Alessia

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L’ANTICO OROLOGIO “Buongiorno Sofia, ci racconti la sua storia” chiese il giornalista durante l’intervista. “Mi trovavo a Londra quando tutto è cominciato…” Sofia infatti si trovava nell’aeroporto di Heathrow. Era seduta nella sala d’attesa aspettando che chiamassero il suo volo per Bologna, da dove successivamente si sarebbe spostata per arrivare a Cesena. Era un po’ preoccupata per il viaggio che stava affrontando e avrebbe quasi rinunciato a tutto per ritornare alla sua vita di sempre. Sofia era una ragazza di origine italiana di circa trent’anni, ma viveva a Londra da quando ne aveva cinque perché i suoi genitori si erano dovuti trasferire lì per motivi di lavoro. Ora viveva da sola in un appartamento nel famoso quartiere londinese di Camden Town e non usciva quasi mai di casa se non per andare al lavoro o per altre poche necessità. Aveva una vita molto abitudinaria e non sopportava le persone e gli imprevisti che potessero interrompere la sua routine. Ripensava a quel giorno quando, pronta ad uscire per andare al lavoro, aveva sentito suonare alla porta. Credeva fosse uno dei tanti venditori che passavano spesso di lì ed era pronta ad allontanarlo in malo modo, ma quando aprì la porta si ritrovò davanti una persona a lei molto cara. Era la signora Margot Smith, un’amica di famiglia che aveva abitato vicino a lei per molti anni. Sofia era spesso a casa sua perché i suoi genitori erano quasi sempre al lavoro ed aveva instaurato con lei un rapporto molto stretto: quando aveva dovuto cambiare casa le era dispiaciuto molto non poterla più frequentare. La donna, ormai anziana, era molto alta e magra e quando la vide davanti a sé non poté fare a meno di notare che teneva stretto tra le mani un rotolo di pergamena, avvolto in un laccio rosso. Chiese a Sofia di poter entrare in casa.


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