Mescolando terra e acqua

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Istituto Comprensivo Carpi 2

SCUOLA D’INFANZIA STATALE «H. C. ANDERSEN» SEZIONE MEDI A. S. 2016/17

MESCOLANDO TERRA E ACQUA “SCOPRIAMO LA CRETA” PERCORSO PROGETTUALE SULLA MANIPOLAZIONE DI ELEMENTI NATURALI

Insegnanti:

Angela Loschi & Monica Battini


PRESENTAZIONE “MESCOLANDO TERRA E ACQUA - Scopriamo la creta” Testo di riferimento: “Gaia e la pietra di fuoco” Un progetto per manipolare, scoprire, esplorare elementi naturali. Il percorso parte da un incontro, quello dei bambini con l’acqua e con la terra, per sperimentarne le caratteristiche e coinvolgere i bambini in nuove situazioni e nuove ipotesi:

Di che cosa è fatta l’acqua? Di che colore è? Come si può rappresentare? Dove la trovi? E la terra? Che caratteristiche ha?

Cosa accade se l’acqua e la terra si mescolano? Esiste una terra che si possa impastare e lavorare? E se la terra, l’acqua, la creta incontrano le mani dei bambini?

E se una piccola topina incontrata in un racconto diventa una preziosa compagna di viaggio, cosa si può scoprire?

Accade che questi incontri provochino conoscenza: le mani infatti rendono visibili i pensieri dei bambini così come i pensieri elaborati si esprimono grazie a mani che agiscono, trafficano, provocano, modificano, creano, vivono emozioni e sensazioni nuove. Questo percorso, fatto di insoliti incontri, di tracce lasciate quali segni di azioni, presenze, passaggi, ha portato i bambini e gli adulti a vivere concetti quali il rispetto e la reciprocità, concretizzati attraverso l’esperienza del saper prendere e saper restituire, poter ricevere e poter donare. Questi valori, tanto importanti quanto complessi, si sono trasformati in gesti ed azioni, hanno preso forma nella quotidianità vissuta a scuola, con le persone, gli ambienti, le situazioni che si incontrano ogni giorno. 2


INDICE:

INDICE:

PRESENTAZIONE…………………………………………………… pag. 2 L’ACQUA E LA TERRA…………………………………………………. pag. 5 Acqua……………………………………………………….. Pag. 6 Rappresentare l’acqua……………………………………… pag. 8 Terra…………………………………………………………. Pag. 10 E se…l’acqua incontra la terra?.......................................... pag. 11 Dalla terra alla creta………………………………………. pag. 14 LA CRETA E LE MANI……………………………………………… pag. 21 Forme base: le palline……………………………………… pag. 23 Forme base: le biscioline……………………………………… pag. 24 Forme base: le chioccioline……………………………………. pag. 25 Forme base: la lastra………………………………………. pag. 26 LA TRACCIA…………………………………………………………….. pag. 31 La traccia…………………………………………………… pag. 32 L’impronta…………………………………………………… pag. 33 La texture………………………………………………….. pag. 34 L’ARIA E IL FUOCO………………………………………………… pag. 39 L’aria…essiccamento! Il fuoco…cottura!........................ pag. 40 GAIA E LA PIETRA DI FUOCO…………………………………………………….. pag. 45 La creta incontra…un racconto………………………………. pag. 46 La storia raccontata dai bambini…………………………… pag. 47 PROTAGONISTI……………………………………………………. pag. 59 3


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L’acqua e la terra

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“Acqua…” «C’era una bottiglia appesa ad un filo e dentro c’era dell’acqua! Hai fatto dei buchini con uno spillo e usciva l’acqua» MATILDE

«Usciva l’acqua dai buchini! Spruzzavano!» LEONARDO «Abbiamo messo le mani sotto alla bottiglia e le mani sono diventate tutte bagnate…» NICOLE «Andavano dentro negli occhi le gocce dell’acqua» JERRY «La bottiglia dondolava e l’acqua andava <su e giù>. Se schiacciavo la bottiglia l’acqua usciva più forte!» MATILDE «Ci siamo divertiti con l’acqua» CHRISTIAN «Io facevo andare le gocce dentro nella mia bocca…» SOFIA

Giochi con l’acqua


«Abbiamo messo delle cose sotto alle goccioline…dei sassi, delle foglie…» PRABHDEEP «Il sasso quando si bagnava cambiava di colore…diventava più scuro!» NICOLE «Il sasso diventava nero…» CHRISTIAN «È strano perché l’acqua è argento…» MATILDE «L’acqua è bianca! Quella dentro nella bottiglia era fatta di bianco, era fatta come tutte le acque come anche quelle dove ci sono dentro i coccodrilli!» JERRY «L’acqua è trasparente! Io la bevo serve per bere! NICOLE

«Serve anche a lavare» MATILDE «A fare il bagnetto» CHRISTIAN «O la doccia…» ALESSANDRO

«Anche ad andare in piscina» LORENZO «Serve per bagnare le piante» MAJA «Ad annaffiare i fiori così possono crescere» LEONARDO «L’acqua serve per far venire giù tutta la pioggia per bagnare le piante del giardino» ALESSANDRO «Così possono crescere!» LEONARDO «La mamma la usa per lavare i vestiti…» LORENZO «Anche a lavare i piatti» NICOLE

«Si usa anche per dar da bere ai cavalli» MATILDE «Anche alle mucche o alle galline…» NICOLE «Per andare al mare a giocare con l’acqua!» DELIA «Per giocare con l’acqua…» SOFIA

Giochi con l’acqua

Acqua sul piano luminoso


Rappresentare l’acqua

«Se muovi l’acqua e la mescoli forte forte fa tutte le bolle» AMBRA «L’acqua è dentro ai rubinetti…li apri e viene fuori» DELIA «E anche nelle fontane» LORENZO «Dentro alle bottiglie» ALESSANDRO «L’acqua è dentro alle ciotole per dar da bere ai cani» NICOLE

«L’acqua è dentro all’acquario dei pesci» DELIA «Nella piscina c’è l’acqua io ci vado!» LORENZO

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Rappresentare l’acqua

«L’acqua è nel mare» CHRISTIAN «L’acqua è nei fiumi e nei laghi» MATILDE «Le goccioline piccole si uniscono tutte insieme e formano le nuvole e la pioggia!» MAJA «L’acqua del mare è blu» LEONARDO «L’acqua del mare fa la schiuma bianca» NICOLE

«L’acqua dentro alle bottiglie e dentro ai bicchieri è trasparente! » MAJA «Il rumore dell’acqua è bello…sembra…rumore di acqua!!!»JERRY


“Terra…” «La terra è marrone e ha odore ..ha odore di terra!» JERRY

«La terra è anche nera» MATILDE «Delle volte la terra puzza…» LORENZO «Se giochi con la terra ti sporchi tutte le mani» FRANCESCA «La terra serve per dare da mangiare alle piante» LEONARDO «La terra è fuori…è nei giardini! NICOLE «Anche nelle montagne» SERENA

Giochi con la terra


“E se… L’acqua incontra la terra …?” «Abbiamo versato l’acqua nella terra. Si era tutta paciugata!» MANUEL «Era diventata di fango! Se giochi con il fango anche le mani diventano tutte di fango…» MAJA «Si può giocare a fare le polpette» SERENA «Si gioca anche a fare le pappe» DELIA «A fare le palline» EMMA

«Mi piace giocare con la terra bagnata…le mie mani sono tutte sporche!!!» IRENE

L’acqua e la terra

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«Guarda ho fatto una <zuppa> di terra!» ALESSIA

L’acqua e la terra

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L’acqua e la terra

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Dalla terra alla creta… «Abbiamo scoperto un’altra terra…<LA CRETA>» MATILDE «Queste <terre> sono diverse… una è grigia una è scura… però vengono tutte da là… da fuori…» ALESSANDRO «La creta è una terra grigia”» FRANCESCA «La creta è una terra dura!» SOFIA

«È più dura… si fa fatica a prendere i <pezzi>» LORENZO «Anche io provo!» YOUSSEF «Troppo pesa...» BANEN

L’acqua e la terra 14


«È molto pesante… è più pesante… io sono forte perché l’ho spostata!» MANUEL

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«La terra e la creta sono diverse… quella <là> (la creta) arriva da un altro pianeta! Mentre questa <qua> (la terra) arriva da questo pianeta!» MAYA

«Mi piace la creta»

IRENE 16


L’acqua e la terra

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«Quando si asciuga diventa forte!» SERENA «Diventa dura che si rompe solo con il martello… diventa dura come una <roccia>» NICOLE «Quando si asciuga diventa dura come un muro!» FRANCESCA «Dura come un sasso» AYET «Sembra di ferro…» CHRISTIAN «Asciutta sembra una pietra» LEONARDO «Perché ci è voluto tanti giorni e poi si è indurita» MAJA

L’acqua e la terra «Perché se la lasci fuori tanti giorni si asciuga… perché l’acqua è andata via! JERRY «L’acqua è andata via…. È andata al Polo Nord» SERENA «Si è asciugata con il sole» ALESSANDRO

«Si è asciugata… l’acqua è andata via perché il sole l’ha fatta andare via» NICOLE «L’acqua con il caldo è tornata nel fiume perché abita lì» MAYA


«La creta è morbida… Io ci gioco!» RITEJ

«Quando è asciutta è dura… Per romperla ci vuole il martello! FRANCESCA 19


L’impasto ideale! L’argilla è un materiale terroso, il risultato dell’erosione delle rocce, avvenuta in milioni di anni. La sua caratteristica principale è la plasticità. Se miscelata con acqua, diventa duttile, ma conserva la forma che le viene data. Una volta cotta, diventa resistente. Si trova in collina, nei dirupi o lungo le rive di fiumi e torrenti.

Esistono molti tipi di argilla. La rossa, ad esempio, è ricca di ferro; quando prevale il calcare, l’impasto è più chiaro e tende al bianco.

(tratto da: ARTE E TECNICA DELLA CERAMICA EDIZIONI DEMETRA)

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La creta e le mani

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«Bella la creta io faccio le cose”

EMMA

La forma delle cose… Esplorando paesi lontani e ripercorrendo nel tempo la storia dell’uomo, troviamo un denominatore comune : la ceramica. I miti della creazione dell’uomo raccontano la divinità intenta a manipolare l’argilla per darle forma, sembianze e vita. In un poema epico babilonese è la dea Aruru a creare il primo uomo con l’argilla. Secondo l’antico mito egizio, invece, il dio Khnum foggia tutte le creature con un tornio da vasaio. Nella tradizione ebraica il Creatore plasma Adamo con la terra. Alcune versioni sostengono che, proprio come in ceramica, la creta è stata “cotta” dal fuoco dell’anima. Dai diversi colori della terra, sostengono i mussulmani, hanno avuto origine le razze umane dei bianchi, neri, marroni, gialli, verdi olivastri, mezzi neri e rossi. La mitologia greca racconta come Prometeo abbia creato gli uomini con l’argilla…

(tratto da: ARTE E TECNICA DELLA CERAMICA EDIZIONI DEMETRA)

La creta e le mani 22


Forme base… LE PALLINE!

La creta e le mani 23


Forme base… LE BISCIOLINE!

La creta e le mani

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Forme base… LE CHIOCCIOLINE!

La creta e le mani

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Forme base… LA LASTRA!

La creta e le mani

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La creta e le mani

CREARE LE COSE: 1.

“Il sole”

2. “la pizza con i «funghi»” 3. “Una faccia”

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4. “Due dinosauri” 5. “Una torta” 6. “Il bosco”

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La creta e le mani

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La creta e le mani

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La barbottina… La barbottina è una miscela d’acqua ed argilla: le proporzioni variano a sconda dell’impiego. Quando serve da “collante” tra le superfici, la percentuale di acqua è più elevata rispetto all’argilla. La consistenza ideale si raggiunge con un impasto cremoso.

(tratto da: ARTE E TECNICA DELLA CERAMICA EDIZIONI DEMETRA)

«Abbiamo messo la creta nell’acqua.

Il giorno dopo è diventata tutta <di fango> si è sciolta, quella creta lì si chiama <BARBOTTINA>. Si usa per incollare le cose di creta…

è come colla!» MATILDE

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La traccia

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«Sopra alla creta si può disegnare» NICOLE

La traccia… La traccia è il segno di un passaggio, l’innato bisogno del mondo e di chi lo popola di rendere visibile la propria esistenza, di testimoniare una presenza. Accade per il fossile di una foglia, di un insetto o di una conchiglia… frammenti in cui sono custodite impronte di vita. E per quanto misteriosi, i graffiti, realizzati dall’uomo primitivo nelle grotte, giungono a noi come prima fonte di documentazione storica, come prima traccia di memoria, come segno di una documentazione intenzionale. Paola Ciarcià

(tratto da: DADA ITALIA LA PRIMA RIVISTA D’ARTE: La traccia EDIZIONI ARTEBAMBINI)

La traccia 32


L’impronta… Nel bambino il desiderio di lasciare traccia di sé attraverso il segno prodotto dal corpo costituisce una verifica delle proprie capacità di modificare il mondo circostante, acquisendo consapevolezza di se stesso.

(tratto da: DADA ITALIA LA PRIMA RIVISTA D’ARTE: Giacometti EDIZIONI ARTEBAMBINI)

La traccia 33


La texture!

La texture‌ Il passaggio di un oggetto sulla terra lascia la sua impronta, strana, curiosa a volte artistica.

Utilizzando gli oggetti del quotidiano , si ottengono piacevoli sorprese‌

(tratto da: ARTE E TECNICA DELLA CERAMICA EDIZIONI DEMETRA)

Materiali naturali e oggetti del quotidiano

La traccia

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La texture‌ memoria della terra!

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36 La traccia


37 La traccia


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L’aria e il fuoco

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L’aria: ESSICCAMENTO! Il fuoco: COTTURA! Il biscotto… Dopo la creazione dell’oggetto con terra e acqua, intervengono aria e fuoco: essiccamento e cottura, a donargli resistenza e durevolezza. Il risultato ottenuto è detto biscotto.

L’aria e il fuoco

L’operazione dell’essiccamento richiede notevole attenzione. Se non viene eseguita correttamente il pezzo può rompersi.

A contatto con il calore, il lavoro acquista nuova vita. L’acqua lascia il posto al fuoco che modifica l’oggetto modellato e curato, in qualcosa d’altro; lo trasforma in roccia. (tratto da: ARTE E TECNICA DELLA CERAMICA EDIZIONI DEMETRA)

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«Sono diventate diverse! Perché sono state cotte» ALESSANDRO «Hanno cambiato di colore» MAJA «Quella non cotta è grigia, l’altra quella cotta è arancione» LEONARDO «Mi piace di più quella cotta…» ANASTASIA

L’aria e il fuoco «Se le sbatti fanno un rumore diverso… Quella cotta sembra diventata di vetro!» CHRISTIAN 41


ÂŤQuando la mattonella era cotta gli abbiamo messo i brillantini. Abbiamo regalato la mattonella alla Mamma e al PapĂ per NataleÂť LORENZO

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L’aria e il fuoco

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Io ho fatto gli aerei, ho fatto pure una pizza. Per Natale ho messo dei rametti con delle foglie sopra alla mattonella di creta, ho messo dei fiori, un vermetto, dei bottoni, li ho schiacciati e poi li ho tirati via… c’era venuto il disegno, l’impronta! Poi la mattonella è diventata rossa perché l’abbiamo messa nel forno che scotta. Dopo che le abbiamo cotte ci ho messo i brillantini e le abbiamo regalate alla mamma per Natale!

CHRISTIAN

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GAIA e la pietra di fuoco

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La creta incontra…un racconto Una storia ascoltata, raccontata, immaginata consente ai bambini di collegare esperienze e avvenimenti, apparentemente lontani, che acquisiscono un significato nuovo.

Solo in una storia infatti può accadere di incontrare una topina che aiuta tutti, adulti e bambini, a comprendere il senso del rispetto per quanto ci circonda, che permette di cogliere il valore autentico e prezioso di quanto insieme si è realizzato, reso tale dal fatto che può essere donato. GAIA e la pietra di fuoco

«In questa storia c’è Gaia. È una topolina che trova una pietra di fuoco era di “luccicante e calda» FRANCESCA

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LA STORIA RACCONTATA DAI BAMBINI

GAIA e la pietra di fuoco

MATILDE: «In mezzo al mare c’era una montagna e sulla montagna vivevano dei piccoli topolini. Quando c’era caldo stavano li a raccontarsi delle storie e invece quando c’era l’inverno stavano dentro alle loro caverne buie e fredde. Un giorno la topolina Gaia trova la pietra di fuoco e poi cerca di prenderla con un bastone lunghissimo e la porta nella sua caverna. Arrivano tutti i topolini a vedere la pietra. Baldassarre il topolino più saggio dice a tutti i topolini <se volete prendere la pietra di fuoco dovete dare in cambio qualcosa alla montagna…> E poi la storia ha due finali…uno che finisce male e uno che finisce bene…»

LORENZO: «…In quella male i topolini non ascoltano le raccomandazioni di Baldassarre. Prendono tutte le pietre dalla montagna, perché uno ne aveva preso tante, tante e allora gli altri topi vogliono fare come lui, non vogliono quelle piccole solo quelle grandi. Allora la montagna crolla perché hanno preso tutte le pietre e c’era venuto un buco grande nella montagna, c’era rimasto solo il buchino della tana di Gaia. In quella bene ascoltano il topolino Baldassarre, Gaia ha trovato la pietra perfetta come quella luminosa e caldina e dipinge un sole sulla pietra. Gli altri topolini ne prendono una sola di pietre di fuoco e poi prendono dei sassi e fanno 47 anche loro “le sculture” come Gaia. Poi le regalano alla montagna.»


CHI È GAIA? IRENE: «Gaia è…mi sembra un topo» EMMA: «Topo» JERRY «È una topolina» YOUSSEF: «Un topolino femmina» DOVE VIVE GAIA? ANASTASIA: «Vive con i suoi amici <dalla> montagna» MAJA: «In una caverna di una montagna» PRABHDEEP: «in una montagna grande… insieme agli altri topolini… vivono nei buchetti con le mamme e i figli» LORENZO: «Dentro a dei buchetti dentro nella montagna» COSA TROVA GAIA? LORENZO: «Trova una pietra di fuoco, era luminosa e calda. La portava dentro al suo buchetto e la teneva vicino a se, perché era caldina» DELIA: «Trova una pietra, luccicava era molto calda… l’ha portata nella sua grotta e si scaldava» ALESSANDRO: «Una pietra di fuoco … è anche d’oro è un cerchio» FABIO: «Le pietra d’oro… era calda»

GAIA e la pietra di fuoco

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QUANTI FINALI HA LA STORIA? RITEJ: «Due. Uno quella male e uno quella bene» NICOLE: «Due, uno che finisce male e uno che finisce bene» DELIA: «Uno che i topini erano bravi e uno che erano cattivi.» ANASTASIA: «Una cattiva e una buona» COSA SUCCEDE NELLA STORIA CHE FINISCE MALE? NICOLE: «I topi bucano tutta la montagna perché dicono “io voglio la pietra più grossa!!!” e anche “io ne voglio ancora di più!!!” Succede che la montagna diventa tutta bucato e poi che arriva un’onda grossa e butta giù la montagna… ci rimane solo una tana quella di Baldassarre e di Gaia…» FRANCESCA: «Quello che finisce male succede che tutti vogliono la pietra “no la voglio io, no la voglio io”. E il capo disse queste cose non si fanno “le pietre appartengono alla montagna”. Ma i topi ci vanno a prenderne tante, non ascoltano il capo e la montagna crolla… perché una grande onda la butta giù!» LEONARDO «Cadeva la montagna perché i topolini non le hanno dato qualcosa in cambio, perché i topini avevano preso tutti i sassi di luce» JERRY: «Che non avevano ascoltato il nonno e correvano con gli occhi arrabbiati a prendere le rocce brillanti e non danno niente in cambio e allora crolla tutto» …E IN QUELLA CHE FINISCE BENE? SERENA: «Tutti dissero “dobbiamo fare delle pietre, con sopra il sole e delle faccine…” e le danno alla montagna. MANUEL: «Invece in quella bene ne raccolgono una sola di pietre. Poi ne raccolgono una e la fanno fatta a sole e la regalano alla montagna» NICOLE: «Che la montagna rimane costruita perché Gaia ha preso un sasso e ci ha disegnato un bel sole, poi tutti i topolini fanno i sassi come Gaia e li regalano alla montagna in cambio delle pietre di fuoco che avevano preso» ANASTASIA: «In quella buona hanno preso un sasso e l’hanno decorato per regalarlo alla montagna! E la montagna non crolla!»

GAIA e la pietra di fuoco


QUALE FINALE TI È PIACIUTO DI PIÙ? ANASTASIA: «Quello buono perché tutti i topolini hanno fatto le pietre belle e sono stati buoni!» SOFIA: «Quello che restituiscono le pietre alla montagna facendo una festa. Prendono le pietre fanno dei lavoretti “uno così, uno colà…» FRANCESCA: «La storia bella perché mi piacciono le cose belle!» ALESSANDRO: «Quella che finisce male … perché scavano, scavano» IRENE: «È più bella quella che finisce bene.» DELIA: «Mi è piaciuta di più quella che erano cattivi… perché crollava la montagna!»

GAIA e la pietra di fuoco

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«Anche noi dobbiamo fare come Gaia… Dobbiamo costruire qualcosa da dare… FRANCESCA

«…Da

ridare alla terra!»

SERENA

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…E NOI ABBIAMO USATO DELLA TERRA? SERENA: «Si quella che ci ha regalato la montagna…la creta!» ALESSIA: «Si per fare una “cosa” da regalare alla mamma e al papà» LEONARDO: «Si abbiamo usato la creta a fare delle cose…delle caverne , delle pizze, dei sassi…» FRANCESCA: «Si.. a regalare la “terracotta” alla mamma e al papà» ALLORA COSA ABBIAMO FATTO? ALESSIA: «Abbiamo fatto una cosa bella da regalare al giardino» MAJA: «Abbiamo fatto delle “sculture” e le abbiamo portate in giardino, perché le volevamo regalare al giardino per tutto quello che aveva fatto per noi…» MANUEL: «Abbiamo fatto delle pietre e le abbiamo regalate al giardino le abbiamo messe vicino al giardino d’inverno» SOFIA: «Abbiamo fatto delle pietre di fuoco e le abbiamo portate in giardino, così le restituiamo alla montagna»

Scegliere i materiali per le sculture

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«Abbiamo preso la creta e la abbiamo “pisticciata”! Abbiamo fatto dei sassi, delle sculture… gli abbiamo attaccato delle cose belle, dei brillantini, dei bottoni, tante cose e poi li abbiamo regalati alla terra del nostro giardino» AMBRA

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GAIA e la pietra di fuoco


GAIA e la pietra di fuoco

«Abbiamo dato dei regali alla terra perché ci ha regalato la creta! Abbiamo regalato le sculture che abbiamo costruito in cambio della creta che ci ha dato la terra… li abbiamo messi in giardino»

NICOLE

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«Ho costruito una bella cosa da regalare al giardino» YOUSSEF

«La abbiamo regalata alla terra del nostro giardino»

RITEJ

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PROTAGONISTI: I BAMBINI della sezione 4 anni della scuola dell’Infanzia Andersen

DELIA DELIA MARAM ALESSIA ALESSIA SERENA SERENA LORENZO NICOLE LORENZO ALESSANDRO NICOLE EMMA ALESSANDRO YOUSSEF JERRY EMMA BANEN YOUSSEF SOFIA JERRY PRABHADEEP BANEN

MANUELMANUEL MAJA MAJA FRANCESCA FRANCESCA CHRISTIAN AYET CHRISTIAN LEONARDO AYET RITEJ LEONARDO ANASTASIA AMBRARITEJ MATILDE ANASTASIA IRENE AMBRA ABDUL AZIZ FABIO MATILDE IRENE

SOFIA

ABDUL AZIZ

PRABHDEEP

FABIO

LE INSEGNANTI 59

ANGELA & MONICA


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