Biancaneve sottosopra C’era una volta una bambina che era sempre presa in giro perché era brutta. Un giorno camminando per strada trovò uno specchio molto bello e decorato e se lo portò a casa. Arrivata a casa, si specchiò e scoprì che era magico, infatti, lo specchio parlava. Dopo questa scoperta la bambina, per gioco, gli iniziò a chiedere sempre: “Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” e lo specchio le rispondeva che era lei e la bimba rideva. Questo gioco continuò a lungo e la risposta dello specchio era sempre la stessa. Dopo molti anni la bambina era diventata una donna, ma un giorno pose allo specchio la stessa domanda, esso rispose: ”E’ sua figlia, Biancaneve la più bella del reame!” “Cosa?!” esclamò la matrigna “Non è giusto, sono io la più bella del reame! Uffa … non sono nulla adesso!” La matrigna per interminabili secondi non disse niente. “Sai che ti dico?” esclamò a un certo punto “Mi andrò a congratulare con lei. In fondo, sono pur sempre una donna matura, non una ragazzina!”, così la donna uscì dalla stanza, dirigendosi verso il giardino, dove la sua figliastra (Biancaneve, appunto) stava spaventando degli animaletti. “Ehm … tesoro mio, ho delle splendide notizie. Lo specchio magico mi ha appena detto che sei tu la più bella del reame.” Le annunciò la matrigna. Biancaneve alzò lo sguardo dalla lucertola che teneva in pugno. Era una ragazza … diciamo … che non era effettivamente così bella; aveva gli occhi di un nero spento e i capelli bianchi, sempre appiccicati fra loro (non si lavava molto). Il regno era piccolissimo, e di ragazza giovane c’era solo lei: tutte le altre donne erano ormai novantenni. “Ah. Ok.” rispose, osservando le formiche arrampicarsi sui suoi vestiti. “Oh, giusto. Quasi me ne dimenticavo. Domani verrà in visita a casa nostra Floriano, quel
ragazzo molto ricco. Che ne dici se ci facciamo belle insieme? In fondo, sono tua madre.” le suggerì dolcemente la donna.“No.”rispose secca Biancaneve “Non mi va.” La povera donna si rassegnò e si diresse verso le sue stanze. Doveva fare qualcosa. Cosa? “DINDON!” “Vado io!” esclamò la donna; alla porta c’era un buffo nanetto che non le lasciò il tempo di respirare e subito iniziò a parlare: “Buongiorno! Sono Dotto, della Casadeisettenani S.p.a. Sono qui perché una fonte mi ha detto che lei ha problemi a rapportarsi con la sua … ehm … orribile figlia. La informo che io e i miei sei fratelli siamo disponibili a ospitarla per qualche giorno e farla diventare una vera donna di casa. Questo solo a 1.000.000.000.000.000.000.000 monete del mercante. Accetta?” “Il prezzo mi sembra un po’ alto …” pensò la donna “ma lo faccio per mia figlia. Accetto!” “Vedrà che non se ne pentirà, signora! Adesso Biancaneve deve solo credere che voi la odiate, che mandate un cacciatore a ucciderla (ovviamente è solo finzione), che dopo la risparmierà, la farà fuggire nel bosco, lei troverà la nostra casetta, entrerà e boom! Ecco che si trasforma in una ragazza amabile e responsabile!!!” esclamò il nano. Preso l’assegno, il nanetto sparì, promettendo di tornare il giorno dopo. La matrigna tornò nelle sue stanze e si coricò, e, finalmente, riuscì a dormire sonni tranquilli. Intanto Biancaneve era sulla sua amaca, pensando a quanto fosse orribile essere sposata con Floriano (infatti, egli era il suo promesso sposo). Non poteva immaginare cosa stesse tramando la sua matrigna assieme a quel nanerottolo che aveva scorto alla finestra della sua camera. Il giorno dopo la matrigna mandò una lettera con un falco domestico al nano. L’operazione “Maipiùrozza” stava per scattare. La donna mandò Biancaneve nel bosco (per convincerla dovette pagarla 100 monete del mercante), e la fece seguire da Anselmo, cacciatore-attore- sotto -copertura. “Chi me l’ha fatto fare?” si domandava scocciata Biancaneve “Andare nel bosco! Uffa! Per
fortuna che quella vecchia rozza sporca leccapiedi insulsa e bugiarda della mia matrigna mi ha pagato, altrimenti, col cavolo che ci venivo …” “Ferma!” esclamò Anselmo “ho l’ordine della tua matrigna di ucciderti! Sei troppo bella (mamma mia, non ci credo che l’ho detto), quindi ti lascerò scappare, a patto che non ti farai mai più vedere al castello!” “Ok.” Disse Biancaneve, andando via correndo verso il bosco alle sue spalle. “Oh, immaginavo fosse più difficile. Ok. Io vado.” Il cacciatore andò dalla matrigna, e lei fu molto soddisfatta. Ora il futuro di sua figlia era nelle mani dei nani. Biancaneve intanto correva per il bosco, facendo le boccacce agli animaletti e strappando margherite. Tutto andò secondo i piani della matrigna: Biancaneve trovò la casetta, si fermò a riposare nei loro lettini e i nanetti se la fecero amica. Giorno dopo giorno, Biancaneve si addolciva e faceva la doccia, tutti i giorni. Un bel giorno la matrigna decise di mandarle la mela rossa più bella del frutteto del castello, come premio per il suo cambiamento di carattere. Purtroppo tutte e due non sapevano che Biancaneve era allergica alle mele rosse. Appena Biancaneve la morse, si accasciò a terra e i poveri nanetti andarono nel panico. Non potevano riportarla al castello, la matrigna avrebbe creduto che l’avessero picchiata a sangue. Che fare? Per fortuna passava di lì Florian, il fratello di Floriano nonché esperto medico. Dopo aver fato la respirazione a bocca a bocca a Biancaneve, i due s’innamorarono, e decisero di volersi sposare. Così i nani corsero veloci come cavalli ed arrivarono al castello della matrigna dicendole: “Signora, ecco … vostra figlia si è innamorata di un certo Florian e Biancaneve non vuole più … ecco … sposare Floriano ” “Cosa!?!? Davvero!?” gridò la matrigna “S-ssì s-s-ignora …” balbettarono i nani spaventati “Ma è una notizia meravigliosa! Per fortuna che non deve più sposare Floriano, era davvero una persona orribile! Grazie a voi adesso Biancaneve si è innamorata di una persona saggia cui deve riconoscenza! Ecco,
tenete questi soldi e aiutatemi a organizzare la cerimonia di nozze!” gridò entusiasta la donna. Così erano tutti contenti: Biancaneve e Floriano si erano sposati, la matrigna era riuscita a far diventare Biancaneve una ragazza seria e responsabile e i nanetti erano diventati ricchi fino al collo. In questi casi, bisogna proprio dirlo: VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI.
Anche noi del GRUPPO B siamo contenti del nostro lavoro! Asia, Eduardo, Kevin, Anita. Correttore di bozza: Anita