Biografia di carmelo catalano

Page 1

BIOGGRAFIA DI CARMELO CATALANO riferimenti–aggiornamenti LUOMO CHE NEL 1912 ILLUMINO’ IL PAESE


CARMELO CATALANO nato l’8 maggio 1883 morto l’11 gennaio 1948 figlio di Giovanni e Caterina Azzarà proprietari terrieri. Giovanni grande esperto per l’epoca, in questioni catastali, era amministratore della famiglia Pitea blasonata, vigeva il regno delle due Siciiie. Con l’unità d’Italia la famiglia ,venduta la maggior parte dei suoi possedimenti si trasferì a Napoli per discendenza originale, lasciando poca proprietà terriera e l’abitazione dove ha vissuto fino agli anni 50 una delle figlie, Anna, dell’ amm. Giovanni. Dopo la morte di Anna, negli anni 60’ la famiglia Pitea vende tutto il rimasto compresa l’abitazione. Nel 1899 Carmelo Catalano per ristrettezze economiche dovette sospendere gli studi ginnasiali per recarsi al nord, aveva solo sedici anni. Pur essendo lontano dai suoi affetti più cari, trovò lavoro per alcuni anni al Traforo del Frejus Novara, alla fine del rapporto gli fu rilasciato dalla ditta Società pel Traforo del Sempione Brandt Bradan un certificato di merito. Dopo aver trovato lavoro nel settore elettro/meccanico, pur così giovane si distinse per il suo impegno e la sua professionalità (documentato). Qualche anno prima nel 1895 la famiglia Enisten si trasferisce a Pavia nella casa del Poeta Ugo Foscolo. L’Ing. Enisten-Garrone & C. aprono uno stabilimento di elettricità-idraulica collaborando con un Ing. Italiano, ove Carmelo Catalano rimane affascinato dall’energia elettrica prodotta, dai discorsi e dalla presenza del figlio dell’Ing.Hermann: Atbert suo coetaneo. In seguito dal Prof. Giulio Oehl socio fondatore con L’Ing.Paolino Moncalvi, l’Ing. Mario Cozzi e Giacomo Aprile. Nel 2


1905 La Soc si trasformò in: Società Ing. MONVALVI & C. Ing. Alessandro Campari presidente Soc, ‘’Alessandro Volta’’. Nel 1903/04 ritornò al paese , portò con sé un grande bagaglio di preziose esperienze che decise di mettere al servizio del suo paese. Si assume subito il rischio di realizzare, come giovane imprenditore, dopo il terremoto del 1908 la costruzione di alcune strutture che potessero accogliere, almeno per il primo periodo I superstiti di quella catastrofe. e a 27 anni venne eletto consigliere del Comune, dall’esperienza amministrativa si dimise,proprio perché quello che gli premeva era realizzare opere che potessero migliorare la qualità della vita ai suoi concittadini nel 1910 vinse l’appalto per la costruzione della casa Comunale utilizzata fino al 1960. Negli ultimi anni dell’800 a Motta San Giovanni si cominciò a parlare di un vero impianto d’illuminazione pubblica. All’alba del ‘900 il problema dell’illuminazione venne discusso in Consiglio Comunale; per dirigere l’amministrazione Cumunale fu mandato un Regio Commissario il Sig, Internicola dott. Michele. Costui ripropose l’argomento ‘’impianto d’illuminazione pubblica ma non poté essere realizzato per sopravvenuto terribile terremoto del 1908. La consultazione elettorale del 1910 mise fine alla presenza incresciosa del R. Commissario, il consiglio Comunale si rinnovò con un sostanziale cambiamento e i consiglieri erano: Foti Giovanni, Focà Notar Giacomo, Vigilanti Carmelo, Laganà Consolato, D’Amico Avv. Antonio, Squillaci Ettore, Squillaci Saverio, Catanoso Pietro, Maisano Notar Giuseppe, Catalano Carmelo, Carmelo Morabito Domenico, 3


Malara Avv. Cesare, Pata Giovanni, De Paola Giuseppe, Filocamo Cav. Giovanni, Amodeo dott. Pasquale, Vigilante Fortunato, Pugliatti Avv. Cav. Francesco, Catanoso Antonino, Funari Prof. Luigi. Sindaco Focà Notar Giacomo, Consigliere anziano Foti Giuseppe, Segretario Luigi Catanoso. Il consiglio riunitosi 9 Settembre 1911 con all’odg l’illuminazione pubblica, intesa la relazione del Sindaco e la proposta della Giunta unanime delibera quanto segue: si dà mandato alla Giunta di studiare un sistema idoneo per migliorare il servizio d’illuminazione pubblica adottando tutte quelle proposte e modifiche che si renderanno necessarie per sostituire l’illuminazione a Gas-Acetilene con quella a Petrolio. Il Catalano ricordando quanto aveva appreso nella sua permanenza al nord sulla potenzialità dell’energia elettrica fa una ricognizione del territorio e delle acque che lambiscono il paese stesso e prende una importante decisione. Ritorna a Pavia e contatta la Soc dell’Ing. Moncalvi dove lo stesso consiglia quali macchinari erano adatti considerando quanto il Catalano gli aveva esposto. L’iniziativa del Catalano, nel contesto dell’epoca, si può ritenere una decisione molto ardua considerando il territorio privo di mezzi di trasporto e di strade idonee per trasportare il macchinario nella località prestabilita. Avanti. Dopo un anno, a consuntivo, in Comune si rileva che, le spese erogate in economia per procurare il petrolio e mantenere il personale addetto alla manutenzione risulta molto oneroso, il 16 Novembre 1912 il Sindaco convoca il consiglio e comunica ai presenti di redigere un apposito 4


capitolato d’appalto per affidare la conduzione del sevizio d’illuminazione ad imprese private Nel 1913 un uomo, un uomo del sud, Catalano Carmelo dotato di una non comune intelligenza e grande intuito ha saputo cogliere, pensate un po’ nel lontano 1913, l’importanza dell’energia elettrica fonte di ricchezza, di civiltà e progresso, quindi un uomo molto avanti per il suo tempo. Dopo la gigantesca opera della raccolta delle acque attraverso cunette e tubazioni speciali, importati dalla Germania (Soc. Mansman) e la costruzione di vasche idonee per la raccolta di sabbie e detriti, principalmente di fogliame che potessero otturare il flusso dell’acqua e danneggiare in modo serio la girante del tipo francis della turbina, macchinario principale per la rotazione dell’asse che trainava il rotore dell’alternatore e dinamo per la creazione dell’energia elettrica.

5


Egli ha fatto pervenire dal nord e installato una centrale idroelettrica in contrada San Giorgio a Motta San Giovanni. Un’ impresa coraggiosa per la realizzazione dell’opera quasi impossibile per il luogo e il periodo storico, ma la tenacia e l’intelligenza del Catalano superano qualsiesi ostacolo. 6


. Un imprenditore italiano illustre per avere portato l’energia elettrica in un paese prevalentemente 7


agricolo e contadino, creando posti di lavoro nell’azienda per nuovi impianti elettrici e per la manutenzione dei macchinari di produzioni. L’impresa Catalano Carmelo dopo alcuni non indifferenti sforzi economici ha realizzato il primo elettrodotto che la storia ricordi in questo angolo della Calabria, tra centrale elettrica ed il paese. Dunque l’illuminazione elettrica fu una realtà. Nel 1915 l’Impresa Catalano C. installa un mulino per la molitura di cereali a trazione elettrica, le macine importate dalla Francia avevano una grande caratteristica non si sfaldavano e non lasciavano residui terrosi nella farina. Questa fu una novità assoluta, in quanto a Motta all’epoca esistevano una decina di mulini a pressione idrica con macine costruite da maestranze del luogo e con pietre reperite a Motta stessa. La grande guerra bussa alla porta, , nel 17’ il Governo Italiano decide la necessità del richiamo alle armi, molti uomini illustri Mottesi facenti parte della politica partono per il fronte, fra questi anche l’impresario Carmelo Catalano, partendo lascia uno scritto alla moglie per dirigere l’azienda. Fu mandato a Pavia e per la sua esperienza fu destinato presso la Soc Necchi nel reparto speciale per la costruzione di macchinari bellici dove si distinse per la buona diligenza del lavoro gli fu rilasciato un attestato. Finita la guerra ritornò in seno alla sua azienda; negli anni 20 si fece promotore di due bacini per la raccolta delle acque, le sorgive da sole risultavano insufficienti alla richiesta degli utenti ormai numerosi, la costruzione di altre due centrali idroelettriche una nei pressi della 8


contrada Abenavoli, l’altra a capo d’armi punta estrema della Calabria sfruttano il pendio delle sue rocce. un‘ìdea grandiosa che dava potenza non solo all’espansione dell’energia elettrica ma anche un notevole beneficio all’agricoltura e tutto il comprensorio territoriale Motta –Lazzaro. Purtroppo per ragioni politiche e per il venir meno dell’apporto economico dalle istituzioni non si fece nulla. (negli anni 70 un bacino è stato realizzato, ma troppo tardi). Siamo alla fine degli anni ’30 la seconda guerra mondiale ebbe avvio, tre figli partono per il servizio militare proprio nel momento in cui al padre Carmelo erano indispensabili per curare l’impianto idroelettrico, alla conduzione del mulino, del panificio e forno speciale per quel tempo, era a riscaldamento a nafta installato qualche anno prima e per mancanza di moneta in circolazione, l’impresa Catalano comincia a risentire un forte disaggio. anche perché sul mercato non si trovano più materiali per rimpiazzare quelli usurati. Nel 1943 fine guerra venne restaurata dagli alleati l’Amm. Comunale che disdice il contratto di illuminazione, ritornano due figli il terzo fatto prigioniero dai tedeschi ritorna nel 1947. Nello stesso anno la Ditta Carmelo Catalano si mette in contatto con SEC (Soc. Elettrica delle Calabria) per la realizzazione di un elettrodotto Pellaro - Motta l’accordo si doveva concludere i primi mesi del 1948 ma l’11 Gennaio 1948 il titolare dell’azienda Carmelo Catalano venne a mancare. (il giornale dell’epoca ‘’ CORRIERE DI CALABRIA’’ annuncia la sua morte con un articolo in cui parla ampiamente della sua vita e dalle sue opere 9


: GRAVE LUTTO A Motta San Giovanni. All’età 64 anni nella piena esuberanza di vitalità si spegneva serenamente – nel bacio del Signore – la nobile e cara esistenza di Carmelo Catalano. Egli, dotato di acutissimo ingegno, di ferrea e tenace volontà, superando eroici sacrifici, nel lontano 1913 ideò ed attuò l’arduo progetto della costruzione di una Centrale Idro-Elettrica dando così al nostro paese quel soffio di progresso civile che trentaquattro anni orsono ben pochissimi paesi della Nostra Regione avevano potuto realizzare. Occorrerebbe molto spazio per tessere degnamente le sue non comuni doti; basti ricordare che dietro sua iniziativa veniva redatto un colossale progetto per l’invasature delle acque in laghi artificiali a monte dell’abitato; la costruzione di due centrali elettriche ed un vasto piano di irrigazione. Si ebbero così diversi sopralluoghi di ingegneri tecnici specializzati all’uopo inviati dal Ministero competente, dal Distretto Minerario di Napoli, dall’Istituto idrografico di Catanzaro e dall’Ufficio del Genio Civile di Reggio Calabria; Ma sfortunatamente tale sua grande iniziativa – che avrebbe dato l’arga possibilità di vita e di lavoro al nostro paese- non poté realizzarsi per il succedersi degli eventi bellici. Lavoratore instancabile educò i suoi figli conformemente al suo credo dando alla società dei bravi professionisti che rispecchiano degnamente le qualità del loro genitore. Ai funerali dell’istinto ha preso parte l’intera cittadinanza. Hanno elogiato lo scomparso il Prof. De Rango, lo studente in medicina Totò Cuzzocre e l’insegnante Mallamaci Giovanni. Inchiniamoci 10


commossi e riverenti di fronte a questa pura intelligenza che scompare lasciando una traccia indelebile nell’animo dell’intero popolo di Motta. Gli eredi Ditta Catalano hanno stipulato un contratto con il Comune che s'impegna a costruire l’elettrodotto Bocale - Motta e darlo alla Ditta in gestione per la distribuzione dell’energia pagando un canone annuale. Nel 1953 l’alluvione che si batté sul territorio e distrusse definitivamente la centrale elettrica. Ultimato l’elettrodotto con una decisione inaspettata e inconcepibile il Comune ignora il contratto stipulato con gli eredi Ditta Catalano e dona l’elettrodotto alla SEC . L’Impresa venne usurpata e a sacrificare alla svendita dell’impianto di tutto il paese non solo, perde la concessione governativa che deteneva da oltre quaranta anni. Nel 1954 l’Amm. Comunale in concerto con la SEC inaugura la nuova energia elettrica. Nel gennaio del 1955 la Voce di Calabria pubblicava un articolo dal titolo: ‘’A Motta San Giovanni la luce elettrica non è una novità’’ , esisteva fin dal lontano 1913 . a firma di tre cittadini del comune di Motta San Giovanni abbiamo ricevuto la seguente lettera; Il 30 dicembre scorso è stata inaugurata in questo Centro la rete di distribuzione dell’energia elettrica e l’elettrodotto Bocale-Motta San Giovanni, la cui cerimonia è stata ampliamente pubblicata da qualche quotidiano, veramente con titoli al quanto vistosi ed impropri , in quanto Motta San Giovanni è stato, possiamo affermare senza temi di smentite, uno dei prImI paesi del Mezzogiorno d’Italia a godere dell’energia elettrica dovuta all’acuto ingegno, all’ abnegazione ed alla 11


laboriosità di un suo figlio, nostro concittadino Catalano Carmelo, purtroppo, immaturamente scomparso, che nel lontano 1913 quando paesi più floridi e più ricchi erano ancora illuminati dai vetusti sistemi a gas e a petrolio, seppe realizzarla costruendo una centrale idroelettrica ed una rete di distribuzione così perfettamente che allora meritarono l’ammirazione non solo del paese ma anche dell ‘autorità provinciale. Mercé l’infaticabile intelletto di questo uomo Motta ebbe sempre la luce elettrica sino all’ottobre 1953, quando l’ alluvione travolse nel suo rovinoso corso la centrale idroelettrica che davvero era stata sudata dall’Uomo che sacrificò se stesso e la famiglia per la sua realizzazione e, purtroppo, Egli morendo non poté attuare quel grandioso progetto di sfruttamento delle acque di cui è ricco il bacino della fiumara oliveto, che non solo avrebbe dato energia elettrica per Motta e paesi vicini ma: avrebbe dato lavoro, benessere e fortuna ad una numerosa popolazione costretta a cercare altrove i mezzi indispensabili alla vita, senza contare il grande beneficio che ne sarebbe derivato all’agricoltura locale ed all’industria utilizzando l’energia stessa. Ci meravigliamo, perciò, come il Sindaco nel suo elettoralistico discorso di inaugurazione, non abbia ricordato l’operato di questo nostro concittadino. Lo stesso padre del Sindaco a venduto allora una striscia di terreno lunga circa 50 mt. Per costruirvi la condotta forzata di alimentazione della centrale elettrica. Il Sindaco che ha trascorso la sua fanciullezza in Motta aveva appena tre anni quando fu attuata tale importante 12


opera: come mai, egli che ha parlato tanto non ha accennato a questo? La realtà non può essere distrutta: la cittadinanza mottese ha avuto sempre una buona memoria e in questo momento ricorda con commosso pensiero il suo figlio migliore

che tanto onorò il suo paese donandogli per primo un’opera di grande interesse e di pubblico bene di civiltà e di pregresso. L’intervento delle maggiori 13


autorità Provinciali, Civili e Religiose, la meravigliosa serata quasi primaverile, hanno fatto affluire molte persone, e se non fosse stato il lungo, tedioso ed auto apologetico discorso la cerimonia sarebbe riuscita ancora meglio; attratto dalla gente il Sindaco ha dimenticato, forse per la troppa emozione che si trattava dell’inaugurazione della illuminazione elettrica ed ha finito per fare il reso conto del suo operato, che certo va fatto in altro tempo ed in più opportune ed appropriate circostanze. La luce elettrica non viene perciò per la prima volta a Motta e non è quindi una novità, ritorna migliorata dopo che il tempo e la furia degli elementi avevano reso inefficiente l’antico e primitivo impianto. - La striscia di terreno venduta all'impresa per la condotta, dopo l'alluvione e la cassazione dell'attività è stata rimpossessata, ma a attutt'oggi risulta al catasto intestata agli eredi Catalano. Alla metà degli anni ’90 è apparso su ‘’Calabria’’ mensile di notizie del Consiglio Regionale un articolo dell’Avv. Mario Catalano sull’opera Di Carmelo Catalano a favore della sua terra. Traiamo, quindi spunto da questo importante omaggio, che un organo autorevole di stampa ha voluto riservare a quest’uomo straordinario e coraggioso del nostro sud-Italia, per ricordare alcuni momenti del suo impegno. Nel cinquantesimo anno della sua scomparsa è stata bandita una borsa di studio per gli studenti SMS di Motta San GiovanniLazzaro e per gli studenti dell’ITIS di Reggio Calabria patrocinata dal Comune di Motta San Givanni e dalla Provincia di Reggio Calabria. Video 14


riassuntivo delle manifestazioni . Video : Per Il centenario si fa promotrice di un convegno sul tema ‘’CENTEN ILLUMINAZIONE PUBBLICA’’ a Motta San Giovanni. Video : L’amminiatrazione Comunale ha donato una targa scolpita in pietra a ricordo. Già nel 1997 la trasmittente locale RTV Ha trasmesso un servizio per ricordare CARMELO CATALANO imprenditore mottese, intervistando il figlio VITTORIO. Video: http://www.youtube.com/watch? v=bptjXfn3560&feature=youtu.be Nella pubblicazione del maggio 1999 di Francesco Arillotta ‘’La storia della Motta San Giovanni e del suo territorio’’ 2^ ed. A cura dell’Amm. Comunale pag. 107 si mensiona l’impresa di Carmelo Catalano per la sua eccezionale opera di pubblica illuminazione elettrica già nel 1913 – e per questa energia si poté avere nel 1946 il cinematografo ‘’Cine Amodeo’’. Nel 2004 l’Amm. Comunale di Motta San Giovanni ha intestato a Carmelo Catalano una via da p.zza del Borgo a p,zza San Giovanni. La stampa ne ha parlato: rivista della Calabria Art. dell'Avv. Mario Catalano, nel 1999 enciclopedia dei Comuni della Calabria con guida storico-turistica a cura di Donatella Guido, consulente storico Massimiliano Cozzetto 2° vol. Provincia di Reggio Cal. e Comuni, fascicolo n° 24 Motta San Giovanni pag. 187 voce ‘I personaggi’, pubblicato dal giornale 'Il Quotidiano della Calabria'. Video : https://www.youtube.com/watch? v=o74GK47YMic La direzione della ProLoco, Motta San Giovanni-Lazzaro per Il centenario si fa promotrice di un convegno sul tema 15


‘’CENTENARIO ILLUMINAZIONE PUBBLICA’’ a Motta San Giovanni sotto il patrocinio del Comune e della Provincia. Video: Convegno '' 100 ANNI D' ILLUMINAZIONE ELETTRICA'' http://www.youtube.com/watch?v=2ArDwgxB_Gs La Gazzetta del Sud, giornalista: GiovanniLegato, Il Quotidiano della Calabria, giornalista: Paolo Vacalebre, L’Ora della Calabria ,giornalista: Pasquale Gattuso. Infine anche l’uff. stampa della Provincia di Reggio Cal. ne ha parlato nel settembre 2013 in occasione del centenario dell’illuminazione elettrica pubblica l’Amm. , Provinciale di Reggio Calabria ha donato alla famiglia una targa in ricordo dell’evento.

Consegna targa inmemoria di Carmelo Catalano dal Presente e Vice della Provincia (RC) al figlio Vittorio 16


RIFERIMENTI : Documenti personali -

Giornali dell’epoca

-

Enciclopedia dei Conuni della Calabria foscicolo n° 24 pag. 183

-

Rivista della Calabria organo delle Reggione.

-

Storia, Economia Impatto Industriale, ‘’Industria Pavese ‘’

-

TV Locale 1997 RTV

-

Francesco Arillotta 2^ edizione pag. I07

-

Quotidiani: - Gazzetta del Sud - il Quotidiano della Calabria - L’Ora della Calabria

17


La centrale idroelettrica ‘RICORDARE PER NON DIMENTICA‘ NEL1912 è STATA REALIZZATA LA CENTRALRE IDROELETTRICA IN CONTRADA SAN GIORGIO. STORICO AVVENIMENTO 1913 – 2013 CENTINARIO – REALIZZAZIONE CENTRALE IDROELETTRICA A MOTTA SAN GIOVANNI ENERGIA ELETTRICA CHE ILLUMINO’ IL PAESE

18


19


http://mottasg.blog.tiscali.it/?s=pubblicazioni

Vittorio Catalano

Copvring Š 2015 Vittorio Catalano Tutti I diritti riservati

20


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.