CAMBIO VITA
Era ormai ora di tornare a casa, Bob, con un battito di ciglia spense il computer, immediatamente comparve il suo aiutante robot che, con voce metallica, gli disse che la vettura era pronta. Silenziosamente, ma a velocità supersonica, l'ascensore lo portò fino al tetto del grattacielo, da cui partivano innumerevoli strade sospese. Bob guardò la città piena di luci e fasci luminosi che illuminavano il cielo, ingombrato da oggetti volanti che, con leggeri fruscii, si spostavano velocemente. Individuò la sua vettura che, immediatamente, riconoscendolo si aprì e si mise in moto con un leggero ronzio, schiacciò un bottone e partì verso casa. A casa, tutto era silenzioso e in perfetto ordine, una voce anonima gli diede il benvenuto, mentre un robot-maggiordomo gli servì una cena alquanto insipida, su un lucente tavolo di cristallo. Bob si sentiva stanco, fece qualche gioco al computer per svagarsi e desiderò vedere qualche amico, ma quello non era il giorno dell'”amicizia “: il computer prevedeva per lui otto ore di sonno. La sua vita era programmata secondo regole rigide per far in modo che il suo fisico fosse sempre ad altissimo livello di efficienza, infatti era sano come un pesce e non dimostrava certamente i suoi trent'anni. Quella sera però, Bob, non aveva voglia di
dormire, si sentiva strano e vuoto. Stupito analizzò al computer questa sua sensazione e il medico elettronico, con voce perentoria, gli ordinò di scacciare ogni pensiero che non fosse perfettamente logico. A Bob, però, venne in mente un racconto, letto da bambino, in cui si raccontava di un'epoca remota in cui gli uomini vivevano senza programmazione, in uno strano paesaggio in cui, dalla terra, nascevano spontaneamente alberi, fiori e frutta di cui si nutrivano. Ricordò di aver nascosto il libro per non farlo distruggere dai Guardiani dell'Ordine e,con molta emozione, andò a prenderlo. Vide nel buio illuminarsi gli occhi del Robotmaggiordomo, ma lo neutralizzò, disattivò i computer della sua stanza e si mise a leggere.
In fondo all'ultima pagina, trovò un sacchettino con dei piccoli semi e subito capì cosa doveva fare. Prese tutte le precauzioni del caso: gli occhi dei Guardiani, erano ovunque per tutelare il benessere dei cittadini e impedire che commettessero azioni illogiche o pericolose. Uscì di casa e si diresse verso il quartiere abbandonato, pieno di rovine e vecchi edifici inutili, intorno era tutto buio e silenzioso, nessuno si recava mai lì e non era neppure
molto sorvegliato. Trovò una vecchia cantina, buia e umida e pensò che faceva al caso suo perchè, da fuori, non trafilava alcuna luce. In fretta preparò un vaso di terra, vi piantò i semi, li annaffiò e andò via perchè stava albeggiando. Ogni giorno cercava di essere, per gli altri, il solito Bob che conoscevano, educato, silenzioso e senza emozioni e ogni sera si recava al suo”orto“. quando le piantine cominciarono a germogliare provò una sensazione così strana che si sentì quasi male:le emozioni non facevano certo parte delle sue esperienze, infatti nella sua vita tutto era prevedibile e perfetto! Nel grande ufficio, però, qualcuno cominciò ad insospettirsi, notò che Bob era strano, a volte sorrideva e i suoi parametri medici erano cambiati. Il Guardiano-capo lo chiamò e lo analizzò silenziosamente, il suo cervello fu scandagliato da macchine potentissime e, all'improvviso, rimandò sullo schermo l'immagine di una fragola! Fu subito chiamata una squadra di infermieri per rinchiuderlo nel reparto riparazioniumane, ma la strana immagine continuò a scaturire dal cervello di Bob. I medici-robot, andarono in corto circuito, quando insieme alla fragola, il cervello di Bob cominciò a trasmettere immagini di frutta sempre più colorata e desiderabile. L'apparato elettronico, sofisticatissimo, che lo analizzava cominciò ad andare in tilt
perchè non era programmato per ricevere tali immagini, era come se un virus sconosciuto lo invadese. Furono chiamate Forze Speciali per neutralizzare Bob, la notizia non doveva assolutamente essere di dominio pubblico perchè tutto il mondo perfetto e prevedibile che era stato costruito, sarebbe andato in pezzi. Le emozioni e le curiosità erano nemiche di quella società senz'anima e senza dolore, in cui ognuno sapeva sempre che il futuro sarebbe stato uguale al presente, fatta eccezione per nuove mirabolanti macchine! A Bob fu eliminata la memoria, gli furono dati i ricordi giusti e fu rinchiuso in un edificio grigio, dove si trovavano altri umani rimaneggiati. I Guardiani, però, non riuscirono mai a sapere dove fosse il luogo in cui la fragola era nata, cercarono e cercarono, ma alla fine dovettero desistere. Le loro società non correva più pericoli, l'ordine era stato ripristinato, gli uomini erano controllati dai computer, nessuno soffriva e nessuno si ribellava. Nella vecchia cantina buia, però, le piante continuavano a crescere, a diventare sempre più folte, mentre un altro uomo, simile a Bob, continuava il suo lavoro. La voce si era sparsa e, la notte, con precauzione, tante figure scure si recavano nel quartiere abbandonato, ora in città, insieme ai ronzii delle macchine volanti si individuano sussurri che, piano piano
diventano voci allegre perchè gli uomini stavano riscoprendo i sentimenti, le emozioni e la gioia di vivere. Quando i Guardiani dell'Ordine se ne accorsero ormai era troppo tardi: gli uomini, come sempre, si erano riappropriati della gioia di vivere e allora nel cielo ricomparvero le stelle. Fine