Mondo Agricolo, novembre 2022

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Anno LXXIII - n. 11 - NOVEMBRE 2022 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101 Siamo diventati 8 miliardi. Solo un nuovo modello agricolo può garantire un futuro sostenibile Pianeta terra Politica: i primi incontri con il nuovo governo I convegni di Confagri a Ecomondo Zootecnia e sostenibilità in mostra Cremona

Demografia e clima: le grandi sfide

Pgiorni fa, secondo proiezioni elaborate da un team di matematici, sociologi, demografi ed esperti di statistica delle Nazioni Unite, è venuto al mondo l’otto miliardesimo abitante del Pianeta: un record raggiunto grazie ai progressi della medicina ed al migliore accesso al cibo, all’acqua potabile e ai servizi sanitari, che hanno aumentato l’aspettativa di vita, ma anche un motivo di forte preoccupazione. In mezzo secolo la popolazione mondiale è praticamente raddoppiata: eravamo 4 miliardi nel 1974 e, secondo le stime dell’Onu, saremo 8,5 miliardi nel 2030, 9,7 nel 2050 e 10,4 nel 2080. La crescita da qui al 2050 avverrà in India, Congo, Egitto, Etiopia, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania. E que sto porterà inevitabilmente seri problemi di risorse alimentari e, di conseguenza, a nuove migrazioni globali. Un altro dato deve far riflettere: degli 8 miliardi, il 10% vive in povertà assoluta (meno di 1,25 dollari al giorno). E con la crisi sanitaria provocata dal Covid, l’iperinflazione e i problemi di ap provvigionamento del grano provocati dalla guerra, si sono bruciati 25 anni di progressi, tornando ai numeri degli anni ’90. Che demografia e crisi climatica siano strettamente connesse ormai è un dato di fatto: più saremo, più gas serra emetteremo e più rapido sarà l’innalzamento delle temperature, soprat tutto se i Paesi in via di sviluppo seguiranno il modello economico occidentale. Così mentre davamo il benvenuto all’otto miliardesimo bambino nato in Nigeria, anche il segretario generale delle Nazioni Unite ha indirizzato un sentito appello ai Grandi della Terra, riuniti al G20 di Bali, dopo aver parteci pato alla prima settimana di incontri della Cop27, che si è tenuta a Sharm el-Sheik. “Il nostro mondo sta affrontando il momento più cruciale e precario da generazioni. Le persone vengono colpite da un cambiamento climatico incontrollabile. Entro il 2050 la popolazione si avvicinerà ai dieci miliardi. L’azione o l’inazione del G20 determinerà se ogni membro della nostra famiglia umana potrà vivere in modo sostenibile e pacifico su un Pianeta sano.”

In questo scenario, come condiviso anche dal vicedirettore della Fao, Maurizi Martina, l’agricoltura avrà un ruolo determinante per rispondere alla sempre maggiore richiesta di cibo, utilizzando contestualmente le risorse naturali in maniera razionale, garantendo la tutela dell’ambiente e la biodiversità. La produzione agricola globale dovrà aumentare in media del 28% nel prossi mo decennio per raggiungere l’obiettivo Fame Zero, mantenendo nello stesso tempo il control lo delle emissioni per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Accordo di Parigi. Purtroppo, nel dibattito pubblico si tende ancora a contrapporre la sostenibilità ambientale a quella economica, rischiando di mettere fuori mercato moltissime imprese agricole, alle prese con l’aumento dei costi energetici e di produzione e con l’incessante crescita della domanda di mercato all’estero. Le attuali politiche agricole sono insufficienti, ma soprattutto sono datate. Per questo bisogna ripensare ad un modello agricolo con una strategia pluriennale, che miri ad aumentare la produttività del settore nel rispetto delle risorse naturali. Con la consape volezza che senza un’agricoltura solida, competitiva e sostenibile non potrà esserci una vera svolta ambientale.

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 3 L’EDITORIALE nnn Questo numero di Mondo Agricolo è stato chiuso il xx.xx.xxxx
Massimiliano Giansanti

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L’EDITORIALE

Demografia e clima: le grandi sfide Massimiliano Giansanti .................. 3

IL NUOVO GOVERNO

Più energia alle imprese Francesco Bellizzi ........................ 6

Agricoltura al centro Gabriella Bechi ........................... 8 Previdenza, semplificazione, manodopera Gabriella Bechi ......................... 10

Capitale umano Roberto Caponi ......................... 12 Un Piano da rimodellare Francesco Bellizzi ...................... 13

ANGA

I nuovi vertici Paola Castello e Elisabetta Tufarelli ... 14

CONTOTERZISMO

Formazione prima di tutto Gabriella Bechi ......................... 18

CAPITANE D’IMPRESA

Le donne dell’agricoltura Elisabetta Tufarelli ...................... 20

ECOMONDO

Il prezzo della transizione ambientale Anna Gagliardi ......................... 24

CREDITO

Soluzioni per le aziende “green” Paolo Carli .............................. 28

CIBO E SOSTENIBILITÀ

I tre pilastri Dario Gardi ............................. 30

Qualità del lavoro Tancredi Marini......................... 33

La grande festa della vela Veronica Mazzanti 34

FIERE

Cremona guarda al futuro Andrea Gandolfi ........................ 36

PRODUZIONI

Obiettivo diversificazione Andrea Gandolfi ........................ 38

Zero scarti Nicola Artoni ............................ 40

CAVALLI D’ITALIA

Siamo agricoltori Francesco Bellizzi ...................... 42

ORTOFRUTTA

Alla ricerca di nuovi mercati Veronica Mazzanti ...................... 45

WORLD PASTA DAY

Dal grano alla pasta Gabriella Bechi ......................... 48

SOMMARIO 4 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2022
6 36 48 42 24
Mappamondo Bio francese 22 | Organizzazione Il modello bresciano 52 | EPS Cinghiali 54 Enapa Ampliare i servizi 55 | Enapra Uva da tavola 56 | Over65 Non autosufficienza 58 Agriturismo Mararanch, Maratea 60 | Vino Negroamaro di Puglia 62 Rubriche

Liquidità, ingresso dell’agricoltura tra i settori energivori e incentivi alla transizione ecologica, sono le richieste fatte da Giansanti a Meloni sul fronte economico.

Il Cdm vota la Legge di Bilancio e approva il dl Aiuti-quater

La Manovra della continuità

Trentacinque miliardi è il valore della Legge di Bilancio che il gover no Meloni ha votato in Consiglio dei ministri e che adesso dovrà passa re per il Parlamento e Bruxelles per l’entrata in vigore definitiva, prevista entro il 31 dicembre. Dell’orientamento del governo sul fronte economico Giorgia Meloni ha parlato all’incontro di novembre con le parti sociali del Paese, durante il quale il presi dente di Confagricoltura, Massi miliano Giansanti, ha battuto su sostenibilità (“fondamentale per pensare a un nuovo modello di agricoltura per il futuro”), lavo ro e energia. L’energia e i suoi costi sono non a caso i protago nisti della nuova Legge di Bilan cio, assorbendo i 2/3 del budget totale con 21 miliardi di risorse stanziate. Per Giansanti, “gli im prenditori devono essere messi nelle condizioni di far fronte agli impegni finanziari assunti anche attraverso moratorie, misure di garanzia pubblica rafforzate e la possibilità di rinegoziazione dei prestiti”. La richiesta, quindi, è che si vada verso il potenziamen to degli attuali provvedimenti e

ATTUALITÀ IL NUOVO GOVERNO 6 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
di Francesco Bellizzi

la creazione di nuovi, come il ri conoscimento alle aziende agri cole della natura di energivore, “per avere accesso alle tariffe agevolate sull’energia”, ha com mentato il presidente di Confa gricoltura a margine dell’incon tro con la premier. Meloni ha esposto i contenuti della Legge di Bilancio, appro vata dai suoi ministri nella notte del 21 novembre, con una con ferenza stampa indetta il giorno dopo, quando il testo del prov vedimento non era stato anco ra diffuso. Stanziati 500 milioni per contrastare il “caro carrel lo”: serviranno a calmierare i prezzi di alcuni alimenti in fa vore dei cittadini più incapien ti. Il paniere dei prodotti verrà selezionato in collaborazione con i Comuni; ruolo fondamen tale in questo provvedimento (da perfezionare con il tempo, ha detto il presidente del Con siglio in conferenza stampa) lo avranno aziende agricole e tra sformatrici, che il governo pun ta a convincere ad intervenire sui prezzi. Per le famiglie eco nomicamente più fragili viene confermato e rafforzato il bo nus sociale bollette, con un in nalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. Riguardo agli extraprofitti rea lizzati con le rinnovabili grazie agli aumenti dei costi in bollet ta, si punta a recuperare 2,5 mi liardi alzando la tassazione dal 25 al 35%. La nuova manovra contiene anche il rinvio (il se condo) dell’entrata in vigore di sugar e plastic tax (sui prodotti in plastica monouso e sulle be vande zuccherate) per tutto il 2023. Non è presente in Mano vra il tetto al gas annunciato il giorno prima del Cdm dal mi nistero dell’Ambiente, il quale aveva presentato la proposta di un cap da attivare in caso di su peramento dei 180 euro di co sto per megawatt/ora. Sono stati approvati altri due importanti provvedimenti ulti mamente: il decreto Aiuti quater,

passato in Cdm con 9,1 miliardi provenienti dell’extragettito fi scale derivante dall’incremento dell’inflazione, e la conversio ne in legge dell’Aiuti-ter, con il quale si conferma la riduzione dell’accisa sui carburanti e il si stema dei crediti d’imposta con un aumento dal 40 al 45% per le aziende energivore e al 35% per le non energivore, come le agricole. Con decreto, vengono prorogate le misure in materia di accise agevolate e la conferma della sospensione dell’aliquota di accisa sul cosiddetto “gasolio commerciale” fino al 30 novem bre 2022. La versione del quarto decreto Aiuti, votata dal Consi glio dei ministri, conferma la proroga delle garanzie Sace fino al prossimo 31 dicembre. Prose guono, quindi, i prestiti per un massimo di sei anni con una ga ranzia (dal 70 al 90%), modulata in base al fatturato dell’impresa: più il secondo è alto, più la pri ma diminuisce. In ogni caso, la richiesta di finanziamento non potrà andare oltre il 15% dei ricavi e oltre il 50% dei costi energetici affrontati negli ultimi dodici mesi. Tale proroga è com presa nella norma del decreto che tratta un altro importante provvedimento: la rateizzazione delle bollette che dovrebbe esse re concessa per un periodo che va dai 12 ai 36 mesi. La dilazione sarà sostenuta da una fideiussio ne garantita fino al 90% da Sace e potrà riguardare solo la differen za tra l’ammontare delle fatture (dal primo ottobre di quest’anno al 31 marzo prossimo) e il costo medio affrontato l’anno scorso. La rateizzazione verrà concessa dai fornitori di energia entro un mese dalla domanda. La garan zia Sace dovrebbe venire estesa anche alle forniture di energia e non solo sulle rate. Ci saranno delle condizioni che l’impresa dovrà rispettare per avere l’age volazione: il mantenimento dei livelli occupazionali e il divieto di delocalizzazione dell’attività all’estero. nnn

“Se vogliamo essere competitivi dobbiamo lavorare sul cuneo fiscale, anche per dare sostegno alla ripresa dei consumi. Il costo del lavoro in Italia è troppo alto rispetto alla media degli altri Paesi Ue”, ha detto Massimi liano Giansanti dopo l’incontro con Giorgia Meloni.

In legge di Bilancio non c’è il taglio genera lizzato del 5% del cuneo di cui Fratelli d’Ita lia ha parlato in campagna elettorale. L’in tervento richiederebbe 16 miliardi, risorse che al momento non ci sono. “Ci arriveremo gradualmente”, ha detto il ministro delle Im prese, Adolfo Urso. La scelta è caduta su un taglio del 3% solo per i redditi più bassi, fino a 20mila euro. A ciò si aggiunge la proroga di quanto già fatto: riduzione del 2% per i lavo ratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro in relazione agli stipendi che vanno dal primo luglio al 31 dicembre 2022, inclusa la tredicesima. A questo si aggiunge l’anticipo al primo ottobre della rivalutazione del 2% delle pensioni di importo fino a 35 mila euro. Tale previsione riceverebbe una copertura di 4 miliardi.

LAVORO: L’UE METTE MANO AI FLUSSI DPEF: INCENTIVI PER I NUOVI ASSUNTI

La Legge di Bilancio prevede incentivi per le aziende che assumono donne under 36 e percettori del reddito di cittadinanza, il quale non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decadrà alla prima offerta di la voro. Se ne prevede la cancellazione dopo il 2023. Contributi fino a 6mila euro sono previsti per chi stabilizza o assume a tempo indeterminato nuove persone. Sul tema del lavoro, la Commissione Euro pea e Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno sono al lavoro sulla revisione della gestione dei flussi migratori, puntan do sul miglioramento della collaborazione tra Stati Ue e Paesi Terzi. Tra gli strumenti previsti, anche specifici programmi euro pei di investimento e il potenziamento del meccanismo di solidarietà adottato lo scor so giugno. Si è detto soddisfatto il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. L’aggior namento delle regole sui flussi per i lavora tori extra-Ue è stata una delle richieste fatte da Giansanti a Meloni per trovare una so luzione alla cronica carenza di manodopera che ormai mette in crisi intere produzioni del settore primario.

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g g VERSO IL TAGLIO DEL 3% DEL CUNEO FISCALE PER I REDDITI SOTTO I 20MILA EURO

Agricoltura

“L

a grave crisi ener getica in atto è un’emergenza che attanaglia il setto re primario, piega to da rincari senza precedenti dei costi di produzio ne e delle materie prime. Occor re intervenire urgentemente con misure adeguate. Ma in maniera più lungimirante è necessario ri pensare il modello agricolo, ela borando un piano strategico per rafforzare l’agricoltura italiana, favorendo un’ampia collabora zione tra tutti gli attori per affer mare l’enorme valore del nostro settore e affermare ancora di più le nostre produzioni. Dobbiamo aumentare la produttività e la

competitività dell’agricoltura ita liana”. Così il presidente di Con fagricoltura, Massimiliano Gian santi, al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, durante il primo incontro con i vertici delle associazioni impren ditoriali del 7 novembre scorso.

“La mancata definizione di un approccio comune a livello euro peo per fronteggiare la crisi ener getica - ha aggiunto Giansanti - e l’agenda legislativa sul piano interno, impongono carattere di urgenza agli interventi che il go verno nazionale dovrà attuare in tempi molto rapidi”. Sollecitazio ni a cui il ministro Lollobrigida ha risposto assicurando provve

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una linea comune europea può dare alle aziende agricole la forza per restare competitive e produttive. Questo è stato il messaggio di Giansanti al ministro Lollobrigida durante l’incontro di inizio novembre
di Gabriella Bechi Solo
RAPPRESENTANZA IL NUOVO GOVERNO

al centro

dimenti di emergenza, primo fra tutti quello energetico su cui il governo sta intervenendo sia in termini di risorse, sia a livello strutturale.

Il ministro si è quindi soffermato sul concetto di sovranità alimen tare. “Vogliamo restituire centra lità all’agricoltura, e lo abbiamo fatto già con il nuovo nome del ministero. Il concetto di sovra nità alimentare non ha alcuna matrice ideologica. È semplice mente il diritto di un popolo a certificare la centralità del pro duttore e del consumatore. Un diritto strettamente legato ai concetti di qualità, di rispetto del mondo del lavoro e dell’ambien te, ma anche di capacità produt

tiva. Oggi in alcuni settori non si parla più di eccedenze, ma di rischio di approvvigionamento e questo a causa di scelte del pas sato che non hanno permesso all’agricoltura di crescere e di es sere competitiva. Occorre, inol tre, proteggere le denominazioni dei nostri prodotti, valorizzando determinati modelli e tradizioni e difendendosi dalle aggressioni della concorrenza sleale”. Al centro dell’incontro anche i temi della fiscalità, dello snelli mento burocratico, dei problemi del mercato del lavoro, a comin ciare dalla mancanza di mano dopera, della necessaria regola zione dei flussi e della maggiore flessibilità, fino alla necessità di

garantire idonee condizioni di la voro, tutelare le norme di salute e sicurezza all’interno delle azien de agricole, nonché contrastare il caporalato e il fenomeno del lo sfruttamento dei lavoratori del settore. Ma si è parlato anche di cambiamenti climatici, di dissesto idrogeologico, di carenza idrica. Attenzione alta anche sulla Pac, sebbene siamo in una fase di definizione avanzata del Piano Strategico nazionale: “Ci sono alcuni adattamenti - ha detto il presidente di Confagricolturache potranno essere negoziati nel dialogo con la Commissio ne europea per non penalizza re le aziende agricole attive sul mercato”.

Il primo passo del ministro è dunque rimettere al centro del dibattito l’agricoltura italiana “aprendo un confronto e una concertazione con chi opera nel settore e fa dell’agricoltura un luogo in cui crescere, produr re, mantenere valori importanti dentro il paese, proteggendo i nostri prodotti, aiutare in que sto periodo di crisi a superare le emergenze per una strategia chiara per il futuro”. A questo proposito nei giorni scorsi, il ministro ha annunciato che nel la risoluzione di maggioranza ci sarà qualcosa che riguarderà l’agricoltura. “È un tema che ab biamo posto - ha detto -. Vedre mo se la risoluzione, frutto della concertazione con gli altri partiti, riporterà quello che noi abbiamo consigliato di inserire”. nnn

Nominati i sottosegretari al ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimenta re e forestale: Patrizio la Pietra (FdI) e Luigi D’Eramo (Lega). Definite anche le presiden ze delle commissioni Agricoltura, Industria, Commercio e Turismo di Camera e Senato Senato, accorpando in entrambe le camere quella che era la Comagri con l’ex commis sione Attività produttive. Presidente alla Camera Mirco Carloni (Lega), al Senato Luca De Carlo (FdI).

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g I NUOVI SOTTOSEGRETARI

Previdenza, semplificazione, manodopera

Il 4 novembre il nuovo mi nistro del Lavoro, Marina Calderone, ha riunito, nella sede di via Flavia, 29 sigle tra sindacati ed associazioni di impresa e professioni. Pri mo incontro tra governo e parti sociali per un giro d’orizzonte a 360 gradi: dalla questione dei sa lari alla previdenza, dal reddito di cittadinanza alle politiche del lavoro, alla questione sicurezza. Al tavolo hanno partecipato per Confagricoltura il vicepresiden te con delega al lavoro, Sandro Gambuzza, e il direttore generale Annamaria Barrile. In primo pia no la riduzione del cuneo fisca le. L’elevata pressione fiscale e contributiva che grava sul lavoro dipendente rappresenta, infatti, una delle principali criticità del sistema produttivo del nostro Pa ese, creando gravi difficoltà alle aziende, chiamate a competere, ormai sempre più spesso, a livel lo internazionale. È noto, infatti,

che il costo degli oneri sociali in Italia è particolarmente sostenuto ed è tra i più elevati in assoluto dell’Unione Europea. E l’agricol tura non fa eccezione. C’è dunque la necessità di provvedimenti che contengano il costo degli oneri sociali in modo strutturale, allo scopo di ricondurre la pressione contributiva a limiti sostenibili e nella media europea. Al riguardo, ad avviso di Confagricoltura, è indispensabile un intervento ur gente finalizzato alla riduzione del cuneo fiscale che vada a be neficio sia dei lavoratori, sia dei datori di lavoro. Cominciando dalla diminuzione della contribu zione antinfortunistica (INAIL), che attualmente per i datori di lavoro agricolo è pari al 13,24%, la più alta tra quelle stabilite per qualsiasi altra tipologia di attività in Italia, che al massimo è fissata all’11% (10 per mille).

L’occasione per poter intervenire in modo strutturale può essere

di Gabriella Bechi
IL NUOVO GOVERNO LAVORO 10 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
All’incontro con il ministro Calderone, il vicepresidente di Confagricoltura Gambuzza ha ribadito l’urgenza di un intervento sul cuneo fiscale

semplificazione,

rappresentata anche dalla revisio ne del sistema di contribuzione all’INAIL, già prevista dalla legge di stabilità 2014 e già realizzata per gli altri settori produttivi nel 2019, ma non ancora per l’agri coltura. Ma si potrebbe interveni re pure estendendo all’agricoltu ra gli incentivi all’occupazione e, in particolare, la “Decontribuzio ne Sud”, le cui misure o non sono applicabili al settore o di diffici le applicazione, e introducendo sgravi per stabilizzare i rapporti di lavoro attraverso il riconosci mento di un esonero triennale della contribuzione previdenziale e assistenziale a carico dei datori di lavoro, sia in caso di instaura zione di un nuovo rapporto di la voro a tempo indeterminato, sia in caso di trasformazione di un rapporto di lavoro a tempo deter minato in un contratto a tempo indeterminato. Altro tema affrontato nel cor so dell’incontro è stato quello

della semplificazione ammi nistrativa e legislativa, al fine di alleggerire e razionalizzare normative che gravano sulla quotidiana attività dei datori di lavoro agricoli, come la cosid detta “direttiva trasparenza” (d.lgs. n. 104/2022) che ha no tevolmente appesantito l’obbli go di comunicare al lavoratore una serie di informazioni, senza nemmeno prevedere la possi bilità del rinvio alla contratta zione collettiva (prevista invece dalla previgente normativa e dalla stessa direttiva UE). Ma i temi sui quali è necessario agi re per una sostanziale semplifi cazione sono diversi, a partire dalle normative in materia di salute sulla sicurezza sul lavoro, di collocamento obbligatorio, di comunicazioni di avvio al lavo ro o dell’attività di impresa.

Il mercato del lavoro agricolo resta caratterizzato dalla diffi coltà per le imprese di reperire

manodopera. Lo dimostra il fatto che la componente dei lavorato ri stranieri ha assunto ormai una dimensione strutturale e presen ta un’incidenza superiore a tut ti gli altri settori produttivi. La questione, per Confagricoltura, va dunque affrontata attraverso una programmazione seria ed affidabile degli ingressi neces sari, un decreto quote annuale emanato in tempi certi, un iter burocratico snello. Al fine di fa vorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, occorre, infine, superare il grave ritardo nel si stema di collocamento pubblico, che non è mai stato in grado di garantire alle imprese agricole un efficace reclutamento di in genti quantitativi di manodope ra in brevi periodi nel corso del le grandi campagne di raccolta (solo il 2% delle assunzioni in agricoltura avviene tramite gli uffici di collocamento). nnn

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Sandro Gambuzza, vicepresidente Confagricoltura con delega al Lavoro Marina Calderone, ministro del Lavoro e Politiche sociali

Capitale umano

Il sistema agroalimentare ita liano è uno dei cardini dell’e conomia nazionale e negli ultimi anni ha confermato la leadership europea e la pro pria eccellenza. Grazie all’af fermazione di una rete di imprese moderne ed efficienti, l’agricoltu ra oggi, insieme alla filiera agro alimentare, rappresenta la prima voce del Pil italiano. La capacità produttiva del settore primario ha risposto con grande dinamismo all’emergenza Covid, dimostran do di essere resiliente e capa ce di continuare a garantire - in particolare durante i lockdownl’approvvigionamento del Paese, senza sosta, nonostante le perdite economiche e le grandi difficoltà. Anche sul fronte occupazionale, come dimostrano tutti gli indica tori, il settore ha sostanzialmente mantenuto i livelli di forza lavoro ordinari. Assistiamo però da tem po ad una trasformazione del la voro in agricoltura in termini qua litativi, dovuta all’evoluzione delle figure professionali richieste. Le aziende sono sempre più orienta te alla diversificazione delle loro attività e sempre più spesso a quelle tradizionali di coltivazione ed allevamento, affiancano servizi digitali, ambientali, ricettivi e di ospitalità turistica; attività di tra

sformazione e commercializzazio ne dei prodotti; servizi in conto terzi; fino alla produzione di bio carburanti e di energia elettrica. Si tratta di cambiamenti che riflet tono le trasformazioni del tessuto produttivo, che vanno di pari pas so con la riduzione del numero complessivo delle aziende e con la conseguente crescita della loro dimensione media, come raccon tato dall’ultimo Censimento Istat. Crescono, così, gli imprenditori agricoli professionali, aumentano le società agricole di persone e di capitali e l’occupazione tende a concentrarsi sempre più. Basti pensare che le 1.000 aziende più grandi occupano un terzo della manodopera totale.

Altro elemento di novità è costi tuito dalla crescita delle esterna lizzazioni. Accanto al tradizionale contoterzismo, si assiste allo svi luppo di forme di delega all’e sterno che riguardano fasi meno meccanizzate, dove gli elementi umano e manuale prevalgono. Un’agricoltura più strutturata, mo derna e imprenditoriale richiede professionalità e tecnologie spe cialistiche che non sempre sono presenti all’interno delle aziende.

Da qui, l’esigenza di rivolgersi a soggetti terzi che offrano questo know-how

L’occupazione agricola è costituita, per almeno un terzo, da lavorato ri stranieri, la maggior parte dei quali extracomunitari, e si tratta di un quota in continua crescita. I

cittadini italiani, purtroppo, sono sempre meno disponibili a lavora re nei campi come dipendenti (ed il reddito di cittadinanza ha dato il proprio contributo), ma anche i neo comunitari (come polacchi, ru meni o bulgari) sono sempre più rari, giacchè preferiscono tornare nei loro Paesi di origine (in pieno sviluppo) o andare in altri Paesi co munitari, come Francia e Germania, che offrono condizioni migliori. Se si vuole garantire forza lavoro alle imprese agricole è dunque ne cessario affrontare il tema dei la voratori extracomunitari in modo scevro da condizionamenti ideo logici. Occorre emanare il decreto flussi annuale in modo tempesti vo e con numeri congrui rispetto alle esigenze delle imprese. Per il 2023, ad esempio, ne servono non meno di 80-100 mila. È necessario però anche velocizzare e sempli ficare le procedure burocratiche, in modo che i nulla osta arrivino per tempo e non, come spesso ac cade, quando la campagna di rac colta è terminata. Ma non basta. È indispensabile che i servizi per l’impiego comincino finalmente a funzionare favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura. Se ne parla da trop po tempo, ma con risultati scarsi o nulli. Non bastano le parole o i “maghi” venuti da lontano. Serve progettualità, competenza e con cretezza, a partire da una adegua ta dotazione di risorse umane e finanziarie. nnn

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di Roberto Caponi
Il settore primario può vincere la sfida della sostenibilità se avrà a disposizione nuove professionalità e competenze.
IL NUOVO GOVERNO LAVORO
Ecco perché un mercato del lavoro più efficiente è la vera priorità di oggi

Le richieste di Confagri al ministro Fitto: più risorse al settore primario, semplificazione della misura Agrisolare, Internet nelle aree rurali e potenziamento delle infrastrutture idriche

Il 16 novembre scorso è toc cato al ministro per gli Affari europei, le Politiche di coe sione e PNRR incontrare le parti sociali. A Raffaele Fitto, il vicepresidente di Confa gricoltura, Sandro Gambuzza, e la dg, Annamaria Barrile, hanno consegnato alcune proposte per la rimodulazione del Piano di Ri presa e Resilienza. Intervento di cui la stessa Commissione Ue ha parlato per ogni singolo Paese, vista l’improvvisa necessità di ac celerare il processo di transizione energetica sorta con l’invasione dell’Ucraina. Secondo la Confe derazione lo spazio di manovra è offerto dal 10% dei Fondi di coe sione 2014-2020, di cui una parte può essere destinata fin da subito al settore primario. Grande attenzione da parte di Palazzo Della Valle è stata data alle green energy, a partire dal la preoccupazione per la misura legata al FER2, che rischia di ne gare l’accesso agli incentivi a im pianti per un valore di circa 400 milioni annui.

Molto lavoro c’è da fare sulla misura Parco Agrisolare. È es senziale superare l’attuale limite relativo all’autoconsumo che va a sfavorire gli impianti situati in aree soggette a vincolo paesaggi stico. Nel prossimo bando (previ sto entro il primo semestre 2023) bisogna rivedere anche la pre visione di una soglia minima di fatturato, dato che contrasta con gli elementi strutturali intrinsechi all’impresa agricola stessa. Stesso discorso vale per l’esclusione del le aziende con consumi termici superiori agli elettrici. È fondamentale accelerare il passo anche sulle misure che il PNRR dedica al biometano, (il cui bando è in via di pubblicazione), all’agrivoltaico e alle comunità energetiche. Confagricoltura ha ribadito a Fitto anche la richiesta di ricomprendere il settore agro alimentare tra quelli energivori, per permettere l’accesso a tarif fe energetiche agevolate. Altro capitolo attiene alla disponibilità finanziaria dei bandi sui contrat ti di filiera. In particolare, quella del quinto bando, che già oggi

appare inadatta a rispondere al numero di progetti candidati. Per recuperare tali risorse si potrebbe attingere anche a quelle contenu te nel Fondo Complementare. Necessario maggiore impegno anche sullo sviluppo delle in frastrutture digitali, perno della transizione tecnologica. Confa gricoltura chiede da tempo un potenziamento delle connessioni Internet nelle aree rurali, con una maggiore diffusione della Banda Ultra Larga, come previsto anche nel Next generation EU e nello stesso PNRR.

La siccità iniziata nella scorsa pri mavera ha riportato l’attenzione sul tema delle infrastrutture idri che, indispensabili per la riduzio ne e il contenimento dei processi di desertificazione e salvaguardia degli ecosistemi. Insieme all’in cremento delle risorse economi che previste dalla misura M2C4, urge un partenariato culturale fra istituzioni e società civile in modo da dotare il Paese di una rete idraulica in grado, ad esem pio, di aumentare dell’11% la rac colta dell’acqua piovana. nnn

Un Piano da rimodulare

di Francesco Bellizzi
IL NUOVO GOVERNO-PNRR NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 13
Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e PNRR

I nuovi

Per i prossimi tre anni a guidare l’Associazione dei Giovani di Confagricoltura sarà il siciliano Giovanni Gioia, produttore di grano duro certificato. “Terremo presente le diverse sfide di ogni territorio”

molto partecipata, che si è svolta l’8 novembre scorso a Roma al Grand Hotel Palatino. “Sono orgoglioso - ha affermato il presidente appena eletto rivol gendosi agli associati - di questo importante risultato, raggiunto restando fedele ai nostri valori e a ciò che abbiamo costruito insie me in questi anni, ma allo stesso tempo sono conscio che si trat ta solo di un punto di partenza e di un impegno per la crescita della nostra Associazione, in una fase storica così delicata”. Gioia

ha vinto la tornata elettorale di novembre battendo l’altra can didata, l’emiliana Claudia Guidi. Giovanni Gioia ha 30 anni e conduce l’Agricola Kibbò, si tuata alle pendici di Pizzo del Re, nel territorio di Petralia Sottana (PA) in pieno entro terra siciliano. Proveniente da una famiglia storicamente at tiva nell’imprenditoria agrico la e legata a Confagricoltura,

Giovanni Gioia è il nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura per i prossimi tre anni. Suc cede a Francesco Ma strandrea dopo la sca denza naturale del suo mandato. Il cambio dei vertici è avvenuto in occasione di un’assemblea

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di Paola Castello e Elisabetta Tufarelli
RAPPRESENTANZA ANGA
Giovanni Gioia, neo presidente dei Giovani di Confagricoltura

vertici

il presidente dell’Anga produ ce, con una forte propensione all’innovazione, grano duro da seme certificato, core business aziendale, foraggi di qualità, le guminose da granella, olio ex travergine d’oliva, canapa, lino e miele. È, tra l’altro, consiglie

re nazionale della Federazione Apicoltori Italiani; delegato di Confagricoltura nel Gruppo di Lavoro Miele del Copa-Cogeca; delegato al CDG Cotton-FlaxHemp; delegato Anga nella Fe derazione nazionale Bioecono mia e presidente regionale dei

Giovani di Confagricoltura-Anga Sicilia. Dal 2021 ha ricoperto anche il ruolo di vicepresiden te del gruppo di lavoro CottonFlax-Hemp del Copa-Cogeca. “Cominciamo oggi - ha rimarca to Gioia - con grande senso del dovere, insieme al nuovo comi tato, un’esperienza umana e sin dacale all’interno di Confagricol tura. Abbiamo la consapevolezza di immaginare e dover costrui re il futuro dell’agricoltura dei prossimi decenni, coscienti della difficile congiuntura economica che stiamo attraversando e del contesto europeo, che spesso stride con la visione di Confa gricoltura. L’Anga può contare su eccellenti profili che, messi a sistema, porteranno un prezioso contributo allo sviluppo della nostra Organizzazione”. “Ci troviamo in un momento storico di importanza epocaleha continuato il neo presidente - nel quale affrontiamo stravol gimenti della Politica Agricola Comune e, nello stesso tempo, dobbiamo fronteggiare una del le più gravi crisi sociali, econo miche e, purtroppo, anche ge opolitiche. Tutto ciò si traduce per ogni territorio in specifiche

Il presidente dei giovani di Confagricoltura, nel suo manda to, è affiancato da tre vicepresidenti, tutti con una tradizione agricola familiare alle spalle, che hanno maturato importan ti esperienze all’interno dell’Associazione. Per il Nord è stato eletto Luigi Saviolo, 30 anni, di Vercelli. Dopo la laurea trien nale in Economia e direzione delle imprese e la laurea ma gistrale in Finanza aziendale e mercati finanziari è entrato nell’azienda risicola di famiglia che conduce dal 2019. Per il Centro l’assemblea ha scelto Giorgio Grani, 31 anni, di Viter bo. Dedicato a tempo pieno all’azienda agricola di famiglia, Podere dell’Arco, oltre alla coltivazione di seminativi e lavan deti biologici, conduce anche un agriturismo ed un centro equestre federale Coni. Grani punta sulla produzione di olio Evo di alta qualità, biologico e Dop Tuscia. Vicepresidente per il Sud è stato votato il salernitano Domenico Parisi: 31 anni, laureato in Economia e Commercio. Team manager dell’azienda agricola Parisi Domenico, situata a Ponteca gnano Faiano (SA) indirizzata alla produzione di kiwi, grano duro, olio e mais da trinciato. Parisi gestisce anche una strut tura ricettiva con area picnic e oasi naturalistica.

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g SAVIOLO, GRANI E PARISI ALLA VICEPRESIDENZA (da sx) Domenico Parisi, Giorgio Grani, Giovanni Gioia e Luigi Saviolo

Oltre al presidente e ai suoi tre vice, il nuovo co mitato di presidenza dell’Anga è composto da altri tre eletti. Angelo Var vaglione (il primo in foto), 31 anni, di Taranto, laurea to in Economia e Gestione d’azienda. Ceo della ditta individuale di uva da vino, Varvaglione è co-owner della società semplice agri cola Varvaglione specializ zata in uva da vino, olive, grano e canapa. Insieme a Varvaglione c’è Emma Cogrossi (seconda in foto), 29 anni, impegnata nell’allevamento di fami glia in provincia di Lodi ad indirizzo lattiero caseario per la produzione di Grana Padano, e di bioenergie. La terza componente del comitato è Caterina Lup pa (terza in foto): 29 anni di Perugia, agronoma con un master in Agricoltura organica, dal 2019 co-fon datrice e ceo della Startup BugsLife srl, a Bevagna (PG) e produttrice di nocciole, olio Evo e bioenergie nelle aziende agricole di famiglia.

sfide, che toccano la quotidia nità di ogni agricoltore”. Il pre sidente dell’Anga si è sofferma to, in particolare, sull’attuale scenario internazionale, sull’e splosione dei costi di produzio ne, che hanno rimesso prepo tentemente in discussione gli obiettivi strategici delineati nel Green New Deal e nella strate gica Farm to Fork, portando al centro del dibattito pubblico il tema della produttività e della sicurezza alimentare. Ha anche sottolineato l’importanza di te stimoniare, con dati e scienza,

(da sx) Giovanni Gioia (presidente Anga), Massimiliano Giansanti (presidente Confagri), Annamaria Barrile (dg Confagri), Claudia Guidi (imprenditrice ferrarese e seconda candidata alla presidenza)

che risultati economicamente remunerativi e cibo sano non sono in contrasto con i princi pi di sostenibilità ambientale e con l’utilizzo delle più avan zate tecniche di innovazione genetica e dei presidi fitosani tari “Vanno comunque tenuti presente - ha concluso Gioia - il funzionamento del mercato globale, e le sue implicazioni e nell’interconnessione dell’eco nomia italiana ed europea con il resto del mondo”.

Il presidente Massimiliano Giansanti, intervenuto all’as semblea con il direttore gene rale Annamaria Barrile, ha ri

cordato la linea programmatica e progettuale portata avanti dall’Organizzazione imprendi toriale.” L’Anga non è una scuo la - ha sottolineato - ricordate che siete già oggi dirigenti del la nostra Confederazione, che possono realizzare insieme a noi le condizioni per il futuro del settore. Occorre riuscire a governare il cambiamento, an ticipandolo. Confagricoltura è impegnata su numerosi fronti: i progetti innovativi a cui stiamo lavorando sono tanti, aspettia mo l’apporto di voi giovani, in termini di idee per le imprese e per il mercato”. nnn

RAPPRESENTANZA ANGA
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g I COMPONENTI DEL NUOVO COMITATO ANGA

Congionti (Agriturist):

“Nonostante la crisi, le 25.000 le aziende del comparto continuano ad investire nell’ormai famoso turismo

esperenziale italiano”

L’agricoltura che accoglie

enogastronomia è solo una delle infinite opportu nità che offrono ai loro ospiti le aziende agrico le e ancor più gli agriturismi. Va messo in evidenza quanto la cre scita economica di un territorio passi indissolubilmente dai pro dotti dell’agricoltura”. Lo ha det to Augusto Congionti, presidente di Agriturist, intervenendo alla tavola rotonda su “Ristorazione, ricettività, mercati e le altre espe rienze turistiche a tema enoga stronomico”, in occasione della prima Conferenza programma tica degli Stati Generali del turi smo, che si è tenuta al Parco Ac qua Santa di Chianciano Terme, in provincia di Siena. “La formula turistico-ricettiva dell’agriturismo nasce quasi 60 anni fa con l’associazione Agri turist grazie all’intuizione di un gruppo di giovani imprenditori soci di Confagricoltura - ha con tunato Congionti -. L’obiettivo era proporre una nuova forma di turismo, ed è stato un successo, con il progressivo aumento delle strutture agrituristiche sul territo rio nazionale. Oggi sono 25.000 le aziende del comparto e, nono stante la crisi, continuano ad in vestire offrendo infinite declina

“L’

zioni di un turismo esperenziale, che parte proprio dal legame pro fondo dell’agricoltura e dei suoi prodotti con l’enogastronomia e il territorio”. Non c’è dubbio che il patrimonio agricolo italiano, grazie al capitale di conoscenze, usi e costumi tradizionali, eserci ti una grande attrazione per gli stranieri che, in oltre il 70% dei casi, scelgono come destinazione l’Italia. Non è certamente un caso che in ognuna delle venti regioni italiane siano presenti in media più di quaranta denominazioni tra Dop, Igp, Stg.

Gli enoturisti sono calcolati in 14 milioni ed incidono, in media, per il 27% del fatturato delle aziende vitvinicole. Senza contare tutti gli altri prodotti dell’agroalimentare che hanno reso il nostro cibo un unicum, oltre che il più copiato al mondo. “Va messo in evidenza quanto il marketing e la crescita economica di un territorio - ha ricordato Congionti alla Confe renza programmatica - passino necessariamente dall’agricoltura e dalle varie declinazioni che ne de

rivano: cibo, degustazioni, natura, relax, paesaggi, benessere, escur sioni a piedi e a cavallo, trekking, bici, degustazioni, fino all’approc cio ad attività in azienda”.

Quest’anno si è assistito al gran de ritorno degli stranieri e l’o spitalità nelle aziende agricole ha registrato un bilancio com plessivo molto positivo, grazie anche ad una estate allungata.

“Purtroppo - ha rimarcato il pre sidente Agriturist - ci siamo scon trati frontalmente con la cresci ta esponenziale dei costi per le aziende. Gli aumenti sono stati così forti che, pur lavorando di più e incassando di più, abbia mo guadagnato meno. Diventa non rinviabile promuovere ade guatamente l’agriturismo e tutte le forme di turismo: decisamente un indiscusso primato del nostro Paese. Occorre attenzione prati ca e produttiva, coinvolgendo ad appuntamenti fissi tutti gli attori di questo importante comparto economico, che merita di essere sostenuto e promosso in un’otti ca costruttiva di sistema”. nnn

STATI GENERALI DEL TURISMO
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di Veronica Mazzanti Augusto Congionti, presidente di Agriturist

Formazione prima di tutto

Uncai ha scelto di cele brare il suo annuale convegno nel Palazzo dell’Archiginnasio, per tre secoli sede dell’U niversità di Bologna, oggi Biblioteca comunale. Il mes saggio lanciato dal palco è stato chiaro: l’innovazione passa prima di tutto dalla cultura, che è semi na e raccolto dell’alta formazione oggi necessaria in campo. Solo successivamente l’innovazione può diventare business, affare del marketing tecnologico. All’in contro, “Agromeccanici per l’in novazione”, organizzato il 10 no vembre insieme Confagricoltura, con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Agricoltura (ANA) e dell’Unione delle Accademie di Scienze Agrarie (UNASA) e grazie agli sponsor McCormick, Syngen ta, Topcon e Image Line/Agrono tizie, ha partecipato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il delegato di giunta Donato Rossi.

“Le aziende agricole hanno bi sogno di crescere e di essere as sistite nel percorso verso la so stenibilità e questo è il compito di Confagricoltura e Uncai, che vogliono fare sindacato in modo moderno - ha detto in apertura Donato Rossi -. Gli sgravi fiscali del Piano Transizione Industria 4.0 hanno fatto da volano agli investimenti, ma per non andare incontro a sanzioni occorre che l’investimento soddisfi alcuni re quisiti tecnici che, non nascondia moci, sono molto complessi per un agricoltore o un contoterzista. Spesso - ha proseguito - le tecno logie proposte non sono mature o non sono adatte all’agricoltura. Per questo è necessario interve nire con la formazione degli ope ratori, per evitare di disperdere i finanziamenti”.

“L’innovazione è il cavallo di bat taglia di Confagricoltura - ha detto il presidente Massimiliano Gian santi -. E le aziende agricole sono pronte ad investire. Lo dimostrano

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di Gabriella Bechi Donato Rossi (Confagri) dal palco Uncai di Bologna: “Necessarie specifiche competenze per scegliere le giuste tecnologie ed evitare di disperdere i finanziamenti” RAPPRESENTANZA IL FUTURO DEL CONTOTERZISMO
(da sx) Aproniano Tassinari (presidente Uncai) e Massimiliano Giansantanti (Presidente Confagricoltura)

i risultati della misura Agricoltura 4.0. Dal 2019 al 2021 gli investi menti sono passati da 300 milioni a 2 miliardi euro. Oggi ci chiedono di immaginare un nuovo model lo produttivo sempre più attento alle dinamiche ambientali, ma la verità è che abbiamo già gli stru menti non solo per immaginarlo, ma anche per attuarlo. L’agricoltu ra di precisione è uno di questi. C’è, poi, un patrimonio inespresso di servizi ambientali - ha aggiun to Giansanti - resi dall’agricoltura attraverso il sequestro di carbonio nel suolo che vale 2 miliardi (la Pac ne vale 4) e che deve essere valorizzato. L’agricoltura non può fermarsi e deve lavorare con la scienza nella direzione della soste nibilità, continuando ad investire in innovazione”. All’incontro sono interventi an che i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori agricoli: Tina Balì, segretaria nazionale Flai-Cgil; En rica Mammucari, segretaria nazio nale Uila-Uil, e Stefano Faiotto,

dirigente nazionale di Fai-Cisl, dai quali è arrivato l’invito a una crescita ulteriore. “Gli imprendi tori agricoli e agromeccanici sono chiamati all’aggiornamento cul turale, a praticare la strada della formazione continua - hanno det to -. In un contesto culturale com plesso, fatto di big data digitali, ma anche di finanza, i contoter zisti hanno il compito di mette re in connessione il frammentato modo agricolo attraverso la loro competenza”.

“Tanta innovazione al servizio di un percorso ecocompatibile e re munerativo richiede uno sforzo e un impegno costanti, la capacità di immaginare una nuova forma di connessione fra mondo del la voro e della formazione per avere lavoratori tecnicamente compe tenti e qualificati. Gli under 40 corrono già alla velocità 4.0, ma rappresentano solo l’8% di chi lavora in agricoltura - ha com mentato il presidente di Uncai Aproniano Tassinari -. L’accordo

fatto tra Confagricoltura e Uncai va anche in questa direzione, per ché il percorso che l’agricoltura ha intrapreso richiede di unire le forze per raggiungere risultati.” E, parafrasando un noto detto, ha concluso: “Accanto ad un grande agricoltore c’è sempre un grande professionista, un contoterzista”. “Ho iniziato a interessarmi di macchine agricole che avevo 5 anni e a 88 sono ancora curioso”. Con poche parole, ma con l’e sempio di una vita, il prof. emeri to Gualtiero Baraldi, decano del la meccanica agraria, ha quindi ricevuto dalle mani di Aproniano Tassinari, del presidente dell’Ac cademia Giorgio Cantelli Forti e dal presidente di Unasa Pie tro Piccarolo un riconoscimento speciale, perché “l’innovazione è un sentiero lungo il quale vale la pena avviarsi e che non deve mai essere interrotto.” nnn

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Donato Rossi, componente di giunta di Confagricoltura

Le donne dell’agricoltura

Dare voce alle imprendi trici dell’agroalimentare. Questo l’obiettivo della tavola rotonda “Mother land: storie di donne, cibo e imprese Eataly”, che si è tenuta a Milano sul palco di Eataly Smeraldo. “Quella agri cola, dopo i servizi, è la compo nente imprenditoriale femminile più rappresentativa. Nel settore primario le donne sono state sem pre presenti. La partecipazione femminile all’interno dei consigli d’amministrazione - ha sottoline ato la presidente di Confagricol tura Donna, Alessandra Oddi Ba glioni, al talk show - è aumentata, a dimostrazione che incentivare e sostenere adeguatamente queste imprese è uno dei mezzi per af frontare le sfide che ci attendono, che vanno dalla ripresa post crisi allo sviluppo sostenibile”. Le imprese agricole attive con dotte al femminile, complessiva mente, in agricoltura superano le 204.000. Il maggior numero in as soluto si trova in Sicilia, che con un più 1,7% negli ultimi due anni arriva a quasi 25.000.Seguono la Puglia e la Campania. La provin cia con più imprenditrici nel pri mario, secondo l’elaborazione del centro studi di Confagricoltura, è Trieste, con un incremento del 6,92%, seconda Lecce (+ 6,59%), terza Como (+ 5,48%) e quarta Ri eti, con + 4,4%.

Le imprenditrici che hanno par

tecipato alla tavola rotonda di Motherland hanno parlato degli ostacoli, ma anche delle soddi sfazioni, raccontando le loro sto rie di realizzazione professiona le nel mondo del food. “Quante difficoltà - ha detto Chiara Maci, blogger, conduttrice televisiva e consulente per numerose azien de del food & beverage - nell’es sere donna e allo stesso tempo imprenditrice. Ma quanti pas si avanti siamo riuscite a fare e quanti ne faremo ancora; ridurre il gender gap è un obiettivo con creto, nell’agroalimentare e non solo, per dimostrare che le im prese al femminile possano cre scere e affermarsi”.

Per Elena Dalla Bona, fondatri ce e ad di Eli Prosciutti, azienda specializzata nella produzione e nella stagionatura di Prosciutti di Parma e San Daniele, “essere

una donna a capo di una delle eccellenze alimentari del nostro Paese è un’esperienza appagan te, perché consente di partecipa re alla creazione di un prodotto di grandissimo valore e amato in tutto il mondo”.

La chef stellata Michelin, Viviana Varese, proprietaria del ristorante VIVA, ha raccontato la sua storia.

“Il mondo dell’alta ristorazione è stato per molti anni prevalente mente maschile, con una struttu ra per certi versi militaresca. Da quando ho aperto la mia prima attività - ha proseguito Vareseho cercato di creare una cucina armonica, in cui tutte le diversità fossero rispettate e ognuno po tesse sentirsi se stesso”.

Sono intervenute anche Elisabet ta Foradori, titolare dell’azienda agricola Foradori, e Francesca D’Antonio, fondatrice di Mimina,

di Elisabetta Tufarelli
RAPPRESENTANZA CAPITANE D’IMPRESA 20 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
Molte le storie ospitate da Motherland, la tavola rotonda milanese che Eataly ha dedicato all’imprenditoria femminile

dell’agricoltura

partner, Motherland Durante l’evento milanese è sta ta lanciata la collaborazione tra Eataly e l’associazione Angels for Women, player di riferimento fon dato da AXA Italia e Impact Hub SB e primo gruppo di Business Angel italiano dedicato al suppor to dell’imprenditoria a leadership femminile. Fino al 31 dicembre è aperta una call dedicata a startup neocostituite o costituende che abbiano almeno il 25% dei ruoli strategici e dirigenziali ricoperti da donne. L’azienda vincitrice ri ceverà un premio in denaro pari a 5mila euro, ma godrà anche di un programma di mentoring e af fiancamento sulle strategie di bu siness per accelerarne lo sviluppo (per candidarsi: https://premio motherland.com/).

“Questo premio - ha spiegato Stefania Quaini, managing direc tor di Angels for Women - nasce dall’intento di dare un piccolo contributo ad una startup attiva nel mondo dell’agroalimentare e contribuire a ridurre il divario di genere nel campo dell’innovazio ne e dell’impresa nel mondo del cibo, supportando nuove aziende guidate da donne”. nnn

brand di granola artigianale e di prodotti di altissima qualità per la colazione e la merenda. Clotil de Balassone, head of marketing EMEA Eataly: “Eataly è un luogo in cui raccontiamo storie: con Motherland abbiamo amplificato quelle di donne che, attraverso il proprio lavoro nel mondo del cibo, sono riuscite a soddisfare il proprio potenziale, con la spe ranza di ispirarne altre ad intra prendere un percorso in questo settore”. Maddalena Fossati, di rettrice di Cucina Italiana, che ha moderato l’incontro ha ricordato come “l’obiettivo di questi ap puntamenti è aiutarci a prendere consapevolezza delle nostre ca pacità. Le storie di queste donne devono essere da esempio per chi ha grandi sogni e fa di tutto per raggiungerli: bisogna guar dare lontano, crederci e andare

dritte senza paura”. Plenitude, So cietà Benefit controllata al 100% da Eni, ha sostenuto, come main

(da sx) Chiara Maci (giornalista, consulente aziendale), Alessandra Oddi Baglioni (Confagri Donna), Elena Dalla Bona (Eli Prosciutti), Maddalena Fossati (Cucina Italiana)

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Bio francese in stallo colpa dei prezzi… e della concorrenza

In Fra ncia la domanda di prodotti biologici è in calo. Per la prima volta, in otto anni, si registra una contrazio ne dei consumi dovuta all’inflazione galoppante che hanno pesato sull’of ferta, ma anche sulla domanda. Eppure, nelle previsioni degli esperti di

marketing, nel periodo post epidemia si sarebbe dovuta registrare una crescita delle vendite di cibo bio. È una circo stanza temporanea o il segno di un’inversione di mercato ? Solo il tempo darà una risposta a que sto rallentamento senza precedenti.

A p esare, indubbiamen te, oltre alla perdita del potere d’acquisto, è an che la crescita di prodotti etichettati “alta qualità ambientale” o “privo di pesticidi”, che hanno re gole meno restrittive dei bio. I prezzi inferiori dei prodotti tradizionali, poi, hanno fatto la loro parte:

costano anche il 45% in meno. Questo calo della domanda, che supera il 10%, è particolarmente evidente nei due punti vendita principali: la grande distribuzione, dove cresce della stessa percentuale l’acquisto dei prodotti in promozione, e nei negozi specializzati.

Circa il 90% dei fiumi, dei laghi e delle acque costiere in Germania non è in buona salute, se pur lievemente migliore rispetto al 2015. Lo ha rilevato l’ultimo rapporto “Direttiva Quadro sulle Acque”, che viene pubblicato ogni sei anni. Nel Paese si contano quasi 9.000 fiumi, oltre 700 laghi, 100 acque costiere e di transizione, 1.300 corpi idrici sotterranei. Le acque sono in buono stato se c’è una portata sufficiente e una qualità elevata, capace di garantire buone condizioni di vita alla fauna e ai vegetali ospitati o presenti nelle vicinanze.

L’accordo tra Uk e Nuova Zelanda apre il mercato ai produttori di carne bovina, ovina e lattiero-caseari con pochi benefici compensativi, secondo un rap porto dei Comuni. I parlamentari si sono chiesti se il governo avesse pienamente considerato i pro e i contro dell’intesa. “Vogliamo aumentare le esporta zioni agroalimentari del Regno Unito del 30% entro il 2030 - ha detto Minette Batters, presidente della NFU - ma questo accordo farà ben poco per aiutarci ad aumentare il nostro mercato di esportazione e il nostro contribu to all’economia nazionale”.

22 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022 MAPPAMONDO di Jordan Nash
L’EXPORT IN NUOVA ZELANDA NON RISOLLEVA LONDRA GERMANIA, RISORSE IDRICHE IN SOFFERENZA

Usa, la questione raziale spacca il mondo agricolo

Gli agricoltori Usa in difficoltà eco nomica hanno ricevuto quasi 800 milioni di dollari in prestiti dal Dipartimento dell’Agri coltura (USDA) attraver so i fondi dell’Inflation Reduction Act. Questa legge stanzia 3,1 miliardi di dollari all’USDA per

effettuare aggiustamenti dei prestiti o pagamenti per gli agricoltori in diffi coltà finanziarie. “Il primo obiettivo - ha precisato il segretario all’agricoltura Tom Vilsack - è quello di mantenere le persone in agricoltura”. L’USDA am ministrerà altri 500 milioni di dollari per aiutare gli

agricoltori con situazioni finanziarie più comples se, come bancarotta o pignoramento. L’Inflation Reduction Act includeva anche 2,2 miliardi di dollari da distribuire agli agricoltori che avevano subito discriminazioni. Un precedente programma di riduzione del debito,

nel piano di salvataggio americano, lo aveva as segnato agli agricoltori di colore. Quel programma, però, è stato bloccato in seguito alle cause legali degli agricoltori bianchi che lo ritenevano razzial mente discriminatorio, ed è stato stralciato dalla nuova legge.

Oltre il 10% dei produttori in Lea Valley (UK), secon do la locale “Growers Association” (LVGA) ha chiu so quest’anno a causa di un abbinamento letale dato dall’impennata dei costi energetici unita alla man canza di manodopera. Riusciranno a sopravvivere gli 80 produttori di quella conosciuta come “L’insalatie ra di Londra” ? Si tratta di 180 ettari di serre orticole, che attraversano oltre la Grande Londra, l’Essex e l’Hertfordshire. Il governo ha annunciato un programma di sostegno che fis serebbe i prezzi all’ingrosso dell’energia per sei mesi.

La produzione di olio d’oliva in Tunisia dovreb be raggiungere le 200,000 tonnellate nel 2022/2023 se condo il National Oil Office (ONH). Un volume infe riore del 16% rispetto alla stagione precedente. I dati di mostrano un calo del 22% rispetto alla produzione media quinquennale stimata in 257.000 tonnellate tra il 2016 e il 2021. In Tunisia, gli oliveti occupano il 33% della superfi cie coltivata, ovvero circa 1,8 milioni di ettari. Nel Paese è la regione di Sfax la principale area di produzione di olive da olio, concentrando da sola il 33% della coltura.

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LA PRODUZIONE DI OLIO TUNISINO CALA DEL 16% L’INSALATIERA DI LONDRA È A RISCHIO

La ricerca presentata da Nomisma al convegno di Confagri su Farm to Fork a Rimini, dimostra l’impegno dell’Italia verso gli obiettivi fissati e spiega perché l’import è così fondamentale per la sicurezza alimentare del Paese

di Anna Gagliardi

La transizione ecologica che l’Unione europea chiede all’Italia non è a costo zero, soprattutto in uno scenario comples so come quello attuale, aggravato dalla difficoltà di ap provvigionamento e da costi di produzione in crescita e molto volatili, che si rimarcano anche a valle con un aumento dell’in flazione. Gli obiettivi che erano stati posti a fine 2019 con la Farm to Fork vedono oggi gli agricoltori italiani aver già fat to molti sacrifici, in particolare sull’aumento delle superfici col tivate a biologico, la riduzione degli agrofarmaci, dei fertiliz zanti. Tuttavia, se si deve arriva re all’obiettivo della riduzione del 62% dei primi e del 20% dei secondi, dobbiamo trovare delle alternative. Quali?

Al convegno “Farm to Fork 2.0: filiere agroalimentari rigenerati ve, food security, competitività economica”, organizzato da Con fagricoltura con Federalimenta re, Enea e il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo, Denis Pantini, economista di Nomisma, ha indicato la transizione digita le e gli strumenti innovativi che ne fanno parte, nonostante la

Il prezzo della transizione

difficoltà nel trovare un quadro di regolamentazione europea. “Il rischio è quindi di avere obiettivi molto ambiziosi, ma con mezzi che per gli agricoltori non sono sufficienti”. Nella ricerca pre sentata a Rimini, Pantini scende nel dettaglio: l’Italia è il quarto esportatore mondiale, ma non è autosufficiente a livello alimen tare; è inoltre un importante Paese trasformatore in cui le im portazioni sostengono le perfor mance dell’export. “Per l’Italia, dove la Sau è appena il 3% di quella statunitense e meno della metà di quella francese, e il 27% delle aziende agricole produce solo per autoconsumo, è diffi cile poter pensare di crescere ulteriormente nella produzione trasformata senza il ricorso alle importazioni (per il 57% da Ue)”. A questo quadro occorre ag giungere le commodity, concen trate nelle mani di pochi, tra cui Russia e Ucraina. La corsa dei prezzi delle commodity è ante cedente lo scoppio della guerra,

quando è aumentata la doman da, ma la fiammata dei prezzi di input e delle commodity mette a rischio la tenuta economica del le imprese e genera inflazione. La transizione ecologica insom ma è necessaria, ma, appunto, non è a costo zero, poiché tra gli obiettivi, le azioni e gli impatti ci sono forti discrepanze. “Ri spetto agli obiettivi della Farm to Fork - ha ribadito Pantini - l’I talia ha fatto molto. Ad esempio, sul biologico è al 18%, ben oltre il 9% della media europea. Sul le emissioni di gas serra l’inci denza dell’agricoltura italiana è del 9%. Sugli agrofarmaci, l’Italia ha diminuito l’utilizzo del 20% dal 2011; su fertilizzanti, antimi crobici e biogas ci sono ottime medie, ma le recenti proposte normative (regolamento sull’u so sostenibile dei fitofarmaci, direttiva emissioni) potrebbe ro penalizzare pesantemente il nostro sistema agroalimentare e di conseguenza mettere a ri schio la nostra food security”.

24 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
FIERE ECOMONDO 2022

transizione ambientale

A fronte di questo scenario, pur non potendo prescindere dall’e stero, una maggiore integrazio ne di filiera e un incremento delle produzioni italiane rap presentano, secondo Nomisma, un duplice obiettivo prioritario da raggiungere ai fini di una si curezza alimentare nazionale. Contestualmente, la necessità di raggiungere traguardi di sosteni bilità richiede strumenti e stra tegie innovativi in grado di non pregiudicare i livelli di produ zione agricola interna, per non

mettere a rischio la tenuta del la filiera nel suo complesso e i vantaggi competitivi raggiunti in termini di export. Abbinare la transizione digitale a quella ecologica rappresenta insomma la strada da percorre re, ma gli ostacoli da superare non sono pochi e non elimi nabili in tempi brevi. È quindi necessario un cambio di passo che permetta una maggiore dif fusione della digitalizzazione nelle aziende, così come l’ado zione di nuove tecnologie (an

che in tema di genetica) di cui lo stesso legislatore europeo ri conosce l’utilità, ma per le qua li procede troppo lentamente nella regolamentazione rispet to ai repentini cambiamenti di contesto.

I commenti dei protagonisti “La sicurezza alimentare non è scontata per sempre - ha det to il presidente di Confagricol tura, Massimiliano Giansanti -. Ha bisogno di attenzione, cure e rinnovate strategie che la pre servino. La strada prefigurata dalla Commissione Ue, fatta di divieti, tagli e burocrazia, mette a rischio il potenziale produttivo delle aziende e la certezza dei ri fornimenti. Dobbiamo guardare a un modello agricolo rinnovato, basato su scienza e tecnologia per rispondere alle richieste del Pianeta e dei consumatori”.

Per il numero uno di Federali mentare, Ivano Vacondio, “ri guardo alla Farm to Fork biso gna affermare il principio che la sostenibilità va sempre vista

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 25
Fonte: elaborazione Nomisma su dati Commissione Europea

in tutte le sue componenti ed evitare che si trasformi esclu sivamente in uno strumento di politica commerciale tendente a compromettere interi settori, mettendo fuori mercato molti prodotti del Made in Italy ali mentare, che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro Paese”. Una gestione oculata di tutte le risorse e concretezza su digita lizzazione e sostenibilità sono i due punti che stanno a cuore a Elena Sgaravatti, presidente di Federchimica Assobiotec. “Le scienze della vita, le biotecno logie avanzate, continueranno ad avere un ruolo determinan te - ha aggiunto -. La possibilità di intervenire con i metodi pre cisi del genome editing, capaci di valorizzare la biodiversità del patrimonio varietale italiano, apre strade che dobbiamo per correre con determinazione”. Riccardo Vanelli, presidente di di Federchimica Agrofarma, ha chiesto che venga definito “un contesto normativo che valorizzi l’introduzione di nuove soluzio ni e che, al contempo, tuteli la competitività del Made in Italy, e non di limiti quantitativi fissa ti senza un’adeguata valutazione d’impatto complessiva”. Infine, Federchimica Assofertilizzanti con il suo presidente, Giovanni Toffoli, spera in “un sostegno concreto da parte delle istitu zioni per garantire la capacità produttiva europea, ribadendo l’importanza della fertilizzazione per la sicurezza alimentare”. Tof

foli ha anche promosso il nuovo Regolamento fertilizzanti che so stiene “le imprese del settore che

stanno portando avanti attività di ricerca per prodotti sempre più sostenibili ed efficaci”. nnn

g MONITORARE L’UMIDITÀ

Le fiere sono soprattutto l’oc casione non solo per farsi co noscere, ma per conoscere esperienze altrui. Tra le realtà più interessanti con cui Confa gricoltura è entrata in contatto durante Ecomondo Rimini c’è Finapp, spin-off dell’Univer sità degli Studi di Padova, da cui è nata una startup che ha realizzato un nuovo sistema per la gestione delle risorse idriche. Si tratta delle sonde CRNS (cosmic ray neutrons sensing) per il monitoraggio dell’umidità del terreno, della biomassa e per la prevenzione dei fenomeni franosi. Ambiti di applica zione che rientrano nelle pratiche dell’agricoltura di precisione su cui la Confederazione è attiva da tempo. La tecnologia di Finapp, già usata in campo, utilizza i raggi cosmici che raggiungono la superficie terrestre ed entrano in contatto con le mo lecole d’acqua presenti nel suolo, nelle piante e nella neve. Da questa interazione deriva una nebbia di neutroni, che le sonde della startup padovana riescono a contare, ricavandone dati e informazioni utili alla gestione delle colture e dei terreni. Si tratta, quindi, di un sistema alter nativo o integrato all’uso di satelliti, droni, algoritmi, termocamere.

26 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
FIERE ECOMONDO 2022
Senza una cornice normativa europea chiara, il rischio è avere obiettivi molto ambiziosi, ma con mezzi insufficienti per gli agricoltori (Denis Pantini, Nomisma)
Fonte: elaborazione Nomisma su dati Ismea | produzioni/consumi (apparenti) DEL SUOLO CON I RAGGI COSMICI

“F

inalmente abbia mo codificato una politica nazionale coerente con gli indirizzi europei e internazionali, in grado di dare un contesto lineare perché ciascuna regione italiana sviluppi poi una politica locale”. Il direttore generale per la va lorizzazione dei territori e delle foreste del Ministero, Alessandra Stefani, alla platea del convegno organizzato da Confagricoltura a Ecomondo sulle nuove frontiere per le filiere forestali, evidenzia con orgoglio il fatto che l’Italia è stato primo Paese Ue ad essersi dotato di una strategia di setto re. Un traguardo importante, ma anche un punto di partenza per un comparto che rappresenta, in termini superficie, oltre 11 milio ni di ettari, pari al 36,7% del terri torio nazionale, con una crescita del 3,7% rispetto all’ultimo rileva mento del 2005.

L’altro lato della medaglia è co stituito dalla difficoltà degli ap provvigionamenti. Enrico Allasia, presidente della FNP Risorse Bo schive di Confagricoltura, snoc ciola i dati. “Il fabbisogno nazio nale di legname è di 53 milioni di metri cubi, ma l’Italia ne ga

Nuove frontiere per il bosco

rantisce soltanto 15. Anche per quanto riguarda la legna da arde re - aggiunge -, di cui i nostri bo schi sono ricchi, siamo costretti a importarne 700mila tonnellate”. In pratica, sebbene la superficie dedicata sia cresciuta, parallela mente si è consolidato un gap di approvvigionamento e si sono ridotte le attività selvicolturali: poco meno della metà della su perficie forestale risulta abbando nata. Dal 1990 ad oggi circa 1,5 milioni di ettari sono stati persi dall’agricoltura a beneficio di una superficie forestale non gestita, il che significa aumento del peri colo di incendi, perdita di valo re paesaggistico e aumento dei rischi idrogeologici. “Dobbiamo assolutamente lavorare sul rior

dino fondiario, sull’aggregazione, sulla pianificazione forestale che oggi coinvolge solo il 15% delle superfici e sulla formazione degli operatori che lavorano nel bosco. Confagricoltura si è attivata con altri partner, quali Alberitalia, Si sef, lo stesso ministero, per cerca re di portare avanti il concetto di valorizzazione del bosco”. Posi zione che lo stesso neonato Masaf intende perseguire incentivando l’associazionismo del comparto “che vuol dire legno nelle zone vocate - precisa Stefani - ma an che turismo ed economia di base per i prodotti considerati a torto secondari, quali funghi e tartufi, e anche perché sta crescendo la domanda di filiere medicali per le foreste”. nnn

Alla fiera Ecomondo Confagricoltura ha rilanciato i primi risultati del progetto life C-FARMS, giunto a metà del suo percorso sperimentale, per evidenziarne le fina lità in linea con gli obiettivi europei di transizione ecologica al 2030. Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, vede una compagine ampia di attori che vanno dal mondo della ricerca a quello delle associazioni agricole e forestali, e mira a proporre un set di buone pratiche in grado di ridurre l’impatto delle emis sioni di anidride carbonica e gas climalteranti ed al contempo a proporre tecni che, adottabili dalle aziende, per aumentare la resilienza dei sistemi agroforestali. Tra i primi risultati del progetto sta prendendo forma il sistema informativo geo spaziale dimostrativo ad alta risoluzione (GIS-FARMs), per identificare il potenziale di mitigazione del settore agricolo; piattaforma che sarà poi di supporto per la definizione di un quadro normativo per la certificazione delle pratiche del Carbon Farming a beneficio delle aziende agricole, zootecniche e dell’arboricoltura da le gno e, ovviamente dell’ambiente.

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 27
di Anna Gagliardi
L’Italia è il primo Paese ad avere una Strategia forestale nazionale, ma c’è ancora molto da fare per dare forza al comparto. Ne hanno parlato a Rimini il presidente Fnp, Allasia, e la dg Masaf, Stefani
g CONFAGRI RACCONTA IL PROGETTO C-FARMS A RIMINI Enrico Allasia, presidente FNP Risorse Boschive insieme a Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica nello stand di Confagricoltura a Ecomondo

Supportare rinnovabili e Made in Italy attraverso consulenze e agevolando l’accesso al credito.

Le novità di BNL per le aziende del settore primario

Soluzioni

Bnl BNP Paribas è partico larmente attenta per vo cazione, impegno e tra dizione, sul fronte della sostenibilità economica, sociale ed ambientale. In particolare, per quanto riguarda il settore primario, la Banca ha scelto di riservare una specifica strategia di sostegno alle azien de agricole e “green”, nella con vinzione che siano tra i comparti economici che meglio possano recitare ruoli da protagonisti an che nell’attività di contrasto al fenomeno del cambiamento cli matico. Tra le caratteristiche di stintive che riteniamo importan ti per ogni azienda agricola che possa definirsi “sostenibile”, ci sono senz’al tro la riduzio ne delle emis sioni nocive di gas serra, la produzione di energia da fonti rinnova bili e l’adozio ne di pratiche di “Economia Circolare” capaci di ot timizzare l’u tilizzo delle

risorse da destinare alla produ zione agricola in un’ottica ri spettosa degli equilibri ambien tali e delle generazioni future. Tutto questo si realizza attraver so investimenti in innovazione e tecnologia come fattori abili tanti uno sviluppo moderno e intelligente.

Questi sono tra i motivi che ci hanno spinto a creare una strut tura ad hoc, interna alla Ban ca, che fosse focalizzata sulle esigenze dell’intero comparto agricolo. È nata così “Agri and Green Energy Solution”, un team specialistico di BNL BNP Paribas, in grado di intercettare, sui territori, le esigenze dei sin goli imprenditori del settore, per accompagnarli nello sviluppo aziendale, coniugando business e sostenibilità, secondo la stra tegia di positive banking della Banca e del Gruppo. “Agri and Green Energy Solution” è com posta da una “squadra” centrale,

che indirizza e coordina l’attività delle risorse specializzate ope ranti sul territorio, dove sono attivi 15 esperti agrari, che fan no da pivot ad altri 35 Gestori di Relazione di BNL, e che hanno il compito di seguire direttamente i portafogli dei clienti, composti esclusivamente da aziende ope ranti nel settore primario ed in quello della produzione di ener gie da fonti rinnovabili. Grande è l’attenzione, da par te della Banca, per le filiere: at traverso il “Programma Sviluppo Eccellenze del Made in Italy”, puntiamo a supportare gli atto ri economici anche delle filiere agroalimentari: imprese di medie e piccole dimensioni, eccellenze di mercato, che vantino un con trollo completo della qualità e tracciabilità per garantire prodotti pregevoli ad alto valore aggiunto per il settore e per il Paese. Gra zie a questo programma sono nu merose le aziende agricole, nostre

28 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
di Paolo Carli responsabile Agry e Green Energy Solution
SOSTENIBILITÀ CREDITO
Paolo Carli, responsabile Agry e Green Energy Solution BNL BNP Paribas

per le aziende “green”

clienti, che stanno consolidando e implementando i rapporti con le imprese esterne e i fornitori e che hanno possibilità di migliorare ed innovare la loro offerta e, gra zie anche al network globale del Gruppo BNP Paribas, poter sfrut tare le opportunità di export e apertura ai mercati internazionali. Gli strumenti che la Banca met te a disposizione delle imprese del primario, vanno dai più tra dizionali (previsti sia dal credi to ordinario, sia dalla normativa sul credito agrario), che spesso, in prima battuta, risultano esse re quelli i più idonei a garantire la continuità e lo sviluppo della gestione aziendale. A queste so luzioni, progressivamente se ne affiancano di nuove. Le ultime in ordine di tempo sono quelle, a esempio, dedicate a supportare l’operatività delle aziende sulle tematiche introdotte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilien za. In particolare - con riferimen

to ai singoli bandi di attuazione del PNRR - vengono proposti ed elaborati approcci dedicati ad accompagnare la clientela nelle scelte di investimento e nell’in dividuazione degli strumenti più adatti al reperimento delle risor se finanziarie a supporto.

In un’ottica di collaborazione ed attenzione con l’intero set

tore, riteniamo fondamentale avere occasioni di confronto e di partecipazione. In particola re Confagricoltura rappresenta un interlocutore di primo livel lo con cui BNL BNP Paribas ha intrapreso un percorso finalizza to a fornire il migliore supporto possibile alla platea di operatori del settore.

nnn

Paolo Carli e Ottavio Carboni, rispettivamen te responsabile e deputy Agry e Green Ener gy Solution BNL BNP hanno partecipato alle attività organizzate presso lo stand di Con fagricoltura come ospiti di due talk dedicati allo sviluppo delle energie rinnovabili in am bito agricolo. Il primo incontro, dedicato al settore fotovoltaico con un focus sul recente bando sull’Agrisolare, ha visto la partecipa zione anche di Alessandra Scognamiglio, architetto e ricercatrice ENEA; il secon do, incentrato sul settore della produzione di biometano da reflui zootecnici, è stato arricchito con la testimonianza di Danio Federici, responsabile di Pieve Eco energia, che ha realizzato un impianto da 12 milioni di euro con il sostegno di BNL.

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 29 NOVEMBRE
g I TALK DI CONFAGRICOLTURA A ECOMONDO SU AGRISOLARE E BIOMETANO

Per qualsiasi attività im prenditoriale, scegliere la “sostenibilità” è ormai una necessità. Il merca to, infatti, si caratterizza sempre di più da consu matori di prodotti e servizi attenti al tema “green” e alla responsa bilità sociale delle aziende scel te. Bisogna poi considerare che anche le politiche, i programmi di investimento e la finanza sono ormai indirizzati a premiare le imprese più virtuose e più attive su certi temi.

Lo sviluppo sostenibile, così come definito per la prima volta nel rapporto Brundtland, già lasciava presagire lo sviluppo che il con cetto di “sostenibilità” avrebbe as sunto fino ad arrivare alle tre di mensioni (ambientale, economica e sociale), oggi riconosciute da tutti. In base a questa tridimen sionalità, qualsiasi comportamen to, qualsiasi politica o azione può dirsi pienamente sostenibile solo se rispetta l’ambiente ma anche la tenuta economica di un sistema o di un’attività, se salvaguarda il li vello occupazionale e se, al con tempo, è attenta alla responsabili tà e solidarietà sociale.

La tridimensionalità è stata pie namente ripresa all’interno dell’Agenda 2030 per lo svilup

po sostenibile delle Nazioni Uni te che non a caso declina i suoi 17 Obiettivi (i cd. Sustainable Development Goals, SDGs) in 5 macro-temi (persone, prosperità, pace, partnership e pianeta) che riflettono le tre dimensioni della sostenibilità.

A livello europeo, da qualche anno, Commissione europea ela bora annualmente una strategia di crescita sostenibile (The An nual Sustainable Growth Survey - ASGS).

Si tratta dell’atto di inizio del ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche nazionali denominato “semestre europeo”: esso stabilisce le priorità econo miche e sociali per l’intera Unione europea e fornisce orientamenti strategici agli Stati membri per le rispettive politiche economiche. La strategia annuale di crescita sostenibile richiama alla più am pia strategia del Green Deal eu ropeo, programma economico che mira a trasformare l’Unione

Uno dei punti di partenza di quello che potremmo definire come un “percorso di consapevolezza” risale agli anni ’70 e riguarda il lavoro del Club di Roma al MIT che si è concretizzato nel rapporto denominato “I Limiti della Crescita”. L’importanza di questo rapporto è oggi più che mai da leggere nella portata del suo messaggio, ovvero che non è ragione vole e nemmeno possibile pensare di proseguire “una crescita infinita quando il nostro Pianeta è costituito da risorse naturali non rinnovabili”. In anni più recenti (siamo nel 1987) la Commissione mondiale per l’Am biente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite condivise il rapporto Our Com mon Future (conosciuto anche come rapporto Brundtland dal cognome della coordinatrice Gro Harlem Brundtland, primo ministro norvegese che in quell’anno era presidente della Commissione) in cui comparve, per la prima volta, il concetto di sviluppo sostenibile come: “quello svi luppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della gene razione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.

FOCUS CIBO & SOSTENIBILITÀ 30 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
di Dario Giardi
Scegliere i principi Esg è ormai una necessità anche per l’agricoltura che oggi si misura con una domanda sempre più attenta alla responsabilità sociale delle aziende
I tre

pilastri

europea in un’economia sosteni bile, aiutando l’Unione stessa e i suoi Stati membri a conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibi le (OSS) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Analogamente al Green Deal - che è costituito dall’insieme di quattro assi portanti: ambiente, produtti vità, stabilità ed equità - la strate gia annuale di crescita sostenibile è caratterizzata da quattro aspetti complementari che delineano un nuovo paradigma e un supera mento della tridimensionalità del la sostenibilità. Si parla, infatti, di “sostenibilità competitiva” (Com petitive sustainability), una so stenibilità a quattro dimensione incentrata sulla tutela ambientale, sugli incrementi di produttività, sull’equità e sulla stabilità macro economica.

La sostenibilità diventa così la principale leva strategica per es sere competitivi e per coniugare profitto, reputazione e sostenibili tà ambientale: un paradigma che conviene perché permette una crescita in termini di innovazione, resilienza, posizionamento e re putazione. Tale sostenibilità per mette poi di fidelizzare i clienti e di attrarre l’interesse di importan

ti investimenti da parte dei “fondi sostenibili”.

Misurare la sostenibilità Ogni azione dell’uomo ha degli effetti sull’ambiente, un impatto al quale spesso non prestiamo la giu sta attenzione. Questo impatto vie ne calcolato attraverso l’impronta ecologica: un indicatore che misu ra il consumo da parte degli esseri umani delle risorse naturali che produce la Terra, introdotto per la prima volta da Mathis Wackerna gel e William Rees nel loro libro “Our Ecological Footprint: Redu cing Human Impact on the Earth”, pubblicato nel 1996. Nello speci fico, l’impronta ecologica misura in ettari le aree biologiche produt tive del pianeta Terra, compresi i mari, necessarie per rigenerare le risorse consumate dall’uomo. In poche parole, l’impronta ecologi ca ci dice di quanti “pianeta Terra” abbiamo bisogno. Tutti possiamo misurare la nostra impronta an dando sul sito www.footprintcal culator.org.

Se questa misurazione vale per lo più per i cittadini consumatori, per la società nel suo complesso c’è il BES: un set di indicatori di benessere equo e sostenibile svi luppato dall’ISTAT e dal CNEL al

L’acronimo sta per Environmental, Social, Go vernance e si utilizza in ambito economico/fi nanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile (IR) che perseguo no gli obiettivi tipici della gestione finanziaria tenendo in considerazione aspetti di natura am bientale, sociale e di governance, per l’appunto.

E come Environmental riguarda il rapporto con l’ambiente e comprende iniziative e ope razioni mirate a ridurre i rischi legati ai cambia menti climatici, al rispetto delle biodiversità, alle decisioni e agli interventi sulla sicurezza agroalimentare e alla gestione delle risorse.

S come Social attiene a tutte le decisioni e le attività aziendali e organizzative che hanno un impatto sociale, come il rispetto dei diritti civili e lavorativi, l’attenzione alle condizioni di lavoro, la parità di genere e il rifiuto di tut te le forme di discriminazione, la capacità di contribuire al tessuto sociale e al territorio nei quali l’azienda presta la sua opera.

G come Governance riguarda le strategie e le scelte decisionali delle aziende e delle organizzazioni in termini di etica retributiva, di rispetto delle regole di meritocrazia, dei diritti degli azionisti, di contrasto a qualsiasi forma di corruzione e di regole nella com posizione dei CdA. La Governance è anche rappresentativa dell’identità dell’azienda, dell’organizzazione, della strategia, dell’at teggiamento e della determinazione con cui punta ad attuare i principi ESG.

fine di valutare il progresso di una società non solo dal punto di vi sta economico, come ad esempio fa il PIL, ma anche sociale e am bientale. Per la prima volta, con la riforma della legge di contabilità operata dalla legge n.163/2016, gli indicatori di benessere equo e sostenibile sono entrati nell’ordi namento italiano, venendo inclusi tra gli strumenti di programma zione e valutazione della politica economica nazionale.

Per quanto riguarda la misurazio ne delle performance delle impre se, il discorso si fa più complesso.

L’investimento in sostenibilità è da un lato un modo per rendere più efficiente la propria attività e i propri asset, dall’altro è anche premiante, perché gli investito

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 31
g COSA SIGNIFICA ESG

ri conoscono bene che c’è una correlazione tra performance am bientale e finanziaria almeno sul medio e lungo termine e si muo vono in tal senso.

Non a caso, proprio nella finanza nascono e si sviluppano degli indi catori chiamati ESG (environmen tal, social and governance).

Oggi vengono considerati il capo saldo dell’Investimento Sostenibi le e Responsabile (SRI – Sustaina ble and Responsible Investment).

Perché i criteri ESG sono diven tati così importanti?

I criteri ESG sono importanti per ché permettono di misurare in modo preciso e sulla base di para metri standardizzati e condivisi le

performance ambientali, sociali e di governance di un’azienda. Per lungo tempo l’impegno sociale, ambientale e le buone pratiche di governance di una organizzazio ne hanno rappresentato una scel ta del tutto libera e indipendente da parte delle organizzazioni e così la loro rappresentazione e la relativa comunicazione. I risultati raggiunti venivano rappresentati sulla base di scelte e logiche le gate a ciascuna realtà e non po tevano essere “misurate” o “para gonate” a quelle di altre aziende e non potevano essere oggetto di valutazione “oggettiva”. Nel contesto attuale sono premia te le aziende che riducono gli im

La strategia annuale di crescita sostenibile richiama alla più ampia strategia del Green Deal strettamente legata agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite

patti sull’ambiente e migliorano in ottica green il processo produt tivo, di contro sono penalizzate le aziende che perseguono solo il profitto economico. Per questo l’i ter verso la sostenibilità è oggi più che mai necessario per non corre re il rischio di essere tagliati fuori dai mercati. Oltre a quello compe titivo le aziende che si orientano verso la sostenibilità possono go dere anche di vantaggi in ambito normativo. Il panorama legislativo è caratterizzato da norme sempre più stringenti sul tema ambientale, quindi inevitabilmente l’adozione di comportamenti sostenibili, rap presenta un vantaggio in termini di tempestività e di adattamento alle nuove leggi.

Esistono molti strumenti a dispo sizione delle aziende e destinati ai loro stakeholder, il principale è rappresentato dal Bilancio socia le, Report CSR – Rendiconto della Corporate Social Responsibility, in Italia, conosciuto anche come Bilancio di sostenibilità.

Per il mondo agricolo, dell’agro alimentare e per il food system è sempre più importante prestare attenzione ai criteri ESG. La tra sformazione dei sistemi produtti vi ispirati a criteri di massima at tenzione all’impatto ambientale, sociale e a una gestione etica del le imprese e dei comportamenti rappresenta anche una grande occasione di sviluppo sia per le imprese che per il sistema Paese nel suo complesso.

A tal proposito, Confagricoltura e Reale Mutua Assicurazioni hanno lanciato da diversi anni l’iniziati va Agricoltura100, che premia le aziende agricole più innovative e indaga sulla diffusione della so stenibilità ambientale, sociale ed economica nel settore primario italiano. nnn

32 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022 FOCUS CIBO & SOSTENIBILITÀ

Un’indagine del Corriere della Sera premia il “sistema food” italiano. Una conferma dell’impegno di AgroNetwork per una filiera sostenibile sotto ogni punto di vista

di Tancredi Marini

Qualità del lavoro

Il 4 ottobre scorso il Corriere della Sera, in collaborazione con Statista, ha pubblicato l’indagine “Italy’s Best Em ployers”, che approfondisce le politiche sul personale di tutti i settori produttivi del Pae se. Politiche che fanno parte di quella che viene definita gestio ne sostenibile dell’impresa, ossia il terzo principio Esg, quello del la governance.

Lo studio del Corriere è stato condotto tra i lavoratori di azien de con oltre 250 dipendenti in Italia attive nei diversi settori in dustriali e di servizio, ai quali su base volontaria è stato chiesto di mettere un voto da uno a dieci per giudicare la propria azienda e di confrontarla con le proprie esperienze precedenti. Sono stati interpellati oltre 22.500 lavoratori in tutto il Paese con il risultato di generare la classifica dei luoghi di lavoro migliori per lavorare. Se al primo posto della classifi ca troviamo stabile Google e al secondo Banca d’Italia, la prima sorpresa è l’ottimo posiziona mento del settore agroalimenta re. Galbusera si piazza al terzo posto a pari punti con la secon da in classifica, la nostra Banca

Centrale. Ma il settore non si accontenta del podio: sono in fatti ben cinque le aziende che trovano posto nelle prime venti posizioni della ricerca. Oltre alla già citata Galbusera, parliamo di Ferrero (5), Heineken (8), Barilla (11), Fratelli Carli (15).

Le aziende alimentari sono le più apprezzate perché per pri me sono andate incontro ai bi sogni dei propri dipendenti; pur mantenendo a volte una gestio ne familiare, riescono a essere vicine sia agli esecutivi che ai loro collaboratori, prevedendo anche premi e benefit ambitis simi. Tra questi ultimi, ad esem pio, ci sono il Conto Welfare di Heineken e lo smart working e i nuovi servizi offerti da Coca Cola (43esima posizione). Ma in queste aziende si trovano anche la farmacia aziendale o le assi curazioni sanitarie estese anche alle coppie. Il ranking che ri guarda le aziende agroalimen tari vede, dopo le prime cinque posizioni già citate, Coca Cola

(43), Campari Group (50), Da none (64), Nestlè (70) e Bottega Verde (73).

Il legame naturale tra l’industria alimentare e il mondo agricolo resta al centro dell’attenzione di Confagricoltura che, proprio grazie al dialogo con l’industria alimentare nell’ambito di Agro Network, vuole contribuire al consolidamento dei rapporti di stretta collaborazione e coope razione tra imprese agricole, di trasformazione industriale e di distribuzione, studiando stra tegie e politiche di filiera e fa vorendo la creazione di reti im prenditoriali e territoriali.

Per questo la ricerca del Corriere della Sera e di Statista conferma ciò che con AgroNetwork è sta to già detto: le nostre imprese dell’Agrifood sono all’avanguar dia per alcuni dei temi più im portanti in Europa, dove la so stenibilità viene coniugata nella dimensione non solo economica ed ambientale, ma anche e so prattutto sociale. nnn

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 33
FOCUS CIBO & SOSTENIBILITÀ

La grande festa della vela

Cinquantasettesimi su 1.614 è il risultato di Marco Gilmozzi, vicepresidente API e skipper di Acquacoltura Sostenibile, l’imbarcazione dell’associazione presente alla Barcolana per sostenere i prodotti ittici italiani

di Veronica

Tutti quelli che amano il mare e la vela non pos sono perdersi la Bar colana, la spettacolare regata - arrivata alla sua 54esima - che trasfor ma Trieste nella capitale velica europea. Unica nel suo genere perché capace di amalgamare perfettamente la competizione agonistica con il villaggio “Bar

colana a terra”, la manifestazio ne internazionale attira, nella seconda settimana di ottobre, ol tre agli sportivi, numerosi turisti. Non poteva mancare il consueto doppio appuntamento con l’As sociazione Piscicoltori Italiani, che ha gareggiato con “Acqua coltura Sostenibile” e ha mostra to i suoi prodotti, illustrando la sua attività, nello stand del vil laggio. L’imbarcazione dei pisci coltori di Confagricoltura, guida ta dal vicepresidente API Marco Gilmozzi, ha ottenuto un ottimo risultato, piazzandosi, in classifi ca generale con tempi compen sati, 57a su 1614 partecipanti. “Acquacoltura Sostenibile” è sta to anche il filo conduttore dello stand dedicato alla promozione dell’acquacoltura italiana, leader nella sostenibilità, che non ha nulla da invidiare al prodotto pe

scato. Nello stand si sono alter nati momenti di formazione, di dialogo, di contatto diretto con i visitatori di tutte le età. Nell’am bito delle attività previste dal Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura (PNT) 2022-2024, sono stati an che dati consigli per l’acquisto di pesce, e regalati utili gadget e ricettari. Particolarmente ap prezzato l’omaggio più popolare della manifestazione: una borsa termica con piastra eutettica per trasportare i prodotti ittici fre schi. Leader nella piscicoltura sostenibile, l’acquacoltura italia na porta innovazione anche in cucina con prodotti trasformati e pronti da cuocere, ideati e pre parati dalle nostre imprese itti che, che offrono al consumatore la completa tracciabilità del pro dotto. nnn

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Mazzanti Marco Gilmozzi, vicepresidente API, skipper di “Acquacoltura Sostenibile”
FOCUS CIBO & SOSTENIBILITÀ

Una Merano da degustare

Il Merano Wine Festival archivia la 31a edizione con un bilancio più che posi tivo: novemi la presenze nelle cinque giornate e risonanza mediatica oltre ogni migliore aspet tativa. Anche il ministro dell’Agricoltu ra, Francesco Lollobrigida, non è manca to all’appun tamento al toatesino. Le due sessioni espositive nelle sale del Kurhaus e nella GourmetArena sono state sempre affolla te, a conferma che la formula convince. La dimensione ridot ta del festival, nella città dal fascino rac colto, fa sì che la kermesse ideata da Helmuth Köcher mantenga le sue preroga tive: grande attenzione alla sosteni bilità, al rapporto con i territo ri di produzione, e anche alla storia che le varie aziende e cantine rap presentano. Non manca no grandi nomi del vino a fianco dei piccoli pro duttori, tutti con lo stesso

spazio espositivo. Sono i vini che par lano, non gli stand. La zona Gourmet ha visto la parteci pazione di Confagri coltura con un’area dedicata ad alcuni prodotti simbolo del made in Italy: olio extravergine di oliva, formaggi, pasta e qualche vino di aziende che non hanno partecipa to alla selezione del festival. Poco distante dalla Kurhaus, al Teatro Puccini, il vicepresiden te di Confagricoltura, Giordano Emo Capodilista, ha partecipato al summit “Respiro e Grido della Terra”, in un panel che ha visto la presenza dei vertici istituzionali dell’Abruzzo e della Nuova Zelan da: due “regioni” vitivinicole che puntano sulla sostenibilità come modello di svilup po territoriale. Se in Nuova Zelanda questo modello è già collaudato, la regione Abruzzo si candida a definirlo attraverso strategie di sostenibilità, in parte già in atto, per valorizzare il patrimonio am bientale e turistico.

“Confagricoltura ha portato un messaggio di attenzione sul temaha affermato il vicepresidente Emo Capodilista -. La sostenibilità è un insieme di buone pratiche che da

molto tempo abbiamo messo in atto, non solo in vigna, ma che dovremo comunicare con più for za, senza dimenticare che scienza, esperienza in campo e tecnologia fanno parte sia del concetto di so stenibilità, sia di sviluppo. È in que sta direzione che dobbiamo conti nuare a muoverci”. (ag) nnn

Il ministro Lollobrigida, a margine della visita al Merano WineFestival, ha incontrato i vertici dei Giovani Agricoltori e dell’Unione di Bolzano nella sede di Confagricoltura. I giovani hanno consegnato al neo ministro un documento sul problema del lupo in Alto Adige: c’è il rischio - è stato evidenziato - che gli allevatori non portino più gli animali in alpeggio, con con seguenze inevitabili sulla tenuta delle aziende agricole e sul paesaggio.

FIERE WINE FESTIVAL
g LOLLOBRIGIDA VISITA L’UNIONE DI BOLZANO
NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 35
(da sx) il presidente dei Giovani agricoltori Alto Adige (Südtiroler Bauernjugend), Raffael Peer, il ministro Lollobrigida e la direttrice dei Giovani, Angelika Springeth

Dall’1 al 3 dicembre tornano le Fiere Zootecniche Internazionali con una 77esima edizione dedicata alle più recenti innovazioni del comparto

Oltre 650 capi iscritti pro venienti da 120 alleva menti di 8 Paesi, una vetrina espositiva con quanto di più innovativo il comparto sa esprimere ed oltre 50 momenti di approfon dimento con un qualificato focus dedicato alla formazione di gio vani e professionisti. Si presenta così l’edizione numero 77 delle Fiere Zootecniche Internaziona li di Cremona, in programma da giovedì 1 a sabato 3 dicembre. Rassegna che è il frutto di un lun go e capillare percorso di condi visione con tutti i protagonisti del settore, in una logica di sempre maggior coinvolgimento ed inter relazione capace di fare evolve re ulteriormente il modello della ‘semplice’ proposta espositiva e

Cremona

convegnistica. “Abbiamo lavora to con particolare convinzione in questa prospettiva - spiegano il presidente di CremonaFiere, Roberto Biloni (esponente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi) e il direttore Massimo De Bellis - pensando ad una ma nifestazione capace di intercetta re e rappresentare al meglio tutta

la vitalità e le diverse sfaccetta ture del mondo della zootecnia”. Come ogni anno, grande atten zione è stata riservata alla dimen sione internazionale, che spazia dalla provenienza dei capi a quel la dei giudici; senza ovviamente dimenticare il certosino lavoro di promozione oltreconfine svilup pato senza soluzione di continu

g SUINICOLTURA, TRA CONSUMI E GENETICA

Attenzione puntata su due comparti cruciali come quelli della suinicoltura e del latte nei convegni che la Libera Associazione Agricol tori Cremonesi propone a CremonaFiere (un terzo appuntamento sarà quello organizza to come ogni anno dai giovani dell’Anga). Il primo dicembre, alle 9.30 presso l’Area eventi del Padiglione 2, si parlerà appunto della si tuazione della suinicoltura tra scenari di mer cato, andamento dei consumi, Peste Suina Africana (Psa) e prospettive della genetica. Al tavolo dei relatori Riccardo Crotti (presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera), il commissario straor dinario alla Psa Angelo Ferrari, Rudy Milani (presidente della Fnp di Confagri coltura) e il docente dell’Università Cattolica Gabriele Canali. Le conclusioni dei lavori sono affidate a Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’agricoltura, all’alimentazione ed ai sistemi verdi; nel ruolo di moderatore parteciperà inve ce Davide Berta, vicepresidente della Fnp e leader della sezione suini regionale.

36 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
FIERE ZOOTECNIA IN MOSTRA
Roberto Biloni, presidente di CremonaFiere Angelo Ferrari, commissario straordinario per la Psa

guarda al futuro

ità con la collaborazione di Ice Agenzia, e che durante la manife stazione permette di ‘toccare con mano’ risultati particolarmente significativi. “Al visitatore - sotto lineano Biloni e De Bellis - viene proposto un itinerario ragionato attraverso tutti gli elementi cen trali dell’imprenditoria agricola: dalla genetica all’alimentazione

del bestiame, fino ad attrezzatu re, macchine e servizi finalizzati ad una produzione sempre più sostenibile e attenta alle esigenze dell’intera comunità (dall’alleva tore alle aziende coinvolte nella filiera, al consumatore)”. Cremo na si conferma inoltre lo scena rio privilegiato per lo sviluppo del dibattito sulla zootecnia sot

Sarà il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti a concludere l’iniziativa che ha per titolo ‘Latte: produzione e trasformazio ne, consumi e prezzi’, in scaletta venerdì 2 dicem bre alle 14 nella sala Ponchielli di CremonaFiere. A fare il punto della situazione - dopo l’introdu zione del presidente di Confagricoltura Lombardia e della Libera, Riccardo Crotti - saranno Daniele Rama (docente all’Università Cattolica e direttore dell’Osservatorio sul mercato dei prodotti lattiero caseari, che si concentrerà sulle attese dei produttori in ordine alla re munerazione del prodotto), Maurizio Roldi, che guida la sezione di pro dotto di Confagricoltura Lombardia e la Op MondoLatte, ed il vicepresi dente di Assolatte Antonio Auricchio, chiamato a illustrare le analisi e le valutazioni dell’industria di trasformazione. Moderatore sarà Giovanni Guarneri, coordinatore del settore latte dell’Alleanza delle Cooperative e da poco eletto alla guida del Gruppo di lavoro latte del Copa Cogeca.

to il profilo tecnico, scientifico, genetico e delle innovazioni che interessano i bovini da latte, ma anche i comparti suino ed ovica prino; e per l’analisi degli scena ri ‘politici’ di più ampio respiro, declinati attraverso partite cru ciali come il benessere animale, l’approvvigionamento delle ma terie prime, la sostenibilità am bientale ed ecomomica, l’utilizzo delle risorse (a partire dall’ac qua) e le energie rinnovabili. Tra le novità dell’edizione 2022, un focus sulla formazione rivolto a target differenti: bambini, studenti degli istituti agrari (impegnati in un progetto che ne ha coinvol ti circa un migliaio), agronomi e professionisti ai quali è dedicata un’iniziativa di aggiornamento. Un dialogo serrato con i consumatori ed i professionisti di oggi e di do mani, che nelle aree dimostrative troverà spazio per i mezzi agricoli più innovativi e sofisticati (Cremo na è anche sede del Centro di in novazione agro-zootecnico); e che in occasione dell’asta terrà alta la bandiera della solidarietà in ambi to assistenziale e sanitario. nnn

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g QUALE MERCATO PER IL LATTE ITALIANO Maurizio Roldi, presidente di Federlombarda sezione latte

Alle attività della loro azienda agricola e zootecnica, Stefano e Luigi Pasquali hanno affiancato un impianto biogas da 625 kW, a cui si aggiungerà un progetto agrisolare da 90 kW, candidato ai fondi del PNRR

Obiettivo diversificazione

Chiave in grado di apri re molte porte sul fu turo del settore prima rio - puntando al giusto equilibrio tra sostenibi lità ambientale, sociale ed economica - la prospettiva dell’economia circolare è sem pre più al centro di analisi e concrete pratiche di azienda, ed avrà certamente un posto d’ono re fra i temi dibattuti nelle Fie re Zootecniche Internazionali di Cremona. Una nuova frontie ra verso la quale è orientata da tempo l’azienda agricola dei fra telli Stefano e Luigi Pasquali che a Torre De’ Picenardi (in pro vincia di Cremona) affiancano l’attività produttiva più tradizio nale ad un crescente impegno nell’ambito delle agroenergie. Da una parte 200 ettari coltivati a mais, erba medica e frumento, e 350 vacche in lattazione, che assicurano a Latteria Soresina 40 mila quintali di latte all’anno da trasformare in Grana Padano e Provolone; dall’altra, un impian to di biogas da 625 kW costruito a fine 2010, e il progetto di un impianto agrisolare da 90 kW che verrà collocato sui tetti della stalla (si attende l’esito del ban

do legato al PNRR per l’eventua le finanziamento, mentre i lavori dovrebbero concludersi tra fine 2023 e la prima metà dell’anno successivo).

“Già dodici anni fa avevamo de ciso di puntare sul biogas pro prio in un’ottica di diversifica zione produttiva - spiega Stefano Pasquali, consigliere della Libera Associazione Agricoltori Cremo nesi - ed ora abbiamo deciso di intraprendere questa nuova ini ziativa. Fin qui i risultati sono stati buoni, al punto che attual mente il fatturato aziendale deri va in parti quasi uguali dai due

campi d’azione, con le stalle di poco oltre al 50% del ‘peso’ com plessivo”.

Ma la diversificazione costitu isce anche un ben collaudato meccanismo di economia circo lare, che insieme all’efficienza produttiva garantisce un saldo ambientale positivo. Biomasse e reflui zootecnici alimentano l’impianto di biogas, che a sua volta produce energia da immet tere in rete (escludendo solo il piccolo quantitativo che può essere trattenuto per far funzio nare l’impianto stesso); mentre il digestato è utilizzabile come

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di Andrea Gandolfi
PRODUZIONI LA NUOVA ZOOTECNIA-1

diversificazione

fertilizzante di particolare effi cacia, riducendo o addirittura azzerando il ricorso a prodotti chimici peraltro molto rincarati

negli ultimi mesi. “Davvero - in questo modo - tutto si tiene; ed è quindi possibile chiudere il cer chio di un sistema assolutamen te virtuoso. Una dinamica che ci interessa da sempre, sia in chia ve economico produttiva che dal punto di vista ambientale”. Il futuro, però, porta con sé an che importanti nodi da scioglie re. “Il regime di incentivazione del nostro biogas scade fra tre anni, e finora ci ha assicurato una tariffa fissa onnicomprensi va pari a 0,28 euro al kW, soddi sfacente anni fa, ma adesso spin ta fuori mercato dal vertiginoso aumento dei costi di produzione. Così, da un lato dobbiamo fron teggiare una situazione econo micamente insostenibile nel me dio-lungo periodo (ci auguriamo quindi che l’assetto dei mercati si normalizzi in tempi brevi); dall’altro attendiamo chiarimen ti normativi sulla possibile evo luzione dell’impianto. Se, cioè, si potrà proseguire con incen tivi adeguati la produzione di energia elettrica, o l’unica stra da percorribile sarà invece la ri conversione a biometano: sulla quale grava però il vincolo della distanza ‘ammissibile’ dall’allac cio della rete. Un aspetto che potrebbe rendere l’operazione insostenibile in termini econo mici ed operativi. Ma in un Pa ese che ha sempre più bisogno di energia (meglio se rinnovabi le), altri ostacoli su questa stra da sarebbero molto difficili da comprendere”. nnn

Gli incentivi che ci hanno sostenuto fino ad oggi, adesso rischiano di essere fuori mercato a causa dal vertiginoso aumento dei costi di produzione (Stefano e Luigi Pasquali)

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Zero scarti

Il tema della riduzione delle emissioni è da diversi anni, per non dire da sempre, prioritario per le aziende agricole italiane, siano esse collocate in pianura, in mon tagna o in collina. In provincia di Mantova, tra le realtà che negli ultimi anni han no investito considerevolmente in questa direzione vi è certa mente la società agricola Bugno, un allevamento di vacche da lat te per la produzione di Grana Padano, guidata dal presidente di Confagricoltura Mantova, Al berto Cortesi. “La mia azienda, così come tantissime altre nella nostra provincia, lavora da anni su queste tematiche. La sensibili tà - spiega Cortesi - non è di cer to nuova dunque. Riteniamo che

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di Nicola Artoni
PRODUZIONI LA NUOVA ZOOTECNIA-2
Nell’azienda del presidente di Confagri Mantova, Alberto Cortesi, i liquami sono una risorsa. Adesso, l’imprenditore punta sul biogas Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova e proprietario dell’azienda agricola Bugno

una corretta gestione dei reflui e una conseguente riduzione delle emissioni siano fattori che con corrono al miglioramento delle rese e delle prestazioni econo miche di una moderna azienda agricola”.

In questo senso, il primo punto di cui tenere conto è quello re lativo alla copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami. “Ci siamo accorti - prosegue Cor tesi - che l’utilizzo dei liquami come fertilizzanti nel momen to più opportuno per la cresci ta della pianta è un qualcosa di fondamentale. Cinque anni fa dunque, sfruttando anche i con tributi del Psr, abbiamo deciso di coprire tutte le nostre vasche di stoccaggio. Tutto ciò migliora la gestione del refluo e soprattutto

impedisce la dispersione di am moniaca in atmosfera, abbatten do notevolmente le emissioni”. Un investimento che Cortesi giu dica “sorprendentemente effica ce” è stato quello relativo alla botte per gli spandimenti. “L’ab biamo dotata di barra con calate a terra, che incidono il terreno per alcuni centimetri e interrano direttamente il liquame. Tutto questo - aggiunge l’imprendito re - ci ha permesso di migliorare significativamente la produttivi tà dei cereali autunno-vernini, oltre che abbattere in maniera decisa le emissioni, in quanto l’azoto depositato a terra non rilascia ammoniaca nell’atmo sfera, ma viene assorbito subito dalle piante. In ultimo, si riduco no anche gli odori, aumentando il grado di accettabilità sociale dell’agricoltura”. Negli ultimi tre anni l’azienda mantovana si è convertita anche alla minima lavorazione, abban donando dunque l’aratura. “Ab biamo investito in macchine che muovono il terreno a media pro fondità, senza rivoltare gli strati. In questo modo si creano microfessure e le radici delle piante affondano meglio, e si evita che i benefici ambientali della ri tenzione del carbonio vengano meno. Dopo questi passaggi, la voriamo il terreno con macchine superficiali, preparando il letto di semina”.

In ultimo, l’impianto di biogas, da poco ultimato. “Sarà alimentato da liquami e letami - spiega an cora Cortesi - e fornirà un enor me contributo nella riduzione del metano emesso in atmosfera. Dal punto di vista agronomico, poi, abbiamo molteplici prove del fat to che il digestato, prodotto da questa tipologia di impianti, sia un ottimo fertilizzante, addirittu ra migliore di liquame e letame». “Con i numerosi investimenti fatti negli ultimi anni - conclude il presidente di Confagricoltura Mantova - crediamo di aver chiu so il cerchio per quanto riguarda l’efficientamento aziendale e la

cosiddetta economia circolare. I benefici sono molteplici, in pri mis il risparmio economico nella gestione dell’azienda. Il prossimo passo, a questo punto, è arrivare a possedere la certificazione di azienda virtuosa dal punto di vi sta della riduzione delle emissio ni e della produzione di energia rinnovabile, dal momento che, oltre al biogas, abbiamo anche un impianto fotovoltaico, che ci da una bella mano, soprattutto in momenti delicati come quello che stiamo vivendo”. nnn

La copertura delle vasche di raccolta dei liquami riduce la dispersione di ammoniaca

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L'impianto a biogas di Cortesi in costruzione tratterà i reflui dell'allevamento La stalla dell’azienda Bugno

Gli

“Siamo

Da giovedì 3 a domenica 6 novembre scorsi Ve rona ha ospitato Fiera Cavalli. Settecentocin quantuno espositori da 25 Paesi, 25 delega zioni di buyer internazionali, 35 associazioni di allevatori, oltre 3mila animali esposti di oltre 60 razze. Questi, i princi pali numeri dell’esposizione di quest’anno che ha accolto ben 160.758 visitatori provenienti da 64 Paesi e 492 giornalisti, di cui 55 esteri. Eppure, il comparto equino è ancora visto dalla legge come un cugino acquisito del mondo agricolo, ad eccezione di quel

la fetta di imprese impegnate nella produzione alimenta re. Eppure, che sia arrivato il momento di cambiare registro includendo questo mondo nel settore primario, lo testimonia no i numeri. Due dati su tutti: le 27mila aziende che ne fan no parte gestiscono mal con tati 400mila capi e di questi, 140mila sono impegnati nel ramo ippico/sportivo; soltan to il 4% degli animali allevati è destinato alla macellazione.

Il cavallo rappresenta già oggi un importante alleato per quel le aziende che puntano alla di versificazione del proprio busi ness con attività di agricoltura sociale, ospitalità e ristorazio ne, equiturismo e sport.

“È fondamentale che alle im prese agricole che allevano cavalli venga riconosciuto pie namente lo status di aziende agricole, con la creazione di un Albo Imprenditoriale Agricolo legato al cavallo che ne permet ta la riorganizzazione. Proprio come accade nel resto d’Euro pa”, ci racconta Ferruccio Badi, allevatore e presidente della FNP Cavalli di Confagricoltura.

“Il mancato riconoscimento del nostro mondo come parte del settore primario ci ha esclusi dai ristori messi in campo con tro pandemia e rincari energe

Il sottosegretario al Mic, Vittorio Sgarbi, allo stand di Confagricoltura

di Francesco Bellizzi Noi siamo aziende agricole”, dice Ferruccio Badi di ritorno da Fiera Cavalli di Verona.
FIERE CAVALLI D’ITALIA
allevamenti equini ancora non rientrano nel settore primario, ma una legge potrebbe colmare il gap
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agricoltori”

tici. Eppure - continua il presi dente della Federazione, stiamo soffrendo la crisi proprio come tutti gli altri, dato che abbiamo bisogno di materie prime come fieno, biada e altri cereali”. Se condo i dati di Confagricoltu ra, a settembre i costi per gli allevamenti sono cresciuti del 27% rispetto all’anno scorso, a fronte di una riduzione del 60% della produzione di fieno. Dif ficile far quadrare i conti, visto anche l’aumento del 58% del costo carburante, del 70 dei fo raggi e di quasi dell’80 per l’e nergia elettrica.

Senza dimenticare l’ippica ita liana, fiore all’occhiello dell’Ita lia all’estero, che versa da anni in una sistematica crisi. Per il comparto la FNP ha dei sugge rimenti consegnati al ministro

per l’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, tra i visitatori del lo stand della Confederazione alla fiera scaligera. Il compar to va aiutato anche se è solido, tanto per citare l’ultima vitto ria italiana in ordine di tempo all’International Trot (il cam pionato del mondo dei trotta tori che si giocava in USA) con il cavallo Cokside.

“Negli ultimi anni - prosegue il presidente - l’allevamento equi no è stato trascurato dalle politi

che, nonostante l’importanza an che per lo sviluppo dei territori rurali e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Questo gap di attenzione al settore va colma to con specifici provvedimenti”. Confagricoltura si è mossa par tecipando alla stesura del dise gno di legge (“Disciplina dell’ip picoltura”, n. 2531) presentato in Parlamento il 4 giugno del 2020 dalla capogruppo in commis sione Agricoltura della Camera, Maria Chiara Gadda (Iv), tra gli ospiti dello stand della Confe derazione “È stata l’occasione per discutere dei contenuti del disegno di legge, che ci piace proprio perché introduce il ri conoscimento della nostra come filiera agricola - commenta Badi -. Allevare e produrre equini dà vita ad una vera e propria fi liera produttiva”. Al governo la FNP Equini chiede il riconosci mento della filiera e che ven gano estesi al comparto anche gli sgravi sull’aliquota dell’Iva, ”che tutt’oggi continuiamo a pagare al 22% con gravi danni anche sulla nostra competitivi tà rispetto ai partner europeichiosa Badi -. Siamo riusciti ad ottenere l’inserimento dell’Iva ridotta per il comparto con la direttiva Ue 2022/542, adesso tocca al governo recepire tale misura. Come componente del la commissione Ue dedicata al settore e come vicepresidente del gruppo di lavoro Cavalli del Copa Cogeca, mi sto spendendo per inserire come già richiesto dall’Irlanda il cavallo nei piani di sostegno europei”. nnn

foto tratta da fieracavalli.it
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(da sx) Luca Zaia, presidente della Regione Veneto e Ferruccio Badi, presidente Fnp Cavalli di Confagricoltura

S.O.S.

Misure urgenti per dare un supporto finanzia rio alle imprese, quali indennizzi e strumen ti di sostegno al red dito e alla liquidità, ma anche interventi per allevia re i costi di produzione, oramai insostenibili, agendo sulla ridu zione del costo del lavoro attra verso la decontribuzione degli oneri sociali. È quanto è stato sottolineato all’incontro di metà novembre tra la sezione frutti cola di Confagricoltura EmiliaRomagna, il presidente della Federazione Nazionale Frutticol tura, Michele Ponso, e gli uffici di Confagricoltura. Tema del ver tice è stata la gravissima situa zione in cui versa la frutticoltura, e in particolare quella emilianoromagnola, dopo una campa gna compromessa dalla siccità e

dall’ondata di caldo anomalo, ol tre che dai folli rincari dei fattori produttivi.

Il comparto necessita di de trazioni fiscali per calmierare i prezzi dell’energia e di inter venti tempestivi per ridare com petitività, accelerando sullo svi luppo della ricerca scientifica e delle moderne biotecnologie sostenibili. “Ci troviamo ad af frontare l’ennesimo anno nero, che ha visto crollare produtti vità e redditività delle imprese - afferma Ponso -. Occorrono azioni immediate da parte del governo e dell’Europa, in rac cordo con le Regioni e le Orga nizzazioni dei Produttori”.

Le richieste da proporre al nuo vo Parlamento e al nuovo Ese cutivo sono su più fronti: af frettare i tempi per costituire il catasto frutticolo oramai richie

sto da anni; istituire un Tavolo frutticolo nazionale permanente per affrontare lo stato di crisi e puntare al rilancio del compar to; mirare a ottenere la morato ria sui mutui e la concessione di aiuti per l’espianto e il reim pianto; risolvere la problemati ca relativa alla sospensione dei contributi; indirizzare la ricerca e destinare i fondi regionali per la risoluzione delle problemati che più urgenti. (Red) nnn

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Michele Ponso, presidente FNP Frutticoltura
PRODUZIONI FRUTTA
Detrazioni fiscali e tutela della competitività del comparto, sono le richieste del presidente FNP Michele Ponso: “Occorrono azioni immediate da parte del governo e dell’Europa”

Si è conclusa la quinta edizione di The Rome Table. Al centro della due giorni di B2B internazionali la fase critica che il comparto sta vivendo

La quinta edizione di “The Rome Table” si è svolta in un momento partico larmente difficile per il comparto dell’ortofrutta, come ha sottolineato il componente di giunta di Confa gricoltura, Nicola Cilento, inter venendo alla serata inaugurale della manifestazione. “Questo appuntamento iconico dedicato all’incontro tra domanda e offer ta quest’anno è ancora più uti le, non solo per reagire al caro energia, ma anche per affrontare

Alla ricerca di nuovi mercati

insieme la forte pressione inflat tiva - ha detto Cilento -. Si parla tanto di sovranità alimentare in questi giorni, e l’ortofrutta può ben dirsi sovrana sia dal punto di vista della quantità, sia della qualità. Eppure il settore soffre. Ci vorrà un colpo di reni del go verno e la capacità organizzativa dei nostri imprenditori per tro vare una soluzione”.

I fattori di destabilizzazione sono molti: i continui incremen ti dei costi di produzione, un’e state caldissima e siccitosa, la costante riduzione dei mezzi di difesa fitosanitaria sommata alla proposta europea di stringere le maglie dell’uso dei prodotti anti parassitari, la difficoltà di repe rire manodopera, la contrazione dei consumi, la forte concorren za esercitata dai Paesi Terzi. “Per gli operatori sono sempre più necessarie occasioni come “The Rome Table” - ha sottolineato il presidente della Confederazione, Massimiliano Giansanti - capace di facilitare la ricerca di nuovi mercati, di nuove opportunità di collocamento della produzione ortofrutticola e di consolidamen to e rafforzamento dei rapporti commerciali, sia nazionali che esteri”. Le aziende associate han no partecipato numerose all’in

tensa due giorni di B2B interna zionale. Ai tavoli d’affari erano presenti importanti catene della Gdo italiana come Migross, MD, Végé e Ce.Di Marche. I buyer esteri presenti provenivano da dieci Paesi, tra cui la new entry dell’Indonesia. L’evento, che si è tenuto della tradizionale sede dell’A.Roma Lifestyle Hotel, ha avuto come partner, oltre a Con fagricoltura, Fruitimprese, Italia Ortofrutta Unione Nazionale, CSO Italy, Italmercati Rete d’Im prese e Fedagromercati. “L’ortofrutta italiana soffre par ticolarmente il cambiamento cli matico e il vertiginoso aumento dei costi energetici e delle ma terie prime che erodono sempre più la marginalità delle imprese - ha concluso Cilento -. A que sto si aggiunge la preoccupan te contrazione dei consumi per effetto della notevole spinta in flattiva degli ultimi mesi (-9% di acquisti da parte delle famiglie italiane), che ha messo ancor più in difficoltà le nostre azien de, esposte ad una forte concor renza da parte dei Paesi Terzi. Eventi come “The Rome Table” sono importanti per promuovere l’incontro tra domanda e offerta di una filiera fondamentale del made in Italy”. nnn

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Nicola Cilento, componente di giunta di Congagricoltura
PRODUZIONI ORTOFRUTTA

Il Bianco del Cilento

Non è semplicemente un prodotto, ma una vera e propria filosofia, quella portata avanti dall’azienda agricola “Il Fico”, specializzata nella produzione e nella trasfor mazione del Fico Bianco del Ci lento Dop biologico. Un vero e proprio patrimonio locale, che rappresenta la storia, la cultura e la vita degli ultimi 2.500 anni. Un tempo conosciuto come “pane dei poveri” e oggi ricercato pro dotto gourmet, affonda le sue radici nella storia locale, nei pro verbi e nella mitologia popolare. La famiglia Ruocco, con il tito lare Guido, il fratello Maurizio e il padre Paris, hanno creduto in questo frutto del territorio, tanto da investire nella sua valorizza zione nei tre siti di produzione:

due ad Agropoli e uno a Capac cio. ”Abbiamo puntato con con vinzione in questa nostra avven tura - spiega a Mondo Agricolo Guido - rivisitando e ripiantando gli alberi che avevano i nonni. Il 2007 è stato l’anno in cui siamo partiti con la produzione Dop, poi nel 2013 l’azienda è stata in teramente certificata biologica”.

L’azienda è leader nella produ zione di fichi, che qui si consu mano e si trasformano in tanti modi differenti seguendo le sta gioni. E il prodotto viene sempre e rigorosamente raccolto a mano. D’altronde la coltura della varietà “Dottato”, quella del Fico Bian co del Cilento, praticamente da sempre, in queste zone, disegna, insieme agli alberi d’olivo, que sti meravigliosi paesaggi. Per la semplicità di coltivazione e per la

di Elisabetta Tufarelli La punta di diamante dell’azienda biologica dei Ruocco (agricoltori e trasformatori da sempre) è il Dottato, il Fico Bianco Dop: territorio, tradizione e innovazione 46 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022 PRODUZIONI ORTOFRUTTA “IL FICO”

sua resistenza alle avversità è sta to da sempre utilizzato come fon te di reddito, anche per la pos sibilità, grazie all’essiccazione, di essere un prodotto ricercato, in Italia e all’estero per tutto l’anno. “Ma in questa stagione - chiarisce l’imprenditore - oltre ai forti rin cari, ci sono stati problemi con il raccolto. Contrariamente ad altre zone dove si scontava la siccità, qui la pioggia ha generato un calo attorno al 40% del prodotto”. Il Dottato si contraddistingue per la sua polpa soda e compatta, con una buccia chiara e sottile. Il “Bianco del Cilento” si chiama così perché rivela il caratteristico e inconfondibile colore che assu me il fico, una volta essiccato. La produzione nell’azienda Ruocco non è una semplice coltivazione per produrre fichi secchi, ma il risultato della passione e dell’a more di tutta la famiglia per que sto prodotto, che viene esporta to in tutta Europa e partecipa al progetto Grandi Chef. “L’essere al tempo stesso produttori e tra sformatori, per la mia famiglia e i nostri collaboratori, è senz’altro un privilegio ma, al tempo stes so, soprattutto una responsabilità - riflette -. Siamo costantemente a stretto contatto con i nostri clien ti, che vengono puntualmente messi al corrente delle varie fasi

“Oggi non basta produrre - afferma Guido Ruocco -, occorre rispondere e, quando è possibile, addirittura anticipare le esigenze dei clienti. Serve innovazione a tutto tondo nei prodotti, che devono essere sempre pratici, versatili e di altissi ma qualità, ma anche nel modo di approcciarsi”. È così che, da qualche tempo, l’azienda organizza espe rienze autentiche, come assistere alla raccolta dei Fichi Bianchi del Ci lento, conoscerne storia e aneddo ti; degustare questo protagonista, accompagnato dal distillato Fico23 e fare veri e propri percorsi biogourmet con i prodotti aziendali e del territorio cilentano.

di produzione, soprattutto in relazione alla disponibilità dei quantitativi di materia prima. A questa attività si aggiungono i ri schi e le difficoltà che caratteriz zano l’attività di noi produttori”. Moltissime sono le declinazioni e le trasformazioni del Fico del Ci lento Dop, che si consuma fresco appena raccolto, essiccato, con servato e in diverse preparazioni apprezzatissime tutto l’anno e, in particolare, sulle tavole natalizie. “Seguiamo il rigido disciplinare di produzione. Dopo la raccolta - spiega l’imprenditore cilenta no - vengono iniziate le diverse lavorazioni, partendo dalla steri lizzazione. Qui usiamo la tecnica antica che, in dialetto, si chiama impaccare”.

Fondamentale è aver voluto sem pre mantenere uno stretto lega me con il proprio territorio. Am plissima la gamma dei prodotti, tutti accomunati dalla dolcezza e dal delizioso assaggio, che van no dal fico munnato, cioè sbuc ciato a mano e poi essiccato; ai salami di fico, ricoperti di cioc colato fondente e poi avvolti in foglie di fico; fino al cotechino: pasta di fichi, agrumi e berga motto avvolti in foglie di fico. Ma anche l’aceto balsamico con melassa di fico, le confetture, i pomodori secchi, oltre ad anti che ricette di famiglia, come la Suprema (involtino di pasta di fi chi, nocciole, mandorle, cannella e zeste di limone), i Baci del Ci lento (praline con fichi, mandor le ricoperti di cioccolato), solo per citarne alcuni. nnn

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 47
g LA RACCOLTA NEI CAMPI DIVENTA UN EVENTO PER I VISITATORI

Nuove tecnologie e miglioramento genetico per aumentare resilienza e produttività. I massimi esperti mondiali a confronto a Bologna

Dal grano

Un alimento accessibile, facile da preparare e che mette d’accordo tut ti: la pasta, simbolo del made in Italy, celebrata con il World Pasta Day il 25 di ottobre scorso. L’Italia è il primo Paese produttore di pasta, con 3,6 milioni di tonnellate l’an no, per oltre il 60% esportata, e la coltivazione di frumento duro, la più estesa, copre 1,26 milioni di ettari di superficie, con una pro duzione raccolta totale di oltre 3,9 di tonnellate. Per Confagricoltura, alla luce an che delle ripercussioni dell’ano

malo andamento climatico e dei rincari record dei costi di produ zione scatenati dalla crisi energe tica, è necessario salvaguardare il comparto cerealicolo attraverso

investimenti materiali e immate riali che consentano di continua re a produrre cibo eccellente sot to il profilo organolettico e con elevati standard di qualità. “Ora più che mai - ha commentato il presidente Massimiliano Gian santi - bisogna far ricorso alla ri cerca ed alle tecnologie, perché il settore dei seminativi è uno di quelli che può avvantaggiarsi di più dalla innovazione in tutti i campi: dall’agricoltura di preci sione al miglioramento genetico di ultima generazione.”

Temi questi affrontati dalla quar ta edizione di “From Seed to Pa sta”, l’iniziativa realizzata dall’U niversità di Bologna con Roberto Tuberosa, ordinario di Genetica agraria, in partnership con Wheat Initiative; CIMMYT, International Maize and wheat improvement center; ICARDA, Science for re silient livelihoods in dry areas; CREA, Consiglio nazionale delle ricerche in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria; Crop Deve lopment Center - USASK, che ha riunito a Bologna, dal 26 al 29 ot tobre, i massimi esperti mondiali della filiera del frumento: agrono mi, genetisti, fisiologi ed altri pro

di Gabriella Bechi
NOVITÀ IN CAMPO
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Roberto Tuberosa, ordinario di Genetica agraria Unibo

alla pasta

fessionisti dell’industria pastaria. Il grano è la principale coltura al mondo. Fornisce il 20% delle calorie ed il 20% delle proteine nella nutrizione delle popolazioni dei Paesi sviluppati e ancor più nei Paesi in via di sviluppo. È la coltura più commercializzata al mondo e le rese produttive sono aumentate, dagli anni ‘60 ad oggi, da 1 a 3,5 tonnellate per ettaro. “Tuttavia, si registra un proble ma - ha spiegato Peter Langridge, Chair del Scientific Board Inter national Wheat Initiative, organiz zazione che si occupa di creare un collegamento tra i decisori po litici e il mondo della ricerca -. La domanda di questo alimento au menterà del 60% da qui al 2050 mentre, per contro, assistiamo ad una stagnazione delle rese. In più si consideri che il frumento è par ticolarmente sensibile al cambio climatico e ogni grado di aumen to della temperatura causa una perdita di resa delle colture cere alicole del 7%. In questo senso bi sogna lavorare nella direzione di sviluppare sicurezza alimentare e quindi prodotti di qualità resilien ti ai cambi climatici e allo stesso tempo aumentare le rese”.

Nel corso dell’incontro bologne se, è stato presentato un inno vativo progetto di ricerca, frutto dell’accordo tra l’Università di Bologna, il CREA e l’Università di Saskatchewan in Canada: ‘Ver so un pangenoma del grano te traploide’, che fa un passo avan ti importante nella genomica.

“Questa ricerca - ha spiegato Lu igi Cattivelli, direttore del Centro di ricerca genomica e di bioin formatica del CREA - fornirà agli agricoltori varietà più resistenti a

fitopati ed avversità climatiche e allo stesso tempo creerà le fonda menta scientifiche dell’aggiorna mento della normativa europea sulle New Breeding Techinques. Il pangenoma è l’insieme di tut ti i geni di una certa specie di frumento duro. Noi vogliamo sequenziare tutti i geni delle più importanti varietà di frumento duro per creare un sorta di ban ca dati sulla base della quale, il decisore europeo, potrà iniziare a ragionare in modo concreto su come poter intervenire nell’ag giornamento della normativa sul le New Breeding Techniques”. Un appello affinchè il confronto in atto a livello comunitario possa evolversi verso la possibilità di un utilizzo, ancorché controllato, del le nuove tecniche di miglioramen to genetico è arrivato nel corso di “From seed to pasta” da Assose menti, che ha lanciato l’allarme sull’attuazione del Green Deal eu ropeo, che “rischia di causare una perdita della produzione agricola del 20%”, se le proposte conte nute nelle due strategie Farm to Fork e Biodiversity, come taglio di agrofarmaci e fertilizzanti, au mento della superficie a biologi co e terreni messi a riposo, fos sero integralmente applicate così come oggi declinate. Una perdita che non potrà essere compensata senza l’utilizzo delle moderne tec niche di breeding.” nnn

L’accordo per garantire l’export dal Mar Nero del grano ucraino in scadenza sabato 19 novembre, è stato rinnovato. Lo ha fatto sapere António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, intermediatrici tra Mosca e Kiev insieme alla Turchia. I mercati internazionali già da qualche giorno puntavano sul rinnovo dell’accordo e sul mercato europeo Euronext, i prezzi di fine novembre si attestavano sui 317 euro a tonnellata, scendendo sui livelli di settembre. Analogo andamento per il mais tornato nel periodo sulle quotazioni di agosto (306 euro a tonnellata).

“La proroga dell’accordo per altri 120 giorni - ha commentato il presidente Con fagricoltura, Massimiliano Giansanti - è una buona notizia per la stabilità dei mer cati. Ora è importante che l’attenzione della comunità internazionale sia rivolta alla crisi dei fertilizzanti i cui i prezzi hanno raggiunto livelli senza precedenti nella storia dell’Ue (+150% in un anno) con ripercussioni anche sulla produzione indu striale”. Secondo un rapporto redatto dalla Fao e dal Wto per la recente riunione del G20 in Indonesia, la crisi proseguirà anche nel 2023 e dall’adeguato apporto di fertilizzanti dipendono la quantità e la qualità dei prossimi raccolti.

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 49 NOVEMBRE
g GIANSANTI: BENE L’ACCORDO SUL GRANO UCRAINO, ADESSO PENSIAMO AI FERTILIZZATI

C’è tempo fino al 17 dicembre per candidare la propria startup a SyngenTalent, l’iniziativa lanciata da Syngenta Italia con un investimento di 50mila euro, a sostegno di nuovi progetti imprenditoriali del settore agroalimentare

Largo ai giovani

Nel corso del Food & Science Festival che si è svolto lo scorso ottobre a Mantova, Syngenta Ita lia ha presentato Syn genTalent, una bella iniziativa rivolta alle giovani re altà imprenditoriali nel compar to agroalimentare, che premierà il progetto più innovativo nel campo delle tecnologie digitali e della sostenibilità. Ne abbiamo parlato con l’amministrato dele gato, Riccardo Vanelli.

Dottor Vanelli, come è nata questa idea? Syngenta è in Italia da più di vent’anni e abbiamo visto deci ne di piccole e medie imprese nascere, crescere e consolidarsi a tal punto da diventare nostri partner. Adesso vogliamo diven tare protagonisti di questo pro cesso di sviluppo: con SyngenTa lent ci proponiamo di supportare attivamente l’imprenditorialità e l’innovazione diffusa, mettendo a disposizione dei giovani il nostro know-how e la nostra esperienza affinché le loro idee più origina li e disruptive possano diventare progetti concreti.

Il network delle startup sta crescendo sempre di più, an che se in Italia ci sarebbe bisogno di una maggiore atten zione delle istituzioni e delle imprese private verso i gio vani che vogliono mettersi in gioco. Cosa pensa al riguardo? Quest’anno abbiamo scelto di affiancare Startup Italia in un la voro in divenire nato con l’obiet

tivo di mappare tutto l’universo delle startup dell’AgriFoodTech del nostro Paese. C’è davvero un grande fermento, ad oggi sono 100 le realtà individuate lungo tutta la Penisola, ed è proprio per tale ragione che abbiamo pensato di costruire una chal lenge dedicata alle realtà inno vative di questo settore, perché il fenomeno sta diventando davvero importante. Le impre se come la nostra, che vanta un’esperienza di oltre 250 anni, possono veramente apportare un plus fondamentale a que sto esuberante network. Non a caso l’obiettivo di SyngenTalent è quello di valorizzare le siner gie tra il mondo professionale delle grandi imprese e il tessuto imprenditoriale, territoriale, gio vanile e universitario al lavoro sulle soluzioni per l’agricoltura del futuro.

L’agricoltura sta andando sempre più velocemente ver so l’innovazione e le nuove generazioni possono portare

NOVITÀ IN CAMPO
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di Gabriella Bechi Riccardo Vanelli ad Synenta

giovani

un contributo fondamentale in questo processo. Ci sono però ancora troppi vincoli. Cosa serve per facilitare il loro in gresso a pieno titolo nel com parto?

Serve un impegno serio da parte delle istituzioni e da parte del le principali imprese del settore. I giovani sono una risorsa fon damentale per il nostro Paese: le loro idee sono preziose, ma spesso non si trasformano in progetti concreti perché manca no programmi, percorsi dedicati, risorse nuove.

Quali sono i criteri di valutazio ne che porteranno alla indivi duazione del progetto vincitore? Vogliamo premiare grandi idee ai primi stadi di sviluppo, là dove i progetti possono espri mere al massimo il proprio po tenziale innovativo e rischiano invece di essere frenati dalla mancanza di visione e di investi menti. Quindi innanzitutto indi vidueremo progetti promettenti,

con grandi opportunità di crescita davanti. Poi ci sono alcuni criteri “di contenuto” su tre ambiti di riferimento a cui le realtà candidate devono affacciarsi: la generazione del valore a supporto delle filie re, le nuove tecnologie e gli strumenti a sup porto della transizione digitale, le soluzioni di sostenibilità e di ridu zione dell’impatto am bientale nei comparti produttivi.

Come finanzierete il progetto? Abbiamo previsto un contributo economi co complessivo pari a 50.000 euro, tra men torship manageriale e sostegno economico di retto. Più nello specifi co, la startup titolare del progetto vincitrice avrà la possibilità di usufru ire di un programma di mentorship della durata di tre mesi, che si svilupperà attraver so una serie di workshop, mo menti laboratoriali e incontri con il top management di Syngenta, il tutto anche nella cornice del nostro Innovation Hub negli spazi di Casa Syngenta. Questo percorso ha l’obiettivo di trasfe rire al management della startup tutto il know how, gli strumenti, i contatti e le relazioni necessa rie per trasformare un’idea in un progetto concreto. La formazione, dunque, è un elemento fondamentale per il successo di una startup?

Sì, è fondamentale. Quando sono affiancati da un team di esperti capace di guidarli negli aspetti più tecnici dell’imprenditoriali tà, i giovani possono apportare molto valore aggiunto al com parto. È proprio questa convin zione che tra l’altro ci ha guidato nella messa a punto del premio: il contributo economico diretto è fondamentale, ma sono con

vinto che sia altrettanto essen ziale il percorso di mentorship che abbiamo disegnato per loro, perché senza una guida che in canali le loro potenzialità molte startup potrebbero avere diffi coltà a valorizzare pienamente il proprio progetto.

Le iscrizioni per partecipare alla call si sono aperte il 17 ottobre e si chiuderanno il 17 dicembre. Come sta andando?

I risultati sono stati da subito sorprendenti, con segnalazioni di interesse ancora prima che aprissimo ufficialmente il ban do. Ad oggi i numeri di parte cipazione sono molto buoni e la qualità dei progetti presenta ti decisamente promettente. Ci aspettiamo che in questo secon do mese crescano ancora, anche grazie alla collaborazione degli enti universitari e delle realtà di settore che abbiamo coinvolto per aiutare la visibilità dell’ini ziativa e la segnalazione a grup pi di interesse. A quando la premiazione?

Con la chiusura della call il pros simo 17 dicembre, contiamo di selezionare la startup vincitrice entro i primi mesi del 2023, in modo da iniziare il prima possi bile con il nostro programma di mentorship.

Dopo questa prima edizione, SyngenTalent proseguirà? Avete in programma nuove iniziative per incentivare il ri cambio generazionale?

Il nostro auspicio è questa sia solo la prima edizione di que sto contest che negli anni pos sa diventare un punto di riferi mento per la community delle startup agricole e per gli eco sistemi territoriali ed universi tari dell’innovazione.

Anno dopo anno, il nostro obiettivo è mi gliorarci sempre di più per rendere Syn genTalent un progetto distintivo e ricorren te, contribuendo così alla crescita di tutto il comparto. nnn

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FORLÌ CESENA-RIMINI LUCA GASPARINI NUOVO DIRETTORE

Confagricoltura Forlì-Cesena-Ri mini ha un nuovo direttore: Luca Gasparini, una solida esperienza alle spalle nel mondo dell’asso ciazionismo, dove ha ricoperto importanti incarichi dirigenziali. “Sono consapevole dell’importan za di questo ruolo e del momento delicato che sta vivendo l’agricol tura a livello nazionale e territo riale - ha detto Gasparini -. Con la collaborazione di chi lavora nella struttura siamo pronti a prendere decisioni e intraprendere azioni su questioni di interesse agrico lo e associativo: ho già iniziato a incontrare dipendenti, dirigenti e associati, e continuerò a farlo. Confagricoltura sarà sempre più vicina agli agricoltori ascoltando, comunicando, e poi facendo - ha aggiunto -. Importante formare il personale interno per offrire ser vizi qualificati e rispondenti alle esigenze delle imprese agricole, accompagnandole nell’operativi tà quotidiana e in percorsi di mo dernizzazione per affrontare il fu turo con gli strumenti necessari”.

Dalla Francia per imparare il

modello bresciano

A scuola di agricoltura bresciana, per imparare il modello aziendale e le pratiche più innovative applicate nel nostro territorio. Così un grup po di studenti francesi del Centro di formazione professionale e per l’apprendistato in agricoltura Cfppa di Neuvy, nel dipartimento dell’Al lier, nel centro della Francia, hanno visitato nelle campagne di Brescia alcune realtà agricole della Fran ciacorta e della Bassa, oltre all’i stituto tecnico agrario Statale Giu seppe Pastori, in città. Il gruppo di giovani ventenni era capitanato dal professor Thierry Gibert, insegnan te e responsabile della formazio ne che, per organizzare il viaggio, la scorsa estate, aveva contattato gli uffici di Confagricoltura Brescia chiedendo collaborazione in parti colare nell’individuazione di alcune realtà imprenditoriali significative da poter incontrare con gli studenti. L’Organizzazione si è subito mes sa a disposizione predisponendo un programma durante il quale i giovani francesi hanno potuto visi tare le aziende agricole Gualeni di Orzinuovi, Videlle Bionatura olio e vino di Puegnago e la cantina agri turismo Al Rocol di Ome, accolti dai

titolari Diego Gualeni, presidente di Anga-giovani di Confagricoltura Brescia; Marco Penitenti, vicepre sidente della sezione olivicola di Confagricoltura Brescia, e Gianluigi Vimercati (in foto con gli studenti), vicepresidente di Confagricoltura Brescia. I ragazzi poi hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con gli studenti dell’istituto Pastori, uno tra i più antichi della città, che promuo ve numerose iniziative di valenza didattica.

“Volevamo scoprire una nuova re altà agricola e sociale come quella di Brescia - spiega Thierry Gibert - e capire come sono gestite le azien de agricole e come si innovano oggi, comprendere il loro svilup po, osservandole direttamente sul campo, scambiare conoscenze e competenze”.

“Il nostro auspicio adesso - com menta Vimercati - è che esperienze come questa arricchiscano tutti i partecipanti e siano utili per il futu ro percorso lavorativo. Quando si concludono ci si sente sempre ar ricchiti da entrambe le parti. Della scuola francese abbiamo apprez zato in particolare l’educazione e l’attenzione degli studenti”.

LA VISITA DEGLI STUDENTI DELLA SCUOLA DI NEUVY
ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro 52 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022

FLOROVIVAISMO E RICERCA, ECCO TUTTA LA STORIA

Arriva il cortometraggio sugli ibridi made in Liguria

Otto minuti di cortometraggio per raccontare la storia del florovivai smo e della ricerca, orgoglio della Liguria. Uno spicchio di terra rac chiuso tra mare e cielo non avrebbe mai permesso lo sviluppo di gran di aziende agricole di produzione estensiva, e quindi l’unica possibilità dei nostri agricoltori è stata quella di specializzarsi nell’arte e nella scien za di quella che si può considera re un’attività economica a grande rischio: la ricerca applicata in una filiera di nicchia come quella florovi vaistica. Per tutto il ventesimo secolo, il turismo e il florovivaismo sono sta te le due uniche attività economiche del ponente ligure e la produzione di fiori e piante ha raggiunto nel corso dei decenni i massimi livelli di professionalità e specializzazio ne. Nuovi ibridi liguri sono stati via via ottenuti dall’800 in poi da Ai cardi, dalla famiglia Mansuino per tre generazioni, da Nobbio, Sapia, Brea, Baratta, Biancheri, Gagliardi, dalla famiglia Ghione ed altri. Gli ibridatori liguri hanno creato e tra mandato nelle generazioni un vero e proprio “movimento”, che ha rag giunto grandi livelli di professiona lità su tante coltivazioni importanti,

quali garofano, rosa, ranuncolo, anemone, papavero. Tutto questo, e molto altro, racconta il suggestivo cortometraggio realizzato dal video maker ligure, Marco Rimondi, e for temente voluto da Confagricoltura Liguria, grazie ai fondi del Psr. “La ricerca in floricoltura oggi - precisa Luca De Michelis, presidente regio nale di Confagricoltura - è storia di tecnologia e innovazione, ma con la passione di sempre e il sapere tra mandato di generazione in genera zione”. Negli ultimi vent’anni si sono sviluppate nuove tecnologie in aiuto dei programmi di breeding che - a partire dagli interventi di induzio ne di variabilità con metodi fisicochimici (raggi gamma ad esempio), continuando attraverso tutto il knowhow delle colture di tessuti vegetali in vitro, con il recupero dell’embryo rescue in aiuto alle piante, sino ad arrivare agli interventi di migliora mento genetico assistito (MAS) - si pongono ad integrazione delle at tività di breeding per abbreviarne i tempi e migliorarne le performan ces. La ricerca è fondamentale per la continua capacità di creare i ca polavori del florovivaismo made in Italy, unici al mondo.

Confagricoltura di Sassari e OlbiaTempio si affida a Stefano Taras: agronomo e allevatore quaran taseienne di Sassari, con origini ozieresi, dove si trova l’azienda di famiglia che alleva bovini da carne Charolais, succede a Matteo Luridiana, che ha guidato l’Or ganizzazione dal dicembre 2013. Taras vanta una lunga esperien za all’interno di Confagricoltu ra, di cui è stato vicepresidente provinciale. “È un un periodo di forti incertezze e grandi cambia menti - ha dichiarato -. Intendia mo per questo garantire ai soci la stessa serietà e competenza che, grazie ai nostri uffici, rappresenta da sempre un tratto distintivo di Confagricoltura e che, mai come ora, dovrà essere messa a fattore comune per orientare le imprese in vista della prossima program mazione comunitaria”. Eletti gli otto componenti del consiglio di rettivo: Sebastiano Barra, Bachisio Basoli, Luisa Daga, Daria Inzai na, Matteo Luridiana, Alessandro Ruggiu e Umberto Soletta.

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SARDEGNA TARAS GUIDERÀ IL GRUPPO NORD

Cinghiali l’invasione continua

Con l’approssimarsi della stagione venatoria al cinghiale si sono rese evidenti tutte le incongruenze delle misure adottate per fronteggiare la diffusione dell’epidemia di Peste Su ina Africana. L’anomalo andamento dei focolai in Piemonte, Liguria e an che nel Lazio, hanno già da tempo evidenziato alcune irrisolte criticità che stridono con quanto la letteratu ra scientifica insegna sulla virulenza e la letalità della malattia. Le decisioni via via assunte dalle autorità sanita rie hanno reso il quadro, già di per sé sufficientemente fosco, sempre meno comprensibile, quasi ci fosse la con sapevolezza non dichiarata di trovar si difronte a qualcosa di diverso. Fin dal primo focolaio riscontrato nell’area appenninica tra Piemonte e Liguria, l’Ente Produttori selvag gina, preoccupata - e spesso non compresa - di come venivano (o me glio spesso non venivano) affrontate le criticità sanitarie, ha evidenziato la necessità di iniziative più oppor tune per arginare il diffondersi di un’epidemia dai risvolti economica mente devastanti. EPS ha offerto la collaborazione della propria base sociale per fronteggiare un virus dagli effetti drammatici per gli al

levamenti suini e per l’intera filiera. Purtroppo le decisioni assunte e le azioni intraprese - si veda la lentissi ma, inadeguata e parziale realizza zione delle barriere, spesso con ma teriali inadatti - hanno evidenziato un preoccupante approssimazione. Ap prossimazione ancor più evidente con l’avvicinarsi della stagione venatoria. Era chiaro, infatti, anche alla luce dell’esperienza maturata in altri Pa esi, l’assoluta necessità di ridurre in modo drastico su tutto il territorio na zionale la popolazione di cinghiali: una comunità che le più recenti sti me calcolano in due milioni e mezzo di capi. Eppure abbiamo assistito a continui rinvii delle campagne de gli abbattimenti, con indicazioni del numero dei capi da gestire contrad dittorie e inadeguate rispetto al ne cessario contenimento nei limiti della DAF (densità agro forestale).

Non aiuta nemmeno il quadro nor mativo/operativo, confuso e con traddittorio, messo in campo in prossimità dell’avvio della stagione venatoria. Solo dopo rinnovate e vi branti proteste e segnalazioni di EPS, con il supporto di Confagricoltura, alcune amministrazioni regionali e a seguire la struttura commissariale, si

sono decise a rivedere le regole. Re gole rimaste comunque inapplicabili e produttrici di disparità di trattamen to tra i vari soggetti coinvolti.

È il modello di intervento di gestione delle emergenze ad essere sbaglia to. A partire dalla creazione di uffi ci commissariali, che non possono andare oltre l’attività di monitorag gio e raccordo operativo. Queste strutture sono disarmate davanti alla complessità del territorio nazionale, la cui gestione è lasciata alle am ministrazioni locali, a cui la legge consente una troppo ampia e discre zionale autonomia decisionale ed operativa.

Le imprese agricole, come gli istituti di gestione della fauna, hanno neces sità di indirizzi puntuali e univoci. La rinnovata e sempre più stretta colla borazione operativa - resa possibile negli ultimi mesi dalla sottoscrizione di un nuovo accordo tra EPS e Confa gricoltura - è l’occasione per avviare le iniziative utili al raggiungimento di concreti risultati politici, sindacali ed economici per il corretto sviluppo di una filiera agrovenatoria attenta agli equilibri ecosistemici e capace di va lorizzare la carne di selvaggina e le produzioni locali.

SI AVVICINA
LA STAGIONE VENATORIA E IL QUADRO NORMATIVO NON È CHIARO
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EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli

“Impegnati ad ampliare i servizi per la nostra base associativa”

“Noi del Patronato progettiamo tutti gli anni il futuro. L’Enapa, come ente di assistenza sociale senza fini di lucro riconosciuto dal ministero del Lavoro assiste, infor ma e tutela gratuitamente i cittadini”. Chiara Emanuelli, responsabile dal 2017 del Patronato Confagricoltura di Parma, riassume così a Mondo Agricolo l’obiettivo dell’attività del suo ufficio. “La nostra sfida - aggiungeanno dopo anno, è quella almeno di mantenere, possi bilmente aumentandoli, i punteggi per pratica ottenuti nell’anno precedente. Ovviamente cerchiamo nuovi metodi, ma il rapporto umano con l’utenza, l’attenzio ne e l’efficienza nel risolvere i quesiti e i problemi che ci vengono posti sono fondamentali. E in questi anni siamo sempre riusciti a crescere”. Oltre alla sede del capoluogo, il Patronato dispone di cinque uffici di zona e numerosi recapiti, capaci di co prire l’intera provincia. “Negli anni, e lo testimoniano i nostri risultati in crescita costante - afferma Emanuellisiamo diventati un vero e proprio punto di riferimento. Operiamo costantemente per fornire risposte chiare ai nostri utenti, e dare un’assistenza professionale su mi sura delle esigenze più disparate. Dall’assegno unico ai vari bonus, dalle pratiche per la pensione a quelle per la disoccupazione, le richieste dei cittadini con tinuano ad aumentare, costituendo la maggior parte della nostra attività. Mi piacerebbe molto riuscire a focalizzarmi ancora di più sulle esigenze della nostra base associativa”.

La normativa per i lavori usuranti è riservata ai soli dipendenti che abbiano svolto nell’arco del la propria vita lavorativa talune attività ricon ducibili a determinate categorie e condizioni. Per poter accedere alla pensione anticipata, le attività devono essere state svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di servizio, o per alme no la metà della vita lavorativa complessiva. Il vantaggio per gli interessati consiste nella pos sibilità di accedere alla pensione con il vecchio sistema delle quote, se più favorevole rispetto alle regole di pensionamento introdotte con la riforma Fornero. Per saperne di più rivolgersi al Patronato Enapa.

PENSIONATI

Come previsto dal dl Aiuti-bis di agosto, l’Inps ha attribuito da novembre - anziché da genna io 2023 - l’aumento di 0,20 % delle pensioni, per lo scostamento tra l’indice di rivalutazione provvisorio (1,7 % applicato da gennaio 2022) e quello di rivalutazione definitivo (1,9 % calco lato dall’Istat). Altro aumento è in corso per le sole mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022, inclusa la tredicesima. L’incremento è pari al 2% e riguarda solo i trattamenti complessiva mente di importo pari o inferiore a 2.692 euro. Entrambi i benefici sono corrisposti con il crite rio delle fasce di importo della pensione rispet to al trattamento minimo.

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CHIARA EMANUELLI RACCONTA IL LAVORO DEL PATRONATO DI PARMA CHE DIRIGE DAL 2017 NUOVE REGOLE SUI LAVORI USURANTI
Tufarelli
DL AIUTI, BUONE NOTIZIE PER I
PATRONATO di Elisabetta

Uva da tavola Enapra, Cut e Foragri fanno il punto della situazione

Grande successo di pubblico per il convegno dello scorso 4 novembre a Conversano (Bari), dal titolo “Uva da tavola: una filiera sotto analisi. Ruoli, rapporti e responsabilità degli anelli della catena del valore”. L’evento è stato organizzato da Enapra e Com missione Uva da Tavola (Cut) nell’am bito del piano formativo “Sistemi agro alimentari sostenibili: una prospettiva per la produzione di uva da tavola di qualità” e con il sostegno economico del Fondo per la formazione continua in agricoltura (Foragri).

I lavori si sono aperti con la presen tazione dei risultati della ricerca con dotta da Enapra e Cut, in partnership con Confagricoltura Bari e l’Accade mia italiana della vite e del vino, su un campione di oltre cento produttori di uva da tavola della provincia di Bari. Ne è scaturito un interessante dibattito moderato dal presidente della Com missione e di Confagricoltura Bari, Massimiliano Del Core. Imprenditori agricoli, rappresentanti della distri buzione e dei sindacati dei lavoratori

hanno convenuto che per competere e rispondere alle esigenze dei consu matori è necessario essere e innovativi e sostenibili. Tutti gli intervenuti hanno condiviso, inoltre, la necessità di svi luppare percorsi di formazione speci fici per favorire lo sviluppo delle nuove competenze indispensabili per realiz zare obiettivi di progetti di riorganiz

zazione. Ospite di eccezione Julien Alston, docente dell’università di Davis in California, che nel suo intervento ha tracciato una comparazione tra le esperienze produttive della California e quelle della Puglia e della Sicilia. L’intento degli organizzatori è stato raggiunto: tra i vari attori della filiera ha prevalso una logica di confron to, dialogo e scambio di opinioni, che ha consentito di mettere a fuoco in che modo le aziende possono, e dovrebbero, riorganizzarsi in termini di sostenibilità economica e di orga nizzazione commerciale più efficien te. All’evento erano presenti anche il presidente di Enapra, Luca Brondelli di Brondello e il direttore, Michele Distefano, che nella sua breve pre sentazione ci ha tenuto a sottolineare l’impegno dell’ente di formazione di Confagricoltura nella progettazio ne di percorsi formativi coerenti con i fabbisogni aziendali, proprio nella direzione di uno sviluppo sostenibile e digitale.

Prosegue l’attività di Enapra a sostegno delle aziende agricole sempre più esposte ai danni provocati dagli ungulati, in parti colare dai cinghiali. La crescita incontrol lata di questi animali selvatici rappresenta ormai un problema di grande impatto am bientale, economico e sociale, tanto nelle campagne dove sono responsabili di dan ni alle coltivazioni e alle strutture agricole, quanto nei centri abitati. Contro questi pericoli Enapra ha avviato una collaborazione con l’ATC RM1 per lo svolgimento di corsi di formazione per “selecontrollori” cioè i cacciatori specializzati nella gestione dei cinghiali e dei con duttori di cani da girata. Si tratta di percorsi formativi regolamentati dalla Regione Lazio e dall’ISPRA che abilitano i selecontrollori per la formazione dell’Albo regionale.

FORMAZIONE di Antonella Torzillo
CONVEGNO A CONVERSANO SULLA CATENA DEL VALORE DELLA FILIERA
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UN CORSO PER SELECONTROLLORI DI CINGHIALI

Accanto alle imprese agricole per affrontare i cambiamenti climatici

Tutto pronto per un nuovo impegno a supporto delle aziende agricole nel la sfida della transizione energetica. È ormai evidente che lo sviluppo delle energie rinnovabili è necessario per al meno due obiettivi: la necessità di con tribuire alla riduzione della dipendenza energetica e l’impegno al contrasto dei cambiamenti climatici. Per le imprese agricole le agroenergie costituiscono una opportunità di integrazione del reddito attraverso la diversificazione delle attività produttive. Non è semplice però raggiungere questo risultato. Pas so fondamentale è lo sviluppo di nuove figure professionali in grado di fare da raccordo tra l’impresa agricola, i settori tecnologici e il complesso mondo della regolamentazione delle agroenergie. Si rende dunque necessario aggiorna re le competenze di coloro che, in am bito tecnico, si occupano di supportare

le imprese o che, all’interno di esse, svolgono incarichi di controllo tecnico della produzione. Per questa ragione, Confagricoltura e ANB, con il suppor to tecnico di Enapra, hanno lavorato

Con la pubblicazione dell’Avviso Anpal disponibile sul sito internet dell’ente, par te ufficialmente la seconda edizione del Fondo Nuove Competenze, con una dota zione finanziaria di 1 miliardo. La finalità dell’FNC è quella di sostenere i datori di lavoro finanziando il costo delle ore di la voro destinate alla frequenza di percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori, in particolare nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi in risposta alle transizioni ecologiche e digitali. E la novità di questa edizione è il coinvolgimento dei Fondi Paritetici Interprofessionali che di nor ma finanziano i progetti formativi. Tra i Fondi che parteciperanno all’attuazione degli interventi del FNC vi è anche il Foragri. Si tratta di un’interessante opportunità di finanziamento, ma i tempi di attua zione e i requisiti richiesti sono molto stringenti e pertanto i nostri uffici di Enapra si stanno preparando a fornire approfondimenti in merito. Nel frattempo invitiamo le imprese agricole socie interessate a segnalare il loro interesse alle Unioni provinciali di riferimento o a rivolgersi direttamente ad Enapra al seguente contatto: info@enapra.it

alla costituzione di una Academy per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Obiettivi del progetto: la definizione dei profili professionali e le relative unità di competenza rispondenti ai fabbisogni espressi; la costruzione dei percorsi formativi necessari per il con seguimento delle competenze indivi duate; l’aggiornamento e la formazio ne continua.

Il primo passo dell’Academy Energia di Confagricoltura e ANB è stata la costruzione di un Catalogo Enapra “Coltiviamo Energia”, composto di sette percorsi formativi di primo livel lo a cui le imprese agricole associate potranno iscrivere i propri dipendenti gratuitamente, se ricorrono i presup posti per la copertura finanziaria del Foragri. La presentazione ufficiale dell’Academy e del nuovo Catalogo Energia è avvenuta all’edizione 2022 di Ecomondo evento di riferimento in tutta Europa per l’innovazione tec nologica e industriale. Per info e ap profondimenti www.enapra.it oppure info@enapra.it.

ACADEMUY ENERGIA DI CONFAGRICOLTURA E ANB
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UN MILIARDO PER IL FONDO NUOVE COMPETENZE

Non autosufficienza “Riforma più vicina”

Lo scorso 10 ottobre, con l’ultimo Con siglio dei ministri del governo Draghi, è stato approvato il disegno di legge delega sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Frutto di un lungo lavoro portato avanti dal network sulla non autosufficienza, che raggruppa 52 associazioni tra cui ANPA-Confagricoltura, questa propo sta “costituisce solamente il primo, im portante passo di una nostra battaglia storica - afferma il segretario nazionale dell’associazione dei pensionati di Con fagricoltura, Angelo Santori - verso una riforma, che imprimerebbe una svolta epocale nel mondo della terza età”. Il testo approvato introduce il Sistema nazionale anziani non autosufficien ti (Sna), che programma e monitora in

modo integrato l’insieme dei servizi e degli interventi del settore, semplifican do anche le valutazioni delle condizioni dei cittadini riducendole a due: quel la di responsabilità statale e quella di competenza delle Regioni, tra loro col legate. Mentre per alcuni interventi vie ne tracciata una linea di miglioramento, per altri sarà essenziale che il nuovo governo e il Parlamento perfezionino il DDL tenendo a mente due aspetti decisi vi: la scadenza fissata per marzo 2023 e il reperimento di risorse, anche in modo graduale. “Vinceremo una nostra battaglia storica per i diritti degli anzia ni - conclude Santori - permettendo loro di restare nelle proprie case assistiti dai propri cari o da badanti appositamente formate, e solo in ultima ipotesi in struttu re residenziali o semi-residenziali”.

La troppa solitudine fa male alla memoria. Lo rivela una ricerca finanziata dalla società “Experimental Psychology Society” e pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Lo studio prende in esame l’effetto noto in psicologia come l’Own Age Bias, ovvero il vantaggio del cervello umano di riconoscere i volti di persone coetanee. E dimostra che la solitudine influenza la capacità di stabilire connessioni sociali e favorisce un possibile fenomeno di perpetuazione della solitudine. Gli studi nell’ambito delle neuroscienze affettive hanno mostrato che il sentirsi socialmente isolati incide in maniera negativa non solo sul benessere emozionale, ma anche sulle funzioni cognitive dell’individuo.

SALUTE E CURE, NON SOLO FARMACI. I progressi della medicina non si registrano solo in base al numero di pillole prescritte. Può essere opportuno sfoltire la condizione comune in almeno i due terzi degli anziani, che prendono più di 5-6 medi cine al giorno. È quanto emerso al congresso nazionale della Società Italiana di Me dicina Interna, che invita a riflettere e adottare una strategia di de-prescrizione. Uno studio condotto su oltre 5 mila pazienti over 65 ha evidenziato che almeno la metà mostrava una compromissione moderata della funzionalità renale; il 14% una compro missione funzionale grave e, infine, il 3% molto grave. Tra i pazienti con ipertensione, diabete, fibrillazione atriale, coronaropatia e scompenso, all’11% veniva prescritto un dosaggio di farmaci inappropriato rispetto alla funzionalità renale. L’inappropriatez za prescrittiva aumenta del 50% il rischio di mortalità.

di Elisabetta Tufarelli OVER 65 58 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022
TROPPA SOLITUDINE CANCELLA LA MEMORIA

Le discriminazioni tra le cause della demenza senile

Da Helen Mirren a Judi Dench, da Jane Fonda a Meryl Streep, da Isabella Rossellini a Diane Keaton, le star over 65 dimostrano quanto una donna possa essere affascinante nonostante l’età. L’aspettativa di vita si allunga insieme alla voglia di apparire elegante e attraente a qualsiasi età. La scelta dei vestiti si basa sempre sul proprio carattere e i propri gusti, ma ci sono dei capi di abbigliamento adatti, e non, per una determinata fascia d’età. Importante è accettarsi per quello che si è, valorizzando i propri punti di forza. È necessario sempre tenere conto della forma del proprio corpo, preferendo capi d’abbigliamento dalle linee morbide, abbinati ai giusti accessori.

Uno statunitense su dieci sopra i 65 anni soffre di demenza. L’incidenza aumenta in modo sproporzionato tra gli individui neri e latini. Lo dice una ricerca pubbli cata sul Jama Neurology Journal che si basa su quasi 3.500 persone iscritte a un programma del National Institute of Aging e della Social Security Admini stration. Lo studio indica che il razzismo strutturale e la disuguaglianza di reddito possono avere un effetto significativo su chi sviluppa la demenza dopo i 65 anni. I ricercatori della Columbia University hanno recentemente scoperto che le persone che hanno maggiori probabilità di sviluppare demenza e cognitiva lieve non sono solo più anziane, ma hanno anche maggiori probabilità di essere nere o latine e meno probabilità di aver ricevuto un’istruzione superiore.

I ricercatori hanno stimato che l’impatto economico della demenza negli Stati Uniti d’America, considerando anche l’assistenza familiare non retribuita, sia di 257 miliardi di dollari l’anno negli USA e di 800 miliardi di dollari in tutto il mondo. “Questo studio è rappresentativo della popolazione di anziani e include gruppi che sono stati storicamente esclusi dalla ricerca sulla demenza. Se siamo interes sati ad aumentare l’equità della salute del cervello in età avanzata, dobbiamo sapere dove siamo ora e dove dirige re le nostre risorse”, ha detto Jennifer J. Manly, autrice principale dello studio e professoressa di neuropsicologia in neu rologia presso il Gertrude H. Sergievsky Center e il Taub Institute for Research on Alzheimer’s Disease and the Aging Brain della Columbia University.

COME DEVONO NUTRIRSI GLI OVER 65 in modo corretto? È molto utile seguire, nei pasti, solo tre semplici linee guida. Non abbondare con le calorie: ad una certa età cambia il fabbisogno calorico. Fare attenzione alla composi zione dei nutrienti: 15% di proteine privilegiando pesce e carne bianca; 25% di grassi scegliendo quelli più ricchi in acidi monoinsaturi e polinsaturi, come l’olio di oliva, 60% di carboidrati. Non dimenticare 5 porzioni di frutta e ver dura al giorno, bere almeno un litro e mezzo di acqua e un bicchiere di vino ai pasti, evitando il più possibile gli zuccheri raffinati. Frazionare i pasti in 3/5: la prima colazione deve fornire proteine e carboidrati, uno spuntino leggero di metà mattina, un pasto completo a pranzo, una merenda con un frutto e una cena poco abbondante.

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Una cucina di campagna con orgoglio e cura

Un posto perfetto, capace di coniugare pace e relax in mezzo alla natura, tra la mon tagna e il mare. Siamo a Maratea, unica finestra lucana aperta sul Mar Tirreno. A valle si trova il Mararanch, nato come allevamento cavalli e di ventato, nel 1999, un agriturismo. Ci accoglie Francesco Impieri, che chia risce subito che il suo è “un agrituri smo vero, dove si lavorano i campi, si tengono gli animali, a tavola si usano i propri prodotti e quelli selezionati da noi di altre aziende agricole. Ma soprattutto è una tenuta con tanti cavalli, il maneggio e le stalle. È l’orgoglio mio e dei miei sei figli, tutti impegnati con me”. Il Mararanch è luogo rustico, senza fronzoli, ma al tempo stesso accogliente. “La nostra è una famiglia storica dell’agricol tura - racconta Impieri -. Abbiamo sempre avuto passione per i cavalli,

nel 1988 ne avevamo circa 80, tra argentini, gli americani Quarter Hor se, i siciliani Sanfratellani, Murgesi e Avelignesi. Oggi l’azienda si estende su 16 ettari in cui coltiviamo ortaggi e foraggere”.

In questo posto sono cresciuti Ilaria, Andrea, Chiara, Luca, Sara e Matteo, i sei figli di Francesco che si occupano con lui della formazione equestre e della gestione della struttura. “Due anni fa - prosegue l’imprenditoreho perso la mia compagna di vita e braccio destro, Graziella. Insieme a lei avevo intrapreso l’avventura dell’a griturismo e noi continuiamo a portare avanti le sue scelte. Il nostro ristorante è nato per unire la genuinità dei pro dotti del nostro orto con la tradizione calabro-lucana. Siamo gente di cam pagna e orgogliosi di questo. Perciò ci teniamo a far sentire in famiglia i nostri ospiti, a cui chiediamo solo amore per

la nostra terra e rispetto per la natura e gli animali”.

Dagli gnocchetti lucani con peperone crusco alle orecchiette con ricotta sa lata, la tavola è un tripudio di sapori a cui si aggiungono le carni grigliate, la selezione di salumi e formaggi, le ver dure di stagione. Tutto accompagnato dall’ottimo vino locale di un’azienda vicina. Ampi e caratteristici gli spazi a disposizione degli ospiti che accom pagnano l’alternarsi delle stagioni. Si mangia nel salone avvolti dal calo re del caminetto in quelle più fredde e si consumano i pasti all’aperto, riparati sotto gli ampi porticati, nella bella stagione.

I bungalow, interamente in legno con pareti coibentate, sono puliti e funzionali e accolgono 60 posti letto. Sono dotati di ingresso indipendente, veranda coperta ed attrezzata e un piccolo giardino. Offrono sistemazio

MARARANCH, A MARATEA DOVE LA LUCANIA SI AFFACCIA SUL MARE
AGRITURISMO di Elisabetta Tufarelli 60 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022

ni un po’ spartane con arredamenti essenziali, ma comunque comode, a solo 150 metri dalla club-house e a 200 metri dalla spiaggia. E, a giudi care dai risultati e dalle recensioni, la piena campagna e gli agriturismi veri come questo piacciono e attirano tanti ospiti. Maratea, la perla del Tir reno, è famosa per i trenta chilometri di meravigliose spiagge. Il paese, detto “delle 44 chiese”, è arroccato sulle pendici del Monte San Biagio. Da non perdere il centro storico, con i suoi vicoli e le botteghe artigiane. Mararanch è il punto di parten za ideale per escursioni: a piedi, attraverso un sentiero che segue la scogliera, si arriva alla “Secca di Ca strocucco”, una spiaggia pittoresca. Da non perdere le spiagge di Cala

Jannita, meglio conosciuta come spiaggia Nera e quella di Vranne, che vanta uno scenario mozzafiato. Numerose le località più caratteristi che e particolari dell’entroterra della Basilicata, a partire dai numerosi pa

esini poco distanti da Maratea, che meritano una visita. Molte le località delle vicine Calabria e Campania, che distano al massimo una cinquan tina di chilometri.

“Siamo in campagna - spiega l’imprenditore - ci sono gli animali: oltre ai cavalli, asini, galline, pecore, capre, oche e maiali. Si sente il canto delle cicale e c’è anche qualche mosca. Non uso insetticidi. Per le mosche prepariamo esche naturali. Progetti futuri? “Ho sposato la sostenibilità, in cui credo profonda mente - conclude Francesco Impieri - e mi piacerebbe poter offrire ai nostri ospiti solo bevande naturali, acqua filtrata liscia o gassata e vino, abolendo completamente ogni tipo di bibita commerciale gassata”.

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 61
MARARANCH Via del mare 1 Loc. Castrocucco 85046 Maratea (PZ) Phone: 0039 - 0973871716 Email: info@mararanch.it

Il Negroamaro di Puglia

Il Salento è un territorio di straor dinaria vocazione vitivinicola e la Doc Salice Salentino, tra le pro vince di Lecce e Brindisi, è una delle zone di produzione più importanti di tutta la Puglia. Le continue brezze dei due mari, lo Jonio e l’Adriatico, il sole tutto l’anno, le forti escursioni termiche tra giorno e notte che deter minano una lenta maturazione delle uve, favoriscono lo sviluppo di aromi intensi e decisi. È qui che si estende l’azienda Candido, 100 ettari di vi gneti destinati prevalentemente a uve autoctone, Negroamaro, Primitivo, Aleatico e, da poco Sumarello (il ros so per l’estate), ma anche a Monte pulciano e agli internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Syrah. La storia dell’azienda inizia nel 1929 con il sogno di Francesco Candido, figlio di Giacomo, caposti pite dell’impresa di famiglia e parte di una lungimirante generazione innamorata del proprio territorio, che tra Guagnano e San Donaci,

nel nord Salento, trasforma un terreno paludoso di oltre 250 ettari bonificamdolo e facendolo diventare un gran de vigneto dove vengono messi a dimora i vitigni del territorio.

Uve corpose, terreni fertili, clima perfetto. Il prodotto c’era, ma mancava anco ra la consapevolezza di avere tra le mani qual cosa di molto prezioso. Nei primi anni ’40 la Puglia era considerata il grande ser batoio d’Italia, in cui le uve viaggia vano nei cesti e i mosti nelle cisterne per dare forza ai grandi vini del Nord. In Candido, però, inizia a ma turare l’idea di vinificare in proprio, affiancando alla coltivazione della vite anche una cantina attrezzata per la trasformazione dell’uva e l’im bottigliamento. Con la vendemmia del 1957 arrivano le prime bottiglie con il marchio Candido, che sarà

una delle prime aziende salentine ad imbottigliare in proprio. Alla guida di Candido, nel 1978 su bentra Alessandro, figlio di Francesco, ‘nato in azien da’. La passione è la stessa, com’è immutata la dedizione all’autenticità, ma con lui si consolida un perfetto equilibrio tra tradizione, esperienza e tecnologia, grazie all’introdu zione delle più ricercate tecniche di viticoltura e vinificazione e ad una politica di mercato partico larmente orientata al consumatore, ai suoi gusti e alle sue esigenze. Oggi Candido è una realtà imprenditoriale solida e di successo. Circa 700 mila le bottiglie ogni anno, di cui il 60% destinato all’estero (prevalentemente Europa); il resto commercializzato in tutta Italia attraverso il canale Ho.Re. Ca. La sede di San Donaci, inoltre, è diventata uno spazio multifunzionale che accoglie viaggiatori e appassio nati da ogni parte del mondo. Tra la vasta gamma dei vini prodotti spicca fra tutti il Cappello di Prete, nato nel 1978, primo Negroamaro in purezza imbottigliato in Salento. Un cru che nasce da un vigneto di circa trenta ettari, di cui oggi si producono circa 250mila bottiglie. Macerazione lun ga in acciaio, dopo la fermentazione malolattica fa un leggero passaggio in barrique. Colore rosso rubino, con un aroma intenso, note speziate e un delicato aroma di vaniglia. Grande struttura, sapore pieno e vellutato. Un vino fortemente identitario, il Vino dell’azienda Candido e tra i più cele bri dell’intera produzione regionale.

CAPPELLO DI PRETE DELLA CANTINA CANDIDO TRA LECCE E BRINDISI
VINO di Gabriella Bechi 62 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022

Semplicità ed eleganza

Nel cuore di Lecce, l’Osteria degli Spiriti è oramai diven tata una tappa fissa per gli amanti della buona cucina e per i gourmet più raffinati di tutto il mondo. Nata dalla passione di Piero Angelo Merazzi che, dopo tante esperienze nel mondo della ristorazione in col laborazione con i fratelli, ha realiz zato il sogno di avere un locale tutto suo. Così, nel 2001, nasce l’idea di una piccola osteria che inizia il suo percorso con pochi coperti e una proposta gastronomica limitata ad alcuni piatti tipici. Ma quando c’è la passione - e questo è sicuramente il caso di Piero e di sua moglie Tiziana Parlangeli, che da ragioniera è di ventata l’insostituibile cuoca dell’O steria - non ci si ferma, anzi si cresce. E così è stato.

Il ristorante oggi ha 60 coperti e una proposta gastronomica molto articolata, che recupera le ricette della tradizione, ma le alleggerisce e le rivisita con intelligenza. L’amo re per la buona tavola parte dalla scelta accurata degli ingredienti, materie prime di ottima qualità, che seguono il corso naturale delle sta gioni, molte provenienti da produtto ri di provata fiducia ed affidabilità: ortaggi a Km zero, carni selezio nate, latticini e formaggi acquistati nelle masserie dei dintorni, pesce locale, capocollo di Martina Franca e paste fatte in casa con semole di qualità, ma anche con farine speciali, come quella di farro. Ma la ricerca continua che caratterizza il lavoro di Piero e Tiziana ha porta to anche ad aprirsi a prodotti non necessariamente locali.

Una cucina semplice e genuina, ma al tempo stesso ricercata ed elegan te. Ed ecco gli sfiziosi Antipasti di ortaggi, i sontuosi Taglieri di formag gio, il Crudo di pesce della più tipica tradizione marinara, gli Spaghetti di farro con melanzane, pomodorini e cacioricotta, le Linguine con filetto di triglia e pomodorini, le melanzane in agrodolce con cipolla rossa di Tropea e capperi, le Trenette di farro con zucchine e cozze, lo Sformato

di zucchine e scamorza, le Crepes di ricotta e carciofi, il Soufflè di funghi misti e ricotta, oppure le tradizionali, ma sempre ottime, Fave e cicorie. Ma anche i Pezzetti di cavallo o il Polpo a pignata, o il Filetto di baccalà cotto nel cartoccio di carta Fata con patate, pomodorini e olive nere. Si finisce poi con la Torta pasticciotto o con i fragranti pasticcini secchi che accompagnano, a fine pasto, un bel bicchiere di un pregiato distillato nazionale o estero.

Fiore all’occhiello del locale la cantina a vista e la carta dei vini, che comprende circa 450 etichette, con un’ampia scelta di vini italiani e inter nazionali, con un occhio di riguardo per le cantine presenti sul territorio salentino e pugliese. Una selezione accurata e sempre in aggiornamento grazie alla passione di Piero. Ampia anche la scelta di champagne e di birre artigianali.

Via Cesare Battisti 4, Lecce.

INVOLTINI SALENTINI Con il “Cappello di Prete” dell’azienda Candido Tiziana Parlangelo consiglia involtini di carne farciti con sedano, carote, Canestrato pugliese e mortadella cotti a fuoco lento nel sugo di pomodoro. OSTERIA DEGLI SPIRITI, A LECCE CAPITALE DEL BAROCCO PUGLIESE
NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 63
RISTORANTE
di Gabriella Bechi

Agricoltura femminile singolare

Dodici donne, che si occupano di agricoltura e ricerca, si raccontano ad un’imprendi trice agricola e divulgatrice dell’in novazione agricola e alimentare, nonché dirigente di Confagricoltura. Il suggesrivo libro ‘Agricoltura femminile singolare’ di Deborah Piovan (Maria Pacini Fazzi Editore, 2022), come dice l’autrice, “non è un libro sulle donne, ma un libro di donne”. Un volume di contenuti e appassionato, circondato da molta narrazione (lo ‘storytelling’ come viene definito) che lo rende ancor più fruibile e coinvolgente. Piovan intervista donne che guardano (e fanno) l’innova zione senza paraocchi, come la studentessa friulana Anita Giabardo, tra le fondatrici dell’associazione ambientalista ‘Terra Libera’, che si sta spe cializzando negli Stati Uniti in ‘Agricoltura sostenibile’. La studentessa fa capire che si può essere ecologisti e credere nel progresso scientifico; di più, si può essere fermamente convinti che l’innovazione fa bene all’ambiente.

In più occasioni le intervistate par lano anche di transgenico e testimo niano perché non vada demoniz zato. “Con il mais OGM – spiega l’imprenditrice agricola e allevatrice dell’Illinois Lynn Larson - non ci serve più l’insetticida alla semina per proteggere le piantine; in generale utilizzando piante OGM facciamo molti meno trattamenti, soprattutto in setticidi, rispetto alle non OGM. E gli erbicidi che usiamo sono meno inva sivi di quelli che usavamo vent’anni

fa o venticinque anni fa, quando non avevamo piante OGM”. Anna Meldolesi è una giornalista scientifica, autrice del volume “Or ganismi geneticamente modificati. Storia di un dibattito truccato” e curatrice del blog ‘CRISPeR Mania’. CRISPR è una sigla che indica una delle più recenti tecniche di corre

sempre agito per portare in Parla mento questo metodo affinché si prendano decisioni basate sui fatti. Pamela Ronald è una genetista, il marito Raoul Adamchak è un agricoltore biologico. Hanno scritto a quattro mani il libro ‘La tavola di domani: l’agricoltura biologica, la genetica e il futuro del cibo’, in cui auspicano un’ampia applicazione dei benefici dell’ingegneria genetica al bio.

“L’Europa è come un bambi no viziato - osserva l’impren ditrice agricola portoghese Gabriela Cruz -. Dicono: voglio prodotti naturali. E al lora io chiedo: cos’è naturale? Mi rispondono: beh, ciò che viene dalla natura. E allora io racconto che quando gli spa gnoli hanno portato le prime patate dal Perù non riuscivano a mangiarle per quanto erano amare. C’è voluto molto lavoro di selezione genetica da parte dell’uomo per migliorarle e renderle commestibili”.

zione del genoma, a cui sta lavo rando pure la ricercatrice Vittoria Brambilla, anche lei intervistata. Si ricordano le parole della presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen: le tecniche di correzione del genoma, come CRISPR, sono “strategiche ed abilitanti”. Emoziona il racconto della senatrice a vita e studiosa Elena Cattaneo. “Conoscere per deliberare” è il suo motto e, da persona di scienza che conosce il metodo scientifico, ha

L’imprenditrice agricola argen tina Maria Beatriz Pilu Giraudo è attiva in ONG che si occu pano di agricoltura sostenibile, malnutrizione e spreco alimentare. “Abbiamo potuto verificare - rac conta - che le colture di copertura ci aiutano da ogni punto di vista: le loro radici aiutano a mantenere il terreno soffice, riducono la pressio ne delle malerbe, interrompono il ciclo di alcune malattie fungine e di alcuni insetti, aiutandoci così a con trollarli. Ecco perché le chiamiamo colture ecosistemiche. Questa è intensificazione sostenibile e ci sta

STORIE DI DONNE PER CAPIRE IL
64 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022 BUONO A SAPERSI di Gaetano Menna

aiutando molto». Come colture di copertura Maria Beatriz utiliz za veccia, rafano, loglio, diverse avene e trifogli; alcune di queste ottime anche per nutrire gli insetti impollinanti.

Nel libro c’è narrazione, ma non si vuole cadere nella trappola dell’im magine bucolica dell’agricoltura. Come fa comprendere la storia di Ines (che non vuole venga divulga to il suo cognome) che andava a scuola con le scarpe in mano, per non rovinarle nel fango. Minjung Kim è la direttrice respon sabile per il Ruanda di una ONG sudcoreana, in cui è impegnata anche Rupa Mishra del Nepal. Nel corso delle iniziative in Nepal, Min jung racconta che per raggiungere l’area dove operava, partendo da Katmandu, doveva viaggiare in bus per ventiquattro ore in direzione ovest. Eppure anche in quei luoghi remoti giungevano merci da posti

lontani, cipolle dall’India, mele dalla Cina, e così via. “Proviamo a produrre qui quello che importate”, diceva agli abitanti.

Catherine Langat, dagli altipiani del Kenya arriva ad operare per Euro seeds, l’associazione dei produttori di sementi europei. Alla domanda “Cos’è il cibo per te?”, risponde im mediatamente e con estrema sintesi: “È vita”. Ha ragione e bisogna fare tutto il possibile perché il cibo sia

salubre e accessibile a tutti. Quelle intervistate da Deborah Piovan sono donne attive, sensibili, di successo, che operano tra mille difficoltà, che si sono impegna te per la loro affermazione, ma soprattutto per la società, attente al futuro. Le loro testimonianze sono la dimostrazione che, in un mondo in continuo cambiamento, è sbagliato fermarsi e smettere di innovare. Le sfide sono molte: dal cambiamento climatico all’aumento di popolazione, dall’esigenza di tutelare l’ambiente alla difficoltà di comunicare alla società i progressi della tecnologia.

“La specie umana ha sempre inno vato - chiosa l’autrice - qualcuno ha detto che ciò che oggi chiamiamo tradizione, i nostri nonni chiama vano innovazione. Se proviamo a rifletterci forse avremo meno paura di prendere in considerazione utili progressi”.

NOVEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 65
Deborah Piovan

IL DISCO DI PATRIZIA CIRULLI

Eduardo in musica

Il cd-book ”Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica” (Squilibri Editore) di Patrizia Cirulli colpisce doppiamente. In primo luogo perché musicare le poesie di Eduardo, che non sono state scritte per essere cantate, è un’impresa davvero impervia; in secondo luogo perché Patri zia è una cantautrice milanese e quindi c’era anche l’ostacolo di calarsi nel dialetto e nella cultura partenopea. I due im pedimenti sono stati superati brillantemente grazie al grande talento della cantautrice, tanto che il progetto ha avuto il placet della famiglia De Filippo; per quanto riguarda la pronuncia

Natale napoletano

Le statue di Eduardo e Totò sul presepio

TRADIZIONE E CANZONE D’AUTORE

Alle radici del canto

In no men omen: la storica band barese Radicanto si richiama al proprio nome per il titolo del nuovo affascinante disco “ Alle radici del canto ” (Visage Music); ma il titolo del CD è soprat tutto la sintesi perfetta per spiegare la particolare operazione compiuta. Il gruppo è andato davvero alla radice del proprio canto, che è la musica tradi zionale del Mediterraneo, per ripensarla in chiave d’autore. Nell’album 12 brani tra folk, rock, jazz, canzone d’auto re, fortemente incentrati sulla vocalità e sui timbri sia delle percussioni, sia degli strumenti a corda, mantice, fiati e plet tri. Accanto alla vocalist Maria Giaquinto troviamo ospiti al canto Raiz in “Tu sola”, Nando Citarella in “A’ devozione” (anche in qualità di coautore) e Stefano Saletti in “Ebla”. Il disco contiene pure il brano “Tu sola”, composto da Giuseppe De Trizio e Raiz. All’ascolto dei brani si viene coinvolti emotivamente per la riappropriazione della ‘memoria’, ricolloca ta nel contesto moderno che li rende di più immediata fruizione.

ha avuto due formidabili coach. Tra gli ospiti anche Fausta Vetere (Nuova Com pagnia di Canto Popolare). Il progetto ha anche il placet di Pasquale Scialò - autore della corposa “Storia del la canzone napoletana” in due volumi - che firma il testo introduttivo del box in cui esprime a Patrizia il “benvenuto nell’universo sonoro partenopeo con un contributo tanto impegnati vo quanto riuscito, capace di mettere in musica e can tare gli sguardi, gli umori ed i gesti di Eduardo”. Le sue dieci canzoni sono piccoli capolavori, che rispecchia no l’anima eduardiana e della città.

Acque sicure

Il sestetto ferrarese Limite Acque Sicure esordisce con l’album che porta il suo nome (Minotauro Records). Siamo di fronte al classico disco di rock progressivo italiano appassionato, melodico, travolgente. I mem bri del sestetto hanno provenienze e orizzonti diversi, dal metal alla fusion, dalla classica al rock, ma proprio questo è il segreto della loro for mula. “Il gruppo - dicono i musi cisti - è un’area di confronto, le diverse esperienze rappresen tano una preziosa risorsa alla quale abbiamo continuamente attinto”. All’ascolto si perce pisce l’amore per il Banco del Mutuo Soccorso, a cui si ren de omaggio con la rilettura live de “Il giardino del mago” in cui si è saputo esaltare il senso di attesa, mistero, smarrimento che pervade e caratterizza il brano. Con questo disco la band ferra rese si cala nella storia del prog, ma con la voglia di farla punto di partenza e non certo di arrivo. Possiamo dire che il limite delle acque sicure è stato superato e la nave naviga splendidamente in mare aperto.

66 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2022 CAMPI SONORI di Gaetano Menna

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