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Francesco Bellizzi

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Gabriella Bechi

Gabriella Bechi

Liquidità, ingresso dell’agricoltura tra i settori energivori e incentivi alla transizione ecologica, sono le richieste fatte da Giansanti a Meloni sul fronte economico. Il Cdm vota la Legge di Bilancio e approva il dl Aiuti-quater

di Francesco Bellizzi

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La Manovra della continuità

Trentacinque miliardi è il valore della Legge di Bilancio che il governo Meloni ha votato in Consiglio dei ministri e che adesso dovrà passare per il Parlamento e Bruxelles per l’entrata in vigore definitiva, prevista entro il 31 dicembre. Dell’orientamento del governo sul fronte economico Giorgia Meloni ha parlato all’incontro di novembre con le parti sociali del Paese, durante il quale il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha battuto su sostenibilità (“fondamentale per pensare a un nuovo modello di agricoltura per il futuro”), lavoro e energia. L’energia e i suoi costi sono non a caso i protagonisti della nuova Legge di Bilancio, assorbendo i 2/3 del budget totale con 21 miliardi di risorse stanziate. Per Giansanti, “gli imprenditori devono essere messi nelle condizioni di far fronte agli impegni finanziari assunti anche attraverso moratorie, misure di garanzia pubblica rafforzate e la possibilità di rinegoziazione dei prestiti”. La richiesta, quindi, è che si vada verso il potenziamento degli attuali provvedimenti e

la creazione di nuovi, come il riconoscimento alle aziende agricole della natura di energivore, “per avere accesso alle tariffe agevolate sull’energia”, ha commentato il presidente di Confagricoltura a margine dell’incontro con la premier. Meloni ha esposto i contenuti della Legge di Bilancio, approvata dai suoi ministri nella notte del 21 novembre, con una conferenza stampa indetta il giorno dopo, quando il testo del provvedimento non era stato ancora diffuso. Stanziati 500 milioni per contrastare il “caro carrello”: serviranno a calmierare i prezzi di alcuni alimenti in favore dei cittadini più incapienti. Il paniere dei prodotti verrà selezionato in collaborazione con i Comuni; ruolo fondamentale in questo provvedimento (da perfezionare con il tempo, ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa) lo avranno aziende agricole e trasformatrici, che il governo punta a convincere ad intervenire sui prezzi. Per le famiglie economicamente più fragili viene confermato e rafforzato il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. Riguardo agli extraprofitti realizzati con le rinnovabili grazie agli aumenti dei costi in bolletta, si punta a recuperare 2,5 miliardi alzando la tassazione dal 25 al 35%. La nuova manovra contiene anche il rinvio (il secondo) dell’entrata in vigore di sugar e plastic tax (sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate) per tutto il 2023. Non è presente in Manovra il tetto al gas annunciato il giorno prima del Cdm dal ministero dell’Ambiente, il quale aveva presentato la proposta di un cap da attivare in caso di superamento dei 180 euro di costo per megawatt/ora. Sono stati approvati altri due importanti provvedimenti ultimamente: il decreto Aiuti quater, passato in Cdm con 9,1 miliardi provenienti dell’extragettito fiscale derivante dall’incremento dell’inflazione, e la conversione in legge dell’Aiuti-ter, con il quale si conferma la riduzione dell’accisa sui carburanti e il sistema dei crediti d’imposta con un aumento dal 40 al 45% per le aziende energivore e al 35% per le non energivore, come le agricole. Con decreto, vengono prorogate le misure in materia di accise agevolate e la conferma della sospensione dell’aliquota di accisa sul cosiddetto “gasolio commerciale” fino al 30 novembre 2022. La versione del quarto decreto Aiuti, votata dal Consiglio dei ministri, conferma la proroga delle garanzie Sace fino al prossimo 31 dicembre. Proseguono, quindi, i prestiti per un massimo di sei anni con una garanzia (dal 70 al 90%), modulata in base al fatturato dell’impresa: più il secondo è alto, più la prima diminuisce. In ogni caso, la richiesta di finanziamento non potrà andare oltre il 15% dei ricavi e oltre il 50% dei costi energetici affrontati negli ultimi dodici mesi. Tale proroga è compresa nella norma del decreto che tratta un altro importante provvedimento: la rateizzazione delle bollette che dovrebbe essere concessa per un periodo che va dai 12 ai 36 mesi. La dilazione sarà sostenuta da una fideiussione garantita fino al 90% da Sace e potrà riguardare solo la differenza tra l’ammontare delle fatture (dal primo ottobre di quest’anno al 31 marzo prossimo) e il costo medio affrontato l’anno scorso. La rateizzazione verrà concessa dai fornitori di energia entro un mese dalla domanda. La garanzia Sace dovrebbe venire estesa anche alle forniture di energia e non solo sulle rate. Ci saranno delle condizioni che l’impresa dovrà rispettare per avere l’agevolazione: il mantenimento dei livelli occupazionali e il divieto di delocalizzazione dell’attività all’estero. nnn g

VERSO IL TAGLIO DEL 3% DEL CUNEO FISCALE PER I REDDITI SOTTO I 20MILA EURO

“Se vogliamo essere competitivi dobbiamo lavorare sul cuneo fiscale, anche per dare sostegno alla ripresa dei consumi. Il costo del lavoro in Italia è troppo alto rispetto alla media degli altri Paesi Ue”, ha detto Massimiliano Giansanti dopo l’incontro con Giorgia Meloni. In legge di Bilancio non c’è il taglio generalizzato del 5% del cuneo di cui Fratelli d’Italia ha parlato in campagna elettorale. L’intervento richiederebbe 16 miliardi, risorse che al momento non ci sono. “Ci arriveremo gradualmente”, ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. La scelta è caduta su un taglio del 3% solo per i redditi più bassi, fino a 20mila euro. A ciò si aggiunge la proroga di quanto già fatto: riduzione del 2% per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro in relazione agli stipendi che vanno dal primo luglio al 31 dicembre 2022, inclusa la tredicesima. A questo si aggiunge l’anticipo al primo ottobre della rivalutazione del 2% delle pensioni di importo fino a 35 mila euro. Tale previsione riceverebbe una copertura di 4 miliardi.

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LAVORO: L’UE METTE MANO AI FLUSSI DPEF: INCENTIVI PER I NUOVI ASSUNTI

La Legge di Bilancio prevede incentivi per le aziende che assumono donne under 36 e percettori del reddito di cittadinanza, il quale non potrà essere percepito per più di 8 mesi e decadrà alla prima offerta di lavoro. Se ne prevede la cancellazione dopo il 2023. Contributi fino a 6mila euro sono previsti per chi stabilizza o assume a tempo indeterminato nuove persone. Sul tema del lavoro, la Commissione Europea e Consiglio straordinario dei ministri dell’Interno sono al lavoro sulla revisione della gestione dei flussi migratori, puntando sul miglioramento della collaborazione tra Stati Ue e Paesi Terzi. Tra gli strumenti previsti, anche specifici programmi europei di investimento e il potenziamento del meccanismo di solidarietà adottato lo scorso giugno. Si è detto soddisfatto il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. L’aggiornamento delle regole sui flussi per i lavoratori extra-Ue è stata una delle richieste fatte da Giansanti a Meloni per trovare una soluzione alla cronica carenza di manodopera che ormai mette in crisi intere produzioni del settore primario.

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