TRE GUARDIE FORESTALI
"Pace e tranquillità , è un luogo molto suggestivo" pensavo fra me e me ammirando quell' intreccio di rami sopra le nostre teste. Era una bella giornata luminosa, calma, l' aria era pura e frizzante in quella penombra. Il sentiero era abbastanza agevole tranne, in alcuni punti, dove vi si trovavano germogliate per terra ortiche pruriginose. Eravamo in pochi: io, Sebastian e Carlo, tre guardie della forestale. Stavamo facendo il nostro giro di controllo abituale quando, da una macchia di cespugli, un cerbiatto saettante balzò sul sentiero correndo veloce, passandoci davanti. Non ci eravamo ancora ripresi
dalla sorpresa, quando una moltitudine di animali spaventati ci fece fare un salto indietro: c'erano orsi, lupi, cervi, volpi, cinghiali, conigli, lepri, grossi fagiani che starnazzavano a più non posso, una miriade di uccelli che volavano veloci tra gli alberi e chissà cos' altro. Tutti scappavano terrorizzati da un'unica parte. La zona in questione era un'ampia radura erbosa con rare rocce sparpagliate tra l'erba che cresceva sovrana in quello spiazzo. Carlo parlò per primo: "Non capisco proprio che cosa abbia fatto fuggire quei poveri animali così all'improvviso.". "Forse un grande albero è caduto spaventando gli animali nei paraggi." rispose esitante Sebastin, allora mi intromisi io: "Non credo che un albero
caduto anche repentinamente possa spaventare cosÏ tanto degli animali che tutti i giorni vedono cose di questo genere; deve essere stato qualcos’altro". Mentre discutevamo di cosa potesse e non potesse essere successo, un rumore ci costrinse a voltarci e quello che vedemmo ci lasciò a bocca aperta. A circa un metro da terra fluttuava una testa da leone senza criniera, con capelli attorcigliati fra loro, occhi grandi color verde acqua e piccole macchie nere sparpagliate per il volto. Adesso, avevamo tutti e tre capito cosa aveva spaventato gli animali. La misteriosa creatura restava immobile a fissarci imperscrutabile ma, ad un certo punto, iniziò a parlare:" Scusatemi se vi ho
spaventato, stavo osservando alcuni animali quando ad un tratto alcuni bracconieri sono sbucati all' improvviso e hanno iniziato a catturare a destra e a manca la selvaggina che capitava loro a tiro." Noi chiedemmo in coro: "Ma, ma, perchè... il tuo corpo..."la creatura rispose prontamente: "Il mio corpo è invisibile e posso fare piccole magie.". Riacquistato coraggio dissi diffidente: "Prima di tutto questa è un'area protetta dove c'è il divieto di caccia e non ci possono essere bracconieri poi, cosa ci facevi tu qui?". La creatura mi squadrò da capo a piedi e mi rispose: "I bracconieri potrebbero benissimo entrare come innocenti turisti e catturare una volta dentro gli animali;
riguardo alla domanda ti dico che mi chiamo Ged e sono un animale magico che protegge il bosco e controllo che gli animali non siano importunati da umani irrispettosi. So che questo lavoro lo fate giĂ voi, ma talvolta qualche briccone vi scappa e io intervengo in vostra vece con l'aiuto degli animali." Noi tutti avevamo ascoltato con attenzione le parole di Ged e gli avevamo creduto. Seguendo le orme dei bracconieri Ged, Carlo, Sebastian e io percorrevamo veloci i sentieri nel bosco; di tanto in tanto si poteva scorgere un piccolo uccellino che volava veloce nel cielo e qualche roditore che correva a rifugiarsi al nostro passaggio nella propria tana, spaventato. Ad un tratto vedemmo cinque
uomini robusti, armati di fucili, che caricavano delle gabbie su un furgone mimetizzato dalla vegetazione; noi li osservavamo nascosti dietro gli alberi e pensavamo a un modo per fermarli, solo che mentre pensavo inciampai e caddi facendo un gran rumore ed un bracconiere subito si voltò e, con voce roca disse: "C' è qualcuno dietro quegli alberi, se ha visto tutto ci denuncerà alle guardie forestali, forza andate a controllare!" Noi dietro agli alberi eravamo nel panico perchè loro erano armati ed erano in numero maggiore. Subito ci mettemmo a correre per il bosco cercando di distanziare i nostri inseguitori, ma questi erano decisi a prenderci a tutti i costi e, dopo un po',
Sebastian urlò:" Non riusciremo mai a sfuggirgli, quando ci prenderanno ce la faranno pagare molto cara!" Infatti ci raggiunsero poco dopo e ci legarono stretti, solo Geb scampò al pericolo. I bracconieri ci avevano portato al furgone dove il loro capo ci aspettava." Bene bene, delle guardie forestali, vi porteremo con noi e vi getteremo agli orsi che vi sbraneranno." disse il capo rivolto verso di noi. Non eravamo spaventati, ma eravamo infelici che tutti gli animali per colpa nostra sarebbero stati venduti a degli uomini senza scrupoli che li avrebbero sicuramente trattati male. Ci eravamo ormai rassegnati quando, di colpo, una forza invisibile ci aveva sollevati da terra e ci stava
trascinando verso il bosco; contemporaneamente le gabbie in cui erano rinchiusi gli animali si aprirono di colpo e tutti loro travolsero i bracconieri stupiti. A quel punto comparve Ged e capimmo: "Grazie a te il bosco è salvo da questi crudeli bracconieri!" Subito Ged rispose:" Arrivederci amici, adesso devo andare, ma se avrete bisogno vi aiuterò sempre!". Così i bracconieri furono consegnati alla giustizia e tutto finì bene.