Mondo De Cecco - Settembre 2017

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MONDO

N.6

SETTEMBRE-SEPTEMBER 2017 MONDO DE CECCO 1


www.dececco.it

Anche le opere d’arte richiedono un metodo.

Noi di De Cecco difendiamo da sempre il valore di una pasta fatta a regola d’arte. Solo semola di grana grossa impastata a freddo con acqua purissima, essiccata lentamente e trafilata al bronzo, cosÏ come vuole la tradizione. Un saper fare che siamo orgogliosi di aver mantenuto vivo nel tempo e che altrimenti sarebbe andato perduto. Un metodo antico e sapiente che potete ritrovare ogni giorno nel sapore unico della pasta De Cecco.


editoriale / editorial di Marco Camplone

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iù grande e più internazionale. Il numero 6 di Mondo De Cecco ha una doppia versione, italiano e inglese, per rispondere a un' esigenza: essere globale come il marchio che rappresenta. Da oggi in poi, parleremo la nostra lingua e quella nel business e non escludiamo di aprirci a ulteriori traduzioni. Nulla è casuale. Mondo De Cecco continua a crescere sulla scia della casa madre, il cui fatturato si è inerpicato a quota 447,5 milioni di euro, con un’ Ebitda di 48,8 milioni e 257,8 milioni di ricavi. Nel numero scorso, lo Speciale dei 130 anni, è stato segnato il record di copie diffuse, ben 18.500. Ci sono state due ristampe, di cui una in inglese e una in abbinamento con il quotidiano Il Centro. La nuova formula affianca l’inglese all’italiano e tocca più argomenti, che rimarcano la vocazione internazionale del Gruppo. La diffusione è di tremila copie, sempre che non si riveli necessario rimettere in moto la rotativa. Le pagine sono 72 e anche questo è un record. Siamo stati a Sao Paulo e due volte a Bruxelles. Abbiamo fatto incetta di premi e ci siamo seduti al fianco di grandi personaggi. Il tutto senza dimenticare di gettare uno sguardo al passato, ricco di storie e aneddoti, da cui apprendiamo l’arte di guardare al futuro. Futuro che, Borsa o non Borsa, sarà all’insegna della grande qualità dei prodotti griffati De Cecco. Oggi come 131 anni fa, domani come oggi. Tra le chicche inserite nel numero 6 di Mondo De Cecco, c’è una foto, inviataci dall’avvocato teramano Carlo Antonetti, della nostra pasta esposta nel museo di Wimbledon, il tempio del tennis inglese e mondiale. Una busta di pasta del formato Racchette De Cecco tra le memorabilie dello sport più iconico. Un articolo racconta la genesi di questa produzione attraverso le parole del campione Nicola Pietrangeli. Tra le fascinose pagine con le fotografie in bianco e nero, testimonianza dell’epoca che fu, ci sono quelle dedicate a monsignor Capovilla, di cui di recente si è occupato anche la Rai Storia con il programma “Grandi discorsi della storia”, condotto a Aldo Cazzullo. Il segretario particolare di papa Giovanni XXIII, scomparso pochi mesi fa all’età di 100 anni, invitò il Santo padre, fiaccato dai lavori del Concilio ecumenico Vaticano II, ad affacciarsi al balcone di piazza San Pietro. Lì, davanti allo spettacolo delle migliaia di fiaccole accese e commosso per l’applauso dei fedeli, papa Roncalli pronunciò, a braccio, il celebre discorso della luna, il cui incipit è ancora nitido: «Cari figlioli, sento le vostre voci…». Capovilla visitò lo stabilimento di Fara nel 1970. La De Cecco era, proprio come oggi, un simbolo del Made in Italy. •

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igger and more international. Number 6 of Mondo De Cecco has a double version, Italian and English, to answer to a specific need: be global as the brand it represents. From now, we are going to speak our language and that of business and we do not rule out the possibility to open ourselves to other translations. Nothing is coincidental. Mondo De Cecco continues to grow in the wake of the mother company, whose income is increased up to 447.5 million of Euros, with an Ebitda of 48.8 million and 257.8 million of revenues. In the last number, the Special edition of 130-years, the record of sold copies was marked, a whopping 18,500. There have been two reprints, one in English and one in conjunction with the Abruzzo newspaper Il Centro. The new formula accompanies English to Italian and it is about several topics that highlight the international vocation of the group. The spread is of three thousand copies, as long as it is not necessary to restart the rotary press. Pages are 72 and this is also a record. We have been in São Paulo and two times in Brussels. We've been hoarded of prizes and we have sat together with great characters. All this without ever forget to take a look to the past, full of stories and anecdotes, from which we can learn the art of looking to the future. Future that, Stock Exchange or not Stock Exchange, it will be with all the signs of quality De Cecco branded products. Today, like 131 years ago, tomorrow like today. Among the gems inserted in the number 6 of Mondo De Cecco, there is a photo, sent by the lawyer from Teramo, Carlo Antonetti, of our pasta exhibited in the Wimbledon Museum, the English and worldwide tennis temple. A pasta envelope of Racchette De Cecco among the sport memorabilia more iconic. An article tells the genesis of this production through the words of the Champion Nicola Pietrangeli. Among the fascinating pages with the photographs in black and white, a testimony of the time it was, there are those dedicated to Monsignor Capovilla, who has also recently been involved with the RAI program "The Great Speeches of History", led by Aldo Cazzullo. The special secretary of Pope John XXIII, dead a few months ago at the age of 100, invited the Holy Father, tired of the works of the ecumenical Vatican II Council, to overlook to the balcony of St. Peter's Square. There, in front of the show of thousands of torchlight and touched by the applause of the faithfuls, Pope Roncalli pronounced, off the cuff, the famous speech of the moon, whose incipit is still clear: «Dear children, I hear your voices ...». Capovilla visited the factory in Fara in 1970. De Cecco was, just like today, a symbol of Made in Italy. •



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Editore/Editor F.lli De Cecco di Filippo Fara S. Martino S.p.A. 66015 Fara San Martino (CH) Direttore Responsabile/Editor in chief Marco Camplone marcocamplone@dececco.it Direzione/Amministrazione/Redazione Management/Administration/Editorial office Via Filippo De Cecco 66015 Fara San Martino (CH) T. +39 0872 9861 / F. +39 0872 980426 dececco@dececco.it www.dececco.it Progetto grafico/Graphic Design Leo Margiotti Stampa/Printing Grafiche Martintype Fotografie/Photography Federico Deidda (Imago Project) Foto editoriale/Editorial photo Federico Deidda (Imago Project) Rubrica/Article Michela Di Michele

Finito di stampare Settembre 2017 Printing completed in September 2017

Tiratura 3.000 copie - Distribuzione gratuita Distribution 3.000 copies - Complimentary copy

Reg. Tribunale di Chieti N.3 del 16/02/98 Spedizione in a.p. 70% - Filiale di Chieti PP.TT. - Legge 662/96 Numero 6 - Anno XVIII Chieti Court Legislation N.3 of 16/2/98 Dispatch in postal subscription 70% Post and Telegraph Chieti Branch - Law 662/96 Number 6 - Year XVIII


sommario contents

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Bilancio 2016 col vento in poppa 2016 balance sheet with fair winds

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Pasta artigianale? Ma mi faccia il piacere Homemade pasta? It's a nonsense!

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De Cecco porta al Parlamento europeo la cultura della Dieta Mediterranea De Cecco brings to the European parliament the culture of the Mediterranean Diet

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Premio Carli al presidente Carli award to the chairman

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La festa della Repubblica italiana a San Paolo del Brasile Italian Republic Celebration in SĂŁo Paulo Brazil

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Itqi, in Belgio doppio trionfo De Cecco Itqi, double De Cecco triumph in Belgium

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Addio a monsignor Capovilla visitò il pastificio nel 1970 Farewell to monsignor Capovilla He visited the pasta factory in 1970

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Gnocchetti di Zita con frutti di mare

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Il fascino di una storia iniziata 131 anni fa The charm of a story begun 131 years ago

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Pasta, dal neolitico ad oggi attraverso le citazioni dell'antica Roma Pasta, from neolithic to the present day through the quotations of the ancient Rome

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Così la pasta divenne racchetta So pasta became racket

Gnocchetti of Zita with seafood

Fara, dove osano le aquile Fara, where eagles dare

Rockin'1000 quando i sogni diventano realta’

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Pescati dalla rete From the web

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Rockin'1000 when dreams come true'

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Bilancio 2016 col vento in poppa 2016 balance sheet with fair winds

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rescere in un mercato che arretra. Ce l’abbiamo fatta anche nell'ultimo anno. I dati del 2016 sono inequivocabili: la pasta ha subìto una contrazione dell’1,4 per cento, mentre De Cecco è cresciuta del 7,2 per cento. La qualità paga, su questo non ci sono dubbi. Ogni giorno, in tutto il mondo, viene ribadito che i nostri prodotti sono in vetta alla classifica del segmento Premium, quello dell’eccellenza. Ne siamo orgogliosi! Il fatturato ha fatto segnare un altro record, passando da 416,4 milioni di euro del 2015 a 447,5 milioni, con un +5,7 per cento che non ha bisogno di commenti. Il margine operativo lordo è salito del 18 per cento, a 49 milioni. L’utile si è assestato a 56 milioni (+ 19%). Sono numeri da quotazione in Borsa, ha scritto al riguardo la giornalista Roberta Scagliarini del Corriere della Sera, sulle pagine dell’inserto economia. La comparsa di De Cecco nel porto delle aziende quotate è atteso da tempo e genera molte attenzioni. E’ questo il momento? Ce la caviamo con una battuta in sintonia con il nostro prodotto: l’acqua bolle a 100 gradi. Significa che quando sarà il momento, quando arriverà la bollitura, saremo pronti a gettare la pasta, come si dice nel linguaggio colloquiale. Il giro d’affari della nostra azienda, che festeggia i 131 anni di vita, è focalizzato sull’Italia ma con quote estere in costante crescita, tanto da far registrare un export da 137 milioni. Le crescite maggiori si registrano in Canada (+19,2%) e in Russia (+19%). Meritano una citazione le performance di paesi maturi come Francia (+6,7%), Germania (+4,1%), Usa (+3,3%) e Giappone (+2,4%). Attorno alla pasta sono cresciuti anche altri prodotti, nella piena esaltazione della Dieta Mediterranea. Citazione d’obbligo per la società olearia, che con 56 milioni di fatturato si è assestata al secondo posto, dopo Monini, nel panorama dei produttori italiani. •

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rowing in a backward market. We got it even in the last year. The data of 2016 are unmistakable: pasta has suffered a decrease of 1.4 percent, while De Cecco is increased of 7.2 per cent. Quality pays, there is no doubt. Every day, all over the world, it is reaffirmed that our products are at the top of the Premium segment, that one of excellence. We are proud of it. The turnover made another record, passing from 416.4 million of euros in 2015 to 447.5 million, with a +5.7 percent who does not need comments. The gross operating margin rose by 18 percent, at 49 million. Profit is amounted to 56 million (+ 19%). They are quotation numbers at the Exchange, has written the journalist Roberta Scagliarini of the Corriere della Sera, on the pages of the economy insert. The appearance of De Cecco in the haven of companies has been long-awaited and it generates many attentions. Is this the time? We're managing with a gag in line with our product: water boils at 100 degrees. It means when it's time, when boiling comes, we’ll be ready to bung the pasta in, as it is said in the colloquial language. The business turnover of our company, which celebrates 131 years of life, is focused on Italy but with foreign shares constantly growing, so much so that they record an export of 137 million. The best increases are recorded in Canada (+ 19.2%) and in Russia (+ 19%). They deserve a citation the performances of mature countries like France (+ 6.7%), Germany (+ 4.1%), US (+ 3.3%) and Japan (+ 2.4%). Around the pasta have grown up also other products, in the full exaltation of the Mediterranean Diet. A particular quotation for the oil company which, with 56 million in turnover, has settled itself at the second place, after Monini, in the Italian producers' scenario. •

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Pasta artigianale? Ma mi faccia il piacere Homemade pasta? It's a nonsense!

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a mi faccia il piacere”. Prendiamo in prestito una celebre frase di Totò per cominciare un discorso serio e chiarificatore su un argomento – la produzione artigianale – che è una palude dove disinformazione e speculazione non hanno più limiti. Eppure, il ministero delle Attività Produttive ha chiarito bene alcuni aspetti delle paste artigianali e ne ha delimitato il campo. La circolare ministeriale n. 168 del 10 novembre 2003 (pubblicata in G.U. n.4 del 7 gennaio 2004), al paragrafo F, Prodotti artigianali, riporta molto chiaramente proprio in riferimento alle paste alimentari, che «… talvolta viene fatto con una certa enfasi riferimento alla “produzione artigianale”,

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o you mind? It's a nonsense! We borrow a famous expression of Totò to begin a serious and clarifying argument – homemade production - which is a swamp where misinformation and speculation have no limits. But, the Ministry of Productive Activities has clarified some aspects of homemade pastas delimiting the field. The Ministerial Circular no. 168 of November 10, 2003 (published in G.U. january 7, 2004), paragraph F, Homemade products, reports very clearly with reference to the homemade pastas, that «... sometimes there is too much emphasis about «homemade production», as if it were a guarantee of organoleptic

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come se si trattasse di una garanzia di qualità organolettica, nutritiva, o sanitaria superiore». Si avverte che: «L’uso di diciture quali “lavorato a mano" e simili è ingannevole quando soltanto alcune fasi secondarie e collaterali della produzione sono fatte a mano» e quindi: «…diciture “lavorato a mano” e simili potranno essere apposte unicamente qualora le fasi di impasto, trafilatura, taglio ed essiccazione della pasta siano state effettuate in tutto o per la maggior parte a mano e non anche quando la manualità abbia riguardato unicamente fasi secondarie come lo svuotamento dei sacchi di semola, il riempimento delle tramogge, il dosaggio degli ingredienti o il confezionamento». Peraltro si dice molto chiaramente che: «E’ vero che l’uso di diciture concernenti le caratteristiche del metodo di produzione costituisce una garanzia fornita al consumatore sul metodo, ma non si traduce di regola, anche in un aumento della qualità del prodotto finito in termini di caratteristiche ingredientistiche, nutrizionali, chimico-fisiche, organolettiche ed igienico-sanitarie». Infine si riporta che «…la presenza di una struttura organizzativa tipicamente artigianale e/o familiare è caratterizzata dal basso numero di addetti e soprattutto dall’incidenza dell’apporto umano e personale nella produzione. Questo aspetto concerne, ovviamente ed unicamente, le caratteristiche dell’azienda. Pertanto non può in alcun modo

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quality, nutritive, or superior healthcare». It is perceived that: «The use of words such as "handmade" and similar is deceptive when only some secondary and collateral phases of production are hand-made» and thus: «..."handmade" and similar words can be affixed only if the phases of dough, drawing, cutting and drying of pasta have been done handmade completely or for the most part and not even when dexterityhas concerned only secondary stages such as the emptying of semolina sacks, the filling of hoppers, the dosage of the ingredients or the packaging». It is also very clearly explained that: «It is true that the use of terms relating to the characteristics of production method is a guarantee provided to the consumer on the method, but it does not translate as a rule, also in an increase of quality of the finished product in terms of ingredient, nutritional, chemical-physical, organoleptic and sanitary characteristics». Finally it is stated that: «... the presence of a typically homemade and / or familiar organizational structure is characterized by the low number of employees and above all by the impact of the human and personal contribution in production. This aspect of course, concerns, the characteristics of the company. Therefore it cannot in any way be used to present the products as superior in quality. The


essere utilizzato per presentare i prodotti come superiori nella qualità. L’azienda artigianale non può cioè trasformare la sua qualifica giuridica in un elemento di qualità dei prodotti finiti…» Quindi, le paste cosiddette artigianali si caratterizzano in quanto prodotti di un’azienda di dimensioni ridotte e non certo per definizione come prodotti di alta qualità. In Italia, per via di una disinformazione costante e in larga misura voluta, si è data un’accezione completamente diversa: artigianale è buono, industriale no. Allora, quali devono essere i criteri per classificare le paste in commercio? La pasta ha una sua definizione di legge, ma ad oggi non ci sono aggiornamenti di legge che tengano conto del progresso tecnico e conoscenze scientifiche sulla pasta. Una pasta di alta qualità non ha una definizione di legge, ma il mondo scientifico ne ha ben delineato le caratteristiche. Numerosi sono gli studi al riguardo. Secondo la letteratura scientifica, una pasta di alta qualità deve allo stesso tempo avere «buone proprietà di texture e cottura; colore giallo omogeneo; flavour simile a quello del grano maturo; perdite di amminoacidi essenziali contenute; minima formazione di composti con effetto antinutrizionale» – V. Giannetti, M. Boccacci Mariani, P. Mannino – flavour e furosina come marker per valorizzare la tradizionale pasta di grano duro Made in Italy - Tecnica Molitoria gennaio 2017. In sostanza, in questa definizione, da un lato ci sono caratteristiche di tenuta in cottura e consistenza e dall’altro aspetti organolettici di colore,

homemade company cannot transform its legal status into a quality element of the finished products...» So, the so-called handmade pastas are characterized as products of a company of reduced dimensions and not by definition as products of high quality. In Italy, due to a constant and done in purpose disinformation, it has been given a completely different: meaning: homemade is good, industrial no. So what should be the criteria for classifying pastas on the market? The pasta has its own definition of law, but currently there are no updates of law that take account of technical progress and scientific knowledge of pasta. A high quality of pasta does not have a legal definition but the scientific world has clearly outlined the features. Numerous are the studies at this regard. According to the scientific literature, a high quality pasta must have at the same time «good texture and cooking properties; homogeneous yellow color; flavor similar to that of ripe wheat; loss of essential amino acids contained; minimum formation of compounds with anti-nutritional effects» - V. Giannetti, M. Boccacci Mariani, P. Mannino - flavor and furosin as a marker to enhance the traditional durum wheat pasta Made in Italy - Milling Technique January 2017. Basically, in this definition, there are by one side cooking characteristics and consistency and by the other side aspects of organoleptic color, perfumes, flavors and nutritionals, connected to the heat damage induced by the drying of the pasta. The firmness cooking is the key feature.Italian pas-

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profumi, sapori e nutrizionali, legati al danno termico indotto dall’essiccazione della pasta. La tenuta in cottura è la caratteristica fondamentale. La pasta italiana è diventata famosa nel mondo per questo aspetto. Per tale motivo da sempre le paste migliori sono state prodotte con grani nazionali miscelati con grani ricchi di glutine di alta qualità di importazione (vedi Renato Rovetta, Industria del pastificio, Hoepli Milano, 1929). Fino agli anni ’50 era famosissimo il grano Taganrog, proveniente dall’omonimo porto situato sul Mar Nero. All’epoca era utilizzato da tutti i produttori di paste di alta qualità, da nord a sud. Spesso – e qui Totò ci torna in soccorso (“Ma mi faccia il piacere”) – si evidenzia come pregio la non uniformità di cottura e colorazione delle paste artigianali. Cottura non uniforme vuol dire una pasta scadente, che va consumata molto al dente altrimenti scuoce (proprio per questo motivo è tipico di molti pastifici artigianali indicare sulla confezione un tempo di cottura molto inferiore rispetto al reale, cioè a scomparsa dell’animella). Lo stesso vale per il colore della pasta. La pasta al bronzo cambia di colore perché l’impasto non è gestito correttamente, per questo è difficile da produrre e richiede arte. E’ sufficiente modificare la percentuale di acqua di impasto che la pasta al bronzo da giallina diventa sbiancata e ruvida e viceversa. Ricordiamo che per i pastai di una volta l’arte nel fare la pasta al bronzo significava produrla di colore giallino e non ruvida e sbiancata (si veda Rovetta). La pasta è fatta di sola semola e acqua, ed è uno dei prodotti più semplici e naturali che esista. Una volta cotta, deve profumare solamente di grano e il colore deve essere giallo paglierino come la semola. E’ sufficiente prendere della semola e confrontare il colore. Colori più intensi della pasta sono dovuti a sostanze innaturali che si formano con l’essiccazione ad alta temperatura. Oggi esiste un metodo di analisi (determinazione della furosina) che permette di misurare queste alterazioni (danno termico). (P. Resmini - Processo di pastificazione e qualità - Tecnologie Alimentari 1995; M.A. Pagani, I. De Noni, P. Resmini- Filiera produttiva e danno termico della pasta alimentare secca – Tecnica Molitoria 1996). Nelle tecnologie in uso della pasta ci sono due tipologie di essiccazione: l’alta temperatura e la bassa temperatura, che influenzano fortemente la qualità della pasta. Il mondo scientifico è concorde nel valutare come critico l’effetto dell’alta temperatura per i seguenti motivi: provoca perdita della lisina oltre 25-30% ( è un aminoacido essenziale); determina minor solubilità delle proteine e probabilmente una minor digeribilità delle stesse (significa che due paste con lo stesso contenuto proteico hanno caratteristiche nutrizionali diverse); porta alla formazione di AGEs, composti avanzati della reazione nei processi di essiccazione ad alta temperatura, non pre-

ta has become famous in the world for this aspect. For this reason best pastas have always been produced with national grains mixed with grains rich of gluten of high quality import (see Renato Rovetta, Pasta Factory, Hoepli Milano, 1929). Until 1950s it was very famous the Taganrog grain, which came from the homonymous harbor located in the Black Sea. At that time it was used by all the high quality pasta manufacturers, from North to South. Often – and here Totò comes to the rescue ("Do you mind? nonsense!") – the uneven cooking and color of handmade pastas is underlined as a quality. Uneven cooking means a poor quality pasta, which has to be eaten “al dente” otherwise it overcooks (for this reason it is typical of many pasta factory to indicate on the packaging a cooking time much inferior than real, that is to say, letting the sweatbreads disappear). It’s the same for the color of the pasta. The bronze pasta changes its color because the dough is not handled properly, so it is difficult to produce it and it requires art. It is sufficient to modify the percentage of water of dough that the bronze paste becomesfrom light yellow to whiten and rough and vice – versa. We remember you that for the pasta maker of the past the art in making the bronze pasta meant to produce a light yellow color pasta and not a rough and whiten one(see Rovetta). The pasta is made only of semolina and water, and it is one of the simplest and more natural products that exists. Once cooked, it must only smell of grain and the color must be straw yellow as the semolina. It's enough to take semolina and compare the color. Too much intense colors of pasta are due to unnatural substances that are formed with the high drying temperature. Today there is a method of analysis (furosin determination) that allows to measure these alterations (Heat damage). (P. Resmini - Pasta process and Quality Food Technologies 1995; M.A.Pagani, I. De Noni, P. Resmini- Production Line and Heat Damage of the Dry Food Pasta – Milling Technique 1996). In the pasta technologies currently in use there are two types of drying: high temperature and low temperature, which strongly affect the pasta quality. The scientific world agrees in assessing the effect of high temperature as critical, for the following reasons: it causes loss of lysine over 25-30% (is an essential amino acid); it determines a less protein solubility and probably a less digestibility of themselves (it means that two kind of pasta with the same protein content have different nutritional characteristics); it leads to the formation of AGEs, advanced compounds of reaction in the processes of high temperature drying, not present in the the raw material semolina. These effects are much more pronounced in the whole pastas (A. Marti, S. Cattaneo, F. Masotti, M.A.Pagani - Investigation on the heat damage of the whole pasta presMONDO DE CECCO 15


senti nella materia prima semola. Questi effetti sono molto più pronunciati nelle paste integrali (A. Marti, S. Cattaneo, F. Masotti, M.A. Pagani - Indagine sul danno termico della pasta integrale presente sul mercato italiano - Tecnica Molitoria, 2016). Le paste ad alta temperatura hanno valori di furosina molto più alti di quanto rilevabile nelle paste a bassa temperatura. Un articolo scientifico ha messo in evidenza che le paste artigianali, pur avendo in genere un basso livello di furosina, in realtà mantengono poco la cottura in particolare: «…alcune paste sono risultate di qualità sensoriale appena sufficiente». E’ il caso degli spaghetti artigianali di alcuni campioni della serie di Gragnano. «Il basso livello di furosina riscontrato in questi campioni fa ipotizzare l’uso di diagrammi di essiccazione a bassa temperatura, associabili, oltre che ad un limitato danno termico, anche a fenomeni di coagulazione proteica di entità trascurabile: tale quadro strutturale, dunque, può garantire un buon comportamento in cottura solo se la semola di partenza presenta proteine in grado di formare un reticolo compatto e indeformabile a temperature inferiori a quelle di gelatinizzazione dell’amido». (A. Marti, G. Bottega, C. Patacca, M.A. Pagani – Indagine sul danno termico della pasta secca e sue relazioni con le caratteristiche della materia prima e delle condizioni di processo - Tecnica Molitoria, Aprile 2013) Nella valutazione delle paste industriali, occorre seguire gli stessi criteri di qualità di tenuta in cottura, consistenza, organolettici e di danno termico. •

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ent on the Italian market - Milling Technique,2016). High temperature pastas have furosin values much higher than that found in low temperature pastas. A scientific article has highlighted that handmade pastas, though generally having a low level of furosin, actually overcook in particular: «... some pastas were found of a sensory quality barely enough». This is the case of the handmade spaghetti of the series of Gragnano. The low level of furosin found In these samples lets hypothesize the use of diagrams of low temperature drying, associable, beyond than to a limited heat damage, even to phenomena of protein coagulation of negligible importance: such structural framework, so can guarantee a good cooking behavior only if the starting semolina has got proteins that can form a compact and crushproof criss-cross at temperatures below those of gelatinization of the starch.» (A. Marti, G. Bottega, C. Patacca, M.A. Pagani – investigation on heat damage of dry pasta and its relationship with the characteristics of the raw material and of the process conditions – Milling Technique, April 2013) In the evaluation of industrial pastas, it is necessary to follow the same quality criteria for a firmness cooking, consistency, organoleptic and heat damage. •


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De Cecco porta al Parlamento europeo la cultura della Dieta Mediterranea De Cecco brings to the european parliament the culture of the Mediterranean Diet

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el segno della “alta qualità, arma vincente del Made in Italy”, la De Cecco ha organizzato un convegno nella sede del Parlamento europeo e, a seguire, una cena nella fascinosa ambasciata italiana presso il Regno del Belgio, in rue Emile Clause, Bruxelles. Un menu da favola: polvere di fegato grasso d'anatra ai frutti rossi, crudo di gamberi rossi e san pietro su crema di Grana Padano e infusi di peperoni, spaghetti De Cecco all'acqua di pomodoro e tartufi di mare, sadanini De Cecco con gamberi rossi coulis di melanzane affumicate e croccante di pane, lombo di agnello al finocchietto in crosta di cereali e crema di caprino, gelatina di arance con gelato al bergamotto. Cena preparata dallo chef tre stelle Heinz Beck e dalla sua brigata. Il tutto, datato 26 aprile, a conferma della vocazione internazionale della nostra azienda. L’incontro del pomeriggio è stato incentrato sull’importanza della Dieta Mediterranea, argomento molto sensibile di questi tempi e che colloca il cibo italiano sotto i riflettori di tutta Europa e non solo. I lavori sono stati aperti dal vice presidente del parlamento europeo David Sassoli, che ha ribadito i pregi della Dieta Mediterranea e l’importanza per la nostra economia. A seguire hanno preso la parola il vice presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro, Vincenzo Villani della De Cecco e Bernard O’Connors, socio della Nctm, noto studio legale internazionale esperto del settore food. Villani, direttore Controllo di qualità della De Cecco, ha ribadito il valore culturale e anche sanitario della produzione targata De Cecco. «Una pasta tradizionale, di alta qualità, essiccata a bassa temperatura, con tempi lenti di essiccazione e con un metodo unico, il Metodo De Cecco. Il mondo scientifico», ha aggiunto Villani, «ha ben descritto le caratteristiche della pasta di alta qualità che, poi, sono la sintesi della nostra pa-

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n the name of the "high quality, winning formula of Made in Italy, "De Cecco has organized a convention at The European Parliament and, subsequently, a dinner in the fascinating Italian embassy in the Kingdom of Belgium, in Rue Emile Clause, Brussels. An amazing menu: powder of duck foie gras with red fruits, raw red shrimp and San Pietro Fish on a cream of Grana Padano and infusions of peppers, De Cecco spaghetti with tomato water and sea truffles, De Cecco sedanini with red shrimps coulis of smoked aubergines and crunchy bread, lamb loin with fennel in cereal crust and goat's cream, orange jelly with bergamot ice cream. Dinner personally prepared by the three-star chef Heinz Beck and his brigade. All, dated April 26, at confirmation of our international vocation company. The afternoon meeting was centered on the importance of the Mediterranean Diet, a very sensitive topic of these times and placing the Italian food under the spotlight of all Europe and not only. The works have been opened by the vice president of European Parliament David Sassoli, who has reiterated the benefits of the Mediterranean Diet and the Importance for our economy. Then spoke the Vice President of the Agriculture Committee Paolo De Castro, Vincenzo Villani of De Cecco Company and Bernard O'Connors, a member of the Nctm, a well-known international legal studio expert in the food industry. Villani, De Cecco Quality Control Director, has reiterated the cultural and even the healthy value of the De Cecco production. "A traditional pasta, of high quality, dried at low temperature, with slow drying times and with an unique method, the De Cecco method. The scientific world, "has added Villani, "has well described the characteristics of the high quality pasta which, then, are the synthesis of our pasta. According to the scientific literature a high pasta quality must at the same time have "good


ELENA BASILE, AMBASCIATRICE ITALIANA PRESSO IL REGNO DEL BELGIO, CON IL FRANCOBOLLO "DE CECCO 130 ANNI" ELENA BASILE, ITALIAN AMBASSADOR AT THE KINGDOM OF BELGIUM, WITH THE "DE CECCO 130 YEARS STAMP"

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IL DIRETTORE CONTROLLO QUALITÀ DELLA DE CECCO, VINCENZO VILLANI DE CECCO CONTROL QUALITY MANAGER, VINCENZO VILLANI

sta. Secondo la letteratura scientifica, una pasta di alta qualità deve allo stesso tempo avere “buone proprietà di texture e cottura; colore giallo omogeneo; flavour simile a quello del grano maturo; perdite di amminoacidi essenziali contenute; minima formazione di composti con effetto antinutrizionale” (V. Giannetti, M. Boccacci Mariani, P. Mannino – Flavour e Furosina come marker per valorizzare la tradizionale pasta di grano duro Made in Italy – Tecnica Molitoria Gennaio 2017). La pasta De Cecco presenta proprio queste caratteristiche di pasta di alta qualità, nel rispetto una tradizione che si tramanda, di generazione in generazione, dal 1886. Ha caratteristiche veramente uniche legate alla materia prima e al processo. La pasta De Cecco è il risultato di molte scelte attente di qualità fatte sulla materia prima e sul processo mirate a dare un prodotto distintivo di alta qualità con caratteristiche uniche sul mercato. Questo è il Metodo De Cecco, che inizia con una selezione attenta delle diverse partite di grano coltivate in Italia e nel resto del mondo, analizzate da un punto di vista merceologico, tecnologico e di sicurezza alimentare, per ricercare le migliori e con le caratteristiche idonee per fare una pasta di alta qualità. Dal grano si ottiene la semola, preparata fresca nel mulino De Cecco 22 MONDO DE CECCO

texture and cooking properties; homogeneous yellow color; flavor similar to that of ripe wheat; loss of essential amino-acids contained; minimum formation of compounds with anti-nutritional effect "(V. Giannetti, M. Boccacci Mariani, P. Mannino - Flavor e Furosine as a marker to enhance the traditional durum wheat pasta Made in Italy - Molitoria Technique January 2017). De Cecco's pasta presents itself these characteristics of high quality pasta, with the respect to a tradition that is passed on from generation to generation since 1886. It has got features really unique connected to the raw material and to the process. De Cecco’s pasta is the result of many careful choices of quality made on the raw material and the process focused to give a distinctive high quality product with unique features on the market. This is the De Cecco method, which begins with a careful selection of the different batches of wheat cultivated in Italy and in the rest of the world, analyzed from a commodity, technology and food safety point of view, searching for the best ones and with the appropriate features to make a high quality pasta. From the grain you get the semolina, freshly prepared in the De Cecco’s mill placed next to the pasta factory.


DA SINISTRA, IL DEPUTATO PAOLO DE CASTRO E IL VICEPRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO DAVID SASSOLI AT LEFT, THE DEPUTIES PAOLO DE CASTRO AND VICE PRESIDENT OF EUROPEAN PARLIAMENT DAVID SASSOLI

collocato accanto al pastificio. La semola è a grana grossa con caratteristiche uniche di qualità per preservare il glutine e mantenere il sapore dolce tipico della semola. La semola viene impastata con acqua fredda per mantenere inalterate le caratteristiche della materia prima e poi l’impasto viene estruso con trafila al bronzo. Successivamente, la pasta De Cecco viene essiccata a bassa temperatura con lunghi tempi, che seppure onerosi per l’azienda, preservano le naturali caratteristiche della materia prima semola e, quindi, del grano. La pasta De Cecco, inoltre, ha una certificazione di prodotto». La seconda parte della giornata è stata caratterizzata dalla cena preparata da Beck e offerta da De Cecco nella residenza dell’ambasciatrice italiana presso il Regno del Belgio, Elena Basile, che ha ricevuto il omaggio il folder del francobollo “130 anni De Cecco”. Presente anche l’ambasciatore italiano presso l’UE Maurizio Massari e altri ambasciatori di paesi mediterranei: del Portogallo, Antonio Alves Machado; della Spagna, Juan Aristegui Laborde; di Malta, Ray Azzopardi. Da rimarcare la presenza di alcuni deputati europei come Renata Briano, Paolo De Castro, Lorenzo Cesa, Luigi Morgano, Patrizia Toia ed Elisabetta Gardini. •

Semolina is a grain large type with unique characteristics of quality to preserve gluten and maintain the sweet flavor typical of the semolina. The semolina is kneaded with cold water to keep the characteristics of the material unaltered before and then the dough is extruded with bronze wire drawing. Then, De Cecco's pasta is dried at low temperature with long times, which although they are onerous for the company, they preserve the natural characteristics of the raw material semolina and then of the wheat. De Cecco’s pasta has also a product certification". The second part of the day has been characterized by the dinner prepared by Beck and offered by De Cecco in the residence of the Italian ambassador at the Kingdom of Belgium, Elena Basile, who received the tribute of the "130 Years De Cecco" stamp folder. There was also the Italian Ambassador at the EU Maurizio Massari and other country Mediterranean ambassadors: from Portugal, Antonio Alves Machado; from Spain, Juan Aristegui Laborde; from Malta, Ray Azzopardi. It is important to note the participation of some European deputies like Renata Briano, Paolo De Castro, Lorenzo Cesa, Luigi Morgan, Patrizia Toia and Elisabetta Gardini. • MONDO DE CECCO 23


L'AZIENDA PROTAGONISTA DI UN CONVEGNO INTRODOTTO DAL VICE PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO DAVID SASSOLI THE COMPANY PROTAGONIST OF A CONFERENCE INTRODUCED BY THE VICE PRESIDENT OF THE EUROPEAN PARLIAMENT, DAVID SASSOLI

ALCUNI MOMENTI DELLA CENA NELL' AMBASCIATA ITALIANA PRESSO IL REGNO DEL BELGIO A DESTRA, L'AMBASCIATRICE ELENA BASILE CON IL CONSULENTE DELLA DE CECCO RENZO LABARILE E IL DIRETTORE DI MONDO DE CECCO MARCO CAMPLONE SOME MOMENTS OF DINNER IN THE ITALIAN AMBASSADOR AT THE KINGDOM OF BELGIUM AT RIGHT, THE AMBASSADRESS ELENA BASILE WITH THE DE CECCO CONSULTANT RENZO LABARILE AND THE MONDO DE CECCO DIRECTOR MARCO CAMPLONE

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UNA CENA DI GALA NELLA FASCINOSA SEDE DELL'AMBASCIATA ITALIANA PRESSO IL REGNO DEL BELGIO A GALA DINNER IN THE CHARMING LOCATION OF THE ITALIAN EMBASSY AT THE KINGDOM OF BELGIUM

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Premio Carli al presidente Carli award to the chairman

PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO AL CAPITANO D'AZIENDA PER LA BRILLANTE CARRIERA AL VERTICE DELLA DE CECCO PRESTIGIOUS AWARD TO THE COMPANY CAPTAIN FOR THE BRILLIANT CAREER AT THE DE CECCO SUMMIT

MAURO MORETTI CONSEGNA IL PREMIO CARLI A UN SORRIDENTE FILIPPO ANTONIO DE CECCO MAURO MORETTI DELIVERS THE CARLI AWARD TO A SMILING FILIPPO ANTONIO DE CECCO

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Chi era Guido Carli Who was Guido Carli

Guido Carli (Brescia, 28 marzo 1914 - Spoleto, 23 aprile 1993) era e rimane uno dei uomini più in vista della cosiddetta Prima Repubblica. Fu dirigente d'azienda, economista e politico italiano, nonché governatore della Banca d'Italia dal 1960 al 1975. Iniziò la sua carriera nel 1937 come funzionario all'IRI. Dopo un'esperienza al Fondo monetario internazionale, divenne presidente del Mediocredito dal 1953 al 1956 e poi Ministro del commercio con l'estero nel governo Zoli (19 maggio 1957 - 1º luglio 1958). Presidente del Crediop (gennaio 1959 - agosto 1960), nell'ottobre 1959 venne nominato direttore generale della Banca d'Italia, di cui divenne governatore nell'agosto 1960, sostituendo Donato Menichella e assumendo al contempo la carica di presidente dell'Ufficio italiano dei cambi. Restò in carica fino al 18 agosto 1975, quando rassegnò le dimissioni per motivi mai stati completamente chiariti. Fu presidente di Confindustria dal 1976 al 1980. Venne eletto senatore come indipendente della DC nel 1983 e nel 1987. Fu anche presidente dell'Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni) dal 1989 al 1991, nonché ministro del Tesoro. Guido Carli (Brescia, March 28, 1914 - Spoleto, April 23, 1993) was and remains one of the most prominent men of the so-called First Republic. He was an Italian businessman, economist and politician, and governor of the Bank of Italy from 1960 to 1975. He began his career in 1937 as an official at IRI. After an experience at the International Monetary Fund, he became president of the Mediocredito from 1953 to 1956 and later Minister of the Export Trade in the Zoli government (19 May 1957 - 1 July 1958). President of Crediop (January 1959 - August 1960), in October 1959, he was appointed General Manager of the Bank of Italy, of which he became governor in August 1960, replacing Donato Menichella and at the same time becoming the President of the National Foreign Exchange Office. He remained in office until August 18, 1975, when he tendered his resignations for reasons that have never been completely clarified. He was president of Confindustria from 1976 to 1980. He was elected senator as DC independent in 1983 and in 1987. He was also president of Assonime (Association of Italian Joint-stock Company) from 1989 to 1991, as well as Minister of the Treasury.

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ra i 15 rappresentanti delle Eccellenze italiane insignite dell’ottavo “Premio Guido Carli” c’è anche Filippo Antonio De Cecco. Il riconoscimento alla carriera - una medaglia in bronzo coniata dal Poligrafico e Zecca dello Stato - è stato consegnato nel corso di una cerimonia nella splendida sala della Regina a Montecitorio, Roma. L’elenco dei vincitori, come da tradizione, è di assoluto prestigio: Paolo Astaldi (presidente Gruppo Astaldi), Vincenzo Boccia (presidente di Confindustria), Andrea Bonomi (presidente e fondatore Gruppo Investindustrial), Claudio Costamagna (presidente Cassa Depositi e Prestiti), Sergio Dompé (presidente Gruppo Dompé), Oscar Farinetti (fondatore Eataly), Rosario Fiorello (artista), Alessandro Garrone (vice presidente esecutivo Erg), Lilli Gruber (giornalista, conduttrice di ‘Otto e Mezzo'), Ida Colucci (giornalista, direttrice TG2), Alessandro Orsini (direttore dell'Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale dell'Università LUISS Guido Carli), Paolo Panerai (amministratore delegato e Fondatore Class Editori), Renzo Rosso (presidente di OTB e fondatore di Diesel), Francesco Starace (amministratore delegato e direttore generale Enel Spa), oltre al già citato Filippo Antonio De Cecco. Tante e articolate le motivazioni del premio intitolato all’ex ministro nonché fondatore dell’università Luiss, ma tutte caratterizzate dalla meritocrazia e dal riconoscimento per l’impegno profuso nell’ambito della solidarietà. Citazione d’obbligo per Rosario Fiorello perché non era mai successo che il mondo dello spettacolo si aggiudicasse il Carli. Il Premio, ideato da Romana Liuzzo, presidente dell'Associazione Guido e Maria Carli e nipote di Carli, si è svolto con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ha avuto come media partner il Corriere della Sera. La giuria, presieduta da Gianni Letta, era composta da Barbara Palombelli, Debora Paglieri, Fedele Confalonieri, Monica Maggioni, Carlo Cimbri, Mario Orfeo, Urbano Cairo, Giovanni Malagò, Antonio Patuelli, Ornella Barra, Giuseppe Recchi, Mauro Moretti, Matteo Marzotto, Roberto Rocchi. «Il premio Carli vuole unire e non dividere», sottolinea Romana Liuzzo, «per una sera almeno le differenze di pensiero coesistono, e divergenze vengono messe da parte. Tutto nel nome di un uomo che ha reso grande l'Italia: lo dimostrano i nostri premiati e il parterre bipartisan». •

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mong the 15 representatives of the Italian Excellencies Awarded of the eighth "Guido Carli Award " there is also Filippo Antonio De Cecco. The career Award – One Bronze medal coined by Polygraphic and National mint - was delivered during a ceremony In the splendid Queen Room at Montecitorio, Rome. The list of winners, as tradition, is of a great prestige: Paolo Astaldi (president of Astaldi Group), Vincenzo Boccia (president of Confindustria), Andrea Bonomi (president and founder of Investindustrial Group), Claudio Costamagna (President of Deposit and Loan Bank), Sergio Dompé (President of Dompé Group), Oscar Farinetti (founder of Eataly), Rosario Fiorello (artist), Alessandro Garrone (Executive Vice President of Erg), Lilli Gruber (Journalist, conductor of 'Otto e Mezzo'), Ida Colucci (Journalist, director of TG2), Alessandro Orsini (Director of the Observatory for theInternational Security Of LUISS Guido Carli University), Paolo Panerai (Managing Director and Founder Class Publishers), Renzo Rosso (president of OTB and founder of Diesel), Francesco Starace (Managing Director and General Manager of Enel Spa), in addition to the above mentioned Filippo Antonio De Cecco. Many and articulate the motivations of the award titled to the ex-minister and founder of the Luiss University, but all characterized by meritocracy and recognition for the task devoted solidarity. Mandatory quotation for Rosario Fiorello because it never happened that the show business could win the Carli award. The award, designed by Romana Liuzzo, President of the Association Guido and Maria Carli "and Carli's nephew, was held with the patronage of the Presidency of the Council of Ministers and as a media partner the "Corriere della Sera". The committee, chaired by Gianni Letta, was composed of Barbara Palombelli, Debora Paglieri, Fedele Confalonieri, Monica Maggioni, Carlo Cimbri, Mario Orfeo, Urbano Cairo, Giovanni Malagó, Antonio Patuelli, Ornella Barra, Giuseppe Recchi, Mauro Moretti, Matteo Marzotto, Roberto Rocchi. "The Carli Award wants to join and not separate», Romana Liuzzo underlines, «for one night at least the differences of thought coexist, and divergences come put aside. All this in the name of a man who has made Italy great: it is proved by our awarded ones and by the bipartisan parterre». •

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La festa della Repubblica Italiana a San Paolo del Brasile Italian Republic Celebration in São Paulo Brazil

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on poteva esserci occasione migliore della Festa della Repubblica italiana per ribadire l’importanza della pasta De Cecco nella celebrata e ricca offerta del Made in Italy in Brasile. Nel prestigioso Iate Clube di San Paolo, lo scorso 2 giugno, 800 ospiti hanno apprezzato le “Penne al Pesto De Cecco” e “I Rigatoni pomodorini, mozzarella e basilico” (i colori della nostra bandiera…) sapientemente preparati dallo chef Rodolfo De Santis. L’evento ha visto la partecipazione del gotha dell’imprenditoria italiana e brasiliana e di numerosi rappresentanti delle istituzioni dei due Paesi. «Desidero in primo luogo ringraziare De Cecco per il prezioso contributo dato in occasione della celebrazione del 71° anniversario della Repubblica italiana», ha scritto in una nota ufficiale il Console generale d’Italia a San Paolo, Michele Pala. Tra le maggiori aziende presenti alla Festa, troviamo Fiera Milano, Intesa San Paolo, Costa Crociere, Pirelli, Maserati, Ducati, Natuzzi, Campari, Martini, Rosso Pomodoro, Ferrero, Illy, Lavazza e Azimut Brasil. Decisamente importante la copertura offerta dai media all’evento tricolore. Da sottolineare il programma televisivo Record News della Rete Record, il secondo maggiore network dello stato sudamericano, curato dalla giornalista Juliana Dariva. Per la De Cecco, i lavori sono stati coordinati e curati da Mirko Nuccio, il nostro resident sales manager South America, al quale è stata indirizzata la missiva del console Pala. Lo chef Rodolfo De Santis, allievo del maestro Heinz Beck alla Pergola di Roma, usa da sempre pasta De Cecco ed è una vera e propria star a San Paolo, dove nel giro di pochissimo tempo ha avviato un ristorante di successo, il Nino Cucina (8mila persone al mese…), una salumeria, un bar, un’attività di catering e, come se non fosse sufficiente, ha già in cantiere l’inaugurazione di un secondo ristorante. «De Cecco è tra i principali player in Brasile nella pasta importata», dice Marco Fenili, direttore Overseas della De Cecco. «E si trova sugli scaffali dei maggiori gruppi distributivi nazionali e internazionali, tra i quali Pan de Azucar (appartenente all’insegna francese Casino) e Carrefour, oltre alla quasi totalità delle insegne locali brasiliane, che sono numerose e a volte meglio presenti nel singolo stato nel quale hanno la sede rispetto a quelle internazionali citate sopra. Ricordiamo che il Brasile è una confederazione di 26 stati e che la comunità di italiani di prima, seconda e terza generazione ammonta a circa 25 milioni di persone, con un consumo di pasta di circa 6 kg a persona, gran parte di grano tenero ma con incoraggianti crescite per quella di grano duro e premium, visto le fasce di consumatori alto-spendenti soprattutto a San Paolo e Rio de Janeiro, che ricercano un prodotto di

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here could be no better chance of the Italian Republic Celebration to reiterate the importance of De Cecco’s pasta in the celebrated and rich offer of Made in Italy in Brazil. In the prestigious Iate Clube of St. Paul, Last June 2, 800 guests enjoyed the "De Cecco Penne with Pesto Sauce" and "The Rigatoni with tomatoes, mozzarella and basil "(the colors of our flag ...) expertly prepared by the chef Rodolfo De Santis. The event saw the participation of Italian and Brazilian entrepreneurs gotha and many representatives of the institutions of the two countries. "I wish first thank De Cecco for the precious contribution given at the 71st anniversary of the Italian Republic Celebration ", has written in an official note the General Consul of Italy in Sao Paolo, Michele Pala. Among the major companies present at the Celebration, we can find Fiera Milano, Intesa San Paolo, Costa Crociere, Pirelli, Maserati, Ducati, Natuzzi, Campari, Martini, Rosso Pomodoro, Ferrero, Illy, Lavazza and Azimut Brasil. Definitely important the media coverage offered at the tricolor event. To emphasize the TV program Record News of the Rete Record, the second largest network of South America, curated by the journalist Juliana Dariva. For De Cecco, the works have been coordinated and curated by Mirko Nuccio, our resident sales manager South America, to whom has been addressed the missive of the consul Pala. The chef Rodolfo De Santis, student of Heinz Beck at Pergola Restaurant in Rome, has always used De Cecco’s pasta and he is a real star in Sao Paulo, where in a very short time has launched a successful restaurant, the Nino Cucina (8 thousand people a month ...), a deli, a bar, a catering activity and, as if it were not enough, he has already in the pipeline the inauguration of a second restaurant. «De Cecco is one of the Brazil's leading players of the imported pasta», says Marco Fenili, De Cecco Overseas Director. «And it's on the shelves of the major national and international distribution groups, amongst others such as Pan de Azucar (belonging to the French sign Casino) and Carrefour, in addition to almost all the brazilian local insignia, which are numerous and sometimes best present in the individual state in which they have the location than in the international ones mentioned above. We have to remember that Brazil is a confederation of 26 states and that the community of Italians of the first, second and third generation amounts to about 25 million people, with a pasta consumption of about 6 kg per person, much of it of common wheat but with an encouraging grow of durum wheat and premium wheat, seen the bands of high-spending consumers especially in Sao Paulo and Rio de Janeiro, who are looking for a qual-

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LO CHEF RODOLFO DE SANTIS HA CONQUISTATO GLI OSPITI CON DUE PORTATE DI PASTA DE CECCO THE CHEF RODOLFO DE SANTIS HAS SEDUCED THE GUESTS WITH TWO COURSES OF DE CECCO PASTA

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qualità. Nel 2016, De Cecco ha registrato un aumento del fatturato del 14% e una crescita di volumi del 10% rispetto all’anno precedente. Per il 2018», conclude Fenili, «abbiamo piani particolarmente ambiziosi. Vogliamo allargare ulteriormente il perimetro retail (vendita al dettaglio) in e quello ho.re.ca (ristorazione). Sul retail abbiamo guadagnato ulteriori 60 punti vendita nella prima parte dell’anno e contiamo di aprirne altri 40 entro la fine del 2017, continuando la progressione nel 2018. Circa ristoranti e hotel, stiamo lavorando su diversi progetti interessanti. In termini di assortimento, ci focalizzeremo sulla pasta, non solo di semola ma anche integrale e stiamo valutando le potenzialità del Bio. Inoltre, continueremo a far crescere anche tutte le altre tre gamme: sughi, oli e passate. Vogliamo essere riconosciuti, sempre maggiormente, come l’azienda ambasciatrice della cucina italiana di qualità in Brasile». •

ity product. In 2016, De Cecco has risen an increase of 14% in turnover and a growth of 10% in volumes over the previous year. For 2018», concludes Fenili, «we have particularly ambitious plans. We want to further enlarge the retail perimeter (retail) and ho.re.ca (catering). We have gained another 60 retail market outlets in the first part of the year and we count to open another 40 by the end of 2017, continuing the progression in 2018. We are working on several interesting projects about restaurants and hotels. In assortment terms, we will focus on the pasta, not only of semolina but also integral and we are evaluating the potential of Bio. In addition, we will continue to grow all the other three ranges: sauces, oils and passata. We want to be recognized, more and more, as the italian and Brazil quality cooking ambassador company.» •

RINGRAZIAMENTI COMPLIMENTI ALLA DE CECCO DAL CONSOLE ITALIANO MICHELE PALA SPECIAL THANKS TO DE CECCO COMPANY FROM THE ITALIAN CONSUL MICHELE PALA


PRESENTI NELL'EVENTO DELLA METROPOLI BRASILIANA ALCUNI DEI MAGGIORI MARCHI DEL MADE IN ITALY PRESENT AT THE EVENT OF THE BRASILIAN METROPOLE SOME OF THE MOST IMPORTANT BRANDS OF MADE IN ITALY

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Itqi, in Belgio doppio trionfo De Cecco Itqi, double De Cecco triumph in Belgium

CARLO AQUILANO HA RITIRATO IL PREMIO ITQI VINTO DA DE CECCO CARLO AQUILANO HAS CLAIMED THE ITQI AWARD WON BY DE CECCO

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II - Label 2 colors

UNA GIURIA DI CHEF INTERNAZIONALI HA PREMIATO CON L'AWARDS TRE STELLE LE FETTUCCELLE E I FUSILLI GIGANTI INTEGRALI A COMMETTEE OF INTERNATIONAL CHEFS HAS AWARDED WITH THREE STAR AWARDS THE FETTUCCELLE AND THE WHOLE GIANT FUSILLI

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n altro prestigioso riconoscimento internazionale per la De Cecco. Anzi, due. A Bruxelles (Belgio), le Fettuccelle N° 6 e i Fusilli Giganti Integrali N° 234 hanno ottenuto l’Awards Tre Stelle, il massimo premio dell’Itqi, International taste & Quality institute, organizzazione leader mondiale nella degustazione e promozione di alimenti e bevande dal gusto superiore. Per la nostra azienda è stata una gran bella soddisfazione, anche perché era alla prima partecipazione all’Itqi. «Abbiamo inviato dei prodotti per intenditori e siamo molto soddisfatti di questo epilogo anche perché è quello che ci aspettavamo», è stato il commento del Direttore vendite Italia Carlo Aquilano, che ha ritirato personalmente gli importanti e prestigiosi riconoscimenti. «Entrambi gli item, come da tradizione De Cecco, sono trafilati al bronzo. La Fettuccella è una via di mezzo tra la Fettuccina sottile e la Fettuccia più grossa. Dai prodotti, testati da una giuria di chef appartenenti alle più prestigiose associazioni di categoria, abbiamo ottenuto la conferma che il loro gusto e la loro consistenza sono da grandi chef». Il criterio di valutazione adottato dall’organizzazione Itqi è molto selettivo: con le Tre Stelle (quelle conquistate dalla De Cecco) sono premiati i prodotti considerati eccezionali, con un punteggio sopra al 90 per cento; le Due Stelle sono riservate ai prodotti ottimi, con punteggio tra l’80 e il 90 per cento; una Stella, infine, è per i prodotti notevoli, con il 70 e l’80 per cento del punteggio. La giuria era composta dalle maggiori associazioni europee di chef: Maîtres Cuisiniers de France, Academy of Culinary Arts, Hellenic Chefs Association, Académie Culinaire de France, Verband der Köche Deutschlands, Federación de Asociaciones de Cocineros de España, Federerazione dei Cuochi Italiana, Årets Kock of Sweden, Euro-Toques, Gilde Van Nederlandse Meesterkoks, Associação de Cozinheiros Profissionais de Portugal, Craft Guild of Chefs, Turkish Cooks Association, World Master Chefs Society (WMCS), Nordic Chefs Association (Nca). •

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nother prestigious international recognition for De Cecco. Rather, two. In Brussels (Belgium), Fettuccelle N° 6 and the Whole Giant Fusilli N ° 234 have got the Three Star Award, the top prize of the ITQI, International taste & Quality institute, world leader organization in tasting and promotion of top-quality food and beverages. For our company it has been a great pleasure, also because it was at the first participation at Itqi. "We have sent products for connoisseurs and we are very pleased with this epilogue also because it is what we expected, "has been the comment of the Italy Sales Director Carlo Aquilano, who has personally claim the important and prestigious awards. "Both items, as De Cecco tradition, are brass wire-drawing. The Fettuccella is a halfway between the thin Fettuccina and the bigger Fettuccia. From products, tested by a committee of chefs belonging to the most prestigious associations of category, we got the confirmation that their taste and texture are worthy of top chefs. "The criterion of assessment adopted by the Itqi organization is very selective: with the Three Stars (those won by De Cecco) are awarded the products considered exceptional, with a score above 90 percent; the Two Stars are reserved for the best products with scoring between 80 and 90 percent; Finally, a Star is for remarkable products, with 70 and 80 percent of score. The committee consisted of the best European association chefs: Maîtres Cuisiniers de France, Academy of Culinary Arts, Hellenic Chefs Association, Académie Culinaire de France, Verband der Köche Deutschlands, Federación de Asociaciones de Cocineros de España, Federerazione dei Cuochi Italiana, Årets of Sweden, Euro-Toques, Gilde Van Nederlandse Meesterkoks, Associação de Cozinheiros Profissionais de Portugal, Craft Guild of Chefs, Turkish Cooks Association, World Master Chefs Society (WMCS), Nordic Chefs Association (Nca). •

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Il fascino di una storia iniziata 131 anni fa The charm of a story begun 131 years ago

VI RACCONTIAMO LA DE CECCO IN UN VIAGGIO A PUNTATE WE ILLUSTRATE YOU THE DE CECCO THROUGH A SERIAL TRIP

1997

Oscar Luigi Scalfaro

Il presidente della Repubblica fa visita allo stabilimento di Fara San Martino. The president of the Republic visits the factory of Fara San Martino.

1998

Il molino di Fara Fara Mill

Il molino di Fara viene completamente ristrutturato con l'aggiunta di una terza sezione di macinazione. The Fara Mill is completely renovated with the addition of a third grinding section.

2001

F.A. De Cecco cavaliere del lavoro

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi consegna l'onorificenza al presidente della De Cecco The President of the Italian Republic Carlo Azeglio Ciampi consigns the Medal of Honour to De Cecco president.

2003

Certificazione ISO9001 ISO9001 Certification

La De Cecco ottiene la certificazione ISO9001. Il sistema di gestione della Qualità riguarda la corretta strutturazione dei processi aziendali volti a garantire un miglioramento continuo delle prestazioni, in modo da mantenere una qualità costante del prodotto e del servizio. De Cecco obtains ISO9001 certification. The quality management system concerns the correct structuring of the business processes to ensure a continuous improvement of performances, so to maintain a constant quality of product and service.

2004

150° anniversario della nascita del fondatore 150th anniversary of the founder's birth 1854-2004: 150° anniversario della nascita di Filippo Giovanni De Cecco, il fondatore dell'azienda. 1854-2004: 150th anniversary of Filippo Giovanni De Cecco’s birth, the founder of the company.


2005

Certificazione IFS IFS Certification

La De Cecco ottiene la Certificazione Intenational Food Standard. L'IFS è uno standard specifico per il settore alimentare che si configura come uno strumento operativo volto a qualificare i propri fornitori secondo requisiti di qualità, sicurezza e conformità alla normativa sui prodotti alimentari. De Cecco obtains International Food Standard Certification. IFS is a specific standard for the food sector that is configured as an operative instrument to qualify its suppliers according to quality, safety requirements and compliance regulations with the food products.

2006

I sughi pronti Prepared sauces

Viene lanciata la linea di sughi pronti sviluppata in collaborazione con il grande chef Heinz Beck. The line of prepared sauces is launched in collaboration with the great chef Heinz Beck.

2011

Certificazione EPD EPD certification

La dichiarazione ambientale di prodotto testimonia la volontà della De Cecco di comunicare con trasparenza gli effetti sull'ambiente della propria attività. The environmental product statement testifies the De Cecco's will to communicate with transparency the effects on the environment of its business.

2013

Nasce la linea bakery I Grani The Bakery line I Grani is born

De Cecco presenta al mercato la linea da forno I Grani, che nel 2014 viene eletta Prodotto dell'anno per l'Innovazione. De Cecco presents to the market the bakery line I Grani, which will be elected in 2014. Product of the Year for Innovation.

2015

Certificazione Halal Halal Certification

L'azienda ottiene la certicazione Halal, che garantisce la conformità dei prodotti alla dottrina islamica e risponde alle esigenze dei consumatori di fede mussulmana. The company obtains the Halal certification, which guarantees the conformity of the products to the Islamic doctrine and meets the needs of the consumers of Muslim faith.

4-fine / the end


Pasta, dal neolitico ad oggi attraverso le citazioni dell'antica Roma Pasta, from neolithic to the present day through the quotations of the ancient Rome Studenti Liceo D'Ascanio di Montesilvano (Pescara) Students D’Ascanio high school of Montesilvano (Pescara)

IL POETA ORAZIO NE PARLA NELLE SUE SATIRE E APICIO DESCRIVE CON MINUZIA I VARI CONDIMENTI THE POET HORACE TALKS ABOUT PASTA IN HIS SATIRES AND APICIO DESCRIBES IN DETAILS THE VARIOUS CONDIMENTS

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l termine pasta deriva dal latino pasta(m), con significato di farina con salsa che proviene a sua volta dal verbo passein/massein cioè impastare, modellare. Le origini della pasta, chiamata anche con altri nomi, possono risalire fin quasi all'età neolitica (circa 8000 a.C.), quando l'uomo cominciò la coltivazione dei cereali che ben presto imparò a macinare, impastare con acqua e cuocere o seccare al sole per favorirne la conservazione. La pasta è infatti un cibo che può essere definito universale, data la vastità di tracce storiche rintracciabili in tutto il continente euroasiatico. In passato e ancora oggi riveste una posizione particolarmente rilevante nell’alimentazione in Italia e in Cina dove si sviluppano due prestigiosi filoni di tradizione gastronomica che si completano a vicenda. La pasta, sembra appartenere alla tradizione Italiana sin dai tempi dell’antico impero romano. Numerose sono per l’appunto le citazioni fra gli autori classici che utilizzano il termine laganum per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. Orazio ne parla nelle sue Satire come di una pietanza a base di porri e ceci che pare fosse la sua cena abituale, preparata per lui da tre servi che lo attendevano al ritorno dalla sua passeggiata. … inde domum me ad porris et ciceri refero laganique catinum. [Orazio, Satire, 1, 6, 114] … quindi me ne torno a casa, al mio piatto di porri, di ceci e di lagane.

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he term pasta derives from Latin pasta (m), with the meaning of dough with sauce that derives also from the verb passein / massein that is knead, modeling. The origin of pasta, also called with other names, can date back to almost the Neolithic age (about 8.000 BC) when man began the cereal cultivation that he soon learned to grind, knead with water and bake or dry in the sun to favor their conservation. Pasta is indeed a food that can be defined universal, given the vastness of historical marks that can be traced across the Euro-Asian continent. In the past and still today it has a position particularly relevant in the nutrition in Italy and China, where have been developed two prestigious currents of gastronomic traditions that integrate each other. Pasta, seems to belong to the Italian tradition since the time of the ancient Roman Empire. Several are precisely the quotes among classical athors which use the term laganum to indicate a dough of water and flour, rolled and striped. Orazio speaks about it in his Satires as a dish based on leeks and chickpeas that seemed to be his usual dinner, prepared for him by three servants waiting for him back from his walk. … inde domum me ad porris et ciceri refero laganique catinum. [Horace, Satires, 1, 6, 114) ... so I come back home, to my dish of leeks, chickpeas and laganas.


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Della pietanza oraziana oggi restano tracce evidenti nella cucina irpina, in cui troviamo le laine o lagane con sugo e ceci, una sorta di grossi maltagliati - non a caso il termine laena riconduce al mantello - , preparati e stesi con il lainaturo, cioè con il matterello. Queste lagane acquisirono tanta dignità da entrare nel quarto libro del De re coquinaria di Apicio. Egli ne descrive minuziosamente i condimenti, tralasciando le istruzioni per la loro preparazione, facendo supporre che fosse ampiamente conosciuta. “Accipies frustra suminis cocta, pulpas piscium coctas, pulpas pulli coctas. Haec omnia concides diligenter. Accipias patellam aeneam, ova confringes in caccabum et dissolves. Adicies in mortarium piper, ligusticum, fricabis, suffundes liquamem, vinum, passum, oleum modice, reexinanies in caccabum, facies ut ferveat. Cum ferbuerit, et obligas. Pulpas quas subcultrasti in ius mittis. Substerne diploidem patinam aeneam et trullam plenam pulpae, et disparges oleum et laganum pones similiter. Quotquot lagana posueris, tot trullas inpensae adicies. Unum laganum fistula percuties, in superficiem pones. A superficie versas in discum, piper asperges et inferet.” [Prendi pezzi cotti di poppa di scrofa e carni cotte di pesci e carni cotte di polli. Spezzetta bene ogni cosa. Prepara una padella di rame; prendi delle uova, schiacciale in una pentola e sbattile. Metti nel mortaio: del pepe, del ligustico e lavorali; bagna con Salsa, col vino, col passito, moderatamente olio, getta nella pentola e fa’ che arrivi a bollire. Quando bollirà lega con l'amido. Getta nel sugo le carni tritate che hai preparato. Stendi una doppia sfoglia nella padella di rame e riempila di romaiolate di polpa. Cospargi d'olio e poni strati di pasta. Quanti strati avrai posto di lagane, altrettanti strati di trito. Spiana col matterello una sfoglia, ponila sulla superficie del pasticcio. Versa nel piatto, cospargi di pepe e porta in tavola].

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There are evident traces of the horacian meal today in the irpinian kitchen, where we find the lagana with sauce and chickpeas, a kind of big maltagliati – not at random the lagana word derives from the cloack– prepared and rolled out with the “laganaturo”, that is, with the rolling pin. These laganas gained so much dignity to enter in the fourth book of Apicius De re coquinaria. He describes the condiments carefully, omitting the instructions for their preparation, supposing that it was widely known. “Accipies frustra suminis cocta, pulpas piscium coctas, pulpas pulli coctas. Haec omnia concides diligenter. Accipias patellam aeneam, ova confringes in caccabum et dissolves. Adicies in mortarium piper, ligusticum, fricabis, suffundes liquamem, vinum, passum, oleum modice, reexinanies in caccabum, facies ut ferveat. Cum ferbuerit, et obligas. Pulpas quas subcultrasti in ius mittis. Substerne diploidem patinam aeneam et trullam plenam pulpae, et disparges oleum et laganum pones similiter. quotquot lagana posueris, tot trullas inpensae adicies. Unum laganum fistula percuties, in superficiem pones. A superficie versas in discum, piper asperges et inferet.” [Take cooked slices of sow and cooked meats of fish and cooked meat of chickens. Divide everything into pieces. Prepare a copper pot; take some eggs, squash them in a pot and beat them. Put in the mortar: some pepper, some lovage and work them; wet with sauce, with wine, with the raisin wine, moderately oil, throws in the pot and makes' that it begins to boil. When it boils, binds it with the starch. Throw in the sauce the chopped meat you have prepared. Stretch a double layer in the copper pot and fill it with ladleful of pulp. Oil and put layers of pasta. Put the same number of lagana layers and the same number of minced. Smooth with a rolling pin the pastry layer, put it on the surface of the minced. Pour it into the pot, sprinkle with pepper and put the food on the table].


Dalle parole di Apicio, le lagane risultano delle vere e proprie lasagne dei giorni nostri: per cucinarle bisognava, infatti, disporre strati alternati di composto di uova o carne con strati di laganum. Tale piatto si rintraccia parimenti nelle tavole più ricche quanto in quelle più frugali, ad accomunarle è infatti la considerazione tutta romana della mensa come un momento di convivialità, di godimento, non esclusivamente materiale. Dopo le conquiste orientali, anche per i ceti meno abbienti il pasto serale era divenuto un’immancabile ricreazione che riuniva la famiglia e segnava la fine della giornata. Nell'antica Roma era attribuita grande importanza al cibo, inteso non solo come alimento necessario alla vita, ma anche come mezzo di socializzazione, per cui erano importanti le modalità con cui esso veniva presentato agli ospiti e lo sfarzo che di solito caratterizzava i grandi banchetti offerti dalle famiglie più abbienti. Era in sostanza un modo efficace di comunicare, un’opportunità significativa di incontrarsi in un’atmosfera di grande euforia gastronomica. Accanto alla cucina elaborata dei ricchi prosperava la cucina frugale, casereccia si direbbe oggi, dei più poveri: era una sorta di gastronomia essenziale che, tuttavia, oltre ad essere più sana e semplice, non per questo mancava d’essere gustosa. I poveri prediligevano cibi semplici, in genere meno costosi, ma dai sapori genuini. L’esaltazione del valore della convivialità si riscontra anche all’interno del Liber catulliano dove, accanto ai carmina infuocati dall’amore contrastato per Lesbia, troviamo il topos dell’invito a cena nel Carmen XIII – una sorta di biglietto familiare rivolto all’amico Fabullo – in cui traspare la bellezza del tempo trascorso con gli amici, attorno a una tavola magari poco imbandita, ma allietata dal calore dell’amicizia (meros amores, affetto sincero), di una graziosa fanciulla e di buon vino, sottolineando come, a rendere un convito speciale, non bastino vivande abbondanti e di buona qualità. •

From the words of Apicio, the laganas seems to be our real lasagne of our days: to cook them it was necessary, in fact, to alternate layers of compound of eggs or meat with layers of laganum. Such dish can be found on the richest tables as in the most frugal ones, to compare them in fact is the roman consideration of the dining as a moment of conviviality, of enjoyment, not exclusively material. After the eastern conquests, also for the less fortunate social class the dinner meal was become an inevitable recreation that reunited the family and marked the end of the day. In the ancient Rome it was attributed a great importance to food, not only because it was necessary for life, but also as a way of socialization, for this reason it was important how it was presented to the guests and the splendor that usually characterized the great banquets offered by the most affluent families. It was essentially an effective way of communicating, an important opportunity to meet each other in a great atmosphere of gastronomic euphoria. Next to the elaborate kitchen of the riches prospered a frugal cooking, a homemade cooking it would be defined today of the poorest: it was a kind of essential gastronomy that, however, was not only healthier and simple, but it was also tasty. The poor preferred simple foods, generally less expensive, but with genuine flavors. The exaltation of the value of conviviality can be found also in the catullus Liber where, next to the Carmina inflamed by the contrasted love for Lesbia, we find the topos of the dinner invitation in Carmen XIII - a kind of family note addressed to the friend Fabullo - in which it shine through the beauty of the time elapsed with friends, around a table maybe not too laid, but cheered of the heat of friendship (meros amores, sincere affection), of a pretty girl and a good wine, emphasizing how, to make a special banquet, are no needed an abundant and good quality food. •

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Così la pasta divenne racchetta So pasta became racket Veronica Pazienza

L'EX CAMPIONE NICOLA PIETRANGELI RACCONTA L'IDEA VINCENTE DI PEPPE DE CECCO AGLI INTERNAZIONALI DI TENNIS THE EX-CHAMPION NICOLA PIETRANGELI NARRATES THE WINNING IDEA OF PEPPE DE CECCO AT THE INTERNATIONALS OF TENNIS

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R

acchetta: strumento con cui si colpisce una palla, formato da un manico, un fusto, una parte centrale che li unisce e il piatto delle corde. I materiali più usati per costruirla sono carbonio e grafite. Ma il dizionario ha dimenticato la semola di grano duro! Eh sì, perché nel 1993, da un'idea di Peppe Adolfo De Cecco, nacque il particolare formato di pasta che piace tanto agli sportivi e ai ragazzi. In quell’anno la De Cecco era uno degli sponsor degli Internazionali d’Italia a Roma e, proprio per questo grande evento al Foro Italico, venne creato un formato ad hoc che ebbe come testimonial il più grande tennista italiano di sempre: Nicola Pietrangeli. «Ricordo con piacere l’amicizia con i De Cecco e il loro entusiasmo per la partecipazione all’evento», racconta Pietrangeli, «mi piaceva portare i miei colleghi tennisti nello stand dell’azienda di Fara San Martino a mangiare le Racchette, formato che suscitava non poca curiosità, perché mai prima di allora le racchette erano finite nel piatto». Questo nuovo formato sui generis fu un successo, al Foro Italico non si parlava d’altro, tanto che la produzione continuò anche dopo che la sponsorizzazione ebbe fine. E continua tuttora. «Ai De Cecco piacque talmente il mondo del tennis che decisero di portare il loro stand anche negli Stati Uniti», prosegue l’ex tennista, «fui io stesso ad introdurli in due tappe americane dell’ATP World Tour in Florida per il Miami Open a Key Biscayne e in California per il Torneo di Indian Wells. In effetti ho sempre pensato che avrei dovuto chiedere una royalty per ogni racchettina venduta», scherza e sorride Pietrangeli. Ed è proprio in occasione del Torneo di Indian Wells che il campione di tennis è stato prota-

Racket: tool with which one strikes a ball formed by a handle, one shaft, one central part that unites them and a plate of ropes. The most used materials to build it are carbon and graphite. But the dictionary has forgotten the durum wheat semolina! Yeah, because in the 1993, by an idea of Peppe Adolfo De Cecco, was born the particular size of pasta very appreciated by sportsmen and boys. That year, De Cecco was one of the sponsors of the Italian Internationals in Rome and, just for this great event at the Foro Italico, an ad hoc size of pasta was created and it had as testimonial the greatest Italian tennis player ever: Nicola Pietrangeli. "I remember with pleasure the friendship with De Cecco and their enthusiasm for participating in the event”, Pietrangeli tells, "I liked bringing my tennis player colleagues at Fara San Martino stand eating the rackets that created a lot of curiosity, because never before the rackets were turned up in the pot. "This new sui generis size of pasta was a success, at the Foro Italico there was talk of nothing else, so that the production continued even after the sponsorship ended. And it still continues. "De Cecco liked so much the tennis world in fact they decided to bring their stand even in the United States, "the ex-tennis player continues," I was myself to introduce them into two American stages of the ATP World Florida Tour for the Miami Open at Key Biscayne and in California for the Indian Wells Competition. In effects I’ve always thought I should have asked for a royalty for each racket sold, " Pietrangeli smiles and jokes. And it is at the occasion of the Indian Wells Competition that the tennis champion has been protagonist, in spite of himself, of a funny misunderstanding.

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NICOLA PIETRANGELI, CLASSE 1933, È UN EX TENNISTA, VINCITORE DI DUE ROLAND GARROS NEL BIENNIO 1959/60. PRIMO ITALIANO A TRIONFARE IN UN TORNEO DEL GRANDE SLAM. IN CARRIERA HA VINTO 41 TORNEI DI SINGOLARE, TRA CUI DUE INTERNAZIONALI D'ITALIA. È STATO INSERITO NELL'INTERNATIONAL TENNIS HALL OF FAME NICOLA PIETRANGELI, CLASS 1933, IS AN EX TENNIS PLAYER, WINNER OF TWO ROLAND GARROS, IN THE TWO-YEAR PERIOD OF 1959/60. FIRST ITALIAN TRIUMPHING IN A COMPETITION OF THE BIG SLAM. IN HIS CAREER HE WON 41 SINGLE COMPETIONS, AMONG WHICH TWO ITALY INTERNATIONALS. HE HAS BEEN INCLUDED IN THE INTERNATIONAL TENNIS HALL OF FAME

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PIETRANGELI RACCONTA UN SIMPATICO ANEDDOTO «CONSEGNAI UN ASSEGNO DI BENEFICENZA PER CONTO DEI DE CECCO E BARBARA SINATRA MI SCAMBIÒ PER IL PROPRIETARIO DELL'AZIENDA» PIETRANGELI TELLS A FUNNY ANECDOTE «I DELIVER A DONATION CHECK BY DE CECCO AND BARBARA SINATRA CONFUSED ME FOR THE OWNER OF THE COMPANY»

gonista, suo malgrado, di un simpatico equivoco. «La sera prima della gara partecipavo alla cena di beneficenza organizzata dalla grandissima tennista Chris Evert e da Barbara Sinatra, moglie di Frank, il celeberrimo cantante. Durante questa cena ogni sponsor poteva fare una donazione e i De Cecco accettarono di buon grado di aderire all’iniziativa con un cospicuo assegno. Andai a consegnare l’assegno De Cecco alla Evert che lo mostrò subito a Barbara Sinatra. Quest’ultima, entusiasta della donazione, chiamò il marito dicendogli: «Frank, guarda che generosa donazione ha fatto il signor De Cecco!, indicando me». Racconta divertito Pietrangeli: «Io non smentii la signora Sinatra e fui addirittura invitato a cenare al loro tavolo da Frank in persona. E fu proprio lui a dirmi: «Sa, nella cucina di mia moglie c’è solo pasta De Cecco». Non a caso Frank Sinatra fece un'offerta di acquisto del pastificio di Fara San Martino, che venne gentilmente ma con fermezza rifiutata dalla famiglia De Cecco. •

"The evening before the race I participated to the fundraising dinner organized by the greatest Tennis player Chris Evert and by Barbara Sinatra, wife of Frank, the famous singer. During this dinner every sponsor could make a donation and De Cecco agreed to join the initiative with a substantial check. I went to deliver De Cecco check to Evert who immediately showed it to Barbara Sinatra. The latter, enthusiastic about the donation, called her husband saying, "Frank, look what a generous donation Mr. De Cecco has done!, pointing to me. " Pietrangeli exclaims amused:" I did not deny lady Sinatra and I was even invited to dine at their table by Frank in person. And he told me: "You know, in my wife's kitchen there is only De Cecco pasta". It is no coincidence that Frank Sinatra made a purchase offer for the pasta factory of Fara San Martino, which was kindly but firmly refused by De Cecco family. •

In mostra a Wimbledon Exhibition in Wimbledon

Le Racchette De Cecco fanno parte, a pieno titolo, della storia e del folklore del tennis internazionale, tanto che una confezione di pasta è esposta nel museo all'interno dell'impianto londinese di Wimbledon. Nella foto qui a sinistra si vedono le Racchette De Cecco insieme ad altre memorabilie. De Cecco Rackets are, fully- fledged, in the history and folklore of the international tennis, so that a pack of pasta is exposed in the museum, in the London plant in Wimbledon. In the photo on the left you can see De Cecco rackets together with other memorabilia.

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Addio a monsignor Capovilla visitò il pastificio nel 1970 Farewell to Monsignor Capovilla He visited the pasta factory in 1970 di Sandro Sciarra

SEGRETARIO PARTICOLARE DI PAPA GIOVANNI XXIII FU ARCIVESCOVO DI CHIETI E AMMINISTRATORE DELLA DIOCESI DI VASTO SPECIAL SECRETARY OF POPE JOHN XXIII HE WAS ARCHBISHOP OF CHIETI AND ADMINISTRATOR OF THE DIOCESE OF VASTO

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l 26 maggio 2016 è morto a Bergamo il cardinale Loris Francesco Capovilla, già segretario particolare di papa Giovanni XXIII (al secolo Angelo Giuseppe Roncalli), che verrà canonizzato il 27 aprile 2014. L’Arcivescovo Capovilla aveva 100 anni, compiuti il 14 ottobre scorso, e dal 15 aprile era il più anziano vescovo d’Italia (il quarto del mondo). Nato a Pontelongo, in provincia di Padova, era stato ordinato sacerdote il 23 maggio 1940. Creato cardinale da papa Francesco il 22 febbraio 2014, aveva il titolo presbiterale di Santa Maria in Trastevere. Per dieci anni, dal 15 marzo 1953 al 3 giugno 1963, è stato al fianco di Roncalli sia quando questi era patriarca di Venezia sia durante il suo papato. Nel 1967 il beato papa Paolo VI lo ha nominato Arcivescovo di Chieti e Amministratore perpetuo della diocesi di Vasto (oggi arcidiocesi di Chieti-Vasto). Riceve la consacrazione episcopale il successivo 16 luglio, nella basilica di San Pietro in Vaticano, dallo stesso Pontefice; nel 1971 viene scelto come Prelato di Loreto e Delegato pontificio per il santuario lauretano. Forse non tutti lo sanno, certamente pochi lo ricordano, della visita Pastorale dell’arcivescovo Capovilla a Fara San Martino nelle due giornate del 7-8 maggio 1970. La ricerca storica riconsegna delle fonti interessanti che ci permettono di rivivere le emozioni condivise da tutta la collettività di Fara in quella occasione. In primis è la testimonianza del parroco don Aldo De Innocentiis il quale, attraverso i suoi preziosi scritti nel mensile “Corrispondenza Parrocchiale”, ci informa nei dettagli degli incontri programmati e delle

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O

n May 26th, 2016, the cardinal Loris Francesco Capovilla died in Bergamo, since that period special Secretary of pope John XXIII (in that century Angelo Giuseppe Roncalli), the latter will be canonized on April 27th, 2014. The Archbishop Capovilla was 100 years old, turned on last October 14th, and from April 15th he was the oldest bishop of Italy (the fourth in the world). Born in Pontelongo, in the province of Padua, he had been ordained priest on May 23th, 1940. Created Cardinal by pope Francis on February 22th, 2014, he had the presbytery title of Santa Maria in Trastevere. For ten years, from March 15th, 1953 to June 3rd, 1963, he was next to Roncalli when he was patriarch of Venice both during his papacy. In 1967 the blessed Pope Paul VI appointed him as Archbishop of Chieti and Perpetual Administrator of the diocese of Vasto (Today Archdiocese of Chieti-Vasto). He’ll receive episcopal consecration the next 16 of July, in the Basilica of St. Peter in the Vatican, by the Pope himself; in 1971 he was chosen as Prelate of Loreto and Pontifical Delegate for the Sanctuary of Loreto. Perhaps not many people know, certainly few of them can remember, about the Pastoral Visit by Archbishop Capovilla at Fara San Martino on the two days of 7-8 May 1970. Historical research delivers interesting sources that allow us to relive the emotions shared by the whole community of Fara in that occasion. In primis there is the testimony of the Parish priest don Aldo De Innocentiis who, through his precious


DA DESTRA, ANNUNZIATA DE CECCO, CAMILLO VERNA (DIRETTORE), FILIPPO ANGELO DE CECCO (AMMINISTRATORE), LORIS FRANCESCO CAPOVILLA (ARCIVESCOVO), ALDO DE INNOCENTIIS (PARROCO), EMIDIO DI SEBASTIANO (RAGIONIERE), MARIO DI MARINO (GEOMETRA) FROM THE RIGHT, ANNUNZIATA DE CECCO, CAMILLO VERNA (DIRECTOR), FILIPPO ANGELO DE CECCO (ADMINISTRATOR), LORIS FRANCESCO CAPOVILLA (ARCHBISHOP), ALDO DE INNOCENTIIS (PARSON), EMIDIO DI SEBASTIANO (ACCOUNTANT), MARIO DI MARINO (SURVEYOR)

tematiche discusse. Il tutto ha inizio nella mattinata del 7 maggio (ore 10,30) con l’accoglienza nella chiesa parrocchiale dedicata a San Remigio. In quella occasione il giovane concelebrante don Aldo omaggia il vescovo, «visibile principio e fondamento di unità» nella sua chiesa locale, di un lungo excursus sull’origine stessa della comunità di Fara. Per molti dei fedeli presenti, il suo riferimento sia a tracce di un cristianesimo delle origini sia alle più recenti notizie provenienti dagli archivi vaticani diventa occasione conoscitiva di storia nostrana. Aveva quindi inizio la Messa durante la quale l’arcivescovo amministrava la cresima a 18 tra ragazze e ragazzi rivolgendo appropriate parole di commento alla liturgia del giorno, di esortazione al popolo e di invito, non solo ai cresimati, alla testimonianza personale della fede. Al termine della solenne funzione, salutato festosamente, si diresse in casa di alcuni infermi e a tutti sapeva dire parole di conforto tanto che essi ne ricavarono un aumento di fede, fortezza e carità. A partire dalle 15,30 s’intrattenne con i gruppi giovanili, spontanei e sportivi, con i quali ebbe termine la prima giornata dedita all’evangelizzazione ossia rivolta principalmente all’individuo. L’indomani mattina, 8 maggio, l’apostolato di Capovilla assunse una conno-

writings in the monthly "Parish Correspondence", informs us in details of the scheduled meetings and of the discussed topics. It all starts in the morning of May 7th (at 10.30) with the welcome in the Parish Church dedicated to San Remigio. On that occasion the young Concelebrant don Aldo honors the bishop, "Visible principle and foundation of unity" in his local church, of a long excursus on the origin of the Fara community. For many of the faithful present it becomes a fact-finding occasion of a local story for his reference to traces of a Christianity of the origins both for the most recent news coming from the Vatican archives. It was then beginning of the Mass during which the Archbishop was administering the Confirmation to 18 girls and boys by addressing appropriate commentary words to the liturgy of the day, encouraging and inviting people, not just the confirmed ones, to the personal testimony of faith. At the end of the solemn function, he greeted festively, then he went to some infirm and he could say words of comfort to them so much that they could learn an increase in faith, strength and charity. From 3:30 pm he entertained himself with young people, spontaneous and athletic ones, with whom ended the first day devoted to evangelization mainly addressed to the individual. The next day in the morning, May 8th, MONDO DE CECCO 53


tazione decisamente educativa indirizzata al sociale, a tal fine visita tutti i principali luoghi di aggregazione come le scuole e le fabbriche. Si cominciò dalla scuola media intitolata proprio a papa Giovanni XXIII, l’unica della provincia a quella data, che lascia subito intendere il dolce ricordo e la profonda venerazione dei faresi per quel Papa al cui fianco Loris Capovilla è stato ottimo collaboratore ed amico. Si passò poi alla scuola elementare ed infine a quella materna dove a ricevere l’arcivescovo, oltre ai bambini e alle suore, c’era la presidentessa Annunziata De Cecco (nipote del fondatore Filippo Giovanni De Cecco) con il consiglio di amministrazione. L’incontro è stato oltremodo piacevole come gradito in maniera particolarissima l’omaggio dei più piccini: poesie, fiori e una bella pisside per contenere le particole consacrate. Non poteva mancare la visita al pastificio De Cecco anche se la ristrettezza del tempo non ha permesso di allargare questa presenza come era nei desideri di tutti. Il padre dell’arcidiocesi, sotto l’esperta guida di Filippo Angelo De Cecco (fratello maggiore di Annunziata), ha visitato tutta la rinomata fabbrica. Dal molino alla sala macchine, dal confezionamento al magazzino interessandosi vivamente ai nuovissimi impianti e rivolgendo le sue migliori parole alle operaie e agli operai al lavoro. Erano circa le ore 17 quando s’accinse a celebrare l’eucarestia del lavoro con tutte le maestranze presso il magazzino aziendale e al termine rispondeva all’indirizzo di omaggio del De Cecco in favore del seminario, istituzione che sta tanto a cuore all’arcivescovo, con la sua più ampia benedizione. Il

the apostolate of Capovilla assumed a highly educated connotation addressed to the social, with this purpose he visits all the main places of aggregation such as schools and factories. He begins from the junior highschool exactly called Pope John XXIII, the only one in that province, in that period, which immediately implies the sweet memory and the deep veneration of the Fara citizens for that Pope to whom Loris Capovilla has been a great collaborator and friend. He then went to elementary school and finally to nursery school where to receive the archbishop, in addition to the children and to the Sisters, there was the President Annunziata De Cecco (nephew of founder Filippo Giovanni De Cecco) with the Administration board. The meeting was very enjoyable and it were very pleased and appreciated the gifts of the youngest: poems, flowers and a beautiful pyx for containing the consecrated hosts. It could not miss the visit to the De Cecco pasta factory even if the tightness of time has not allowed to enlarge this presence which was in everyone's desires. The father of the archdiocese, under the expert control of Filippo Angelo De Cecco (Annunziata's older brother) visited all the renowned factory. From the mill to the engine room, from packaging to the warehouse showing a great interest in the new plants and addressing his best words to the men and women workers at work. It was about 5 pm when he began to celebrate the Eucharist of work with all the workers at the company warehouse and at the end he responded to the De Cecco tribute in favor of the seminary, institution that the archbishop takes so much care of it, with its greatest blessing.

DA DESTRA, FILIPPO ANGELO DE CECCO (AMMINISTRATORE), CAMILLO VERNA (DIRETTORE), LORIS FRANCESCO CAPOVILLA (ARCIVESCOVO), MARIO DI MARINO (GEOMETRA), ANNA DI MAIO (OPERAIA), MARIO PIACENTINO (RAGIONIERE) FOTO NELLA PAGINA A FIANCO, LORIS FRANCESCO CAPOVILLA (ARCIVESCOVO), FILIPPO ANGELO DE CECCO (AMMINISTRATORE) FROM THE RIGHT, FILIPPO ANGELO DE CECCO (ADMINISTRATOR), CAMILLO VERNA (DIRECTOR), LORIS FRANCESCO CAPOVILLA (ARCHBISHOP), MARIO DI MARINO (SURVEYOR), ANNA DI MAIO (LABOURER), MARIO PIACENTINO (ACCOUNTANT) IN THE PHOTO ALONGSIDE, LORIS FRANCESCO CAPOVILLA (ARCHBISHOP), FILIPPO ANGELO DE CECCO (ADMINISTRATOR).

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giovane don Aldo riporterà nel mensile parrocchiale: "Sua Eccellenza ha avuto modo di toccare con mano questa consolante realtà che la comunità di Fara San Martino rappresenta in seno alla nostra vallata". Infatti, il livello di occupazione è abbastanza soddisfacente anche se il paese ha dovuto pagare il suo grosso contributo al fenomeno doloroso dell’emigrazione. Il reddito medio supera di gran lunga quello che si riscontra in altri paesi della provincia dove gli amministratori locali lottano ancora contro la miseria che non permette la disponibilità dei servizi pubblici necessari per un decoroso vivere civile. Tuttavia, vi è l’esigenza di far seguire un adeguato progresso sociale allo sviluppo economico in atto presso la comunità di Fara grazie ad aziende produttive come la De Cecco. A tal proposito la Chiesa attraverso il suo magistero, che gli deriva dal Vangelo di Cristo e che è la sua dottrina, può essere la spinta e la guida inesauribile al raggiungimento di tale progresso socio-economico. La visita al moderno pastificio De Cecco, come anche l’incontro con l’amministrazione comunale, forniscono l’occasione all’arcivescovo di portare nelle menti e nei cuori dei faresi presenti gli insegnamenti contenuti in diverse lettere pastorali o encicliche quali la Immortale Dei (1885) e la Rerum Novarum (1891) di papa Leone XIII e la Pacem in Terris (1963) di papa Giovanni XXIII. •

The young Don Aldo will report to the monthly parish: "His Excellency has had the opportunity to see this consoling reality first-hand that the Community of Fara San Martino represents within our valley". Indeed, the level of employment is quite satisfactory even if the country has had to pay his great contribution to the painful phenomenon of emigration. The average income is far above what is found in other countries in the province where local administrators still struggle against the misery that does not allow the availability of public services needed for a decent civilized living. However, there is the need to let a social progress follow towards an economic development ongoing at the Fara community thanks to production companies like De Cecco. For this reason, the Church through his magisterium, which derives from the Gospel of Christ and that is his doctrine, may be the motivation and inexhaustible guide to achieving such socio-economic progress. The visit to the modern De Cecco pasta factory, as well the meeting with the municipal administration, provide the opportunity for the archbishop to bring in the minds and hearts of the Fara citizens the teachings contained in several pastoral letters or encyclical letters such as Immortale Dei (1885) and Rerum Novarum (1891) by pope Leone XIII and Pacem in Terris (1963) by Pope John XXIII. •

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Gnocchetti di Zita con frutti di mare Gnocchetti of Zita with seafood HEINZ BECK

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Ingredienti (4 persone): 300g Gnocchetti di Zita De Cecco n.37 150g Pomodorini 500g Vongole 500g Cozze 500g Mazzancolle Olio extra vergine di oliva 2 spicchi d'aglio Timo 1 Rametto di rosmarino 1 Punta di peperoncino 1 Carota 1 Costa di sedano 100ml Vino bianco Prezzemolo Sale Ingredients (4 people): 300g Gnocchetti of Zita n.37 De Cecco 150g Cherry tomatoes 500g Clams 500g Mussels 500g Shrimp Extra-virgin olive oil 2 cloves of garlic Thyme 1 Sprig of Rosemary 1 Tiny hint of Chilli pepper 1 Carrot 1 Celery stalk 100ml White wine Parsley Salt

Immergere i pomodorini per alcuni secondi in acqua bollente, pelarli e tagliarli a petali avendo cura di togliere i semi. Far schiudere le vongole e le cozze in una padella con olio extravergine di oliva, uno spicchio d'aglio, timo, rosmarino, peperoncino, carota, sedano e vino bianco. Successivamente filtrare il fondo ottenuto, aggiungervi un po' di sale, del prezzemolo tritato e 2 cucchiai di olio extravergine di oliva. Sgusciare le mazzancolle eliminando il filo centrale, saltarle in padella con l'olio extravergine di oliva e unirvi i petali di pomodori, le vongole e le cozze con il loro fondo di cottura. Cuocere la pasta al dente e mantecarla con la salsa ai frutti di mare aggiungendo un filo di olio extra vergine. Dunk the cherry tomatoes for a few seconds in boiling water, Peal them and cut them into petals taking care to remove the seeds. Let the clams and mussels open in a frying pan with extravirgin olive oil, a clove of garlic, thyme, rosemary, chilli, carrot, celery and white wine. Then filter the cooking juice obtained, add some salt, minced parsley and 2 spoons of extra-virgin olive oil. Shell the shrimp removing the central wire, fry them in the pan with the extravirgin olive oil and add to them the tomato petals, clams and mussels with their cooking juice. Cook pasta al dente and cream it with the seafood sauce adding a few drops of extra-virgin olive oil.

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Fara, dove osano le aquile Fara, where eagles dare Francesco Ventriglia Campana

SPESSO LA SI VEDE VOLTEGGIARE SULLE PENDICI DELLA MAJELLA, PROPRIO SOPRA LO STABILIMENTO DE CECCO IT IS OFTEN SEEN WHIRLING AROUND ON THE MAJELLA’S SLOPES, JUST ABOVE THE DE CECCO FACTORY

E

legante e maestosa, l’imponente sagoma dell’aquila spesso si invola sulle ripide pareti della Majella orientale e , non di rado, è possibile ammirarla sui cieli dello stabilimento De Cecco di Fara S. Martino. L’aquila reale (Aquila chrisaetos ) è la specie più maestosa per mole e fierezza di portamento dell’ampia famiglia dei falconidi, tanto da giustificare appieno l’appellativo attribuitole. Ha una lunghezza di 88-95 cm, con un’apertura alare che può raggiungere 2,40 metri. Dotata di sorprendente forza muscolare, di ampi e robusti organi di volo, di dita lunghe e armate di artigli falciformi ed acuti, animata da grande ardire e coraggio, l’aquila reale assale mammiferi di medie dimensioni, come piccoli di camoscio, muflone, capra oltre volpi, marmotte, lepri ecc. trasportandoli nel suo nido inaccessibile, che di solito è collocato al di sotto dei territori di caccia estivi per agevolare il trasporto di pesanti prede ai nidiacei. I nidi non vanno, quindi, cercati in prossimità delle vette, ove spesso li vorrebbe la tradizione popolare, ma su pareti ripide e inaccessibili situate comunque non a quote elevate, ma nelle zone più basse degli abituali territori di caccia. I piccoli nidiacei, che vedono la luce in genere nel mese di aprile, sempre affamati, sono nutriti con amore e sollecitudine dai genitori che portano nel nido ogni sorta di prede. Entrambi i genitori dimostrano enorme attaccamento alla prole che, inerme e bisognosa per lungo tempo di cure, verrà allevata, addestrata e difesa contro qualsiasi nemico, fino al raggiungimento dell’indipendenza, che avviene a fine stagione. I pasti dei falconiformi raggiungono talvolta

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legant and majestic, the imposing silhouette of the eagle often flies away on the steep walls of the Eastern Majella and, not rarely, it is possible to admire it above the skies of the De Cecco factory in Fara San Martino. The royal eagle is the most majestic species for its size and pride of bearing of the big falconidae family, fully justifying the appellation attributed to it. It has a length of 8895 cm, with a wingspan that can reach 2.40 meters. Equipped with a surprising muscular strength, of large and robust flight organs, long fingers armed themselves with falcon and acute claws, animated by a great daring and courage, the royal eagle attacks mammals of medium size, such as puppies of chamois, muflon, goat and foxes, marmots, hares, etc., transporting them to its inaccessible nest, which is usually placed below the summer hunting territories to facilitate the transportation of heavy prey to the nestlings. The nests are then not to be searched near the peaks, where the popular tradition often supposes, but on steep and inaccessible walls, however situated not at high altitudes, but in the lower areas of the habitual hunting territories. The little nestlings, who generally see light in April, always hungry, are nourished with love and solicitude from the parents who carry all sorts of prey into the nest. Both parents demonstrate an enormous attachment to the progeny which defenceless and in need of care for a long time , will be raised, trained and defended against any enemy until the fulfilment of the independence, which takes place at the end of the season. The falcon’s meals sometimes reach an incre-


L’AQUILA IN VOLO NEL BOSCO, A DUE PASSI DALLO STABILIMENTO DE CECCO DI FARA SAN MARTINO EAGLE FLYING IN THE WOOD, VERY CLOSE TO DE CECCO FACTORY OF FARA SAN MARTINO

una copiosità incredibile. D’altro canto, questi volatili sono costretti a volte a lunghi digiuni, al termine dei quali la loro voracità sembra non conoscere limiti. All’inizio dello scorso secolo, l’aquila reale era presente nelle regioni temperate dell’Europa, del Nord America, dell’Asia, del Giappone non solo sui rilievi montuosi ma anche in pianura e nelle foreste. Attualmente, l’areale si è ridimensionato, riguardando in genere le zone montuose dei suddetti paesi. In Italia nidifica sulla dorsale appenninica, lungo l’arco alpino e nei rilievi della Sicilia e della Sardegna. La sua plasticità dal punto di vista delle esigenze ecologiche le ha permesso di adeguarsi alla disponibilità di prede del territorio. Ad esempio, la Svizzera e la valle d’Aosta offrono vastissimi territori idonei, tanto che ogni vallata è occupata da una coppia con una densità e una distanza media che separa i settori di nidificazione definiti ottimali per cui non è ipotizzabile un incremento numerico, ecco che allora la deposizione delle uova avviene ogni tre o quattro anni, mentre in zone ove la

dible copiousness. On the other hand, these birds are sometimes forced into long fasts, at the end of which their voraciousness seems to have no limits. At the beginning of the last century, the royal eagle was present in the temperate regions of Europe, North America, Asia, Japan not only on mountains but also in the levels and forests. At present the area has been reduced, generally concerning the mountainous areas of the above mentioned countries. In Italy it nests on the Apennine ridge, along the Alps and in the reliefs of Sicily and Sardinia. Its plasticity from the point of view of ecological requirements has allowed to adapt itself to the availability of preys of the territory. For example, Switzerland and Val d’Aosta offer extended suitable territories, so that each valley is occupied by a couple with a density and average distance that separates the optimal nesting sectors, so that no numeric increase can be assumed, that is why the laying of eggs takes place every three or four years, while in areas where the presence of the predatory is poor, the

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presenza del rapace è scarsa, le nidiate sono annuali. Fino agli anni ’70 del secolo scorso l’aquila, come il lupo e la volpe, era considerata animale “nocivo”, perché “arrecava gravi danni agli animali domestici e alla selvaggina: basti pensare alla insaziabile voracità di questi rapaci, i quali, specialmente se devono sfamare la loro prole, riescono a spopolare in breve tempo un territorio di caccia che si estende per un raggio di una cinquantina di Km”. Di conseguenza era oggetto di una caccia spietata, specialmente da parte di “montanari e contadini che sfidando pericoli non lievi, anche rischiando la vita, cercavano di uccidere i piccoli nel nido, una volta individuatone uno, tanto era inaccessibile e ben protetto” ( dall’enciclopedia Natura viva, Vallardi editore, edizioni periodiche, 1965.) I tempi per fortuna sono cambiati e per l’acquisita mentalità ecologica attuale tali descrizioni sembrano reminiscenze medioevali, visto che i nostri giovani da tempo imparano anche a scuola l’importanza del predatore, apice di una catena alimentare, come selezionatore degli individui meno dotati, malati e potenzialmente pericolosi per la propria specie. Fino ad epoche relativamente recenti, i trofei di penne d’aquila erano tenuti in grande considerazione dalle popolazioni selvagge e solo i guerrieri più valorosi della tribù potevano ornarsene il capo o le armi, a

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nests are annual. Until the 70's of the last century, the eagle, like the wolf and the fox, was considered a "harmful" animal, because it caused serious damage to domestic animals and game: just think of the insatiable voracity of these raptors, which, especially if They have to feed their progenies, they can quickly depopulate a hunting territory that is extended for a radius of fifty kilometers. As a result, it was subjected to a ruthless hunt, especially by "mountainers and peasants who challenging important hazards, even risking their lives, they tried to kill the puppies in the nest, once they found one of it, in any case it was inaccessible and well protected" (from The Living nature encyclopedia, Vallardi publisher, periodic editions, 1965). The times fortunately have changed and for the acquired ecological mentality these descriptions seem to be medieval reminiscences, since our young people have long learned at school the importance of the predator, the pinnacle of a food chain, as a selector of less gifted , sick and potentially dangerous individuals for their own species. Until relatively recent ages, the trophies of eagle feathers were highly regarded by wild populations and only the most heroic warriors of the tribe could decorate their heads or weapons, witnessing glorious deeds. For North American Indian, the long ornament


UN TEMPO CONSIDERATA SOLO UN DANNO PER L’UOMO, ORA L’AQUILA GODE DI RISPETTO E AMMIRAZIONE ONCE CONSIDERED ONLY AS A DAMAGE TO MAN, THE EAGLE NOW ENJOYS RESPECT AND ADMIRATION

testimonianza di gesta gloriose. Per i pellerossa nordamericani, il lungo ornamento di penne d’aquila era il segno distintivo dei capi e dei guerrieri di rango. Anche per i tirolesi e le popolazioni dell’alta Baviera costituivano un ornamento prezioso. La penna del cappello dei nostri Alpini è una penna d’aquila. Nella zoologia popolare, mitologica, allegorica, radicata di pregiudizio e quindi sostanzialmente inesatta, l’aquila occupa un rango del tutto omologo a quello del leone: un animale da preda forte, prepotente per necessità, immischiato senza sua colpa in una complessa retorica con conclusioni araldiche. Re, popoli, dittatori, società sportive hanno messo l’aquila sulle loro insegne. Questo simbolo rivela involontariamente le intenzioni predatorie della natura umana o invece le nobilita? Il comportamento dell’aquila somiglia a quello dell’uomo o è il contrario? •

of eagle feathers was the sign of leaders and warriors. Even for the Tyroleses and the people of Upper Bavaria they were a precious ornament. The feathers of our alpine hat is an eagle feather. In the popular, mythological, allegorical zoology, rooted in prejudice and therefore essentially inaccurate, the eagle occupies a rank entirely homologous to that of the lion; A strong beast of prey, aggressive by necessity, blundered into a complex rhetoric with heraldic conclusions without its fault. Kings, people, dictators, sport companies have put the eagle on their insignia. Does this symbol unintentionally reveal predatory intentions of human nature or rather nobility them? Does the eagle's behavior resemble to that of man or is it the opposite? •

SIMBOLO DI FORZA, SPESSO PRESENTE NELLE INSEGNE DI IMPERI, STATI, CASATI, DITTATORI E SOCIETÀ SPORTIVE SYMBOL OF STRENGHT, OFTEN PRESENT IN THE INSIGNIA OF EMPIRES, STATES, LINEAGES, DICTATORS AND SPORT COMPANY

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Rockin'1000, quando i sogni diventano realta’ Rockin'1000, when dreams come true' Tatiana Conetti

"CIAO CESENA, SONO DAVIDE MI DISPIACE, NON PARLO ITALIANO, SOLO UN PO' QUESTO VIDEO... MA CHE BELLO, BELLISSIMO, GRAZIE MILLE STIAMO ARRIVANDO PROMETTO: CI VEDIAMO PRESTO, GRAZIE MILLE” "CIAO CESENA, I'M DAVE SORRY, I DON'T SPEAK ITALIAN, JUST A LITTLE BIT THIS VIDEO... BUT WHAT A BEAUTIFUL, BEAUTIFUL ONE, THANK YOU SO MUCH WE ARE COMING I PROMISE: TO SEE YOU SOON, THANK YOU SO MUCH" 68 MONDO DE CECCO


«C

iao Cesena, sono Davide. Mi dispiace, non parlo italiano, solo un po'. Questo video... Ma che bello, bellissimo, grazie mille. Stiamo arrivando, prometto: ci vediamo presto, grazie mille». Questo è il messaggio registrato da Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana e attuale leader dei Foo Fighters. Messaggio fatto recapitare agli organizzatori del Rock in 1000. Neanche gli organizzatori di questo folle foundrasing ci credevano realmente. Le imprese del 26 luglio 2015, del 24 luglio 2016, a Cesena, e del 28 e 29 luglio 2017, in Val Veny (Valle d'Aosta) , non hanno eguali. Nella prima occasione, mille musicisti - diretti dal maestro Marco Sabiu - si sono ritrovati in un parco di Cesena per eseguire all'unisono "Learn to fly", brano della Rock band Foo Fighters originariamente inserito nell'album "There is nothing left to lose" del 2009. Chi non ha mai suonato uno strumento o fatto parte di una band non può capire bene cosa ci sia di eccezionale in questo progetto. Se, però, da ragazzo si ha avuto il mito di una delle grandi rock band come Led Zeppelin, Pink Floyd, Queen e Deep Purple o si ha cercato di risuonare con uno o più strumenti uno dei loro brani in compagnia di qualche amico, anche solo come karaoke a una festa, allora forse potrà capire di cosa stiamo parlando. Il groove del suono unico! Quando diversi strumenti, la voce del cantante compresa, suonano in sincrono tanto da sembrare un solo

"C

iao cesena, i'm Dave sorry, i don't speak italian, just a little bit. This video...but what a beautiful, beautiful one, thank you so much. We are coming. I promise: to see you soon, thank you so much”. This is the message recorded by Dave Grohl, ex Nirvana drummer and current Foo Fighters leader. Message delivered to the organizers of Rock in 1000. Not even the organizers of this crazy foundrasing really believed it. The events of July 26, 2015, July 24, 2016, at Cesena, and July 28 and 29 2017 at Val Veny (Valle d'Aosta), have no equal. In the first occasion, a thousand musicians - directed by Maestro Marco Sabiu -found themselves in a park in Cesena performing in the unison "Learn to Fly", a track of the Foo Fighters Rock band originally included in the album "There is nothing left to lose" in 2009. Who has never played an instrument or has never been in a band cannot understand what is exceptional in this project. If, however, a teenager has had the myth of one of the great rock bands as well Led Zeppelin, Pink Floyd, Queen and Deep Purple or he has tried to play with one or more instruments one of their songs with some friends, even just like karaoke at a party, then maybe he can understand what we are talking about. The sound groove unique! Different instruments, the singer’s voice included, sound in synchronous so much that they look like one unique sound. Now let’s imagine a live jam session composed by 250 singers, 350

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suono. Ora immaginiamo una jam session dal vivo composta da 250 cantanti, 350 chitarristi, 150 bassisti e 250 batteristi “affetti da” 1000 stili diversi, 1000 contaminazioni distinte, 1000 gradi di eccitazioni artistica, a suonare come fosse una band unica per la prima volta insieme. Verrebbe da dire, impossibile. Eppure è successo. Fabio Zaffagnini ce l’ha fatta. Fabio, intervistato da The Guardian, dice candidamente di essere stato ispirato da una frase del film School of Rock (2003): "Se davvero vuoi qualcosa, devi chiederlo. Ed è ancora meglio se lo fai con mille persone che gridano dietro di te". Ed ecco l'idea di reclutare 1000 musicisti per suonare all'unisono un pezzo dei Foo Fighters. L'obiettivo: realizzare un video per impressionare la band e convincerli a venire in concerto a Cesena. In poco più di un anno, Fabio Zaffagnini ha messo insieme un gruppo di persone che lo aiutassero nella realizzazione pratica di ogni step del video. (Riceveranno anche il premio dell’Associazione internazionale dei records). Avevano bisogno di denaro per mettere su un’impresa del genere e così hanno pensato di attivare una raccolta fondi con cui sono riusciti a totalizzare 50.000 euro, per la location, gli strumenti e la strumentazione necessaria e tutti i dettagli del video per farlo diventare un invito pubblico alla band di Dave Grohl, affinché accettasse di andare a suonare a Cesena per il tour internazionale del disco Sonic Highway. In programma nel 2015, invece, c’erano già 2 date italiane (Bologna e Torino) e questo rendeva il progetto ancora più difficile. Ma loro, i sognatori, ci hanno creduto lo stesso e hanno messo insieme oltre 2000 partecipanti all'evento e performers di ogni età per chiedere ai loro beniamini una tappa italiana extra. Il primo traguardo dell’impresa era stato raggiunto. Il concerto si è svolto nell’ippodromo di Cesena con 1000 musicisti a cantare e suonare tutti per uno stesso scopo, tutti con la stessa energia in corpo di chi ce la mette tutta, tutti con la stessa passione la musica rock di una delle più grandi band del momento. Il video viene montato in pochi giorni e messo su Youtube “Learn to Fly - Foo Fighters Rockin’1000 Official Video”. A registrarlo e dirigerlo Anita Rivaroli e Alberto Viavattene. In pochissimi giorni il filmato ha fatto il giro del mondo realizzando 18.000.000 visualizzazioni (ad oggi siamo a 33.000.000). L’impresa è entrata di diritto nel guinness dei primati e ha di fatto colpito Dave Grohl sul vivo che non si è fatto attendere. Ha parlato in italiano è ha fatto la sua promessa “Stiamo arrivando, prometto.” Pochi giorni dopo la risposta del cantante dei Foo Fighters all’appello di Fabio, lo staff italiano di Live Nation agenzia alla quale la band aveva affidato la gestione delle proprie attività dal vivo per il tour del 2015 – è stata sorpresa presso il Palazzo Comunale di Cesena, molto probabilmente alle prese con la burocrazia italiana per la realizzazione della data di Cesena. Fabio 70 MONDO DE CECCO

guitarists, 150 bassists and 250 drummers "affected by" 1000 different styles, 1000 distinct contaminations, 1000 levels of artistic excitement, sounding for the first time together like it was a unique band. It would be impossible to say. Yet it happened. Fabio Zaffagnini did it. Fabio, interviewed by The Guardian, candidly says that he was inspired by a sentence of the movie School of Rock (2003): "If you really want something, you have to ask for it. And it's even better if you do it with a thousand people shouting behind you." And here's the idea of ​​recruiting 1000 musicians to play united a piece of the Foo Fighters. The goal: to achieve a video to impress the band and convince them to come to Cesena concert. In just over one year, Fabio Zaffagnini has put together a group of people who would help him in the practical realization of each step of the video. (They will also receive the prize of the International Record Association). They needed money to put on such a business and so they thought to activate a fundraiser with which they managed to score 50,000 euros, for the location, tools and instrumentation needed and all the details of the video to make it become a public invitation to Dave Grohl's band, to let him accept to go playing in Cesena for the international tour of the Sonic Highway disc. In 2015, instead there were already 2 Italian dates (Bologna and Turin) and this made the project even more difficult. But they, the dreamers, have anyway believed it and have put together over 2000 event participants and performers of every age asking their favourites for an extra Italian stop. The first goal of the adventure was achieved. The concert took place in the Cesena racecourse with 1000 musicians singing and playing all for the same purpose, all with the same energy in the body of those who do their best, all with the same passion for the rock music of one of the greatest band of the moment. The video is edited in a few days and put it on Youtube "Learn to Fly - Foo Fighters Rockin'1000 Official Video". To register and direct it Anita Rivaroli and Alberto Viavattene. In just a few days the movie has made the round of the world by delivering 18,000,000 views (up today we are at 33,000,000). The adventure gets into the Guinness Book of Records and has in fact real touched Dave Grohl who did not waste time. He has talked in Italian and has made his promise "We're coming, I promise." A few days after Foo Fighter's singer's response at Fabio's appeal, the Italian Staff of Live Nation - the agency the band had entrusted to managing their live activities for the tour of 2015 - was surprised at the City Hall of Cesena, maybe dealing with the Italian bureaucracy for the date of Cesena. Fabio and his companions had made it. Foo Fighters had decided on an extra stop in Italy. The 3rd November 2015,


e compagni ce l’avevano fatta. I Foo Fighters avevano deciso una tappa extra in Italia. Il 3 novembre 2015, Dave Grohl e compagni salgono sul piccolissimo palco del Carisport di Cesena davanti a soli 4000 presenti, di cui 1000 erano proprio i musicisti dell’evento, oramai mito indiscusso nel management musicale, Rockin’1000. «Siete stati maledettamente folli», le prime parole di Grohl rivolte al pubblico. «Avete fatto una cosa rivoluzionaria: penso sia la prima volta che accade a una band di essere chiamata in questo modo dai fan. E allora vi dico una cosa: fatelo con tutti, con gli U2, con i Rolling Stones: e se vi rispondono di no, mandateli a quel paese». Il 24 luglio 2016, Rockin1000 ci riprova con un altro record: suonare un intero concerto di 14 brani nello stadio di Cesena. Tutti e 1000, insieme. Altro mega successo al quale hanno partecipato anche star della musica attirati da questo Mega evento musicale. Infine, quest’anno, 28 e 29 luglio 2017 Rockin1000-Summer Camp. La più grande Rock Band del mondo si è riunita per suonare tre medley e registrare altrettanti video, ma il tutto alle pendici del Monte Bianco (Val Veny), in uno scenario paradisiaco, dove sono accorsi in massa per accertarsi che la band suonasse per davvero e non fossero solo tanti playback (anche io ero li ad accertarmene di persona). Ma al di là del concerto in sè, dei dischi registrati con il secondo evento o del video di quest’ultimo Summer Camp, il Rockin'1000 sarà ricordato come il folle gruppetto di ragazzi italiani, di un piccolo centro di provincia, che riesce a richiamare in città, per una data extra, una delle maggiori rock band in circolazione. Rock senza intermediazione: i fan chiamano e le star rispondono. Questo è l’effetto, positivo per i fan sognatori e intraprendenti, della multimedialità odierna. Youtube, Spotify, Facebook, tutti mezzi attraverso i quali i sogni possono diventare realtà, anche in un paese come l’Italia dove, come dice Fabio nel video, non è facile far accadere sogni come questo, ma che resta il paese della passione e della creatività e chi ci crede veramente nei propri sogni, alla fine riesce a realizzare grandi imprese come questa. Cosa insegna questa avventura? Che i sogni possono diventare realtà, che non si è piccoli se si pensa in grande e che la passione è un motore che fa girare il mondo e alle volte riesce a fare quello che sarebbe impensabile dati i troppi interessi economici in gioco. Mai smettere di sognare e di impegnarsi per raggiungere i propri traguardi, lo insegnano i ragazzi di Rockin’1000. •

Dave Grohl and his companions climb on a very small stage of Cesena Carisport in front of only 4000 presents, where 1000 of them were the musicians of the event, nowadays unquestioned myth in musical management, Rockin'1000. «You have been madly mad,» the first Grohl’s words addressed to the public. «You've done a revolutionary thing: I think it is the first time that one band is so called by the fans. So I tell you one thing: do it with everyone, with the U2, with Rolling Stones: and if they answer no, fuck them off». On July 24, 2016, Rockin1000 tries another record: playing an entire concert of 14 tracks at the Cesena Stadium. All 1000s, together. Another mega success to which also participated music stars attracted by this mega musical event. Finally, this year, July 28 and 29, 2017 Rockin1000 - Summer Camp. The world's biggest rock band was together to play 3 Medley and record some videos, but all this on the slopes of Mont Blanc (Val Veny), in a heavenly setting, where so many people went in mass to make sure that the band was playing live and that they were not just in playback (me too, I was there to check personally). But beyond the concert itself, the CDs recorded with the second event or the video of the latter Summer Camp, Rockin'1000 will be remembered as the crazy group of Italian guys, from a small center of province, which manages to recall in the city for an extra date one of the biggest rock band in circulation. Rock without brokering: fans call and stars reply. This is the positive effect, for dreaming and resourceful fans, of today's multimedia. Youtube, Spotify, Facebook, all the means through which dreams can become reality, even in one country like Italy where, as Fabio says in the video, it is not easy to make dreams come true, but that remains the country of passion and creativity and who really believes in his dreams, he finally succeeds big events like this. What does this adventure teach? That dreams can become reality, that you’re not small if you think in big and passion is an engine that drives the world and that sometimes it manages to do what it would be unthinkable given to the economic interests involved. Never stop dreaming and working hard in achieving your goals this is taught by the boys of Rockin'1000. •

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