"Il mio nome"

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Scuola dell’Infanzia “Andersen” – Istituto Comprensivo Carpi 2

Dal progetto PAROLE, SCRITTE, NUMERI intorno a me … Itinerario di lavoro:

IL MIO NOME Sezione 5 ANNI Insegnanti: MONICA BATTINI e ANGELA LOSCHI 1


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PRESENTAZIONE “Il mio nome” è l’ itinerario con cui è iniziato il lavoro nel nuovo anno scolastico, un percorso che ha permesso ai bambini di avvicinarsi al “mondo delle scritte” attraverso un contenuto carico di significato: il loro nome, appunto. Ha rappresentato un’occasione stimolante per prendere confidenza con i materiali messi a diposizione nel nuovo angolo di sezione, appositamente predisposto per un approccio alla letto-scrittura e allo sviluppo del concetto di numero (cfr. Itinerario “Imparare giocando" - “Angolo lettere e numeri” -). Non solo, il nome è diventato un “oggetto” per iniziare a confrontarsi con giochi metalinguistici e metafonologici, ripresi e riproposti nel corso dell’anno (cfr. Itinerario “Imparare giocando” - “Una lingua per giocare”).

OBIETTIVI • riconoscere e memorizzare a livello visivo il proprio nome, distinguendolo da quello dei compagni; • riuscire a scriverlo, seguendo o copiando un modello dato, e successivamente in modo autonomo; • comporlo sperimentando diverse forme e “materiali di scrittura” (timbri, lettere magnetiche, stencil, ecc.); • giocare a livello verbale con il nome, per iniziare a familiarizzare con i suoni che lo compongono.

N.B. Per una visione del contesto progettuale in cui l’itinerario è inserito, si rimanda al Progetto “PAROLE, SCRITTE, NUMERI intorno a me …” 3


Perché iniziare dal nome?

Approfondimento (cfr. Progetto “Parole, scritte, numeri intorno a me …“ - “ Approccio alla lingua scritta e sviluppo delle competenze di letto-scrittura“):

IL NOME PROPRIO E LA TEORIA LINGUISTICA DEI BAMBINI L’importanza del “nome” nel passaggio dall’ipotesi sillabica a quella alfabetica Le ricercatrici argentine Emilia Ferreiro e Ana Teberosky, agli inizi degli anni '80, osservando bambini dell'ultimo periodo della scuola dell'infanzia, hanno potuto constatare che, nelle civiltà che usano il codice alfabetico, l'apprendimento della lettura e della scrittura procede secondo tappe fisse collegate strettamente una all'altra, cioè avviene in base ad un percorso evolutivo caratterizzato da specifici “livelli di concettualizzazione”. Un nodo chiave di tale percorso è il passaggio dall'ipotesi sillabica a quella alfabetica, ovvero dalla fase in cui il bambino attribuisce alla singola lettera un valore sonoro corrispondente alla sillaba, alla fase in cui “scopre” come funziona il nostro sistema di scrittura (cioè che ad ogni lettera corrisponde uno specifico suono). Secondo Ferreiro e Teberosky il passaggio dall’ipotesi sillabica a quella alfabetica è favorito soprattutto dal conflitto cognitivo che emerge in relazione alla scrittura e alla lettura del nome proprio. 4


La scrittura del nome è una delle prime acquisizioni del bambino relativamente alla lingua scritta. E' pratica comune, infatti, insegnare a scrivere e a riconoscere il proprio nome in età precoce, quando le concettualizzazioni più evolute sulla lingua scritta non sono ancora state elaborate. E' possibile notare che, proprio in conseguenza di ciò, il bambino scrive e legge il proprio nome in modo “globale”, come se si trattasse di un'etichetta, di un tutto non scomponibile, senza attribuire un significato specifico alle parti che lo compongono. Il bambino cioè scrive il proprio nome alfabeticamente ma riesce a leggerlo solo globalmente, non sapendo attribuire un valore sonoro specifico alle singole lettere che lo compongono. Nel momento in cui il bambino giunge alla concettualizzazione che parti dello scritto sono rappresentazioni grafiche di parti del parlato (concettualizzazione che, si esplica nell'ipotesi sillabica) il bambino tenta di applicare questo principio alla lettura del nome proprio, ma data l'impossibilità di riuscirvi efficacemente è costretto a rivedere l'ipotesi da lui stesso creata. Il ruolo cruciale svolto dal nome proprio - non tanto per il suo significato specifico, ma per il fatto di essere una delle prime parole che il bambino sa scrivere alfabeticamente - è proprio quella di provocare nel bambino un conflitto cognitivo che determina un avanzamento di concettualizzazione verso i principi su cui è basato il nostro sistema di scrittura.

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Prime scritture ‌ Per una fare una prima osservazione delle competenze dei bambini, chiediamo loro di scrivere il nome “come riesconoâ€? e poi di disegnare a fianco loro stessi .

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Copia con modello … Chi non riesce a scrivere il proprio nome autonomamente utilizza i “cartellini dell’appello” (cfr. Itinerario “Imparare giocando” – “Il calendario, l’appello, gli incarichi“) come modello per copiare il proprio nome .

I CARTELLINI dell’APPELLO Sono cartoncini con nome e contrassegno utilizzati giornalmente (già dallo scorso anno) per registrare presenze / assenze

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L’iniziale del nome Riconosciamo l’inziale del nome.: dopo aver individuato, fra tante lettere, l’iniziale del proprio nome, i bambini ne tracciano il contorno, colorano e decorano la lettera a piacere, utilizzando materiale di recupero.

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Le lettere diventano delle COLLANE e vengono utilizzate per giochi di abbinamento dei bambini in base all’iniziale del nome. Ad esempio: i bambini si suddividono in squadre e definiscono il gruppo più /meno numeroso confrontando le fila (fila più lunga /più corta) e, successivamente, stabiliscono la quantità del gruppo tramite conteggio.

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Ricalco - collage con pasta Dopo aver riconosciuto il proprio nome tra quello dei compagni, i bambini lo “ricalcano� (seguono le linee tracciate) prima utilizzando il dito, poi il pennello intinto nella colla, realizzando un collage con la pasta.

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Ricalco con pennello e tempera Dopo aver riconosciuto il proprio nome tra quello dei compagni, i bambini lo “ricalcano� (seguono le linee tracciate) prima utilizzando il dito, poi il pennello intinto nella tempera, colorando a piacere collage con la pasta.

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Ricalco / copia del modello Dopo aver riconosciuto il proprio nome tra quello dei compagni, i bambini prima lo “ricalcano� (seguono le linee tracciate) utilizzando il pennarello, poi lo copiano nello schema predisposto (una lettera per casella rispettando l’ordine della scrittura).

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Composizione con lettere contornate I bambini scelgono le lettere necessarie a comporre il proprio nome, servendosi dell’aiuto di un “modello�. Ricalcano il contorno delle lettere utilizzando prima la matita, poi il pennarello. Infine colorano a piacere lo sfondo con gli acquerelli, per far risaltare la scritta.

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Composizione con timbri I bambini riconoscono le lettere necessarie a comporre il proprio nome, e le “stampano� in sequenza (con o senza l’aiuto di un modello, secondo il grado di competenza raggiunto).

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Composizione con lettere di riviste I bambini riconoscono le lettere necessarie a comporre il proprio nome, e le incollano in sequenza (con o senza l’aiuto di un modello, secondo il grado di competenza raggiunto).

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Composizione con lettere ritagliate I bambini individuano tra tutte le lettere dell’alfabeto rappresentate su un foglio, quelle che compongono il proprio nome e le colorano (utilizzano o meno un modello, secondo il grado di competenza raggiunto). Ritagliano tutte le lettere (colorate e non) e le suddividono in due gruppi in relazione all’appartenenza al nome. Cercano e scambiano le eventuali lettere mancanti con i compagni (es. se una lettera ricorre piÚ volte nel nome) e le colorano. Utilizzano le lettere colorate per comporre il proprio nome, incollandole in sequenza.

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Scrittura a computer I bambini cercano sulla tastiera le lettere che costituiscono il loro nome. Scelgono il colore e la forma del testo tra quelli proposti dalla funzione di WORD ART (predisposta dall’insegnante). Scrivono il proprio nome digitando le lettere in sequenza e controllando il risultato sul monitor.

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Il “MURALES� Utilizzando i nomi scritti in precedenza, realizziamo insieme un grande collage. Per comporlo i bambini devono: - riconoscere il proprio nome da quello dei compagni, individuandolo tra l’ampia gamma degli elaborati realizzati,; - scegliere, tra le diverse tecniche di scrittura, quelle preferite da incollare sul cartellone. Il murales, che identifica il gruppo sezione, viene appeso alla parete del salone della scuola.

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GIOCHI LINGUISTICI Scopriamo che si può «giocare» non solo con le scritte, anche con le parole … Utilizzando i nomi dei bambini proponiamo alcuni giochi finalizzati allo sviluppo delle competenze metalinguistiche e metafonologiche (cfr. Progetto “Parole, scritte, numeri intorno a me …“ - “Approccio alla lingua scritta e sviluppo delle competenze di letto-scrittura“) .

L’APPELLO con L’INIZIALE …

NOMI LUNGHI /CORTI …

Facciamo l’appello pronunciando solo la parte iniziale del nome e indoviniamo «di chi si tratta» …

Confrontiamo i nostri nomi e ci suddividiamo in gruppi in base alla lunghezza del nome …

“PEPITO” CON L’INIZIALE … Introduciamo al gioco di Pepito la variante “iniziale del nome”: un bambino sceglie una lettera e chiama al gioco tutti i bambini il cui nome inizia con quella lettera. Dopo il “ballo” al ritmo della canzoncina, a loro volta i bambini chiamati si accordano per decidere una nuova lettera e … il gioco continua … 20


MASCHILE E FEMMINILE …

DIVISIONE IN SILLABE

Giochiamo a trasformare i nomi maschili in femminili (e viceversa) modificando la lettera finale (es. Francesco / Francesca). Se non esistono dei corrispettivi, li inventiamo (es. Sofia /Sofio).

Proponiamo il “gioco del tifo”: dividiamo il nome in sillabe scandendole con il battito delle mani, come per fare il tifo per un bambino (FE – DE – RI - CA). Proviamo anche a contare le battute per ogni nome.

DIMINUTIVI, ACCRESCITIVI, VEZZEGGIATIVI, DISPREGIATIVI … Giochiamo a modificare i nomi cambiando la desinenza. Es. Gioco delle “Strega Trasforma-Nomi”: C’era una volta una Strega che, trasformandosi, cambiava i nomi ai bambini facendoli diventare «uguale a lei» …es Strega / Streghina / Stregona / Stregaccia / Streguccia trasforma “Filippo” in …“Filippino” … “Filippone” … “Filippaccio” “Filippuccio”

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La “STORIA” del MIO NOME Ai bambini viene assegnato il “compito” di chiedere ai genitori “perché hanno scelto proprio quel nome. I bambini, entusiasti, riportano a scuola quanto riferito e lo condividono con i compagni

LEONARDO:

hanno deciso di chiamarmi così perché c’era un bravo grande pittore che si chiamava Leonardo…Leonardo da Vinci! Ha fatto anche la Gioconda!

EMMA: perché … non l’hanno scelto il nonno o la nonna o lo zio o la zia …l’hanno scelto loro perché gli piaceva proprio quel nome!

GIORGIA: quando erano dal dottore… la mamma mi voleva chiamare con un altro nome, il papà mi voleva chiamare Giorgia… ha vinto il papà! Anche il mio papà si chiama Giorgio.

FEDERICA: perché gli piaceva… La mamma mi voleva chiamare Francesca, il papà Esmeralda, alla fine il papà non voleva Francesca e la mamma non voleva Esmeralda… e allora mi hanno chiamato Federica! Per fortuna che non mi hanno chiamato Esmeralda come la capretta della storia…

CHIARA: l’hanno scelto perché è un bel nome! ELENA: lo sai che la mia mamma e il mio papà pensavano che io fossi un maschietto, e mi volevano chiamare Simone … poi hanno scoperto che ero una femmina e mi hanno chiamato così perché piaceva a tutti e due!

RAYAN: l’ha deciso il mio papà di chiamarmi così! 22


ZAIRA: il mio nome gli è venuto in mente al mio papà mentre cucinava! L’ha detto alla mia mamma e hanno deciso che era un nome bellissimo!

LUCA: hanno visto un bambino grande al parco che si chiamava Gianluca, alla Greta (mia sorella) gli piaceva tanto. La nonna e la mamma hanno detto che c’era già un cognome lungo allora hanno deciso di chiamarmi così, Luca.

ANAS: la mia mamma ha detto perché gli piace tanto il mio nome. Anche il mio papà gli piaceva tanto Anas e hanno deciso di chiamarmi così!

MARTA: perché in un paese che si chiamava “Aquila” è crollata una casa…è rimasta dentro una bimba che si chiamava Marta… La mia mamma l’ha visto in TV e ha deciso di chiamarmi così! La mia mamma mi voleva chiamare Marta, il mio papà mi voleva chiamare Marzia… alla fine hanno deciso di chiamarmi Marta.

MARTINA: in vacanza c’era una bambina… nell’ultima spiaggia di un isola, sulla spiaggia c’era una bambina italiana che si chiamava Martina… Il mio papà mi voleva chiamare Emma, la mia mamma Martina, allora ha vinto la mamma!

GIADA: la mamma mi ha chiamato Giada perché gli piaceva tanto quel nome. ANGELICA: perché non ce ne sono, non c’è neanche una bimba che si chiamava Angelica e allora hanno deciso di chiamarmi così!

VALERIA: perché il papà aveva deciso Valeria, la mamma o Veronica o Serena… Ha deciso il papà. 23


Il “GIOCO dei NOMI” Nell’” angolo delle lettere e dei numeri” viene predisposto un gioco caratterizzato da foto e cartellini dei nomi dei bambini della sezione. L’attività, che viene svolta liberamente durante i momenti non strutturati della giornata scolastica, consistere nell’appendere il nome scritto in corrispondenza dell’immagine del compagno, grazie al confronto e la discriminazione tra le diverse scritte. I cartellini vengono anche utilizzati come “modelli” per copiare e scrivere i nomi dei compagni.

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I protagonisti Aliyan – Ayan - Anas - Angelica Chiara – Elena - Emma - Eya Federica - Filippo - Francesco Giada - Giorgia - Karman Leonardo - Luca - Marta - Martina Rayan - Riccardo - Sofia R. - Sofia O. Valeria - Vanessa - Yassin - Zaira

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