Testo 11

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IL LIBRO DELLE VOLONTA’ “Sì, vorrei quello, grazie” disse Jonathan al bibliotecario. Era tarda sera all’ interno della biblioteca malatestiana e stava per chiudere. Era rimasto solo un ragazzo un po’ smemorato e di non gran bell’ aspetto; tarchiato, con il naso a patata e dei capelli a caschetto biondi, che ricordavano vagamente della paglia sporca e raggrinzita. Il bibliotecario stava per chiudere la porta e Jonathan lo stava seguendo, quando, improvvisamente, si sentì un sibilo lungo, acuto, accompagnato da una risata malefica. “Che succede?” disse il bibliotecario:” Meglio che vada a controllare”. Il ragazzo non si tirò indietro


e subito lo seguì, curioso di sapere che cosa stava succedendo. Camminarono per una decina di minuti, fino a quando i due si accorsero che le risate provenivano da un corridoio buio e lunghissimo, la “Sezione proibita”. Il guardiano ed il ragazzo cominciarono a correre, ma quando furono giunti nel luogo giusto, poterono solo intravedere l’ ombra di un essere grosso e muscoloso, scappare. Allora, il bibliotecario chiese gentilmente al ragazzo di uscire, ma sembrò rimanere molto scosso da ciò che aveva visto, era quasi paralizzato. Due settimane dopo, Jonathan fece ritorno in biblioteca , per restituire il libro


preso in prestito, ma questa volta, il bibliotecario non era felice e raggiante come al solito, ma cupo ed il suo sguardo era segnato da pesanti occhiaie, sembrava quasi invecchiato di dieci anni. Jonathan gli chiese che cosa era successo; lui, inizialmente non rispose, ma dopo una buona mezz’ ora di futili tentativi, rispose:” Quell’ essere. Quello che hai visto due settimane fa, torna tutti i giorni e ogni volta arriva più vicino!” “A cosa?” domandò il ragazzo inquieto. E con un sospiro, il bibliotecario rispose:” Il Libro delle Volontà. Si narra che chiunque lo apra, possa ottenere ciò che vuole, ma può avere solo una cosa, ciò che desidera più di tutto. E oggi, se nessuno lo fermerà, quell’ essere raggiungerà il suo obbiettivo.


“Dobbiamo andare!” “E va bene, ma ti avviso che rischieremo la vita. Entro le sei del pomeriggio, i due furono all’ ingresso del corridoio e le risate si fecero sentire ancora, sempre più forti, sempre più vicine. Il ragazzo cominciò a correre, ma il guardiano lo fermò, prese un libro e lo trasformò in una spada. “Ma… Tu …” “Diciamo che ho imparato qualche piccolo trucchetto, ma ora andiamo”. Si affrettarono, ma una scaffalatura li bloccò. Cominciò a stringerli e spingerli contro l’ altro capo del corridoio, mormorando:” Mi apro a nuovi orizzonti, mi apro a nuovi orizzonti …” Entrambi capirono immediatamente e cercarono di


trovare un libro con un titolo simile a quello. Stavano per essere schiacciati, quando Jonathan esclamò:” Eccolo!” e lo sollevò. La parete, in un attimo si ritrasse ed i due continuarono a camminare. Percorsero almeno altri cinquanta metri, quando si trovarono di fronte a tre corridoi, si poteva leggere una scritta sopra ognuno di essi: sul primo c’era scritto “porta per ciò che desideri”; sul secondo “porta per ciò che è giusto”; sul terzo “silenzio”. La stanza cominciò a girare e intanto una voce flebile diceva:” Scompare quando lo nomini, scompare quando lo nomini …” La stanza si fermò. Il bibliotecario consigliò subito di passare per la “stanza per ciò che desideri” ma Jonathan non credeva


potesse essere così semplice, non era possibile che le parole pronunciate dalla stanza fossero senza senso. “Se lo nomini scompare, se lo nomini scompare ...” si ripeteva. “Silenzio! Se lo nomini scompare. Silenzio!” Aprirono la terza porta. Ormai era tardi e cominciarono a correre e correre … verso la luce che rifletteva alla fine del corridoio. Si ritrovarono in una stanza alta come una cattedrale piena di libri tutti uguali. Ma quale poteva essere quello giusto? Non ebbero tempo di muoversi che la creatura sbucò dal nulla. Era inquietante: aveva la testa ed il busto umano e un corpo da serpente. “Chi sei?” domandarono i due.


Un’ altra risata roca e la creatura disse:” Sono Damon e sono qui perché voglio comandare su tutta l’ umanità e con quel libro potrò raggiungere il mio obbiettivo!” “Io non te lo permetterò!” esclamò il ragazzo con decisione e subito cominciarono a combattere. Il mostro lanciava codate a Jonathan e lui contrattaccava con la spada. Alla fine però, l’ essere ebbe la meglio e lo stese “Nessuno potrà fermarmi adesso!” Il ragazzo però non si arrese e cercò di rimettersi in piedi afferrando un libro, che però, come per magia, si illuminò; in quel momento capì. Aveva trovato quello giusto. Così, lo aprì e desiderò con tutta la forza che aveva di sconfiggere il mostro e


urlò:”Voglio che tu sparisca!” e immediatamente recuperò le forze, allora diede un colpo di spada all’ essere che sbraitò dal dolore si accasciò a terra impotente. Così, uscì dalla “Sezione Proibita” con il bibliotecario, ancora scosso e rimise il libro a posto, dove deve e dovrà stare per sempre.


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