LA MIA AUTOBIOGRAFIA I PRIMI ANNI Sono nato il 12 settembre 2004 a Cesena, mia mamma si chiama Monica, mio babbo Davide e ho una sorella di nome Agnese e un fratello che si chiama Andrea. Quando sono nato mia sorella aveva 11 anni e mio fratello ne aveva 7. Il primo ricordo di cui vorrei parlare è il mio primo giorno di scuola dell’infanzia. Non è stato proprio bello, piangevo come una fontana, visto che mi dovevo abituare al distacco da mia mamma. Eravamo legati come se fosse la mia migliore amica, ero super triste. C'erano moltissime persone intorno a me che cercavano di consolarmi in tutti i modi, ma io non riuscivo a smettere di piangere. Per calmarmi c’è voluta un'ora intera e dopo mi sono sentito in un imbarazzo che mai nessuno dovrebbe mai sopportare. Dopo essermi calmato e tolto da quella situazione orribile, sono andato a nascondermi sotto il tavolo. Dopo un po' mi ha raggiunto la mia maestra preferita; la più simpatica e gentile fra quelle che avevo e mi chiese di uscire e di andare a giocare con gli altri bambini, ma io ero molto timido e allora mi prese per mano e così andammo nell'area giochi dove ho incontrato Pietro, che sarebbe diventato il mio migliore amico. E da quel momento, ogni giorno non vedevo l'ora di tornare alla scuola dell’infanzia per giocare con lui.
LE ELEMENTARI L'amicizia con Pietro è andata avanti fino alle elementari.
Il primo giorno, quando sono arrivato davanti a quell'enorme cancello che ci separava dall'inizio della nostra avventura di studenti elementari, ero in cerca del mio caro amico Pietro. Appena lo vidi gli andai incontro, pronto a parlargli di quanto ero emozionato e allo stesso tempo di quanto ero impaurito. Appena suonata la campanella mi sono avviato in quel sentiero che mi ha portato davanti al portone d’ingresso, sono entrato e la nostra maestra ci ha accolti e ci ha portati nella nostra classe. La maestra ci ha detto che potevamo scegliere in quali banchi sedere e allora ho chiamato Pietro e ci siamo seduti vicini in ultima fila, mentre gli altri ci hanno messo un bel po' di tempo a scegliere dove stare, creando un caos mai visto però, dopo esserci messi tutti ai nostri posti, ci fu un silenzio di tomba e la maestra iniziò a parlare di quanto sarebbe stato bello il nostro percorso scolastico insieme a lei. Io e Pietro eravamo super emozionati e parlavamo di quanto sarebbe stato entusiasmante imparare insieme e delle avventure che avremmo trascorso nell'arco di quei cinque anni e, a forza di parlare e parlare, quel bellissimo giorno passò senza che neanche ce ne accorgessimo. Ma il secondo giorno ci furono delle sorprese perchè ci annunciarono la data della nostra prima gita scolastica e la destinazione era Rimini e precisamente “ L’Italia in Miniatura” e poi le sorprese non finirono, perchè per la prima volta saremmo dovuti salire su un pullman, ma non uno qualsiasi! Aveva qualcosa di speciale: era a due piani! Quasi esplodevo dall'emozione e anche Pietro. Quando arrivò il giorno fatidico, io andai davanti a scuola con il mio zaino pieno di tutti i cibi del mondo e quattro bottiglie d’acqua, in caso di sete, e stavo lì davanti al cancello ad aspettare con il mio amico Pietro, pronti a partire e a vivere la nostra prima avventura. Appena arrivato quel bel pullman, Pietro e io saltammo all'interno, pronti per raggiungere la meta e arrivati all'entrata pagammo il biglietto. Ci divertimmo come dei pazzi e per uscire ci trascinarono perchè non volevamo proprio andarcene via da lì. Alla fine però risalimmo sul pullman, pronti per tornare a scuola
con la nostra avventura da raccontare.
LE MEDIE Purtroppo io e Pietro ci siamo dovuti separare quando siamo arrivati alle medie, ma siamo ancora amici. Il primo giorno di scuola è stato un po' come per le elementari, ero sia emozionato che impaurito dalla novità. Ma, soprattutto, ero curioso di conoscere i nuovi compagni che mi avrebbero accompagnato in questo nuovo viaggio scolastico. Nella mia classe c'era già un ragazzo che conoscevo e si chiama Pietro anche lui! Mi ricordo che eravamo tutti riuniti fuori ad aspettare e a un certo punto è arrivata la vicepreside e ci ha chiamati uno alla volta divisi per classe. Io sono capitato in ID con altri 26 ragazzi. La mia classe era molto frenetica e rumorosa, ma adesso siamo un po' più tranquilli. L'aula è abbellita da cartine di tutti i colori e da un'enorme lavagna nera. All'inizio ci hanno fatto scegliere i posti che volevamo, ma io purtroppo sono arrivato tardi e sono finito dritto in prima fila. Purtroppo non siamo ancora andati in gita, ma ci andremo presto e non vedo l'ora. Le scuole medie mi piacciono più delle elementari, perchè c'è l'aula di informatica e se finiamo prima il prof ci lascia giocare un po'. La palestra è molto grande e lì possiamo finalmente scatenarci e sfogarci con diversi giochi. Il mio gioco preferito è il dodgeball, ha un nome strano, ma le regole non lo sono affatto e io mi diverto molto. Due volte a settimana vado all'allenamento di baseball a Villa Chiaviche. È un gioco in cui bisogna fare molta attenzione e pensare molto a quello che succede e a quello che si fa in campo. Il baseball mi piace molto, perchè per me è uno sfogo e una
distrazione dallo studio e in più ci sono tutti i miei amici. Le scuole medie non mi sembrano male e non sono terribili come mi hanno raccontato molte persone che le hanno già terminate, ma sono ancora all'inizio. Chissà quante cose imparerò e quante avventure dovrò vivere ancora! Filippo