Alessia

IO SONO …

I MIEI RICORDI

Alessia Pascucci

CHI SONO Io sono Alessia: una ragazzina di quasi dodici anni che oggi frequenta la “Scuola della Resistenza” a Cesena. Sono abbastanza timida e riservata ma mi piace molto stare in compagnia di amici; magari non sono molto chiacchierona, ma per me è bello osservare e ascoltare quelli che mi stanno vicino: amici, compagni, insegnanti ecc.

Ho una bella famiglia: il babbo Giovanni, la mamma Catia ed una sorellina che si chiama Sofia con la quale a volte litigo, ma comunque le voglio molto bene. È bella la mia famiglia perché in casa c’è una atmosfera tranquilla e allegra, anche se i miei genitori sono abbastanza esigenti.

AIDA

Quando ero piccola, nel condominio dove abito, non c’era nessun bambino con cui giocare. Poi, per fortuna, è venuta ad abitare nel piano sopra al mio una famiglia con una bambina che aveva un anno in meno di me: Aida. Lei è diventata la compagna di giochi della mia infanzia. Quando non andavamo all’asilo stavamo molto tempo assieme. Mi ricordo che veniva spesso a casa nostra a giocare e anche a mangiare perché i suoi genitori erano molto impegnati con il lavoro e ci chiedevano se poteva stare con noi. Così, quando uscivamo per fare qualche giro, lei era sempre in nostra compagnia: era quasi come fosse una sorella. A volte, però, anch’io andavo a casa sua e mi ricordo che quando c’era suo babbo ci divertivamo tantissimo perché ci faceva giocare a “battaglia ai pupazzi”, cioè ci tiravamo tutti i pupazzi e i cuscini che trovavamo in casa. Mi sono divertita tantissimo con Aida. Un giorno, però, lei e la sua famiglia hanno traslocato in un’altra casa a Cesena, non troppo vicino a casa mia. A volte ci vediamo ancora per giocare, ma non troppo spesso.

Quest’anno lei frequenta la quinta elementare e il prossimo anno andrà in prima media, nella mia stessa scuola, così sicuramente la vedrò più spesso.

UN VECCHIO GIOCATTOLO

Da piccola mi regalarono una cane pupazzo. Era piccolo, di colore marrone, con il corpo più chiaro e le orecchie scure. Non mi ricordo bene chi me lo avesse regalato e neanche in quale occasione. Lo tenevo sempre con me e gli mordevo sempre il naso. Giocavo sempre con lui. Era morbidissimo e quindi, assieme ai miei genitori, decisi di chiamarlo “Morbido” ma, visto che ero piccola e non sapevo parlare molto bene, lo chiamavo “Bondolo”: questo è rimasto il suo nome per sempre. Ce l’ho ancora, ma dato che sono diventata ormai grande, non ci gioco più e lo conservo come un caro ricordo. Per un certo periodo è stato il compagno di giochi di mia sorella che aveva promesso di non perderlo e di non rovinarlo: ormai anche lei non ci gioca più. Quando lo rivedo tra le mie cose mi dà molta felicità perché ripenso a quel bel periodo dell’infanzia. Bondolo resta sempre il mio giocattolo preferito.

UN’AMICA SPECIALE

Avevo qualche mese quando sono stata battezzata. Lo stesso giorno veniva battezzata un’altra bambina. Molto più tardi ho scoperto che quella bambina era quella che oggi è la mia migliore amica: Alice.

L’ho incontrata di nuovo alla materna e lì siamo diventate amiche perché giocavamo sempre insieme. A quattro anni circa tutte e due abbiamo incominciato a frequentare la stessa scuola di danza e ancora oggi, dopo otto anni, continuiamo ad andarci. Con Alice ho fatto anche i cinque anni di scuola elementare e poi, per fortuna, siamo assieme anche alle medie. Per questo motivo siamo diventate amiche del cuore. Alice è una ragazzina tranquilla, ma anche allegra e sorridente. È abbastanza bassa, ha grandi occhi marroni luccicanti e capelli lisci e castani. Mi piacerebbe tanto che la nostra amicizia durasse nel tempo.

LA MIA SORELLINA SOFIA

Avevo quasi cinque anni quando è nata mia sorella Sofia. Fino a quel momento io ero figlia unica e, a dire il vero, un po’ mi annoiavo a giocare sempre da sola. Ma quando è nata la mia sorellina tutto è

cambiato. E’ nata all’ospedale di Rimini e il giorno dopo alla nascita è stata operata perché aveva un grosso problema all’intestino ed è rimasta all’ospedale per circa tre mesi.

Per un certo periodo la mamma andava da lei all’ospedale alla mattina e ritornava a casa alla sera, molto stanca, così potevo stare un po’ in sua compagnia. Per un altro periodo, invece, rimaneva là anche di notte. Così, spesso, io e il babbo andavamo a trovarle per farle compagnia. Per questo lungo periodo, quindi, io e il babbo eravamo a casa da soli. Mi ricordo anche che in quei giorni mi è venuta la varicella che mi faceva un gran prurito: non la sopportavo, tra tutte le malattie che ho avuto quella è stata la più fastidiosa.

Poi, per fortuna, quando tutto si è risolto, Sofia e la mamma sono tornate a casa ed io ero molto contenta di stare assieme a loro. Ero felice con Sofia, mi divertivo con lei e capivo che anche lei lo era dal suo piccolo sorrisetto senza neanche un dente.

LA PRIMA VOLTA SULL’AEREO

Un giorno, rovistando in cantina, ho visto una foto di me bambina e in lontananza un aereo. Così ho chiesto alla mamma dove fosse stata scattata. Lei mi ha raccontato che eravamo all’aeroporto di Forlì e andavamo a trovare degli amici a Palermo. Era la prima volta che salivo su un aereo. Adesso l’aeroporto di Forlì è chiuso, ma a quel tempo da lì partivano i voli per la Sicilia. A quel tempo Sofia, la mia sorellina, ancora non era nata. Avevo portato con me il mio peluche preferito, Bondolo. Dopo aver aspettato molto tempo, finalmente siamo saliti sull’aereo ed io mi sono seduta nel seggiolino tra il babbo e la mamma.

All’inizio ho sentito un forte rombo di motore che mi faceva tremare e subito dopo l’aereo è decollato. Guardando dal finestrino mi sembrava che gli altri aerei si stessero muovendo: in realtà eravamo noi che stavamo partendo e subito dopo eravamo in cielo. Mi sentivo eccitata, ma allo stesso tempo ansiosa perché stavamo viaggiando tra le nuvole. Comunque i miei genitori mi dissero che tutto sarebbe andato bene e che presto saremmo arrivati.

LE ELEMENTARI ... IL MIO PRIMO GIORNO DI SCUOLA

Il mio primo giorno di scuola ero emozionatissima. Mi ricordo che indossavo il grembiule blu e che quando siamo entrati in classe, accompagnati dai genitori, mi sono seduta nel banco vicino ad Alice.

Ero molto intimorita perché non conoscevo i miei maestri e neanche i miei nuovi compagni di scuola. Però, un po’ alla volta, mi sono ambienta ed ho trascorso cinque anni molto piacevoli perché sia le maestre che i compagni mi hanno sempre fatto sentire a mio agio.

Alcuni compagni delle elementari li ho ritrovati anche alle medie.

LE MIE VACANZE Con la mia famiglia e gli amici ho trascorso parecchie vacanze: emozionanti, divertenti, con tante sorprese inaspettate. Per questo ho molti bei ricordi. Ne voglio raccontare qualcuno...

Il villaggio di Riva Verde

Non ricordo quanti anni avevo, forse sei o sette, ma quello che più mi

ricordo è di una vacanza estiva tra le più entusiasmanti che ho trascorso nelle Marche, in un villaggio sul mare chiamato “Riva Verde”. Era un villaggio buffo e divertente. La cosa più strana erano le casette a forma di fungo in cui alloggiavano i clienti: dal punto più alto di quel villaggio si potevano vedere tutte quante e sembravano piccole come le casette dei “Puffi”.

Mi sono divertita moltissimo anche perché ho fatto molte amicizie.

Asia era la mia vicina di fungo (per fungo intendo casa) ed era simpaticissima: aveva qualche anno in meno di me. Mi ricordo che assieme alla sua mamma un giorno abbiamo deciso di noleggiare un pedalò. Io ed Asia ci divertivamo a tuffarci in acqua dallo scivolo. Il mare lì era bellissimo, l’acqua era molto limpida e la spiaggia era fatta di piccoli sassi. Poi c’era Anastasia che ho conosciuto nella piscine del villaggio (erano cinque). Ci divertivamo a fare tuffi, capriole sott’acqua e scivoli e in acqua era spericolata.

La montagna

Ho trascorso anche diverse vacanze in montagna sia in inverno, quando andavamo a sciare, che in estate. Io, però, preferisco la montagna estiva. Spesso abbiamo alloggiato in un albergo a Pozza, Val di Fassa, Trentino Alto Adige. Era l’Hotel Laurino, il mio preferito

fra tutti quelli dove abbiamo soggiornato. Dietro a questo albergo c’è un parco giochi dove io e mia sorella ci divertivamo ad arrampicarci su una piramide alta, fatta di corde, che era al centro del parco. La cosa che non mi piace della montagna è il lungo viaggio per arrivarci: quattro insopportabili e noiose ore di macchina.

A tutta la mia famiglia piace fare passeggiate. In particolare ricordo il sentiero “Passo Principe”, un percorso ripidissimo e faticoso, sotto il sole cocente. Quando siamo arrivati al rifugio abbiamo anche trovato la neve: la cosa buffa è che, io e mia sorella, ci siamo tirate palle di neve in canottiera e pantaloncini corti.

Il campeggio Qualche volta, io e mia sorella, siamo state in campeggio a Gatteo Mare, dove i miei baby-sitter avevano parcheggiato la loro roulotte.

Lì mi sono divertita moltissimo, soprattutto in piscina dove andavamo ogni mattina.

A pranzo Paola, la baby-sitter, cucinava sempre cose molto buone che mangiavamo all’aperto nel tavolino pieghevole da campeggio.

Era molto bello pranzare all’aperto, ma quando pioveva eravamo obbligati a rimanere dentro alla roulotte. La sera, poi, ci divertivamo con l’animazione del villaggio che organizzava spettacoli divertenti nel teatrino. Dopo cena la mamma e il babbo ci venivano a prendere per tornare a casa a dormire. Il giorno dopo ci riportavano di nuovo là.

I MIEI NONNI I miei nonni sono tutti morti. Mi ricordo la nonna Pina, la mamma del babbo, che è morta quando io avevo sette anni: andavamo spesso da

lei il sabato mattina quando il babbo era a casa dal lavoro.

Poi c’era la nonna Rina, la nonna materna, che è morta l’anno scorso.

Quando andavamo a trovarla ci mettevamo sedute al tavolo con lei e facevamo disegni, oppure lei ci offriva sempre la merenda, ci diceva che dovevamo mangiare molto e ci viziava un po’.

Mi dispiace che oggi i miei nonni non ci siano più.

Fine …