Laboratorio di scrittura e giochi linguistici sul proprio nome

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I.C. CARPI 2 Scuola dell’ dell’infanzia “Andersen” Andersen” SEZIONE 5 ANNI

LABORATORIO DI SCRITTURA E GIOCHI LINGUISTICI SUL PROPRIO NOME Insegnanti: Monica Battini, Angela LoschI


Questo breve percorso è finalizzato a: - riconoscere il proprio nome e quello dei compagni - iniziare a comporlo utilizzando i “materiali di scrittura “ presenti nell’ nell’angolo di sezione (timbri, lettere magnetiche, normografi, ecc.); - provare a scriverlo in modo autonomo, oppure seguendo o copiando un modello dato - giocare, a livello verbale, con il nome per iniziare a familiarizzare con i suoni che lo compongono (giochi metalinguistici e fonologici )

Le collane con ll’’iniziale del nome e l’abbinamento dei bambini il cui nome inizia con la stessa lettera


UTILIZZO DI CARTELLINI PER IL RICONOSCIMENTO e la MEMORIZZAZIONE DEL NOME


SCRITTURA DEL NOME UTILIZZANDO IL RICALCO e UN MODELLO …


lettere da contornare

SCELTA delle LETTERE PER la COMPOSIZIONE del NOME con ‌

lettere colorate lettere dei giornali timbri


GIOCHI METALINGUISTICI SUL NOME Indovinare il nome parole partendo dalla sillaba o del suono (fonema) iniziale (Es. Facciamo l’appello pronunciando solo la parte iniziale del nome e indoviniamo di chi si tratta) Modificare il nome con diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi, dispregiativi (Es. Tommaso: - Tommasino — Tommasone — Tommasetto — Tommasaccio) Trasformare i nomi maschili in femminili e viceversa, viceversa e se non esistono ne inventiamo dei nuovi (es. Federico/Federica, Alice/Alicio) Dividere il nome in sillabe, sillabe (es. il gioco del “tifo”: dividiamo il nome in sillabe scandendole con il battito delle mani, come per fare il tifo per il bambino MA — RIA - CHIA — RA )


Unire 2 nomi per formarne uno nuovo (inventiamo dei nomi che indicano delle coppie di amici che si sono scelti): GABRIASO (Gabriel e Tommaso) SAMUICO (Samuele e Federico) ILEANNA (Ilenia e Anna) MATTIULIO (Mattia e Giulio) FRAMILLA (Francesca e Camilla) HAPPIARA (Happiness e Sara) ESTERESA (Ester e Teresa) ALICHIARA (Alice e Mariachiara) RAFIANDRU (Rafiah e Alexandru) ZOASHBA (Zoe ed Ashba) TATIDREA (Tatyana e Andrea) GIULIAKI (Giulia e jacopo, chiamato Jaki)


Inventare delle RIME con nome e cognome … MATTIA TAVONI che chiude i portoni TINTORRI SAMUELE che mangia le mele GIULIA MESSORI che taglia i pomodori OLOTU HAPPINESS che va a spasso con GREATNESS NAPOLITANO TERESA con la borsa della spesa NAZARO TATYANA che beve alla fontana ANDREA DIANA che mangia la banana CALZOLARI CAMILLA che beve la camomilla

ZUBAIR ASHBA’ ASHBA’ che mangia il baccalà baccalà

ZOE CENCI che batte i denti

HAYAT SARA che tutto ripara

SARA GARUTI che fa i saluti

ILENIA SANGERARDI che lancia i petardi

FEDERICO GIGLIOLI che piega i tovaglioli

PIETRUNTI FRANCESCA che vuole star fresca

ESTER ROSSI che salta nei fossi ALESSANDRO RUGINA che corre svelto in cucina JACOPO ALBONI che mangia i maccheroni ALICE BERGIANTI che gli piacciono gli elefanti ABDUL RAFIAH che gli scappa la pipì pipì ANNA BOLOGNINI che mangia i panini BONFA’ BONFA’ TOMMASO che si soffia il naso


Approfondimento:

IL NOME PROPRIO E LA TEORIA LINGUISTICA DEI BAMBINI L’importanza del “nome” nome” nel passaggio dall’ dall’ipotesi sillabica a quella alfabetica Le ricercatrici argentine Ferreiro e Teberosky, agli inizi degli anni '80, hanno osservato bambini dell'ultimo periodo della scuola dell'infanzia e hanno potuto constatare che nelle civiltà che usano il codice alfabetico l'apprendimento della lettura e della scrittura procede secondo tappe fisse collegate strettamente una all'altra, cioè avviene in base ad un percorso evolutivo caratterizzato da specifici “livelli di concettualizzazione”. Un nodo chiave di tale percorso è il passaggio dall'ipotesi sillabica a quella alfabetica, ovvero dalla fase in cui il bambino attribuisce alla singola lettera un valore sonoro corrispondente alla sillaba, alla fase in cui “scopre” come funziona il nostro sistema di scrittura (cioè che ad ogni lettera corrisponde uno specifico suono). Secondo Ferreiro e Teberosky il passaggio dall’ipotesi sillabica a quella alfabetica è favorito soprattutto dal conflitto cognitivo che emerge in relazione alla scrittura e alla lettura del nome proprio. La scrittura del nome è una delle prime acquisizioni del bambino relativamente alla lingua scritta. E' pratica comune, infatti, insegnare a scrivere e a riconoscere il proprio nome in età precoce, quando le concettualizzazioni più evolute sulla lingua scritta non sono ancora state elaborate. E' possibile notare che, proprio in conseguenza di ciò, il bambino scrive e legge il proprio nome in modo globale, come se si trattasse di un'etichetta, di un tutto non scomponibile, senza attribuire un significato specifico alle parti che lo compongono. Il bambino cioè scrive il proprio nome alfabeticamente ma riesce a leggerlo solo globalmente, non sapendo attribuire un valore sonoro specifico alle singole lettere che lo compongono. Nel momento in cui il bambino giunge alla concettualizzazione che parti dello scritto sono rappresentazioni grafiche di parti del parlato ( concettualizzazione che, si esplica nell'ipotesi sillabica) il bambino tenta di applicare questo principio alla lettura del nome proprio, ma data l'impossibilità di riuscirvi efficacemente è costretto a rivedere l'ipotesi da lui stesso creata. Il ruolo cruciale svolto dal nome proprio - non tanto per il suo significato specifico, ma per il fatto di essere una delle prime parole che il bambino sa scrivere alfabeticamente - è proprio quella di provocare nel bambino un conflitto cognitivo che determina un avanzamento di concettualizzazione verso i principi su cui è basato il nostro sistema di scrittura.


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