IL GATTO
PESCATORE
INTRODUZIONE Conosciuto anche come “gatto viverrino”, il gatto pescatore non è da confondere con l' omonimo mustelide, oppure con il gatto di Van, una razza domestica locale soprannominata “gatto nuotatore”. E' l' animale nazionale del Bengala occidentale.
NOME SCIENTIFICO: prionailurus viverrinus DIFFUSIONE: Asia tropicale ( Nepal, Pakistan, Birmania, Thailandia, Cina meridionale, Indocina, Penisola malese ). In India è distribuito in maniera ineguale; infatti in parecchie regioni è assente. Nella penisola indiana esso s' incontra solo sulla costa del Malabar, fino al Capo Comorin. È raro nella regione di Madurai, nell' India meridionale, ma vive numeroso nella pianura del Gange e nel Bengala. Il gatto pescatore si ritrova pure nelle giungle di Ceylon, dove però è poco frequente, e nelle zone secche della parte settentrionale dell' isola. Vive anche a Sumatra e sulla costa settentrionale e su quella occidentale di Giava. HABITAT: vive all' interno e alla periferia delle grandi foreste ( inclusa la foresta tropicale secca ); è stato visto anche nelle regioni incolte; alcuni cacciatori lo hanno stanato nei canneti e fra le graminacee, costeggianti i corsi d' acqua e gli acquitrini. Predilige gli estuari e le mangrovie costiere. Si arrampica con agilità, ma preferisce starsene a terra, dove trova le sue prede. Nell' Himalaya s' incontra fino a 1500 m di altitudine. TASSONOMIA: la denominazione viverrinus deriva dalla famiglia dei Viverridi, probabilmente per la somiglianza di tratti con furetti e zibetti. CENNI STORICI: il gatto pescatore è stato descritto per la prima volta da Bennet nel 1833. Non solo fa parte del lignaggio del gatto leopardo, ma si accomuna a questo grazie ad un antenato comune vissuto circa 6 milioni di anni fa. Ma è al gatto dalla testa piatta che è più strettamente legato. DESCRIZIONE: è di media grandezza ( è il più grande nel genere prionailurus ed è il doppio in dimensioni rispetto ad un gatto domestico ) dalle lunghe zampe e dalla coda corta. La sua testa è allungata, con orecchie molto piccole e tonde, poste molto indietro.
Il suo pelame, morbido e senza lucentezza, è grigio terreo, brunastro sul dorso, più chiaro sotto il ventre; è tutto punteggiato di piccole macchie nere, allungate, di varia grandezza e disposte in file longitudinali sul dorso e sui fianchi. La coda è, più o meno distintamente, inanellata. Gli artigli non sono completamente retrattili e i piedi anteriori sono palmati. L' animale può camminare tenendo le dita aperte a ventaglio; questo adattamento gli permette, verosimilmente, di muoversi a suo agio sui terreni paludosi del suo habitat. Lunghezza: 57-80 cm + 20-30 cm di coda Altezza al garrese: 38-40 cm Peso: 8,5-12,5 kg RAPPORTO CON L' UOMO E ALTRI ANIMALI: questo gatto solitario non è completamente notturno, perché lo si vede molto spesso aggirarsi durante il giorno nel sottobosco della giungla. E' molto a suo agio in acqua e può nuotare per lunghe distanze, anche sott' acqua. Le femmine spaziano in aree di 4-6 km quadrati ed i maschi di 16-22 km quadrati. È un felide irascibile, che può diventare pericoloso quando è ferito. Gli abitanti della regione di Malabar, in India, lo accusano di aver portato via bambini in tenera età, lasciati soli nelle misere capanne dai genitori. Vero è che esso non esita ad avvicinarsi ai villaggi. Il gatto pescatore resta per lo più selvaggio e aggressivo, anche se catturato piccolino; tuttavia, si conoscono casi di gattini, addomesticatisi molto bene in pochissimo tempo. Emette un suono “ridacchiante”. Segna il territorio sfregando guance, testa, mento, collo, spruzzando urina, rilasciando odori e affilando gli artigli. Non sembra avere nemici naturali, a parte l' uomo.
ALIMENTAZIONE: questo felide cattura i pesci, che costituiscono i ¾ della sua dieta, standosene accovacciato su una pietra o sull'argine, da dove li prende con una zampata. Contrariamente a quanto si credeva a suo tempo, non catturerebbe i pesci tuffandosi in acqua. Si sa che si nutre principalmente di pesci e di molluschi d' acqua dolce, a cui dà la caccia negli acquitrini e nei corsi d' acqua. Lo zoologo Hodgson riferisce che un gatto pescatore fu visto mentre divorava un grosso serpente. Si afferma anche che uccide vitelli e pecore. Uno di questi gatti sembra che si fosse specializzato nella cattura di cani paria. Il gatto pescatore si ciba anche di rane e di piccoli rettili. Secondo Buchanan Hamilton, va pazzo per i molluschi acquatici Ampullaria e Unio, che abbondano in alcune regioni dell' India. Si ciba anche di uccelli, insetti, piccoli roditori e carogne di bestiame domestico. RIPRODUZIONE: la vita intima del gatto pescatore è poco conosciuta. Si riproduce probabilmente a gennaio-febbraio in cattività. I piccoli nascono a marzo-aprile, dopo 63-70 giorni di gestazione. La femmina partorisce 2-3 gattini del peso di 170 g alla nascita; il loro pelame non differisce da quello dei loro genitori. A un mese sono già in grado di muoversi attivamente. A un mese e mezzo o due di età i gattini si divertono a bagnarsi e a scorrazzare nell' acqua. Cominciano a mangiare la carne verso il 55º giorno, ma non sono completamente svezzati fino a sei mesi di età. Raggiungono le caratteristiche di un adulto a otto mesi e a 11 mesi sviluppano canini da adulti. Raggiungono la maturità sessuale a 15 mesi. DURATA DELLA VITA: 10 anni in cattività.
CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN come vulnerabile dal 2016. E' incluso nella CITES II e protetto dalla legislazione nazionale nella maggior parte della sua gamma. E' minacciato dalla distruzione delle zone umide, che sono sempre più inquinate e convertite per utilizzo agricolo ed insediamenti umani. In Andra Pradesh, inoltre, la sua uccisione è prevalente in alcune zone dove vi è conflitto tra uomini ed animali. Anche lo sfruttamento eccessivo degli stock ittici locali e le uccisioni di rappresaglia sono minacce significative. Il gatto pescatore è probabilmente estinto in Pakistan e nelle zone costiere del Kerala, in India. Nel giugno del 2015, cinque esemplari sono stati uccisi nel distretto di Howrah del Bengala occidentale per la carne ed il commercio illegale di pelli. La caccia è vietata in Bangladesh, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Myanmar, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Thailandia, Laos. In Bhutan e in Vietnam la specie non è protetta al di fuori delle aree protette. Il programma di riproduzione in cattività è stabilito dalla “European Association of Zoos and Aquaria” e l' “American Association of Zoos and Aquariums”. Inoltre tutti i gatti pescatori tenuti negli zoo di tutto il mondo sono elencati nel libro genealogico internazionale della “World Association of Zoos and Aquariums”.
IBRIDI
MACHBAGRAL
STORIA: chiamato anche bagral, è una razza sperimentale, di origine statunitense, frutto dell' incrocio tra il gatto pescatore ed un gatto domestico “spotted tabby” melanico o un bengala melanico, con lo scopo di creare un ibrido con l' apparenza di una pantera nera con un motivo maculato ombroso. Nel caso del primo esemplare di machbagral, Cleo, uno dei genitori era, appunto, un bengala melanico. Il nome di questa razza deriva da un nome alternativo per il gatto pescatore, chiamato anche “Mach-Bagral bengalese”. CARATTERISTICHE FISICHE: non sono disponibili molte informazioni relative al machbagral. Somiglia alle specie selvatiche sia nella corporatura che nel colore del mantello; è simile nell' aspetto anche ad un altro ibrido del gatto pescatore, il viverral. Ha un manto denso e grossolano e non necessariamente melanico, con macchie nere o marroni. Ad esempio Cleo aveva una colorazione di fondo “silver” e macchie nere o color carbone. La testa è estremamente massiccia, con orecchie relativamente piccole e una corporatura “cobby” sostanziale o tozza. CARATTERE: il machbagral è educato, attivo ed un grande esploratore. E' intelligente e molto amante dell' acqua, come il genitore selvatico. Somiglia caratterialmente al viverral. ALIMENTAZIONE: è possibilmente molto amante del pesce. Necessita, comunque, come tutti gli ibridi selvatici, di un' alimentazione povera di cereali e spezie. CURA E SALUTE: il manto non ha bisogno di particolari cure, basta una spazzolata una volta a settimana. Il machbagral non sembra soffrire di particolari patologie legate alla razza. CONSIDERAZIONI VARIE: la razza è in fase di stallo a causa della bassa fertilità degli ibridi F1.
VIVERRAL
STORIA: di origine statunitense, è il frutto dell' incrocio tra le prime generazioni di gatti bengala ed il gatto pescatore. Il viverral ha origine nel 1995, ma fu nel 2001 che una quinta generazione di gatti viverral stabilizzò la razza. Molti allevatori stanno lavorando duramente per valorizzare al meglio il viverral, nato allo scopo di creare una razza agile e forte ma allo stesso tempo dal carattere socievole. CARATTERISTICHE FISICHE: è molto muscoloso con un mantello maculato, con forte contrasto tra il colore di base e quello delle macchie. Anche la pancia, di colore crema chiaro o bianco, presenta delle macchie. Non sono diponibili altre informazioni riguardo le caratteristiche fisiche del viverral. E' comunque molto simile fisicamente al machbagral. CARATTERE: è amichevole e adatto alla vita in appartamento. Il suo temperamento è simile a quello del machbagral. ALIMENTAZIONE: è possibilmente molto amante del pesce. Necessita, comunque, come tutti gli ibridi selvatici, di un' alimentazione povera di cereali e spezie. CURA E SALUTE: il manto non ha bisogno di particolari cure, basta una spazzolata una volta a settimana. Il viverral non sembra soffrire di particolari patologie legate alla razza.
JAMBI
STORIA: è un ibrido molto raro, poco conosciuto e abbastanza recente. E' stato creato con l' obiettivo di creare una razza il più possibile simile al gatto pescatore. CARATTERISTICHE FISICHE: ha una corporatura “cobby” o tozza, con mantello di un colore che va dal golden al silver con macchie scure e strisce su muso e arti. Il peso va dai 6,5 ai10 kg. CARATTERE: non si conosce molto del carattere del jambi. Si sa che ama pescare. ALIMENTAZIONE: è possibilmente molto amante del pesce. Necessita, comunque, come tutti gli ibridi selvatici, di un' alimentazione povera di cereali e spezie. CURA E SALUTE: il manto non ha bisogno di particolari cure, basta una spazzolata una volta a settimana. Il jambi non sembra soffrire di particolari patologie legate alla razza.
FONTI: Wikipedia pictures-of-cats.org www.second-opinion-doc.com messybeast.com www.infobarrel.com
A cura di: Gregorio Paola, Micelli Danilo ( parte grafica ) Dicembre 2016