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LA GRANDE EVOLUZIONE

Lucia Moschella da Rivista Letteraria 05 e Teorie e tecniche di (In)dipendenza, VerbaVolant Edizioni

Nessuno comprese il motivo. Semplicemente, i bambini presero a nascere con il cranio più piccolo. Non scheletrico, solo più piccolo, come se il corpo fosse appartenuto a un individuo e la testa a un altro. Il primo caso non fece clamore. Il secondo incuriosì. Il terzo preoccupò.

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Nei reparti maternità un numero crescente di madri cominciò a partorire questi strani neonati con rabbia e terrore. Accusavano medici e infermieri, urlavano che non era possibile che dall’ecografia nessuno se ne fosse accorto prima. Guardavano quegli esseri che erano costati loro sacrifici e sofferenze e non vi riconoscevano i propri figli.

Arrivati ad altri dieci, venti, cento casi, l’inquietudine cominciò a serpeggiare, e quando le donne scoprivano una gravidanza, alla normale angoscia di diventare madri si unì quella di diventare madri di un bambino deforme.

Se ne addolorarono padri, nonni, conoscenti, finché la società tutta cominciò a interrogarsi. Uno scienziato ipotizzò si trattasse della puntura di una zanzara tropicale in grado di modificare in qualche modo il DNA umano. La teoria sembrò abbastanza accreditata finché diverse delle donne dichiararono di non avere

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