VINITALY È TORNATO | UCRAINA ANNO ZERO | FRUITLOGISTICA | CIBUS & MACFRUT | GAL E TERRITORIO | GIARDINI AL GEMELLI
L’ora dell’innovazione Anno LXXIII - n. 4 - APRILE 2022 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
L’ E D I T O R I A L E nnn
Il momento delle scelte
I
nnovare non è più un’opzione. È un dovere. Lo hanno capito le aziende che hanno partecipato al Premio nazionale per l’Innovazione in Agricoltura indetto da Confagricoltura e giunto alla sua terza edizione. Non solo quelle che hanno ricevuto l’ambito riconoscimento, ma tutte quelle che, con le loro esperienze, hanno mostrato la volontà di intraprendere un percorso non più eludibile. L’innovazione è sempre stata al centro del progresso agricolo ed ha consentito finora di raggiungere traguardi straordinari, ma oggi c’è bisogno di fare di più. E la dimostrazione arriva proprio dal conflitto Russia-Ucraina, che ci ha messo di fronte a problemi che in linea teorica abbiamo sempre saputo esistessero, ma che ora sono una drammatica e concreta realtà. L’industria alimentare, insieme a quella metallurgica, chimica, tessile e della carta sono i settori manufatturieri che consumano più energia elettrica: le filiere più a rischio di fronte all’aumento vertiginoso delle bollette cominciato sull’onda della ripartenza post pandemica e accelerato dal conflitto. Per l’Istat la crescita di beni energetici al consumo è passata dal + 45,9% di febbraio al + 52,9% di marzo 2022. Secondo le stime del Centro studi di Confindustria, ipotizzando un trend costante, l’incidenza dei costi dell’energia sul totale di quelli di produzione, nel solo settore manufatturiero aumenterebbe dell’89%, con un incremento mensile di circa 2,3 miliardi di euro, ovvero 27,3 miliardi su base annua. In questo contesto sono necessari nel breve periodo interventi diretti a calmierare i prezzi dell’energia, per evitare la perdita del settore produttivo, e nel medio-lungo termine una oculata politica energetica italiana ed europea, tenendo la barra ferma verso la decarbonizzazione, ma dando adeguato peso alla sicurezza energetica e alla competitività dei costi, uscendo dalla stretta che ci ha travolto a causa del deficit di offerta di energie (fossili e non). Resistendo, allo stesso tempo, agli effetti della guerra, che potrebbero aggravarsi se si procedesse verso l’embargo del gas nei confronti della Russia. Non basta però soffermarsi sull’aspetto energetico, che è quello su cui il conflitto incide maggiormente. Negli ultimi giorni i rapporti della Fao, dell’Ocse e della Banca Mondiale hanno posto in evidenza un problema altrettanto drammatico: la disponibilità e i prezzi dei beni alimentari. Le conseguenze del Covid avevano già prodotto un’accelerazione dei prezzi agricoli, ma nel mese della guerra gli aumenti hanno superato ogni previsione e, nonostante la flessione delle ultime settimane, il futuro si prospetta tutt’altro che roseo. Russia e Ucraina sono tra i maggiori produttori ed esportatori di beni alimentari essenziali e le conseguenze sui mercati non saranno solo quelle dirette provocate della guerra, con l’interruzione delle vie di comunicazione e dei porti, ma anche quelle derivanti dalla mancata semina, in questa stagione, di una consistente quota di terreni ucraini. Se non si verificherranno condizioni climatiche particolarmente favorevoli nel resto del Pianeta, questa improvvisa mancanza di prodotti renderà la situazione mondiale del tutto insostenibile. E non sarà solo l’Europa a pagarne le coseguenze, ma anche gran parte dell’Africa e del SudEst asiatico, che dipendono interamente dalle importazioni di grano da Russia ed Ucraina. Una situazione di mercato destinata a durare, almeno fino a tutto il 2023, anche se si trovasse una soluzione al conflitto, e che impone scelte precise, che vanno nella direzione dell’innovazione, della scienza e della ricerca, e che devono essere prese in maniera definitiva, senza tentennamenti “ideologici”. Perché ora più che mai abbiamo bisogno di un’agricoltura forte, che può portare un contributo determinante al superamento della crisi alimentare e di quella energetica. Massimiliano Giansanti
APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 3
SOMMARIO
L’EDITORIALE Il momento delle scelte Massimiliano Giansanti................. 3
FIERE VINITALY In alto i calici Antonio Alessandrelli .................
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Gran Bretagna chiama Italia Francesco Bellizzi ......................
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Scatti di vino Gabriella Bechi .........................
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Frutta e geopolitica Anna Gagliardi .........................
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FOCUS IMPRESA FAMILIARE Ravenna, capitale della frutta Elisabetta Tufarelli ....................
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COPERTINA PREMIO INNOVAZIONE Nuove energie per l’agricoltura Francesco Bellizzi ........................ 5
Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Francesco Bellizzi Editrice Confagri Consult
PREMIO INNOVAZIONE I VINCITORI La rivoluzione digitale Gabriella Bechi ........................... 8
Presidente Diana Theodoli Pallini
I nuovi alimenti Gabriella Bechi .........................
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Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it
ATTUALITÀ UCRAINA ANNO ZERO 200mila ettari non possono bastare Francesco Bellizzi ......................
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Brucia il granaio d’Europa Francesco Bellizzi ......................
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Abbonamento annuo Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 ROC 34051 del 24/03/2020 Pubblicità
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EPS Ambientalisti e cacciatori. . . . . . 49
Acqua alla gola Elisabetta Tufarelli.....................
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Organizzazione Sostenibilità.. . . . . . . . . 50 ANGA Proteine alternative . . . . . . . . . . 52
Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it
PRIMO PIANO INIZIATIVE La cura del verde Elisabetta Tufarelli ....................
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Over65 In palestra. . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)
RAPPRESENTANZA SVILUPPO LOCALE La voce dei territori Roberta Pierguidi...................... 24
Agriturismo La Petrosa. . . . . . . . . . . . . 60
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Enapra Agricoltura 4.0. . . . . . . . . . . . . 56
Buono a sapersi Jesus Christ . . . . . . . 64
C OP ER T IN A P R EMIO INNOVA ZIONE
Nuove energie per l’agricoltura L’iniziativa di Confagricoltura arriva alla sua terza edizione. Le imprese sul podio sono otto con i loro investimenti in ricerca e tecnologia di Francesco Bellizzi
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L’
innovazione in agricoltura non è soltanto investimenti in tecnologie meccaniche. Lo dimostrano le aziende protagoniste del Premio nazionale per l’Innovazione di Confagricoltura arrivato quest’anno alla sua terza edizione. Presenti alla cerimonia, a Palazzo della Valle a Roma, le otto imprese che hanno vinto grazie a investimenti in nuove tecnologie e a modelli di economia circolare basati su ricerche di laboratorio, recupero di antiche pratiche agricole, riduzione della lavorazione dei terreni per conservarne la fertilità e abbattere le emissioni di carbonio in atmosfera. Il Premio Innovazione è una delle iniziative con cui Confagricoltura valorizza le avanguardie imprenditoriali: buone pratiche che hanno al cen-
tro prodotti, processi sostenibili, aspetti organizzativi e di marketing da raccontare e condividere. Le realtà imprenditoriali, arrivate alla selezione finale, sono state ventidue e rappresentano una fotografia abbastanza esaustiva dell’innovazione in agricoltura, spaziando dal digitale, ai super food, passando per turismo e territorio. Molte le soluzioni dedicate alla zootecnica, alle colture ortofrutticole, ai cereali e alle piante aromatiche. Ampio spazio poi per le tecnologie e la domotica. All’evento ha partecipato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, che, nel suo intervento, è partito da alcuni dati contenuti nella recente ricerca condotta dal Politecnico di Milano e Università di Brescia che ha evidenziato un’importante crescita del settore primario. Il suo fattura-
Gli otto vincitori del Premio Innovazione 2022
Patuanelli: “Contro gli effetti della guerra necessario nuovo debito comune” to, infatti, è passato nel 2020 dai 549 milioni del primo semestre ai 1,3 miliardi di fine anno. Cifra salita ulteriormente nel 2021 di 23 punti percentuali grazie agli incentivi per l’agricoltura di precisione a cui hanno fatto ricorso i tre quarti delle imprese italiane. “È necessario che l’Ue moduli gli aiuti in base all’impatto della crisi sui singoli Paesi - ha commentato il ministro -. C’è chi sta pagando un prezzo più alto di altri e la risposta di Bruxelles per il momento è debole. Manca una tranche di debito comunitario che permetta di affrontare unitariamente gli effetti dell’incremento dei costi dell’energia”. Per il ministro, il nuovo regime di aiuti “non può risolversi in un sostegno da 35 mila euro a impresa. Inoltre - ha aggiunto - bisogna fare attenzione a che gli aiuti avviati per fronteggiare le conseguenze della guerra non creino lungaggini burocratiche nella loro applicazione congiunta con i provvedimenti anti Covid-19”. Ci vuole piuttosto una risposta organica. “Abbiamo chiesto all’Unione di andare oltre l’uso dei 500 milioni della riserva di crisi della Pac (di cui circa 50 destinati all’Italia, ndr.), portando il fondo a 1,5 miliardi con il cofinanziamento al 200% da parte dei Paesi aderenti alla Politica agricola comune”. Il 2021 ha visto gli investimenti in agricoltura di precisione crescere del 23% e il raddoppio dei terreni coltivati con pratiche rigenerative, saliti al 6% del totale rispetto al 2021. Qualità e capacità di approvvigionamento sono le priorità con cui l’Italia e il resto d’Europa si sono svegliate all’indomani della guerra in Ucraina. Responsabilità come imprenditori. Responsabilità anche sociale e
ambientale. Di questo ha parlato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che ha sottolineato quanto sia importante oggi “riposizionare le scelte del settore primario su modelli che diano certezze produttive”. Il Premio per l’Innovazione nasce da questa spinta. “Le aziende premiate dimostrano che il progresso tecnico permette di intervenire sia sulla quantità, sia sulla quantità”, ha detto il presidente dell’associazione degli imprenditori agricoli. “Accanto alle buone pratiche relative alle innovazioni di prodotto, di processo, di marketing e di diversificazione produttiva, c’è un elemento fondamentale che deve essere sviluppato: il ricambio generazionale attraverso nuovi processi di formazione”. Si è espresso così Michele Pisante, professore ordinario di Agrono-
mia e Coltivazioni erbacee all’Università di Teramo, membro di varie società scientifiche e presidente della giuria del Premio. Pisante propone per le prossime edizioni di “allargare la partecipazione al bando anche alle imprese non fondate sui beni fondiari per riuscire ad intercettare tutti i nuovi fenomeni di innovazione legati all’agricoltura”. I comparti si interrogano su come superare la crisi del settore e cercano le soluzioni tecniche migliori. La zootecnia “dimostra sensibilità sul fronte della diversificazione, del marketing e dell’ambiente”, ha spiegato Pisante. Lo stesso accade nelle grandi colture, dove si investe in tecnologie e diversificazione produttiva, “anche per fronteggiare un cambiamento climatico sempre più preoccupante”. nnn
Da sinistra Michele Pisante (presidente della giuria) Stefano Patuanelli (ministro Politiche agricole) Massimiliano Giansanti (presidente Confagricoltura)
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PARCHI AGRISOLARI: IL MIPAAF FIRMA IL DECRETO, ATTESO L’OK IN COMMISSIONE UE
A fine marzo è arrivato il decreto attuativo per il progetto chiamato Parco Agrisolare. Il Mipaaf ha firmato il documento che definisce il regime dei nuovi incentivi dedicati alla misura, finanziata dal Pnrr con 1,5 miliardi di euro. Obiettivo: installare 4,3 milioni di metri quadri di pannelli fotovoltaici per la generazione complessiva di 375 Mw. Saranno finanziabili gli impianti con una potenza massima di 0,3 Mw, con un tetto per singolo beneficiario di massimo 250mila euro. L’incentivo in conto capitale è fino al 65%, con un incremento del 25% per le giovani imprese. La misura è riservata alle aziende agricole, zootecniche e di trasformazione alimentare che vorranno dotarsi di impianti integrati nelle strutture produttive. Sono escluse, quindi, le installazioni a terra. L’ultimo passo per la pubblicazione dei bandi sarà la vidimazione della Commissione Europea. Restano in attesa di decreto altre due misure, dedicate dal Pnrr alle rinnovabili nel settore primario: l’Agrovoltaico (finanziato con 1,1 miliardi); e le Comunità energetiche (2,2 miliardi di finanziamento). APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 7
I VINCITORI
Irrigazione e fertilizzazione a rateo variabile e un sistema unico per gestire i processi, dalla produzione alla commercializzazione. Sono le soluzioni di La Canova e Il Noceto
La rivoluzione
di Gabriella Bechi
L’
azienda agricola La Canova si estende su una superficie di 317 ettari nel comune di Gambara, in provincia di Brescia. Da sempre l’attività principale è l’allevamento di bovini da carne, di razza charolais e aubrac provenienti dai pascoli francesi e incroci chiani-
L’ingresso dell’azienda zootecnica e di seminativi La Canova a Gambara (BO)
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ni nati in azienda, ma, seguendo il ritmo delle stagioni e la naturale alternanza produttiva dei campi, vengono coltivati a grano, mais, orzo, soia e prato circa 290 ettari di terreno, da cui deriva tutto quanto è necessario all’alimentazione degli animali. Un apposito mangimificio interno garantisce la preparazione precisa della razione giornaliera. Grazie a un sapiente equilibrio tra rispetto della tradizione e continuo adeguamento alle più moderne tecnologie industriali, La Canova si presenta come un’azienda moderna e all’avanguardia, dove convivono cura e benessere del
bestiame, innovazione e ricerca. Il progetto “Irrigazione e fertilizzazione a rateo variabile sulla coltivazione del mais”, realizzato in quest’ultima campagna agraria, ha come base una serie di innovazioni, acquisite dall’azienda negli anni, che hanno portato al risparmio e all’ottimizzazione delle risorse impiegate, migliorando le rese, la qualità e la sostenibilità ambientale. Nel 2003 è stato installato il primo impianto di irrigazione automatico. Ad oggi gli impianti sono sette e nel 2022 andrà in funzione l’ottavo, estendendo il sistema all’85% della superficie coltivabile.
digitale Un momento della produzione delle noci nell’Op Il Noceto (Veneto e Friuli)
Il Noceto è un’Organizzazione di produttori di noci Lara del Veneto e Friuli. Fondata nel 1993, l’Op commercializza la famosa Noce d’Oro ed è costituita da 14 importanti aziende agricole delle province di Venezia, Treviso ed Udine per una superficie complessiva di quasi 400 ettari di frutteti. Numeri che fanno di questa realtà tra le leader, in Italia, per estensione. Le noci vengono raccolte seguendo i ritmi della natura, nella stagione autunnale, nello stretto arco di tempo di 20-25 giorni e nel massimo rispetto della sostenibilità. Non contengono residui chimici e vengono lavate solo con acqua, in modo da non alterare gusto e proprietà benefiche e, grazie ad un esclusivo e lento processo di essiccazione, mantengono intatte le loro caratteristiche nutrizionali e il loro apprezzatissimo sapore dolce. Tutte le fasi dall’ingresso all’uscita del prodotto vengono eseguite su un unico gestionale di produzione che permette di controllare in tempo reale tutte le fasi, riducendo errori, risparmiando tempo e dando maggiori garanzie di qualità. nnn
Parapini e NaturaOrganica sono state premiate per i loro investimenti in Agricoltura 4.0 per la riduzione degli scarti e la produzione di fertilizzanti organici
S
in dalle origini, che risalgono ai primi anni del ‘900, la famiglia Parapini, che conduce un’importante realtà agricola a Settala, in provincia di Milano, ha sempre avuto un occhio attento alla salvaguardia dell’ambiente. Un percorso che
con il passare degli anni si è rafforzato grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Mediante l’impiego di attrezzature innovative l’azienda è stata in grado di ottimizzare le risorse impiegate durante i processi colturali, azzerando gli sprechi. Le nuove tecniche di minima lavorazione e semina su sodo contribuiscono a preservare le caratteristiche del terreno e la microfauna presente, riducendo il consumo di carburante, le emissioni di carbonio in atmosfera, il tempo impiegato e quindi l’impatto sull’ambiente. Negli ultimi anni sono stati implementati i più innovativi sistemi GPS, grazie ai quali possono essere utilizzate funzioni come la guida automatica dei macchinari, che permette di ridurre la sovrapposizione dei passaggi. Le cover crops sulle coltivazioni di seminativi di Parapini a Settala (MI)
Circolare e sostenibile APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 9
I VINCITORI
Inoltre, grazie alle innovative attrezzature a rateo di dosaggio variabile, si è in grado di gestire l’impiego delle risorse impiegate nei vari processi di semina, fertilizzazione e nei trattamenti fitosanitari. Un grande contributo da parte dell’azienda alla lotta al cambiamento climatico consiste nel piantare colture di copertura che migliorano la salute del suolo riducendone l’erosione e migliorando la ritenzione idrica, ma che, soprattutto, sono in grado di catturare carbonio nell’atmosfera. NaturaOrganica nasce da uno degli allevamenti avicoli italiani più longevi, di proprietà della famiglia Menesello, a Lozzo Atestino in provincia di Padova. L’intuizione dei Menesello, che ha portato alla creazione nel 2018 di NaturaOrganica, è stata quella di guardare all’intera attiLa ricerca in laboratorio di NaturaOrganica (Lozzo Atesino, Padova) è alla base della produzione di fertilizzanti non chimici
vità economica aziendale come ad un ecosistema vivente in grado di auto-rigenerarsi. Nasce così NaturaOrganica, una startup innovativa che si pone come obiettivo quello di ottenere fertilizzanti di base organica in grado di assicurare la cessione in modo controllato e programmabile dei nutrienti e, allo stesso tempo, di creare un sistema che permetta di generare nuovo valore dal materiale organico derivante dagli allevamenti. Un ecosistema che non consuma risorse, poiché utilizza per la produzione il 100% di energie provenienti da fonti rinnovabili e non genera sprechi poiché riutilizza il materiale organico derivante dagli allevamenti avicoli. Quotidianamente, infatti, la sostanza organica prodotta dagli animali viene raccolta e posta, asciutta, a maturare in cumuli. Dopo 4/6 mesi viene verificato il rispetto degli standard qualitativi e il fertilizzante, ormai maturo, viene pellettato e confezionato. nnn
Le vincitrici della categoria Novel Food sono Rondolino, con il suo nutraceutico di gemme di riso nero, e BugsLife, con un allevamento di insetti per la produzione di petfood
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Livorno Ferraris, in provincia di Vercelli, la famiglia Rondolino si occupa di risicoltura sin dal 1935, quando Cesare Rondolino acquista la Tenuta Colombara. Il figlio Piero, all’inizio degli anni Novanta, crea il progetto Acquerello, un’eccellenza del made in Italy, esportato in tutto il mondo grazie alla sua unicità. Acquerello unisce la semplicità in cottura del riso bianco con gli elementi nutrizionali più importanti contenuti solo nel riso integrale. È più sano, perché la gemma, che è la parte vitale del riso in quanto contiene la maggioranza delle vitamine e dei microelementi, 10 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
La gemma del riso nero è l’ingrediente del multinutriente naturale di Black (Livorno Ferraris, VC)
durante la lavorazione viene separata dal chicco, ma grazie ad un procedimento brevettato, viene reintegrata conferendo al riso i più preziosi valori nutrizionali di quello integrale. Negli anni Piero, insieme alla moglie Maria Nava e ai figli Rinaldo, Umberto e Anna, ha portato avanti con passione l’attività grazie a tecnologie innovative e nel novembre 2020, dopo anni di ricerche condotte con l’Università di Medicina di Pavia, è arrivata Black-Gemma di salute, il primo multinutriente naturale, preziosissimo nutraceutico a base di gemme di una varietà italiana di riso nero, selezionata accuratamente per le sue proprietà. È ricca di zinco ed antociani,
utile per la buona funzionalità dei tessuti, per lo sviluppo cerebrale e per garantire un normale livello di colesterolo. Può essere consumata in purezza, nello yogurt e sul gelato o per arricchire preparazioni in cucina. La BugsLife srl è una startup innovativa nata dall’idea di due giovani neolaureati all’Università di Wageningen. Situata fra le suggestive colline umbre in prossimità di Assisi, la BugsLife condivide la propria sede con un’affermata azienda agricola a conduzione familiare, la Società Agricola Iraci Borgia, nota per l’efficienza nella produzione di biogas. L’obiettivo è la creazione di una filiera circolare che pro-
muova lo sviluppo del territorio e la creazione di prodotti innovativi, come mangimi proteici di alta qualità destinati agli animali da compagnia provenienti dall’allevamento di insetti. Alla BugsLife le larve della Mosca Soldato vengono nutrite con un substrato composto dall’unione di diversi sottoprodotti agroalimentari di alta qualità, come la sansa di oliva, lieviti e le trebbie di birra. Mangiando, le larve della Mosca Soldato recuperano efficientemente tutti i nutrienti e le proteine che gli vengono fornite, concentrandole in una forma che è naturalmente adatta per essere assorbita dagli animali, come cani, gatti, pesci, galline, rettili e molti altri. Inoltre, il sistema produttivo BugsLife genera un’interessante sinergia con il comparto del biogas potendo sfruttare il calore generato dall’impianto in fase di allevamento e in fase di trasformazione. nnn
Le larve di mosca soldato sono alla base della produzione di mangimi proteici di BugsLife (Assisi)
I nuovi alimenti APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 11
I VINCITORI
Installazioni artistiche tra i campi e pacchetti turistici personalizzati. Le idee vincenti delle aziende La Cerreta e Al Rocol
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ituata sulle colline del Lago Trasimeno, a pochi chilometri da Castiglione del Lago, si trova la fattoria e azienda agricola La Cerreta. Acquistata nel 1982, è oggi una delle più importanti realtà nel territorio umbro: un allevamento che conta 330 mucche di razza Frisona, alimentate con foraggi coltivati in azienda, di cui 160 in lattazione, da cui si ricavano 48 quintali al giorno di latte che ogni mattina viene ritirato dalla Grifo Latte; una mandria di vitelli angus che crescono liberi in prati perenni, alimentati in modo sano La sede della cantina dell’agriturismo Al Rocol in Franciacorta
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Un territorio da raccontare e naturale, da cui si ricava una carne di nicchia di grande valore. Ma anche un allevamento di struzzi, protagonisti della Fattoria didattica; un impianto di biogas alimentato dai reflui zootecnici dell’allevamento e da masse vegetali insilate provenienti da colture locali secondarie; un ricercato agriturismo con appartamenti e camere di varie tipologie. Ma lo sguardo rivolto all’innovazione non si ferma agli aspetti produttivi. Paola Butali, titolare dell’attività e storica dell’arte, ha voluto arricchire gli spazi aziendali con quattordici installazioni artistiche contemporanee inserite nei campi, accanto alla stalla, a fianco
alle celle di stoccaggio, facendo di questa esperienza un’occasione unica in Italia. Partita come passione personale, nel tempo si è aperta alle visite guidate per il pubblico e per le scuole con la creazione dell’associazione culturale “Artecerreta”. Al Rocol non è solo un agriturismo in Franciacorta, ma un’esperienza a 360°: una cantina che propone vini della zona, ospitalità (camere, appartamenti, agricampeggio e ristorazione), attività didattiche (degustazioni di prodotti del territorio e corsi di cucina) e ricreative (tour guidati, wine trakking tra i vigneti ed
Una delle installazioni artistiche ospitate dall’azienda agricola La Cerreta a Castiglione del Lago
escursioni culturali). Appartiene alla famiglia Catellini dall’inizio del XX secolo, rappresentata oggi dai fratelli Gianlugi e Francesca. Trentaquattro gli ettari, di cui 9 vitati, per un totale di 100.000 bottiglie vendute esclusivamente ai privati attraverso il punto di vendita aziendale e on line. L’innovazione dei fratelli Catellini sta nell’aver voluto condividere la loro esperienza con altre aziende della Franciacorta, creando una rete che offre un servizio turistico personalizzato sul cliente. Un sistema integrato per la commercializzazione di prodotti e servizi tra imprese operanti nei settori turistico, culturale e agroalimentare basato sulla tecnologia blockchain. Il progetto prevede la creazione di un ecosistema digitale che consente alle imprese la condivisione di dati e informazioni utili a trasformare il territorio in una smart destination, capace di offrire pacchetti turistici calibrati sulle specificità del singolo turista/consumatore, personalizzati dagli algoritmi di intelligenza artificiale in base all’elaborazione dei dati immessi nell’ecosistema. nnn
AT T U ALI TÀ UCR AIN A ANNO ZERO
200mila ettari non possono bastare L’aumento dei terreni coltivabili deciso dall’Ue per fare fronte al deficit di seminativi non convince il Comitato scientifico di Edagricole, ascoltato in commissione Agricoltura della Camera dei Deputati di Francesco Bellizzi
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L
a carenza di materie prime è un problema che esploderà a partire dall’anno prossimo. Per questo motivo Ismea ha invitato i mangimifici italiani a potenziare, fin da ora, fonti di approvvigionamento alternative a quelle ucraina e russa. In particolare, le fonti interne all’Ue, che potrebbero essere più convenienti di Usa e Canada, sia per l’entità dei costi di trasporto, sia per le regole sugli Ogm applicate Oltreoceano, molto diverse rispetto a quelle attualmente in vigore in Europa. I Paesi a cui guardare sono Francia, Romania e Austria che 2021 hanno visto aumentare le proprie produzioni agricole, al contrario di Ungheria e Croazia. La riorganizzazione degli approvvigionamenti e delle produzioni, interni ed europei, dovranno tenere conto di un calo in arrivo del
DL UCRAINA, RINEGOZIAZIONE DEBITI CON GARANZIA GRATUITA ISMEA
Le Pmi agricole e della pesca potranno rinegoziare o ristrutturare le esposizioni bancarie in essere al 22 marzo 2022 con una rateizzazione massima di 25 anni. Il decreto legge Ucraina recepisce, così, una richiesta che Confagricoltura aveva avanzato da molto tempo. Altro punto che la Confederazione è riuscita a far inserire nel testo è la garanzia gratuita e diretta di Ismea che verrà riconosciuta per gli aiuti fino a 25 mila euro in caso di Pmi agricole, e fino a 30 mila euro per le Pmi della pesca. Per questo importante sostegno, Ismea avrà in dotazione un fondo di 20 milioni di euro per 2022. La garanzia gratuita sarà riconosciuta anche alle operazioni di rifinanziamento effettuate dalla stessa banca a patto che l’istituto di credito conceda un 10% aggiuntivo rispetto al valore da rinegoziare o ristrutturare e applichi un’adeguata riduzione del tasso di interesse precedentemente applicato sull’operazione. 14 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
Pisante: “Le varietà genetiche messe a rischio dalla scarsità di fertilizzanti” 30% per le disponibilità ucraine di seminativi e carburante. Accanto agli aiuti economici (144 milioni di euro, di cui 48 per le imprese italiane a cui potrebbero aggiungersi altri 96 milioni recuperati da risorse interne), Bruxelles ha accolto le richieste di associazioni come Confagricoltura, e ha deciso di derogare al vincolo di coltivazione su 4 milioni di ettari, rientranti nelle aree ecologiche continentali. Per l’Italia, nell’immediato, si parla di 200mila ettari in più, da cui si spera poter recuperare 15 milioni di quintali di mais e grano. Aspettative che non convincono il Comitato tecnico scientifico della casa editrice di settore Edagricole, di cui fa parte anche l’Associazione italiana delle Società Scientifiche Agrarie (ASSIA). L’organismo ha dubbi sulle reali capacità di resa di questi 200mila ettari, dato che si tratta spesso di terreni residuali, lasciati incolti perché poco produttivi. I rappresentanti del comitato sono stati ascoltati sui deficit del settore primario italiano dalla commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Gli interventi hanno riguardato i com-
Pulina: “In 60 anni persi 600mila ettari di mais oltre la metà della produzione italiana di mais”
Michele Pisante docente dell’Università di Teramo
Lagnasco: “Reflui zootecnici fonte di materie prime, anche di azoto e fosforo” parti dei seminativi, la zootecnia, e con il docente di Arboricoltura generale all’Alma Mater Studiorum di Bologna, Massimo Tagliavini, l’ortofrutta. Segmento questo che - come ricordato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - vale 14 miliardi e rappresenta il 27% del totale della produzione agricola nazionale. Per il coordinatore del comitato, Michele Pisante (ricercatore e docente alla facoltà di Bioscienze e Tecnologie agroalimentari all’Università di Teramo) l’attuale scarsità di fertilizzanti sul mercato “sta mettendo a rischio la varietà genetica dell’agricoltura nazionale, ambito già fragile a causa del ritardo storico italiano nella sperimentazione di genotipi”. Il professore vede all’orizzonte anche il rischio di un rallentamento del processo di modernizzazione del settore, vista la riduzione indotta dalla crisi di manodopera qualificata soprattutto nel settore agromeccanico e dei contoterzisti. Per Pisante il governo, oltre ad un monitoraggio costante di prezzi e produzioni, dovrebbe mettere in campo una strategia di lungo periodo (da qui al 2030) che preveda ammassi
strategici di prodotti per ridurre la dipendenza dalle importazioni. D’accordo con il rischio di perdita del patrimonio genetico è Giuseppe Pulina, ordinario di Zootecnia Speciale all’Università di Sassari. “Le difficoltà di approvvigionamento di materie prime stanno spingendo gli allevamenti alla macellazione degli animali nella loro fase produttiva”, ha spiegato in commissione parlamentare. Parte della soluzione al problema è il recupero interno di materie prime attraverso la cosiddetta zootecnia rigenerativa. Per Pulina, “bisogna incrementare la raffinazione degli amidi contenuti nei foraggi e per fare questo l’Italia ha bisogno di un piano foraggero mangimistico di emergenza per il recupero sia delle colture proteiche, sia delle biomasse foraggere”. Stesso discorso per azoto e fosforo (alla base dei fertilizzanti), da estrarre con il trattamento degli effluenti zootecnici nei digestori. È
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possibile anche produrre alimenti zootecnici con la raffinazione di coprodotti agroindustriali. Capitolo grandi colture. Il tasto più dolente. Ne ha parlato il docente di agronomia presso l’Università di Torino, Amedeo di Reyneri di Lagnasco, per il quale l’invasione russa dell’Ucraina è la miccia che ha dato fuoco a polveri pronte da tempo. I macro-dati storici parlano chiaro. Impressionante è la flessione, negli ultimi sessant’anni, dell’estensione dei terreni coltivati a mais, grano, soia e girasole. “Dal 1962 ad oggi - ha spiegato Reyneri di Lagnasco - siamo passati da 6,1 milioni di ettari di seminativi a 3,2. Un calo di superficie che, fino al 2000 non ha fermato una produzione in crescita, dal 1960 al 2000, di 239mila tonnellate l’anno”. L’inversione di tendenza è iniziata con nuovo millennio. “Dal 2000 al 2020 - ha proseguito il docente - abbiamo assistito a una flessione costante di 330mila tonnellate all’anno”. Il mais si conferma la coltura più deficitaria, con una produzione interna passata, in 60 anni, da 11 milioni di tonnellate l’anno a 6 milioni, con 600mila gli ettari venuti meno e il 50% del fabbisogno nazionale (12 mln/t) dipendente dall’estero. nnn
UE, L’EMBARGO SUL CARBONE APRE IL FRONTE ENERGETICO
Il quinto pacchetto avvia il processo che dovrà portare all’indipendenza dell’Unione dalle fonti energetiche russe. Il primo passo viene fatto vietando le esportazioni di carbone, un mercato che rappresenta il 46,7% dell’intero import europeo (gli Usa sono secondi con una fetta del 17,7). I 27 Paesi, riuniti in Consiglio a Bruxelles, hanno deciso che l’emancipazione da questa fornitura avverrà gradualmente (4-5 mesi). Con una propria risoluzione, Il Parlamento Europeo ha richiesto il blocco dell’export anche di greggio (pari al 25% dell’import Ue), metano (il 45% degli acquisti da Mosca), uranio e carbonio. Le navi russe restano fuori dai porti Ue, ad eccezione di quelle che trasportano derrate alimentari, combustibile nucleare e aiuti umanitari. Stop anche per legno, cemento, liquori e frutti di mare, per un valore stimato in 5,5 miliardi di euro; computer quantici e semiconduttori, per un totale di circa 10 miliardi di euro. Aumentano anche le banche bandite dai circuiti internazionali che passano da sette a undici; e aumentano i blocchi di conti bancari e beni appartenenti a famiglie di esponenti politici di Mosca, tra cui le due figlie di Vladimir Putin. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 15
AT T U ALI TÀ UCR AIN A ANNO ZERO
La guerra ha messo in ginocchio l’agricoltura ucraina, mentre è in corso una riduzione delle produzioni su scala globale
di Francesco Bellizzi
Brucia
il gra naio d’E
Q
uando si parla dell’Ucraina come del granaio d’Europa, non si tratta di un modo di dire. Con poco meno di 30 milioni di ettari di praterie, fino a poche settimane fa il Paese generava un terzo dell’intero export globale di prodotti agricoli. Un report realizzato l’anno scorso dalla Commissione Europea (“Agricultural markets in Ukraine, current situation and market outlook until 2030”) spiega che l’agricoltura ha rappresentato fino al 2019 il 10% del Pil del Paese, il 18% dei posti di lavoro e il 44% dell’export (pari a 3,3 miliardi di dollari all’anno). Le basi del settore primario ucraino attuale sono state gettate nel 1991, anno della dichiarazione di
Tra il 2019 e il 2020 la produzione di cereali è cresciuta di 50 milioni di tonnellate indipendenza dall’ex Urss. Questa crescita è stata interrotta nel 2014 dai conflitti di Putin a SudEst, in Donbass e Crimea (la penisola all’estremo Sud che divide . Il principale effetto nel biennio successivo è stato il tracollo del 40,7% per gli investimenti agrico-
li. La ripresa arriva tra il 2019 e il 2000: la produzione di cereali in crescita da 23,8 milioni di tonnellate a 74,1; e i semi oleosi, che passano da 3,7 a 22,2 mln/t. Tra il 2015 e il 2019 le produzioni di frumento invernale, orzo invernale, girasole, semi di soia e colza erano arrivate a coprire il 70% dei terreni. L’export si muove in particolare via mare, principalmente dai porti del Mar Nero a sud del Paese. Il 95% del grano, destinato alle esportazioni viene movimentato a Sud, dagli scali di Odessa, Mykolaiv, Kherson e Yuzhny. Città diventate tristemente note in queste settimane. Anche il Mar d’Azov ricopre un ruolo importante, ma le merci, prima destinate ai porti delle martoriate Mariupol e Berdyansk, sono state dirottate sul Mar Nero a partire dal 2014. Oggi, da questo mare passa solo il 5% del grano destinato all’estero. Il 95% dell’export di grano dipendeva dai porti sul Mar Nero
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della produzione iniziato l’anno
scorso. A febbraio, il DipartimenDal 2020 la Cina to dell’Agricoltura Usa certificaè la prima importatrice di prodotti ucraini, scalzando l’Ue va per quest’anno una flessione,
uropa L’Ucraina aveva triplicato le proprie colture di mais ed era destinata a chiudere il 2022 con una produzione di 42 milioni di tonnellate, pari al 3,5% della produzione globale. Una percentuale che era destinata a crescere: il Dipartimento dell’Agricoltura Usa, in un outlook dello scorso 11 febbraio (a 9 giorni dall’inizio dell’invasione russa), stimava che la produzione ucraina fosse destinata a coprire il 17% di tutto l’export globale di mais. Obiettivo ormai da dimenticare: le colture di mais, concentrate a NordEst del Dnepr, fiume che taglia il Paese in due, oggi sono tra i principali scenari di battaglia. La Commissione europea ha proposto nelle scorse settimane un Piano da 330 milioni di euro di aiuti per il settore primario ucraino che quest’anno lascerà incolti il 30% dei propri campi. Un dramma per l’economia del Paese davanti al quale Confagricoltura,
con il suo presidente, Massimiliano Giansanti, ha dato la propria disponibilità a dare agli agricoltori ucraini i mezzi tecnici per le prossime semine. La domanda di mais ucraino da parte dei Paesi Ue ha subìto un’accelerazione molto negli ultimi anni. Il rapporto del Dipartimento dell’Agricoltura Usa calcola che i 2 milioni di tonnellate del cereale importati nel 2010 sono passati a 15 milioni nel 2018. Per l’Italia, Kyiv rappresenta il 15% della propria importazione del cereale. L’Ucraina è fondamentale anche per il mercato cinese: tra il 2014 e il 2015, Kyiv è diventata il primo fornitore di mais di Pechino con la copertura di oltre il 50% del suo fabbisogno interno. Nel 2020 le importazioni sono quadruplicate, facendo della Cina la prima destinazione dell’export ucraino, scalzando l’Ue. La dipendenza dal Paese dell’Est Europa aumenta esponenzialmente in altre zone del Mondo - in particolare Nord Africa e Medio Oriente - che adesso rischiano la carestia. L’invasione russa nel cuore dell’Europa arriva in concomitanza di un rallentamento globale
rispetto al 2021, di ben 2,7 milioni di tonnellate, in particolare dipendente dalla riduzione del mais in Sud America e dell’orzo in Medio Oriente. Il grosso del calo riguarda proprio il mais, a febbraio giù 1,6 milioni/t rispetto al mese precedente. Anche in Brasile, la produttività si è abbassata per 1 milione di tonnellate, portando l’asticella nazionale a 114 milioni. L’unica a crescere è l’Argentina che ha raggiunto i 51,5 milioni di tonnellate di mais nel primo trimestre 2021 (+1 milione a febbraio rispetto al mese precedente). L’interruzione delle filiere agricole ucraine, le sanzioni alla Russia e le ritorsioni di Mosca, insieme alle pratiche speculative sui prezzi e alla corsa alle scorte da parte degli Stati, compongono un mix esplosivo, al quale si aggiungono gli effetti del cambiamento climatico. La siccità record dell’anno scorso, ad esempio, ha spinto il Canada a ridurre del 60% le proprie esportazioni alimentari; mentre in Brasile, l’assenza di piogge ha colpito la produzione di energia idroelettrica contribuendo all’aumento della domanda globale di gas metano, usato non solo come combustibile ma anche nella produzione di azoto e quindi, dei fertilizzanti. nnn
L’Ue ha importato 2 mln/t di mais nel 2018, passati a 15 milioni nel 2020 APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 17
AT T U ALI TÀ UCR AIN A ANNO ZERO
Sgravi fiscali e compensazioni economiche sono state le richieste dell’Api al ministro Patuanelli durante l’incontro sulla crisi dell’acquacoltura causata dall’incremento dei costi di produzione
Acqua a
di Elisabetta Tufarelli
“I
l nostro settore è stato duramente colpito dagli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica. Non è stato esclusivamente a causa della guerra in Ucraina, anche se il conflitto sta contribuendo alla forte impennata dei costi di produzione nel comparto dell’acquacoltura”. Pier Antonio Salvador, presidente dell’Associazione degli acquacoltori italiani (Api) di Confagricoltura, ripete a Mondo Agricolo quante detto al ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, durante un incontro per discutere delle misure da prendere per contrastare gli effetti della grave
Pier Antonio Salvador, presidente Api
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Salvador (Api): “Necessario includere le nostre imprese tra le energivore” crisi geopolitica prodotta dall’invasione russa. L’aumento dei costi è iniziato già dalla metà del 2021 “quando le materie prime - spiega Salvador - probabilmente in conseguenza della ripresa delle attività produttive globali dopo il Covid-19, ma anche a seguito della speculazione sui mercati, sono diventate spesso indisponibili e con notevoli incrementi nei prezzi di acquisto”. Durante l’incontro al Mipaaf è stato rimarcato come l’export dei prodotti dell’acquacoltura freschi e trasformati in Ucraina sia limitato a una fetta di mercato di nicchia, come il caviale, e con quantitativi ridotti. Al contrario, esiste un’elevata e promettente domanda prove-
niente dalla Russia, purtroppo bloccata da anni a causa dell’embargo iniziato nel 2014. Tutt’altro impatto stanno avendo le importazioni di materie prime e gas naturale, il cui notevole incremento, infatti, incide drasticamente e in maniera diretta sui costi dell’energia elettrica, su quelli dei carburanti per autotrazione e per la navigazione. Non solo. “Il peso degli aumenti - afferma il presidente dei piscicoltori - ricade indirettamente su altri costi di produzione, in particolare sulle forniture di mangimi, ossigeno liquido e logistica”. Da una stima effettuata, che tiene conto delle molteplici tipologie di allevamento ittico in Italia, i costi di produzione finora sono aumentati, al netto di sgravi e provvedimenti del governo, in una scala che va dal 25%, per la troticoltura con acqua da derivazione superficiale e impianti offshore, al 40% per le strutture
lla gola con forte consumo energetico, come quelle che attingono acqua dal sottosuolo o le avannotterie di specie marine. Al ministro, il presidente dei piscicoltori di Confagricoltura ha ricordato l’importanza del ruolo svolto dall’acquacoltura nel settore agroalimentare nazionale e la necessità di rivalutare le indicazioni espresse da Green Deal e dalla strategia Farm to Fork, alla luce della attuale situazione politica europea e globale. Anche per potenziare l’approvvigionamento delle derrate alimentari e garantire, quindi, la sicurezza alimentare europea. All’incontro presso il Mipaaf erano presenti anche il direttore dell’Api, Andrea Fabris, e il direttore generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, Riccardo Rigillo. “Per le peculiarità e l’operatività degli allevamenti ittici in acque dolci, salmastre e in mare - dice Fabris - anche in
Nel comparto l’aumento dei costi delle materie prime va dal 25 al 40% momenti difficili come questo, non è possibile fermare la propria attività”. I vertici dell’Api hanno chiesto al ministro Patuanelli di portare all’attenzione del governo la necessità di sostenere il comparto con sgravi fisca-
g
li o attraverso compensazioni delle perdite economiche. Per i piscicoltori di Confagricoltura è assolutamente necessario estendere la definizione di imprese energivore anche alle aziende d’acquacoltura, nelle quali l’incidenza del costo dell’energia elettrica ed il consumo annuo sono molto elevati, così come è fondamentale agevolare l’accesso di queste imprese ai finanziamenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le potenzialità di crescita del comparto ci sono tutte. L’acquacoltura nazionale ha dato un rilevante contribuito per lo sviluppo del settore, con i primi impianti pilota e la ricerca scientifica all’avanguardia; e può dare un deciso impulso all’economia nazionale, forte dei suoi 8.000 chilometri di coste, i tantissimi fiumi e torrenti e i 1.500 laghi. Gli italiani sono in primi in Europa per consumo di prodotti ittici, peccato che solo due pesci ogni 10 consumati abbiano provenienza nazionale. “In particolare - rimarca Salvador - importiamo, in media, il 70-75% del prodotto ittico che consumiamo, con punte dell’85% per le spigole e le orate, pescate principalmente in Spagna, Grecia e Turchia. Il restante 25% di pesce, consumato nel nostro Paese, è rappresentato per il 15% da pescato e per il 10 da acquacoltura nostrana. A livello globale, l’acquacoltura fornisce il 55% del prodotto commercializzato e ha ormai superato la pesca”. nnn
LATTE, GRANAROLO ALZA IL PREZZO DI ACQUISTO A 48 CENTESIMI
L’italiana Granarolo aumenta il prezzo di acquisto del latte alla stalla e lo porta a 48 centesimi al litro, a cui vanno ad aggiungersi Iva e premio qualità. Una decisione con cui il gruppo agroalimentare bolognese va oltre l’accordo di filiera (con adesione su base volontaria) di novembre, che fissava il prezzo ad un minimo di 41 centesimi. “Auspichiamo vivamente - ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - che questa scelta diventi un esempio seguito da tutti gli altri gruppi industriali. Stiamo parlando di un comparto in grave difficoltà, che vale oltre 16 miliardi di euro e che occupa più di 100.000 persone”. Le aziende lattiero-casearie in Italia sono quasi 26.000. Il Nord Ovest contribuisce per il 47% al valore complessivo della produzione di latte bovino, con la Lombardia (39%) e l’Emilia-Romagna (17%) che sono le prime due regioni. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 19
M APPAMONDO
di Jonathan Nash
L’Irlanda verso il potenziamento delle grandi colture
I
l ministro dell’Agricoltura Charlie McConnalog ha proposto un piano da 12 milioni di euro a sostegno dell’agricoltura per aumentare la quantità di seminativi coltivati in Irlanda, dove solo il 7,5% della superficie agricola del Paese, pari a 300.000 ettari, viene
dedicata alle grandi colture. Il piano del ministero prevede 400 euro di incentivi agli agricoltori per ogni ettaro aggiuntivo. La strategia emergenziale, usata l’ultima volta durante la Seconda Guerra Mondiale, sarà composta da un pacchetto di interventi mi-
rati all’incremento della produzione di colture autoctone e di quelle con minore necessità di fitofarmaci. Il sostegno riguarda la coltivazione di orzo, avena, grano, mais e barbabietole da foraggio (per queste ultime due, il governo parla già di un ulteriore incremento di risorse).
McConnalog ha previsto anche un aiuto specifico alla produzione di piselli, fagioli e lupini, con 300 euro di incentivi per ettaro. Successivamente saranno incluse anche le colture intercalari, aumentando così la superficie di quelle proteiche dai 10.000 ai 14.000 ettari.
UCRAINA, IL NORD AFRICA RISCHIA DI RESTARE SENZA GRANO
GERMANIA, AIUTI E SOSTENIBILITÀ CONTRO LA GUERRA
La guerra tra Russia e Ucraina minaccia l’approvvigionamento di grano anche in Nord Africa. L’Egitto è il primo importatore mondiale di grano dai due Paesi in conflitto, con più dell’80% dell’import di questo cereale chiave della dieta dei suoi 105 milioni di abitanti. Non va meglio in Tunisia dove, negli ultimi due mesi, i prezzi sono aumentati vertiginosamente e i prodotti alimentari di base hanno sperimentato una carenza senza precedenti. Con l’avvicinarsi del mese di Ramadan, un periodo di forti consumi, la situazione nel Maghreb potrebbe diventare esplosiva.
Crescerà la domanda mondiale di beni prodotti dagli agricoltori tedeschi, già messi a dura prova dagli spaventosi rincari dei costi di carburanti e fertilizzanti. Per sostenere in maggior misura gli agricoltori, il governo tedesco intende aumentare gli aiuti per la crisi. Il ministro dell’Agricoltura Cem Oezdemir, afferma che, per diventare indipendenti da Putin, è necessaria un’agricoltura più sostenibile e più resistente alle crisi. Oezdemir ha annunciato che il governo sta lavorando ad un fondo di emergenza per le aziende agricole da 180 milioni di euro.
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Agricoltori in piazza a Madrid contro i rincari delle materie prime
L
a guerra ha aggravato una situazione già difficile per gli agricoltori spagnoli a causa dell’aumento dei costi di produzione, delle materie prime e dell’energia. Grande la preoccupazione del settore agricolo e zootecnico. Questo contesto
difficile ha spinto più di 800 mila agricoltori e allevatori a manifestare a Madrid per chiedere, tra l’altro, un piano shock in grado di frenare il continuo aumento dei prezzi alla produzione agricola, oltre alla riduzione delle tariffe elettriche.
L’Ucraina è il secondo fornitore di mais del Paese, dietro al Brasile, con un volume medio 2,7 milioni di tonnellate. La Spagna è in testa in Europa per l’acquisto di grano, materia prima essenziale per il settore dei mangimi. La manifestazione ha visto
riunite le principali Organizzazioni agricole, che hanno chiesto al ministro dell’Agricoltura di mettere in atto rapidamente soluzioni concrete perché un’escalation dei prezzi potrebbe causare l’abbandono delle aziende più toccate dalla crisi.
TREMA ANCHE LA VITIVINICOLTURA D’OLTRALPE
LA CRISI ALIMENTA IL MALCONTENTO SOCIALE
Il vino francese sconta il conflitto. È ancora troppo presto per dare cifre, ma le aziende vitivinicole sono preoccupate per gli effetti collaterali delle sanzioni di Ue e Usa per contrastare la Federazione Russa nella sua invasione dell’Ucraina. Il mercato russo è importante per i produttori d’oltralpe: ogni anno Mosca importa vino per 198 milioni di euro, e anche se si tratta del quindicesimo mercato, alcune regioni del Paese subiscono le conseguenze del conflitto. Nel volume di ordini effettuati nel 2021, la prima regione interessata in termini di volume è lo Champagne con più di 1.700.000 bottiglie di pregiate bollicine esportate.
La guerra in atto sta producendo effetti inaspettati nel mondo. L’Europa cerca di diversificare le forniture di gas, l’Algeria valuta d’integrare la fornitura russa con le proprie risorse. Mozambico, Tanzania e Senegal hanno vaste riserve di gas e potrebbero attrarre nuovi investimenti. Intanto l’Agenzia francese di Sviluppo (AFD) lancia l’allarme: molti Stati africani sono ad alto rischio di sovraindebitamento. Il conflitto, aggiunto alla crisi indotta dalla pandemia di Covid-11, potrebbe innescare una pericolosa polveriera sociale. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 21
PRIMO PI ANO INIZI AT I V E
Inaugurati i quattro giardini verticali realizzati da Confagricoltura e Senior L’età della Saggezza Onlus nel reparto di radioterapia oncologica dell’ospedale romano di Elisabetta Tufarelli
La cura del
M
entre in primavera la natura rifiorisce, al Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS all’interno del centro di radioterapia oncologica a fiorire sono quattro giardini verticali, realizzati da Senior L’età della Saggezza Onlus e Confagricoltura. L’intervento rientra nel progetto ART4Art, dedicato alla riqualificazione del reparto di radioterapia oncologica. L’inaugurazione degli spazi verdi si è tenuta a fine marzo. É stata Sundar, l’azienda italiana leader nel settore dei giardini verticali per interni ed esterni, a curare l’installazione delle quasi 1000 piante che compongono dei veri e propri quadri, ma vivi. Nove sono le diverse tipologie di essenze usate: Scandens, Scandens Brasilian, Scindapsus aureus “Photos”, Chamadorea Elegans, Dracaena “Lemon”, Dracaena “White”, Chlorophytum variegatum, Philodendron imperial green, Codiaeum variegatum “excellent”. Collocate all’interno di quattro teche, le piante sono dotate di un sistema di irrigazione, luce, ventilazione e di un complesso sistema di filtraggio dell’aria per evitare contamina-
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zioni ai pazienti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. All’inaugurazione dei giardini verticali, tra i primi al mondo in un reparto ospedaliero, sono intervenuti l’avvocato Carlo Fratta Pasini, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, insieme al professor Vincenzo Valentini direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini, Radioterapia Oncologica ed Ematologia Policlinico Gemelli, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, la madrina Carolina Marconi, il presidente di Senior L’Età della Saggezza Onlus Angelo Santori e la vicedirettrice di Confagricoltura Anna Maria Barrile. Il presidente di Confagri-
coltura, nella sua riflessione, ha messo in evidenza gli indubbi effetti positivi che le aree verdi determinano sul benessere fisico e psichico delle persone. ”L’Italia - ha detto Giansanti - per un terzo è occupata da città e centri abitati, un terzo è campagna e un terzo è formato da boschi e foreste. Per due terzi il territorio è in mano agli agricoltori, che lo curano. Una parte della nostra azione è anche quella di comunicare l’importanza del verde in particolare nelle città. I quattro giardini verticali di piante vive inseriti all’interno di un reparto ospedaliero, in tutta sicurezza, evidenziano la stretta connessione tra verde e condizioni fisiche. Ci auguriamo - ha aggiunto il
Sono quasi 1000 le piante che compongono i giardini, nove le essenze usate
verde Da sinistra: il primario Vincenzo Valentini, Angelo Santori, Alessandro Marinello (Sundar) e Massimiliano Giansanti
presidente della Confederazione - di contribuire a creare quella serenità necessaria ai pazienti per intraprendere un percorso emotivo e di salute all’interno di questa eccellente struttura”. Il presidente della Fondazione, Carlo Fratta Pasini, ha ringraziato la Onlus e Confagricoltura: “Ciò che a mio giudizio ha contribuito a ritenere il Gemelli per il secondo anno consecutivo il migliore ospedale d’Italia, secondo la classifica di Newsweek, è il prendersi cura dei pazienti integralmente, cioè nelle loro diverse dimensioni e questi giardini hanno reso più belli e accoglienti luoghi di cura umanizzandoli”. Il progetto è nato nel 2021 quando, il 27 ottobre, è stato inaugurato il
nuovo reparto di radioterapia oncologica del Policlinico, al quale hanno partecipato anche il direttore generale di Confagricoltura, Franco Postorino, e il presidente di Confagricoltura Roma, Vincenzino Rota. “Fu lì che iniziò questo grande progetto. Infatti proprio quell’occasione - ha ricordato Angelo Santori, presidente della Onlus - fu istallato un solo giardino per valutarne la reale fattibilità. Dopo più di tre mesi dall’istallazione, l’esperimento è pienamente riuscito e siamo partiti con gli altri tre”. Giardini verticali, ma non solo. Ad ogni paziente viene donato un sacchetto di semi di fiori per accompagnarlo nel suo percorso di cura. All’interno delle sale
dedicate alle sedute di chemioterapia, foto e filmati sui vari processi produttivi della nostra agricoltura vengono proiettate su monitor interattivi. Inoltre, con l’uso dei tablet, i degenti hanno la possibilità di “passeggiare” virtualmente attraverso percorsi naturalistici. “Il nostro primo obiettivo - ha affermato il Vincenzo Valentini - è aiutare da vicino ogni singolo paziente nel faticoso percorso di cura, mettendo a disposizione le bellezze dell’arte e della natura”. Il dottor Luca Tagliaferri, UOC di Radioterapia oncologica del Policlinico Gemelli ha concluso: “Oltre ad assicurare la migliore competenza e tecnologia ai nostri pazienti, siamo convinti che sia ugualmente importante avere cura delle relazioni individuali da coltivare all’interno di un ambiente sereno, accogliente e che dia calore e colore. Per questo - ha concluso Tagliaferri -, il Gemelli ART ha sviluppato un piano assistenziale che vede un approccio orientato alla centralità del paziente sia sul piano terapeutico che relazionale”. nnn APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 23
R AP P RE SEN TANZ A S V IL UP P O L OC ALE
Confagricoltura riprende il dialogo che l’epidemia aveva interrotto con i GAL. I partecipanti all’incontro di marzo sono stati più di 100
La voce
di Roberta Pierguidi
R
iprende più propositiva che mai, dopo due anni difficili a causa della pandemia, la collaborazione di Confagricoltura con i Gal, i Gruppi di azione locale. Nello scorso mese di marzo è stato organizzato un incontro a Palazzo della Valle (in parte in presenza e in parte in collegamento streaming) a cui hanno partecipato più di cento rappresentanti degli organismi che svolgono un ruolo chiave nella strategia di sviluppo dei territori. I Gruppi di azione locale sono ormai uno strumento indispensabile, in quanto sono divenuti
negli anni le strutture che meglio coniugano le prerogative dei soggetti pubblici tradizionalmente deputati alla pianificazione e alla programmazione territoriale con il tessuto civile e imprenditoriale, anche nell’ottica di quella sostenibilità che vede proprio le aree rurali motore del progresso e dello sviluppo socioeconomico del Paese. Uno sviluppo che, come
Fondamentale l’apporto dei Gal nella strategia LEADER dell’Ue ricordato nel corso dell’incontro anche dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, passa attraverso alcuni dei temi oggi cruciali: la sovranità alimentare, la bioeconomia (con particolare riferimento alle energie rinnovabili e alle comunità energetiche). La valorizzazione delle aree rurali, e più in generale di quelle interne, collinari e montane, dei servizi ecosistemici e il carbon farming partono dal locale, ossia dalla sensibilizzazione dei territori. È per questo motivo che Confagricoltura ha da alcuni anni rapporti privilegiati con i Gal che, nell’ambito della misura LEADER, sono i soggetti deputati e i L’aula del Consiglio UE a Bruxelles
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dei territori
tributari di questa strategia condivisa che viene sostenuta dalle risorse pubbliche comunitarie e nazionali. Una collaborazione che è urgente rivitalizzare e finalizzare, anche nell’ottica della definizione della prossima programmazione. Dall’incontro è emersa, in primo luogo, la necessità di fare rete, per massimizzare e rendere ancora più incisiva l’attività dei Gal evitando duplicazioni sul territorio, ma, soprattutto, permettendo lo scambio di conoscenze e buone prassi. A tale proposito è positiva l’esperienza di alcuni che hanno iniziato a fare sistema a livello regionale, come in Sicilia, o nazionale. I partecipanti alla riunione hanno evidenziato alcuni problemi, tra cui quello dell’identità. A tal motivo è stata chiesta l’istituzionalizzazione dei Gal come Agenzie di sviluppo locale, che permetterebbe loro di creare dei Piani di sviluppo ad hoc per i ter-
ritori senza sovrapporsi quindi ai PSR. Inoltre, una figura giuridica del genere darebbe ai Gruppi di azione locale maggiore forza permettendo di cogliere tutte le opportunità che il territorio offre: distretti del cibo, green community, comunità energetiche, bandi del PNRR. Considerata, poi, la rilevanza dei progetti realizzati sui territori, è stata sottolineata la necessità di prevedere nella prossi-
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ma programmazione maggiori risorse per la misura LEADER e di adottare una logica pluri-fondo, non limitandosi al FEASR e al FEAMP, ma anche al FESR e ad altri programmi. Sulla base dei contributi e delle istanze emerse nel corso della riunione verrà redatto un Manifesto congiunto che sarà presentato alle istituzioni nazionali e regionali competenti. nnn
COS’È UN GAL
Il gruppo di azione locale (GAL) è un partenariato composto da rappresentanti degli interessi socioeconomici locali, sia pubblici che privati, la cui esistenza, i cui compiti e le cui finalità (favorire lo sviluppo di un’area rurale) sono previsti da norme europee. Il compito principale dei Gal è elaborare e attuare una strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo, sostenuta da uno o più fondi europei. Il principale è il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). I partenariati locali possono scegliere al loro interno un partner capofila per le questioni amministrative e finanziarie, oppure riunirsi in una struttura comune legalmente costituita (associazione, società consortile, società cooperativa). I Gruppi di Azione Locale sono stati previsti dall’ordinamento europeo a partire dall’iniziativa comunitaria LEADER, (Liaison entre actions de développement de l’économie rurale - Collegamento tra azioni volte allo sviluppo delle economie rurali), approvata all’inizio degli anni ’90. Un approccio allo sviluppo locale nell’ambito del quale i partenariati pubblico-privati sono uno degli elementi costitutivi. APRILE 2022| MONDO AGRICOLO | 25
V I N I TA LY
In alto i calici In alto i calici Il ritorno della fiera dedicata al vino si è distinto per l’alta qualità dei visitatori, molti dei quali buyer. Un successo anche per Confagricoltura tra degustazioni, attualità e ospiti d’eccezione di Antonio Alessandrelli
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li operatori stranieri che hanno partecipato all’edizione 54 di Vinitaly sono stati 25.000, provenienti da 139 Paesi. Un numero pari al 28% degli 88.000 operatori che hanno vissuto i quattro giorni di fiera veronese. Un risultato record, che ha compensato la riduzione degli arrivi dall’Asia (per un totale di 5.000 mancati arrivi, in particolare da Cina e Giappone) causato dal permanere di focolai della pandemia. Confagricoltura ha partecipato a questo successo con l’allestimento di uno stand di oltre 450 metri quadri che, nel corso dei quattro giorni di fiera, è stato costantemente popolato da semplici visitatori e, soprattutto, tanti operatori del settore vitivinicolo italiano e estero. Il calendario della Confederazione ha dedicato ampio spazio alle degustazioni guidate dei vini di molte aree geografiche dell’Italia: dalla provincia di Verona, fino
La qualità dei buyer è stata confermata dalle imprese presenti nei padiglioni all’Oltrepò Pavese, dalla Liguria alle produzioni Docg di Siena e Cuneo. Le bottiglie, presentate dalle Unioni provinciali di Confagricoltura e descritte nelle loro caratteristiche organolettiche dai sommelier (sempre presenti nel corso della fiera), sono state accompagnate dai piatti preparati durante show cooking, di chef stellati con la collaborazione di una cucina allestita all’interno degli spazi. L’alto numero e l’alta qualità dei buyer sono stati confermati anche dalle imprese associate a Confagricoltura intervistate dall’area comunicazione dell’Organizzazione. Un dato che non ha fatto rimpiangere i numeri degli ingressi registrati nelle edizioni precedenti alla pandemia, che hanno costretto l’intero in-
Il successo è stato il risultato del mix tra contenuti e dirette streaming disponibile sul canale YouTube della Confederazione - ha permesso infatti di seguire l’edizione anche da remoto. Accanto ai focus sulle produzioni territoriali, non sono mancati i momenti di approfondimento sull’attualità a cui hanno partecipato i massimi rappresentanti delle istituzioni. Dai ministri ai parlamentari ed europarlamentari, dai sottosegretari ai rappresentanti degli enti locali e regionali, fino a personalità della politica internazionale come la Console Generale britannica in Italia. I temi affrontati sono stati quelli più vicini al settore dell’agraolimentare e quindi, del vino. Dalle incertezze sul futuro dei mercati
russi e più in generale dell’Est, ai nuovi equilibri tra Regno Unito e Europa a due anni di distanza dall’uscita di Londra dall’Ue. Importante anche l’incontro, organizzato dall’European Food Forum (di cui Confagricoltura è partner) sulla rimodulazione delle politiche di promozione europee. Importante, infine, il contributo degli sponsor di Confagricoltura, come l’Ente Bilaterale Agricolo Nazionale (EBAN), Reale Mutua (che con Confagricoltura porta avanti anche il progetto AGRIcoltura100), Cifo (protagonista di una tavola rotonda con le aziende), Chateau d’Ax (per l’allestimento degli spazi), i Gal (curatori delle vetrine dedicate ai vini dei territori nella Galleria delle Regioni), Crédit Agricole (organizzatrice di un incontro sui risultati del progetto Gleres), Umana e Parmigiano Reggiano. nnn
dotto fieristico internazionale a due anni di stop. Qualità e quantità confermate anche dai risultati degli incontri business all’interno dello stand. Lo spirito con il quale Confagricoltura si è approcciata al Vinitaly 2022, è apparso subito chiaro con il convegno di apertura “Pane e Vino, dialogo sul concetto di rinascita” con Mons. Carlo Maria Polvani, sottosegretario presso il Pontificio Consiglio della cultura dal quale è stato lanciato un messaggio di pace e condivisione mai necessario quanto in questo momento storico. Il successo di Verona è stato il risultato di un giusto mix tra contenuti e nuovi canali di comunicazione. Grande novità di quest’anno sono state, infatti, le dirette streaming dei convegni e dei talk previsti in calendario, insieme alla ripresa live delle attività dello stand. La digitalizzazione di questa edizione - raccontata sull’home page del sito e APRILE 2022| MONDO AGRICOLO | 27
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Londra riorganizza le sue regole sull’import per potenziare i suoi rapporti con l’Italia. La Console Graham: “Non potremmo sopravvivere senza i vostri vini” di Francesco Bellizzi
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ono passati poco più di due anni dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Una scelta che ha avuto una gestazione lunga e travagliata che, però, non ha interrotto il dialogo di Londra con il resto dei Paesi comunitari. Ne sono un esempio i rapporti commerciali con Roma per l’import di prodotti agroalimentari. Il vino rappresenta per il mercato Uk il terzo prodotto più importato: il 2021, dopo un iniziale calo, si è chiuso con una crescita dei volumi (+1,5%) e del valore degli scambi (+5,1%). Il governo britannico lavora per rafforzare il rapporto tra i due Paesi. Un messaggio portato da Catriona Graham, Console Generale britannica a Milano, all’incontro “Vino e Post Ue Exit”, organizzato da Confagricoltura al Vinitaly 2022. “Amiamo l’Italia per molte ragioni - ha detto Graham -. Tra queste, ci sono certamente i vini e gli spumanti. Londra non può sopravvivere senza i vostri vini”. Uno dei principali provvedimenti è stato l’accordo siglato per evitare l’imposizione di dazi sulle merci. Oggi, il Regno Unito si sta dotando di nuove regole sia sull’etichettatura, sia sul cam28 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
Da sinistra: Massimiliano Giansanti, Lamberto Frescobaldi, Francesco Fortuna (Gabinetto Mipaaf), Catriona Graham (Consolato Uk) e Vincenzo Lenucci
Gran Bretagna chiama Italia bio delle accise. “Per il momento l’aumento delle tasse sugli alcolici è accantonato. L’orientamento è legare il livello di tassazione a quello di alcolicità”. Scelta che porterebbe a una pressione fiscale più bassa per gli spumanti, ma più alta per i vini fermi. I buoni rapporti tra Uk e Italia sono testimoniati anche dall’appuntamento estivo, ricordato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “A fine luglio saremo a Londra con le nostre imprese per promuovere i nostri prodotti. Un’ulteriore occasione per proseguire lungo la strada che stiamo contribuendo a tracciare qui al Vinitaly”, ha detto il presidente. La Corona Inglese è interessata non solo all’incremento delle importazioni, punta anche a far crescere la produzione interna. “Aspiriamo a fare del Kent, del Galles e della Cornovaglia, aree a vocazione vitivinicola - ha detto la Console -. Siamo molto interessati ad attrarre nuovi investimenti italiani nel settore”. Tra il 2010 e il 2019, l’estensione delle vigne del Regno sono cresciute del +400%. “Sappiamo bene che partiamo da dimensioni molto ridotte, soprattutto rispetto a Paesi come l’Italia - ha aggiunto la diplomatica - ma
questo dimostra l’interesse per il settore, e anche le potenzialità di terreni, al momento coltivati soltanto per il 0,4%”. “Inserire negli accordi commerciali anche il know-how delle cantine italiane è un obiettivo molto suggestivo - ha commentato il capo Gabinetto del Mipaaf, Francesco Fortuna - ma dobbiamo evitare che si trasformino in un campagna acquisti delle aziende. Ecco perché estendere il Golden Power al settore vitivinicolo è una proposta che mi trova d’accordo”. Lamberto Frescobaldi, componente di giunta di Confagricoltura e produttore di vino, non ha nascosto qualche dubbio sul progetto di attrazione di capitali italiani. “Il vino è territorio - ha commentato - e le abitudini di consumo si stanno orientando verso una riduzione delle quantità a favore della qualità”. Ciò vuol dire che la tracciabilità del prodotto rivestirà sempre più importanza. “L’indotto del vino italiano - ha proseguito Frescobaldi - si basa su questo. Più queste due fasi sono territorialmente vicine, più la bottiglia acquisisce qualità e valore. L’area geografica vocata alla vite resta il bacino Mediterraneo”. nnn
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l conflitto russo-ucraino rappresenta una sfida anche per le politiche europee dedicate alla promozione dei prodotti agroalimentari, e quindi anche del vino. Strategie che dovranno essere rimodulate in base alle nuove esigenze ed emergenze. Ne è consapevole l’European Food Forum, network di cui Confagricoltura è partner, nato come luogo di dialogo tra filiera alimentare, politica e istituzioni sui sistemi sostenibili. Il Forum, insieme all’Intergruppo Vino del Parlamento europeo, ha portato il dibattito al Vinitaly 2022 con un convegno ospitato nello stand del Mipaaf. L’europarlamentare e vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, si è concentrata sul ruolo che i rappresentanti dell’Italia stanno svolgendo nel Parlamento Ue. “Questa guerra insensata alle porte dell’Europa sta avendo conseguenze su tutti i settori dell’economia, compreso quello
alimentare. È importante lavorare a livello comunitario anche per sostenere la stessa Ucraina nell’approvvigionamento di cibo. Ma non dimentichiamo neanche le conseguenze su altre aree del globo, come il Medio Oriente”. L’Ue ha reagito con un primo pacchetto di aiuti al settore primario movimentando 500 milioni, derivati dal nuovo piano di Politica agricola comune. “Metteremo a disposizione complessivamente 1 miliardo e mezzo di euro, che serviranno a sostenere le aziende davanti all’aumento dei prezzi di materie prime e prodotti”, ha aggiunto Picerno. Parallelamente agli aiuti economici, l’Ue, per potenziare la produzione interna, ha deciso anche di derogare al divieto di utilizzo di una parte dei terreni agricoli messi a riposo. “L’Italia ha posizioni distanti da quelle della Commissione su alcuni punti”, ha ricordato Alessandra Moretti, europarlamenta-
La promozione si riorganizza
Le strategie Ue sull’agroalimentare hanno bisogno di essere aggiornate alla luce delle nuove sfide imposte dalla guerra in Ucraina. Il dibattito al convegno dell’European Food Forum di Francesco Bellizzi
re italiana e componente nella commissione speciale sul cancro di Bruxelles. Primo fra tutti, il sistema Nutriscore. “Siamo riusciti a cambiarne l’approccio, partendo da un fatto conclamato: il 40% dei tumori è prevedibile anche grazie ad una alimentazione equilibrata”. Parole condivise anche dal presidente della Federazione di prodotto Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci. “L’intero comparto vitivinicolo è consapevole dell’importanza di orientare le persone verso un consumo consapevole delle bevande alcoliche. È un principio giusto che lascia ancora più spazio al tema del rapporto tra vino e territorio in cui esso nasce”. Sul valore della promozione e dell’informazione ha insistito anche l’europarlamentare Brando Benifei, componente della commissione per il mercato interno e cofondatore dell’European Food Forum. “Dobbiamo lavorare contro la disinformazione. La salubrità di un alimento non può essere calcolata soltanto in base alla quantità della sua assunzione”, ha commentato. nnn APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 29
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Scatti di vino
di Gabriella Bechi
B2B, LE AZIENDE HANNO INCONTRATO OLTRE 40 BUYER
Ottimo il risultato degli incontri business organizzati da Confagricoltura al Vinitaly 2022. L’ala dello stand, allestita con tavolini e poltrone, dedicata all’incontro tra imprese e potenziali acquirenti, ha ospitato quotidianamente una media di dieci incontri. I B2B hanno coinvolto complessivamente 45 aziende associate, che hanno potuto raccontare le proprie produzioni a oltre 40 buyer (provenienti da Centro e Nord America, Nord Africa, Malesia, Singapore e, ovviamente, Europa) con i quali hanno raggiunto pre-accordi commerciali e scambiato informazioni e contatti. L’interesse dei compratori ha spaziato dalle bollicine ai vini fermi, in particolare i rossi superiori. Alta anche la richiesta di informazioni sulle produzioni biologiche a dimostrazione che l’attenzione al tema della sostenibilità nel mondo del vino è condivisa davvero a livello globale e in tutte le fasi della filiera. I PRIMI SUCCESSI DEL PROGETTO GLERES
Saranno in tutto 10.000 le piantine di vite ottenute dall’incrocio di Glera con parentali resistenti a peronospora e oidio che saranno messe a dimora nella primavera del 2023 nell’ambito del progetto Gleres, a cui partecipa il Crea Viticoltura ed enologia e Confagricoltura Treviso con sedici aziende vitivicole associate e Crédit Agrcole FriulAdria. La speranza dei ricercatori è arrivare a nuove varietà che avranno ereditato i tratti interessanti della Glera e quelli di resistenza alle malattie fungine. I primi incroci tra Glera e polline di vite resistente risalgono al 2014. I semi ottenuti dagli incroci sono stati fatti poi germogliare in serra e fatti crescere in vaso in condizioni protette. Nel 2017 147 viti sono state poi trasferite in campo e qui si sono sviluppate fino ad arrivare al 2020, quando hanno prodotto le prime uve, che sono state raccolte e valutate. Con gli acini prodotti dalla decina di piante selezionate sono state fatte delle micro-vinificazioni, mettendo a confronto il vino proveniente da Glera e quello invece prodotto dal suo parente resistente. Se tutto andrà come programmato alla fine si dovrebbe avere una manciata di nuove varietà, molto simili alla Glera, ma portatrici di tratti di resistenza, alle quali potrebbe essere dato un nome ed essere coltivate in aree sensibili, magari vicino ai centri abitati, perché non richiedono trattamenti, o che potrebbero trovare spazio in quel 15% di uve non-Glera che il disciplinare ammette. 30 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
VINO E MODA: L’ESPERIENZA DI SALVATORE FERRAGAMO
Chi meglio di Salvatore Ferragamo poteva raccontare il forte legame tra vino e moda? Lo ha fatto interventendo allo stand di Confagricoltura, spiegando come “Il Borro” sia diventato un progetto multifunzionale di valorizzazione e promozione del territorio: un’azienda agricola di 1200 ettari che produce vini, carne, formaggi, uova, farine, pasta e miele in conduzione biologica; un Relais Chateaux nel borgo medioevale del 1000, un ristorante che è divenuto un marchio ‘Il Borro tuscan bistrot’, esportato a Firenze, Dubai, Londra e presto anche a Cipro. Un luogo che attrae visitatori e tuisti di tutto il mondo. Una storia di successo, fatta di impegno, coraggio e determinazione, ma anche di creatività. Dal mondo della moda Salvatore Ferragamo ha imparato e portato a “Il Borro”, lo stile, la cura per i dettagli e la voglia di innovare. Come dimostra l’ultimo vino nato, Bolle di Borro, un metodo classico rosato da uve 100% Sangiovese maturate 60 mesi sui lieviti.
VINO E MUSICA: IL PROGETTO MUSIKE’
Esiste un legame profondo tra vino e musica. Ne è profondamente convinto Giuseppe Vessicchio, musicista, arrangiatore, direttore d’orchestra, compositore, personaggio televisivo italiano, molto attivo nell’ambito della musica leggera e della televisione; particolarmente noto per il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo. Una convinzione che ha portato ad una sperimentazione agro-musicale che dimostra i benefici apportati ai prodotti naturali, attraverso le frequenze della musica cosiddetta ‘armonico-naturale’. Le note inducono il vino alla cosiddetta catalisi ristrutturativa, a cercare all’interno di se stesso le condizioni di equilibrio di legami. Non che il vino cambi nella sua composizione, ma è nel suo gusto che si riscontrerebbero miglioramenti tali da renderne straordinaria persino la longevità. Da qui nasce la cantina Musikè, in collaborazione con l’imprenditore Riccardo Iacobone, già titolare di altre due cantine abruzzesi affermate sul mercato, e il progetto di dare vita ad una gamma di “composizioni vinicole” chiamata Sesto armonico. I primi due vini “trattati” con le frequenze armonico-naturali sono un Montepulciano d’Abruzzo Doc e un Trebbiano d’Abruzzo Doc. I proventi delle vendite di Musikè finanzieranno attività legate al mondo della musica, contribuendo a sostenere un’orchestra giovanile e musicisti di talento che non possono permettersi gli studi. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 31
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RACCONTARE IL VINO: MASTER IN COMUNICAZIONE DELL’UNIVERSITA’ CATTOLICA DI BRESCIA
Presentato allo stand di Confagricoltura il master in Comunicazione per il settore enologico ed il territorio organizzato dall’Università Cattolica di Brescia sotto la direzione della professoressa Carla Lunghi, con il patrocinio di Confagricoltura. Un’opportunità per tutti coloro che vogliono acquisire competenze nella comunicazione tradizionale e digitale del mondo del vino, che ormai è strettamente legato al territorio, alle sue tradizioni enogastronomiche e culturali: enologi, manager di aziende vitivinicole, giornalisiti. In stretto collegamento con la Franciacorta ed il Canavese, il corso prevede 350 ore in presenza nei fine settimana, seguite da uno stage in azienda. Molte le opportunità lavorative per i giovani che conseguono il diploma, che trovano facilmente impiego nelle aziende, nei consorzi, nelle amministrazioni o che possono intraprendere attività imprenditoriali di consulenza.
SORPRESA: C’È L’APE DEL “TERROIR”
Chi l’avrebbe mai detto: le api volano sul Vinitaly e nel pieno rispetto della loro principale vocazione di instancabili e meticolose impollinatrici. Questo servizio, di valore ecosistemico incommensurabile, incide sul comparto vitivinicolo con incrementi produttivi che raggiungono anche il 10% per alcune tipologie di vitigno. Si capisce perché il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali abbia così voluto affrontare un tema inedito in un workshop organizzato in seno al Vinitaly. “Le api come bioindicatore nel vigneto”, con i contributi di importante spessore scientifico ed emozionale offerti dai relatori ai presenti, sono protagoniste del “primo focus sull’utilità degli alveari - ha sottolineato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori Italiani - raffinati strumenti grazie ai quali si certifica il processo di produzione sostenibile dei migliori vini italiani”. Un “prologo”, a detta del Mipaaf, che è già un appuntamento al prossimo Vinitaly, visto che l’Italia, tra vino e api, vanta eccellenze su scala internazionale. 32 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
DIMORE STORICHE ED ENOTURISMO
Il mondo del vino è profondamente legato alle numerossime dimore storiche disseminate su tutto il territorio nazionale. Lo conferma Giovanni da Schio, consigliere dell’ADSI (Associazione Nazionale Dimore Storiche), intervistato a Vinitaly da Pina Romano, responsabile Competitività territoriale di Confagricoltura. In Italia ci sono 37.000 dimore storiche, di cui 8.500 svolgono attività d’impresa, molte delle quali proprio nel settore agricolo e vitivinicolo. L’associazione, di cui Confagricoltura è partner, ne raggruppa 4.500. Le dimore storiche spesso sono situate nei piccoli comuni, nelle campagne, nei borghi rurali, per i quali rappresentano elemento di grande attrazione turistica, di sviluppo economico e sociale del territorio. Nel 2019, prima della pandemia, le visite alle dimore storiche sono state 46 milioni, un numero molto vicino a quello del totale delle visite ai musei italiani. Durante l’incontro è stata annunciata per il prossimo ottobre la “Festa dell’Agricoltura”, la manifestazione organizzzata dai Giovani dell’ADSI e dai Giovani di Confagricoltura, durante la quale le dimore storiche apriranno le porte al pubblico, che potrà ammirare le bellezze di questi luoghi e assaggaiare le eccellenze dei prodotti agricoli locali. Ha chiuso l’incontro la degustazione di un vino di un giovane socio dell’ADSI, Mario Antonio Recchi Franceschini, premiato tra i migliori dieci giovani produttori italiani, che nelle Tenute di Asoli Piceno, che appartengono alla sua famiglia dal 1300, produce dal 2014 vini di grande qualità, da vitigni autoctoni (Passerina, Pecorino, Sangiovese e Montepulciano). Come il Donna Eugenia, un Rosso Piceno Dop, dedicato alla mamma prematuramente scomparsa.
SYNGENTA PER LE IMPRESE VITIVINICOLE
Sygenta era presente a Vnitaly al fianco delle numerose aziende vitivinicole, tra cui molte associate a Confagricoltura, che da anni aderiscono al Grape Quality Agreement, un programma completo e personalizzato di soluzioni sostenibili e servizi dedicati che coniuga produzioni di alta qualità con i requisiti sempre più stringenti del mercato in termini di sostenibilità ambientale, tutela della salute e responsabilità sociale. A questo sono indirizzate le numerose iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione su temi quali la difesa integrata e sostenibile del vigneto, l’uso sicuro degli agrofarmaci, il miglioramento della qualità della distribuzione, le tecniche di tutela ed incremento della biodiversità, con progetti specifici come Operation Pollinator, che garantiscono la possibilità di poter operare con successo nel mercato internazionale del vino, riducendo i rischi di impresa. Parte innovativa del progetto è l’eMAT, un DSS (Sistema di Supporto alle Decisioni) sviluppato da Syngenta che, sulla base di programmi di protezione condivisi con le aziende vitivinicole all’inizio della stagione, consente di incrociare i profili residuali degli agrofarmaci adottati in vigneto con le legislazioni sui Limiti Massimi di Residui (LMR) fissati nel vino in vigore nei diversi Paesi del mondo. Questo permette all’azienda viticola di conoscere, già all’inizio dell’anno, la lista dei Paesi e dei supermercati nei quali potrà esportare o vendere la propria produzione. Sono già 150 aziende le aziende vitivinicole e 8 le cantine cooperative che aderiscono al programma, per un totale 22.000 ettari di superficie coltivata. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 33
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Sostenibilità, nuove tecnologie, consumo consapevole e destino del mercato russo sono i temi affrontati con il nuovo format “Incontri con…” di Gabriella Bechi
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ra le nuove attività presentate da Confagricoltura a Verona, particolare successo hanno riscosso le brevi interviste a rappresentanti del mondo politico, istituzionale e sindacale sui temi ‘caldi’ del settore. Il primo degli “Incontri con…” è stato quello con Luigi Moio, presidente dell’OIV (Organizzazione mondiale della vigna e del vino), a colloquio con Vicenzo Lenucci,
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responsabile dell’area economica e centro studi di Confagricoltura. L’OIV, nata nel 1924, rappresenta oggi l’85% del vino prodotto del mondo e l’80% di quello consumato, ed è il riferimento tecnico scientifico del settore a livello mondiale. Riunisce 1000 esperti, che rappresentano 48 Paesi, ed ha come obiettivo salvaguardare l’integrità del vino alla luce dei nuovi scenari: i cambiamenti climatici, la sostenibilità, l’impatto ambientale, il bere responsabile. Ma anche la nuova immagine del vino (che Moio tiene a non definire bevanda alcolica, perché proviene dalla fermentazione di un grappolo d’uva), sempre più identitario, legato i territori, capace di attrarre turismo, di portare crescita ed occupazione. In questa categoria, non possono rientrare, a parere del presidente dell’Oiv, i vini dealcolicizzati. Di sostenibilità si è parlato con Marco Caprai, componente di giunta di Confagricoltura, perché nella sua azienda a Montefalco
Per Moio (OIV) il mondo del vino sarà sempre più legato a cultura e territorio questo percorso è stato intrapreso dal 2008, portando alla creazione del protocollo territoriale New Green Revolution, fino ad arrivare al primo bilancio di sostenibilità nel 2020. Caprai ha scoperto la sostenibilità andando in giro per il mondo, capendo che era una richiesta dei consumatori, che andava declinata innanzitutto in rispetto per l’ambiente, ma anche in coinvolgimento delle comunità e, infine, in ritorno economico. L’impresa agricola così può diventare il vero motore dello sviluppo del territorio rurale. Vanno in questa direzione le iniziative che l’azienda porta avanti nelle scuole, a partire da quella elementare fino all’Its vitivinicolo, perché oggi più che mai, con l’introduzione delle nuove tecnologie, la formazione in agricoltura è essenziale.
I colloqui d
Con la sua azienda, Caprai ha avviato un intenso dialogo con le scuole Cristina Tinelli, responsabile dell’ufficio di Confagricoltura a Bruxelles, ha invece intervistato Pietro Fiocchi, europarlamentare, relatore della Commissione speciale del parlamento europeo per battere il cancro (Beca). Fiocchi ha avuto un ruolo fondamentale nella modifica del Rapporto che avrebbe danneggiato fortemente i produttori vitivinicoli e l’immagine di un prodotto simbolo del made in Italy, come il vino. Il testo iniziale, infatti, affermava che non esiste un livello sicuro di consumo di alcolici quando si parla di prevenzione del cancro e prevedeva una serie di iniziative, come la richiesta di introdurre in etichetta avvertenze sanitarie, il divieto di pubblicità e di sponsorizzazione di eventi sportivi, l’aumento della tassazione e una revisione del-
la politica di promozione. Grazie all’azione delle Organizzazioni di rappresentanza di alcuni Paesi europei, tra cui Confagricoltura, il testo è stato modificato ed ammorbidito eliminando le parti più ‘intolleranti’. Vincenzo Lenucci ha poi incontrato Lorenzo Cesconi, presidente della Federazione Vignaioli Indipendenti, che aderisce alla omonima Confederazione europea, che in questo momento esprime una presidente italiana. Una Federazione nata nel 2008 e cresciuta rapidamente, che oggi associa 1400 aziende su tutto il territorio nazionale, che si caratterizzano per il fatto di curare personalmente tutte le fasi della filiera, dalla produzione, alla trasformazione, fino alla commercializzazione. E in quanto tali si ritengono una categoria a parte, con esigenze particolari, anche dal punto di vista sindacale. Impegnati sul dibattito sulla riforma della Pac e dell’Ocm vino, stanno portando avanti una forte battaglia per semplificare la normativa sulla vendita
dello stand
diretta on line ai consumatori di tutto il mondo. Delle conseguenze della guerra Russia-Ucraina sul settore vinicolo ha parlato Giordano Emo Capodilista, vicepresidente della Confagricoltura con delega all’internazionalizzazione, intervistato da Palma Esposto responsabile del settore vitivinicolo di Confagricoltura. Il susseguirsi delle sanzioni UE nei confronti della Federazione Russa, che per il vino italiano rappresenta 350 milioni di euro l’anno, preoccupano i produttori. Particolarmente critica è la situazione dei vini che rientrano nella categoria dei beni di lusso, il cui export è attualmente interrotto. Al danno economico si aggiunge la difficile interpretazione delle norme: il regolamento blocca l’export solo per i prodotti di lusso dal valore superiore ai 300 euro “per articolo”, ma non è chiaro se tale regola valga per la singola bottiglia oppure per un cartone da 6 o 12 bottiglie. “Chiediamo al governo italiano di farsi portavoce in Europa delle nostre richieste di precisazioni - ha detto Emo Capodilista - chiarendo che le restrizioni debbono riguardare le singole bottiglie di valore superiore ai 300 euro”. nnn
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FRUIT LOGISTICA
Durante le giornate di Fruit Logistica, l’Ambasciata italiana a Berlino ha ospitato la tavola rotonda di Confagricoltura tra filiera e istituzioni. Presenti il ministro Di Maio e l’ambasciatore Varricchio
Frutta e geop
di Anna Gagliardi
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Nonostante la pandemia, l’export italiano è cresciuto del 5,3% nel 2021
on 14 miliardi di euro di valore, l’ortofrutta italiana rappresenta il 27% della produzione agricola nazionale. Numeri che confermano il ruolo di primo piano del comparto sulla scena internazionale - è all’ottavo posto mondiale per volumi - e che a Fruit Logistica Berlino hanno nuovamente dato all’Italia grande spazio e attenzione da parte degli operatori. Il salone tedesco è leader per il commercio globale di prodotti ortofrutticoli. Quest’anno si è svolto dal 5 al 7 aprile, con due mesi di ritardo rispetto alla tradizionale data di inizio febbraio;
tuttavia, dopo un anno di stop per la pandemia e uno scenario attuale fortemente provato dalla guerra in Ucraina, ha saputo attirare la presenza di oltre 40.000 acquirenti e buyer provenienti da circa 130 Paesi. In fiera gli espositori erano oltre 2.000, di 87 Paesi del mondo. Gli aspetti positivi per frutta e verdura Made in Italy si concentrano soprattutto sulle performance del settore in termini di valore e di export: 9,5 miliardi di
Carmine Libretto, consigliere Gal “Terra e Vita” e direttore di Confagricoltura Salerno a Fruit Logistica: “È necessario connettere i territori con le possibilità che la legislazione europea, attraverso i programmi Leader e i Gal, fornisce alle realtà imprenditoriali”
Antonio Costantino, del Consorzio Jonico Ortofrutticoltori e presidente di Confagricoltura Salerno, in occasione di Fruit Logistica: “La riconversione varietale è fondamentale per andare incontro alle richieste dei consumatori ed essere più competitivi”
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euro di prodotto fresco e trasformato venduto nel mondo, con un significativo +5,3% nel 2021, che posizionano il comparto al primo posto tra le voci dell’export nazionale. A trainare le vendite all’estero è il segmento della frutta fresca, in particolare mele, kiwi, pere, pesche e nettarine. Le criticità sono legate al quadro geopolitico: da un lato preoccupano gli aumenti dei costi di produzione, con punte del 130% in più per il gasolio, 170% per i fertilizzanti, oltre il 90% per le sementi. Dall’altro ci sono gli ulteriori effetti della guerra in corso: si sono chiusi i mercati di sbocco di alcuni Paesi produttori dell’area mediterranea, e non solo, e queSimone Spreafico (Aziende Agricole Spreafico): “È stato importante rincontrare, a Fruit Logistica, gli operatori del settore, soprattutto dopo due anni contrassegnati da forti criticità: dalla cimice alla maculatura bruna, dalle gelate alla carenza di manodopera”
alla presenza degli imprenditori di confederati che espongono in fiera. Quest’anno si è discusso in particolare dell’incerto quadro internazionale economico e di mercato in cui le nostre aziende si trovano ad operare. Alla tavola rotonda, moderata dalla giornalista Micaela Cappellini, de Il Sole 24 Ore, hanno partecipato: il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti; il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi; il presidente dell’ICE Agenzia, Carlo Ferro; il direttore generale di Messe Berlin/Fiera di Berlino Pier Goffredo Ronchi; e il vicesegretario generale della tedesca DBV, Udo Hemmerling. La Germania, lo ricordiamo, è il primo mercato di sbocco per l’ortofrutta italiana, assorbendo il 30% del valore del nostro prodotto fresco e circa il 20% di quello trasformato. La fiera tedesca è il salone leader per il commercio globale “La nostra ortofrutta - ha rimarcato Giansanti - si distingue per di prodotti ortofrutticoli l’elevata qualità e la sicurezza su-
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sto rischia di creare una sovraproduzione in concorrenza con quella italiana anche sul fronte della competitività dei prezzi. Questo è stato uno dei temi trattati nella tavola rotonda all’Ambasciata d’Italia a Berlino, ospitata dall’ambasciatore Armando Varricchio e alla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Un momento di confronto che, da dieci anni a questa parte, Confagricoltura organizza con i principali interlocutori del settore e Massimiliano Del Core, presidente della FNP Orticoltura, a Fruit Logistica: “Sostenibilità, innovazione, lotta integrata nella produzione agricola e qualità sono punti di forza per il comparto ortofrutticolo, molto apprezzati dai mercati tedesco, francese e svizzero”
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periore alla media europea, che sono orgoglio per l’agricoltura italiana. Preoccupa tuttavia quanto sta accadendo nel mondo in termini commerciali, compresa la diminuzione delle esportazioni polacche verso la Russia e di quelle greche in Ucraina: i volumi invenduti rischiano di sovrapporsi alle nostre produzioni nazionali e di essere più appetibili per i prezzi inferiori. A maggior ragione, dunque, è necessaria una promozione internazionale più forte, partendo da quanto finora è stato fatto insieme alle OP, che hanno saputo sfruttare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Europa”. Infine, l’annosa questione della logistica, tallone d’Achille per l’Italia, che necessita di forti investimenti per colmare pericolose lacune nella competitività sui mercati mondiali. Proprio alla logistica è stato dedicato l’approfondimento in fiera a cura di Confagricoltura Salerno. nnn
HUB DEL FREDDO: UN PROGETTO DI CONFAGRI SALERNO E ASI
Confagricoltura Salerno, in collaborazione con Asi (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Salerno), punta sulle infrastrutture presentando, a Berlino, il progetto da 100 milioni di euro per la realizzazione dell’Hub del freddo. “In alcuni periodi dell’anno la Piana del Sele rappresenta l’80% della produzione europea di quarta gamma. Nel Sud Italia non esiste un polo di queste dimensioni, fondamentale, grazie agli ettari messi a disposizione dall’Asi, per riuscire a gestire i picchi produttivi, conservando il prodotto. Secondo i dati presentati dalla Bocconi, anche con un 50% di movimentazione dei prodotti, la struttura si pagherebbe da sola”. Lo ha affermato Antonio Costantino, presidente Confagricoltura Salerno, intervenendo al convegno di presentazione sull’Hub del freddo a Fruit Logistica. È proprio nella Piana del Sele che alle imprese ortofrutticole servono strutture dove poter condizionare e stoccare il prodotto: è stata individuata l’area industriale di Battipaglia un tempo destinata alla “Sir” e poi al mai nato interporto. (e.t.) Il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzaro, a Fruit Logistica: “La Puglia sta investendo proprio in comparti, come quello ortofrutticolo, più performanti anche per l’occupazione, grazie a ricerca e innovazione, che consentono di costruire filiere più forti e competitive”
Rosario Rago, componente della giunta di Confagricoltura, a Fruit Logistica 2022: “Si prospetta la “tempesta perfetta” tra il post-pandemia e il conflitto russoucraino, che hanno portato ad un aumento incontrollato dei costi di produzione, per cui oggi competere è sempre più difficile”
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CIBUS
Forte presenza di Confagricoltura alla manifestazione di Parma che quest’anno centrerà il dibattito sui nuovi scenari aperti dalla guerra in Ucraina
Riflettori acc
di Gabriella Bechi Lo stand di Confagricoltura a Cibus 2021
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onfagricoltura torna a Cibus, la grande fiera internazionale dell’agroalimentare organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, che si terrà a Parma dal 3 al 6 maggio prossimi. Lo fa con un grande uno stand espositivo nel centrale padiglione 7/8 che darà grande visibilità alle numerose aziende associate e ai territori (tra cui i GAL) che hanno aderito alla manifestazione. Sarà suddiviso in un’ampia area di rappresentanza, in cui saranno presenti anche le organizzazioni partner di Confagricoltura per questo evento, Reale Mutua, Grande Impero e Crédit Agricole FriulAdria, e in una riservata agli show cooking degli chef dei vari territori, che proporranno piatti a base dei prodotti delle aziende presenti nello stand. Molti anche i momenti di incontro e dibattito: dalla presentazione della terza edizione di AGRIcoltura100, il premio dedicato alla sostenibilità realizzato in colaborazione con Reale Mutua, al convegno organizzato con Grande Impero sul ruolo dell’associazionismo per rafforzare le relazioni di filiera, fino agli approfondimenti sui temi di attualità provocati
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dalla guerra in Ucraina, come quello dell’approvvigionamnto alimentare. D’altra parte la guerra e la delicata situazione geopolitica internazionale hanno riportato il settore alimentare al centro del dibattito mondiale. Ma proprio questa particolare situazione assegna a Cibus un ruolo delicato: da un lato tentare una sintesi proiettiva tra domanda e offerta, dall’altro pianificare approvvigionamenti e assortimenti superando le difficoltà della supply chain. “La guerra in Ucraina sta provocando un aumento di prezzi smisurato di gas e di materie prime fondamentali, come
Cresce la domanda di prodotti italiani nel mondo il grano, il mais e il girasole, e la situazione logistica sta mettendo a dura prova il food and beverage italiano - ha commentato durante le conferenza stampa di presentazione Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare -. Con il blocco dal Mar Nero, infatti, l’unico trasporto possibile è quello via terra e via ferro, ma l’Ungheria sta rendendo molto difficile se non impossibile il trasporto dei cereali, provocan-
cesi sull’agroalimentare
do un reale rischio di approvvigionamento per il nostro Paese. L’appuntamento di Cibus serve a ribadire la centralità delle nostre imprese alimentari che, pur in condizioni sfavorevoli, continuano a produrre, a cercare nuove soluzioni, consapevoli del fatto che fermarsi non è possibile.” D’altronde l’export del nostro Paese è ripartito nel 2021 e lo stesso ha fatto l’agroalimentare, che ha registrato una crescita del +14.7% rispetto al 2019. Ed è sempre forte la domanda di prodotti italiani nel mondo. Basta scorrere le statistiche dell’export dell’industria alimentare: USA +14,3%, Cina +32,7%, Corea del
Sud +30,7%, Cile +50,5%, Sud Africa +21,2%, Polonia +21,4%, Spagna +19,6%, Germania + 6,7%, Francia +7,1%, (dati Federalimentare elaborati su base Istat, gennaio/novembre 2021). La 21° edizione della fiera, grazie all’allentamento dell’emergenza pandemica e alle nuove norme a favore della partecipazione fieristica da parte di operatori extraUE, consentirà l’arrivo di buyer e operatori commerciali da ogni continente, anche d’oltremare. Sono attesi circa 60 mila visitatori professionali, circa 3 mila aziende espositrici e 380 buyer specializzati da 42 Paesi. Cibus 2022 rimetterà il cibo al centro
del dibattito sociale ed economico, mostrando gli scenari e il suo ruolo imprescindibile all’interno della nostra società, in linea con un modello di sviluppo coerente alle istanze del consumatore, delle comunità, dell’ambiente e delle aziende agroalimentari, sempre più orientate a comportamenti virtuosi. Protagonisti di Cibus anche i prodotti IG italiani ed internazionali per la promozione e la valorizzazione dei territori d’origine, il set informativo necessario a creare valore sugli scaffali e un’area start up con realtà italiane ed estere come incubatore di proposte innovative. nnn APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 39
MACFRUT
La qualità prima della quantità. Macfrut 2022 sarà un evento dedicato alle nuove esigenze della filiera, con incontri qualificati e focus sui mercati più promettenti di Francesco Bellizzi
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al 4 al 6 maggio, i padiglioni di Rimini Expo Center apriranno le porte alla nuova edizione di Macfrut. L’esposizione dedicata alla filiera dell’ortofrutta torna dopo un 2021 che ha fatto registrare 32.500 visitatori e 800 espositori, distribuiti su 6 padiglioni. Quest’anno sarà l’anno di una nuova formula organizzativa di cui ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione, Renzo Piraccini, presidente dell’appuntamento fieristico a cui parteciperanno anche varie imprese associate a Confagricoltura. “Il tempo dei grandi numeri forse è finito e comunque non lo giudichiamo poi così importante - ha commentato Piraccini -. Vogliamo organizzare per gli specialisti di ortofrutta un evento unico e imperdibile, che sia da stimolo agli operatori. Così come siamo stati pionieri di una fiera digitale con Macfrut Digital, lo stesso vogliamo essere con Macfrut 2022”. Un’impostazione che si riflette chiaramente sugli appuntamenti in programma organizzati in partnership con Regione EmiliaRomagna e Crédit Agricole. Il calendario è infatti impostato in
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I nuovi mercat Il focus internazionale di quest’anno è dedicato ai mercati emergenti africani base alla provenienza geografica degli stakeholders, alle loro esigenze e alle specializzazioni. A partire dall’International Cherry Symposium. L’evento si svilupperà nelle due giornate precedenti la fiera (2 e 3 maggio) presso il Centro residenziale di Bertinoro tra Forlì e Cesena. Il simposio è dedicato all’alta formazione sui temi chiave del ciliegio (mercato
globale, sostenibilità, innovazione varietale, coperture) e prevede anche visite guidate nelle principali aziende del settore presenti tra gli espositori. Il focus internazionale di Macfrut 2022 è invece dedicato al continente africano, che verrà raccontato con gli Africa Days, organizzati con il ministero degli Esteri, Aics, Ice-Agenzia, Unido e Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Gli Stati Generali dell’Ortofrutta si confronteranno sullo sviluppo del settore nei vari Stati africani nel corso della prima giornata del 4 maggio. Il giorno dopo sarà
Piraccini: “Il tempo dei grandi numeri è finito, puntiamo sulle specializzazioni”
Renzo Piraccini presidente Macfrut.
i dell’ortofrutta il turno della cooperazione internazionale con la presentazione dei progetti dell’Agenzia Italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) in Africa. L’approfondimento si concluderà con una serie di focus dedicati a singoli mercati emergenti del Continente con l’incontro tra le loro imprese, importatori internazionali e aziende europee esportatrici. Altra novità dell’edizione 2022 è lo Spices & Herbs Global Expo, salone dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali e aromatiche. Un evento, il primo in Europa, che vuole intercettare gli ope-
ratori di un comparto che vale 6 miliardi di dollari. Una vera e propria fiera nella fiera, che ospiterà produttori e buyer provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa vede la collaborazione di Fippo (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali), Assoerbe e Unaproa (Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di Frutta in Guscio). Prevista anche la terza edizione di Tropical Fruit Congress dedicata quest’anno all’avocado, per un’analisi del suo mercato, per il quale si prevede una crescita
costante del +4,8% fino al 2025. L’innovazione oggi passa anche per il digitale. Di questo si parlerà in “Smart Agriculture” evento a cui parteciperanno le aziende ortofrutticole che hanno saputo investire in intelligenza artificiale, droni, sensori e domotica dedicati all’agricoltura. A coordinare l’area sarà Rinova, in collaborazione con Luciano Trentini. Tutti strumenti che hanno tra i loro obiettivi la gestione oculata di materie prime, in particolare l’acqua. Al risparmio idrico è dedicato Acquacampus, organizzato dal Canale Emiliano Romagnolo (Cer) e dall’Associazione Nazionale delle Bonifiche Italiane (Anbi). Tra i campi su cui il settore primario sta investendo, c’è quello dei biostimolanti a cui Macfrut dedica Biosolutions International Event. Il salone internazionale sui prodotti per la difesa, la nutrizione e la biostimolazione delle colture ritorna a grande richiesta e premierà le innovazioni più significative. nnn APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 41
FOCUS IMPRE S A FAMILI ARE
Ravenna, capitale della
A Brisighella in provincia di Ravenna, la famiglia Marchini conduce quattro poderi, dedicati in particolare alla coltivazione di kiwi, albicocche e cachi
di Elisabetta Tufarelli
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S
iamo in Romagna, a Brisighella, in provincia di Ravenna, dove Antonella Marchini, agronoma, è impegnata nella direzione tecnica di diversi
poderi. Ci troviamo nella zona un tempo conosciuta come la capitale italiana della frutta, dove l’imprenditrice ha organizzato la sua azienda in quattro diversi poderi, ognuno specializzato prevalentemente in una coltivazione. “Produciamo principalmente - spiega Antonella - kiwi, e albicocche e cachi. Uno dei poderi è destinato alla produzione di olio extravergine d’oliva Brisighella DOP, che ci da molte soddisfazioni e per il quale abbiamo avuto diversi riconoscimenti”. La frutta, tra siccità e rischio di gelate, non vive, purtroppo, un momento felice. “È vero. Tutta la frutta ha sete e le piogge di questa primavera, almeno finora, non hanno portato grossi benefici. La disponibilità di acqua - afferma - è certamente il fattore fondamentale per un frutticoltore e, quest’anno, le gelate sono arrivate prima che gli agricoltori avessero la possibilità di assicurarsi”. La gestione dell’azienda coinvol-
Antonella: “Ovvieremo alla mancanza d’acqua con un nuovo lago”
frutta
ge tutta la famiglia Marchini. “Mio marito, Giorgio Farolfi - spiega la direttrice - si occupa in particolare dell’irrigazione e della manutenzione dei trattori e delle attrezzature. Mio figlio Gabriele è responsabile dei trattamenti. Mentre mia figlia Martina, che ha appena iniziato, sta imparando e vorrebbe occuparsi, in particolare, della comunicazione”. È ancora presto per fare previsioni, ma i timori sono tanti. “Le fioriture sono state lunghissime e molto ritardate, grazie al clima molto freddo di marzo, con la temperatura che arrivava tutte le notti sotto lo zero, colpendo quello che era in fioritura, come le albicocche Wondercot, una varietà precoce”. Le albicocche prodotte sono certificate SQNP, che definisce il rispetto dei requisiti del sistema di qualità nazionale per la produzione integrata. “I nostri prodotti - aggiunge Antonella - sono particolarmente buoni e gustosi da mangiare. Li commercializziamo al mercato
in cestini da un chilo e, direttamente dal nostro campo, arrivano sulle tavole il giorno dopo”. La siccità e il pericolo di gelate di quest’anno non metteranno a rischio la raccolta delle albicocche. “Sono tra i prodotti di punta della nostra azienda e le varietà come Lady Cot, a maturazione mediotardiva, e Farbaly tardiva, si sono finora salvate, ma da noi il grosso problema è la mancanza d’acqua, senza la quale, per chi non ha la possibilità di irrigare alcune colture non saranno più praticabili”. Per ovviare a questo problema, chi può comincia ad irrigare prestissimo. “La mia azienda è in prima collina - racconta l’imprenditrice - vicino c’è il fiume Lanone, più che altro a carattere torrentizio, e abbiamo provato laghi consortili e privati. In uno dei nostri poderi produciamo anche kiwi, sia a polpa gialla sia verde, che è il più diffuso al mondo, ma è impensabile per questa coltura non riuscire a disporre di acqua. Il nostro frutteto è coperto dal-
Antonella Marchini e il marito, Giorgio Farolfi
le reti ed è dotato di un sistema di irrigazione antibrina, che ci ha salvato dalle gelate della scorsa primavera. Quest’anno abbiamo impiantato anche il nuovo kiwi verde, che però potremo vedere solo fra qualche anno”. I progetti per il futuro sono tanti. “Innanzitutto abbiamo pensato di ovviare all’annoso problema della mancanza d’acqua - conclude Antonella Marchini attraverso la realizzazione di un altro lago. Ritengo l’innovazione fondamentale. Se si lavora bene sul campo e nella conservazione si ottiene un frutteto sostenibile, con dei frutti che si sostengono”. Con questa filosofia l’azienda Marchini resta al passo con l’innovazione varietale, “soprattutto per le albicocche su cui puntiamo molto, convinti che nuovi frutti, periodi di raccolta più ampi, ci permetteranno di crescere ancora e di soddisfare la nostra clientela”. nnn APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 43
R AP P RE SEN TANZ A P R EMIO FIL O DELL A T OR R E
Sono stati più di settanta i testi candidati al premio promosso dall’Associazione Pandolea dedicato allo storico funzionario di Confagricoltura di Veronica Mazzanti
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rriva alla sua quinta edizione il Premio dedicato a Ranieri Filo della Torre, protagonista del mondo olivicolo di Confagricoltura. L’evento, che si è svolto a Palazzo della Valle, dove della Torre mosse i primi passi della sua carriera, è stato organizzato dell’associazione dell’olio Pandolea, composta da produttrici e da chi gioca un ruolo nella cultura olivicola. “Certo, l’olio non ha sesso, ma l’interpretazione al femminile - afferma a Mondo Agricolo la presidente, Loriana AbbruzNicola Cilento, Vicepresidente Confagricoltura
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Poesie e per ricord zetti - può fare la differenza”. Il premio, progettato con la collaborazione dell’Accademia nazionale dell’Olivo e dell’olio e di Agra Editrice, ha l’obiettivo di valorizzare l’olivo e l’olio attraverso racconti, poesie e tesi di laurea. “Abbiamo dedicato questo riconoscimento a Ranieri, un uomo significativo di questo nostro mondo che, con passione e competenza, si è impegnato per l’olivicoltura italiana perché siamo convinte che la cultura dell’olio vada ancora promossa sul piano letterario, artistico e scientifico”, aggiunge Abbruzzetti. Uno speciale riconoscimento è andato al giornalista Elia Fiorillo per il suo impegno nello sviluppo del settore olivicolo-oleario italiano, al quale è stata consegnata anche un’opera dell’artista Enrico Benagli. Sono stati più di settanta gli autori di poesie e narrativa che
hanno partecipato all’edizione di quest’anno del Premio Filo della Torre. Alcune delle migliori opere, insieme alle tre vincitrici, sono state inserite nell’antologia “Un filo d’olio”, edita da La Ruota Editrice. Per la sezione poesia è stata selezionata “La canzone dell’olivo”, di Bruno Fiorentin, premiato con un’opera di Patrizia Balzamo. Il secondo posto è andato a Nerina Poggese con la sua “Di pietre e di fatiche”; terzo classificato, Vincenzo Cerasuolo, con “Ll’arbere d’aulive”. Il premio per la narrativa è andato a Rosanna Quagliarello (“Melanzane a colazione”), seguita da Giuliana Bardelli (“La leggenda del folletto della storia”) e dai terzi classificati, a pari merito, Alberto Favaro (“Un pacco per lei”) e Nicoletta Morbioli (“Oro giallo”). Particolarmente apprezzata è stata l’interpretazione delle ope-
Le autrici delle tesi di laurea premiate
Cilento: “L’unione è la forza del comparto, questa è la lezione di Ranieri”
racconti are Ranieri re vincitrici da parte degli allievi attori Tiziana Galliani, Rossella Colosimo e Mauro Pierbattista dell’Associazione culturale Il Teatro di Alice, di Elettra Zeppi. Molto interessanti e di ottimo livello anche le tre tesi di laurea vincitrici, selezionate da una giuria in collaborazione con l’Accademia nazionale dell’Olivo e dell’Olio e illustrate da Maria Lisa Clodoveo, intervenuta alla premiazione come delegata dell’Accademia. Prima classificata è stata Michela Lupo, che ha ricevuto come riconoscimento l’acquerello “Limoni”, di Luisa Grifoni; al secondo posto, Amelia D’Alessio; terzo classificato, Enrico Ortenzi. Durante i lavori è intervenuto il direttore esecutivo del Coi (Consiglio Oleicolo Internazionale) Abdellatif Ghedira, che ha sottolineato l’importanza di Pandolea nella promozione dell’olio extravergine d’oliva di qualità.
Il componente di giunta di Confagricoltura, Nicola Cilento, è intervenuto per ricordare l’uomo Ranieri. “Per Confagricoltura - ha affermato - iniziative come queste, sono molto importanti, perché capaci di trasmettere la genuinità e la cultura di un prodotto. L’olio extravergine, in particolare, ancora non è valutato e conosciuto come meriterebbe. Lo testimonia il fatto che rappresenta meno del 2% dei grassi consumati a livello globale”. “Ranieri Filo della Torre è stato un dirigente molto impegnato nello sviluppo degli enti collegati. Mi piace sottolineare di essere stato suo amico e allievo - ha aggiunto Cilento -. Prima dell’olio si era occupato di ortofrutta. Io l’ho conosciuto alla fine degli anni ‘90 e ne ho un bellissimo
ricordo. Per stare sul mercato, diceva sempre, è necessaria l’aggregazione di prodotto e di soci. In questo modo si può fare massa critica a vantaggio di tutti. Questo è il suo insegnamento”. Il presidente della Federazione nazionale Olivicola di Confagricoltura, Walter Placida, ha posto l’accento anche sul valore storico e culturale dell’olio Evo. “Il premio dedicato a Filo della Torre è un’iniziativa importante, che contribuisce - ha affermato - a promuovere un prodotto fondamentale italiano che, nonostante i problemi, si distingue per la qualità. Un prodotto legato alla educazione alimentare, anche dei più giovani, che diventeranno consumatori attenti e sani, perchè l’olio fa parte della nostra tradizione alimentare. É un patrimonio culturale, di produzione, ma anche di storia. In alcune regioni la produzione olearia è stato uno strumento di crescita sociale”. All’evento a Palazzo della Valle sono intervenuti anche Elia Pellegrino, presidente Aifo Associazione Italiana Frantoiani Oleari; Mauro Meloni, direttore Ceq-Consorzio Extravergine di Qualità; Laura Brida, responsabile Organizzazione e Promozione Eventi Cia-Agricoltori Italiani; e Marida Iacona della Motta, moglie di Ranieri della Torre. nnn
Ranieri Filo della Torre storico personaggio di Confagricoltura APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 45
NOV I TÀ IN C AMP O GE S T IONE DIGI TALE C OOR DIN ATA
La rivoluzionaria applicazione, Cropwise, di Syngenta integra tutte le soluzioni tecnologiche a livello mondiale per la gestione delle colture e il rispetto dell’ambiente
di Maria Giulia Manetti
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ambiamenti climatici, crescita esponenziale dei problemi fitosanitari delle colture, sfruttamento eccessivo delle risorse naturali: sono queste le sfide cruciali che investono oggi la filiera agricola e per le quali la transizione digitale può fornire soluzioni concrete. Syngenta, aziende leader a livello globale nell’agribusiness, risponde con il lancio di Cropwise, una nuova piattaforma digitale realizzata per contenere tutti i servizi e le più recenti tecnologie sviluppate dall’azienda a supporto della protezione dei campi. Ne abbiamo parlato con Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta Italia.
L’innovazione in un’unic
previste dall’Europa nel nuovo Green Deal, deve essere digitale, sostenibile e resiliente. Le innovazioni digitali, in questo senso, hanno la capacità di migliorare l’efficienza decisionale, aumenDottor Vanelli ci parli del con- tare la profittabilità e la sostenitributo di questa applicazione bilità economica, ambientale e allo sviluppo di un’agricoltura sociale dell’agricoltura, consentendo di fare la cosa giusta, nel sostenibile? L’agricoltura di oggi, come san- posto giusto, al momento giusto, cito anche dalle nuove norme ovvero produrre di più utilizzan46 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
do meglio le risorse. Quest’anno abbiamo lanciato in Italia un nuovo strumento, Cropwise, che nasce proprio per questa esigenza: semplificazione e ottimizzazione. Si tratta di una piattaforma che permetterà una gestione congiunta degli strumenti digitali, così che gli agricoltori possano coordinare, tramite uno stesso strumento, i diversi applicativi tecnologici utili all’intervento e
digitale a app al monitoraggio integrato dei campi, per l’utilizzo mirato degli agrofarmaci e per la salvaguardia del suolo e delle risorse naturali. La digitalizzazione, quindi, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della robotica, di droni e di sistemi connessi che permettono la raccolta, l’integrazione e l’analisi di dati, sta diventando uno strumento sempre più indispensabile.
Che ruolo può giocare l’innovazione nello scenario che stiamo vivendo? L’utilizzo delle nuove tecnologie impatta l’intera filiera agroindustriale garantendo maggiore resa e sostenibilità delle coltivazioni oltre a qualità produttiva. L’innovazione non può quindi che rappresentare un solido alleato, non solo per rendere più efficiente il comparto dell’agrifood, quanto per far fronte alle grandi sfide che gli agricoltori sono costretti ad affrontare, inclusa la domanda di sicurezza alimentare. Siamo orgogliosi quindi di offrire proprio oggi questo nuovo strumento che migliorerà concretamente le possibilità per gli agricoltori di intervenire in maniera efficace per la gestione e protezione delle colture e per contrastare le problematiche climatiche, fitosanitarie e geologiche. La piattaforma rappresenta un veicolo di innovazione e il risultato di un investimento importante a vantaggio di quel percorso di transizione digitale che è oggi una delle sfide più salienti con le quali il comparto agroalimentare si confronta, per un suo sviluppo pienamente sostenibile. L’agricoltore, grazie ai
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vari dispositivi presenti nella piattaforma, sarà in grado di ottenere una gestione del proprio campo a 360° attraverso strumenti per produzioni sostenibili, nel massimo rispetto degli standard di mercato, il potere delle immagini satellitari a sostegno delle colture, sistemi di monitoraggio e previsionali per una gestione ottimale delle colture e, infine, strumenti che aiutano nella selezione della varietà più adatta da coltivare. nnn
LE QUATTRO SEZIONI DI CROPWISE
La piattaforma Cropwise permette una gestione congiunta degli strumenti digitali messi a disposizione da Syngenta nel mondo attraverso una declinazione su quattro livelli: Cropwise Sustainability, Cropwise Imagery, Cropwise Protector e Cropwise Seed Selector. Tra i sistemi più innovativi proposti da Cropwise ci sono la sezione Sustainability, composta da eMAT, la piattaforma che permette di incrociare, in ambito vitivinicolo, i profili residuali degli agrofarmaci impiegati con le normative vigenti sui limiti massimi dei residui, per facilitare l’accesso alle certificazioni di qualità e ai mercati internazionali, e Runoff Tool, lo strumento per valutare i rischi di erosione del suolo e di ruscellamento e per suggerire l’intervento con le adeguate pratiche di mitigazione. Ad accrescere il valore di questa applicazione per gli agricoltori contribuiscono anche le altre sue anime, Cropwise Imagery che, attraverso il potere delle immagini satellitari, permette una rapida verifica da remoto sullo stato di salute delle coltivazioni e Cropwise Protector, il sistema che indica il momento migliore per intervenire a difesa dei cereali dalle malattie fungine, un supporto concreto all’agricoltore per un processo decisionale più rapido e accurato, a beneficio della produttività e dell’ambiente. L’utilizzo della piattaforma è semplice e intuitivo e facilita la user experience anche per chi è meno avvezzo agli strumenti digitali. In ogni caso, il team Syngenta sul territorio è sempre disponibile per affiancare gli utilizzatori e far scoprire loro le molteplici funzioni e occasioni di utilizzo che rendono Cropwise un vero alleato nella gestione quotidiana del campo. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 47
NOV I TÀ IN C AMP O SICILI A CHI AM A ISR AELE
Da sinistra: Giordano Emo Capodilista, Alessandro Gambuzza, l’ambasciatore Dror Eydar e Rosario Marchese Ragona
Israele è un esempio da seguire sul fronte dell’agricoltura di precisione
Proficue sinergie In vista della conferenza a Napoli di metà maggio, l’ambasciatore israeliano in Italia, Dror Eydar, ha incontrato a Palermo una delegazione di Confagricoltura di Alessandra Porro
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ordiale e costruttivo l’incontro che si è tenuto a Palermo tra l’ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, e una delegazione della Confagricoltura siciliana. A fare gli onori di casa per l’Organizzazione è stato il presidente regionale, Rosario Marchese Ragona che, nel suo intervento introduttivo, ha rimarcato come gli imprenditori siciliani guardino da sempre e con estremo interesse ai progressi tecnologici in ambito agricolo di Israele, Paese dal territorio per molti versi vicino a quello siciliano. Analogie che sono state riprese e sottolineate dall’ambasciatore Eydar. “Israele è molto simile alla Sicilia per caratteristiche pedoclimatiche, grandezza e numero di abitanti. Sono certo che le sinergie possono essere tante. Il nostro Paese - ha sottolineato l’ambasciatore - ogni anno spende il 5,5% del prodotto interno lordo in ricerca e sviluppo e una parte considerevole di questo investimento è destinato all’agricoltura. Le nostre innovazioni ed esperienze di management
saranno utili anche agli imprenditori siciliani”. Hanno particolarmente colpito l’immaginazione dei presenti, i dati forniti sulle start up (quasi settemila) e i prodotti brevettati di agricoltura di precisione. Tra i tanti: quello sui sensori che calcolano l’esigenza idrica delle piante direttamente dalle radici; quelli per sistemi di riscaldamento mirato delle colture protette; e i brevetti sui microchip per la gestione a distanza degli allevamenti. A testimoniare l’importanza del rapporto di collaborazione tra Confagricoltura e lo Stato di Israele, la presenza dei due vicepresidenti nazionali di Confagricoltura, il padovano Giordano Emo Capodilista, con delega all’internazionalizzazione, e il ragusano Alessandro Gambuzza. Entrambi, da angolature diverse, hanno sottolineato l’importanza di questa collaborazione che, coniugandosi con i principi della transizione verde, può favorire una maggiore produzione con un minore impatto ambientale. Il modello israeliano resta inoltre un valido e concreto esempio da seguire nel contrasto alla desertificazione, fenomeno che desta crescente preoccupazione in numerose aree d’Italia. Confagricoltura e la delegazione israeliana si ritroveranno a metà maggio a Napoli per una conferenza sull’innovazione tecnologica nel settore agroalimentare. È prevista la partecipazione di numerose imprese di entrambi i Paesi e dei rappresentanti dei ministeri degli Affari esteri, dell’Agricoltura, del Sud e della Coesione territoriale. nnn
EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli
LA STAGIONE VENATORIA È ALLE PORTE MA I PROBLEMI RESTANO SUL TAVOLO
L’inutile scontro tra ambientalisti e cacciatori Con l’avvicinarsi dei calendari regionali per la prossima stagione della caccia si acuiscono, come ogni anno, i contrasti mai del tutto sopiti tra politica, associazioni ambientaliste e venatorie. Mentre la politica appare sempre più mossa da logiche elettorali, le associazioni ambientaliste risultano per la maggior parte ferme su posizioni di anacronistica e incomprensibile protezione integrale senza se e senza ma. Le associazioni venatorie, dal loro canto, appaiono sempre più in caotico movimento nel tentativo di inseguire l’idea di una impraticabile deregolamentazione. La ricerca di un giusto equilibrio si rivela, quindi, impresa a dir poco ardua, tanto che i confronti tra le parti si risolvono nella maggior parte dei casi in ricorsi davanti ai tribunali amministrativi. La virulenza della contesa - che negli anni passati ha ripetutamente intasato le aule di giustizia - è quest’anno resa più aspra dai contrasti prodotti dalla pubblicazione, a dicembre 2021, della revisione del documento previsto dall’articolo 7 della direttiva Uccelli con cui le istituzioni comunitarie fissano i periodi prenunziali (ossia la migrazione verso le zone di nidificazione). Periodi durante i quali viene interdetta l’attività venatoria. Il recente documento europeo, frutto di un lavoro d’aggiornamento iniziato nel 2018, sta producendo come era prevedibile reazioni (a dir poco) scomposte. Da un lato troviamo parte delle associazioni venatorie che ne contestano i contenuti e gli obbiettivi lamentando l’assenza di evidenze scientifiche nelle indicazioni fornite dall’Ispra. Anche le associa-
zioni ambientaliste non sono soddisfatte e ritengono i contenuti della direttiva troppo permissivi e asserviti agli interessi della lobby dei cacciatori. Giova però ricordare che le date riportate nel documento comunitario avrebbero quantomeno la necessità di approfondimenti ed aggiornamenti, liberi dagli interessi, per quanto legittimi, di entrambe le parti. Vista l’incomunicabilità tra i diversi portatori di interesse, è necessario trovare una soluzione che eviti inutili contenziosi legali. Quanto indicato nel documento Ue non può ritenersi - come qualcuno invece vorrebbe - un mero suggerimento, bensì un insieme di indicazioni vincolanti e rispondenti a ciò che è previsto dalla vigente legge 157/92 (ancorché datata e bisognosa di adeguamento) con il divieto di prelievo delle specie migratorie durante il periodo prenunziale. Considerato che, in assenza di diverse indicazioni, è del tutto improbabile ottenere modifiche del documento comunitario e che, quindi, lo scontro in corso non potrà produrre alcun effetto, sarebbe ragionevole ipotizzare
che i contrapposti schieramenti comincino a confrontarsi seriamente ragionando molto meno di pancia e molto più con la testa. Sarebbe opportuno che le parti si rendessero finalmente promotrici di concrete misure di conservazione e corretta gestione della fauna selvatica, e si facessero parte attiva nella realizzazione di misure di ripristino e conservazione degli habitat naturali. Un tale approccio rappresenterebbe una svolta nelle politiche ambientali di cui il settore primario ha fortemente bisogno. L’interesse di conservazione dell’habitat e delle specie in declino non può e non deve essere battaglia di pura demagogia, ma il risultato della presa di coscienza che la biodiversità è un bene comune, che va difeso senza la criminalizzazione dell’attività venatoria. Criminali sono invece la perdita degli habitat, l’inquinamento dell’aria e del suolo, l’uso indiscriminato di pesticidi e diserbanti e i cambiamenti climatici prodotti dalle attività umane. Questi sono i temi su cui ci vorrebbe un serrato e costruttivo confronto.
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ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO PROGETTO “KATTIVO” SOSTENIBILITÀ IN VIGNA
Abbattere gli sprechi in vigna, curare le viti con meno fitofarmaci, risparmiare acqua e creare nuova occupazione. Di questo si è discusso al convegno finale del progetto “Kattivo”, per la messa a punto di una tecnologia in grado di adattare gli irroratori di trattamenti fitosanitari alla dimensione della vite. L’agricoltura 4.0 entra così nella campagna toscana, per tutelare al massimo la vite e garantire coltivazioni più sostenibili dal punto vista economico, riducendo gli sprechi, e ambientale, abbattendo le emissioni. Il progetto - finanziato dal PSR 20142020 (fondi Feasr) - nasce dal partenariato tra Tenute Ruffino, Società agricola San Felice, Erata - ente di formazione di Confagricoltura Toscana, CREA e dipartimento di Scienze e Tecnologie agrarie dell’Università di Firenze. Con sensori e ultrasuoni vengono misurati volume e densità della chioma della vite. I dati vengono trasmessi attraverso un software agli ugelli, che moduleranno così la dose di trattamento che serve.
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di Alessandra Porro
NASCE UNCAI VITERBO E RIETI
Agricoltori e contoterzisti uniti per la sostenibilità
È stato firmato nella sede di Confagricoltura Viterbo l’atto costitutivo dell’associazione Contoterzisti Viterbo-Rieti, alla presenza di una folta rappresentanza di agromeccanici delle due province laziali, che costituiranno l’anima e il motore dell’associazione, del coordinatore Fabrizio Canesi, del direttore tecnico Roberto Scozzoli e del delegato di Confagricoltura nazionale per le politiche agromeccaniche Donato Rossi, insieme al direttore dell’area organizzativa, Luca Ginestrini. Presidente è Vittorio Lopez, vicepresidente Daniele Liberati. La sede è in via Mantova 4, a Viterbo. “Il progetto, sin dai suoi albori, e così sarà anche per il futuro, non contempla esclusi”. Questo il messaggio del presidente nazionale dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali, Aproniano Tassinari, non presente all’incontro. “È nato per unire agricoltori e contoterzisti in un percorso sostenibile per l’agricoltura e per la comunità e resterà sempre aperto a chiunque vorrà aderirvi, a tutti gli agromeccanici che condividono la necessità di costruire una realtà aggregante, realmente rappresentativa e cre-
dibile, che abbia come nucleo centrale la partecipazione attiva degli agromeccanici professionali del territorio”. “Con Contoterzisti Viterbo-Rieti puntiamo a individuare prassi condivise a beneficio di agricoltori, contoterzisti e comunità - ha detto il neo presidente Vittorio Lopez -. Non mancherà un’attenzione ai contenuti di una cultura agromeccanica da diffondere come requisito di credibilità professionale tra coloro che esercitano, con quotidiana assiduità, questo difficile mestiere. A muovere l’interesse di ogni singolo aderente all’associazione deve essere l’amore per la professione di agromeccanico e per l’ambiente. Infine, si perseguirà un lavoro di coordinamento di rete con tutte le associazioni Uncai del Lazio e del Centro Italia”. Prosegue dunque la collaborazione “trasversale” in atto tra Uncai e Confagricoltura, tra agromeccanici professionali e imprenditori agricoli, che si prefigge l’obiettivo primario di costruire un ponte di collegamento verso le nuove esigenze in conoscenze e competenze necessarie oggi in agricoltura.
ALLEVAMENTI E FAKE NEWS, UN PO’ DI CHIAREZZA
Crotti: “La ricerca garantisce sostenibilità”
“Affrontare l’emergenza che stiamo vivendo significa dare contributi credibili e realistici alla parola sostenibilità: sia essa sociale, economica o ambientale. Allora dobbiamo lottare contro la retorica, ancorandoci saldamente ai fatti e alla scienza, non a visioni ideologiche che non di rado vediamo capovolgersi nello spazio di pochi giorni se messe alla prova con urgenze prima non immaginate”. Lo ha detto Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia, intervenendo alla tavola rotonda ‘Allevamenti intensivi e sostenibilità: tra verità e fake news’, all’Università Cattolica di Cremona. Un appuntamento tecnico, nel quale i docenti universitari Lorenzo Morelli (Cattolica), Francesca Malpei (Politecnico) e Giuseppe Pulina (presidente del Progetto Carni Sostenibili) hanno fatto piazza pulita dei troppi luoghi comuni che mettono in contrasto allevamenti intensivi e sostenibilità ambientale. “Al contrario, l’intensivizzazione produttiva, insieme a ricerca e innovazione, consentono di accrescere l’offerta di cibo riducendo l’impatto ambientale - ha sottolineato Pulina -. Dal 1960 la popolazione
mondiale è triplicata e continua ad aumentare. Una sfida enorme per gli agricoltori, che possono vincere solo con un livello crescente di produttività e tecnologia. Il modello intensivo aumenta produzione, cibo e reddito, riduce scarti e impatto ambientale. A patto però che si persegua un livello sempre maggiore di efficienza. Dunque, è più sostenibile”. Durante i lavori sono intervenuti anche l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, che ha rivendicato la valenza positiva del modello produttivo tipico della zootecnia lombarda, e il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Produzione di cibo, energia e carbon farming saranno sempre più le strade necessarie e vincenti dell’agricoltura del futuro”, ha detto. “Oggi la grande sfida mondiale è quella di garantire per tutti cibo di qualità, sicuro e a prezzi ragionevoli. Non si può fare penalizzando l’agricoltura, mortificando la scienza e rinunciando a una visione nazionale ed europea di lungo periodo. Le difficoltà di oggi sono il frutto di troppi errori ‘politici’ del passato. Non possiamo correre il rischio che si ripetano”.
COMPARTO PESCA SALERNO SI ORGANIZZA
Si è costituita a Salerno la sezione economica di Confagricoltura Pesca, con cui Confagricoltura rappresenterà e tutelerà le aziende della pesca dell’esteso litorale provinciale, che esercitano la loro attività non solo nel Tirreno, ma in gran parte del Mediterraneo. Alla sezione economica di Confagricoltura Pesca Salerno hanno aderito 26 aziende, che complessivamente contano circa 210 dipendenti. Presidente della neonata sezione economica è stato eletto Leonardo De Crescenzo. Nel corso dell’evento sono state affrontate le questioni che attanagliano la categoria, già messa a dura prova dall’emergenza Covid, che negli ultimi due anni ha visto ridotti i consumi di pesce, in particolare nei settori alberghiero e della ristorazione. Un’altra emergenza ora con cui ‘fare i conti’: l’aumento del gasolio, che in queste settimane ha raggiunto costi proibitivi, colpisce ovviamente anche il settore della pesca. Tutti temi che Confagricoltura Pesca Salerno porterà nelle prossime settimane al “Tavolo blu” regionale. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 51
a cura di Paola Castello
Giovani di Confagricoltura
MANGIMI A BASE DI INSETTI, SOSTENIBILI ED ECONOMICI
La nuova frontiera delle proteine alternative Oggi si sente parlare sempre più spesso di insetti in agricoltura. Non solo di quelli nocivi, da debellare, pericolosi per le nostre colture; o di quelli utili, quali i nemici naturali dei pestiferi o gli impollinatori. Oggi è un’altra l’applicazione di questi animali che suscita sempre più interesse tra le imprese del settore primario italiano ed europeo: il loro allevamento per la produzione di proteine alternative, più performanti e per questo, di grande interesse per il mercato. L’Europa e l’Italia dipendono oggi da Paesi terzi per coprire il proprio fabbisogno di proteine. L’incremento della popolazione mondiale, i cambiamenti climatici e le politiche agricole incerte spingono sempre di più verso la costruzione di una offerta all’altezza di tale fabbisogno, in costante aumento. Per riposizionarci a livello strategico bisognerà far fronte al deficit di proteine anche con metodi di produzione alternativi. Ed è qui che entrano in gioco coloro che per anni sono stati allo stesso tempo amici e nemici degli agricoltori. L’allevamento di insetti è un’attività su cui vengono riposte grandi aspettative dall’Unione europea, dal momento che offre anche innegabili vantaggi: necessita di un basso input di risorse (terra, acqua, mangime); può essere inserito in un contesto di economia e filiera circolare (alcune specie possono nutrirsi dei sottoprodotti dell’agricoltura e dell’agroindustria); dagli insetti si possono produrre proteine in loco, e in Italia, ci sono le condizioni per allevamenti e aziende di questo tipo, come già accade nel resto del Continente, in alcuni casi, a livello industriale. Un ulteriore vantaggio di questo tipo di allevamenti è l’accessibilità del livello tecnologico di cui hanno bisogno (sono sufficienti contenitori a temperature controllate). Gli insetti, inoltre, possono essere considerati sia “as food” che “as feed”: i primi rientrano nella categoria dei nuovi cibi “novel food”, di cui sempre di più sentiamo parlare e di cui sempre più dovremo interessarci come produttori; i secondi, come ad esempio l’allevamento della Mosca Soldato, riguardano un ripensamento della mangimistica tradizionale, attraverso chiavi nuove e sostenibili, soprattutto in un’ottica di economia circolare. L’insect farming non deve quindi più rappresentare un tabù per i produttori agricoli e su questo soprattutto i giovani imprenditori devono lavorare, perché il percorso da compiere è ancora lungo, soprattutto a livello normativo europeo e nazionale, per fare in modo che questo tipo di allevamento, sostenibile e facilmente replicabile, conosca un reale sviluppo. Francesco Mastrandrea Presidente nazionale Anga
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Caterina Luppa vincitrice del Premio nazionale per l’Innovazione in Agricoltura 2021
ELETTI VICEPRESIDENTI SPRONATI E TRINCHERA
Si chiama Angelo Varvaglione il nuovo presidente della sezione ricostituita di Anga Taranto. Trentunenne, titolare di un’azienda che produce uva da vino, prevalentemente Primitivo Doc, Varvaglione sarà affiancato da due vicepresidenti: Enrica Trinchera, 28 anni, anche lei viticoltrice; e Vincenzo Spronati, 30 anni, imprenditore ortofrutticolo. Anga Taranto si propone di portare nuove idee all’interno di un settore, quello agricolo, di fondamentale importanza, non solo per i consumatori, ma anche per le agroindustrie ed il turismo. “Nostro obiettivo - ha detto il neopresidente - è comunicare all’esterno la bellezza e l’importanza del nostro mondo e al nostro interno la necessità dello stare al passo con i tempi, attraverso l’innovazione, l’efficientamento dei processi produttivi, le nuove tecnologie, senza tralasciare la sostenibilità, che anzi da queste trae beneficio”. Proprio sulla sostenibilità verterà un evento di respiro nazionale che Anga Taranto ha in programma.
L’incontro dei Giovani del Nord Italia
Giovani di Confagricoltura
Varvaglione alla guida di Anga Taranto
INTERNORD TRA GRANDI COLTURE E CARBON FARMING
Il 20 marzo scorso si è svolta, presso l’azienda vitivinicola “Cella Grande”, in provincia di Biella sulle rive del lago Viverone, la riunione dei presidenti provinciali delle sezioni giovanili Anga del Nord (InterNord). La prima parte dell’appuntamento, molto partecipato, è stata dedicata alle tematiche di carattere più sindacale, in particolare, gli aggiornamenti sulle attività dell’Associazione. I punti affrontati sono stati il Convegno Quadri del 19 e 20 maggio prossimi a Verona; il corso di formazione per dirigenti che si svolgerà a metà giugno a Roma, a Palazzo della Valle; la “giornata in campo” sul tema dell’agricoltura conservativa, che avrà luogo per dare continuità al lavoro svolto sul carbon farming (argomento che i Giovani di Confagricoltura hanno portato anche al Food & Science Festival di Mantova); la semina diretta del mais che si svolgerà nell’azienda Mauro Grandi, in provincia di Pavia, con una visita ai campi sperimentali di Vincenzo Tabaglio, docente dell’Università Cattolica di Piacenza; infine, le elezioni per il rinnovo delle cariche a inizio ottobre prossimo. La seconda parte della giornata è stata dedicata ai principali temi di attualità per il settore: innovazione, sostenibilità e transizione energetica con la condivisione di esperienze e di progetti di innovazione. I giovani di InterNord hanno parlato anche delle difficoltà che gli agricoltori affrontano per l’incremento generale di tutti i costi di produzione. Dal dibattito è emerso che, soprattutto le aziende agricole zootecniche (particolarmente presenti nel Nord del Paese), sono messe a dura prova da questo periodo di crisi, non solo per il basso prezzo dei loro prodotti, ma anche per i costi fuori controllo dell’energia e della mangimistica destinata alle mandrie. Le speranze, in questo periodo così difficile, sono riposte sull’Europa, che ci si augura capisca realmente le necessità di un settore che non può più attendere e che auspica un allentamento delle misure comunitarie in materia di gestione della produzione e delle superfici produttive. Nel corso della giornata è stato dato, inoltre, spazio ai prossimi bandi in uscita dal PNRR, specialmente a quelli rivolti al Parco Agrisolare, che potranno agevolare le giovani aziende agricole nell’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei fabbricati. I ragazzi hanno poi completato la giornata facendo un tour dell’azienda ospitante, partendo dalla cantina di produzione dei vini (Erbaluce in particolare) e terminando con la visita all’impianto di biogas. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 53
Giovani di Confagricoltura
A PORDENONE LA PRIMA REALTÀ DEL MONDO AD INDIRIZZO VITIVINICOLO
I Giovani di Confagricoltura visitano i Vivai Cooperativi Rauscedo Un numeroso gruppo di Giovani di Confagricoltura provenienti da diverse regioni del Centro-Nord, lo scorso 22 marzo, ha visitato i Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR) in provincia di Pordenone, una cooperativa che ha saputo trasformare una terra povera nel primo distretto al mondo delle barbatelle di vite innestate. A guidare la delegazione tra gli impianti e il centro di ricerca, c’era la responsabile ufficio qualità e certificazione di VCR, Marta Colautti. Vivai Cooperativi Rauscedo nasce nel 1933 e oggi conta più di 200 soci e una produzione media di 80 milioni di barbatelle innestate all’anno. Numeri che la rendono il primo vivaio ad indirizzo vitivinicolo nel mondo. I vivaisti soci sono presenti sui mercati di 35 Paesi, anche con joint venture locali in quegli Stati dove le regole sanitarie per il comparto non permettono l’importazione. Le imprese vengono pagate in base al numero e alla tipologia di innesti, dato che alcuni hanno rese minori o calibri più difficili. La ricerca è la cifra distintiva di questa cooperativa, con un focus particolare dedicato ai portainnesti, su cui ha investito negli anni creando, in collaborazione con il mondo universitario, la cosiddetta serie M. Negli ultimi anni - ha spiegato Marta Colautti ai giovani imprenditori in visita - il nuovo centro di
Le barbatelle della cooperativa VCR
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La delegazione Anga ai Vivai Cooperativi Rauscedo
ricerca ha inoltre speso le sue energie nella creazione di varietà resistenti alle principali malattie crittogamiche. Varietà del genere sono già note in alcune nazioni dove sono totalmente liberalizzate, anche per la produzione di vini Doc, come ad esempio in Germania, dove il loro utilizzo è reso necessario dai climi più umidi. Il processo di selezione è molto lungo e, con le pratiche ad oggi ammesse, può durare fino a quindici anni. La grande battaglia oggi si gioca in campo politico, dove occorrerebbe la sburocratizzazione e la liberalizzazione di pratiche come la cisgenetica o il genome editing, equiparate ancora ad Ogm e quindi non utilizzabili in viticoltura. Altro nodo, tutto italiano, hanno appreso gli anghini nel corso del tour, è la decisione dell’utilizzo di queste varietà per vini Igt fino al 15%, che viene demandata alle Regioni, per cui siamo ancora in una fase iniziale con Lombardia, Veneto e Friuli che sono le uniche ad avere cominciato ad utilizzarle. La visita si è svolta presso i locali di magazzino e logistica, con una sosta anche in un’azienda associata che effettua innesti a omega (particolari tipi di innesto con un taglio a forma di occhiello) fra il portainnesto ed il clone di Vitis vinifera, per poi concludersi con una degustazione presso la cantina di microvinificazione. La resa enologica, anche in termini commerciali, di queste varietà, dipende dagli obiettivi che un’azienda si è data. Anga auspica che si possa lasciare libertà imprenditoriale, senza, come spesso accade, derogare scelte private ed imprenditoriali a burocrazie lontane dalle realtà produttive.
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
IMPRESE FEMMINILI, PRONTO IL FONDO DEL PNRR
Oddi Baglioni: “Misura che esclude le produttrici” Prende il via il Fondo del ministero dello Sviluppo economico per l’imprenditoria femminile. Si tratta dell’intervento inserito tra le priorità del PNRR che, con uno stanziamento di 200 milioni di euro, ha l’obiettivo di supportare la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili. Il prossimo 5 maggio apriranno gli sportelli online per la presentazione delle domande per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Alessandra Oddi Baglioni ha partecipato al webinar dell’8 aprile scorso organizzato per condividere le linee di indirizzo queste misure molto attese dalle imprese femminili. “Per il mondo agricolo si parla esclusivamente di trasformazione e non di produzione. Proprio per questo - ha affermato la presidente di Confagricoltura Donna - ho chiesto espressamente durante l’interessante incontro, d’includere, considerandole come trasformazione, anche l’insacchettamento, l’imbottigliamento e l’inscatolamento dei prodotti. Attendiamo risposte e continueremo ad impegnarci in tal senso”.
LA PRIMA RETE DELLE IMPRENDITRICI SICILIANE
Grazie all’impegno di Confagricoltura Donna Sicilia, la prima rete che riunisce le imprenditrici associate è diventata realtà. Un market place dedicato esclusivamente all’agricoltura femminile siciliana. “La Sicilia - spiega la presidente regionale delle imprenditrici di Confagricoltura, Maria Pia Piricò - è la prima regione in Italia per numero di imprese condotte da donne. Questo innovativo strumento digitale di promozione e commercializzazione offre più di cinquanta prodotti, selezionati tra le eccellenze dei nostri territori, dimostrando l’importanza far crescere le nostre aziende lavorando insieme”.
WEBINAR SU INNOVAZIONE TECNOLOGICA E AGRICOLTURA. Organizzato dalla presidente di Confagricoltura Donna Lombardia, Caterina Brazzola, in collaborazione con la vicepresidente Gabriella Poli, presidente del Cif di Cremona e Paola Sacco, presidente Confagricoltura Donna Piemonte, si è tenuto un webinar sull’innovazione tecnologica in agricoltura. L’evento on-line è stato una vera e propria visita virtuale, alla quale hanno partecipato anche la presidente nazionale e le presidenti regionali di Puglia e Campania. L’esperienza digitale ha riguardato Planet Farms, la vertical farm vincitrice del premio innovazione di Confagricoltura, più grande d’Europa che, nell’hinterland milanese, produce ortaggi di IV gamma con le più avanzate tecnologie. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 55
FORMAZIONE
di Antonella Torzillo
PRESENTATA A MILANO LA RICERCA 2021 DELL’OSSERVATORIO SMART AGRIFOOD
Oltre la metà delle imprese sceglie Agricoltura 4.0
Lo scorso 15 marzo si è volto a Milano, presso la sede di Bovisa del Politecnico, il convegno conclusivo della Ricerca 2021 realizzata dall’Osservatorio Smat Agrifood (OSAF) dal titolo “Lo scenario dell’innovazione digitale nel settore agrifood nel 2021”. Giunto alla sua quinta edizione, il report dell’Osservatorio, di cui Confagricoltura è partner con Enapra, conferma anche quest’anno l’interesse del settore primario per il tema dell’innova-
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zione digitale, registrando punte elevate di coinvolgimento con oltre 1.300 partecipanti (tra presenze e streaming), appartenenti a tutte le fasi della filiera agroalimentare. I dati della ricerca testimoniano il boom dell’Agricoltura 4.0 in Italia nel 2021 con una spesa di 1,6 miliardi di euro, trainata da macchinari connessi (47%) e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature (35%). Oltre il 60% degli agricoltori utiliz-
za almeno una tecnica di agricoltura di precisione; mentre metà degli italiani cerca informazioni sulla tracciabilità degli alimenti, utilizzando soprattutto siti internet, social e QR Code. Solo il 6% ha sentito parlare di Blockchain nell’agrifood; 750 le startup agrifood a livello mondiale, 15 miliardi di dollari gli investimenti. L’Italia tra i primi 10 Paesi per numero startup, raccoglie meno dell’1% dei finanziamenti Nonostante la crisi del Covid-19, negli ultimi due anni l’Agricoltura 4.0 ha continuato il percorso di crescita ed evoluzione in Italia. In parallelo, è aumentata la superficie coltivata con strumenti di Agricoltura 4.0 da parte delle aziende agricole, che nel 2021 ha toccato il 6% del totale, il doppio dell’anno precedente. La crescita del mercato è trainata dagli incentivi, in particolare dalle agevolazioni dei Programmi di Sviluppo Rurale e dal Piano transizione 4.0. Non mancano però neanche le criticità, in particolare l’eccesso di burocrazia e alcuni incentivi non del tutto mirati alle esigenze delle aziende agricole.
SECONDA EDIZIONE DEL CORSO PER MEDIATORI DELL’INNOVAZIONE
Risale proprio a questi giorni l’avvio della seconda edizione di un percorso formativo per Innovation Broker, (detti anche “mediatori dell’Innovazione”) che ha l’obiettivo di formare tecnici delle sedi territoriali di Confagricoltura in grado di gestire la transizione digitale delle aziende agricole. Un percorso di formazione inedito, fondato su un approccio teorico e pratico, che prevede l’alternanza tra lezioni concettuali in aula e visite dimostrative in campo presso la Fondazione Navarra di Ferrara, polo di eccellenza per l’agricoltura di precisione. Oltre alla formazione, c’è poi l’impegno di Enapra e Confagricoltura in una serie di attività di ricerca e sperimentazione, che hanno proprio lo scopo di accompagnare le imprese agricole attraverso le opportunità e i benefici che portano l’innovazione digitale e le tecnologie dell’Agricoltura 4.0. 56 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
FORMAZIONE
CONVEGNO OSAF, BRONDELLI: GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE SONO DA RIMODULARE
“Sul digitale passi avanti, ma la strada è ancora lunga” Nel suo intervento al convegno sul nuovo report dell’Osservatorio Smart Agrifood, Luca Brondelli di Brondello, presidente di Enapra e componente di giunta confederale, ha sottolineato l’importanza dell’ecosistema che si è generato intorno all’Osservatorio per tutto il settore. “Lo sviluppo delle tecnologie digitali in agricoltura mostra già tutta la sua rilevanza. In gran parte è stato determinato dalla spinta degli incentivi per investimenti 4.0, tema su cui Confagricoltura negli ultimi anni ha svolto una proficua azione sindacale”, ha spiegato Brondelli. Un’ulteriore crescita si registrerà con lo sviluppo della interoperabilità tra le varie soluzioni digitali e la gestione dei dati raccolti dalle imprese agricole e di proprietà degli agricoltori. A tal fine Confagricoltura ha dato vita alla piattaforma HubFarm, uno strumento di innovazione digitale al servizio delle imprese agricole per vincere non solo la sfida della competitività e della resilienza, ma anche quella della sostenibilità. “Oggi però - ha proseguito Brondelli - abbiamo
g
ancora molto da fare. A partire dagli incentivi, che vanno gestiti e riprogrammati, calandoli sulle effettive esigenze del settore agroalimentare, oltre che resi più facilmente fruibili senza troppi vincoli burocratici. Su questo tema Enapra propone la costituzione di un Tavolo di lavoro istituzionale con la presenza dell’Osservatorio. Inoltre, la crescita dell’innovazione digitale nel settore agroalimentare deve essere parallela a quella
della formazione continua, per costruire e consolidare le competenze degli operatori senza le quali le stesse tecnologie rimangono inutilizzate. La precision farming e il carbon farming sono concetti che vanno sostanziati attraverso l’effettivo ricorso alle innovazioni digitali e alla capacità degli operatori di utilizzarle”.
PUBBLICATO IL NUOVO AVVISO FOR.AGRI, SCADE IL 3 GIUGNO
Il 4 aprile è stato pubblicato il primo Avviso For.Agri dell’anno 2022 con scadenza il 3 giugno. Si tratta di un’interessante opportunità di formazione gratuita per i dipendenti delle aziende agricole associate e delle sedi territoriali dell’Associazione regolarmente iscritte al Fondo. Il meccanismo è semplice. Enapra costruisce percorsi formativi personalizzati, che le imprese beneficiarie realizzeranno in forma singola o associata per i propri dipendenti. La tipologia di piani finanziati è infatti variegata; si va dai piani aziendali o aziendali a quelli settoriali, oppure territoriali. I piani formativi verranno presentati al Fondo per la loro valutazione e una volta ottenuto il finanziamento si può procedere alla fase di realizzazione delle iniziative formative. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 57
PATRONATO
di Elisabetta Tufarelli
IL BILANCIO DI ENAPA VERONA: “CRESCIUTI NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ”
Due domande a… Anna Chiara Lanza “Anche durante i due anni di Covid siamo stati sempre in prima linea. Le pratiche sono aumentate molto, a testimonianza della maggiore richiesta di assistenza personalizzata”. La responsabile del patronato Enapa di Confagricoltura Verona, Anna Chiara Lanza, fa un bilancio del lavoro svolto nell’ultimo difficile biennio. “Nonostante le difficoltà oggettive della mancanza di contatto personale, fondament ale nel nostro lavoro, abbiamo più che triplicato le pratiche. Abbiamo chiuso
la statistica nel 2019 con un punteggio di circa 700 punti, nel corso del 2020 abbiamo implementato l’attività duplicando il punteggio e nel 2021 siamo cresciuti ancora”. Un trend che Lanza, scommette, continuerà. Che cosa vi ha portato a questi risultati? Siamo riusciti comunque, in questi due anni, a mantenere i rapporti umani così importanti per chi si rivolge al patronato, utilizzando mezzi alternativi: oltre al telefono, le mail e i WhatsApp. Abbiamo raggiunto
l’obiettivo di essere sempre disponibili all’ascolto e vicini ai problemi di ogni singolo cittadino che si è rivolto a noi per essere aiutato ad ottenere il riconoscimento dei propri diritti sociali e civili. Il passaparola di chi è rimasto soddisfatto ha fatto il resto. Progetti futuri? Sono orgogliosa dei risultati raggiunti. Merito della squadra: oltre a me tre colleghi e una rete di collaboratori. Vorrei anche inserire nel nostro gruppo Andrea, che sta svolgendo il servizio civile nel nostro ufficio, un’esperienza sicuramente da valorizzare. Siamo presenti a Verona e in altri sei recapiti. Nell’ultimo periodo la gran parte dell’attività ha riguardato il mondo del lavoro.
RICONOSCIMENTO DEI LAVORI FATICOSI
COME FUNZIONA QUOTA 102
Entro il 1° maggio 2022 si può fare domanda per il riconoscimento dello svolgimento di lavori faticosi e pesanti. Lo ricorda con il messaggio 1201 l’Inps, chiarendo i destinatari del beneficio. L’opportunità è per i lavoratori dipendenti che per metà della loro vita lavorativa o per almeno 7 anni degli ultimi 10 sono stati impegnati in mansioni usuranti, come gli addetti alla cosiddetta “linea catena”, i conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, i lavoratori notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiori a 78 l’anno o per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 e quelli notturni che prestano attività per periodi di durata pari all’intero anno.
La legge di Bilancio per il 2022, allo scopo di attenuare le conseguenze dello scalone, ha introdotto, per il solo anno in corso, un trattamento di pensione anticipata per chi ha almeno 64 anni di età e 38 anni di contributi in favore di tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all’INPS. La “Quota 102” si rivolge ai nati entro il 1958 che raggiungono, tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2022, i 38 anni di contributi. Una volta ottenuti i requisiti necessari per l’accesso alla pensione anticipata, il riconoscimento varrà anche negli anni successivi. Come si intuisce, i beneficiari saranno poche migliaia di persone. Per saperne di più rivolgersi al proprio patronato Enapa.
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ASSEGNO UNICO Patronato e Caaf in sinergia per i servizi alla persona
figli
Prenota il tuo ISEE per avere quello che ti spetta. Affrettati per percepire l’Assegno Unico da Subito. Il CAAF CONFAGRICOLTURA fa il tuo ISEE e il PATRONATO ENAPA invia la domanda all’INPS. Con noi, fare l’Assegno Unico per i figli è Semplice e comodo
Ricordati di fare l’ISEE
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
In palestra con i consigli del medico
L’esercizio fisico regolare è la chiave, con l’avanzare dell’età, per mantenere la salute. Lo ha confermato un recente studio dell’Università di Trieste, che ha rivelato come 20 minuti di esercizio quotidiano praticato a partire dai 70 anni possano scongiurare le principali malattie cardiache. Non è mai troppo tardi per cominciare. Ne è convinta l’esperta di benessere, fitness e nutrizione Penny Weston (pennyweston.com). Prima di iniziare, però, occorre parlare con il proprio medico. Avuto il via libera è bene includere, quotidianamente, un’attività leggera, sapendo che anche le faccende
domestiche banali contano. L’esercizio non è un lavoro se si fa qualcosa che piace ed è parte integrante della vita sociale. É importante mantenere la forza ossea con una camminata veloce o praticare squash e golf. Danza fitness, nuoto o Pilates potrebbero essere la scelta giusta. Yoga e Tai Chi sono eccellenti, poiché aiutano a mantenere un ottimo livello di flessibilità. La gamma è ampia, basta cominciare, sapendo che gli esercizi hanno un impatto positivo sulla salute mentale. All’aperto il sole aumenta naturalmente la produzione di ormoni del benessere e l’aria fresca può migliorare la qualità del sonno.
INVENTIVA E GENIO NON HANNO ETÀ
Mantenendo in esercizio il corpo e la mente, si possono compiere imprese lodevoli anche da anziani. Sebastiano Caboto, da ultraottantenne, organizzò una spedizione verso Paesi e terre sconosciuti; Robert Koch, colui che scoprì il batterio della tubercolosi, a 72 anni partì per l’Africa con lo scopo di studiare la cosiddetta malattia del sonno. Sigmund Freud a 83 anni pubblicò il saggio “Mosé e la religione monoteistica”. Infine, a quasi 90 anni Michelangelo si dedicò con fervore alla “Pietà Rondanini”, mentre Tiziano lavorò con assiduità fino novantanove anni.
UNA SPESA “ATTENTA” INCENTIVA UN’ALIMENTAZIONE SALUTARE. Verdure e frutta di stagione, cereali, carne bianca, uova, legumi. Questa la dieta che aiuta gli anziani ad arrivare a fine mese. Risparmiando 50 euro al mese si può mangiare sano diminuendo i livelli di pressione, trigliceridi, glicemia e colesterolo. Una dieta ‘’economicamente sostenibile’’, vitale per gli anziani a rischio di malnutrizione per la propria situazione economica. Sono più di 6 milioni coloro che hanno difficoltà a superare la terza settimana del mese. 60 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
Saggi e contenti, Cicerone dixit
UN VADEMECUM CONTRO TRUFFE E RAGGIRI
La Questura di Roma ha promosso una campagna di sensibilizzazione ad ampio raggio, diretta alle persone anziane e non solo, per ricordare quali sono i comportamenti giusti da osservare, nelle varie circostanze della vita quotidiana, per evitare di incorrere in truffe o raggiri. L’avvertimento per tutti è quello, in caso di necessità, di rivolgersi al 112, il numero di emergenza unico europeo e richiedere l’intervento delle Forze dell’ordine. La brochure è scaricabile direttamente dal sito: https://questure.poliziadistato.it/ statics/13/brochure-campagnasicurezza-anziani.pdf
Diventare anziani può portare vantaggi: non è una novità. Un paio di millenni fa, già Cicerone nel “De Senectute” aveva evidenziato che la vecchiaia può essere una età felice per chi sa apprezzare e valorizzare questa fase dell’esistenza, avendo vissuto con saggezza e con spiccata giustizia. L’importanza e il ruolo dell’anziano variano a seconda del contesto storico, culturale, psicologico e sociale. Per vivere bene con l’avanzare degli anni occorre essere soddisfatti e, volgendo lo sguardo indietro, trovarsi d’accordo con le proprie scelte di vita, giudicando positivamente il proprio percorso e
quanto si è stati in grado di costruire e realizzare. L’approccio è fondamentale. Per un “invecchiamento positivo” bisogna utilizzare un mix di tre strategie: selezione, ottimizzazione e compensazione. Usando questo metodo e applicandolo in modo coordinato, si riesce a minimizzare le perdite e massimizzare i guadagni. A partire dal ruolo di figura attiva e di grande utilità che ricopre chi custodisce l’identità familiare e la cura del ricordo, responsabilità fondamentale anche per la società, perché mantiene vivi i punti fermi, testimoniando il “chi eravamo” prima del “chi siamo” oggi.
OTTO VON BISMARCK, IL PAPÀ DELLA PREVIDENZA SOCIALE. Il cancelliere tedesco, nel 1880, creò la prima rete di previdenza sociale pubblica al mondo, prevedendo anche le pensioni di vecchiaia. In origine, il loro lo scopo era quello d’impedire che le persone anziane fossero ridotte all’accattonaggio. Se questo problema è ancora comune in alcuni dei Paesi in via di sviluppo, la crescita delle aspettative di vita ha messo in discussione il progetto dei sistemi pensionistici, anche in quelli industrializzati. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 61
AGRITURISMO
di Elisabetta Tufarelli
LA PETROSA, A CERASO IN PROVINCIA DI SALERNO
Parola d’ordine accoglienza
I
n provincia di Salerno, a Ceraso, si coglie in pieno la magia del numero 3. È la terza generazione d’imprenditori ad occuparsi dell’impresa che unisce tre fratelli nello straordinario Cilento, dove i profumi della campagna si uniscono a quelli del mare e alla meravigliosa struttura. L’agriturismo La Petrosa è proprio nel cuore del parco del Cilento: cinquanta ettari di azienda agricola che mette la sostenibilità e l’attenzione all’ospite al primo posto. L’atmosfera è accogliente, cordiale, premurosa e piena di calore umano. Ci riceve Edmondo Soffritti, che insieme alle sorelle, Simona e Luigia, gestisce la struttura e l’azienda.
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“Siamo intercambiabili - sottolinea a Mondo Agricolo - anche se ognuno ha la propria attività”. La Petrosa offre un’esperienza completa e indimenticabile. Prima di tutto la location: l’agriturismo si sviluppa intorno ad un antico casale del ‘700 perfettamente ristrutturato e con una splendida terrazza, e offre, oltre alla sala da pranzo, sei camere curatissime. Non sono lontane le case coloniche trasformate in nove appartamenti e una piscina, tutto pensato e realizzato per far vivere gli ospiti a stretto contatto con la natura, all’insegna della genuinità. “Della cucina - racconta Edmondo - si occupa mia sorella Luigia proponendo
le ricette di famiglia imparate da mia madre che, a sua volta le erano state tramandate da mia nonna”. Così si parte dalle pietanze tipiche della cucina locale, come le melanzane m’buttunate alla cilentana, le polpettine di alici del Cilento, le insalate di farro e verdure, le lagane e ceci, per abbracciare l’intera gamma dei capolavori alimentari campani. Il ristorante ha quaranta posti ed è aperto, con prenotazione, anche per chi non usufruisce dell’agriturismo. E, su richiesta, si preparano piatti per celiaci e vegetariani. “Quello che offriamo ai nostri ospiti - spiega l’imprenditore - viene tutto o quasi dalla nostra azienda agricola e dagli allevamenti. Tutte le materie prime che produciamo vengono trasformate in azienda. Il grano duro e tenero, il farro e l’orzo vengono moliti in un mulino vicino e poi tornano in agri-
turismo per essere trasformati in preparazioni dolci e salate”. L’azienda agricola offre una ricchezza di esperienze naturalistiche. Consigliatissime anche le escursioni a piedi che permettono scoprire il ricco patrimonio culturale di questo borgo. È possibile anche assistere alla mungitura, rilassarsi vicino al fiume Palistro, che attraversa l’aziend, o ammirare la campagna che si estende a vista d’occhio, con l’erba medica, il fieno, le capre e le vacche al pascolo. A La Petrosa c’è un’ampia gamma di attività all’aria aperta da praticare: tiro con l’arco, mountain bike, maneggio, bocce e ping pong. Sono anche organizzati corsi di cucina cilentana, restauro di mobili antichi, ricamo ed uncinetto ed escursioni all’interno del Parco Nazionale del Cilento. Si può praticare la pesca sportiva di trote, carpe, tinche
ed anguille nel vicino lago artificiale Fabbrica. Molti i progetti. “Anno dopo anno puntiamo ad incrementare la sostenibilità dell’azienda. Abbiamo piantato 2.700 alberi e pratichiamo l’agricoltura organica rigenerativa, per migliorare l’impatto produttivo, accumulando carbonio nel suolo - spiega Edmondo Soffritti -. La nostra attenzione all’ambiente LA PETROSA
Via Fabbrica, 112, 84052 Ceraso SA Telefoni: (+39) 334 9120747 (+39) 0974 61370 e-mail: staff@lapetrosa.it web: https://www.lapetrosa.it/
è massima. Siamo biologici da sette anni e sperimenteremo la semina su sodo per le nostre produzioni bio. Pensiamo anche di utilizzare le vecchie stalle per le attività di fattoria didattica e per un centro di divulgazione con percorsi multimediali, che permettono di conoscere l’attività e la filosofia della nostra azienda”. A La Petrosa si coltivano ortaggi, frutta, verdura, cereali e grani antichi. L’azienda alleva inoltre polli, conigli e galline, capre e mucche e produce uova e formaggi freschi e stagionati. Dalle verdure e dalla frutta si ricavano passate di pomodoro, sottoli, composte, marmellate e confetture e dagli olivi del parco un pregiato olio extravergine di oliva biologico, prodotto da varietà Frantoio, Rotondella e Pisciottana. Tutti acquistabili nella bottega aziendale e on-line. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 63
BUONO A SAPERSI
di Gaetano Menna
EMOZIONA LA PIÙ AMATA OPERA ROCK
Jesus Christ contro la guerra
D
al Teatro Sistina di Roma, dove ha debuttato nel periodo pasquale, è partito il nuovo tour di “Jesus Christ Superstar”, l’amato e longevo musical, che sarà in scena nei principali teatri fino a giugno. L’edizione italiana - che è una delle più apprezzate a livello mondiale - è stata attualizzata, rendendo più vivo il messaggio universale di speranza, dialogo e spiritualità che ha sempre espresso questa straordinaria opera rock. Carismatico protagonista è ancora la star statu-
mezzo soprano ucraino Sofiia Chaika, che in tutta l’opera interpreta Maria Maddalena, e del soprano russo Anna Koshkina, anche lei nei panni dello stesso personaggio. Le due artiste cantano assieme, con le bandiere dei loro Paesi sulle spalle, “Could We Start Again, Please? ”, brano scritto dagli autori dell’opera rock Lloyd Webber e Tim Rice nel 1970 (il cui titolo significa “Potremmo ricominciare daccapo, per favore?). È, indubbiamente, uno dei momenti più emozionanti e simbolici dello spettacolo. “L’unico modo che g A ROMA IL CONCERTO DELLA PACE abbiamo in questo momento per testimoniare fortemente la forza Festival a Roma, nella Settimana Santa, a cura dell’arte, della musica, del teatro, di Enrico Castiglione. Particolarmente toccandella cultura è - osserva il regista te il concerto di Pasqua, presso la Basilica di Massimo Romeo Piparo - quello Sant’Andrea della Valle, diretto dal Maestro Stefano Sovrani e che ha visto suonare assieme orchestrali ucraini e russi. Il canto dei sopra- di lanciare messaggi e segnali no ucraini Eva Dorofeeva e Kateryna Chebotova (la cui famiglia ha trovato recentemente che, inequivocabilmente, diano rifugio in Italia dalla guerra) si è suggestivamente unito a quello del mezzosoprano russo l’impronta di ciò che la cultura dovrebbe fare sempre: unire”. Liudmilla Schiavotti. 64 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2022
nitense Ted Neeley, il celebre Gesù dello storico film del 1973, accanto al grande artista Frankie hi-nrg mc, al suo straordinario esordio nel ruolo di Erode, per la prima volta in versione hip hop. Momento intenso è quello delle 39 frustate a Gesù, comandate da Pilato, e scandite da altrettante foto di martiri e tragedie, tra cui anche quelle del conflitto bellico in Ucraina. Ma la grande novità dell’edizione di quest’anno è la presenza del
FESTIVAL DE LA CHANSON ITALIENNE
Note d’autore a Parigi
A
Parigi, dal 12 al 14 maggio, si tiene la prima edizione del Festival “Canzoni & Parole”, dedicato alla canzone d’autore italiana. L’ha fortemente voluto il suo direttore artistico Rambaldo degli Azzoni Avogadro, che è anche il patron della label StoriediNote.fr, che ha sede proprio in Francia. La manifestazione sul cantautorato italiano nella terra degli chansonniers è stata accuratamente predisposta dagli organizzatori, che hanno lavorato ad un progetto didattico preparatorio,
portato avanti da professori e studenti di italiano di 11 classi di licei e scuole medie di Parigi, incentrato sulle figure degli artisti e sui contenuti delle loro canzoni. In programma un cast di musicisti d’eccellenza,
g
provenienti da gran parte dello Stivale: Giua e Max Manfredi (v. pag.66, ndr) da Genova, Erica Mou da Bari, Edoardo De Angelis da Roma, Gigi Marras da Cagliari, Erica Boschiero dalle Dolomiti venete, Peppe Voltarelli calabrese da Firenze, Giorgia Zangrossi da Torino, Mirco Menna da Bologna, Paolo Capodacqua dall’Abruzzo e Marco Rovelli dalla Toscana. Il Festival è dedicato a Claudio Lolli, il cantautore bolognese di culto scomparso nel 2018, a 68 anni, poco dopo l’uscita del suo ultimo, bellissimo disco, “Il grande freddo”. Per ricordarlo sono in programma la presentazione del libro a lui dedicato da Marco Rovelli, “Siamo noi a far ricca la terra” (Edizioni Minimum Fax) ed un recital di letture e canzoni dello stesso Rovelli e di Paolo Capodacqua (che hanno a lungo collaborato con il cantautore); in evidenza pure la proiezione dell’appassionato docufilm “Claudio Lolli: salvarsi la vita con la musica”, realizzato vent’anni fa da Salvo Manzone.
LE POLIFONIE PRIMITIVE DI CIVIDALE
L’inesplorato mondo sonoro medievale svela tutto il suo fascino con il progetto “Canamus cum modulo. I discanti di Cividale” (Edizioni Nota, book+CD), a cura della Schola Aquileiensis, diretta dal musicologo e teologo Gilberto Pressacco. Per la prima volta sono state proposte, in un’accurata esecuzione filologica, tutte le 12 polifonie primitive (i discanti) di Cividale del Friuli, trascritte in 10 codici e raccolte in un manoscritto conservato presso il Museo Archeologico. APRILE 2022 | MONDO AGRICOLO | 65
CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
FATALE MAX MANFREDI
Narratore di vita
M
ax Manfredi, cantautore sensibile e alchemico, pubblica il suo settimo album “Il grido della fata” (Maremmano Records). Il titolo, del CD e della title track, si rifà al componimento “Il diseredato” del poeta francese Gerard De Nerval. Simbolica e rivelatrice l’immagine di copertina di Renzo Chiesa che ritrae l’occhio di Manfredi che si affaccia da una fessura, squarciando le tenebre. In tal senso anche il testo della title track: “Tutto si sporge in punta di piedi per vedere più in Coprifuoco alto, come fanno i bambini, come “Buonanotte a tutte le candele fanno le cattedrali”; il grido del- che tremano in questo coprifuoco”
L’OPERA DI TADAYON
Poesia persiana
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on “Non siamo Sufi” (book+CD di Squilibri Editore) Pejman Tadayon - valente cantante e pittore iraniano, ma giunto in Italia sin da piccolo - rende omaggio alla sua stessa formazione, con la trasposizione in musica di alcune poesie di quattro grandi mistici persiani come Rumi, Omar Khayyam, Hafez e Saadi; le musiche sono eseguite con gli strumenti dell’epoca (oud, ney, saz, santur, daf, kamancheh, viola da gamba) in modo da rievocare le sonorità più pertinenti ai versi cantati in farsi, che è la lingua antica (tradotti in italiano nel pocket per facilitarne la comprensione); va sottolineato però che le composizioni musicali, le scelte armoniche e ritmiche, si situano in una dimensione contemporanea (ed anche occidentale) per quanto radicata sulla tradizione. Il libro che approfondisce la poesia, la musica antica e moderna allo stesso tempo, i suoi quadri (riprodotti nel book) rendono quest’opera un’affascinante e particolarissima immersione sensoriale a tutto tondo nel misticismo.
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la fata forse è il manifesto della poetica dell’artista, che sa essere narratore di vita. Nelle sue canzoni la parola è centrale e nevralgica: è carme, narrazione, riscontro. Il titolo del brano “Nasi Goreng” è un richiamo alla cucina indonesiana; la canzone però parla di guerra e si riferisce in particolare alla battaglia di Singapore del 1942, con i giapponesi che sconfissero i soldati britannici. Il verso finale, “conto salato, conto saldato” - pensando pure al conflitto attuale in Ucraina - fa ancor più rabbrividire. Dietro i giochi di parole, sporgendosi a guardare più in alto, si possono scoprire amare verità, che vanno anche al di là dell’ispirazione. Veri macigni sul petto.
Parlami di me In “Parlami di me” (Egea Records) Cristina Zavalloni con il ClaraEnsemble rende onore a Nino Rota, l’immenso visionario del suono per immagini. Dalle sue sterminate e straordinarie colonne sonore, Zavalloni, artista di caratura internazionale, ha scelto dieci canzoni che sono incardinate nella memoria popolare. Oltre tutto ci ricordano le intense collaborazioni di Rota con Fellini, Visconti, Wertmüller, Zeffirelli. Si va da “Viva la pappa col pomodoro” (dal Giornalino di Giamburrasca della Wertmüller) al “Valzer del Commiato” (dal Gattopardo di Visconti), alla title track (da Amarcord di Fellini, il cui testo è del grande Antonio Amurri). Ed è pure un omaggio a magiche figure femminili del grande schermo. Magistrale l’interpretazione dell’interprete che, ottimamente supportata dal ClaraEnsemble, è capace di muoversi su più registri stilistici e dare, alle canzoni proposte, una ispirata veste classicheggiante. Ad impreziosire il tutto il brano scritto dalla stessa Zavalloni, “Prova Tu”.
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