430…..la nostra casa “Ecco!” Ci mancava così poco che già lo vedevo. Il sole. La luce. Ma … dov’era mio padre? Magari si trovava ancora là sotto, nel buio, nelle tenebre. Ad un tratto vidi una mano fuoriuscire dal terreno. Era lui, lo riconoscevo. Lo aiutai ad uscire. Ci guardammo attorno, ci trovavamo in una radura, qua e là spuntavano pietre con strane incisioni. Io mi chiamo Alan e mio padre John, era l’unica cosa che ci ricordavamo oltre ad un numero …. 430. In quel momento non lo riuscivo a collegare a niente, come se nella mia mente ci fosse un vuoto. Proprio in quel momento mio padre vide a terra un mazzo di fiori con un biglietto: “La vostra assenza è stata dolorosa, a tutti noi