Tema di italiano

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Avevo paura.Non posso spiegare altro,non sono capace di spiegare altro.La paura mi aveva presa,si era impossessata di me,mi aveva invaso l'anima fino al midollo.Mi muovevo,mi divincolavo.Sapevo che dovevo far finire il sogno. Piangevo,piangevo solo,disperata.Le lacrime mi rigavano il volto,mi scendevano fino al collo,e si mescolavano alla paura, creando qualcosa di terribile:la consapevolezza di essere arrivata al capolinea.Avevo finito la mia corsa.E il tempo aveva vinto. All'improvviso sentii due mani che mi afferravano per le spalle e la voce di Zayn che mi diceva che sarebbe andato totto bene.In quel momento avrei voluto che passasse quel che stavo passando io. Mi svegliai. -Che vuoi?!-gli dissi in tono brusco;le mie compagne di stanza dormivano,il collegio era silenzioso.Vidi Zayn che mi faceva


cenno di seguirlo. Una volta in giardino gli ordinai:-Non deve saperlo nessuno-Che cosa?Che hai pianto?Che dietro alla tua corazza c'è qualcosa che batte che assomiglia a un cuore?Che cosa?Che l'unica cosa che Zwaistain non potrà ferire di te è il tuo orgoglioChe cosa,Elizabeth?-Ora ho capito-Scusa che cosa?-Papà: non ci ha abbandonato,non l'hanno fatto avvicinare a noi!-Spiegati meglioGli raccontai il sogno dall'inizio. Del ballo.Di papà che mi prendeva la mano e mi invitava a ballare.Degli applausi. Dell'uomo che si avvicinava a me con la spada.Di papà che mi si parava davanti per difendermi.E poi il buio.Ricominciai a piangere, ma, nonostante i singhiozzi, riuscii a dire:-La chiave è la casa! La casa! La casa è la chiave!-.Ripetevo quelle parole


come se fossero una formula magica di un antico sortilegio.Volevo solo farlo finire.Sapevo che dentro quella casa c'erano le risposte che avevo cercato per tutta una vita. Zayn mi abbracciò,e per me il tempo si fermò;di lui non sapevo cosa pensare;gli volevo bene,era mio fratello dopotutto,ma lo odiavo anche un po'; puro odio.Sentivo che sapeva di più.Allora mi staccai da lui. -Non ti avvicinare a quella casa,Bess-non era un ordine;era una preghiera. -Come vuoi-gli dissi-Lo farò da sola-. Non avevo più paura del professor Zwaistain, o meglio, l'avevo, ma il disperato bisogmo di sapere aveva vinto il panico;le leggende di quei bambini morsi dagli scorpioni non mi importavano più. La sera dopo mi armai di corda,tuta nera,berretto scuro e coraggio,e poi uscii. Dopo quattro miglia di camminata,udii i gradini della casa abbandonata


scricchiolare sotto i miei piedi. La porta cigolò ed ebbi un flashback: c'erano tre bambini che giocavano sul tappeto,ormai logoro;una donna bella,bellissima,che un po' assomigliava a me,con i tratti marcati,i capelli di sangue e gli occhi incendiati da un fuoco verde,sorrideva a un uomo che immaginai suo marito;anche lui aveva i ca pelli di fuoco,ma con gli occhi scuri,quasi neri,profondi,come quelli di Zayn.E in quel momento capii. Ritornai alla realtà ,corsi di sopra,in preda al panico.Nella mia precedente camera da letto buttai a terra il comodino che era a fianco al materasso con le molle tutte fuori,aprii il cassetto e rovesciai a terra le foto.La mia vita.La vita mia,di Zayn e di un'altra ragazza, che ricordavo,ma non conoscevo.La vita di mia madre.E infine,papà . Non era stato un sogno.Il ballo non era il mio,era di mia sorella.La storia che avevo


immaginato era un racconto suo,prima che sparisse,perchè anche lei sapeva troppo;la mia fantasia me l'aveva fatta impersonare. Poi vidi una forografia che mi fece gelare il sangue.C'erano delle ragazze bianche,legate e imbavagliate che avevano appeso al collo un cartellino con età e prezzo.Poi c'era Zwaistain che teneva un mazzetto di soldi in una mano e un sorriso demoniaco sul volto. Ad un tratto,dietro di me,sentii due occhi gelidi,crudeli,che mi scrutavano. -Signor Zwaistain!-dissi girandomi. -Come mai qui,Elizabeth?-lo disse mentre mi accarezzava il viso con le nocche;era freddo come la morte,e forse la impersonava proprio. -E' lei l'uomo della foto?E' lei che hai ucciso la mia famiglia?!-suonava come una domanda, ma non lo era. -ti ho detto cosa ti sarebbe successo se ti fossi ribellata-


Non mi importava di andare nella tomba piena di scorpioni.Ormai ero libera:sapevo la verità. -Era troppo potente,voleva farle chiudere il collegio,e lei l'ha ucciso!-urlai;gli sputai davanti ai piedi. -Zayn lo sa?_Zayn ti ha detto di non venire qui per proteggerti,Bess.Povera piccola,hai paura di me?-;continuava ad accarezzarmi il volto ,ma ad un certo punto,vidi mio fratello avvicinarsi e colpire alla nuca il professore.Ci abbracciammo. -Andrà tutto bene,Bess,vedrai.Ora andrà tutto bene.Ho chiamato la polizia.La scuola sarà chiusa. In quel momento fui sicura di una cosa:tutte quelle porte chiuse mi si erano aperte.Amavo la vita.Amavo mio padre.La mia vita era esplosa.E sapevo che l'avrei guidata io.


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