20%, nel limite massimo annuo pari a 1 milione di euro. Per gli investimenti in beni immateriali fatti nel 2024 il credito è riconosciuto nella misura del 15% e, se fatti nel 2025, nella misura del 10%, fermo restando il tetto di 1 milione di euro. Entrambe le scadenze vengono prorogate di sei mesi in presenza delle suddette condizioni relative all’avvenuto ordine e pagamento dell’acconto. Il credito è fruibile in tre quote annuali. Inoltre, con la legge di bilancio 2022, sono stati stanziati ulteriori 900 milioni di euro per assicurare la continuità operativa della misura “Nuova Sabatini”, che persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle Pmi attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo. Bando Inail 2022 Il nuovo Bando Inail ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento documentato delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori, nonché di incoraggiare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria, all’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali. La dotazione finanziaria è stata così articolata: 240 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 120 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 e 60 milioni di euro per l’anno 2027. La dotazione finanziaria complessiva per il settore primario è di 37,5 milioni di
euro, di cui 27,5 per le imprese agricole in generale e 10 per i giovani agricoltori (anche organizzati in forma di società). Il contributo a fondo perduto parte da un minimo del 40% ad un massimo del 50%. PNRR Il Piano Nazionale di Ripre-
Il nuovo Bando Inail è dedicato alla gestione del rischio e alla sostenibilità del parco mezzi
sa e Resilienza destina direttamente circa 6,8 miliardi di euro per gli interventi relativi al settore primario, a cui si andranno a sommare i benefici provenienti da progetti trasversali che avranno ricadute indirette sul settore, come ad esempio agli investimenti in infrastrutture digitali che consentiranno alle zone rurali di essere raggiunte dalla rete a banda larga. Le risorse destinate direttamente all’agricoltura fanno riferimento principalmente alla Missione 2. In particolare, nella Componente 1 (“Economia circolare e agricoltura sostenibile”) sono previsti complessivamente 5,27 miliardi di euro, attraverso 3 linee di investimento all’interno di due distinti ambiti di intervento. La prima è quella contenuta nell’Intervento 2, che prevede 1,5 miliardi per l’agrisolare e un altro mezzo miliardo per l’innovazione e la meccanizzazione del settore agricolo e alimentare. La seconda è quella dell’Intervento 3 per lo sviluppo di progetti integrati, con 135 milioni di euro da investire in green community. Sempre nella Missione 2, per quanto riguarda la Componente 2 (“Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”), sono previste due ulteriori misure. L’Intervento 1 (“Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile”) che stanzia 1,1 miliardi per lo sviluppo dell’agro-voltaico e altri 1,923 miliardi per il biometano. Infine, nella medesima Missione 2, risultano d’interesse per il mondo rurale anche alcune risorse presenti all’interno della Componente 4 (“Tutela del territorio e della risorsa idrica”) con l’Intervento 4 in cui si parla di 880 milioni da destinare a progetti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche. nnn