IL MISTERO DEL BOSCO
“Crick , crock ,crack”…..Fu proprio il rumore delle foglie calpestate a dare inizio all’avventura nel bosco che segnò per sempre la mia vita e quella dei miei compagni di scuola. Era il giorno della gita nel bosco e con i miei amici camminavamo in un sentiero assieme alla prof. che ci faceva da guida. Riuscivo a percepire ogni singolo rumore, il canto degli uccellini, il gorgoglio del ruscello, il ronzio degli insetti, inoltre potevo osservare il magnifico panorama che mi circondava e sentire gli odori dell’erba, dei cespugli, fiori e alberi … Ad un tratto tutto finì! Gaetano iniziò a cantare ad alta voce: “Andiamo a comandare col trattore in tangenziale...” “Da una stalla a una stella, figlio di una
bidella …!” Ovviamente io con le mie amiche iniziammo a ridere. Dopo una lunga camminata, ci fermammo tutti per fare merenda e per riposarci. Successivamente, riprendemmo il cammino ma ad un tratto Gaetano si fermò e disse: “Ragazzi, ho dimenticato lo zainetto vicino al masso dove abbiamo fatto merenda, ritorno indietro a riprenderlo!” La prof. non se ne accorse e noi continuammo il percorso. Gaetano s’incamminò velocemente finché arrivò nel luogo dove aveva lasciato, ma non lo vide. Iniziò a cercarlo ovunque senza fare caso ai secondi, minuti, ore che passavano. Nel fitto bosco, sulle pendici del monte, l’aria era più fresca e umida … ma dove cavolo era finito Gaetano? Ad un tratto gli comparve davanti un lupo, ma non
uno qualunque, era un essere strano: - aveva due grandi occhi brillanti, un lunghissimo muso più lungo del corpo, il suo manto peloso presentava diverse sfumature di colore rosa. Quell’essere strano immobilizzò Gaetano che, dalla paura si ammutolì. In realtà, quell’essere, era il mago del bosco che voleva dare una bella lezione al ragazzo poiché , con le sue canzoni, aveva interrotto la quiete del bosco. Gli fece passare momenti terribili e per punirlo, lo trasformò in un cervo: gli spuntarono due corna ramificate, si ritrovò una corporatura imponente, con un manto color nocciola e ogni tanto emetteva strani rumori, dei potenti bramiti. Nel frattempo, tutti noi iniziammo a preoccuparci seriamente della scomparsa di Gaetano, perciò lo andammo a dire alla prof. che
immediatamente all’erto’ le forze dell’ordine. Poco dopo intervennero nel luogo, carabinieri, polizia, pompieri, guardia di finanza … ma nessuno ritrovò le sue tracce. Rientrammo a casa e nei giorni successivi continuammo con la solita routine, casa, scuola, compiti e studi, ma a tutti noi mancava la presenza dell’amico. Una domenica di Dicembre, la mia famiglia ed io, decidemmo di andare a fare una bella passeggiata nel bosco, per ammirare l’ambiente innevato. Mentre camminavo lungo un sentiero, vidi un uccello, uno scoiattolo e sentii un rumore, poi, ad un tratto, mi comparve davanti un magnifico cervo che mi si avvicinò. “Non è possibile!” Ripetevo tra me e me. Era proprio Gaetano trasformato in cervo, allo stato brado, e mi spiegò tutto ciò
che gli era accaduto. Nonostante la trasformazione e le difficoltà incontrate, aveva capito l’importanza del rispetto della natura e se ne era innamorato, tanto da non voler più ritornare umano. Successivamente arrivò la strana creatura che lo aveva trasformato ed era diventato suo amico e maestro. Lo convinse a ritornare umano facendolo riflettere sull'amore ricevuto dai genitori e dagli amici. La strana creatura prese una manciata di foglie secche, le sbriciolò e le lanciò in aria dicendo: ” Tri ,tro, tra ,Gaetano ricomparirà!” Ci fu un tale bagliore che mi fece chiudere gli occhi e appena li aprii vidi difronte a me il ragazzo di sempre. Gaetano ed io salimmo in auto con la mia famiglia e il lunedì successivo continuammo le avventure nella mitica classe.