IL PUMA
INTRODUZIONE E' chiamato anche coguaro o leone di montagna. La parola "puma" viene dalla lingua amerindia quechua ed era considerato animale sacro dagli Aztechi e Maya del Messico e dagli Incas del Perù. Nella lingua inglese esistono più di 40 nomi differenti per indicare il puma, spesso usati solo a livello regionale, come cougar, mountain lion, panther, catamount, e painted cat. In Brasile il puma viene chiamato suçuarana, dalla lingua tupi; da quest'ultimo termine, attraverso un complesso passaggio tra una lingua e un'altra, si è giunti al termine inglese "cougar", usato nei media statunitensi con una frequenza forse maggiore di "puma". Il nome "mountain lion" fa invece riferimento alla sua somiglianza estetica con una leonessa ( dovuta al colore marrone-rossastro con la punta della coda nera ), mentre "catamount" è derivato da mountain cat ( gatto di montagna ). In America del Nord è conosciuto come “pantera”, termine che assume diversi significati a seconda del continente in cui ci si trova: in Europa e Asia è il leopardo e in America del Sud è il giaguaro.
IL PUMA: INFORMAZIONI GENERALI NOME SCIENTIFICO: puma concolor DIFFUSIONE: America settentrionale, centrale e meridionale. Era precedentemente diffuso in tutta l'America del Nord e del Sud. Nessun altro mammifero del continente aveva una diffusione così vasta; si estendeva dal sud del Canada attraverso l'America centrale fino alla Patagonia meridionale. HABITAT: prateria, foreste boreali, temperate e tropicali, semideserti, alta montagna. Evita la tundra artica ed i deserti veri e propri, habitat troppo ostili per questo felino. TASSONOMIA: si distinguono tradizionalmente tra le 24 e le 32 sottospecie di puma. Recenti studi di genetica molecolare suggeriscono tuttavia che in realtà esistono solo sei sottospecie riconosciute, che hanno sinonimie proprie delle altre non riconosciute. Il puma non è uno stretto parente dei veri grandi felini, e viene tassonomicamente classificato con i piccoli felini. Nell' ambito dei felidi, è filogeneticamente più vicino al gatto domestico che non ad altri felini di dimensioni simili come i leopardi ( in passato, infatti, era classificato nel genere felis ). Recenti studi sui geni suggeriscono comunque che il puma sia imparentato in modo relativamente stretto al ghepardo nordamericano estinto miracinonyx; recenti ricerche molecolari sembrano indicare una discreta affinità anche con il ghepardo moderno, con il quale presenta alcune similitudini esteriori. CENNI STORICI: il puma era considerato animale sacro dagli Atzechi, dai Maya e dagli Incas ( era anche altamente rispettato presso gli indiani d'America e gli venivano attribuite qualità come comando, forza, ingegno, lealtà, impegno e coraggio ).
Invece i colonizzatori bianchi nell'America del Nord hanno a lungo cacciato il puma, non solo per proteggere il proprio bestiame da questo animale, ma anche perché ambivano al suo trofeo. In passato sono vissute altre specie attribuite al genere puma, come la pantera di Owen ( puma pardoides ) vissuta in Europa tra Pliocene e Pleistocene. Inoltre, si è scoperto, riguardo la sua distribuzione in un lontano passato, che lo spazio vitale del puma durante l'ultima era glaciale fu limitato al Sudamerica, con l'eccezione di una piccola area circoscritta nel nord-ovest degli Stati Uniti. DESCRIZIONE: tra i piccoli felini, il puma è nettamente il più grande. Gli esemplari che vivono più vicino all'equatore sono i più piccoli, e crescono in grandezza nelle popolazioni più vicine ai poli. Confrontando le dimensioni generali dei felidi di maggiore taglia, il puma risulta essere al quarto posto dopo leone, tigre e giaguaro ed insieme al leopardo ( mentre il ghepardo, di altezza simile al puma, è molto più leggero ). Il pelo è corto, morbido, folto e dal colore uniforme e molto variabile. Le zampe anteriori hanno 5 dita, mentre quelle posteriori 4, con unghie retrattili. I puma sono tra gli animali più agili, potendo fare salti alti 4,5 m e lunghi 13,5 m ( si parla anche di 18 m ), e detengono il record di "salto in alto" tra tutti i mammiferi terrestri. Arriva alla velocità di 80 km/h in corsa, ma occasionalmente può raggiungere 96 km/h, rendendolo perciò il felino più veloce dopo il ghepardo. L'aspetto generale del puma ricorda quello di diversi altri felini: la colorazione è come quella del leone, mentre le proporzioni corporee ricordano vagamente quelle di un robusto ghepardo ( al quale è forse più affine ). Il coguaro ha in comune con quest'ultimo la testa piccola e tondeggiante, il collo piuttosto lungo, il corpo snello e le zampe più lunghe e sottili di quelle di altri felidi di grossa taglia ( benché queste caratteristiche non siano così accentuate come nel ghepardo ); tuttavia le estremità delle zampe sono robuste come nei felini più tipici. Nella bocca hanno 4 grandi canini, 12 incisivi più piccoli e 14 molari, come tutti i felidi. I puma emettono numerosi richiami, che si differenziano da
maschio e femmina, ma, a differenza dei grandi felini, nessun ruggito. Il richiamo più noto di questo animale ( descritto da alcuni ricercatori nordamericani - come Truman Everts - simile a quello dell' uomo ) viene spesso attribuito nei prodotti USA ad altri grandi felidi, come il leopardo. ll più delle volte i puma sono bruno fulvo, biondo rossiccio, o grigio argento; il mento ed il petto, comunque, sono sempre biancastri. I puma appena nati sono di colore beige, pezzati, ed hanno degli anelli sulla coda; la pezzatura sbiadisce durante i primi anni di vita. Esistono anche puma anormalmente pallidi e persino bianchi. Sono stati descritti pure puma di colore marrone anormalmente scuro con addomi bianchi, soprattutto nell'America meridionale e centrale, chiamati “couguar noire” da Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon. Non ci sono resoconti autenticati di puma affetti da vero melanismo nell'America settentrionale. Lunghezza: 86-160 cm + 60-90 cm di coda Altezza al garrese: 60-90 cm Peso: 24-70 kg ( alcuni maschi possono arrivare a 120 kg ) RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: il puma è un felino timido, che evita solitamente gli insediamenti umani. Occasionalmente, tuttavia, può attaccare l'uomo, anche se di solito lo fugge. I casi di attacchi agli umani sono rari ma possono verificarsi, soprattutto quando l'intervento umano sui luoghi selvatici riduce la disponibilità di prede per il puma. Inoltre, attacchi da parte di puma su umani ed animali domestici sono associati con aree urbane tra luoghi selvaggi ed altre aree urbane più sviluppate, dove può esserci la presenza di prede abituali del puma. I puma, in circostanze tali, possono arrivare a perdere la loro paura sia delle persone sia dei cani e a vederli entrambi come prede. Negli Stati Uniti si verificano, di solito, circa quattro avvenimenti del genere ogni anno; vittime degli attacchi sono perlopiù bambini. Si tratta dell'unico dei "piccoli felini” ad essere considerato potenzialmente pericoloso per le persone. Può comunque essere addomesticato. Nemici naturali: lupi, orsi ( che ogni tanto possono predare individui giovani o malati ), giaguari.
ALIMENTAZIONE: i puma cacciano mammiferi di quasi tutte le taglie. Nel Nordamerica si annoverano cervi e renne fra le prede del puma, ma anche topi, ratti, moffette, procioni, castori ed opossum, come pure pecore e giovani bovini. Anche altri predatori come i coyote e le linci rosse possono essere sopraffatti dal puma. Oltre ai mammiferi, il puma si nutre anche di uccelli e, in alcune regioni, di pesci. Non mangia, però, carogne ed evita, generalmente, anche i rettili. Ha anche cominciato a cacciare animali domestici come cani, gatti e bestiame, ma è raramente ricorso a umani come fonte di cibo. Per abbattere una preda più grossa, il puma inizialmente le si avvicina di soppiatto. Da una distanza più breve le salta addosso sul dorso e le rompe l'osso del collo con un forte morso alla gola. Il puma è molto più forte del ghepardo e a differenza di quest'ultimo utilizza la lotta corpo-a-corpo per sottomettere la preda: riesce a gettare a terra con l'aiuto della corsa animali 8 volte il suo peso ( puma femmine di 45 kg hanno atterrato caribù di 360 kg ) ed è diverse volte più forte di un uomo ( le stime vanno da 5 a 8 volte per esemplari di 70–80 kg ) . A differenza del leopardo, il comportamento di mettere al riparo le prede sugli alberi non sembra essere mai stato riscontrato nel puma, il che forse indica una maggiore capacità di competere con gli altri carnivori del suo ambiente. RIPRODUZIONE: essendo solitari, i puma si incontrano solo durante il periodo dell'accoppiamento, che spesso, anche se non esclusivamente, va da novembre a giugno, per sei giorni al massimo, prima che il maschio abbandoni di nuovo la femmina alcune settimane prima del parto. Il periodo di gestazione dura circa tre mesi. Una figliata può essere composta da uno a sette cuccioli, di norma due o tre. Ogni piccolo pesa dai 230 ai 450 grammi, ed è grande da 20 a 30 centimetri. I cuccioli assumono cibo solido dopo circa 6-7 settimane e si separano dalla madre dopo circa 20 mesi. La presenza di un mantello maculato nei piccoli coguari è considerato un tratto ancestrale ereditato dall'antenato comune dei felini e carnivori affini ( anche i leoni presentano questa caratteristica ), nonché un esempio di tratto infantile arcaico che si perde nell'adulto.
DURATA DELLA VITA: in libertà, i puma possono raggiungere dai 18 ai 20 anni d'età, sebbene la loro vita duri di solito un decennio; in cattività arrivano ai 25 anni o più. CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN a rischio minimo. Al giorno d'oggi la sua diffusione è fortemente limitata e ridotta ad aree disabitate o poco popolate dall'uomo. Dopo essere stato cacciato quasi fino all'estinzione negli Stati Uniti, il puma ha fatto la sua ricomparsa in modo considerevole, con 30.000 individui stimati negli Stati Uniti occidentali. Nell'ultima ricerca effettuata nel marzo 2011 il puma è stato dichiarato estinto dall' est degli Stati Uniti, conseguentemente alla mancanza di avvistamenti dagli anni '30. Sono sopravvissuti alle ondate di sterminio solo sulle Montagne Rocciose, nei deserti e semideserti del sud-ovest e nelle regioni paludose delle Everglades in Florida. Attraverso dei provvedimenti protezionistici, il suo territorio si è nuovamente esteso, ed in alcune regioni a ovest degli Stati Uniti i puma non evitano più nemmeno i dintorni delle città. Sugli Appalachi degli Stati Uniti orientali è comunemente accettato il fatto che sia completamente estinto da prima della fine del XIX secolo, dove non sono state documentate presenze ristabilite di popolazioni in propagazione fino al 2005. Anche se protetto, il puma viene tuttavia cacciato da alcuni contadini, preoccupati per il loro patrimonio zootecnico. La specie nel complesso, però, non è considerata in pericolo. In California la caccia ai puma è proibita, eccetto in circostanze molto specifiche. Questo, insieme all'estinzione in California del lupo e dell'orso bruno, ha permesso al puma di moltiplicarsi enormemente, dato che non si trovano più altri predatori in grado di rubare la cacciagione di un puma, benché gli orsi neri potrebbero non essere stati abbastanza forti da farlo. La legge della California prevede che gli animali selvatici che hanno attaccato un umano debbano essere uccisi qualora siano localizzati.
IL PUMA DELLA COSTA RICA
NOME SCIENTIFICO: puma concolor costaricensis DIFFUSIONE: dal centro del Nicaragua, attraverso la Costa Rica, fino a Panama. HABITAT: foreste secche, umide e foreste a galleria. Preferisce montagne, luoghi rocciosi e fitte foreste. Si può trovare dal livello del mare fino a 3.300 metri. Esso ha alta adattabilità a quasi tutti i tipi di habitat, dalle pianure agli altopiani, dalle foreste decidue che costeggiano l' Oceano Pacifico fino in prossimità delle formazioni della giungla del Mar dei Caraibi, anche se si predilige aree con fitta vegetazione, ma è anche in grado di vivere con poca vegetazione in aree aperte. TASSONOMIA: denominato anche “puma dell'America centrale”, è una delle sottospecie ufficialmente riconosciute. Prende la denominazione costaricensis dalla Costa Rica, dove è maggiormente presente, essendo anche il secondo felino più grande della nazione, dopo il giaguaro. CENNI STORICI: era considerato animale sacro dai Maya. E' stato scoperto nel 1901. DESCRIZIONE: nel complesso, è più piccolo e leggero delle sottospecie concolor e cougar. Ha testa piccola, orecchie lunghe e appuntite, occhi luminosi e gialli e gambe lunghe. La coda è sottile, con la punta nera. Il manto è di color marrone chiaro/beige, senza macchie. Presenta, nella schiena, una colorazione bruno-giallastra o rossastra intensa. Il ventre è di un crema biancastro. Lunghezza: 86-122 cm + 61-74 cm di coda Peso: 24-65 kg RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: è solitario, silenzioso e territoriale. Preferisce vivere in luoghi selvaggi e occasionalmente vicino ai centri urbani. Gli individui adulti, in particolare gli anziani, possono arrivare a cacciare gli umani come prede, soprattutto i bambini.
Generalmente, però, preferiscono fuggire in presenza di persone nel proprio territorio. Un maschio adulto richiede solitamente un range di 75 km quadrati. Le gamme tra individui si possono sovrapporre e il territorio del puma si può sovrapporre a quello del giaguaro. Essendo il giaguaro più grande e di solito dominante, il puma regola di conseguenza il suo territorio al fine di evitare abilmente il confronto con il suo compagno felino. Questo non è troppo difficile per il puma, in quanto è capace di abitare una gamma più ampia di habitat rispetto al giaguaro. Nemici naturali: giaguari. ALIMENTAZIONE: il puma della Costa Rica solitamente caccia di notte e percorre anche lunghe distanze in cerca di cibo. Si nutre principalmente di mammiferi e di tanto in tanto si avvicina ai centri abitati per attaccare il bestiame domestico, come bovini e cavalli. La sua preda favorita è il cervo dalla coda bianca, ma si alimenta anche di capibara, pacas, armadilli, tamanduas, opossum, scimmie urlatrici, scimmie-ragno di Geoffroy, cebi cappuccini dalla faccia bianca, istrici, agouti, topi selvatici, procioni, iguana e tartarughe olivacee. RIPRODUZIONE: Il periodo di gestazione dura 13 settimane, dopodichè la femmina dà vita ad una cucciolata composta mediamente da tre piccoli, partorendo una volta ogni due anni. Più raramente, può dare alla luce da uno a sei cuccioli alla volta. I cuccioli nascono con pelo giallastro e macchie nere, le quali scompaiono a sei mesi di età. Durante il rituale di accoppiamento il maschio e la femmina usano miagolare alla stregua di gatti domestici. DURATA DELLA VITA: da 8 a 13 anni.
CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN a rischio minimo, anche se alcuni esperti ritengono che il suo stato debba essere cambiato in vulnerabile. Eliminato dalla gran parte del suo areale originario, vive ancora in buon numero in molti settori del suo antico territorio. Considerato minacciato in Costa Rica, è protetto e regolato dalla “legge di conservazione della fauna selvatica n° 7317” e dalla “legge organica dell' ambiente n° 7554” e dal “decreto n° 26435-MINAE”. Anche se gli sforzi di conservazione nei confronti del puma che vive in Costa Rica sono diminuiti rispetto a quelli nei confronti del giaguaro, considerato più “appetibile” per i cacciatori, è braccato meno a causa della mancanza di macchie e quindi meno desiderabile per i cacciatori stessi.
IL PUMA SETTENTRIONALE DELL'AMERICA DEL SUD
NOME SCIENTIFICO: puma concolor concolor DIFFUSIONE: nord del Venezuela, Colombia, Brasile occidentale, Ecuador, Perù, nord della Bolivia, nord del Cile, nord dell'Argentina e altopiani dell'occidentale provincia di Jujuy. HABITAT: pianure, altopiani, deserti, formazioni forestali. Preferisce aree con fitta vegetazione, ma può anche vivere con poca vegetazione in aree aperte. Ha anche preferenza per montagne e gole rocciose. Nel sud del Perù è possibile trovarlo anche fino a 5800 m di altitudine. TASSONOMIA: è la sottospecie nominale. Di questa ci sono varie sinonimie, che in passato erano considerate sottospecie a sé, ma che poi sono state riunite sotto concolor : bangsi, discolor, incarum, osgoodi, soasoaranna, soderstromii, sucuacuara, wavula. CENNI STORICI: questa sottospecie viveva nella zona geografica in cui si sviluppò la cultura archeologica del Perù antico. DESCRIZIONE: non è disponibile una descrizione dettagliata di questo puma; è comunque noto un fenotipo della sottospecie, chiamato “puma della Puna”, dalla costituzione robusta e dal mantello dai toni grigi. Lunghezza: non definita. Peso: fino a 90 kg ( e oltre per certi esemplari maschi ) RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: preferisce vivere in luoghi selvaggi ed eccezionalmente si avvicina ai centri abitati. Gli individui adulti, in particolare anziani, possono arrivare a predare l' essere umano, soprattutto i bambini, anche se generalmente preferiscono fuggire in presenza di persone nel loro territorio. Nemici naturali: orsi dagli occhiali, giaguari.
ALIMENTAZIONE: si nutre principalmente di mammiferi e di tanto in tanto attacca il bestiame domestico. Preda capibara, uccelli, cervi, bradipi, topi, rane, agouti, lucertole. RIPRODUZIONE: valgono le considerazioni fatte per il puma in generale. DURATA DELLA VITA: tra i 18 e i 20 anni. CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN a rischio minimo. Estromesso da gran parte del suo areale, abita ancora una vasta area. Alcuni esperti ritengono comunque che il suo stato sia vulnerabile. La caccia è vietata, eccetto che in Ecuador e Perù.
IL PUMA ORIENTALE DELL'AMERICA DEL SUD
NOME SCIENTIFICO: puma concolor capricornensis DIFFUSIONE: sud del Venezuela, Brasile orientale, Paraguay orientale, nord dell' Argentina, Uruguay. HABITAT: pianure, altopiani, deserti, formazioni forestali di ogni tipo. Preferisce aree con fitta vegetazione, ma può anche vivere con poca vegetazione in aree aperte. Ha anche preferenza per montagne e gole rocciose. TASSONOMIA: di questa sottospecie ci sono varie sinonimie, che in passato erano considerate sottospecie a sé, ma che poi sono state riunite sotto capricornensis, di cui le principali sono acrocodia e anthonyi. CENNI STORICI: secondo uno studio genetico, l' area occupata da questa sottospecie è un “centrum” di diversità genetica da cui provengono gli esemplari attuali della specie concolor. Tra 200000 e 300000 anni fa, esemplari del capricornensis avrebbero colonizzato o ricolonizzato vasti territori per raggiungere il Nordamerica, dove vi sarebbero arrivati solo nel Pleistocene, cioè circa 10000 anni fa, recuperando quel territorio per la specie, salvata da un movimento di estinzione di massa, durante il tardo Pleistocene, che eliminò l' 80% delle grandi specie di vertebrati nel Nordamerica. DESCRIZIONE: è di medie dimensioni, dalla pelliccia rossastra. Lunghezza: non definita. Peso: non definito. RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: preferisce vivere in luoghi selvaggi ed eccezionalmente si avvicina ai centri abitati. Gli individui adulti, in particolare anziani, possono arrivare a predare l' essere umano, soprattutto i bambini, anche se generalmente preferiscono fuggire in presenza di persone nel loro territorio.
Nemici naturali: giaguari. ALIMENTAZIONE: si nutre principalmente di mammiferi, tra cui il capibara, e di tanto in tanto attacca il bestiame domestico. RIPRODUZIONE: valgono le considerazioni fatte per il puma in generale. DURATA DELLA VITA: tra i 18 e i 20 anni. CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN a rischio minimo, anche se alcuni esperti ritengono che sia classificabile come vulnerabile. In Brasile è considerato vulnerabile, mentre nello Stato del Rio Grande del Sur è considerato in pericolo. Estromesso da gran parte del suo areale, abita ancora una vasta area. La caccia è vietata.
IL PUMA MERIDIONALE DELL'AMERICA DEL SUD
NOME SCIENTIFICO: puma concolor puma DIFFUSIONE: Cile, sud dell'Argentina, stretto di Magellano. HABITAT: pianure, altopiani, deserti, formazioni forestali di ogni tipo. Preferisce aree con fitta vegetazione, ma può anche vivere con poca vegetazione in aree aperte. Ha anche preferenza per montagne e gole rocciose. TASSONOMIA: di questa sottospecie ci sono varie sinonimie, che in passato erano considerate sottospecie a sé, ma che poi sono state riunite sotto puma: arancanus, patagonica e pearsoni. CENNI STORICI: non sono disponibili informazioni storiche su questa sottospecie. DESCRIZIONE: questa sottospecie, capace di resistere al freddo di più rispetto alle altre, è variabile in lunghezza e peso a seconda della distribuzione geografica. E' di medie dimensioni, dal mantello color baio scuro, con presenza di fasi marroni e grigio-brune negli esemplari più grandi, denominati “leoni della steppa patagonica” oppure con densi strati di colore grigio o marrone scuro nei “puma andini”. Questi ultimi hanno il cranio enorme, i denti grandi e un corpo lungo. Lunghezza: 150 cm, coda compresa ( alcuni esemplari arrivano anche a 250 cm ). Peso: 35-40 kg ( alcuni esemplari possono arrivare anche oltre 100 kg ). RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: ci è poco nota la densità territoriale che occupa questa sottospecie. Preferisce vivere in luoghi selvaggi ed eccezionalmente si avvicina ai centri abitati. Gli individui adulti, in particolare anziani, possono arrivare a predare l'essere umano, soprattutto i bambini, anche se generalmente preferiscono fuggire in presenza di persone nel loro territorio. Nemici naturali: giaguari.
ALIMENTAZIONE: si nutre principalmente di mammiferi, tra cui il capibara, e di tanto in tanto attacca il bestiame domestico. RIPRODUZIONE: valgono le considerazioni fatte per il puma in generale. DURATA DELLA VITA: tra i 18 e i 20 anni. CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN a rischio minimo, anche se alcuni esperti ritengono che sia classificabile come vulnerabile. In Argentina è considerato prossimo alla minaccia. In Cile, nel 1987, il “Simposio dei Vertebrati Terrestri” classificò questa sottospecie in pericolo per la regione di Valparaiso e vulnerabile per il resto della sua distribuzione nel Paese. La IUCN, in questo Paese, lo indica come dati insufficienti. Nel “Regolamento della Regola della Caccia”, le restanti popolazioni di questa sottospecie, ubicate al nord della Regione del Maule, sono considerate a rischio, mentre quelle tra il fiume Biobio e lo stretto di Magellano sono classificate con il titolo di vulnerabile. Estromesso da gran parte del suo areale, abita ancora una vasta area. La caccia è vietata.
IL PUMA CENTRALE DELL'AMERICA DEL SUD
NOME SCIENTIFICO: puma concolor cabrerae DIFFUSIONE: Bolivia, ovest del Paraguay, nord-ovest e centro dell'Argentina. HABITAT: pianure, altopiani, deserti, formazioni forestali di ogni tipo. Preferisce aree con fitta vegetazione, ma può anche vivere con poca vegetazione in aree aperte. Ha anche preferenza per montagne e gole rocciose. TASSONOMIA: di questa sottospecie vi è una sinonimia, hudsoni. CENNI STORICI: nei primi decenni del Novecento il dr. Nores Martinez creò la razza canina del dogo argentino con l'obiettivo della caccia al puma, oltre che di pecari e cinghiali, in un tipo di caccia denominato “Caza de Monteria” o “Caza Mayor”, nell'ambiente delle pampas argentine. Per l'addestramento, il dogo è stato esercitato a combattere contro puma in cattività. DESCRIZIONE: è di medie dimensioni, dalla colorazione del manto che va da colori tenui, con presenza del cannella e parti scure più notevoli, a colori che alternano fasi brune ( che tendono all'ocra ) e fasi marroni. Lunghezza: 130 cm ( può arrivare anche fino a 2 m ), esclusa la coda, di cui non si conoscono le misure. Peso: 32-70 kg ( arriva anche fino ad 80 kg ). RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: preferisce vivere in luoghi selvaggi ed eccezionalmente si avvicina ai centri abitati. Gli individui adulti, in particolare anziani, possono arrivare a predare l'essere umano, soprattutto i bambini, anche se generalmente preferiscono fuggire in presenza di persone nel loro territorio. Questa sottospecie si distingue dalle altre per l'estrema riluttanza ad attaccare gli esseri umani. Ci sono, in genere, tra 1 e 7 esemplari maschi in un'area di 100 km quadrati. Nemici naturali: orsi dagli occhiali, giaguari.
ALIMENTAZIONE: si nutre principalmente di mammiferi e di tanto in tanto attacca il bestiame domestico. L'80% della sua dieta è costituito da capibara, vigogne e guanachi, l'11% da topi mentre il restante 9% da lepri. Quando è infastidito dal condor delle Ande, può abbandonare le sue prede. Questo determina un'uccisione delle prede del 50% in più rispetto al puma dell'America settentrionale. RIPRODUZIONE: valgono le considerazioni fatte per il puma in generale. DURATA DELLA VITA: 8-10 anni; 20 anni in cattività. CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN a rischio minimo, anche se alcuni esperti ritengono che sia classificabile come vulnerabile. In Argentina è in via di estinzione ed è completamente scomparso nelle aree di Buenos Aires, Corrientes, Santa Fe e Entre Rios. E' in pericolo di estinzione nella provincia di Cordoba, dove 50 anni fa la popolazione di puma era più alta. Questa è la zona dove il dr. Martinez creò il dogo argentino. Estromesso da gran parte del suo areale, abita ancora una vasta area. La caccia è vietata.
IL PUMA NORDAMERICANO
NOME SCIENTIFICO: puma concolor couguar DIFFUSIONE: Stati Uniti occidentali, Canada occidentale. HABITAT: prateria, foreste semideserti, alta montagna.
boreali,
foreste
temperate,
TASSONOMIA: di questa sottospecie ci sono varie sinonimie, che in passato erano considerate sottospecie a sĂŠ, ma che poi sono state riunite sotto couguar, di cui le cui principali sono azteca, browni, californica, hippolestes, improcera, kaibabensis, mayensis, missoulensis, oregonensis, stanleyana e vancouverensis. Presenta omonimia con il puma orientale. CENNI STORICI: sembra che l'originale popolazione nordamericana della pantera di Owen ( puma pardoides ) sia stata estirpata durante le estinzioni del Pleistocene, circa 10000 anni fa, quando scomparvero altri grandi mammiferi come lo Smilodonte. Il Nordamerica sarebbe poi stato ripopolato da un gruppo di puma sudamericani. La pantera di Owen sarebbe stata l'antenata dell'odierno puma e si sarebbe sviluppata in Asia, per poi invadere il Nordamerica ed estinguersi in Europa. DESCRIZIONE: dal pelo comunemente piĂš folto rispetto alle altre sottospecie, in modo da poter resistere ai climi rigidi, soprattutto quelli canadesi, e dalle dimensioni maggiori, ha una colorazione variabile dal rosso, al grigio, al bruno, al marrone scuro, a seconda della regione in cui vive. Lunghezza: 150-160 cm + 80-90 cm di coda Peso: 45-100 kg RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: attacchi agli umani da parte dei puma sono molto rari in Canada: negli ultimi 100 anni, solo 5 persone sono state uccise da un puma rispetto a 3 persone all'anno uccise dalle api. In Nordamerica, sempre in 100 anni, sono state uccise poco piĂš di 20 persone. Nemici naturali: lupi, orsi.
ALIMENTAZIONE: cervi muli, cervi dalla coda bianca, wapiti, alci americani, pecore bighorn, pecore del Dall, cavalli, daini, caribù, capre di montagna, coyote, antilocapre americane ( pronghorn ), procioni, foche, lontre di fiume, leoni di mare, visoni americani e bestiame domestico ( in particolare bovini ed ovini ), oltre che piccoli mammiferi ed occasionalmente insetti. Raramente si nutre di rettili, a differenza del Sudamerica dove il loro consumo è maggiore e dove lo è anche la prevalenza di piccole prede, a causa della competizione con il giaguaro. RIPRODUZIONE: la femmina partorisce una volta durante l'anno, ogni due-tre anni, nel periodo tra giugno e settembre ( ma può avvenire anche in qualsiasi periodo ) in Nordamerica. DURATA DELLA VITA: 14 anni in media; 10-12 anni in cattività. E' risaputo di un esemplare in cattività che arrivò addirittura a circa 30 anni. CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN a rischio minimo. In passato si trovava comunemente anche nella parte orientale del Nordamerica e comprende le restanti popolazioni del “puma orientale”, estintosi, pare, agli inizi del Novecento, ad eccezione della “pantera della Florida”, sottospecie che sopravvive ancora oggi. Comunque, avvistamenti nella parte orientale degli Stati Uniti continuano ancora oggi, nonostante lo status di estinto ( dichiarato nel 2011 ) in Stati come Wisconsin, Tennesse, Illinois, Minnesota, Missouri, Iowa, Michigan e Connecticut. Mentre l'origine di questi esemplari avvistati è sconosciuta, gli esperti ritengono che essi siano animali in cattività rilasciati o fuggiti. Con l'aumento dello sviluppo umano e crescita delle infrastrutture in California, le popolazioni di puma stanno diventando sempre più isolate le une dalle altre. Inoltre la caccia e l'uccisione in generale in Stati Uniti e Canada è permessa, ad eccezione della California e dello Yukon, dove è possibile solo in casi estremi.
IL PUMA DELLA FLORIDA
NOME SCIENTIFICO: puma concolor coryi DIFFUSIONE: Florida meridionale ( Stati Uniti ). HABITAT: pinete di pianura, palmeti, acquitrini. TASSONOMIA: denominato anche “pantera della Florida”, il suo attuale stato tassonomico e tutt'ora irrisolto, dato che viene classificato anche come couguar. E' stato a lungo considerato una sottospecie unica sotto il trinomio puma concolor coryi. Uno studio genetico sul DNA mitocondriale del puma ha riferito che molte delle presunte sottospecie sono troppo simili per essere riconosciute come distinte e ha suggerito una riclassificazione del puma della Florida e di numerose altre sottospecie in una sola, quella nordamericana, puma concolor couguar. Nonostante questi risultati, il puma della Florida continua ad essere indicato come sottospecie a sé nei lavori di ricerca, soprattutto in quelli direttamente interessati con la sua conservazione. CENNI STORICI: nel 1982 è stato scelto come “animale di stato della Florida”. DESCRIZIONE: alla nascita generalmente presenta occhi azzurri, che diventano gialli in età adulta. Le macchie spariscono e lasciano il posto a un mantello di colorazione marrone uniforme. Il ventre è bianco crema e la punta delle orecchie e della coda sono nere. A confronto con gli altri puma, questo si riconosce per le dimensioni più piccole, il teschio più largo e le zampe più lunghe. In conseguenza degli accoppiamenti tra consanguinei stretti, a causa della popolazione ridotta, questa sottospecie sta iniziando a mostrare un'incurvatura ad uncino sulla punta della coda ed una spira di pelo sul dorso; l'introduzione di puma dal Texas ha avuto successo nel mitigare questo genere di problemi.
Lunghezza: 180-220 cm ( compresa la coda ) Peso: 29-72 kg RAPPORTO CON L'UOMO E ALTRI ANIMALI: il puma della Florida occupa un areale tra i 190 e i 500 km quadrati. A differenza delle altre sottospecie, ha anche un particolare nemico naturale, l'alligatore americano, che è anche per lui una preda. Nemici naturali: alligatori americani, orsi neri della Florida. ALIMENTAZIONE: lepri, topi, uccelli acquatici, cicogne, cervi dalla coda bianca, cavalli, cinghiali, alligatori americani, coyote, procioni, lontre di fiume, visoni americani. La stagione di caccia del puma della Florida è fortemente influenzata dal comportamento delle sue prede, soprattutto del cervo. I cervi sono animali notturni, in natura, che rendono la caccia un vero successo per i puma, dato che sono questi dei predatori notturni. RIPRODUZIONE: la femmina partorisce una volta durante l'anno, ogni due-tre anni, nel periodo tra giugno e settembre ( ma la riproduzione può avvenire anche in qualsiasi periodo ); i piccoli nascono in tane create dalle loro madri, spesso nella fitta macchia. Le tane sono scelte in base a una serie di fattori, tra cui la disponibilità di prede e si possono trovare in qualsiasi habitat. DURATA DELLA VITA: 10-15 anni. CONSERVAZIONE: è classificato dalla IUCN in pericolo critico. In Florida è in corso uno sforzo intensivo per cercare di salvare la popolazione rimanente dei puma nativi dello Stato, dato il loro numero estremamente basso: restano meno di 100 individui in grado di riprodursi. Infatti la persecuzione da parte dell'uomo ha ridotto la popolazione ad una piccola area. Ciò ha creato una piccola popolazione isolata frutto di incroci tra consanguinei, con tutte le conseguenze del caso ( come, ad esempio, coda incurvata, criptorchidismo, difetti cardiaci ).
Gli incroci tra consanguinei determinano inoltre un'incidenza non indifferente di FIV e di puma lentivirus e creano anche una bassa diversità genetica ( la più bassa in questa sottospecie rispetto alle altre ). Quest'ultima potrebbe essere risolta introducendo puma nordamericani provenienti dal Texas, facendoli incrociare con i puma della Florida. La Florida meridionale, poi, è una zona degli Stati Uniti in veloce sviluppo e la diminuzione degli habitat naturali minaccia questa sottospecie. Tra le cause più frequenti di mortalità per i puma della Florida ci sono gli incidenti automobilistici, il bracconaggio, il controllo della fauna selvatica, la frammentazione degli habitat e le aggressioni fra puma per il controllo del territorio. Riguardo la frammentazione dell'habitat, la frammentazione dovuta alle strade principali ha fortemente segmentato i sessi del puma della Florida. In uno studio fatto tra il 1981 e il 2004, si è visto che la maggior parte dei puma coinvolti in collisioni con auto erano di sesso maschile. Tuttavia, le femmine sono molto più restie ad attraversare le strade. Infatti, i giovani maschi vagano maggiormente alla ricerca di un territorio, mentre le femmine restano più vicine alle loro madri. Gli sforzi per ridurre le collisioni veicolari includono zone notturne di riduzione della velocità, strade speciali, riflettori di fari e bande rumorose. Un altro metodo è la creazione di corridoi naturali. Poichè i corridoi naturali emulano l'ambiente naturale, gli animali hanno maggiori probabilità di attraversare un corridoio, piuttosto che una strada, perché un corridoio fornisce più copertura per prede e predatori, ed è più sicuro. Un'altra causa che mette questo puma a rischio è l'elevata esposizione a composti chimici presenti nell'aria ( tra cui pesticidi, fungicidi, erbicidi ) che causano danni all'apparato riproduttivo degli esemplari, in particolare nei maschi, femminilizzandoli e creando, così, deficit di probabilità di riproduzione in una sottospecie che ha già un basso numero di esemplari e molta consanguineità. Nel gennaio 2006, il Fish and Wildlife Service ha diffuso un nuovo Draft Florida Panther Recovery Plan ("Bozza di piano per il recupero della pantera della Florida") per un riesame pubblico.
E' inoltre in corso uno sforzo di conservazione dell'habitat ai fini della sopravvivenza della sottospecie. Nel 2013 è stato accertato che esistono solamente 160 esemplari di puma della Florida in natura.
FONTI: Wikipedia www.montezumabeach.com www.latitud-argentina.com naturelover.ca www.macalester.edu www.naturenorth.com
A cura di: Gregorio Paola, Micelli Danilo ( parte grafica ) Maggio 2017