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IL MANOSCRITTO DEL POTERE Il libro era lĂŹ! Era sempre stato lĂŹ fin da quando era esistita la biblioteca di Cesena, precisamente nel 1454. Ma non era un libro normale, come tutti gli altri. Questo era magico! Aveva poteri straordinari che potevano

esaudire

qualsiasi

desiderio

umano: questo libro, infatti, poteva donare tanta ricchezza, poteva rendere gli uomini immortali, ma se fosse stato distrutto avrebbe perso tutti i suoi poteri e avrebbe polverizzato i suoi distruttori. Il libro era


stato creato da un personaggio strano che aveva la nomea di avere poteri magici. Egli, quando era giunto alla biblioteca di Cesena, aveva detto ai custodi di non metterlo

assieme

a

tutti

gli

altri

manoscritti, ma di posizionarlo in un luogo sicuro, ben nascosto, in modo che nessuno potesse trovarlo e impossessarsi dei poteri per scopi sbagliati o per interessi propri. Ma Tobia era riuscito a trovarlo. Era proprio in una fessura nel muro della biblioteca

malatestiana

antica

e

si

mimetizzava perfettamente con le pareti. Era stata ricavata una stretta intercapedine che lo conteneva, coperta da un sottile


strato di intonaco che, col tempo, si stava scrostando mostrando cosÏ il dorso rosso dell’antico manoscritto. Questo aveva la grandezza di una fetta di pane, le sue pagine erano ingiallite e la sua copertina, ben curata, raffigurava una bacchetta magica. Tobia lo aveva trovato una notte, mentre spolverava i muri. Lui, un ragazzo di circa venti anni, era stato assunto da poco come custode notturno, ma subito aveva sentito girare la voce che esisteva un libro magico nascosto. Tutti alla biblioteca

pensavano

che

fosse

una

leggenda ma lui no, e cominciò a cercarlo. Ovviamente non era il solo a crederci.


Infatti anche i “Troll di Malvagia”, creature mostruose, basse e ricoperte di squame verdi e gialle, stavano cercando il libro per ottenere il suo potere e controllare le menti degli uomini. Essi vivevano a Malvagia, un regno sotterraneo sotto la città di Cesena. Da una botola, collocata al centro del pavimento fra le file dei plutei, risalivano di notte nella biblioteca per cercare il manoscritto. Tobia una volta li sentì mentre dicevano con voce bassa e inquietante: ”Dobbiamo trovarlo! Dov’è, dov’è? Noi vogliamo il potere per dominare il mondo!”. Tobia, impaurito si era subito nascosto, vedendo


quelle strane creature che litigavano perché ognuna di loro voleva tenere per sé il potere. Il ragazzo, dopo aver cercato il libro

in

tutti

i

luoghi,

un

giorno

casualmente lo trovò, ma non pensò di cambiarlo di posto e quindi lo lasciò dove l’aveva scovato. Passò tanto tempo fino a quando

una

notte,

mentre

Tobia

girovagava per i corridoi, i troll di Malvagia,

saliti

di

nascosto

nella

biblioteca, trovarono il manoscritto. Il ragazzo, che aveva sentito dei rumori, stava guardando tutto da una fessura del portale ligneo ma era tranquillo, perché era quasi sicuro di quello che sarebbe


successo. Infatti Tobia aveva consultato diversi libri e aveva scoperto che il potere sarebbe svanito se il libro fosse stato distrutto. E così fu perché i troll, superbi ed avari, quando trovarono il manoscritto iniziarono a litigarselo e lo tirarono così forte che le pagine si strapparono in mille pezzi. Quindi, come era stato predetto dal mago creatore, il libro perse ogni suo potere,

i

troll

distruttori

vennero

polverizzati e Tobia, che era l’unico a conoscenza del segreto, non disse niente a nessuno. Riempì la fessura nel muro e riparò il libro.


Oggi il manoscritto esiste ancora, ma è un comune libro per bambini: si trova nella biblioteca al piano terra, nel reparto ragazzi e parla di fate, di streghe e di magia.


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