HAPPY DIE
Non girare mai sola la notte, è pericoloso! - Questa è la frase che i genitori ripetevamo sempre ad Ellie. Ma lei incurante di tutto ciò e sicura di sé, non ascoltava nemmeno una parola. Purtroppo le cose in famiglia non andavano sempre bene. Così una sera, dopo l’ennesima lite decise di andare in discoteca con i suoi amici percorrendo un lungo tratto di strada da sola… Il buio le annebbiò la vista e la mente. Si ritrovò legata in una cantina insieme ad un altra mezza dozzina di ragazze come lei. Successivamente una coppia di coniugi scesero le lunghissime scale a passi pesanti. Una volta arrivati davanti a lei vide il loro sguardo e capì che da quella stanza non sarebbe più uscita. Inutile raccontare le brutali sofferenze che partì, basta pensare che del suo corpo si riconosceva solo una mano che, mentre i
due carnefici radunavano le membra, per seppellirle in giardino, rotolò dietro ad uno scatolone. Quella semplice cantina, si trasformò in una macelleria umana: il rosso tappeto che avvolgeva il pavimento e si avvertiva un’atmosfera fredda e agghiacciante. Quella mano, però, aveva vita propria, aveva una strana ed inspiegabile energia la muoveva e presto la vendetta diventò il suo unico obbiettivo. Così in una sera come tante, i due coniugi compresa la figlia di sette anni si erano già congedati quando si sentì uno scricchiolio. La mano strisciò su per le scale dello scantinato . Era avvizzita e sporca , aveva unghie lunghe . Sgattaiolò per il corridoio oscuro. Davanti alla porta chiusa tastò il terreno con i polpastrelli ,poi balzo come un ragno gigante , afferrò alla maniglia ,e la girò.
All’interno della stanza trovò un calzino . Poi una scarpa . E, infine ,un’altra mano che pendeva dal letto . Una mano giovane , una mano che si sarebbe potuta rapire e portar via, giù nello scantinato. Ma quella mano era attaccata a un braccio. A ciò si sarebbe rimediato; l’avrebbe staccata dall’arto della bambina. Così la uccise staccandole l’arto utile. Una volta compiuta la missione la mano tornò a rifugiarsi in cantina con il suo trofeo. Decise di cercare fra gli scatoloni per trovare un’idea per ritornare al suo aspetto originario, facendosi aiutare dalla nuova arrivata. Cercò tra vari vecchi giocattoli, ma tra loro scelse una bambola gigante, alta circa un metro. Era tanto carina, con i capelli rosso fuoco, che contrastavano la pelle ceramica e gli occhi color dell’acqua. Il suo vestitino era
a balze rosa con i decori in bianco, con piccole ballerine ai piedi color rosa tenue. La mano di Ellie decise di attaccarsi alla bambola e costringere anche l’altra anno a farlo. Durante una nottata buia e tempestosa la bambola si animò assumendo le personalità dei corpi a cui appartenevano le due mani. Salì le scale con un sorriso maligno pronta a compiere qualsiasi cosa pur di avere la sua vendetta. O almeno questo è quello che credeva la mano di Ellie, quella della figlia invece sperava solo di fermarla. Una volta arrivata nella stanza da letto, prese il carillon sul comodino e senza farsi notare, si sistemò davanti al letto e lo accese. Una strana e inquietante atmosfera riempì la stanza. Si aprì di colpo la finestra.
Tremò l’armadio. Poi il comodino. Infine i due coniugi si svegliarono. Increduli. Impauriti. Poi terrorizzati. Infine un brivido attraversò i loro corpi, quando sentirono il dolce, ma inquietante suono del carillon. Poi percepirono una vocina di bambina, incomprensibile pareva una cantilena dolce che udivano sempre meglio fino a comprendere le parole. ‘HAPPY DIE’ (felice morte); ma seguito da un sonoro ‘MAMMA E PAPA’ SCAPPATE!!!!!’ Corsero fuori dalla stanza; e in seguito la blindarono. Il giorno seguente però notarono dalla fessura della porta una goccia di sangue. Così la aprirono appena per vedere l’interno. I loro sguardi incrociarono un orribile cigolio rimbombò
nell’aria quelli del grande ammasso di porcellana. La bambola era al centro di una pozza di sangue. Con candele,che invece di allietare l’ambiente, come solitamente fanno, lo rendevano, cupo e macabro. Di colpo sbatterono la porta spaventati. Raccolsero i loro oggetti più importanti, non esitando nemmeno un minuto nel lasciare la casa. Subito il giorno dopo appesero il cartello della vendita edile, con un reclamo e una piccola postilla ‘casa realmente maledetta, a vostro rischio e pericolo’. Erano convinti che non sarebbe mai stata venduta, quando… Tre anni dopo… drin, drin, drinnnn… Era un acquirente. Rimasero increduli, avvisarono la nuova coppia del mistero che l’avvolgeva, ma loro non credendo alle loro parole, non si fecero intimorire e comprarono la casa…
Durante la prima notte sentirono dei forti rumori provenienti dalla cucina, così scesero entrambi per controllare. Non poterono credere ai loro occhi. Era tutto reale, purtroppo. Nessuna bugia. La bambola si trovava sulla tavola. Tra le mani aveva un coltello. Bastarono pochi secondi per udire la solita frase ‘HAPPY DIE’... Nel quotidiano locale tutti lessero l’annuncio terribile: ‘22\04\1974 coppia di coniugi defunti. Causa= sconosciuta Corpi= non rinvenuti via Santiago numero 25.’