IL FANTASMA MISTERIOSO Meddy stava tornando a casa, con la sua famiglia, dalla sua mangiata di classe, era molto stanca. Per lei era stata una giornata molto impegnativa, infatti, quando camminava barcollava. Mentre i suoi genitori erano andati a parcheggiare la macchina. Lei si diresse verso la porta della cucina, le scarpe scivolavano sul selciato, gli occhi le si chiudevano. Ad un tratto sentì la maniglia che girava, come se dietro la porta ci fosse qualcuno; appena allungò la mano, pensò che ci fosse sua nonna Giovanna; di solito era a casa sua per mettere in ordine o cucinare, ma, generalmente andava a dormire a quest’ora. Meddy lasciò perdere. La porta si apri di botto! C’era un fantasma! Era vestito di nero con gli occhi di fuoco, la faccia scheletrica,
terrificante! Il cuore di Meddy batteva all’impazzata. La creatura allungò il suo dito con fare minaccioso e gli disse:” sta lontana da Debora” Lei strillò :” Noooo!!!”. Corse subito dai suoi genitori, anche il vicino aveva sentito strani rumori, però insieme al babbo di Meddy decisero di non chiamare nessuno, dato che Meddy disse: “Sono molto stanca, forse me lo sono immaginato…” quindi lasciarono perdere, credendo fosse solo il frutto della sua fantasia, perché da come aveva raccontato il fatto e descritto la creatura orripilante sembrava piuttosto una storia di paura che gli aveva raccontato qualche suo amico per spaventarla. Lei, Però, aveva ancora il pensiero assillante di quella creatura misteriosa, terribile spaventosa. Era terrorizzata, poi però si impose di stare tranquilla, di non
pensarci più, ripetendosi che era solo stanchezza, ma dentro di sé sapeva benissimo che non si trattava di un sogno. Come si potrebbe sognare un mostro così? Era impossibile. Continuava a pensare a quel dito scheletrico, a quella mano, a quella testa, a quel corpo: era impossibile dimenticare. Mentre saliva le scale, scricchiolavano ad ogni suo passo lento e cadenzato. Meddy era molto tesa per la situazione appena accaduta. Appena finite le scale si fermò, si mise ad immaginare gli scenari peggiori che le potessero capitare. Il suo cervello stava impazzendo, la paura stava prendendo il sopravvento e…in situazione di totale panico aprì la porta e il fantasma era lì, ai piedi del letto che la aspettava…