La mia storia Eta’: 11 anni Nome : Alessio Paoletti Data di nascita:12/07/04
1Cap.I miei animali
Natalino , Batuffolo e Siria sono stati i miei animali preferiti. Natalino era il mio gatto, un povero trovatello con la coda e la testa marroni e qualche chiazza qua e là. Era un giocherellone conviveva facilmente con gli altri gatti, ma si divertiva anche con il mio coniglietto. Batuffolo era un coniglietto da compagnia speciale; me lo regalarono quando avevo quattro anni, quindi tra di noi ci fu un rapporto di affetto e amicizia, bianco e nero era il suo colore , era di una razza che si chiama “testa di leone”. Lo facevo giocare con il mio gatto e tutte le sere noi tre giocavamo insieme ad esempio intrappolavo il mio gatto nel tappeto e lui non si dimenava affatto stava fermo intrappolato a guardare me che gli mettevo sopra Batuffolo. Siria era il nome della mia cagna: era molto vecchia e tranquilla , la trovò mio padre al porto che saltava sulle barche e poi quando ebbe visto mio padre gli saltò addosso e lo baciò, mio padre la portò al canile, ma dissero che non era la loro, allora decise di mettere dei volantini per ritrovare il suo padrone, ma non ricevemmo mai una risposta ,quindi la adottammo. Ero molto felice perché era speciale , non abbaiava mai e non correva dietro ai gatti.
Inoltre,
si
faceva
fare
il
bagno
senza
dimenarsi
e
ho
trascorso
molte
avventure con lei, ma la migliore fu quella di quando una giornata estiva la vidi e come un cavaliere decisi di cavalcarla, ma purtroppo mi buttò a terra. Era sempre con noi , peccato che un giorno diventò cieca e un po’ sorda e dopo i suoi 12 anni di vita morì. Ho deciso di iniziare a parlare dei miei animali perché sono stati veri amici e tra di noi c’era un fantastico legame.
Cap.2
Scuola dell’infanzia
Molto tempo è passato da quando sono andato alla scuola dell’infanzia. Molte cose non le ricordo ma i ricordi più belli non se ne sono mai andati. Le lego. Finita la merenda facevamo a gara per prendere i poliziotti lego ma, siccome arrivavo sempre per ultimo, riuscivo a prendere solo il ladro, però, alla fine riuscivo sempre a ottenere i pezzi per costruire la casa. Giochi all’ aperto: mi divertivo a stare fuori a cercare taglia forbici, ma la cosa più bella era tornare nella nostra aula di nascosto per puro divertimento.
Riposino : Non mi ricordo bene quante volte mi sono addormentato, ma una cosa è certa: io non riuscivo mai a prendere sonno e molti di noi inventarono un gioco in cui dovevamo rubare ed ammucchiare i peluche degli altri e poi ridarglieli quando si risvegliavano. Il mio asilo assomiglia ad una piramide allungata con pannelli solari, si trova in un giardino gigante con qualche albero di pioppo. Ricordo anche momenti brutti come quella volta che mi addormentai, per gioco, nel trenino di legno e mi svegliai molto tardi quasi prima di andare via.
Recita di fine anno Mi ricordo il rumore di bisbigli che risuonavano nell’aria: era la recita di fine anno. C’erano tutti i genitori che, ammucchiati, cercavano di farsi spazio per scattare foto, oppure per vedere il proprio figlio recitare. Durò un’oretta, ma il momento più bello fu quando, in gruppetto, giravamo in tondo travestiti da cibo.
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Erano tre i gruppi :i pomodori tutti rossi , le fragole rosse con i pallini neri ed il colletto verde infine la cioccolata di colore marrone. Io ero una fragola, anche se come tutti volevo essere la cioccolata. Alla fine ricordo la premiazione in cui ci fu dato un cappellino da laureato e un foglio-pergamena che ci annunciava che potevamo passare alla scuola primaria. Cap.3 I bei momenti con la mia famiglia Con la mia famiglia sono sempre andato in viaggio, ma non a visitare città moderne, ma città medioevali, antiche e anche i viaggi immersi nella natura erano i più frequenti.
Il più bello è stato il viaggio a Osa, un villaggio medioevale sperduto nell’ Umbria con un po’ di case ed un castello, una piccola scuola e un negozietto, tutto circondato da una piccola piazza. La cosa che mi ha affascinato è che la gente si è stupita di vederci e ci osservava con attenzione,probabilmente perché non passavano molte persone da lì, anzi, sicuramente nessuna.
Cap.4 Scuola elementare Un ricordo lontano è quello di quando andavo alle elementari; mi sembra fosse ieri quando ero nel banco col mio amico Giacomo, il nostro primo giorno di scuola e insieme ci divertimmo molto. Ci fecero sedere, in ordine alfabetico ci chiamarono per darci una coroncina di carta, intanto i genitori immortalavano questo momento con flash di macchine fotografiche. Questo mio testo autobiografico non ha raccontato tutta la mia vita, ma i miei momenti piÚ belli passati da quando sono nato fino ad adesso. Da ALESSIO PAOLETTI