I MILLE VOLTI DELLA CINA
MOTO ON THE ROAD Giornale on line dedicato a viaggi, avventure e turismo in moto Supplemento al numero di dicembre 2017 Registrazione Tribunale di Milano n°358 del 16-06-2010 ________________________________
Direttore Responsabile Claudio Falanga Testo e foto di Claudio Falanga Si ringraziano Melinda Brindicci e Fiore Zhang Ente Nazionale del Turismo Cinese
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Molte volte mi è capitato di sentire: “questi cinesi sono tutti uguali”. Niente di più sbagliato, perché in Cina ci sono ben 56 gruppi etnici differenti. Ed anche se l'etnia più diffusa è quella Han, nei miei due viaggi in Cina - dove ho toccato tre province: l'Hunan, il Gansu
e la Mongolia Interna, ma ho anche visto due tra le città più popolose al mondo, come Pechino e Shanghai - sono venuto a contatto con diversi di questi gruppi etnici. In queste fotografie si possono notare le differenze genetiche, ma anche quelle legate alle tradizioni. Ad esempio le etnie Han e Hui sarebbero indistinguibili, non fosse che la seconda è musulmana, quindi con abiti e tradizioni diverse. Non ultima cosa ogni etnia ha un approccio diverso nei confronti degli stranieri, ma quasi sempre molto accogliente. Molte volte alla richiesta di una fotografia – soprattutto in Hunan – seguiva la richiesta di fare altrettanto. Sicuramente la mia immagine è immortalata in qualche album di famiglia e anche in diversi al-
bum di matrimonio, perché laggiù l'esotico ero io.
L'etnia Han è la più diffusa in Cina ed è quella che anche da noi in Italia più conosciamo.
Danzatori di etnia Mongola
Gli Hui sono tra le popolazioni piĂš affabili. Di tradizione islamica, non disdegnano farsi fotografare sempre con ampi sorrisi.
Le donne hanno il classico copricapo che raccoglie i capelli come fosse un casco e gli uomini il classico copricapo islamico. (Foto da pagina 12 a pagina 17)
Danzatrici di etnia Tibetana
Una bellissima cantante dalla voce d'angelo in un teatro nella provincia tibetana in Gansu. Per realizzare questo scatto mi sono posizionato ai bordi del palcoscenico cercando proprio lo sguardo in macchina. Il sorriso – che pare appena accennato – è molto amichevole e la cantante dalla voce d'angelo mi ha anche rivolto un timido saluto con la mano.
L'etnia Tibetana è forse quella più ostica. La vita a circa 3000 metri di quota non è semplice e qui la gente è un po' rude.
Questo scatto, osteggiato sulle prime, è stato risolto con l'ausilio dei mitici toscanelli, che hanno creato il presupposto per una situazione di benevolenza nei confronti dell'obiettivo.
La modella sulle rive del Fiume Azzurro a Shanghai, sembra infastidita. Forse le unghie non sono venute bene e in questa pausa, tra uno scatto e l'altro dello shooting di moda, è assorta pensierosa.
I variopinti costumi delle donne dell'etnia Dong si
abbinano ai non meno singolari copricapi. La Cina è anche questa, tanti colori e diversità .
Uno scatto quasi rubato al fotografo ufficiale del matrimonio. Lo scatto successivo lo hanno voluto gli sposi in mia compagnia, forse uno straniero nel cuore del Gansu sarĂ stato considerato di buon auspicio.
Difficilmente rubo gli scatti, mi piace sempre che il soggetto sia consapevole di quanto sta avvenendo, anche solo per un istante. Lo sguardo di quest'uomo è sorpreso ma benevolo.
A Fenghuang, nella provincia dello Hunan, le donne dell'Etnia Miao, sfoggiano i loro abiti tradizionali. In questa cittĂ
anche le etnie Naxi, Jia e Dong.
A proposito di scatti rubati, ecco uno scatto “borderline”. Lo sguardo del soggetto non è dei più favorevoli, e quello che maneggia ancor meno. Ecco quindi che un bel sorriso, un amichevole saluto prima di allontanarmi rapido sono stati necessari.
Il sorriso e la faccia imbronciata. Dal cellulare possono arrivare buone e brutte notizie. La ragazza sulla destra sembra ne abbia appena ricevuta una deludente.