Sara

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COSA ACCADDE IL 28 SETTEMBRE 2016

Era il 28 settembre 2016 e con la mia classe e le professoresse Camporesi e Grassi sono andata in gita: avremmo dovuto compiere una lunga camminata nel bosco per raggiungere il Lago Pontini. Il bosco era grande, fitto e abbiamo camminato molto lungo per i vari sentieri. Nell’ aria c’erano aromi pungenti di muschi ed il posto era molto silenzioso, ma con noi questa atmosfera magica è durata poco perché facevamo una gran confusione. C’era un fresco venticello che faceva svolazzare le foglie che si trovavano per terra: sembrava che ci rincorresse e, a volte riusciva a prenderci sollevandoci i capelli nell’aria. Si sentivano strani rumori, non era solo il


semplice fruscio delle foglie, ma sembrava che, tra le piante, ci fosse qualcuno che di nascosto, ci stesse seguendo. La prof. Camporesi ci disse: “ Venite tutti qua! Un’ antica leggenda narra che, in questo bosco, viveva il Re degli alberi.” Noi non ci credemmo e, dopo una lunga spiegazione su alcune piante, ci incamminammo verso il lago e sentimmo di nuovo la presenza di qualcuno. A questo punto ci spaventammo sul serio ed iniziammo ad urlare: “ Prof. c’è qualcuno! “. A quelle parole qualcuno scappò via tra i cespugli, ma non vedemmo nessuno. Eravamo terrorizzati, immobili e ammutoliti come delle statue. All’ improvviso si sentì una voce cavernosa e rauca che, rivolgendosi a noi, pronunciò queste parole: “Siete in pericolo, non


dovevate venire in questo bosco … E’ mio! “Iniziammo a correre, a scappare via, il mio compagno Luigi inciampò in una radice e cadde a terra, ma noi, nella confusione, non ce ne accorgemmo subito. Il mostro lo raggiunse e lo catturò. Noi sentimmo la sua voce tremante gridare: “Aiuto! Aiuto!”. Così iniziammo a cercarlo e urlavamo: “Dove sei? Dove sei?”. In lontananza si sentiva: “Aiutatemi sono qua!” Seguendo la sua voce, arrivammo in un sentiero pieno di rami e, tra i cespugli, vedemmo un buco dove c’era uno strano scivolo. Ci avvicinammo e si sentì rimbombare la voce di Luigi che chiedeva aiuto. Così, io, con metà classe e la prof. Camporesi, ci calammo nel buco, mentre l’altra metà rimase fuori con la prof. Grassi.


Ci trovammo in una galleria quasi totalmente buia e fredda. Il posto era da brivido, faceva veramente paura, finchè arrivammo in un cunicolo un po’ illuminato da qualche candela. Lì si trovava Luigi, che subito ci corse incontro, ma dietro di lui arrivò anche il mostro. Ci spaventammo: era proprio come aveva detto la prof. e ci apparve una sagoma gigantesca simile ad un tronco, bianco e nero a macchie. Emma terrorizzata gridò: “E’ il Re degli alberi!”. Lui rispose: “ Sì sono io! Vi catturerò tutti perché devo salvare il mio bosco! Non voglio intrusi, sono certo che voi umani lo distruggerete”. Ma noi subito gli dicemmo che, nel bosco, non avremmo fatto niente di male. Lui non ci credette e ci disse : “No , vi prenderò tutti e vi darò in pasto alle


bestie! “. Fortunatamente si sentì un gran rumore, il mostro si spaventò e si mise attaccato alla parete. Arrivò un giovane cacciatore dalla testa di leone ed azzannò il mostro, che cadde a terra: era privo di sensi, ma non era morto. Ci liberò tutti, noi lo ringraziammo e gli chiedemmo cosa avrebbe fatto al mostro. Lui ci disse che lo avrebbe salvato, col patto che in futuro non avesse più catturato gli esseri umani. Così raggiungemmo il resto della classe, pieni di felicità per essere salvi, ci abbracciammo e saltammo di gioia. Continuammo il nostro cammino fino ad arrivare al lago dove finalmente si concluse questa indimenticabile gita.


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