Bianca e i sette elfi per stampa cartaceo

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Tecnica n.5: SCRIVERE UNA FIABA A RICALCO. BIANCA E I SETTE ELFI C’era una volta, una ragazza di nome Bianca che aveva vent’anni, lunghi capelli biondi come il grano e due grandi occhi azzurri come il cielo. Era simpatica, dolce e, purtroppo, ancora in cerca di un fidanzato. Viveva a Firenze con suo padre Giacomo e la sua matrigna Rosmunda, in una villetta. La villa era composta da sei piani e venti stanze, una piscina a forma di goccia, un giardino esteso come un campo da calcio, dove alla sera organizzavano tante feste e un garage dove suo padre teneva le sue due auto lussuose: Lamborghini e Audi. Possedevano una pasticceria in via del Calzaiuoli, una delle vie più importanti di Firenze dove producevano di tutto: pasticcini, torte, muffin, caffè e gelati. Rosmunda era gelosa dei magnifici capelli di Bianca, infatti chiunque entrava nel negozio le diceva: "Ma che bei capelli!”. Bianca a causa delle cattiverie della sua perfida matrigna fu costretta a fuggire dalla sua meravigliosa villa e a lasciare l’amato padre. Dopo varie ore passate a camminare la ragazza trovò una splendida casetta a Empoli dove si rifugiò. Entrata in casa Bianca non trovò nessuno, ma vide una tavola imbandita per sette persone e, affamata, iniziò a mangiare. Quando fu sazia salì nella camera da letto dove trovò sette soffici lettini, vi si stese sopra e si addormentò. Quando tornarono i proprietari della casetta, che erano sette elfi, si chiesero incuriositi: “Chi è stato a mangiare la nostra cena?”. Di corsa raggiunsero la camera da letto e trovarono la bellissima ragazza addormentata. Curiosi di conoscerla dolcemente la svegliarono e uno ad uno si presentarono: “Ciao, noi siamo: Gai l’elfo canterino; Ciobo l’elfo felice; Filly l’elfo spiritoso; Lolo l’elfo giocherellone; Ricci l’elfo dormiglione; Alix l’elfo secchione e Cicir l’elfo chiacchierone”. Da quella sera gli elfi e Bianca iniziarono a vivere allegramente assieme. Tutti i giorni gli elfi andavano a lavorare nella grotta di cristallo, mentre Bianca si prendeva cura della casa pulendo e cucinando per tutti. Un giorno, la ragazza andò dal fioraio per comprare dei fiori per abbellire il centro tavola e lì incontrò una vecchietta che le regalò una rosa. Arrivata a casa Bianca osservò il fiore: era una rosa dai petali rossi e vellutati ed emanava un profumo delizioso, allora Bianca piegò leggermente il viso fino a che non sfiorò i suoi teneri petali. Ma…ohimè! Come annusò la rosa sentì uno strano malore, tutto divenne nero, lei divenne pallidissima e crollò sul pavimento in un sonno profondo e senza scampo. Quando gli elfi tornarono dalla grotta di cristallo la videro e corsero subito da lei, la presero in braccio e la portarono nella stanza di Alix dove c’era un’enorme libreria con tutti i libri del mondo. Alix estrasse un libro dalla sezione A3 e cominciò a leggere ad alta voce il manuale dei controincantesimi: “L’unico modo per salvarsi dalla rosa sognatrice è quella di farsi baciare dal vero amore”. Ricci si ricordò che in camera di Bianca c’erano dei poster con l’immagine di un principe molto bello che viveva a Genova e si chiamava Thomas. Pensarono che fosse il suo innamorato e decisero di fare subito qualcosa. Partirono immediatamente alla sua ricerca: caricarono nel loro camper la bella Bianca e, una volta arrivati, andarono subito a corte dicendo alle guardie che dovevano riferire una notizia molto urgente al principe. Le guardie li lasciarono passare, così entrarono nel castello e quando il principe vide la bellissima Bianca se ne innamorò subito. Il principe chiese agli elfi: “Che cosa le è accaduto?” Essi risposero: “Bianca ha annusato una rosa sognatrice ed è caduta in un sonno profondo, l’unico modo per svegliarla è il bacio di un vero amore. La sua camera è piena dei tuoi poster… potresti baciarla?”. Thomas rispose: “Va bene, lo farò con piacere”, così la baciò e Bianca come per incanto si svegliò e gli disse: “Mi hai salvata, ti sono molto riconoscente!”. Subito capirono che non potevano fare a meno l’uno dell’altra, così si sposarono e vissero tutti felici e contenti. Gruppo di lavoro composto da: Maria, Alessia, Lorenzo, Riccardo.



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