Buzzone (2)

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I draghi del bosco “Dai Asia, non abbiamo tutta la giornata!” urlai alla mia amica. “Sto arrivando aspetta un minuto” mi rispose. Intanto Caterina con Linda ammirava e raccoglieva i bei fiori, mentre Viola e Aurora cercavano di acchiappare uno scoiattolo. “Dobbiamo cercare il campo e poi ci dobbiamo allenare per il tifo! Siamo cheerleader, non possiamo fermarci dato che ci siamo perse” lagnai. Ci rincamminammo verso un altro sentiero, però con più pianticelle che ci sfioravano lievemente la pelle con le loro puntine. “Che male Sophia! Dovevi scegliere proprio questa strada?” si lamentò Caterina:“ Lo so, ma la mappa dice che è la più corta…” risposi con aria molto preoccupata, con la consapevolezza che ci eravamo perse, e, avendole portate io lì, ero responsabile dell’accaduto.


In quell’instante Aurora urlò e saltò nelle braccia di Asia terrorizzata: “C’è un insetto! Aiuto si salvi chi può!”. Mi avvicinai ad Aurora e le chiesi dove aveva visto quell’insetto così lo avrei schiacciato e noi avremmo potuto percorrere il nostro “viaggio”: “Insettino? Dove ti sei cacciato?” chiesi all’insetto, pur sapendo che non lo potevo trovare dentro il cespuglio. Andando sempre più dentro, vidi una biscia di un verde intenso e con delle squame più scure. Tesi la mano per prenderla e appena tirai vidi che la biscia era pesante e che non finiva… era la coda di un drago!?! “Ah!” urlammo in coro: “Cosa ci fa un drago in un bosco, ma soprattutto perché esiste!” mi urlò Linda paralizzata dalla paura. “Ok draghetto, noi dobbiamo andare, tu stai calmo qui…” disse Viola mentre ci guardava e muoveva la testa versò sinistra per farci segno di andarcene. “Non lasciatemi da solo…” disse il drago con aria dispiaciuta: “Io non voglio che ve ne andiate, sono sempre da solo insieme a


mia sorella minore, vorrei stare con i draghi della mia età”. Incredibile!! Un drago parlante!! Mi fece commuovere così tanto da dirgli: “Vieni con noi… ci serve una mascotte, quanto sei alto?” “Due metri e mezzo” mi rispose tirando su col naso. “Perfetto ci serviva un drago alto due metri e mezzo.” risposi sorridendo. “E il coach cosa ci dirà?” chiese Caterina, un po’ preoccupata, sperando di non finire nei guai. “Non possiamo lasciarlo da solo” risposi. “Come ti chiami?” “Mi chiamo Erba, e voi?” “Noi siamo Sophia, Asia, Aurora, Linda e Caterina, piacere di conoscerti” rispondemmo in coro. “Erba, tu sai dov’è il campo da Basket?” “Certo, con me ci arriverete in un minuto” e salimmo sulla sua schiena, solo che non ci stavamo, allora Erba chiamò la sua sorellina Fiammella e partimmo volando fra le bianche e soffici nuvole banche, ci serviva un’altra mascotte! Era incredibile ciò che si poteva ammirare dall’alto del cielo! Grandi distese verdi di prati e boschi e, in


lontananza, la grande città con la palestra illuminata. Arrivate ci mettemmo la divisa: una maglietta corta che finiva a triangolo con la scritta “Dragon” e una gonna tutta rossa, i pom poms rossi e bianchi. Ci riscaldammo con qualche sollevamento e poi arrivò il coach e, stupito, guardò Erba e Fiammella che avevano i pom poms in mano: “Chi sono loro?” disse con una voce tremolante. “Sono nuove, lei è Erba e lei Fiammella, sono le mascotte! Ci aiuteranno coach vedrà!” “Ok… ci servivano due mascotte dopo l’incidente di Anna, non credete? Però impegnatevi perché voglio il tifo migliore, dobbiamo sconfiggere i “Raptor”! Siete pronte? Prima di tutto fate qualche rovesciata per riscaldarvi ancora di più”. Incominciammo ad eseguire gli ordini del coach, mentre Erba e Fiammella provavano la loro parte. Si fece sera e andammo nel dormitorio, ci togliemmo il fiocco e ci mettemmo il pigiama pronte per dormire, mentre nella sala più


grande c’erano le draghesse che riposavano per la grande fatica fatta nel pomeriggio. Appena sveglie ci dovevamo preparare per la partita, quindi ci facemmo la coda, ci mettemmo il fiocco e la divisa e andammo fuori per fare le ultime prove: era tutto bellissimo e i sollevamenti ci vennero nel miglior modo possibile. Durante il pranzo ci chiedevamo che cosa potessero mangiare due draghi di due metri, e loro dissero che Erba mangiava vari tipi di piante e Fiammella il fuoco. Prendemmo molte piante per Erba e accendemmo il fuoco per Fiammella così poterono mangiare tutte insieme prima della partita contro le altre squadre. Dopo qualche ora arrivarono le “Raptor” e ci guardarono con una faccia disgustata. Alayana si avvicinò e mi disse: “Che vinca il migliore” “Ci puoi giurare” risposi. La più simpatica, o anche l’unica simpatica, Melanie ci disse: “Buona fortuna!” “Altrettanto” rispondemmo.


Eravamo tutte molto stressate, insieme alle nostre draghette dietro a noi. La partita incominciò. Facemmo più tifo possibile. Ci impegnammo. E… la nostra squadra vinse!! Non ci potevo credere, e non mi dispiaceva per Alayana, ma per Melanie, allora le chiesi se si voleva unire alla nostra squadra e lei rispose con un caloroso: “Sì!”. Il giorno dopo dovevamo tornare a casa ed era il momento di salutare Fiammella ed Erba: “Come faremo senza di voi!” pianse Caterina “Siete state meravigliose con noi e vi volevamo regalare queste due scatoline. Apritele” e ci porsero le scatoline che noi aprimmo. Dentro ci trovammo una foglia e una fiamma che volavano. Era il più bel regalo di sempre. “Grazie mille, è un bellissimo regalo, spero ci rivedremo presto.” L’anno dopo distrussero il campo da basket e, al suo posto, costruirono un ristorante di lusso.


Se per caso andate in quel bosco, in quella stradina e vedete una biscia verde, sappiate che quella è Erba e sta ancora aspettando con sua sorella Fiammella le sue amiche dal 1970.


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