Mondo De Cecco 1

Page 1


Pasta alla chitarra De cecco. Portate a tavola la traDizione.

Le paste a sezione quadrata de cecco. in tanti formati diversi. per noi, la pasta alla chitarra è un altro modo di rispettare le tradizioni. come la trafilatura al bronzo o la lenta essiccazione a basse temperature. si ottiene utilizzando la chitarra, il tradizionale strumento abruzzese costituito da fili d’acciaio montati su un telaio di legno. pressando la pasta sui fili, nascono degli originali formati lunghi a sezione quadrata, che donano alle vostre ricette un sapore nuovo. anzi, antico. www.dececco.it

Di De cecco ce n’è una sola. Dal 1886.


editoriale di Marco Camplone

ILLUSTRAZIONE DI MARCO D’AGOSTINO

Torna Mondo De Cecco

E

ccoci qui. E scusate il ritardo. Mondo De Cecco torna alle stampe dopo una lunga pausa e lo fa con la missione di sempre: informare tutti i dipendenti del Gruppo De Cecco, accompagnarli nel corso della loro attività, dare risalto al lavoro quotidiano, esaltare i successi di un’azienda orgogliosa della propria storia ma votata ora più che mai al futuro. Il nuovo numero dell’house organ, il primo numero di cui ho l’onore e il piacere di essere direttore responsabile, arriva in un momento particolarmente intenso della nostra vita. Le pagine che sfoglierete raccontano di premi vinti, di nuove sfide lanciate al mercato e di un bilancio con un’Ebtda record. Troverete un grande

personaggio, lo chef Heinz Beck, testimonial della qualità De Cecco. Ma troverete anche i volti della De Cecco. Volti che potrebbero essere i vostri. I nostri. La veste grafica, moderna ed elegante, esalterà le ricette che di volta in volta proporremo e sarà sempre una vetrina per i vostri suggerimenti e consigli. La rassegna stampa, ospitata a chiusura della rivista, darà un po’ la misura di quanto e di come siamo stati presenti sui principali media. Il primo numero è sotto i vostri occhi. Gli altri, e per me sarebbe motivo di grande soddisfazione, li faremo insieme. Concludo, come d’obbligo, augurando buon lavoro a tutti voi. ■

MONDO DE CECCO

3


VoI La preparate In 12 mInutI. noI In 24 ore.

De CeCCo. La pasta a regoLa D’arte DaL 1886. Per fare una buona pasta a voi servono pochi minuti. A noi, molte ore. Perché la facciamo seguendo sempre lo stesso metodo antico e sapiente, che usiamo da più di un secolo. Ecco perché con De Cecco siete sicuri di mangiare una pasta italiana a regola d’arte.

ecco perché De Cecco è differente: I nostri processi di lavorazione

I benefici per voi

Maciniamo solo il cuore del grano per produrre una semola pregiata.

La pasta rimane sempre al dente senza deformarsi.

La semola viene impastata a freddo con acqua purissima delle nostre sorgenti, ed essiccata lentamente a basse temperature.

La pasta mantiene inalterato tutto il suo sapore e le sue caratteristiche organolettiche.

La pasta viene trafilata al bronzo.

La pasta ha una superficie ruvida che trattiene meglio i condimenti.

Per maggiori informazioni www.dececco.it

Di De Cecco ce n’è una sola.


MONDO

Editore F.lli De Cecco di Filippo Fara S. Martino S.p.A. 66015 Fara San Martino (CH) Direttore Responsabile Marco Camplone marcocamplone@dececco.it Reg. Tribunale di Chieti n.3 del 16/2/98 Spedizione in a.p. 70% - Filiale di Chieti PP.TT. - Legge 662/96 Numero 1 - Luglio 2014 - Anno XVIII

Direzione / Amministrazione / Redazione Via Filippo De Cecco 66015 Fara San Martino (CH) T. +39 0872 9861 / F. +39 0872 980426 dececco@dececco.it www.dececco.it Progetto grafico e art direction Leo Margiotti www.leomargiotti.com Stampa Grafica SIVA s.r.l. www.graficasiva.it Articoli Marco Camplone Giorgio D’Orazio don Emiliano Straccini Collaboratori Marco D’Agostino Giorgio Liddo Daniele Francavillese

Finito di stampare luglio 2014

MONDO DE CECCO

5


sommario

08

06

BILANCIO DA APPLAUSI

07

PASTA DAMARE

08/11

12

DA COLONIA AL CIBUS

12/21 I GRANI

22/28

HEINZ BECK

6

MONDO DE CECCO

22


29

PREMIO PRIMO PIATTO

30/33 29

EVENTI

34/35 IRONMAN

36/37

INTERVISTA AI DIPENDENTI

39/43 30

PRECETTO PASQUALE

45

.

PREMIO MEDIA KEY

46

PREMIO FOODCULT

45

47/48

RASSEGNA STAMPA

MONDO DE CECCO

7


Bilancio da applausi di Marco Camplone

IL 2013 SI CHIUDE CON UN’EBTDA RECORD USA, GIAPPONE E RUSSIA TRAINANO L’EXPORT

U

na domanda e un’affermazione, utilizzando più o meno le stesse parole, per introdurre e spiegare il corposo bilancio di un’azienda di successo. Quando finirà questa graffiante crisi economica? La risposta al quesito non c’è. Oramai la crisi dura da così tanto tempo che, in tema di previsioni, non ci si può fidare né degli ottimisti indefessi né dei pessimisti cronici. Quando sarà finita, e qui non c’è rischio di smentita, si scoprirà che tante, tantissime aziende non ci saranno più o saranno state ridimensionate, acquistate, svendute. Quando finirà, ci saranno anche aziende rafforzate, snelle e moderne, pronte a lanciare nuove sfide. La De Cecco ha chiuso il 2013 con un’Ebtda record, attestata sui 45 milioni di euro comprese Pmi Usa e Desemark. L’Ebtda, acronimo inglese (Earnings before interest, taxes, depreciation and amortization) oramai a piano titolo nel vocabolario dell’Italia che produce, è il termometro del valore stesso di un’azienda. Quindi, il gruppo De Cecco è in piena salute malgrado i tempi grami, il costante calo dei consumi in Italia, l’instabilità dei mercati delle materie prime e la complessità di uno scenario internazionale sovraccarico di guerre cruente, finanza senza regole e concorrenti agguerriti. Il fatturato dell’azienda guidata dal presidente Filippo Antonio e dagli amministratori Giuseppe Aristide e Saturnino ha fatto segnare 411 milioni di euro e le previsioni indicano quota 461 milioni per il 2014. L’utile netto di Fratelli De Cecco, Pmi Usa, Desemark e Olearia, dopo il pagamento di 7,5 milioni di euro di tasse, è di 13 milioni di euro, con previsione di 15 milioni nel 2014. Da qui, le parole del presidente Filippo Antonio: “Non possiamo che essere soddisfatti per come sono andate le cose. Adesso tutti i nostri sforzi sono rivolti a centrare le previsioni per il 2014. Insomma, siamo già proiettati verso il futuro”. Un futuro che, nutrito dalle radici forti e

8

MONDO DE CECCO

profonde di un’industria fondata a Fara San Martino nel 1886, è pasta di semola, pasta all’uovo, pasta di kamut, pasta biologica, olio, sughi, rossi e bakery. Così, se la referenza più venduta era e rimane il leggendario spaghetto _ 70mila quintali in Italia e 30mila quintali all’estero _ ecco che sugli scaffali spunta lo spaghettone quadrato, sopraffina variante di una storica produzione ispirata alla tradizione abruzzese, la pasta alla chitarra. De Cecco, da sempre sinonimo di qualità, nel 2013 ha venduto 2.317.000 quintali di pasta in un mercato che vede in prima linea, oltre all’Italia, Stati Uniti d’America, Giappone, Russia, Francia, Germania, Regno Unito e Belgio. La sfida, senza dubbio affascinante, è arrivare a 2.534.000 quintali nell’anno in corso. E, a proposito di sfide, c’è quella dei Grani, new brand forte di nove referenze di altissimo livello qualitativo e di un premio, Eletto Prodotto dell’anno 2014 per l’Innovazione, che sembra propedeutico a ricche soddisfazioni. Il fatturato stimato per i sostitutivi del pane è di 7,5 milioni di euro, con il Pan Soffice e i Grissini a trainare le vendite. L’auspicio è che i Grani possano percorrere la strada del successo tracciata dal comparto dell’Olio che, con poco più di 90mila quintali venduti nel 2013 (25 per cento di quota export), è diventato il terzo colosso nazionale del settore. Per l’Olio, le previsioni parlano di 114mila quintali. Tornando ai Grani, va ricordato che un terzo della produzione è realizzato con farina di Kamut. Fatto tutt’altro che casuale: De Cecco è leader nazionale nella produzione e vendita di pasta di Kamut. Insomma, se lo propone De Cecco, che di qualità se ne intende, i consumatori si fidano. E fanno bene. ■


Pasta Damare e Premio FoodCult IL MATRIMONIO TRA LE BONTÀ DEL MARE E LA PASTA

P

ASTA DAMARE è il nuovo libro promosso dalla De Cecco con le ricette di 16 grandi chef per celebrare uno dei connubi gastronomici più raffinati, quello della pasta con le bontà di mare: pesce, molluschi e crostacei. Un binomio che ha radici antiche, ma che solo negli ultimi cinquant’anni ha potuto svelare le sue infinite declinazioni grazie alle conquiste nell’ambito della distribuzione alimentare. Il libro infatti, edito da Agra, attraverso la penna di Daniele Tirelli, docente presso l’Università IULM di Milano, comincia con un testo che ripercorre la storia di questo binomio oggi divenuto uno degli esempi più emblematici della tradizione e della creatività della gastronomia nazionale. Segue poi il contributo di Nicola Sorrentino, noto dietologo, che approfondisce uno degli aspetti più dibattuti ai giorni nostri, quello nutrizionale, e dimostra che, non solo la pasta non fa ingrassare, ma con il pesce è anche un piatto completo e bilanciato. La parte centrale del libro è quindi affidata a Luigi Cremona, fra i più noti critici nell’ambito eno-gastronomico. Il suo tratto frizzante e acuto delinea il profilo di 16 fra i più importanti chef nell’ambito nazionale e ne descrive il rapporto personale e professionale con la pasta, declinato in queste pagine attraverso una ricetta a base di pasta De Cecco e pesce. Gli chef che hanno collaborato alla sua realizzazione sono Antonella Ricci e Vinod Sookar, Cristiano Andreini, Fabio Baldassarre, Heinz Beck, Antonino Cannavacciuolo, Chicco e Bobo Cerea, Pino Cuttaia, Nino Di Costanzo, Gennaro Esposito, Giancarlo Perbellini, Gioacchino Pontrelli, Claudio Sadler, Salvatore Tassa, Paolo Teverini, Gaetano Trovato e Mauro Uliassi. Ma Pasta Damare è anche un bel libro d’immagini. Il fotografo Janez Puksic, che ha realizzato le fotografie, ha scelto di ampliare il racconto scritto con i suoi scatti, cosicché la parte dedicata a ogni chef coglie dettagli e istantanee del territorio . Pasta Damare, nell’elegante cornice del Caffè Storico Terme Tettuccio di Montecatini Terme (Pistoia), dove è stato presentato ufficialmente lo scorso autunno, ha ottenuto il premio FoodCult, istituito da Agra Editrice con il mensile Leggere: Tutti . La giuria era composta da Bruno Gambacorta (Rai Tg2), Giuseppe Marchetti Tricamo (Leggere: Tutti) e Alessandra Moniti (Ansa), giornalisti che di food e di libri se ne intendono. (g.d’o.) ■

LE RICETTE DI SEDICI CHEF IN UN ELEGANTE LIBRO SUBITO PREMIATO DALLA CRITICA

LA COPERTINA DEL LIBRO PASTA DAMARE

MONDO DE CECCO

9


L’AZIENDA PRESENTE CON LA SUA RICCA GAMMA DI PRODOTTI IN DUE IMPORTANTISSIME FIERE INTERNAZIONALI DEL FOOD

L’ELEGANTE STAND REALIZZATO APPOSITAMENTE PER LA FIERA CIBUS DI PARMA

10

MONDO DE CECCO


Da Colonia al Cibus di Giorgio D’Orazio

DE CECCO SEMPRE PIÙ PREMIUM

S

ono state due le importanti fiere europee dell’alimentare a ospitare lo stand del Gruppo De Cecco, occasioni di visibilità internazionale dove De Cecco ha potuto far conoscere tutte le novità in catalogo prodotti confermando il proprio ruolo di azienda premium. In Germania, a Colonia, dal 5 al 9 ottobre 2013, si è svolta una delle più prestigiose fiere dell’alimentazione del mondo, la “Anuga”. All’interno del complesso fieristico hanno varato i propri stand 1.043 espositori italiani, il 15% di un totale pari a 6.777 presenze provenienti da 98 nazioni. A rappresentare il Made in Italy a 160.000 visitatori professionali provenienti da tutto il mondo, ci sono stati in prima fila 182 produttori italiani organizzati nella collettiva dell’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, tra questi negli spazi fieristici Koelnmesse non è mancato il Gruppo De Cecco di Fara San Martino che all’Anuga ha presentato la nuova linea bakery, ovvero sostituti del pane come grissini, cracker e pan soffice,

battezzata “I Grani”, un’ulteriore curiosità in scaffale che ha interessato anche due ospiti d’eccezione. Infatti, durante i giorni di fiera De Cecco ha ricevuto nel proprio stand la visita dell’allora Sottosegretario alle Politiche Agricole On. Giuseppe Castiglione e dell’Ambasciatore d’Italia a Berlino, S. E. Elio Menzione, in visita al padiglione italiano. Un altro e più recente palcoscenico fieristico è stato quello di Cibus 2014, una delle più significative fiere europee dell’alimentare, a Parma dal 5 all’8 maggio, dove naturalmente la pasta è stato uno dei prodotti d’orgoglio del cibo Made in Italy, forte di una tradizione secolare di produttori, come anzitutto l’abruzzese De Cecco che, con l’occasione, a seguito di alcune campagne mediatiche presenti in fiera, ha tenuto a ribadire la presenza storica dell’Abruzzo nel mondo della pasta, annunciando il lancio dei nuovi “spaghettoni quadrati”, ispirati alla pasta alla chitarra della più risalente storia alimentare regionale, un “formato” da sempre riconoscibile nelle case abruzzesi.

GRANDI NUMERI DALLA UNIT OLIO IL GRUPPO ORA È TERZO TRA I PRODUTTORI NAZIONALI

MONDO DE CECCO

11


Quello che per altre aziende del settore di fuori regione è solo un recente prodotto di audace marketing, ovvero il formato di pasta lunga a sezione quadrata, per gli abruzzesi è invece una piacevole e gustosa consuetudine familiare che si perde nel tempo. E proprio De Cecco, abruzzese nell’anima e con una spiccata vocazione internazionale, ha da decenni nella sua ricca offerta di referenze altri tre tipi di pasta lunga a sezione quadrata: maccheroni alla chitarra, di semola e all’uovo, e la chitarrina abruzzese all’uovo. L’azienda di Fara San Martino, che è stata impegnata al Cibus con un innovativo ed elegante stand, ha colto l’occasione fornita dalla frequentatissima fiera di Parma per ribadire anche la propria leadership nazionale nella produzione di pasta a base di grano Khorasan a marchio Kamut, presentando come novità la farina di Kamut. Un’ altra novità è invece stata presentata nell’ambito della nuova linea di sostitutivi del pane “I Grani” – recentemente eletti Prodotto dell’anno 2014 – ovvero i Grissinotti di Kamut. Questi nuovi prodotti nel giro di pochi mesi avranno inoltre altre referenze, già fortemente richieste da un mercato che ha risposto in termini lusinghieri all’offerta De Cecco, fedele all’alto livello qualitativo della tradizione aziendale contemplando solo olio extravergine di oliva e

dimenticando ovviamente coloranti, conservanti e grassi idrogenati, un’offerta che per l’anno in corso dovrebbe toccare un fatturato di 7,5 milioni di euro, con le referenze di Grissini e Pan soffice a farla da padrone. E al Cibus De Cecco ha confermato che non c’è solo la pasta tra i prodotti aziendali trainanti, perché nel comparto oleario il Gruppo, ormai terzo produttore nazionale di olio, annuncia di proiettarsi per il 2014 verso i 114.000 quintali di produzione. ■

MOLTA ATTENZIONE SUI PRODOTTI REALIZZATI CON IL GRANO KAMUT

IN ALTO, LO STAND DE CECCO AL CIBUS DI COLONIA

12

MONDO DE CECCO


IL SOTTOSEGRETARIO ALLE POLITICHE AGRICOLE CASTIGLIONE E L’AMBASCIATORE D’ITALIA A BERLINO MENZIONE HANNO VISITATO LO STAND DELLA DE CECCO ALL’ ANUGA DI COLONIA, APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE DI RILIEVO

IN ALTO, IL DIRETTORE COMMERCIALE EUROPA LUCIANO BERARDI A SINISTRA, LO STAND DEL CIBUS QUI SOPRA, UN MOMENTO DI LAVORO ALL’ ANUGA

MONDO DE CECCO

13


I Grani

LUCIANO BERARDI DIRETTORE COMMERCIALE EUROPA “LA NUOVA LINEA DIMOSTRA LA STRAORDINARIA CAPACITÀ DELLA FAMIGLIA DE CECCO DI SELEZIONARE I MIGLIORI GRANI E FARNE PRODOTTI DI ECCEZIONALE QUALITÀ”

di Marco Camplone

I

l miglior grano, l’olio extravergine d’oliva di alta qualità, la sapienza ultracentenaria della famiglia De Cecco. E’ dall’unione di questi tre elementi che nasce la linea bakery I Grani. Il “pronti-via” dei sostitutivi del pane griffati De Cecco è un successo ratificato da un riconoscimento tra i più ambiti: a Milano, negli spazi della discoteca Alcatraz, lo scorso mese di febbraio c’è stata la consegna del premio Eletto prodotto dell’anno 2014 per l’Innovazione. Le dinamiche del Premio, nato in Francia ma da anni consolidato in molti paesi europei tra cui l’Italia, sono una soddisfazione ulteriore perché coinvolgono direttamente i consumatori. E in gran numero. Per meglio dire, la gente ha decretato, come succede da oltre un secolo, il successo di un prodotto della casa di Fara San Martino. I Grani completano la gamma dell’offerta aziendale e hanno una tale forza da essere il primo new brand De Cecco. Questa particolarità, sommata all’elezione di Prodotto dell’anno, ha fatto sì che l’evento milanese venisse celebrato con una manifestazione ad hoc , ideata dalle Relazioni esterne: sempre a Milano, ma il giorno successivo al ricevimento del Premio, c’è stata una conferenza stampa alla quale ha fatto seguito un cocktail dello chef pluristellato Chicco Cerea e della sua equipe. Il tutto nei sontuosi saloni del Circolo del Giardino, dove si respira l’affascinante atmosfera della città meneghina e spesso fa capolino la business community. Il nome I Grani è stato scelto per un motivo semplicissimo: il cereale più noto e diffuso è l’essenza di una storia ultracentenaria iniziata in un molino dell’entroterra abruzzese e, capitolo dopo capitolo, successo dopo successo, raccontata e apprezzata nelle tavole di tutto il mondo. “La nuova linea dimostra la straordinaria capacità della famiglia De Cecco di selezionare i migliori grani del mondo e farne prodotti di eccezionale qualità, subito in sintonia con le grandi aspettative della clientela”, sottolinea Luciano Berardi, direttore commerciale Europa della De Cecco. “Dallo scorso settembre, senza mai calcare la mano e senza nessun impegno pubblicitario di

14

MONDO DE CECCO

rilievo, abbiamo immesso sul mercato nove referenze di alta gamma, prodotte esclusivamente con olio extravergine d’oliva, senza grassi idrogenati, conservanti e ogm. I consumatori, come da noi auspicato, hanno apprezzato questa filosofia e il riconoscimento del premio Eletto prodotto dell’Anno ne è la testimonianza eloquente. Vincere al primo colpo rappresenta una soddisfazione doppia e uno stimolo a proseguire per la nostra strada. Sappiamo cosa il consumatore si aspetta dalla De Cecco e il consumatore sa cosa può attendere dall’azienda che abbiamo l’onore di rappresentare”.

LA CARTELLA STAMPA CELEBRATIVA PER IL PREMIO “ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO 2014”


MONDO DE CECCO

15


16

MONDO DE CECCO


UNA SELEZIONE DEI GRANI DE CECCO LA NUOVA LINEA BAKERY HA GIÀ CONVINTO I CONSUMATORI

MONDO DE CECCO

17


L’ossessiva ricerca della qualità assoluta, che da sempre distingue la famiglia De Cecco, ha fatto sì che per creare un bakery unico e vincente nello scaffale dei negozi venisse scelto un consulente di grido, Mauro Gobbi. E’ lui il papà dei Grani. Anzi, come ama ripetere lo stesso Gobbi giocando sulla carta d’identità sgualcita dagli anni, il nonno. “Definita la gamma e la strategia dei prodotti, abbiamo sancito un fil rouge per tutti che contemplasse la sapienza De Cecco nella scelta dei migliori grani, il contenuto nutrizionale elevato, l’utilizzo esclusivo di olio extravergine di oliva come unica materia grassa, la garanzia di essere fonte di fibra e di non contenere conservanti, coloranti, grassi idrogenati e materie prime non considerate qualitative, seppur permesse, dai nutrizionisti”, dice Gobbi. “Per il momento, i Grani sono rap-

presentati da tre varietà di Pan Soffice, due di Grissini, altrettanti di Cracker, e da un tipo ciascuno di Grissinotti e Tarallini, tutti caratterizzati dalla varietà dei cereali utilizzati: kamut, grano duro, grano tenero e grano saraceno”. Quando usa l’espressione “per il momento”, Gobbi allude ai nuovi item che, nei prossimi mesi, saranno presentati dall’azienda di Fara San Martino, come nei programmi del presidente Filippo Antonio e degli amministratori delegati Giuseppe Aristide e Saturnino. Le varietà non sono state ancora rese note, ma più di una volta è stata ventilata la volontà di lanciare una linea di grissini torinesi. Quindi… Tornando al premio Eletto prodotto dell’Anno 2014, che garantisce da adesso fino a marzo 2015 l’utilizzo del caratteristico marchio rosso oramai ben noto ai consumatori, e

all’incontro con i mass media alla Società del Giardino, merita un capitolo a parte il cocktail curato da Chicco Cerea del ristorante “da Vittorio” di Brusoporto, in provincia di Bergamo. “Ancora una volta la De Cecco ha dimostrato cosa significhi essere un’azienda di eccellenza nel campo alimentare”, sono parole di Cerea. “In appena due anni, cioè da quando è stato messo su il progetto, i Grani hanno raggiunto traguardi importantissimi, neppure sognati da altre grandi industrie. Il premio Prodotto dell’Anno rimarca la fidelizzazione del consumatore al brand De Cecco, fidelizzazione tutt’altro che casuale. I Grani possono essere abbinati con tutto: dal prosciutto ai formaggi, dalle salse al buon vino. E si rimane sempre soddisfatti. Il palato ottiene soddisfazione e, particolare tutt’altro che trascurabile, stiamo parlando di

UN MOMENTO DELLA CONFERENZA STAMPA DELL’ELEGANTE SALONE DELLA SOCIETÀ DEL GIARDINO A MILANO

18

MONDO DE CECCO


IL DIRETTORE VENDITE ITALIA GARUFI: “PUNTIAMO NEL MEDIO-LUNGO PERIODO A UNA QUOTA DEL 5 PER CENTO DI QUESTO IMPORTANTE MERCATO” prodotti senza ingredienti dannosi per la salute”. Francesco Garufi, il direttore vendite Italia, definisce le strategie aziendali con pragmatismo: “Gli obiettivi che ci poniamo sono quelli di presidiare in maniera definitiva il segmento premium dei sostitutivi del pane, dove mancava un’azienda di assoluta qualità come la nostra. L’obiettivo quantitativo nel medio-lungo periodo è quello di una quota del 5 per cento di questo importantissimo mercato. Siamo partiti col piede giusto grazie anche a questo prestigioso Premio che, vorrei sottolineare, ci è stato attribuito proprio dal consumatore finale. Siamo di fronte a una grande sfida che, sin da primo minuto, ha scatenato nel nostro team una voglia matta di lavorare. Siamo presenti, tra l’altro, in Carrefour, Il Gigante e stiamo lavorando su Coop. Entro l’anno copriremo il 50 per cento della Gdo”. Per la nona edizione, la società Marketing e Innovazione Italia, che organizza il Premio, ha contattato, in rappre-

sentanza della popolazione italiana, circa 12 mila consumatori. Trenta le aziende vincitrici nei diversi settori. E non sono mancati i grandi nomi. Questo il dettaglio: F.lli De Cecco (I Grani, sostitutivi del pane), Johnson&Johnson (Carefree, proteggi-slip Original ripiegati in bustina), Davide Campari Milano (Campari orange passion, bevande alcoliche), Coca Cola Italia (bevanda gassata Fanta Lemon), Acqua minerale San Benedetto (bibita Summer emotion ice tea), Hero Italia (snack Hero Muesly Supreme), Bialetti Industrie (cake design Bialetti Dolce chef), Sca Hygiene Products (fazzoletti Tempo cotton Touch), Colombo Smart plastic (casalinghi Giò Style linea ForMe), Fertitecnica Colfioito (creme vellutate pronte Rapide Bontà), L’Oréal Italia (Vichy Dercos Neogenic cura capelli), Paglieri Sell System (Creme nutrienti viso e capelli Omnia Botanica Karitè), Johnson Italy (Duck fresh stick

MONDO DE CECCO

19


IL CELEBRE CHEF CHICCO CEREA È STATO TESTIMONIAL DELL’EVENTO MILANESE CHE HA CELEBRATO I GRANI DE CECCO

20

MONDO DE CECCO


MONDO DE CECCO

21


LA STAMPA NAZIONALE HA SEGUITO CON ATTENZIONE I DISCORSI DEI MANAGER DELLA DE CECCO

ers deodoranti casa), Sanofi Avensis (Enterogermina Immuno kids igiene intima), Diva International (Fria igiene intima Bio Pocket formula fresca e formula delicata), Coswel (Biorepai Whitening igiene orale), Chefaro Pharma Italia (Ymea pancia piatta integratori dimagranti), Cem (Eminflex Mito materassi), Nestlé Purina Pet Care Italia (Purina Pro Plan duo delice, cibo per animali), Heineken Italia (The Sub+The Torp, piccoli elettrodomestici cucina), Leitheit Ag (Lavavetri aspiranti con manico), Philips Italia (Philips PerfectCare Expert, ferro a caldaia pressurizzata), Laboratoires Urgo (Cerotti Filmogel Technology), Atisale (Cuor di Mare, prodotti per condire), Arsana (struccante Linea viso Lycia 3 in 1 all’acqua micellare), Unilever Italia (Cif Ultra sgrassatore universale pulizia casa), Tribaliat Italia (Sojasun Linea bifidus), Pierre Fabre Italia (Solari Eau thermale Avène), Pietti freschi Italia (tramezzini Viva La Mamma), Principe San Daniele (Wurstel Principe Vita Leggera). ■

22

MONDO DE CECCO


IN PRIMO PIANO CHICCO CEREA POI FRANCESCO GARUFI E LUCIANO BERARDI L’ULTIMO DELLA FILA È MAURO GOBBI

MONDO DE CECCO

23


HEINZ BECK, UNO DEI PIÙ GRANDI CHEF DEL PANORAMA INTERNAZIONALE

24

MONDO DE CECCO


Heinz Beck di Giorgio D’Orazio

H

einz Beck è riconosciuto come uno dei più noti esponenti della gastronomia mondiale. Chef tristellato e pluripremiato, dal 1994 è al ristorante “La Pergola”, comodamente ospitato al roof del grand hotel Rome Cavalieri dal quale si domina favolosamente il panorama urbano della Capitale. Maestro di cucina e amante dell’arte in ogni sua declinazione, Beck ai fornelli, così come nella vita, proclama le regole del rigore e dell’equilibrio: il loro rispetto meticoloso, unito a talento e creatività, diventano una tecnica riconosciuta in ogni letteratura gastronomica. Di recente, per la sua continua ricerca scientifica nell’ambito della nutrizione, in occasione della decima edizione di Identità Golose, ha ottenuto il titolo di “Chef dell’anno” e per le stesse ragioni il prestigioso riconoscimento “Leone di Venezia alla carriera”. Una carriera di studio dell’eccellenza e dell’innovazione nel rispetto delle tradizioni, della salute e del benessere, tutti temi su cui Heinz Beck ha costruito in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e il Policlinico Gemelli di Roma il progetto web Gemelli@ Fornelli che, insieme all’iniziativa Nutrinomics - #foodfuture ed allo studio “SafetyF∞d”, saranno le sue proposte per l’Expo 2015. Apprezzato autore di libri come “L’Ingrediente Segreto”, “L’arte e scienza del servizio”, “Beck”, “Vegetariano”, “Pasta”, “Finger Food”, “Ipertensione e Alimentazione” e “Consigli e ricette per piccoli Gourmet”, Beck può vantare la titolarità di altri cinque ristoranti (Apsleys – a Heinz Beck Restaurant di Londra, Heinz Beck Seasons at Castello di Fighine in Toscana, Gusto by Heinz Beck nell’Algarve in Portogallo e Social Heinz Beck, recentemente inaugurato presso il Waldorf Astoria Dubai Palm Jumeirah) ed è in procinto di aprirne altri quattro entro il novembre 2014 – uno in Oman, due a Tokio e il secondo di Dubai – senza dimenticare la consulenza allo stellato Café Les Paillotes di Pescara. Ma Beck è anche un attento consulente del Gruppo De Cecco e prima ancora un convinto appassionato della pasta De Cecco da molto tempo prima che iniziasse la collaborazione professionale con l’azienda. Chef, come e quando è nato il rapporto con la De Cecco? «Nel 2000 più o meno, prima usavo un’altra pasta, ma non ne ero più contento e così ho fatto visita a tantissimi pastifici e quando ho visitato la De Cecco sono rimasto molto colpito dalla pulizia, dalla qualità, dalla ricerca e dal rapporto con le materie prime. E soprattutto, quando sono entrato in fabbrica, nella parte produttiva, sono

MONDO DE CECCO

25


HEINZ BECK VISTO DA MARCO D’AGOSTINO TALENTUOSO ILLUSTRATORE PESCARESE

26

MONDO DE CECCO


«QUANDO VISITAI LA PRIMA VOLTA IL PASTIFICIO DI FARA SAN MARTINO RIMASI AFFASCINATO DAL PROFUMO DELLA SEMOLA» rimasto affascinato da quel profumo di semola, favoloso, e questa emozione me la porto ancora nel cuore. Da quel momento e fino ad oggi non ho mai smesso di usare la pasta De Cecco nei miei ristoranti. È stato un amore a prima vista insomma, un amore vero non legato a qualsivoglia rapporto lavorativo, perché solo successivamente abbiamo cominciato ad approfondire il tutto dal punto di vista professionale. È accaduto nel 2003, quando ho fatto il libro “Pasta Heinz Beck” nel quale ho realizzato 20 ricette con pasta secca utilizzando solo formati De Cecco. Da allora è cominciato qualcosa di un po’ diverso, ma prima di questo c’era un rapporto di stima sincera, molto più importante, che dura tuttora, da ben 14 anni, sviluppato con diversi esiti nel tempo». In cosa consiste la sua collaborazione professionale con l’azienda? «Credo che il culmine della consulenza per la De Cecco sia stato il progetto sui sughi. Quando la De Cecco ha cominciato a fare i sughi, Filippo (il cavalier Filippo Antonio De Cecco, presidente del Gruppo, ndr) me li ha fatti avere, ho analizzato i primi e dopo i risultati che ho presentato mi è stato chiesto se ero interessato a un progetto commerciale con l’azienda. Sono nati così i sughi De Cecco firmati Heinz Beck. Da lì abbiamo stipulato un contratto che prevede una consulenza sotto diversi aspetti. Per esempio mi occupo di alcune promozioni per la De Cecco, in diverse occasioni, oppure quando nascono nuovi formati li assaggio e presento le mie considerazioni in merito. Questo è accaduto anche quando De Cecco ha progettato la linea di sostitutivi del pane, sono venuti da me tante volte i tecnici per farmi assaggiare i prodotti e ho sempre consegnato relazioni approfondite sull’argomento. Un altro aspetto della consulenza riguarda le ricette, ogni volta che l’azienda edita un nuovo libro studio appositamente alcune ricette, anzi ho realizzato anche due piccoli ricettari per De Cecco». Cosa pensa Heinz Beck della qualità della pasta De Cecco, perché si distingue da tutte le altre? «È una pasta che ha un gusto nel quale si riconosce bene la qualità della semola, cosa che tante volte è il punto di vera debolezza delle migliori paste. Quasi ogni mese mi arrivano tanti campioni di altri produttori, però se fai il panel riconosci subito la qualità della pasta De Cecco. Perché? Perché dobbiamo pensare che la pasta è acqua e semola, se tu hai l’acqua buona e se poi puoi determinare la qualità della semola hai fatto bingo proprio perché si tratta di un prodotto che nasce con quei due ingredienti e naturalmente con i processi produttivi che devono essere predisposti con tanta attenzione, cura ed esperienza, ed anche questo è un punto a favore di De Cecco. Ma se tu

hai un prodotto fatto di due ingredienti e uno non puoi controllarlo perché devi comprare la semola già macinata, e non sai cosa ti macinano, hai già perso dal punto di vista competitivo. E questo è il problema più grande che hanno quasi la totalità dei competitors di De Cecco. Perciò trovi la maggior parte delle volte delle paste che hanno dei gusti che non ricordano la buon semola, tutt’altro, diciamo così. O ancora paste che non tengono la cottura, perché questa è un’altra cosa molto importante della pasta De Cecco, la capacità di tenere molto bene la cottura. Una volta tolta dal bollitore e mantecata, non hai il problema che nel piatto arriva scotta, cosa che ti obbliga a mandare fuori una pasta cruda per evitare che scuocia. È un problema diffuso di altri pastifici, anche di nomi molto famosi e quotati pieni di difetti che non dovrebbero avere, uno di questi è proprio la tenuta di cottura. Quante volte andiamo nei ristoranti e mangiamo una pasta cruda, cosa che equivale a mangiarla scotta? Sono entrambe difficili da digerire. Bisogna avere invece una pasta cotta perfettamente, poi se ti piace leggermente più al dente o leggermente più cotta è una questione di gusto personale». Beck, quali sono i suoi formati preferiti tra le proposte di De Cecco, insomma c’è una referenza alla quale è particolarmente affezionato?

MONDO DE CECCO

27


LO STILL-LIFE DEL PIATTO IDEATO DA HEINZ BECK, CELEBRE TESTIMONIAL DELLA BONTÀ DEI PRODOTTI DE CECCO NEL MONDO

28

MONDO DE CECCO


RICETTA DI HEINZ BECK

Brodo di triglia, spigola e calamaro con sagnette abruzzesi INGREDIENTI PER 4 PERSONE: • 200 g di Sagnette abruzzesi De Cecco n° 89 • 240 g di triglia • 500 g di spigola • 300 g di calamari puliti • 500 g di sedano • 500 g di cipolla • 500 g di carote • 1 spicchio d’aglio • 1 mazzetto di prezzemolo • 20 g di timo • 100 g di pomodori • 50 ml di vino bianco • sale • pepe

PREPARAZIONE: Sfilettare le triglie e la spigola. In una casseruola mettere il sedano, la cipolla, le carote, l’aglio, il prezzemolo, del timo e i pomodori tagliati a pezzettini. Rosolare il tutto e aggiungervi i vari pesci, quindi bagnare con del vino bianco e dell’acqua e ghiaccio. Portare a ebollizione e lasciar bollire a fuoco lento per 45 minuti. Filtrare il tutto e correggere con il sale e del pepe. Cuocere le Sagnette all’interno del brodo stesso e, a fine cottura, aggiungere i filetti di pesce e i calamari. Decorare il piatto con un po’ di verdure tagliate a cubetti e delle erbe aromatiche. ■

MONDO DE CECCO

29


UN MOMENTO DI LAVORO DI HEINZ BECK TRA I FORNELLI CON UN SUO LIBRO DI RICETTE

«Senz’altro il 512, lo Spaghetto del progetto F.lli De Cecco di Filippo della linea gourmet: questo è il mio formato preferito. È quello che uso maggiormente al ristorante, insieme anche ai Sedanini. A casa invece uso i Capellini e gli Anellini, poi le Mezze maniche che mi piacciono di più dei Mezzi rigatoni». Che cosa pensa chef del Gruppo De Cecco nel 2014, guardando al futuro? «Il mondo oggi diventa sempre più globale e bisogna essere molto molto attenti a non restare troppo piccoli in un’ottica internazionale. L’acquisto dei pastifici in Russia mi sembra una buona cosa e dimostra una predisposizione ad allargare gli orizzonti aziendali perché il problema più grande oggi per un gruppo industriale che fa un prodotto ottimo è quello di rimanere tanto piccolo da non poter più competere con degli attori internazionali. È importante sapere che non si deve mai smettere di crescere per non correre il rischio di essere assorbiti prima o poi da qualcuno più forte o di perdere quote di mercato, non solo quelle nazionali ma soprattutto quelle internazionali, perché il futuro del business è nel mondo. Questa è un’analisi che vale per qualsiasi gruppo internazionale ovviamente. Ma sulla De Cecco che dire, mi sembra che lavoriate al meglio, insomma la De Cecco funziona bene!» Quali sono i prossimi progetti che ha in cantiere, o ha in mente, da voler realizzare con la De Cecco? «Al momento sono in attesa di un incontro con il Presidente per capire cosa fare per l’anno 2015, ma non ci sono ancora progetti concreti».

30

MONDO DE CECCO

Si riferisce all’Expo, chef? «Ah io non mi riferisco mai a niente!». D’accordo. C’è allora qualche evento in particolare, nel breve periodo, per il quale vorrebbe coinvolgere l’azienda? «Sto pensando se aderire nuovamente al Taste of Rome e, naturalmente, se a settembre parteciperò, ripeterò l’esperienza con la De Cecco, come già l’anno scorso. Credo che farò ancora gli Spaghetti cacio e pepe, o forse un altro piatto, vedremo. Ma adesso ho in ballo un progetto per la ricerca, molto interessante, a Lucca. È un convegno a cui sono invitati i maggiori esponenti scientifici a livello mondiale, docenti, premi nobel, ricercatori, ministri e tante altre personalità, cinque giorni di lavori dopo la metà di settembre, con una giornata interamente dedicata al Food. Il convegno è stato organizzato in Italia in vista dell’Expo perché tratterà anche i temi del cibo, dell’agricoltura e dell’ecosostenibilità. Avrò all’interno un grande spazio a disposizione per tutti i miei progetti su innovazione, salute e alimentazione, terrò delle conferenze e in quella giornata preparerò un pranzo per gli ospiti. Non ne ho ancora parlato con il Presidente, ma è mia intenzione chiedere se De Cecco vuole essere coinvolta in questa importante e bellissima occasione internazionale». ■


Premio Primo Piatto di Giorgio D’Orazio

A

Firenze il 17 ottobre 2013, in occasione della presentazione delle Guide de L’Espresso, la De Cecco ha consegnato a Nino Di Costanzo, chef del Ristorante Il Mosaico di Ischia, il prestigioso riconoscimento Primo Piatto, istituito nel 2006 per premiare la capacità di valorizzare la tradizione e la qualità della pasta italiana. Il premio è stato attribuito per la ricetta “La Pasta e il Mare”, dove lo chef utilizza quattro diversi formati di pasta De Cecco: Galletti n°44, Lumache rigate n°43, Pipe rigate n°49 e Gnocchi n°46. Eccone di seguito la ricetta. ■

Ricetta “La Pasta e il Mare” Ingredienti per 4 persone 70 g di Galletti n° 44 De Cecco, 70 g di Lumache rigate n° 43 De Cecco, 70 g di Pipe rigate n° 49 De Cecco, 70 g di Gnocchi n°46 De Cecco, aglio tritato q.b., prezzemolo tritato q.b., peperoncino q.b., 16 pomodori datterini Confit, 32 vongole veraci, 24 cime di rapa piccole, 80 g di calamari, 40 g di capperi secchi, 40 g di pomodoro del Piennolo, sale, falso pepe q.b., zenzero, limone, cardamomo q.b., nero di seppia, olio extravergine d’oliva q.b. Per la salsa di baccalà: 100 gr di baccalà, 150 gr di latte, 1 patata, sale q.b., uno spicchio di aglio, 20 g di olio extra vergine. Per le finte olive (24): 80 g di olive frullate finissime, 1 g di kappa, 30 g di briciole di pane, 4 pomodori datterini, basilico greco, sale q.b. Preparazione Per la salsa di baccalà: cuocere tutti gli ingredienti alla fine tirare via l’aglio e frullare il tutto con il minipimer. Per le finte olive: tritare le briciole e tostarle in padella, unire i 4 pomodorini precedentemente spellati e poi tagliati finissimi; aggiungere il basilico e un po’ di sale fino a creare una sorta di pane e pomodoro cui poi si darà una forma allungata, tipo oliva taggiasca. A parte riscaldare 80 g di olive, aggiungere la kappa e glassare arpionando con uno stecchino la finta oliva. Per la coulis di pomodoro di Piennulo: cuocere il pomodoro in padella per 3/4 minuti con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio. Aggiungere il sale, poi frullare il tutto. Per i pomodorini Confit: spellare i pomodorini Confit dopo averli passati in acqua bollente. Adagiarli in una teglia con aromi quali timo, aglio, rosmarino, maggiorana, aneto, erba cipollina e un filo d’olio. Mettere in forno a legna per circa due ore. Presentazione Far cuocere tutta la pasta. Nel frattempo preparare un fondo di aglio, olio, prezzemolo, peperoncino e acqua di cottura, filtrare il tutto e ultimare la cottura della pasta nel fondo. Comporre il piatto con la salsa di baccalà, le finte olive, i pomodori Confit, il nero di seppia, il coulis di pomodoro del Piennolo, le vongole sgusciate sautè, le foglie di cime di rape (prima leggermente sbollentate in acqua salata e condite), i capperi essiccati e infine i calamari a listarelle sbollentati in un brodo (acqua, cardamomo, zenzero, falso pepe e bucce di limone) e conditi con sale e olio. In ultimo mettere la pasta e condire con il suo fondo. ■

IL PREMIER MATTEO RENZI DURANTE I LAVORI DEL PREMIO LE GUIDE DE L’ESPRESSO SOTTO DA SINISTRA, NINO DI COSTANZO, GIANNI ALLEONATO, ENZO VIZZARI

MONDO DE CECCO

31


Primi d’Italia e Taste of Rome IL BRAND DE CECCO A FOLIGNO E ROMA CON I MAESTRI BECK E ULIASSI

U

n week-end tra Foligno e Roma con due importanti eventi gastronomici e due chef stellati come Heinz Beck e Mauro Uliassi è stata un’ulteriore occasione per riaffermare la qualità della pasta De Cecco davanti a un pubblico di turisti, curiosi e addetti ai lavori. Il tutto si è svolto in due diverse parti d’Italia, a Foligno (in Umbria) e nella Capitale, dove il gruppo pastaio di Fara San Martino, da giovedì 26 a domenica 29 settembre è stato protagonista dei concomitanti eventi “i Primi d’Italia” e “Taste of Rome”. De Cecco ha dato lezione di qualità con laboratori del gusto e cooking show organizzati nell’ambito delle due manifestazioni, nel centro storico della città umbra e presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma. In entrambi i casi è stato scelto un connubio d’eccezione con due grandi chef molto vicini ai colori aziendali. A Foligno, Mauro Uliassi, dell’omonimo ristorante di Senigallia da due stelle Michelin, ha tenuto banco col Villaggio degustativo “Pasta De Cecco by Uliassi” nel festival dedicato ai primi piatti nazionali, soffermandosi durante le esibizioni sul palco, davanti a migliaia di partecipanti, sul concetto di “qualità per tutti i giorni”, uno dei must della tradizione De Cecco. A Roma, invece, nella rassegna dedicata al gusto dei grandi chef, le ragioni della qualità De Cecco sono state impeccabilmente spiegate ai fornelli da Heinz Beck, riconosciuto come uno dei più importanti esponenti della gastronomia mondiale, tre stelle Michelin col ristorante capitolino “La Pergola” che ha firmato, tra un spaghetto e l’altro, davanti al logo De Cecco, autografi come una star al numeroso pubblico intervenuto. (g.d’o.)■

A PARTIRE DALLA FOTO IN ALTO, MAURO ULIASSI TRA I VICOLI DI FOLIGNO DURANTE LA MANIFESTAZIONE ANCORA ULIASSI AI FORNELLI CON LA PASTA DE CECCO HEINZ BECK CON I SUOI ALLIEVI ALL’AUDITORIUM DI ROMA A SINISTRA, IL SORRISO DELLO CHEF TEDESCO

32

MONDO DE CECCO


Cooking x Art di Giorgio D’Orazio

ALLE OFFICINE FARNETO DI ROMA PREMIATO LO CHEF STELLATO APREDA

È

stato un grande successo di pubblico, con 5000 visitatori. Grande visibilità mediatica, con 300 giornalisti accreditati, per l’evento Cooking X Art organizzato da Witaly dal 26 al 28 ottobre 2013 alle Officine Farneto di Roma, con il Gruppo De Cecco main sponsor della manifestazione che per questa edizione ha riunito i migliori alberghi, i migliori ristoranti e i migliori prodotti con il filo conduttore della qualità e della montagna. Due caratteristiche queste ultime con le quali De Cecco, la storica azienda leader di alta qualità pastaia nata sotto ai contrafforti della Majella, si è trovata a proprio agio durante i giorni dell’evento che ha visto protagonisti chef famosi ed emergenti, presentazioni e premiazioni, come quella della nuova Guida Alberghi e Ristoranti 2014 del Touring Club Italiano o quella del Miglior Chef Emergente d’Italia 2013.

Il Gruppo De Cecco, presente con uno stand centrale accanto al palco, è stato protagonista con pasta e olio (in esposizione anche “i Grani”) negli stand degli chef nell’Area Gourmet, negli Show cooking tenuti sul palco dagli “chef di montagna”, rappresentativi di diversi territori italiani, e con due Workshop, “Variazioni di pasta e parmigiano” e “De Cecco, la pasta a lezione”, tenuti rispettivamente da Marco Martini, vincitore di Chef Emergente 2013, e Daniele Usai. Inoltre durante la cerimonia di premiazione, De Cecco ha offerto e consegnato allo chef stellato Francesco Apreda, del ristorante Imago dell’Hassler di Roma, il Premio Miglior Piatto di Pasta per la ricetta Capellini n. 9 De Cecco aglio olio e peperoncino con anguilla affumicata e cacao amaro. ■

PUBBLICO DELLE GRANDI OCCASIONI E 300 GIORNALISTI PER COOKING X ART GRANDE VISIBILITÀ PER I PRODOTTI DE CECCO

MONDO DE CECCO

33


Bocuse d’Or A SAN REMO APPLAUSI PER DE CECCO MENTRE RIGOTTI FA SUO L’AMBITO PREMIO

UN MOMENTO DELLA COMPETIZIONE SANREMESE A DESTRA, IL LOGO DEL BOCUSE D’OR

N

ella migliore atmosfera mondana del Festival di Sanremo 2014, all’interno del frequentatissimo spazio “Casa Sanremo” del Palafiori, si è svolta il 20 e 21 febbraio la Selezione Italiana dell’importante riconoscimento gastronomico Bocuse d’Or, curata dal critico enogastronomico Luigi Cremona e dall’agenzia Witaly di Lorenza Vitali con De Cecco in veste di main sponsor. Giovedì 20 febbraio si è tenuta la sessione di cooking show con preparazione di piatti di pasta De Cecco ad opera dei cinque chef candidati, mentre venerdì 21 è stata la giornata dedicata alla gara vera e propria in cui Diego Rigotti del ristorante Maso Franch di Giovo (TN), Davide Zunino dell’Hotel de Paris di Sanremo (IM), Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo (TO), Alessandro Buffolino del ristorante La Terrazza dell’Eden di Roma e Cristiano Tomei del ristorante L’Imbuto di Lucca si sono sfidati per l’ambito titolo.

34

MONDO DE CECCO

La giuria, presieduta da Giancarlo Perbellini e Luigi Cremona e composta da chef internazionali tra cui Alfio Ghezzi, Romain Corbiere, Stephane Raimbault, Mauro Colagreco, Fabio Tacchella, Vito Mollica e Luciano Tona ed esperti giornalisti del settore come Roberto Mostini e Luigino Filippi, ha avuto il compito di eleggere il vincitore, con l’aiuto dei food designer Alessia Cipolla, Mauro Olivieri, Paolo Barichella e del food photographer Lido Vannucchi. L’attenzione della giuria è stata carpita da Diego Rigotti che, sia con il piatto a base di pesce che con la maestosa presentazione del piatto a base di maiale, ha ottenuto il Bocuse d’Or italiano qualificandosi per la successiva semifinale europea di Stoccolma. (g.d’o.)■


Festa a Vico e Chef Emergente di Giorgio D’Orazio

SUCCESSO DELL’ALTA QUALITÀ DE CECCO AL CIRCOLO CANOTTIERI DI NAPOLI E TRA LE STRADINE DI VICO EQUENSE

DA SINISTRA, DUE OSTESS DELLA DE CECCO AL CIRCOLO CANOTTIERI DI NAPOLI AL CENTRO, IL CRITICO ENOGASTRONOMICO CREMONA CON GIOVANNI ALLEONATO (IN CAMICIA) E IL DIRETTORE DI MONDO DE CECCO MARCO CAMPLONE A DESTRA, UN MOMENTO DELL’EDIZIONE 2013 DI CHEF EMERGENTE

I

l trionfo del cibo di alta qualità. Quattro giorni in cui l’attenzione del mondo enogastronomico internazionale si è spostata tra Napoli e Vico Equense, nella penisola sorrentina, è questo il bilancio delle due importanti manifestazioni “Chef Emergente Sud Italia” e “Festa a Vico”, tenute in Campania tra il 7 e l’11 giugno 2014 con l’obiettivo di promuovere e sostenere la ristorazione italiana di alta qualità. A Napoli, nell’esclusivo Circolo dei Canottieri, si è svolto il Premio Miglior Chef Emergente del Sud, vinto da Cristoforo Trapani del ristorante Piazzetta Milù di Castellammare di Stabia, mentre a Vico Equense c’è stata la kermesse a più alto indice di stellati, Festa a Vico, che ha celebrato la sua undicesima edizione dal tema “i Maestri”. Naturalmente, i due eventi sono stati accomunati da una scelta: per entrambi infatti la pasta è stata una sola, De Cecco, perché chi nella preparazione di un piatto deve trasmettere la propria creatività e maestria non può che

scegliere una pasta di alta qualità, capace di tenere la cottura e assicurare consistenza, sapore e fragranza anche dopo essere stata passata in padella. E così i migliori chef emergenti del Sud hanno dato vita ad una serie di ricette con diversi formati di pasta De Cecco, il gruppo di Fara San Martino main sponsor di entrambi gli eventi. Due note significative della manifestazione di Vico sono state la cena di gala di beneficienza presso il ristorante “O’ Saracino”, dove si sono dati il cambio ai fornelli solo grandi chef stellati – tra i quali Bobo Cerea, Pino Cuttaia, Andrea Berton, Moreno Cedroni, Mauro Uliassi e naturalmente il padrone di casa Gennaro Esposito – e il concerto sotto le stelle di Stefano Bollani sul palco del complesso turistico Le Axidie. Da ricordare che De Cecco era presente anche nell’edizione 2013 di Festa a Vico e Chef Emergente. ■

MONDO DE CECCO

35


Ironman

P

er tre giorni, dal 30 maggio al primo giugno, Pescara ha ospitato una delle più importanti e competitive manifestazioni sportive del calendario nazionale, l’Ironman, l’Internazionale del Triathlon in cui passione per lo sport, tenacia e dolce vita si fondono per dar vita ad un evento unico “made in Abruzzo”. Un vero e proprio evento che ha colorato la città con l’entusiasmo di migliaia e migliaia di triatleti nazionali e internazionali, accompagnatori, appassionati e semplici curiosi che amano lo sport e il vivere sano. E proprio un corretto stile di vita, con una sana alimentazione di base oltre alla pratica di attività sportive, è il trait d’union tra De Cecco e la serie italiana di IRONMAN 70.3. Il Gruppo De Cecco ha scelto di siglare la partnership con l’Ironman, a conferma di una serie di valori di “qualità della vita” che guidano da 128 anni ormai la tradizione aziendale. Inoltre è parte integrante e fondamentale di ciascun IRONMAN proprio il “Pasta Party”, il cuore di ogni evento e il punto di incontro e interscambio sociale tra tutti i triatleti partecipanti per fare il pieno di energia prima di affrontare la competizione sportiva e così De Cecco ha

QUATTRO MOMENTI DELL’IRONMAN 70.3 CHE HA ENTUSIASMATO PESCARA IL LOGO DE CECCO HA ACCOMPAGNATO GLI ATLETI E GLI SPETTATORI

36

MONDO DE CECCO

PASTA PARTY DE CECCO PER GLI ATLETI DEL TRIATHLON

voluto anche in questa occasione farsi promotore ed anzi ambasciatore della pasta di alta qualità, un brand ormai consolidato in tutto il mondo che è sinonimo di bontà made in Italy ma che proprio in questa regione trova le proprie radici. Gli atleti e gli ospiti presenti all’edizione di Ironman Italy 2014, hanno potuto gustare infatti la pasta De Cecco nel villaggio “Pasta party d’Autore” allestito in prossimità della Fontana di Cascella, direttamente sul mare, riconoscendo in ogni piatto una sapiente e tradizionale qualità che connota tutti i prodotti aziendali e che va ben oltre la pasta (declinata anche nelle tipologie integrale e di kamut molto apprezzate dagli sportivi). Un’ulteriore conferma che fa di questa storica azienda, anche per tutti gli atleti, un punto di riferimento della migliore qualità alimentare italiana. (g.d’o.) ■


MONDO DE CECCO

37


Adriano Consalvi IL DECANO/ IN AZIENDA DAL ’62, PER TUTTI È IL RAGIONIERE «ERANO ALTRI TEMPI, SI LAVORAVA ANCHE IL SABATO E LA DOMENICA. E IL PRIMO DELL’ANNO SI FACEVA L’INVENTARIO PERCHÉ SOLO QUEL GIORNO POTEVA FERMARSI LA PRODUZIONE».

A

driano Consalvi è il decano del personale del Gruppo De Cecco, da dipendente a dirigente in pensione, è per tutti il ragionier Consalvi, anche da consulente un vero e proprio punto di riferimento per l’andamento aziendale. Quando è cominciata questa lunga storia tra lei e la De Cecco? «Sono entrato a lavorare in azienda il 20 gennaio del 1962 e sono stato assunto il primo di febbraio, ma la De Cecco fa parte dei miei ricordi da sempre e continua ad essere la mia quotidianità. Sono nato a Fara San Martino, a 400 metri dal Pastificio, i miei fratelli Natale, Emilio e Luigi hanno lavorato in De Cecco e oggi i miei figli Fabio, al Marketing, e Paolo, alla direzione amministrativa degli uffici di New York, lavorano in De Cecco». È cambiato qualcosa da quando è andato in pensione? «Nulla, appena sono andato in pensione la proprietà mi ha assunto come consulente, il lavoro che facevo prima lo sto facendo ancora adesso, è una continuità che mi rende molto felice». Qual è stata la prima impressione in De Cecco oltre 50 anni fa? «Quella di chi si sente fortunato. Mi presentai agli uffici di pomeriggio, allora c’era il direttore amministrativo Tagliani, quando arrivai si alzò dalla scrivania e mi disse di sedermi al suo posto. Fui titubante e lui insistette dicendomi di fare tutto il suo lavoro, una mole immensa come prima esperienza a freddo: quando stai per affogare, mi disse, io sto qua pronto per riprenderti. Mi mise alla prova dandomi carta bianca ma andai bene, allora si faceva tutto a mano, c’era un librone con 12 conti. La sera tornavo a casa stordito ma mi accorgevo quotidianamente di acquisire esperienza e capacità».

38

MONDO DE CECCO

Il ragionier Consalvi era famoso per essere sempre uno dei primi ad entrare e uno degli ultimi ad uscire dagli uffici aziendali. «Erano altri tempi, si lavorava anche il sabato e la domenica. E il primo dell’anno si faceva l’inventario perché solo quel giorno poteva fermarsi la produzione. Io poi sono sempre stato un pignolo, quindi ho sempre cercato di dare qualcosa di più sul posto di lavoro. Dicevo: De Cecco ti dà lo stipendio, ti fa vivere bene, e tu trattala come se fosse casa tua. Così mia moglie mi disse una volta di portarmi il letto in azienda!» In mezzo secolo lei ha vissuto una crescita notevole della De Cecco, quando si è accorto che stava diventando un leader mondiale? «Quella della De Cecco è una storia straordinaria, iniziata da un molino a Fara nell’Ottocento e proseguita in Abruzzo, in Italia e nel mondo fino ad oggi. Ci sono stati il Pastificio e il Molino di Pescara, che hanno cessato l’attività rispettivamente nel 1998 e ’99, nel 1997 è iniziata la produzione a Ortona, dieci anni dopo è nato il Centro direzionale Il Molino, ma il momento in cui abbiamo percepito che la De Cecco diventava un colosso mondiale credo sia il periodo iniziato nel 1979 con l’acquisto dei terreni per il nuovo stabilimento di Caldari». In tutti questi anni, grazie alla tecnologia, la gestione contabile si è trasformata ma non è mai cambiata la meticolosità con cui il ragionier Consalvi svolge le sue mansioni. Con orgoglio e un po’ di gelosia mostra il “Libro dei Soci” che dal 1927 arriva ai giorni nostri. «Vede da qui comincia la mia grafia, poi sono arrivati i calcolatori, i computer e io mi sono adattato, anche con le novità ultramoderne. Ancora adesso mi ci impegno ogni giorno e mi tengo sempre aggiornato. Forse un giovane potrebbe metterci un po’ meno tempo di me, chissà, ma io in ogni caso non mi arrendo». (g.d’o.)■


Davide Di Luca di Giorgio D’Orazio

IL GIOVANE/ LAVORA NEL SITO PRODUTTIVO DI CALDARI HA 23 ANNI ED È STATO ASSUNTO DICIANNOVENNE «APPREZZO PARTICOLARMENTE L’IMPEGNO E IL SACRIFICIO DEI MIEI COLLEGHI, NONCHÉ IL MIO, PER FAR IN MODO CHE IL PRODOTTO SIA ECCELLENTE E CHE SODDISFI IL CONSUMATORE».

D

avide Di Luca ha 23 anni, lavora nel sito produttivo di Caldari di Ortona ed è il più giovane dipendente del Gruppo De Cecco.

Quando ha cominciato in De Cecco e di cosa si occupa oggi? «Ho cominciato circa 5 anni fa, nel novembre del 2009, e attualmente mi occupo del confezionamento». Come trova l’ambiente di lavoro e cosa apprezza in particolare? «Lo trovo ottimo. Due cose che apprezzo particolarmente sono l’impegno e il sacrificio dei miei colleghi, nonché il mio, per far in modo che il prodotto sia eccellente e che soddisfi al 100% l’esigenza del consumatore». Se pensa al Gruppo De Cecco, cosa le viene in mente e che percezione crede ne abbia il mondo esterno? «Per me è un onore appartenere alla De Cecco e pensando a questo grande gruppo mi viene in mente un’ azienda di livello mondiale che da oltre 100 anni produce pasta di una qualità eccellente e della quale tutto il mondo riconosce ormai la serietà e la professionalità». A che futuro e prospettive pensa, per la sua carriera, in questa azienda? «Sono un ragazzo di soli 23 anni e quindi è normale che abbia grandi prospettive in merito alla mia carriera, specialmente all’interno di questa azienda dove lavoro da quando ne ho 19 di anni. Non nascondo infatti che mi farebbe un enorme piacere, e allo stesso tempo mi riempirebbe d’orgoglio, anche un cambiamento di settore operativo, penso ad esempio agli uffici, dove magari potrei mettere a frutto il diploma da ragioniere programmatore conseguito pochi mesi prima di entrare in De Cecco». ■

MONDO DE CECCO

39


VI OFFRIAMO SOLO IL MEGLIO. PER TRADIZIONE.

I Grani. La nuova linea di prodotti da forno garantita De Cecco. Dalla passione per la qualità e dall’amore per le ricette della tradizione nascono “I Grani De Cecco”. Gustosi snack e pani fragranti, fonti di fibre, da assaporare a tavola e nel tempo libero, che soddisfano anche i palati più esigenti. Perché con De Cecco è facile volersi bene, in ogni momento della giornata.

Ricerca di mercato GPMI© su una pre-selezione di prodotti innovativi presenti sul mercato italiano, condotta da IRI su 12.000 consumatori con più di 15 anni, svoltasi a dicembre 2013. www.prodottodellanno.it cat. Sostitutivi pane.

www.igranidececco.it


Il Precetto pasquale di don Emiliano Straccini, parroco di Fara S.M. e Civitella M.R.

E

’ giunto all’ottavo anno il Precetto pasquale dei lavoratori faresi, momento di incontro e di preghiera con la realtà industriale del territorio fortemente voluto dall’Arcivescovo metropolita di Chieti – Vasto Monsignor Bruno Forte. Cominciammo nel piazzale del Convento della SS.ma Trinità in un pomeriggio primaverile e da allora l’ attesa, le emozioni e la gioia sono le stesse per le diverse industrie e per ogni uomo che con il suo impegno collabora all’opera creatrice di Dio. Si è cercato con messaggi forti di far sì che ogni azienda possa essere luogo non soltanto di interessi economici ma di aggregazione, di collettività, di comunità dove il “noi” aiuti a superare atteggiamenti di chiusura, di egoismo e di ogni forma di individualismo. Il lavoro è l’ambito dove si creano esperienze significative, dove si vive insieme per

più ore al giorno, dove c’è bisogno dell’altro, dove si va alla ricerca di condivisione, nella reazione a quanto invece divora i rapporti umani, scambi interpersonali creando a volte spersonalizzazioni di ogni tipo. La De Cecco s.p.a., che da subito ha sposato l’idea e ne è parte attiva nella organizzazione logistica, ha fatto tesoro di un’ occasione unica nel suo genere per ribadire il suo sforzo quotidiano nel servizio a quanti sono direttamente coinvolti nella grande e complessa attività economica. A Fara ogni giorno c’è gente che arriva da luoghi diversi o che vi risiede, gente che parte e ritorna nelle proprie case, gente che vorrebbe essere soddisfatta e gratificata dalla qualità non solo del proprio lavoro ma soprattutto dalla qualità delle relazioni da costruire su logiche di accoglienza e gratuità, di giustizia e non solo su una ri-

MONDO DE CECCO MONDO / ISSUE DE CECCO 1 / 2014

41


42

MONDO DE CECCO


MONSIGNOR BRUNO FORTE DURANTE IL PRECETTO PASQUALE ALLA SUA SINISTRA DON EMILIANO STRACCINI

MONDO DE CECCO

43


sposta alla logica del guadagno e del profitto. Si è cercato annualmente di accogliere un annuncio forte e pieno di speranza per una porzione di popolo che con grande dignità cerca di servire la causa comune, così come scriveva padre Bruno Forte sul il Sole 24 ore il 29 giugno 2010: “Dove muoiono le grandi speranze, trionfa il calcolo di bassa lega: alle ragioni del vivere e del vivere insieme, si sostituisce la rivendicazione dell’immediatamente utile e conveniente, la protesta fondata nell’interesse dall’ottica breve, spesso ottusa e velleitaria. La fine delle ideologie e la frantumazione che ne è conseguita appare così veramente come la pallida avanguardia dell’avvento dell’idolo, che è il relativismo totale di chi non ha più alcuna fiducia nella forza della verità. Siamo malati di assenza, poveri di speranza e di grandi ragioni: dove manca la passione per la verità, tutto è permesso, nulla dà gioia duratura... Come far risuonare in questo contesto la “buona novella”? come accendere nei cuori il desiderio più nobile e alto, più necessario e profondo, la nostalgia del Totalmente Altro?

Queste questioni meritano la più seria attenzione da parte di tutti”. L’assemblea nella sala Sagittario del Camerlengo, che ospita colori variegati e volti sorridenti, segno altissimo di comunione, è convocata per ascoltare il risuonare della notizia della speranza, che sproni ciascuno e tutti a risvegliare nel proprio cuore e nella propria storia la nostalgia di Dio perché si possa davvero celebrare la Pasqua, sognando “la Chiesa sempre più popolo della carità, testimone della gioia e della speranza che non delude, libera e generosa nel suo impegno al servizio della giustizia per tutti, del dialogo fra tutti e della pace che solo così può nascere stabilmente fra gli uomini”. Amo esprimere gratitudine alla Proprietà e agli amministratori unitamente alle istituzioni, ai partecipanti e a tutti coloro che permettono questo nostro annuale e atteso incontro di luce in Cristo. ■


LE TOCCANTI PAROLE DELL’ARCIVESCOVO BRUNO FORTE «LA CHIESA SEMPRE PIÙ POPOLO DELLA CARITÀ TESTIMONE DELLA GIOIA E DELLA SPERANZA CHE NON DELUDE, LIBERA E GENEROSA».

I LAVORATORI DELLA DE CECCO CONSEGNANO I DONI ALL’ARCIVESCOVO A SINISTRA, IL DIRIGENTE DELLA DE CECCO UMBERTO DI PRIMIO MENTRE LEGGE IL DISCORSO CELEBRATIVO DAVANTI AGLI OSPITI

MONDO DE CECCO

45


NOI VI OFFRIAMO SEMPRE IL MEGLIO. VOI GUSTATELO QUANDO VOLETE.

Grissinotti De Cecco. Tutto il piacere del grano khorasan KAMUT ® in uno snack buono e bio. Dalla passione per la qualità e dall’amore per le ricette della tradizione nascono i Grissinotti, gustosi snack biologici di grano khorasan KAMUT ® della linea “I Grani De Cecco”. Impastati solo con olio extravergine d’oliva e arricchiti con semi di lino e semi di zucca, i Grissinotti sono fonte di fibre. Per volersi bene in ogni momento della giornata.

Ricerca di mercato GPMI© su una pre-selezione di prodotti innovativi presenti sul mercato italiano, condotta da IRI su 12.000 consumatori con più di 15 anni, svoltasi a dicembre 2013. www.prodottodellanno.it cat. Sostitutivi pane.

www.igranidececco.it


Premio Media Key Award LO SPOT TELEVISIVO DELLA DE CECCO IDEATO DALL’AGENZIA STV DDB PREMIATO COME MIGLIOR FILM PUBBLICITARIO

A SINISTRA, UN MOMENTO DELLA PREMIAZIONE SUL PALCO DEL TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO NELLA FOTO DI DESTRA, L’ATTORE MICHELE LA GINESTRA IN UN FOTOGRAMMA DELL’ORMAI CELEBRE SPOT

L

o scorso 27 novembre, al Teatro Elfo Puccini di Milano, durante il Galà dei Winner degli spot, l’evento che per eccellenza celebra i migliori film pubblicitari, una giuria di 43 esperti in comunicazione e pubblicità ha premiato l’ultimo spot televisivo De Cecco come il migliore nell’ambito alimentare per il 45° Media Key Award. A condurre la serata è stato Germano Lanzoni di fronte a un parterre composto dalle più importanti agenzie di pubblicità, case di produzione e aziende nazionali. I filmati in concorso erano 186, selezionati fra quelli in onda dal 1 luglio 2012 al 15 ottobre 2013. Fra questi, la giuria ha scelto, per l’ambito alimentare, lo spot De Cecco interpretato dall’attore Michele La Ginestra, nei panni di un uomo in cucina alle prese con la preparazione di un buon piatto di pasta. Un’impresa facile solo se si conosce “il segreto di una buona pasta: la pasta!”.

Ideato dalla nota agenzia stv DDB sotto la direzione creativa di Aurelio Tortelli con l’art Gabriele Goffredo e prodotto dalla Fargo Film con la regia di Luca Miniero, lo spot riesce a comunicare con grande immediatezza e un tono familiare e rassicurante i valori della pasta De Cecco: “solo grano superiore macinato grosso nel mulino De Cecco e acqua purissima della nostra sorgente”. Un invito a fare di Pasta De Cecco una buona abitudine quotidiana. A ritirare con soddisfazione il premio sono saliti sul palco Giovanni Alleonato, direttore marketing della De Cecco, Gabriele Goffredo e Carmelo Cadili, art director e account planning della stv DDB. ■

MONDO DE CECCO

47


Festa della Repubblica a New York I RINGRAZIAMENTI DEL CONSOLE D’ITALIA NEGLI USA PER LA PARTECIPAZIONE DELLA DE CECCO ALLA CELEBRAZIONE

D

a oltre un secolo, la pasta De Cecco è presente nel mercato statunitense. Questo dettaglio rende scontata la presenza in prima linea dell’azienda di Fara San Martino nella celebrazione americana della nostra Festa della Repubblica. A New York, nella prestigiosa sede del Consolato Italiano, la sera del 2 giugno scorso, personalità politiche e rappresentanti del mondo economico statunitense e italiano hanno apprezzato la pasta De Cecco utilizzata per il party. Il Console generale d’Italia a New York, Natalia Quintavalle, il 17 giugno ha inviato una lettera ufficiale di ringraziamento a Marco De Ceglie, Ceo di Pmi, l’azienda De Cecco oltreoceano. A rendere ancora più godibile la serata, a fianco di De Cecco, c’erano altri nomi nobili dell’industria tricolore: da Ferrero a Brooks Brothers a San Pellegrino.

Tra le curiosità del programma della celebrazione della Repubblica Italiana, va citata la caccia al tesoro, ricerca di oggetti e presenze in luoghi significativi in Italia, svoltasi a Manhattan con lo scopo di richiamare l’attenzione sul contributo che gli italiani hanno dato alla città di New York. Oltre 150 persone italiane e straniere hanno percorso Manhattan da sud a nord. Per un giorno, il quartiere più importante della metropoli più famosa del mondo è stato visto con occhi diversi. (m.c.) ■

QUI SOPRA, LA PUBBLICITÀ DELLA DE CECCO A TIMES SQUARE A DESTRA IN ALTO, MARCO DE CEGLIE (CEO DI PMI) A DESTRA IN BASSO, MOMENTO DEL PARTY CON I PRODOTTI DE CECCO

48

MONDO DE CECCO


Rassegna stampa

T

anta tv, radio e quotidiani. E, poi, riviste specializzate, magazine patinati e, dulcis in fundo, l’oceano tempestoso del web. Negli ultimi tempi, De Cecco è stata particolarmente presente sui media nazionali. I grandi appuntamenti, come l’inaugurazione delle due nuove linee di produzione di Caldari di Ortona e il lancio del new brand I Grani, hanno catalizzato l’attenzione dei giornalisti sulla nostra azienda. La rassegna stampa ci ricorda tanti momenti importanti e soddisfazioni destinate a vincere l’inesorabile trascorrere del tempo. Pescando nel mucchio, ecco che c’è il premio Eletto Prodotto dell’Anno 2014 per l’Innovazione ottenuto dal bakery, la linea di sostitutivi del pane appena lanciata. I Grani, sulla scia di tutti gli altri prodotti griffati De Cecco, si sono fatti apprezzare per l’altissimo livello qualitativo e per la bontà. De Cecco ha fatto parlare di sé, in termini lusinghieri, anche nel corso delle due Fiere internazionali del food alle quali ha partecipato: l’Anuga di Co-

lonia e il Cibus di Parma. Essere De Cecco significa ricevere visite di persone altolocate nel proprio stand, come a Colonia, quando è arrivato l’ambasciatore d’Italia a Berlino, Elio Menzione. Essere De Cecco significa anche realizzare un libro di ricette ideate dagli chef più illustri, Pasta Damare, e vincere il premio Food&Book. Tra un premio e l’altro, tra un’iniziativa e un’inaugurazione, e sempre sotto i riflettori dei mezzi d’informazione, la nostra azienda ha portato a casa un risultato di bilancio che, alla luce della crisi imperante, ha dell’incredibile. Un titolo su tutti per ricordare un exploit invidiato: “De Cecco brinda ai risultati: Ebtda da record per il terzo venditore mondiale”. Lo ha pubblicato il Sole24Ore il 14 aprile scorso. E, poi, ce n’è uno che evidenzia la vocazione internazionale dell’azienda: “Missione Russia per De Cecco”. E’ del quotidiano economico Italia Oggi. (m.c.) ■

MONDO DE CECCO

49


50

MONDO DE CECCO


Per darvi una grande

pasta italiana selezioniamo i grani migliori del mondo.

Noi di De Cecco produciamo solo

proteico. Da tutto ciò creiamo la nostra

pasta di alta qualità, nel rispetto della

miscela perfetta, la maciniamo nel nostro

nostra tradizione ultracentenaria. Per

mulino e impastiamo a freddo la semola

offrirvi questa eccellenza non basta un

a grana grossa con l’acqua purissima

solo grano. Ecco perché selezioniamo

della nostra sorgente. Dopo la trafilatura

i migliori, raccolti in Italia e in tutto il

al bronzo e una lenta essiccazione che può

mondo, quelli maturati nelle condizioni

durare fino a 48 ore, la pasta De Cecco

climatiche ideali. Ogni varietà viene

è finalmente pronta. È un processo lungo,

scelta per la sua par ticolare vir tù:

ma è una ricetta semplice, la stessa

il profumo, il sapore, il colore, l’apporto

che seguiamo da più di 125 anni.

www.dececco.it


Dall’amore della Famiglia De Cecco per le cose fatte bene nasce una famiglia di oli Extra Vergine di grande qualità. Tra questi l’Esclusivo, frutto di un’attenta selezione di oli italiani. Il suo profumo arricchisce ogni pietanza, esaltandone il gusto grazie alla sua preziosa nota fresca e fruttata. Ad ognuno il suo sapore, a tutti il gusto di una qualità unica. Perché di De Cecco ce n’è una sola. www.dececco.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.