L'assassino degli incubi

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L’ASSASSINO DEGLI INCUBI “Oggi è il giorno più spaventoso dell’anno!” esclamò Erin, svegliando suo fratello Levi che stava ancora dormendo: “Oggi per me è sabato e io voglio solo dormire visto che non c’è scuola !” rispose Levi snervato e affamato “Ma dai è Halloween!”. Levi, dopo essersi alzato dal letto, domandò: “Comunque, dov’è Annie?”. Subito dopo la domanda, si sentì la voce della sorella provenire dalla cucina al piano di sotto: “A TAVOLA!” I due ragazzi corsero in cucina più veloci che potevano, arrivando senza più il fiato. Appena finita la colazione incominciarono tutti e tre a giocare ai videogiochi., qualche ora sui compiti, e in un attimo furono le 18. “Ragazzi! E’ ora che vi prepariate per la festa di stasera!” disse la mamma. Passò un’ora e i ragazzi si


travestirono e andarono alla festa. Erin era vestito da scheletro, una tuta nera aderente con disegnate in bianco tutte le ossa che compongono lo scheletro umano; completa il travestimento un passamontagna che lascia spazio solo per gli occhi,sempre nero con il disegno del cranio umano. Annie si era messa un vestito da strega, ovviamente essendo una ragazza aveva cercato di renderlo spaventoso ma comunque carino. Levi, che aveva poca voglia di perdere tempo con i travestimenti, aveva indossato gli abiti di tutti i giorni ma ‌colpo di genio‌ si era messo sulla testa uno di quei coltelloni grossi grossi di plastica che sono fatti apposta per sembrare conficcati in testa. Si divertirono tantissimo e alle 23 arrivò il momento di ritornare a casa. La notte era calma, i pettirossi sugli alberi


cinguettavano e sembrava una bellissima serata ...fino a quando, aprendo la porta di casa, videro ciò che non si sarebbero mai aspettati di vedere …. La casa era distrutta, i mobili rovesciati e graffiati; i tre ragazzi cercavano di capire che cosa fosse successo ma all’improvviso sentirono dei lamenti provenire dal piano di sopra. Corsero in camera dei genitori e li trovarono entrambi morti. Erin, Levi e Annie avevano il cuore in gola, paralizzati dalla paura e incapaci di ragionare; neanche il tempo di reagire che dietro di loro sbucò dal buio un uomo incappucciato, vestito di nero con una mannaia in mano che, senza difficoltà, li colpì a morte uno dopo l’altro. Proprio mentre Erin stava per essere ucciso, aprì gli occhi e si ritrovò nel suo letto ...la mattina di Halloween. “Oggi è il giorno


più spaventoso dell’anno!” esclamò Erin, svegliando suo fratello Levi che stava ancora dormendo: “Oggi per me è sabato e io voglio solo dormire visto che non c’è scuola !” rispose Levi….a quelle parole ad Erin sembrò di aver già vissuto questo momento: “Hei Levi sai che mi sembra che tutto questo sia già accaduto !” e Levi perplesso rispose :” Di che cosa stai parlando ?” Erin allora gli spiegò quello che era successo e Levi disse :”Quindi, se ho capito bene, tra qualche secondo Annie ci dovrebbe chiamare per la colazione ?” in quel preciso istante si sentì la voce della sorella provenire dalla cucina al piano di sotto: “A TAVOLA!” Levi, sbalordito, guardò il fratello poi entrambi scesero le scale e andarono in cucina per raccontare tutto alla sorella. “Mi state solo prendendo in giro, è uno scherzo di


Halloween!” disse Annie. Provarono più volte a convincerla ma lei non credette al loro racconto. La giornata si svolse nello stesso identico modo, ma quando fu il momento di andare alla festa i ragazzi non sapevano se andare o no. Alla fine decisero di andare ma di tornare a casa prima. Perciò alle 21 con una scusa lasciarono la festa e arrivati davanti a casa guardando verso la finestra del piano di sopra videro la sagoma di un uomo che stringeva una mannaia sopra la sua testa come se stesse per colpire qualcuno. Erin subito scappò nel seminterrato mentre Levi e Annie corsero a nascondersi dietro i cespugli. Sugli scalini del seminterrato, a metà fra il buio sottostante e la luce del pianterreno, Erin udì dei passi dietro di sé. Mentre saliva un altro scalino, i passi si fecero più forti. Come più vicini. Come di


corsa. Come se gli fossero già addosso. Allo scalino successivo si voltò e guardò l’oscurità. Erin non udiva altro che il martellare del proprio cuore. Voltandosi verso la luce, sentì un brivido scuoterlo da cima a fondo, mentre il suo corpo veniva lentissimamente spinto in avanti. Guardando in su un’ultima volta, vide la porta in cima alle scale chiudersi e sentì la serratura scattare. Vide la porta aprirsi lentamente. Più la porta si apriva,più il cigolio aumentava di intensità. Si ritrovò l’assassino davanti. Erin shockato più della volta precedente,intento a scappare, vide il fratello che si stava avvicinando minacciosamente alle spalle del killer. Ad Erin proprio in quell’istante venne in mente un piano: invece di scappare rimase fermo,immobile. Aspettava il fratello che si avvicinava sempre più.


L’uomo, scendeva lentamente, scalino per scalino, intanto il fratello era alle sue spalle, con una mazza da baseball in mano, pronto a colpirlo in testa. La mazza stava per colpire la testa dell’omicida quando all’improvviso… Driiiiinnnn…….suona la sveglia.!!!! Erin apre gli occhi, si guarda attorno e vede che è nel suo letto e suo fratello dorme tranquillo nell’altro letto accanto a lui. “Woooww che incubo !”


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