Il signor Cromwell Era l’estate del 2013. I miei genitori decisero di fare una vacanza in Transilvania, uno dei miei luoghi preferiti. Decisi di andare a visitare il museo più famoso delle scienze naturali; il Nextail Museum. Incontrai uno strano signore, era basso, aveva un bastone, i capelli bianchi e un occhio di vetro. Si presentò subito in modo cordiale e amichevole. Andammo al bar per bere un caffè, quando sentimmo al telegiornale che un assassino aveva ucciso sua moglie. Il signor Cromwell così si chiamava, fece cadere il caffè, si schiarì la voce, la quale divenne sempre più oscura e il suo atteggiamento divenne sempre più
brusco. Pensai ci fosse qualcosa di strano in lui. Diventò scontroso e se ne andò. Io decisi di seguirlo. Si stava dirigendo in una casa abbandonata. C’erano quadri terrificanti sulle pareti, scheletri sulle poltrone e teste come soprammobili. Mi domandai perché Cromwell fosse venuto qui… quando dietro la porta vidi il cadavere di sua moglie: era lui l’assassino ! Probabilmente quella casa era il luogo dove nascondeva le vittime. La paura cresceva in me, trattenni il fiato per non farmi scoprire e mi nascosi dietro uno scaffale. Decisi di scappare, ma urtai un vaso e lui mi scoprì. Stavo per diventare una delle sue vittime. Urlai sperando che qualcuno mi sentisse, ma eravamo troppo lontani dal paese. Si stava avvicinando
sempre più con un coltello affilato pronto ad essere ricoperto di sangue “innocente”. Così afferrai un vaso, lo lanciai contro di lui e fuggii. Mi rincorse con la lama nella mano. Pareva non stancarsi mai, mentre io piano piano perdevo la mia energia. Era qualche passo dietro di me, e mi disse: “Non hai scampo, ti sto raggiungendo ah, ah, ah…” Io risposi: “Tanto non mi prenderai mai !” Ma sentii i suoi passi avvicinarsi svelti a me. Nessuna auto passavo e nessuna persona si poteva avvistare nei paraggi. L’arma del delitto stava per sfiorare il mio volto, pensai che fosse veramente la fine per me, quando … da lontano udii le sirene della polizia. Sicuramente l’avevano chiamata i miei genitori
preoccupati della mia assenza. A questo punto Cromwell non aveva piĂš via di scampo perchĂŠ stavamo correndo in una strada senza uscita e la polizia ci aveva ormai raggiunti. Finalmente si dovette rassegnare e io vidi la mia salvezza . Ma ancora ogni notte ricevo misteriose ed inquietanti telefonate da un signore arrabbiato e vendicativo che mi aspetta nella casa abbandonata in Transilvania.