N°7 - Gennaio 09
life
MovidaLife - Magazine mensile - 1 EURO
Oh!... Questo nuovo anno è... la fine del mondo!
Almeno per un giorno Lavorare all’estero L’intervista: Piercarlo Fabbio Movida test Facciamolo Eco
Copia Omaggio
Ricordando Fabrizio De Andrè MOVÍDAlife - n°7 - gen Ø9
MOVÍDAlife - n°7 - gen Ø9
sOMMAriO N°7 - Gennaio 09 DirettOre respOnsAbile: Enzo Macrì Art DireCtOr Fabio Falleti in reDAziOne: Piero Archenti Danilo Arona Barbara Balbiano Ilaria Barbisan Emiliano Bottacco Maria Grazia Caldirola Diego Cestino Daniele De Florio Flavio Gemma Lucio Laugelli Francesca Liotta Andrea Livraghi Roberto Loddi Sara Macrì Angelo Marenzana Franca Nebbia Ahmed Osman Lavina Piacentini Elena Laura Pozzi hAnnO COllAbOrAtO: Fabio Grossi Michela Verardo Roberto Duca prOgettO grAfiCO: Salvatore Zagari Eventicomunicazione s.r.l. stAMpA Tipolito Viscardi eDiziOne & pubbliCità: Promomedia s.u.r.l. Via Trotti, 58 15100 Alessandria Tel / fax segret. 24h 0131 43201 Email: redazione@movidalife.it REGISTRATO TRIBUNALE DI ALESSANDRIA N. 616 – 20/05/2008
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Almeno per un giorno
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Post-it Gli appuntamenti del mese
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Movida books
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Movida Test Il test del nuovo anno
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Movida golosa
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Autovetrina Usato garantito & sicuro
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Wishlist Lavorare all’ estero L’intervista - Piercarlo Fabbio Facebook: opportunità o teatrino? Lavoro a rischio Questo nuovo anno è...la fine del mondo Paperstreet Amarcord il grande schermo Movidamoovies
Fitness, postura e una voce da usignolo Facciamolo eco Movida sonora
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Mi son visto di spalle che partivo Ricordando Fabrizio de Andrè
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MovidArt Carlo Pesce e gli alessandrini del 2000
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caso aperto caso chiuso VII capitolo
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Traffico di cuccioli Campagna animalista a cura della LAV
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Annunci economici
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eDitOriAle
Sono passati dieci anni, eppure sembra ieri. Scusate la retorica, ma è così. De André se n’è andato e ancora non pare vero. Ci sono episodi nella vita di ognuno che ne scandiscono il corso e che si ricordano a distanza di tempo. Episodi magari minimi, quasi insignificanti, che però tornano alla mente, di tanto in tanto, a differenza di altri eventi che vengono rimossi e si perdono pian piano senza lasciare una traccia. Le canzoni di De Andrè hanno avuto per me questa funzione quasi onirica, catartica. Mi hanno accompagnato in qualche modo nel mio percorso, facendomi da colonna sonora. E ancora oggi mi tornano a volte alla mente, senza motivo apparente e mi capita di ricordare perfettamente non solo dove mi trovavo e cosa facevo nel momento in cui le ascoltavo, ma anche le sensazioni che provavo e cosa pensavo. La prima volta fu a casa di un sacerdote, in barba alla censura della radio e della TV di allora. Mi trovavo con altri ragazzi, tutti più grandi di me di qualche anno. Nella stanza una manciata di 45 giri (come si chiamavano allora) di tale Fabrizio. De Andrè sarebbe arrivato qualche anno dopo. Sulle copertine un giovane magro, molto serio, con cravatta e pullover; un’immagine borghese, di bravo ragazzo educato e compito. Ma appena iniziò a suonare il giradischi, mi accorsi che i testi, la musica e la voce non corrispondevano affatto all’immagine delle copertine. Rimasi folgorato. Nulla fu più come prima per me, quelle canzoni furono come uno squarcio nella mia mente. Mi instillarono il dubbio, mi fecero pensare che, a volte, il bene e il male non sono così nitidi e riconoscibili. Mi insinuarono quella voglia di capire al di là delle apparenze che non mi ha più lasciato. Ero molto giovane, quasi un bambino. Era il 1964. Da allora continuai a seguirne la parabola artistica e di vita aspettando negli anni una nuova canzone, un nuovo disco, sicuro che mi avrebbe dato molto più di quello che era il suo prezzo in denaro. E le sue canzoni mi hanno accompagnato scandendo tappe anche importanti della mia vita. “La buona Novella”, “Storia di un impiegato”, “Tutti morimmo a stento”, “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, per arrivare ad “Anime Salve”, a tutti i suoi dischi posso abbinare un ricordo vivido e preciso. E poi, quante generazioni l’hanno ascoltato? Negli. ultimi concerti dal vivo c’erano le famiglie: genitori e figli insieme a cantare la stessa canzone. Su queste pagine di inizio anno, tra un’intervista al Sindaco di Alessandria, qualche previsione per il futuro immediato, gli articoli, le rubriche e gli appuntamenti, c’è posto anche per un doveroso ricordo di Fabrizio scritto, guarda caso, da un giovane.
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Almeno per un giorno di Lavina Piacentini
Il nuovo anno arriva inesorabilmente e noi reagiamo sempre nello stesso identico modo. Aumentano le celebrazioni nelle chiese. Aumenta la vendita di dolci. E straordinariamente il primo gennaio aumenta anche la speranza. Non credo ci siano dati o statistiche che lo testimoniano, a parte qualche telegiornale in cui non manca mai il servizio “cosa ti aspetti dall’anno che verrà”. Il primo gennaio è da sempre un giorno in cui ci si chiede: quest’anno cosa mi porterà? E subito dopo questa domanda si inizia ad augurarsi e a sognare le cose più diverse. Liste di obiettivi: ci sono i buoni propositi personali, quelli rivolti agli altri e poi, ovviamente, quelli rivolti all’umanità intera. Afflitti dalla crisi possiamo chiedere più soldi, afflitti dalla moda un aspetto migliore, afflitti dalle guerre…. la pace. Si dà così il via a lunghe file di desideri che spingono per entrare nella top ten degli obiettivi per il nuovo anno. Dopo 364 giorni di alzate mattutine rovinose, forzate e controvoglia, il primo gennaio si è pronti a ricominciare, o almeno così pare, perché non può solo essere una tradizione, non può essere solo un detto popolare; l’anno nuovo capeggiato dal primo gennaio è davvero sinonimo
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di vita nuova. Neanche il ripensare a ciò che ci si era ripromessi l’anno precedente e il constatare gli scarsi risultati blocca il decollo dei mille nuovi espedienti per migliorarsi. Il primo gennaio sembra un laboratorio di idee positive che niente e nessuno potrà sconfiggere, un’immensa unione di cambiamenti e spirito d’iniziativa. Non importa dei fallimenti dell’anno precedente, non importa con chi si ha litigato, chi si ha offeso, non importa se non siamo dimagriti e non importa se in un intero anno non abbiamo trovato tempo per andare a trovare qualche vecchio parente o se è da un anno che quelle trenta magliette devono essere rammendate, e a chi interessa se non hai fatto amicizia col tuo vicino di casa, o se sei sempre il solito testardo di sempre. Che importa tutto questo… è un nuovo anno, perciò colmi di buona volontà e con una trentina di sogni, desideri e intenzioni in sospeso cosa facciamo? Ne pensiamo altri trenta per il 2009 che tanto è privo di orecchie e occhi e non può controllare niente. Tutti per un giorno promettono a se stessi cose che difficilmente manterranno, di cui magari si dimenticheranno il giorno successivo e di cui sicuramente due giorni dopo non avranno
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più memoria. Questa atmosfera di rinnovamento fa coppia fissa con il clima delle feste. Si degenera e lo fanno tutti, tutti sperano in qualcosa di meglio. E come se fosse un grande spartiacque che divide: ciò che è realtà ora, dalla stessa identica realtà, ma con una nuova data. La mezzanotte del 31 gennaio in cui vale il “a capodanno è tutto concesso” è una linea di confine, un tornaconto personale, la possibilità di tirare un sospiro di sollievo e pensare che anche quell’anno è passato. Cosa rimane, se non rivolgersi con un bel sorriso al primo gennaio e chiedergli, più o meno gentilmente, di fare qualcosa per te? E lui che fa?... Il primo gennaio e lì, passa subito, non hai manco il tempo di gustartelo, aspetta tutto l’anno e quando è la sua ora viene sommerso da ottimismo e allegria, come se lui e l’anno che si porta sempre dietro avessero dei poteri magici, le soluzioni a tutti i problemi della nostra vita. Poi se ne va, perché il primo gennaio é anche il giorno più corto dell’anno, più corto ancora del 21 dicembre. Sarà che ci si sveglia tardi, o sarà che viene buio prima, ma il giorno con più aspettative è anche il giorno di tutto l’anno che ci si vive meno…
Wishlist di Ilaria Barbisan
A fine anno ognuno di noi è portato - vuoi dalla società, vuoi dalla propria coscienza - a fare dei bilanci che inevitabilmente si trasformano in nuovi e vecchi propositi da applicare ai successivi dodici mesi. Che non devono essere necessariamente utopie o obiettivi troppo seri, ma anche piccole cose che magari non abbiamo potuto mettere in pratica nell’anno appena trascorso e che comunque, proprio per la loro semplicità, possono rendere ancora più felici e appagati. Prendendo a prestito il titolo di una canzone dei Pearl Jam, proviamo a fare una lista di desideri e propositi (talvolta frivoli e talvolta più impegnativi) da applicare al nuovo anno, e che magari possono offrire qualche spunto per le «wishlists» dei lettori che non si vogliono prendere troppo sul serio... «Vedere un bianco diluvio. Mettere solo biancheria intima colorata. Bere il tè bianco cinese. Mangiare meno carne. Fare il bagno alle Terme di Saturnia. Non arrabbiarsi più del dovuto di fronte agli imbecilli. Tendere all’equilibrio zen. Salire le scale invece di prendere l’ascensore. Fare la raccolta differenziata senza sclerare tra l’organico e gli «indifferenti». Imparare a cucinare la pasta frolla per fare la crostata con la marmellata di lamponi.
Usare di meno la macchina e non bestemmiare se i treni arrivano sempre in ritardo. Chiudere l’acqua del rubinetto mentre si lavano i denti e non stare tre ore sotto la doccia a cantare. Comprare solo medicinali non griffati. Essere meno sognatori. Navigare nella rete senza però farsi intrappolare e diventarne dipendente. Informarsi online tramite riviste di approfondimento e blog. Saper scegliere le fonti. Manifestare di più e con maggiore convinzione. Non guardare più la tv i reality show. Leggere almeno dodici libri all’anno per fare alzare la media nazionale dei lettori. Comprare almeno tre cd all’anno per ridurre la pirateria. Organizzare cineforum con gli amici. Dedicarsi almeno una volta a settimana ad un lavoro manuale. Lavorare con moderazione. Essere più italofili ma senza disprezzare gli stranieri. Ricordarsi che anche noi italiani siamo stati emigranti. Rispettare gli altri ed esigere rispetto. Andare di più in vacanza in Italia. Recitare mantra ogni qual volta non si riesce a comunicare con chi ci circonda. Disintossicarsi da Facebook ed sms e telefonare di più; oppure muovere le chiappe e vedersi a quattr’occhi con la persona con la quale si chatta a cento metri di
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distanza. Trattare il proprio corpo come se fosse un tempio (e il piacere fosse la sua religione). Avere meno contatti alieni. Fare più cene con gli amici. Chiedere più spesso un «come stai?» interessato e non solo di circostanza. Frequentare i Circoli Arci. Non chiedersi quanta distanza ci sia tra il cielo e il mare. Fermarsi ogni tanto ad ascoltare il silenzio. Fare il bagno nudi nel mare di notte. Mangiare le piadine con speck, brie e paté di olive alle due di notte. Essere tollerante e cercare di capire i vari punti di vista. Andare di meno al ristorante giapponese. Non vivere di ricordi ma solo di presente. Accettare con calma stoica ciò che la Fortuna propina. Ma essere artefice del proprio destino. Non buttare via il cibo. Eliminare il superfluo. Bere l’espresso al bar. Non prendere il treno espresso per rischiare di non arrivare a destinazione. Non pensare di avere sempre ragione. Non avere pregiudizi se uno dice di votare destra ed essere cattolico. Dare a tutti almeno una possibilità. Sapere sempre dove si trovano i quattro punti cardinali. Non aver paura di morire. Non avere paura di essere banali… specie se vorresti riassumere semplicemente la lista dei desideri in una frase ormai universale: sii il cambiamento che vuoi vedere».
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Lavorare all’estero
Il Servizio Giovani (Informagiovani, Punto Di e Ufficio Scambi Internazionali) di Aspal S.P.A. (società del Comune di Alessandria), in collaborazione con IAL CISL Piemonte – Area Progetti Internazionali – nel novembre 2008 aveva promosso il Progetto transnazionale di collocamento “TravelStage XIII” all’interno del programma europeo “Leonardo da Vinci” (per maggiori informazioni sul programma, consultare il sito internet www.programmaleonardo.net. Tale progetto ha messo a disposizione di disoccupati, lavoratori, studenti e neo-laureati 8 borse di studio, della durata di 8 settimane, che prevedono l’inserimento in attività di tirocinio professionale presso aziende in Francia, Germania, Islanda, Regno Unito e Spagna. Il programma europeo “Leonardo da Vinci” ha lo scopo di promuovere la mobilità giovanile a livello professionale, al fine di migliorare la competitività e l’imprenditorialità. Trascorrere un periodo lavorativo all’estero rappresenta un’esperienza davvero qualificante sia a livello professionale che umano. Ed è per questo che i giovani della nostra provincia non si sono fatti sfuggire un’occasione di questo tipo. In molti hanno richiesto il bando (disponibile presso l’Ufficio Scambi Internazionali e sul sito del Comune di Alessandria www.comune.alessandria.it. I giovani che hanno presentato la loro candidatura in tempo utile sono stati 26; la maggior parte di loro erano ragazze del comune di Alessandria. Il 04 dicembre, presso il centro per ragazzi PuntoDi di Alessandria, alla presenza di due commissioni formate da 2 rappresentati dello IAL CISL Piemonte e da 2 rappresentati dell’ASPAL s.p.a., si sono svolti i
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colloqui di selezione. Tutti i candidati erano molto motivati e desiderosi di poter trascorrere un periodo lavorativo all’estero, in un contesto culturale diverso, consapevoli soprattutto del fatto che un’esperienza come questa è un tassello fondamentale per la formazione di un giovane europeo. Per le due commissioni non è stato facile scegliere gli 8 vincitori; oltre ai curricula, sono state valutate le motivazioni del candidato, le esperienze pregresse, le competenze linguistiche e la coerenza del tirocinio all’interno del percorso professionale e personale dei vari candidati. Ecco i nomi degli 8 vincitori, che nei mesi di marzo-aprile partiranno alla volta di Francia, Germania, Islanda, Regno Unito e Spagna: Borile Elisa Giuliano Antonina Garofalo Giulia Sartor Roberta Estienne Vittoria Mazzeo Martina Lucchiaro Alice Ganeo Giulia L’Ufficio Scambi Internazionali si complimenta con tutti i partecipanti per la grande motiviazione e competenza con cui hanno affrontato i colloqui di selezione. Per informazioni su altri bandi “Leonardo da Vinci” e su altri programmi della Comunità Europea, le operatrici dell’Ufficio Scambi Internazionali, PLD Eurodesk, vi aspettano tutti i giorni dalle 10 alle 12,30, il lunedì dalle 16 alle 19 e il martedì e il giovedì dalle 16 alle 18, in via Guasco 19, tel. 800 11 66 67, scambi_internazionali@aspal.it
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Aiuti alle Imprese femminili L’Assessorato Pari Opportunità della Città di Alessandria promuove, in convenzione con la Cassa di Risparmio di Alessandria, un bando per la concessione di contributi straordinari a sostegno della nascita di nuove imprese femminili nel territorio comunale, con la concessione di contributi straordinari per un ammontare complessivo a carico del bilancio comunale di € 100.000,00. “Agevolare la fase del ciclo di vita delle imprese nella quale risulta più difficile l’accesso al credito; favorire le imprese femminili in fase di start up attraverso un aiuto economico”. Sono le parole dell’assessore alla Pari Opportunità, Manuela Ulandi, che ci tiene a precisare come “questo aiuto economico sia ancora più prezioso in un periodo di crisi, non solo locale, come quello che stiamo attraversando. Un grande team composto dal comune di Alessandria, dai Confidi e dalla preziosa collaborazione della Cassa di Risparmio di Alessandria, sempre disponibile e sempre presente quando si tratta di creare opportunità di sviluppo in generale e possibilità di crescita per le imprese in particolare.” Possono presentare la domanda le imprese del territorio comunale, che siano formate prevalentemente da donne, costituende o costituite da non oltre 6 mesi dalla data di presentazione della richiesta: ai soggetti ammessi sono concedibili contributi ad abbattimento dei costi di start up ed avvio dell’azienda. Le domande devono essere redatte su appositi moduli, disponibili presso l’URP del Comune di Alessandria o presso l’Ufficio Pari Opportunità – Imprenditoria Femminile sito al piano terra, interno cortile, lato sinistro del Comune di Alessandria, in piazza Libertà e presentate agli stessi uffici solo dopo l’avvenuto finanziamento da parte dell’Istituto di Credito Cassa di Risparmio di Alessandria. E’ inoltre possibile scaricare i moduli dal sito internet www.comune.alessandria. it. Le domande di ammissione dovranno essere presentate entro il 29 giugno 2009.
L’Intervista di enzo Macrì
Piercarlo Fabbio Con l’inizio del 2009, un anno che si preannuncia difficile, abbiamo cercato di capire che cosa ci aspetta e come si PREPARA la città di Alessandria per far fronte alla crisi che arriva. Abbiamo fatto alcune domande al Sindaco, Piercarlo Fabbio che ci ha concesso un’intervista. Che cosa ci aspetta nell’ anno che inizia? Secondo me bisogna tenere un atteggiamento di aggressività nei confronti della “crisi” e non farsi travolgere. Noi oggi registriamo una crisi di tipo borsistico finanziario che dovrebbe riverberare sull’economia reale, ma non è detto che lo faccia, ci sono valutazioni diverse da parte degli economisti. Per ora il consumatore ne ha sentito gli influssi benefici, come l’abbattimento dei costi, la diminuzione del prezzo dei carburanti e così via. E’ chiaro che chi ha un reddito costante, come il lavoratore dipendente, ha potuto non intaccare le proprie risorse per poter far fronte alle proprie necessità, che nel periodo natalizio erano soprattutto gli acquisti. La città stessa ha cercato di essere attrattiva e il consumatore ha fatto ciò che ha sempre fatto a Natale: acquistare. Bisognerà vedere d’ora in avanti cosa succederà. E poi ci sono coloro che sono “border line”. Se la crisi che arriva sarà lieve, probabilmente attaccherà meno duramente le famiglie che stanno mediamente bene e di più le “border line”. Di queste dobbiamo occuparci, perché sono quelle che potrebbero essere travolte. I problemi principali sono due: lavoro e casa. Sulla casa abbiamo fatto, anche negli ultimi tempi delle politiche che favoriscono “l’abitare”. Per esempio, la Regione ci ha finanziato 104 nuovi alloggi e abbiamo inserito nel piano triennale la possibilità di poter acquistare appartamenti sul mercato. Se quindi ci fosse una forte crisi con una grande richiesta di case, noi fra tre o quattro anni saremmo in grado, risorse permettendo, di acquistare case già pronte, e di rispondere così in tempi stretti alle esigenze della popolazione, perché temo che sulla casa ci saranno le maggiori tensioni. Sul mercato, oggi, c’é molta offerta di immobili, ma c’è anche molto ristagno… Si tratta anche di un bene-rifugio, ma oggi probabilmente ci sono poche risorse da investire e allora c’è ristagno. E stiamo parlando di coloro che comunque possono decidere se fare o no un investimento, di “middle class”, che tuttavia comincia ad avere dei problemi, anche ad accedere al credito con le banche, che non vogliono più solo la garanzia dell’immobile, ma spesso anche altre garanzie personali. Il Piano Strategico di Sviluppo è un modo per stare assieme a chi si occupa di sviluppo della città: operatori economici e semplici cittadini. Parte da un presupposto: è ormai finita la città come era stata pensata negli anni 60. Probabilmente la si sarebbe dovuta pensare negli anni 80, la Nuova Città, ma una serie di eventi connessi alla politica hanno allontanato nel tempo le decisioni. Oggi noi abbiamo la possibilità di ragionare sulla “Città del Domani”; vorremmo decidere dove va la città: lo sviluppo economico, con la logistica che è un elemento essenziale, poi lo sviluppo turistico, connesso a quella che abbiamo chiamato l’industria della cultura. Qualche tessera l’abbiamo già messa: lo sviluppo urbano, la forma della città, che si allunga ancora oppure si sviluppa in modo concentrico. E poi ancora la conoscenza, cioè quanto vale l’Università all’interno di un percorso di Città. Oppure lo sviluppo sociale come il no profit. Quindi sviluppare l’associazionismo? Certo, associazionismo, terzo settore, cooperative sociali, cioé tutti coloro che sviluppano comunque un’economia, ma lo fanno con sistemi diversi e su altri settori della società, per cui ecco che. per esempio. il “border line” di cui si diceva prima potrebbe essere intercettato e in parte assorbito. Puntare quindi con decisione sulla Cultura? La Cultura deve essere trasformata in industria. Per esempio, pochi giorni fa abbiamo dato il via, in convenzione con l’ASL, al “Museo dell’ospedale psichiatrico”, costruito sui reperti che ha lasciato il vecchio ospedale psichiatrico di Alessandria, che era il secondo del Piemonte come importanza. Assieme agli altri piccoli musei alessandrini andrà costituire il “sistema dei musei” . E la Cittadella? In questo caso siamo partiti da due elementi strutturali: il “verde” e il “costruito”. Finora si è sempre considerato solo “il costruito”. Abbiamo cominciato a invertire il ragionamento: il “costruito” potrebbe essere accessorio del “verde”. Ciò significa che ci orientiamo a pensare, con la collaborazione dei privati, a un grande orto botanico, nel quale le strutture diventano accessorie dei grandi spazi che lì ci sono. Abbiamo già alcuni studi che prevedono tutto intorno aree fruibili, con piste ciclabili e appunto i giardini e gli orti botanici. Inoltre tutti gli anni questi cambieranno d’aspetto, per cui non è che visti una volta il visitatore non verrà più, ma ogni anno potrà trovare qualcosa di nuovo.
E le costruzioni? Le costruzioni potranno essere musei, alberghi, reception, book shop, edifici polifunzionali. Che tipo di musei? Pensiamo a musei tematici. Per esempio un museo enogastronomico e un museo della moda. A questo scopo verranno utilizzati anche i bastioni che hanno 14.000 metri quadri di superficie ciascuno. Ci sarà anche un grande parcheggio con 20.000 posti auto, con le navette che porteranno i visitatori all’interno. E le risorse? Non si può pensare che tutto questo sia realizzato dal “pubblico”, che ha il compito di fare le norme, poi deve intervenire il “privato” Questo progetto può rientrare nelle celebrazioni per il 150esimo dell’Unità d’Italia? Speriamo di riuscirci, da un anno lavoriamo per questo, perché in una prima ipotesi la Cittadella non era stata inserita, eppure qui ci sono stati i primi moti del risorgimento del 1821, quando per la prima volta è sventolato un tricolore. Parliamo dell’annoso problema dei parcheggi. I lavori in Piazza Garibaldi inizieranno finalmente nel 2009? Questo dipende ormai solo dalla magistratura amministrativa. Noi, come amministrazione, siamo ormai avanti con le procedure perché oltre ad aver individuato il promotore, abbiamo anche espletato il bando per vedere se altri volessero partecipare. Non si è presentato nessuno e quindi il promotore potrebbe iniziare i lavori. E’ sub judice, perché il secondo arrivato si è rivolto al Consiglio di Stato lamentando che non era stato rispettato un criterio. Il Consiglio di Stato, a sua volta non si è espresso, ma ha chiesto al TAR che gli ha dato torto. A questo punto, nuovo ricorso al Consiglio di Stato. Non appena ci sarà il parere definitivo, noi siamo pronti a iniziare i lavori. E il mercato? Verrà trasferito? Se i commercianti saranno d’accordo rimarrà dové, ma dovrà essere un mercato completamente diverso. In primo luogo non avrà più i percorsi rettilinei tipici dell’ottocento, ma sarà un mercato più curvo, più medioevale, che rispetterà anche strutture diverse, come le panchine. Verrà speso un milione di euro per rifare la superficie della piazza. Sarà una piazza attrezzata in cui il mercato potrebbe avere meno spazio a disposizione. L’ipotesi giardini? I commercianti non ci vogliono andare e io rispetto la loro volontà, tuttavia cambieranno le regole e cambieranno le disponibilità in termini di spazio. Cambierà il sistema di far mercato, dovrà diventare attraente anche dal punto di vista estetico. E piazza della Libertà? Le fondamenta del vecchio Duomo verranno riaperte? Sulla superficie della piazza verrà segnata la pianta e sulle parti più interessanti verranno messi dei grandi oblò di vetro. Ma la vera novità della piazza sarà il “volume” polifunzionale alto sei metri, con il tetto “verde”, cioè un giardino pensile, che ridurrà il sovradimensionamento della piazza e permetterà una sorta di collegamento ideale tra via Guasco e via della Vittoria. Poi, un po’ alla maniera delle città medioevali, uno sventramento fatto ad imbuto in questo “volume”, permetterà a chi arriva da via del Martiri di vedere la piazza a poco a poco, una fontana coprirà in parte il palazzo della Banca d’Italia, lasciando però la vista a Palazzo Ghilini, che è il “pezzo” più pregiato della piazza. La superficie verrà liberata e le auto sotto, con 340 posti di parcheggio. Alessandria è una delle poche città che non hanno una zona a traffico limitato in centro e tutto sommato un’isola pedonale piccola. Su questo, ci sono stati dei ripensamenti? No. Gli sforamenti di PM10 di Alessandria sono sostanzialmente gli stessi di Asti. Io sono più favorevole alle “zone 30”, perché permettono alle auto di passare, entro una velocità massima di 30 all’ora, però con vincoli strutturali come chicanes o parcheggi orientati diversamente, ecc… La prima sarà corso in Acqui. Per concludere: gli alessandrini sono come sembrano? Sono migliori di come vogliono apparire. In realtà sono estremamente creativi e fantasiosi, con grandi risorse. Amano fare gli snob, ma sanno benissimo cosa può dare la loro città.
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Facebook: opportunita’ o teatrino? di Daniele de Florio
Ci avviciniamo al quinto compleanno di Facebook (5 Febbraio: è un Acquario), uno dei più grandi e discussi social network presenti su internet. I suoi inventori, con lo stesso tono positivo ed entusiastico che viene usato per pubblicizzare i telefoni cellulari, spiegano che Facebook rende il mondo più aperto e interconnesso, e che “milioni di persone lo usano ogni giorno per mantenere e condividere i contatti con le persone della propria vita”. Una vera rivoluzione sociale e culturale? Il primo impatto con Facebook può essere, in effetti, molto stimolante. Mi iscrivo in dieci minuti, carico una mia foto e comincio a ricercare, digitando nome e cognome, le persone che conosco. Posso ritrovare la stessa gente con cui ho bevuto una birra la sera prima, ma anche l’ex compagno di banco che non vedo da vent’anni, o magari la “vecchia fiamma del mare” a cui non chiesi mai il numero di telefono. A patto, naturalmente, che siano anche loro iscritti. Con un click del mouse ritorniamo “amici” potendo così sbirciare le rispettive foto, i rispettivi amici, mandarci messaggi e chattare.
E, perché no, ricominciare a risentirci “dal vivo”. Forse, però, non è tutto rose e fiori. Se divento Facebook-dipendente (e ci vuole poco), accade che mi sveglio ogni mattina, accendo il PC e mi trovo di fronte, schierate in elenco alfabetico, le “persone della mia vita” presente e passata. Tutte costoro si possono vedere reciprocamente, aggiornare il proprio “status sentimentale”, scrivere sulle proprie bacheche virtuali e, in definitiva, esibirsi. Ognuno ha la possibilità di farsi gli affari degli altri, su Facebook, e finisce per farseli anche se non lo vuole. Senza dimenticare che, nonostante la pretesa di “trasparenza”, attraverso un network virtuale si offre quasi sempre un’immagine filtrata e falsata di sé stessi. Facebook, insomma, è un grande e surreale palcoscenico su cui tutti possiamo salire dopo esserci più o meno mascherati. Trasferendo un pezzettino importante della nostra vita, quello relativo alla socializzazione, dalla realtà allo schermo del PC.
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Lavoro…a rischio di Franca Nebbia
In epoca di grave recessione come quella attuale, i lavoratori, soprattutto quelli delle industrie più a rischio della provincia, sperano per l’avvio di questo 2009 nella possibilità di lavorare. La certezza del lavoro è infatti la preoccupazione che emerge più impellente da settori diversi dell’industria (ma anche dell’artigianato), dove il ricorso alla cassa integrazione - dicono i sindacati - già nel luglio scorso era triplicato rispetto al luglio del 2007. E ora la situazione è ancora peggiore. Dopo le festività di fine anno la ripresa è lenta: qualcuno ha prolungato le “vacanze”, mascherando in questo modo mancanza di commesse che tardano ad arrivare, qualcuno, come il “colosso” casalese delle Officine meccaniche Cerutti, che da anni non conosceva la parola “recessione” è stato costretto, come altre aziende a ricorrere alla cassa integrazione. Due le situazioni più a rischio, sempre nel Casalese con il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che è per lo più l’anticamera della chiusura: Siltal di Occimiano, nel settore del freddo e la tipografia Diffusioni Grafiche di Villanova, il cui imprenditore ha già annunciato una possibile vendita. E poi futuro incerto per Framar di Mombello, Mondal Group di S. Giorgio, per cui si attende un responso del Tribunale a fine gennaio. Nell’Alessandrino, alla Michelin cassa integrazione per 250 lavoratori su circa 1100; alla Kme di Serravalle 50 sui 515;
90 su 450 alla PPG di Quattordio, settore vernici, 90 su 250 alla Bundy di Borghetto Borbera, più una miriade di altre situazioni minori. Valenza e il suo settore orafo in grave crisi. E la situazione già fragile dei precari è la prima a cedere. I sindacati propongono in questi giorni incontri con le amministrazioni comunali e la Provincia per chiedere interventi, come sospensione o dilazione di pagamenti di rette o imposte per le famiglie più disagiate, cassintegrate o senza certezze lavorative per il futuro. Non c’è dunque nulla da stare allegri.
cosa chiedono i lavoratori (i nomi sono di fantasia) Mario: Diffusioni Grafiche di Villanova: «La paura di perdere il lavoro è prima di tutto il timore di essere spogliati della dignità di uomo e donna. L’ansia di dovere guardare negli occhi un figlio o un familiare e non potere rispondere alle loro esigenze, perchè ti manca quel lavoro che ti ha permesso di ricavarti un ruolo nella società, rifiutando anche una logica che pare essere la più probabile per il futuro e cioè quella che abbiamo sempre respinto, di legare la nostra vita al semplice concetto di sussistenza. Non riuscire più ad arrivare più a fine mese è diventata la norma e non solo per noi. Cosa chiedere per il 2009? A fronte
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di un’azienda che è andata in crisi non perché mancasse lavoro, ma perchè non si sono fatti gli investimenti adeguati quando era ora, puntando invece su altri settori, l’editoria prima e ora la stampa digitale. Cosa chiedere? Sapere esattamente cosa vuole fare l’azienda avere un piano preciso sul quale fare i propri conti futuri, anche se nel nostro campo, iperspecializzato, la ricollocazione sarà difficile». Angela: Siltal: «E’ da anni che il nostro Natale è quanto di più triste si possa immaginare. In famiglie dove spesso a lavorare nella stessa azienda sono marito e moglie, quindi con problemi raddopiati. Cosa chiedere per il 2009? Stipendi arretrati, più volte promessi e non arrivati, ma sopratutto lavoro futuro, perchè una famiglia ce la fa anche a tirare la cinghia, se ha davanti almeno l’obiettivo di una certezza lavorativa futura. E intervento delle istituzioni per sanare una situazione che va avanti così da anni. Nelle case dei miei compagni di lavoro sono al’ordine del giorno bollette da pagare cui non si riesce a far fronte, affitti arretrati, economia all’osso anche sul cibo da comprare. E pazienza quando si tratta solo di adulti, ma quando ci sono bambini come si fa a dire no a tutto?»
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Questo nuovo anno e’… la fine del mondo! di Barbara Balbiano
il cuore degli uomini. Vediamo continuamente alluvioni e tifoni che sembrano spazzare via come dello sporco, come se ci fosse qualcosa da lavare. E la Terra riceve ogni giorno la sua abbondante razione di contaminazione, con gli scarti industriali e l’immondizia. Stiamo devastando l’armonia naturale. Che il clima sia cambiato lo sappiamo tutti, anche se a volte facciamo finta che non sia vero. La temperatura sta aumentando e non ce ne preoccupiamo più di tanto, e questo aumento provoca piogge anomale con conseguenze di tifoni, tornadi, terremoti. In molte religioni ci sono profezie che coincidono nell’affermare che stiamo vivendo un periodo particolarmente difficile, che annuncia un passaggio dell’umanità verso una nuova era. Facendo uno studio scientifico e religioso sul funzionamento dell’universo i Maya sono riusciti a leggere nelle leggi imperscrutabili del cosmo, a scoprire gli effetti e le cause. C’è poi lo strano caso di John Titor, il sedicente “Crononauta” crononauta che si è fatto conoscere pubblicamente attraverso alcuni “Forum (internet)” forum di “Internet” Internet ad accesso libero, sostenendo di essere un soldato del 2036. Titor parla già nel 2004 dell’insediamento di un nuovo presidente americano nel 2009 , che, però, non cercherà di fare nulla per rimediare alla situazione di crisi creata dal suo predecessore. Nel resto del mondo, andranno acutizzandosi i problemi in Medio Oriente, soprattutto a causa dell’instabilità occidentale: Israele sarà attaccato dai paesi islamici (il riferimento è soprattutto da intendere nel senso di attacchi kamikaze); a sua volta, Israele, supportato militarmente dai paesi
occidentali, risponderà all’offensiva. Una guerra civile inizierà nel 2011 e che si concluderà nel 2015 e proprio in questo periodo ci sarà una guerra globale termonucleare scatenata dall’attacco della Russia contro le città degli USA, Europa e della Cina, i superstiti saranno pochissimi.Titor ha portato foto, progetti, schemi della macchina del tempo. Ha dato delle spiegazioni tecniche plausibili sul suo viaggio nel tempo (per lo meno coerenti con le teorie attuali). Se si tratta di un burlone, ha sicuramente studiato molto bene la fisica relativistica, e le ultimissime teorie sui viaggi nel tempo perché il suo discorso è logico e fila bene. Ha risposto a praticamente tutte le domande che gli sono state poste nei 4 mesi che era on-line Anche un ragazzino tedesco di tredici anni, Nico Marquardt, si è preso la briga, grazie a una serie di complicati calcoli matematici, di calcolare che un’ asteroide si schianterà sulla terra liberando un’energia pari a 65mila bombe nucleari, il 13 aprile del 2036. Qualcuno poi collega la profezia del sempre attuale Nostradamus, che parlava della fine del mondo con l’elezione di un Papa nero, con la salita al potere di Obama, come se di problemi il povero presidente non ne avesse abbastanza. Ho una buona notizia però. Nessuno parla di una distruzione della Terra, ma tutti narrano di una rinascita del nostro pianeta. Una nuova era con un ritorno alle campagne e alla vita vera. Insomma, forse avremo una possibilità di rimediare a tutti i pasticci fatti fin’ora. Quindi va bene dai… esprimeteli pure questi desideri.
Le prime agenzie ammesse a “Clara condicio”
Allo scoccare della mezzanotte del primo gennaio avete espresso tutti il vostro desiderio per il nuovo anno? Avete passato i giorni di festa a buttar giù sogni e aspirazioni per il 2009? Bhe vi informo che avete solo perso tempo. Eh si… mi spiace ma questo nuovo anno ormai iniziato da un pezzo, ci avvicina a grandi passi alla fatidica data su cui stranamente, per una volta, trova quasi tutti d’accordo, in cui il mondo finirà. Non fate quella faccia, facciamo finta di niente ma lo sappiamo da tempo; tanto che nove anni fa l’inizio del nuovo millennio ha fatto tremare tutti e poco c’è mancato che ci venisse un infarto quando a settembre quei burloni di fisici del CERN hanno attivato a Ginevra, l’Oracolo (che già dal nome lasciava mal pensare). Per primi ci hanno pensato quei gran scienziati dei Maya. Essi divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano dalla nascita di Venere. Ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni. Il ciclo che ora stiamo vivendo ha avuto inizio il 13 agosto dell’anno 3114 prima di Cristo e finirà il 22 dicembre 2012 dopo Cristo, neanche il tempo di scartare i regali. I Maya erano del tutto sicuri dell’attuale ciclo ed erano altrettanto convinti che fosse l’ultimo. Quando il mondo avrà completato questo ciclo, dicevano, finirà fra disastrose inondazioni, terremoti e incendi: uno scenario molto simile alle profezie del Nuovo Testamento. O l’apocalisse è stata copiata dalle profezie dei Maya? Sotto i nostri occhi tutti i giorni ci sono le guerre (pensate addirittura che siamo arrivati a fare una guerra per fare la pace!), i vulcani sembrano essersi svegliati da lunghi anni di letargo, i terremoti e i maremoti fanno tremare
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PaperStreet di Andrea Livraghi
Chi decide di organizzare eventi culturali in questa città viene spesso visto con una certa diffidenza dai nostri concittadini e trova regolarmente molte difficoltà. Queste, molte volte sono strutturali e insormontabili, e allora il progetto viene messo in soffitta rischiando di non venire mai alla luce. Chi vive ad Alessandria ed esce solo per portare a spasso il cane o per comprare le sigarette nel tabaccaio dietro l’angolo, considera le bancarelle nelle le vie del centro uno dei pochi altri buoni motivi per uscire di casa, spezzare la grigia monotonia di questa città e ravvivare la propria vita con un intenso odore di salame di cinghiale e formaggio stagionato. Galvanizzati da questo inebriante odore ci si può rinchiudere in casa per il resto dell’anno, in attesa del prossimo pacchetto di sigarette o della prossima San Giorgio. Per fortuna gli alessandrini non sono tutti così, come questi ragazzi poco più che ventenni, che per anni hanno condiviso gusti, passioni e interessi e nel settembre del 2007 hanno deciso di mettere tutto in rete all’indirizzo www. paperstreet.it. Pochi mesi dopo Paperstreet diventa rivista ufficiale(grazie anche a Danilo Arona direttore responsabile) e Associazione culturale patrocinata dalla Provincia di Alessandria. Sulla rivista potete leggere recensioni musicali di band emergenti o già
affermate, recensioni di film o libri, o semplici storie raccontate con passione e semplicità. In ottobre la redazione di Paper Street ha dato vita a un contest musicale on line chiamato “Moring Glory”; numerosi gruppi della città e dintorni si sono sfidati sul web, dove chiunque poteva accedere per esprimere la propria preferenza. Nella serata finale i gruppi più votati si sono esibiti davanti a un pubblico numerosissimo e incuriosito da una competizione così atipica. Questa esaltante esperienza non sembra che essere l’inizio di un lungo percorso. Nelle primavera di quest’anno verranno alla luce due nuovi progetti altrettanto interessanti: un Laboratorio Teatrale capitanato da Luca Zilovich, con ospiti d’eccezione e spettacoli innovativi, e una Casa di Produzione Cinematografica indipendente, che si chiamerà Middle Crossing. Strade che si incrociano, strade che speriamo vengano percorse per molto tempo ancora.Cerco di spiegare tutte queste belle cose al mio interlocutore, ma è troppo impegnato ad assaggiare ogni prodotto tipico che gli capita sotto il naso tra una bancarella e l’altra, e non mi vuole ascoltare, affamato com’è. Mi giro un attimo e non lo vedo più, scomparso tra la folla. www.paperstreet.it staff@paperstreet.it
corso post laurea allo IAL Presso l’Agenzia Formativa IAL di Alessandria, in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova, sta per partire il corso di specializzazione post – laurea “Direttore di Comunità Sociosanitaria”. Il corso, totalmente gratuito, è rivolto ad allievi in possesso di laurea di primo livello o equivalente o del diploma di educatore professionale. Si tratta di una figura professionale in un settore, quello dei servizi alla persona, in forte espansione sia a livello locale che a livello nazionale. Il piano di studi prevede 600 ore complessive di cui ben 300 con l’ inserimento lavorativo presso strutture locali. Il corso, che si avvale della collaborazione di docenti del corso di laurea in Servizio Sociale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova nonché di diversi enti e aziende del settore, è finanziato dalla Provincia di Alessandria (Bando “Mercato del Lavoro 2009”) ed è totalmente gratuito, eccezion fatta per due marche da bollo a carico dell’allievo da euro 14,62. Per ulteriori informazioni contattare la sede IAL di piazza Bini, 5 telefonando ai numeri 0131/253768 o 800.268.321, la segreteria è aperta da Lunedì a Venerdì dalle ore 8,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 17,00.
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Amarcord il grande schermo di Piero Archenti
Con la chiusura del cinema “Moderno” di piazzetta della Lega, in qualche modo si é avviata a conclusione, in modo irreversibile, un’intera epoca. L’epoca d’oro della cinematografia è riconducibile dapprima al film muto (1895 - fine anni ‘20), e successivamente alla sua sonorizzazione che ne fece esplodere la popolarità fino al suo momento clou, coincidente con l’avvento della televisione. Una lotta per la sopravvivenza delle sale cinematografiche che da qualche tempo, vede moltiplicarsi, anche in Alessandria, le sale che si stanno adeguando alle nuove esigenze del pubblico. Non più grandi cinematografi, oggi è l’epoca delle multisale o “multiplex”, come si chiamano i locali in cui vengono proiettati contemporaneamente un certo numero di pellicole. L’avvento della televisione, non solo in Italia, decretò il lento ma inesorabile tramonto delle sale cinematografiche tradizionali. Per quanto riguarda l’Italia, tutto iniziò negli anni ‘50, quando il successo della trasmissione televisiva “Lascia o Raddoppia?” costrinse i locali cinematografici dell’epoca ad interrompere la programmazione, il giovedì sera alle 21, per consentirne la visione agli spettatori presenti in sala. Infatti, pur di non ritrovarsi con la sala vuota il giovedì sera, tutti i locali cinematografici della città dovettero dotarsi di idonei apparecchi televisivi. Ma la concorrenza, all’epoca, si limitava a quella trasmissione, i televisori erano ancora pochi e non proprio a livello popolare dal punto di vista economico per cui il danno fu, tutto sommato, limitato. La Rai trasmetteva su una sola rete e per un discreto periodo di tempo, più o meno fino agli
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anni ‘60-’70, le cose si mantennero entro i limiti di un placido status quo. Il cinema in Italia annoverava registi indimenticabili come De Sica, Fellini, Germi, Ponti....attrici come la Loren, Mangano, Lollobrigida, Lisi, Ralli e chi più ne ha... Tutto ciò consentì dunque ai locali cinematografici italiani, e alessandrini in particolare, di sopravvivere ancora per qualche decina d’anni all’inevitabile processo involutivo delle sale di proiezione che ne sta decimando considerevolmente il numero. E di locali cinematografici Alessandria ne vantava parecchi, come del resto ne era satura l’intera penisola, a partire dalle innumerevoli sale parrocchiali. In Alessandria ricordiamo l’”Aurora”, situata all’interno del cortile prospicente la chiesa Madonna del Suffragio, nel popoloso rione Pista; il “Teatro San Francesco” (l’unico ancora esistente ma non più utilizzato come sala cinematografica); l’arena estiva di piazza Santa Maria del Castello ovvero “il Rovereto”, situato all’interno del cortile dove tuttora esiste la residenza del parroco... ma non vi era paese che non vantasse la propria sala cinematografica spesso situata all’interno delle rispettive parrocchie. A proposito di arene estive, per così dire “laiche”, da citare lo Splendor, ai piedi del cavalcavia, ma anche quella che prese il nome dalla confinante fabbrica meccanica “Mino”, allora esistente in via Buonarroti, al Cristo. Erano molte anche le sale cinematografiche di rilievo, a partire da quelle di prima visione come il già citato cinema “Moderno” della famiglia Passaggio; il “Galleria”, della famiglia Guerci; l’”Alessandrino” originariamente situato in piazza della Libertà al
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posto dell’odierna Banca Nazionale del Lavoro; il “Corso”, sorto al posto dell’ex cinema “Dante”, fino ad allora della famiglia Massari, più noto agli alessandrini come “u giasòn”, per via del fatto che il riscaldamento non era fra le sue doti migliori; l’attuale “Teatro Comunale”, sorto anch’esso sullo stesso luogo su cui sorgeva il glorioso “Cine Teatro Marini”, inesorabilmente demolito benché fosse in puro stile Liberty. Vi erano poi i locali di seconda e terza visione fra cui spiccavano il “Dopolavoro Ferrovieri”, poi ribattezzato “Ambra”, il quale aveva la caratteristica di poter proiettare sia al chiuso che all’aperto semplicemente ruotando il proiettore in cabina, e il “Vittoria” oggi multisala “Kristalli”. Ora di quel mondo, in Alessandria, rimangono ancora attivi soltanto il “Galleria”, l’”Alessandrino” e il “Kristalli” oltre al “Teatro Comunale”, ma tutti quanti ora devono fare i conti con una new entry in questo apparentemente inarrestabile vortice di chiusure. Risale al maggio scorso, nella vicina Spinetta Marengo, si chiama “Uci Cinemas Alessandria” ed è un Multiplex in grado di mettere in cartellone qualcosa come nove titoli in un solo giorno. Un colosso che pare stia rendendo la vita difficile agli ultimi sopravissuti, poiché vanta già qualcosa come 150 mila biglietti staccati in sei mesi di attività. Insomma, il cinema in quanto tale non morirà, ma si sta adattando ai tempi. Certo, non sarà più come prima, la concorrenza con la televisione, i DVD, e chissà quali altre diavolerie spunteranno ancora in futuro, ridurranno ancora il già sparuto numero di sale cinematografiche, ma ci sarà sempre qualcuno che vorrà assistere, emozionandosi, ad un film proiettato sul grande schermo.
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“Videomaker”
A cura di Lucio Laugelli
Laboratorio di regia e videoclip
La triade dei Dizionari dei Film: qual è il migliore? “Non si è mai sentito un bambino dire: da grande voglio fare il critico” Francois Trouffaut. Ormai sedici anni fa, nel 1993, il celebre critico Paolo Mereghetti (Milano, 1949) dava alla luce il primo Dizionario dei Film in Italia. Anno dopo anno il successo delle pubblicazioni, curate dalla Baldini & Castoldi, non conobbe sosta: tutto grazie alle schede di rapida consultazione formate da una breve sinossi, una lucida analisi critica e dati del film, il tutto coronato dalle immancabili stellette - sistema di votazione copiatissimo poi un po’ ovunque-.Nel 1999 un degno rivale proponeva un’alternativa ai lettori: Morando Morandini (Milano, 1924) - insieme alla moglie Laura e alla figlia Luisa - lega il suo nome al dizionario stampato annualmente dalla Zanichelli. La triade si completa nel 2007: Pino Farinotti, in collaborazione con il celebre sito internet My Movies, schiaffa in copertina Johnny Depp (in versione “Pirata dei Caraibi”) e offre il prodotto più superficiale e volgare per cui si possa optare. Se i primi due critici infatti offrono valutazioni sintetiche ma al quan-
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to esaurienti, Farinotti archivia con due righequasi ogni film spesso svelandone i finali (!).La cosa sicuramente più importante è che grazie all’uscita di questi volumi il linguaggio cinematografico è stato “semplificato”: i non addetti ai lavori possono avvicinarsi alla settima arte imparando, ad ogni consultazione, sempre qualcosa di nuovo (soprattutto nozioni tecniche, citazioni che i registi nascondono nelle loro opere, sequenze storiche). Insomma niente altro che guide fedeli; anche se non sempre quando Mereghetti boccia un film vuol dire che effettivamente la pellicola sia scadente: anzi ci sono diversi casi in cui il critico va (volutamente?) controcorrente, offrendo un giudizio discordante dagli altri che possiamo leggere sui giornali o su web. Che dire quindi? Per i più radical chic è sicuramente indicato il Mereghetti, mentre i più tradizionalisti certamente si rispecchieranno nei giudizi del saggio Morandini. Chi invece è interessato unicamente ai pallini, alle stelline o ai cuoricini potrà aggiudicarsi una copia del Farinotti.
Dopo il buon successo delle edizioni degli anni passati, l’Associazione Culturale Commedia Community sta preparando un nuovo laboratorio per aspiranti “Videomaker” in Alessandria. Realizzato in collaborazione con l’Associazione Cultura e Sviluppo e con Masquenada Produzioni, il laboratorio avrà lo scopo di fornire un primo e valido strumento per padroneggiare le immagini, incanalando in modo efficace e creativo il desiderio di comunicare visivamente. Il programma del laboratorio si compone di una parte teorica e di una parte pratica e prevede un corso di 18 ore suddivise in lezioni di due ore ciascuna che si terranno ogni mercoledì dalle ore 21.00 alle 23.00 (a seconda delle esigenze degli iscritti potrebbe essere organizzato anche un secondo corso pre-serale), nonché di due giornate di lavoro pratico per la realizzazione delle riprese di un vero e proprio videoclip, che avrà per protagonisti il gruppo musicale emergente “Supernova Kitchen”. Le iscrizioni sono aperte. I corsi prenderanno il via mercoledì 4 marzo 2009. Le lezioni verteranno sulle principali nozioni tecniche dell’audiovisivo, dal linguaggio all’estetica, dalla produzione alla direzione della fotografia, mentre la parte pratica vedrà i partecipanti alternarsi nei vari ruoli che compongono il set: produzione, direzione della fotografia e regia, il tutto sotto
la supervisione di tutors professionisti nel campo della videoproduzione. La parte teorica si svolgerà in Alessandria presso i locali dell’Associazione Cultura e Sviluppo (Piazza F. De Andrè 76, Alessandria); le location della parte pratica, invece, verranno decise a seconda delle esigenze della sceneggiatura che gli allievi del laboratorio prepareranno assieme ai tutors. Tra i docenti del corso Massimo Bertosso (linguaggio audiovisivo e videoclip), Matteo Bottino (teoria videoclip), Cristina Storaro (produzione e sceneggiatura), Enzo Ventriglia (nozioni di montaggio e produzione). Tutor alla regia Cristiana Surleti (regista Mediaset). Il prezzo di iscrizione al laboratorio - al termine del quale gli allievi riceveranno un attestato ufficiale di partecipazione - è di 150 euro pagabili in tre rate. Nelle passate edizioni del corso sono stati prodotti tra gli altri il videoclip “L’ultimo Testimone”, per gli Yo Yo Mundi, i corti “Il passo di Alice” (con la collaborazione del Peter Larsen Dance Studio) e “Prometto? di amarti e onorarti”. Per iscrizioni e informazioni sullo svolgimento del corso rivolgersi ai numeri dell’Associazione Culturale Commedia Community o di Masquenada Produzioni: 0131 480679; cell: 320 4956984; 393 9588789; o agli indirizzi mail commedia community@yahoo.it; info@masquenada.biz, maxtast@yahoo.it.
di Emiliano Bottacco
Australia
Sette Anime
Annunciatissimo da diverso tempo, il film con la Kidman ambientato durante la seconda guerra mondiale, sarà certamente uno dei grandi successi dell’anno: sbancherà i box office piacendo anche alla critica. Una storia d’amore difficile, delle interpretazioni efficaci e una fotografia suggestiva stregheranno lo spettatore. L.L.
Ancora una volta insieme Muccino e Will Smith propongono un film decisamente “americano”. Il protagonista sarà un esattore delle tasse che cambierà la vita di sette sconosciuti. Una formula ad alto costo, piuttosto ruffiana che sicuramente piacerà alla maggior parte del pubblico. Viene anche da pensare che se Muccino è ad oggi il regista italiano che ha avuto più successo di pubblico negli Usa - contando che ha superato cineasti del calibro di De Sica, Fellini, Pasolini - qualcosa che non va, nella platea statunitense, c’è. L.L.
di Baz Luhrmann
di Gabriele Muccino
L’Africa vista dagli africani Il gruppo cinema di Alessandria “Enrico Foà” propone in questo inizio 2009 la quarta edizione de “L’Africa vista dagli africani”. Ricordiamo innanzitutto che buona parte delle pellicole sono prese in prestito dalla COE di Milano e poi che la rassegna è stata resa possibile grazie al prezioso contributo dell’Associazione Calebasse che si occupa di commercio equo e solidale, legato ai problemi del Sud del mondo. La rassegna è in corso e proporrà altri due film molto
interessanti, il 22 gennaio Lata, ma raison del regista Taïeb Louhichi e con Tarik Akan, Abderrahmane Alrahy. Ultimo incontro poi a fine mese quando, il 29 gennaio, verrà proiettato Rendition – Detenzione illegale, di Gavin Hood e con Reese Witherspoon, Jake Gyllenhaal, Meryl Streep. Un’iniziativa interessante e stimolante, un’occasione per vedere un’altro modo di fare cinema, con pochi mezzi, ma tente idee. Consigliata a tutti. Buona visione!
Anche quest’anno il cinema Ambra ospita la rassegna “I martedì all’Ambra”, organizzata dalla Compagnia Teatrale Dispari, dall’Associazione Tempi Moderni (Etnomosaico), dall’Associazione Gioco del Mondo e dal Progetto Associa. E’ la seconda edizione per una serie di appuntamenti che hanno ottenuto un buon riscontro di pubblico durante lo scorso anno; fino al 31 marzo 2009 si susseguiranno nuovamente spettacoli teatrali, concerti e proiezioni cinematografiche con un cartellone interessante e “alternativo” che vedrà Pirandello alternarsi agli Yo Yo Mundi e spettacoli della regista-attrice alessandrina Laura Bombonato a quelli di diversi registi e attori esordienti. Ne abbiamo parlato con Giorgio Abonante e Paolo Scepi, due degli organizzatori della rassegna, che ci hanno illustrato il programma di quest’anno. Per prima cosa, perché questa rassegna e perché proprio all’Ambra? Abonante: Innanzitutto per dare all’Ambra una programmazione degna di un luogo che rappresenta un pezzo di storia importante della nostra città. Inoltre la rassegna è un mezzo per mettere assieme gruppi, associazioni, compagnie teatrali del nostro territorio che possono così provare ad appropriarsi di un luogo di espressione (comodo e strutturato per diversi tipi di spettacolo) chiaramente assente ad Alessandria Tutto questo serve a ribadire che in città c’è un fermento culturale di tutto rispetto, che Il Teatro Regionale Alessandrino deve tenere maggiormente in considerazione. Inoltre l’iniziativa si prefigge lo scopo di promuovere, attraverso gli eventi culturali, momenti di riflessione su temi specifici. Ad esempio? Abonante: Penso ai primi due appuntamenti della nostra rassegna, che hanno avuto luogo il 27 dicembre e il 13 gennaio. Nel primo caso si è affrontato il tema del rispetto e della conoscenza degli altri con la proiezione del documentario “The Beirut
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Apartment” del regista Daniele Salaris, che ha saputo raccontare in maniera esauriente e non retorica i problemi degli omosessuali di Beirut, una città segnata dalla guerra e con una forte tradizione islamica. Nel secondo appuntamento abbiamo proiettato Garbage, the revolution starts at home, un film di Andrew Nisker che racconta la singolare esperienza di una famiglia che decide di tenere la propria immondizia in garage per tre mesi. Lo scopo della provocazione è mostrare, attraverso l’esperienza di un nucleo familiare, la reale portata della produzione e dello smaltimento dei rifiuti domestici. I protagonisti di questo intelligente documentario, in cui non mancano momenti spassosi, visitano i posti nei quali vengono stoccati i rifiuti di cui per anni si sono liberati senza troppe domande, costatandone l’impatto non privo di drammatiche conseguenze.Inutile dire che il tema richiama diverse questioni locali finite pericolosamente sul piano inclinato di scelte discutibili. Del resto è ormai noto che le politiche ambientali non sono proprio il piatto forte di chi amministra Alessandria, ma questo è un altro discorso... Qualche anticipazione sugli spettacoli teatrali? Paolo Scepi: Il primo in cartellone sarà Homeless e Hamlet, scritto e diretto da Andrea Robbiano. Si tratta di una decostruzione dell’Amleto di Shakespeare calato nella realtà dei senzatetto. E’ un’operazione molto interessante e innovativa, condotta da un regista giovane e promettente, che si è formato alla scuola di recitazione “Quelli di Grock” di Milano. Un altro spettacolo di forte contenuto sociale è Creatura Mia, di Marianna Esposito, un monologo che affronta il tema della droga dando voce alla disperazione della madre di un tossicodipendente. Per aggiornamenti sugli spettacoli e sulla programma: www.martediallambra.blogspot.com
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POST-IT MERCOLEDI 21 Intorno all’Ottocento 2 Alessandria – Auditorium Pittaluga - Palazzo Cuttica Concerto di Francesca Odling, traversiere barocco, Dora Filippone, chitarra e Francesca Lanfranco, clavicembalo. Musiche di Haydn (Bicentenario della morte), Beethoven, Diabelli e altri autori. Inizio alle 17. Ingresso libero. Lombroso Milano - Magnolia
di Ray Cooney, realizzato dalla Compagnia “Spasso Carrabile”. Il protagonista della è l’onorevole Demitri, ospite insieme alla moglie all’Hotel Splendor di Roma, si innamora di una segretaria che lavora alla FAO e inizia una relazione. Inizio alle 21.
GIOVEDI 22 X Rassegna Gruppo Cinema Enrico Foà Alessandria - Teatro Comunale - Sala Zandrino Doppia proiezione del film “Layla, ma raison” di Taieb Louhichi. Inizio alle 20 e replica alle 22.20.
LUNEDI 26 Vinicio Capossela Torino - Teatro Alfieri
Il comunismo e l’Italia Ovada - Piazza Cereseto Incontro sul tema: i tratti salienti del comunismo italiano? E’ una storia che finisce con il 1989 o interroga ancora l’oggi? Introduzione di Pier Paolo Poggio. Inizio alle 21. VENERDI 23 The sisters Alessandria - Teatro Comunale Appuntamento con lo spettacolo di Harold Troy con Theresa Thomason. Musiche tratte dal film Sister Act. Inizio alle 20.45. SABATO 24 La luna addormentata Gamalero - Biblioteca Civica Le storie del sole, i racconti della luna, un incontro, un’emozione, un viaggio per i bambini, nell’ambito del progetto “Nati per leggere”, a cura della Ludoteca “C’è sole e la luna”. Oggi si terrà una lettura animata dal titolo “La luna addormentata” a cura degli operatori. A seguire “Laboratorio di trucco”. Ore 16.30-18. I volontari e... l’arte Alessandria - Via Mazzini - Teatro Parvum Appuntamento con il concerto del coro Montenero, che sarà diretto dal Maestro Marco Santi e presentato da Gianpiero Bacchiarello. Inizio alle 21.15. Teatro a Fresonara Fresonara - Teatro Comunale - Piazza Don Orione Appuntamento con lo spettacolo “L’analfabeta” di A. Kristof e con Daniela Tusa, realizzato dal Teatro “Distinto”. Regia di Daniel Gol. Inizio alle 21. Teatro per la Famiglia Ovada - Teatro Splendor In occasione della rassegna ovadese di teatro per i bambini, la compagnia “Mani Ambulanti” presenterà “Rami di sogni”, una fiaba raccontata con parole, pupazzi e immagini. Inizio alle 16.30. Al termine dello spettacolo verrà offerta a tutti i bambini una merenda equo-solidale. Ingresso € 5, ridotto € 4. Il teatro è... servito Frassineto Po Spettacolo “Se devi dire una bugia dilla... grossa!”
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Gennaio
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Non per un Dio (ma nemmeno per gioco) Gavi - Teatro Civico Spettacolo teatrale realizzato dalla “Effeci Music”. Inizio alle 21.15.
MARTEDI 27 40 ma non li dimostra Tortona - Teatro Civico Appuntamento con lo spettacolo di Peppino e Titina De Filippo. Regia di Luigi De Filippo. Inizio alle 21. Dal 27 gennaio al 1° febbraio Future Film Festival Il più importante evento italiano dedicato all’animazione e agli effetti speciali. Ogni anno, a Bologna, si danno appuntamento i più importanti registi, direttori artistici e creativi, per presentare in anteprima i propri film, il backstage di grandi successi e immagini in esclusiva delle nuove produzioni. Uno sguardo al futuro del cinema, ma non solo: il Future Film Festival dedica retrospettive alla storia dell’animazione e della fantascienza, con incontri ed eventi sull’applicazione delle nuove tecnologie in altri campi, come il web e i videogame. Per info: www.futurefilmfestival.org ffinfo@futurefilmfestival.org MERCOLEDI 28 Romantic Comedy Valenza - Teatro Sociale Appuntamento con lo spettacolo di Bernard Slade interpretato da Marco Columbro e Mariangela D’Abbraccio. Regia di Alessandro Benvenuti. Inizio alle 20.45. Intorno all’Ottocento 2 Alessandria - Auditorium Michele Pittaluga Palazzo Cuttica Concerto di Roberto Beltrami, pianoforte. Musiche di Brahms e Keller. Inizio alle 17. Ingresso libero. Garbo Milano - La Casa 139 GIOVEDI 29 Rassegna Gruppo Cinema Enrico Foà Alessandria - Teatro Comunale - Sala Zandrino Appuntamento con una doppia proiezione del film “Redention - Detenzione illegale” di Gavin Hood. Inizio alle 20 e replica alle 22.20. Donne e lavoro Acqui Terme - Palazzo Robellini Convegno sulla “donna”, a cura della Dottoressa Mariarosa Gheido, giornalista del 24 Ore e Michela Marenco, imprenditrice. Inizio alle 21.
VENERDI 30 Mi chiamano Mimi’: omaggio a Puccini Tortona - Teatro Civico In occasione del 150° anniversario dalla nascita, concerto dedicato a Puccini con brani eseguiti da Mauro Pagano, Raffaella Battistini, Susie Georgiadis e Angiolina Sensale. Inizio alle 21.15.
Stagione 2008/09 Tortona - Teatro Civco Proseguono gli spettacoli dedicati agli alunni delle scuole tortonesi: oggi tocca ad una rappresentazione per la scuola secondaria di I° grado, dal titolo “Stile libero - Storie di sport” a cura della Coltelleria Einstein. Inizio alle 10.
Pignasecca e Pignaverde Novi Ligure - Teatro Paolo Giacometti Rassegna teatrale dedicata al teatro di base, oggi sarà di scena “Pignasecca e Pignaverde” a cura di “Compagnia Paolo Giacometti”.
Intorno all’Ottocento 2 Alessandria - Auditorium Michele Pittaluga Palazzo Cuttica Concerto di Maurizio Cadossi, violino, Claudio Merlo, violoncello, Fiorenza Bucciarelli, pianoforte e Lucio Cuomo, pianoforte. Musiche di Mendelssohn (Bicentenario della nascita). Inizio alle 17. Ingresso libero.
SABATO 31 I volontari e... l’arte Alessandria - Via Mazzini - Teatro Parvum Appuntamento con la 1^ giornata del 3° festival del tango argentino diretta da Pasquale Bloise. Inizio alle 16. Casino Royale Milano - C.s. Leoncavallo DOMENICA 1 STRIP Ricordi per bambini Tortona - Sala Giovani Appuntamento con la compagnia Stilema che, in collaborazione con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, realizzerà uno spettacolo basato su Teatro d’attore ed oggetti. Inizio ore 16.30 I volontari e... l’arte Alessandria - Via Mazzini - Teatro Parvum Appuntamento con la 2^ giornata del 3° festival di tango argentino diretta da Pasquale Bloise. Inizio alle 16. Lunedì 2 The best of parsons dance Alessandria - Teatro Comunale Appuntamento con la visione dello spettacolo realizzato da David Parson Dance. Inizio alle 20.45 Martedì 3 Rassegna Teatro Ragazzi a Tortona Stagione 2008/09 Tortona - Teatro Civco Proseguono gli spettacoli dedicati agli alunni delle scuole tortonesi: oggi tocca ad una rappresentazione per la scuola secondaria di I° grado, dal titolo “Stile libero - Storie di sport” a cura della Coltelleria Einstein. Inizio alle 10. Polli d’allevamento Casale - Teatro Municipale Appuntamento con lo spettacolo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini con Giulio Casale. Musiche originali arrangiate da Franco Battiato e Giusto Pio. Inizio alle 21 Garbo Milano - Magnolia Mercoledì 4 Rassegna Teatro Ragazzi a Tortona -
MOVÍDAlife - n°7 - gen Ø9
Franco Battiato - Live in theatre 09 Alessandria - Teatro Comunale Primo grande appuntamento con il concerto di Franco Battiato, in cui il cantautore catanese verrà accompagnato sul palco da Mario Sgalambro, voce, Carlo Guaitoli, pianoforte, Angelo Privitera, tastiera e programmazione e Davide Ferrario, chitarra e voce. Kaiser Chiefs Milano - Alcatraz Venerdì 6 Novi Ligure - Teatro Paolo Giacometti Spettacolo rivisitato e riattualizzato a cura di Stefano Benni e Cristina Pezzoli. Garbo Codwevilla (PV) - Thunder Road Sabato 7 I volontari e... l’arte Alessandria - Via Mazzini - Teatro Parvum Appuntamento con lo spettacolo “Tra il bianco e il nero”, commedia eseguita dalla Compagnia teatrale Legamani, a cura di Laura Boerci. Inizio alle 21.15 Teatro a Fresonara Fresonara - Teatro Comunale - Piazza Don Orione Appuntamento con lo spettacolo “Crac” della Compagnia “Max Aub” di Massimo Brioschi e a cura di Paolo Scepi. Regia di Luigi Di Carluccio. Inizio alle 21. Benneide 2 Valenza - Teatro Sociale Appuntamento con la visione dello spettacolo di Stefano Benni con Angela Finocchiaro. Regia di Cristina Pezzoli. Inizio alle 20.45 Al’è voxe de popolo Gavi - Teatro Civico Spettacolo teatrale realizzato dalla “Compagnia Teatrale Genovese Gilberto Govi”. Tre atti comicissimi di Enzo La Rosa. Regia di Andrea Carlini. Inizio alle 21.15 Domenica 8 La duchessa del bal tabarin Casale - Teatro Municipale
Febbraio Appuntamento con la visione dell’operetta di Leon Bard (Carlo Lombardo) con Elena Menegatti, Marco Grilli, Fulvia Mussatto e molti altri. Regia di Augusto Grilli. Inizio alle 16 tum! Bistagno - Teatro Soms Nell’ambito della III edizione della rassegna per ragazzi “Domenica a Teatro!”, a cura della Coltelleria Einstein, va in scena uno spettacolo della compagnia teatrale “Tangram” di Vimercate, consigliato ai bambini sopra i 4 anni. Inizio ore 17. Ingresso 3 € MArTeDì 10 sillabari Tortona - Teatro Civico Appuntamento con lo spettacolo da Goffredo Parise di e con Paolo Poli. Inizio alle 21 Mercoledì 11 febbraio Intorno all’ottocento 2 Alessandria - Auditorium Michele Pittaluga Palazzo Cuttica Concerto di Andrea Carcano, pianoforte. Musiche di Haydn (Bicentenario della morte), Beethoven, Alkan, Saint- Saëns, Strauss-Donhany. Inizio alle 17. Ingresso libero VeNerDì 13 i volontari e... l’arte Alessandria - Via Mazzini - Teatro Parvum Appuntamento con “Serata Jazz”. Musiche di autori vari. Con Michele Samarotto - Sax tenore; Giovanni Scotta - Piano; Luca Scarrone - Contrabbasso; Naudy Carbone. A cura del prof. Luigi Bonasede. Inizio alle 21.15 stefano bollani piano solo Casale - Teatro Municipale Concerto del cantante Stefano Bollani. Inizio alle 21 SAbATo 14 i volontari e... l’arte Alessandria - Via Mazzini - Teatro Parvum Appuntamento con lo spettacolo “Piano duet, quattro mani e non solo...”. Concerto degli Allievi del Conservatorio a cura della prof. Giuseppina Scravaglieri. lisistrata Bistagno - Teatro SOMS In occasione della rassegna “Aggiungi un posto a teatro”, appuntamento con la visione della
commedia di Aristofane realizzata dalla Compagnia Teatrale Max Aub. Regia di Laura Bombonato. Inizio alle 21
DoMeNIc A 15 Obraz t sov, t ema e variazioni Tor tona - Te at ro Ci v ic o A ppunt a mento c on la c omp agnia Pic c oli Pr incipici, che f a rà un c a b a ret per b a mbini e adul t i c on at tor i, burat t ini e music a da l v i vo. Iniz io a lle 16.30
Movida segnala per il weekend:
Villa Vidua conzano, (AL) Villa Museo
Convivenza e pari oppor tunit à Ac qui Ter me C onve gno sul tema della “donna”, a cura dell’Av voc ato M a r ia V i t tor ia Bu f f a e del Not a io Luc a L a M a nna
La Villa, risalente al sec. XVIII, ha una facciata ariosa con tre ordini di logge sovrapposte. E’ sede di un Centro Culturale, che ospita periodicamente interessanti mostre d’arte. Pregevole la “stanza dei cinesi” con motivi decorativi, che testimoniano il raffinato gusto dell’epoca e dei committenti. Ingresso Gratuito Info: 0142.925132 - comune@conzano.org
Associazione "VERSO IL KURDISTAN ONLUS" 10 RASSEGNA CINEMATOGRAFICA A
i volont ari e... l’ar t e A le s s a ndr ia - V ia M a z z ini - Te at ro Pa r v um A ppunt a mento c on lo spet t ac olo “E noch A rden” c on il Duo Lucia no B a r toli e M at te o F a lloni. Voc e re ci t a nte e Pia nofor te. Music a di R. S t raus s. Iniz io a lle 16.30
KURDISTAN
e Medio Oriente al cinema
MEDITERRANEO E OLTRE
super banda Va len z a - Te at ro Socia le A ppunt a mento c on la B a nda Osir is for mat a da S a ndro Ber t i, chi t a r ra, ma ndolino, v iolino e t rombone. G ia nluigi C a r lone, voc e, s a x e f lau to. Rober to C a r lone, t rombone, b a s s o e t a s t iere e G ia nc a r lo M acr ì, percus sioni, b at ter ia e b a s s ot ub a. Iniz io a lle 20.45 Merc oL eDì 18 intorno all’O t tocento 2 A le s s a ndr ia - Audi tor ium Michele Pi t t a luga - Pa la z zo Cu t t ic a, C onc er to de G li O t toni del “ V i va ldi”, E ns emble delle cla s si di F a br iz io Pat r uc c o, t romb a, Luigi A bena nte, c or no e F aus to G a lli, t rombone. Musiche di Mus orgsk i, C a jkov sk ij e a l t r i au tor i. Iniz io a lle 17. Ingre s s o libero GIoV eDì 19 il ses santot to. Un evento a mbi va lente O vada - Pia z z a C ere s eto Inc ont ro sul tema: l’ul t imo ciclo inter na z iona le di ins orgen z a r i volu z iona r ia. Int rodu z ione di Pier Paolo Poggio. Iniz io a lle 21
febbraio 2009
CINEMA AMBRA VIALE BRIGATA RAVENNA ALESSANDRIA
Spettacolo unico ore 21,30 Mercoledì 4 febbraio
IL GIARDINO DEI LIMONI di Eran Riklis
Martedì 11 febbraio
SOTTO LE BOMBE di Philippe Aractingi
Mercoledì 18 febbraio
PER UNO SOLO DEI MIEI OCCHI di Avi Mograbi
MOVÍDAlife - n°7 - gen Ø9
INGRESSO 5 A E’ possibile organizzare la visione dei film in programma per scolaresche e comunità.
Mercoledi’ 4 marzo Mercoledì 25 febbraio
REDACTED di Brian De Palma
1° Rassegna di “corti”:
- Edi Bese! Ora Basta! Viaggio nel Kurdistan turco insanguinato dalla guerra - Mesopotamya - Ayazma, ghetto kurdo nel cuore di Istanbul - Come un uomo sulla terra
17
BOOKS di Maria Grazia Caldirola
il VAngelO Del fuOCO Di Michael faber, ed rizzoli
VitA e DestinO Di Vasilij grossman - Adelphi
il Club Dei pADri estinti Di Matt haig, einaudi
lA reginA Dei CAstelli Di CArtA Di stieg larsson, ed. Marsilio
Uno studioso canadese scopre tra le rovine dei bombardamenti di Bagdad il manoscritto in aramaico di un contemporaneo di Gesù. E’ un documento sconvolgente, che rimanda l’immagine di un personaggio del tutto umano, senza miracoli e soprattutto senza Resurrezione. La forza di questa rivelazione precipita il protagonista in un vortice di psicopatici religiosi, pubblicitari deliranti, lettori sempliciotti, fanatici e profittatori. Romanzo irriverente e spassoso che punta il dito contro lo spietato meccanismo dell’editoria e della pubblicità, scritto con stile brillante e grande intelligenza.
Scritto negli anni ’50 e lungamente bloccato dalla censura sovietica, è il classico fluviale romanzo russo, grande saga storico-familiare affollata di personaggi e tipi umani, eroi e traditori, idealisti e sfruttatori, con l’ambizione dichiarata di denunciare la crudeltà dell’idealismo astratto nel cui nome si compiono le maggiori atrocità. La guerra è rappresentata come una tragedia corale che il popolo russo affronta con coraggio e patriottismo, ma è anche lo sfondo delle vicende umane della famiglia del protagonista, uno scienziato ebreo che dalla battaglia di Stalingrado al gulag testimonia l’involuzione terribile dello stalinismo.
Un piccolo Amleto di undici anni alle prese con la morte del padre, una mamma non troppo inconsolabile e il proverbiale zio volgare e corpulento. Ci sono anche Ofelia e Laerte, l’omicidio involontario di Polonio, la recita per smascherare il cattivo (qui attualizzata in un film da vedere in DVD) e soprattutto lo spettro, che non molla il protagonista neanche per un secondo, esigendo vendetta, altrimenti sarà costretto a vagare senza pace per l’eternità. Ma il padre defunto si rivela ben presto inaffidabile quanto e più – sospettiamo – di quello vivente, e Philip deve sforzarsi di capire la realtà, di scoprire il mondo e di crescere al di là dell’ombra dei genitori.
Terzo, attesissimo e ahimè ultimo episodio della Trilogia che è stato il caso letterario del 2008 e sulla cui continuazione non possiamo contare, dal momento che l’autore ci ha prematuramente lasciato. Ritroviamo Lisbeth che neanche una pallottola nel cervello è riuscita ad eliminare, il bel Michael e tutti gli altri personaggi della redazione di “Millennium” a cui ci eravamo affezionati. Una storia doverosamente intricata, ricca di suspense e di pericoli per i nostri eroi, scritta con uno stile fluido e brillante.Sullo sfondo la lunga lotta per l’emancipazione femminile e la denuncia di un sistema politico in cui l’abuso di potere è la regola.
Ila curatest del nuovo anno di Maria Grazia Caldirola
TEST
i test di movida ti istruiscono divertendoti ! scopri quanto “ci credi” e prendi in mano il tuo destino! 1leggi l’oroscopo ? a) ogni tanto b) neanche morto c) non c’è niente di male 2)pensi mai “sono proprio sfigato/a a) qualche volta b) tutte le mattine, quando suona la sveglia c) io no, lo pensano già troppo spesso gli altri 3)la collega stronza ha accartocciato l’auto nuova. pensi: a) tutto il mio gufare ha avuto effetto b) peccato che non si sia fatta neanche un graffio c) non c’è da stupirsi, non è capace di guidare 4)ti mettono in guardia: l’inquilino del V piano è uno iettatore a) c’è da crederci, con quella faccia! b)che scemenza! c) non si sa mai, per prudenza girerò al largo 5)un noto uomo politico ha promesso un milione di posti di lavoro a) neanche in un milione di anni b)chissà, con le sue imprese è stato in c) facciamo al 50% 6)la tua squadra affronta un avversario tosto. Davanti alla tV a) Ti metti la sciarpa portafortuna b) Soffri in silenzio c) Urli, imprechi e inciti a gola spiegata 7)Al bar, un bel ragazzo/a ti sorride e ti fa dei cenni a) di sicuro è miope b)mai fidarsi degli sconosciuti c)oggi questo maglione mi sta particolarmente bene 8)ufo, fantasmi, contatti con l’aldilà : cosa ne pensi ? a) è scientificamente dimostrato b)cavolate c) ci son più cose tra cielo e terra… (Orazio) 9)il nostro destino a) è già scritto b) lo decidiamo noi c)dipende anche dagli altri 10)hai perso il portafoglio a) Per fortuna c’erano quattro soldi b)capitano tutte a me c)D’ora in poi me lo lego al collo con un cordino 11)giochi al lotto, gratta e vinci, ecc? a) Ma figurati! b) è divertente! c) prima o poi…. 12)ti offrono un lavoro totalmente nuovo: a) Aiuto, non ce la posso fare! b) Cambiare fa bene al cervello c) Se non altro mi libero della collega stronza
Il mondo riemerge dal delirio festivo e scopre che secondo l’oroscopo cinese siamo nell’anno del bue, animale noto per la placida tendenza alla sopportazione. Garrule annunciatrici e pensosi intellettuali fanno a gara per darci pareri e tendenze sul nuovo anno. Migliaia di maghi dicono la loro. Chiunque possieda una penna e un pezzo di carta si accinge a stilare la sua personale lista dei Buoni Propositi, pericolosamente simile da un anno all’altro. 1) dimagrire di tre/cinque/otto chili 2) imparare a suonare la chitarra/arpa/ trombone 3) riconquistare l’ex partner 4) dormire di piu’ 5) liberarsi di tutte le cianfrusaglie che ingombrano cantina/solaio/garage 6) smettere di fumare /bere/ tirare sostanze varie 7) basta con le persone che ti succhiano il sangue E così via. La maggior parte di noi, superata la pericolosa indigestione di melassa natalizia, si prepara al consueto tran-tran di sbadigli e tirare a campare. Ma non disperiamo! Ci sarà chi può darci una mano a guardare in noi stessi, a conoscerci nel profondo, a delineare i nostri obiettivi e indirizzare al meglio le nostre risorse.
punteggio:
9) a 3 b 0 c 2 10) a 1 b 3 c 0 11) a 0 b 2 c 3 12) a 3 b 1 c 0
Sopra i 25 Biancaneve
8) a 3 b 0 c 1
MOVÍDAlife - n°7 - gen Ø9
Da 15 a 25 Pollyanna
7) a 0 b 1 c 3
Da 5 a 15 Rick di “Casablanca”
6) a 3 b 0 c 2
0- 5 Piero Angela
5) nessun punteggio ! Abbiamo scherzato. Gli italiani, si sa, in politica non credono ai miracoli eppure si ostinano a chiederli.
In realtà non ci credi per niente, ma ti fa piacere crearti qualche illusione per rendere la vita più interessante. Hai senso dell’umorismo e una discreta fiducia in te stesso/a, ma in fondo sei un romantico/a. e i tuoi amici lo sanno bene.
4) a 3 b 0 c 2
Complimenti, il tuo scetticismo è adamantino. A te non la si fa. Procedi nelle tenebre del nostro cammino quotidiano guidato dalla luce della Razionalità e della fiducia in te stesso. Padri fondatori, illuministi e filosofi cartesiani sarebbero fieri di te.
3) a 3 b 2 c 0
Che il cielo protegga il tuo animo candido e il tuo cuore gentile. Ma ti dia anche un po’ più di energia e di fiducia nelle tue possibilità. Certo chi ti conosce ti vuole bene, ma là fuori c’è il vasto mondo che è pieno di lupi prontissimi a farsi un boccone di un agnellino come te. Procurati un fucile, o almeno un amico cacciatore.
2) a 1 b 2 c 0
“Non è vero ma ci credo, che male c’è ?”. Nel dubbio è sempre meglio non tagliarsi fuori la possibilità di approfittare delle circostanze. In generale cerchi di non prendere posizioni nette su nessun argomento, l’importante è mantenere buoni rapporti con le persone. Il tuo pregio maggiore è la tolleranza.
1) a 1 b 0 c 2
GOLOSA
L’antipasto di peperoni
Tapas | Fingerfood | Drinks
a cura di Roberto Loddi
I fricciulin ‘d sangh
Le acciughe tartufate
Ingredienti: g 200 di pane secco, g 200 gruviera, g 500 di sangue di maiale, rete di maiale, strutto o olio extravergine d’oliva per frigger, sale e pepe di mulinello q.b.
Ingredienti: 2 peperoni rossi, 2 peperoni gialli, g 150 di acciughe sottosale, 2 spicchi d’aglio, vino bianco secco, olio extravergine d’oliva, burro, latte q.b. Preparazione: monda le acciughe, elimina la testa e i filamenti, poi puliscile con un panno da cucina in modo da togliere tutto il sale, dopodiché dividile a filetti e getta via la lisca. Terminata questa operazione, lava i peperoni, poi dividi ognuno in quattro parti in senso verticale, dopodiché privali dei semi e dei filamenti. Fatto ciò, falli rosolare in una padella antiaderente con un giro di olio e uno spicchio di aglio per una decina di minuti, bagnali dunque con mezzo bicchiere di vino e lascialo evaporare lentamente. Nel frattempo fai fondere il burro con un giro di olio e un pezzo di burro, quindi aggiungi l’aglio rimasto ridotto a poltiglia e le acciughe. Dopo cinque minuti, diluisci la salsa con un paio di cucchiai di latte e appena sarà diventata cremosa, allontanala dal fuoco. Arrivati a questo punto, disponi i peperoni su un vassoio da portata, colmali con la salsa di acciughe bollente e servili immediatamente. Questo succulento antipasto si abbina armonicamente con un Dolcetto novello del Monferrato.
Preparazione: il mese di gennaio è quello più idoneo per la macellazione del maiale, in quanto risulta essere molto freddo, ricco di neve e gelate. Prima di tutto, prepara in un recipiente uno strato di circa due centimetri con il pane grattugiato grossolanamente, mescolato insieme al formaggio grattugiato, una presa di sale e una generosa macinata di pepe. Fatto ciò, irrora la preparazione con il sangue del maiale appena macellato che deve essere caldo e liquido, poi amalgama insieme tutti gli ingredienti e il ricavato lascialo riposare fino a quando si sarà indurito. Passato il tempo occorso, asporta il liquido acquoso formatosi in superficie, dopodiché taglia il composto ben asciutto a fettine non tanto spesse e friggile in abbondante strutto, oppure nella rete di maiale o nell’olio: qualunque sia la tua scelta, il grasso deve essere ben caldo. Appena i fricciulin saranno dorati da ambo le parti, scolali su dei fogli di carta assorbente da cucina a perdere il grasso eccedente. Servili caldissimi spolverati di sale e pepe in abbinamento di un Freisa secco del Monferrato.
Le barchette di sedano alla crema di gorgonzola Ingredienti: un bel sedano di un kg circa, g 150 di gorgonzola dalla vena verde accentuata, g 150 di robiola, un mazzetto di prezzemolo, olio extravergine d’oliva, pepe nero di mulinello q.b.
Ingredienti: g 500 di acciughe sottosale, un tartufo del Monferrato, un mazzetto di prezzemolo, 2 spicchi di aglio, olio extravergine d’oliva, pane rustico q.b. Preparazione: prima di tutto, raschia le acciughe, elimina la testa, quindi puliscile con un canovaccio in modo da asportarne tutto il sale quindi dividile a filetti ed elimina la lisca. Fatto ciò, spazzola il tartufo che deve risultare ben sodo e profumato, poi accomoda i filetti di acciughe tenuti da parte, dentro ad un barattolo di vetro, ponendo uno strato di acciughe, uno di tartufo affettato al momento con l’apposita taglierina, uno strato di prezzemolo tritato e un irrorata di olio. Continua a disporre gli strati in questo modo e alla fine, ricopri il tutto con abbondante olio. Terminata questa operazione, copri il recipiente ermeticamente con un coperchio e tienilo al fresco per almeno una settimana. Passato questo tempo, servi le acciughe tartufate su dei crostini di pane abbrustoliti e strofinati leggermente con l’aglio. Vino consigliato: Cortese di Gavi metodo classico ben freddo.
Preparazione: prendi un recipiente e all’interno, amalgama insieme il gorgonzola con la robiola, il prezzemolo tritato, un giro di olio, una generosa macinata di pepe e il ricavato tienilo da parte. Fatto ciò, monda e pulisci il sedano, tieni le costole più tenere e riducile a barchette di circa sei centimetri di lunghezza, quindi colmale con la crema di formaggi (tenuta da parte) e man mano che le prepari accomodale a raggiera in un vassoio da portata. Servi la preparazione in abbinamento di un Moscato Passito della Valle Bagnario di Strevi
ristorante Torino 23 gennAiO serata con la bagna caoda 30 gennAiO serata Touring Club e Ristorante Buon Ricordo dedicata alla cucina del Lazio 14 febbrAiO San Valentino cena a lume di candela 20 febbrAiO La cena del pescatore 27 febbrAiO La cena vegetariana È GRADITA LA PRENOTAZIONE
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MOVÍDAlife - n°7 - gen Ø9
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Fitness, postura ed una voce da usignolo
Oggi molti di noi utilizzano la voce per il proprio lavoro: cantanti, insegnanti, venditori … Per avere una voce sempre in forma bisogna innanzitutto mantenere le corde vocali bene idratate, non solo bevendo molta acqua nell’arco delle 24 ore, ma anche assumendo alimenti come la frutta e la verdura. Sicuramente per i cantanti, però, la voce ha un’importanza ancor più fondamentale. Lo stress, la collera o l’ansia possono purtroppo creare dei problemi a chi canta per professione ed a lungo andare le pareti dell’esofago rischiano di infiammarsi a causa di molteplici fattori. Da segnalare, tra i fastidi più diffusi, la sindrome da reflusso gastroesofageo, che si manifesta quando si ha una risalita del contenuto gastrico lungo l’esofago. Questo reflusso è associato a forte acidità, bruciore di stomaco che si irradia sino al petto ed alla gola, intensa salivazione e raucedine. Generalmente tali sintomi vengono curati con farmaci antiacidi ed inibitori della produzione di succhi gastrici, o più semplicemente con un corretto stile di vita e con una dieta equilibrata -suggerita da un dietologo competente-, povera di alimenti che possano ulteriormente incrementare il livello di acidità, come i cibi grassi, gli insaccati, i pomodori, gli agrumi ed il vino bianco. Però cantare non significa utilizzare soltanto le corde vocali, ma anche altre parti del corpo, dai polmoni al diaframma, dalla muscolatura addominale a quella del collo e delle spalle. Siamo tutti impegnatissimi ad allenare correttamente -ed a volte abbondantemente- i soliti muscoli in palestra, quelli con finalità estetiche prima che funzionali, ma lo siamo di sicuro molto meno per quelle parti del corpo che utilizziamo per cantare o più semplicemente per parlare e per comunicare con gli altri. Il canto, in particolare, rivela l’importanza primaria del controllo della respirazione e della capacità di apertura della cassa toracica, che permette di conseguenza ai polmoni di espandersi in maniera completa. La postura sarà altrettanto importante: come possiamo emettere correttamente suoni
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se manteniamo quotidianamente posizioni in flessione, in chiusura, quando stiamo per ore di fronte ad un computer in ufficio?Quale attività di fitness potrà essere utile per il cantante che desidera mantenere nel tempo una vocalità fresca, fisiologica e naturale? L’approccio del fitness posturale, di stampo olistico, è di sicuro una pratica innovativa e -perché no- curativa che ben si associa con l’allenamento dei cantanti e dei musicisti; questi ultimi, durante prove e concerti prolungati (ognuno con le proprie dinamiche strettamente legate allo strumento che si suona), sono costretti ad assumere posture scorrette ed innaturali. Una personalizzata ed adeguata ginnastica di tipo posturale può favorire l’assunzione di posizioni rilassate e corrette, grazie allo scioglimento di precise parti del corpo impegnate per suonare quel particolare strumento, oppure mediante la distensione di alcune rigidità che spesso si sviluppano in maniera del tutto inconscia. Attraverso un lavoro di consapevolezza corporea, stretching, mobilità articolare e contrazioni di tipo isometrico ed isotonico, il fitness posturale permetterà di ritrovare la propria forma fisica ed uno stato di benessere globale e duraturo. E’ necessario lavorare molto ed in modo preciso su un importantissimo muscolo respiratorio: il diaframma. Un’attività adeguata sul diaframma aumenterà la profondità e l’efficacia del respiro, preverrà le contratture addominali e, come prima conseguenza, potenzierà la voce. E’ evidente che un percorso di questo tipo è da consigliare a chi usa la voce per diletto o per professione, per migliorarla o ancor più per potenziarla. Dove praticare questo tipo di attività fisica? In un ambiente accogliente e confortevole, non dispersivo e lontano dal caos, dove ogni partecipante potrà sperimentare i poteri calmanti di un gradevole sottofondo musicale (meglio se di W. A. Mozart e di J. S. Bach), accompagnandolo con movimenti rispettosi delle caratteristiche anatomiche e fisiologiche di ogni singolo individuo. Un approccio posturale si ripropone
attraverso l’utilizzo di metodiche integrate (Meziérès, Souchard, Feldenkrais, Bioenergetica) di risolvere alla base i dolori osteo-articolari che colpiscono la maggior parte della popolazione, dolori derivanti da traumi, da difetti di postura, da affaticamento e stress lavorativo. Si presenta quindi come un metodo di rilassamento che rieduca il corpo nel rispetto della sua natura e struttura, nella ricerca e nell’ottenimento di uno stabile equilibrio psicofisico. Fastidi cervicali, mal di schiena, infiammazioni al nervo sciatico e problemi alle articolazioni possono essere affrontati e risolti con grande semplicità e con assoluta gradualità, lavorando alla radice del problema e ripristinando nella totalità del corpo la propria condizione originaria. In ogni seduta si susseguiranno quindi esercizi di tonificazione -magari inseriti all’interno di un circuito-, di allungamento muscolare e recupero della mobilità di tutte le articolazioni, pratiche che agevoleranno notevolmente la consapevolezza e l’armonia corporea. Siamo certi che chi è solito accusare ricorrenti e preoccupanti segnali di mal di schiena o di dolore cervicale troverà un validissimo aiuto negli esercizi posturali. Ma amiamo sottolineare che questi esercizi sono indicati anche, come prevenzione, per chi non presenta alcun disturbo fisico e cerca un modo non troppo complicato per tonificare ed “ottimizzare” il proprio fisico.
A cura di Michela e fabio grossi, Personal Trainers certificati ISSA CFT1 Esperti in rivalutazione della forma fisica, stile alimentare, fitness posturale. SALUTE IN MOVIMENTO Via Dante 2/9 - Genova Tel. 0106801234 - 3491574074 info@saluteinmovimento.com
Facciamolo eco! di Elena Pozzi
Facciamolo Eco è un invito a lasciare un posticino, tra i buoni propositi di quest’anno, all’impegno per l’ambiente. Si parla spesso di aiutare la natura; sappiamo tutti che usare la macchina inquina, che bisogna fare la raccolta differenziata, che le lampadine a risparmio energetico consumano meno e che la temperatura in casa dovrebbe rimanere intorno ai 20 gradi. Ma nella vita quotidiana quanto effetivamente ci pensiamo? Da quando ci svegliamo a quando andiamo a dormire compiamo centinaia di azioni, e se anche solo la metà di queste fosse ragionata a favore di un minore impatto sull’ambiente, di un maggiore risparmio energetico e di acqua, di scelte ragionate negli acquisti, il territorio ne gioverebbe più di quanto immaginiamo. Quindi, è ora di agire in prima persona, l’informazione deve trasformarsi in azione.
5. Usa le lampadine a risparmio energetico: consumano 5 volte di meno e durano 10 volte di più 6. Non incartarti: utilizza la tecnologia digitale per inviare e ricevere documenti e per informarti: salvi alberi e non inquini con i trasporti 7. Usa e getta? no grazie. per esempio, usa pile riciclabili: si possono ricaricare fino a 500 volte 8. Una doccia è bella se dura poco: in 3 minuti consumi 40 litri d’cqua, in 10 minuti più di 300 litri..(se potete fatela in 2!) 9. Bevi l’acqua del rubinetto: ci sono controlli quotidiani negli acquedotti italiani, maggiori rispetto alle acque minerali imbottigliate 10. Fai la raccolta differenziata: è il contributo più intelligente e più importante che puoi dare all’ambiente
10 mosse per aiutare l’ambiente:
Quanto impiegano i nostri rifiuti, se gettati nell’ambiente, a biodegradarsi:
1. Fai finta che i sacchetti di plastica non esistano: usa borse di cotone per fare la spesa 2. Consuma prodotti locali: il trasporto di prodotti da lontano, fa consumare petrolio e aumentare l’effetto serra 3. Mangia sano: scegli il biologico: è un metodo di coltivazione rispettoso per l’ambiente per conservare i cibi usa vetro e non alluminio: inquina, e per la sua produzione lo spreco energetico è enorme 4. Per conservare i cibi usa vetro e non alluminio: inquina, e per la sua produzione lo spreco energetico è enorme
fazzolettino di carta: 4 settimane giornale: 6 settimane Maglia di lana: 10 mesi rivista (periodici): 10 mesi sigaretta (mozzicone): 2 anni Chewing-gum: 5 anni barattolo di latta: 50 anni Contenitore di polistirolo: 50 anni lattina di alluminio: 100 anni sacchetto di plastica: 500 anni tessuto sintetico: 500 anni bottiglia di plastica: fino a 1.000 anni bottiglia di vetro: tempo indeterminato
per maggiori informazioni:
Web www.educambiente.tv/index.html www.ilrisparmioenergetico.info www.energoclub.it/doceboCms E’ possibile fare un chek-up energetico alla casa: Il protocollo EnergoClub è un metodo che consente ad una famiglia di capire quanta energia utilizza in casa e perché si hanno tali consumi. Per applicare il Protocollo alla tua casa scrivi alla casella protocollo@ergoclub.org www.energeticambiente.it è un forum sulle energie rinnovabili e l’ambiente
letture “Qualcuno vuol darcela a bere. Acque minerali, uno scandalo sommerso.” Giuseppe Altamore (Frilli) “Acqua S.p.A. Dall’oro nero all’oro blu” Altamore Giuseppe (Mondadori) “La terra è finita. Breve storia dell’ambiente.” Piero Bevilacqua. (Laterza) “Speriamo in bio” Marina Seveso (Orme)
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SONORA DIAGONAL “Diagonal” Rise Above 2008
DAVID HOLMES “The holy pictures” Mercury 2008
IOTA “Tales” Small Stone 2008
CYNIC “Traced in air” Season of mist 2008
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di Flavio Gemma LEGENDA
HEAVY
PSYCHO
UNDERGROUND
D’AUTORE
Sette elementi per una band che”ritorna al futuro”,tra echi di Canterbury,voce alla Van der Graaf generator,ricchezze sopraffine alla Gentle Giant e King Crimson,cioè tutto ciò che un amante di musica progressive anni 70’oggi desidererebbe ascoltare. Ma l’etichetta è mitica per produrre stone e psichedelia,e quindi l’album dei Diagonal guadagna sulla produzione modernità e originalità,rendendolo per me uno dei migliori dischi del 2008. Fantasia,groove e delizie tecniche per viaggiare dal passato al futuro.
Dopo quasi otto anni ,dopo le colonne sonore della serie Ocean’s 11 12 13,ritorna l’irlandese più prolifico e conosciuto dopo Van Morrison e U2. Un disco che stupisce perché più rock rispetto alle sue produzioni precedenti che fondevano sapientemente dance,avanguardia e elettronica.Echi di Primal Scream per intenderci,senza mai tralasciare la verve originale del nostro,con tanto di chitarre Britpop lanciate su tappeti di tastiere da sogno, per volare via su colonne, sonore e ritmiche,da godere. Disco sincero,estroso,ricco di semplici gioielli.Volete di più?
Leggende spaziali,favole psichedeliche,stone classico carico di chitarre wah-wah,ritmi heavy e voce che ricorda i Soundgarden,tutto servito su un piatto condito molto bene nella schietta tradizione della musica senza frontiere,fanno degli Iota una band da seguire e ascoltare. Cosmici e incisivi,anche quando “surfano”con brani molto lunghi non diventano mai monotoni,anzi,l’oceano da loro creato è sempre di un ottimo blu,come il brano finale,Opiate Blues,monu(mentale)
Dopo quindici anni dal loro debutto il silenzio,peccato,visto che avevano rivoluzionato il concetto del metal con raffinatezze musicali all’avanguardia. Ritornano arricchiti da varie esperienze singole,che vanno dalla musica acustica d’autore nel caso del chitarrista/cantante Paul Masvidal,a progetti solisti con collaborazioni de-luxe(con ex Genesis come Steve Hackett o Bill Bruford)nel caso del bassista Sean Malone. Cynic è un mondo a parte,ritornano ancora più “alti” musicalmente e spiritualmente,laddove l’ingegno tecnico è al servizio dell’esplorazione musicale,le composizioni si snodano attraverso le più svariate influenze,dalla fusion all’heavy alla psichedelia al prog,e poi ancora….. vertigine,mai indigesta,anzi sublimata dall’estro di questi quattro grandi musicisti. Quarta dimensione!!!
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Mi son visto di spalle che partivo Ricordando Fabrizio De André di Lucio Laugelli
“Io ho avuto per la prima volta il sospetto che quel funerale, di quel tipo, con quell’emozione, con quella partecipazione di tutti non l’avrei mai avuto e a lui l’avrei detto: -Guarda che ho avuto invidia, per la prima volta, di un funerale-” Paolo Villaggio, gennaio 2007
Prenderà il via a febbraio presso la Libreria Mondadori di Alessandria, in Via Trotti, il circolo di lettura organizzato da Giulio Perrone Editore. Il progetto nasce dalla necessità di creare momenti di incontro in cui sia possibile discutere di libri e recuperare la dimensione comune della lettura, considerata non più solamente come uno spazio intimo e personale, ma collettivo e di condivisione delle emozioni suscitate dai libri. E’ previsto un incontro mensile in cui sarà possibile discutere dei libri letti da tutto il circolo e incontrare (in alcuni casi) gli autori per creare uno spazio di dibattito sempre nuovo e stimolante. Di volta in volta potranno essere anche invitati “addetti ai lavori” (scrittori, giornalisti, appassionati) che descrivano il loro rapporto con la lettura, portando le loro esperienze e partecipando al dibattito sui libri scelti per quel mese. Ogni mese saranno indicati dal comitato diretti-
Nell’ultimo periodo non si contano gli articoli, gli omaggi, i servizi televisivi, le rimasterizzazioni degli album, per ricordare Fabrizio De André. Chiunque, anche a sproposito, si è sentito in dovere di guardarsi alle spalle e fermarsi anche solo per un attimo: sono passati dieci anni dall’11 gennaio del 1999. Una decade senza quella voce profonda, per molti di noi familiare. Le storie delle sue canzoni ci hanno tenuto compagnia in tanti modi, in molte situazioni: ognuno potrebbe stare lì a scrivere il legame che aveva con il cantautore genovese, come fossero migliaia di storie d’amore differenti, ognuna con un finale diverso, con degli sviluppi che la differenziano dalle altre. Cantore degli sconfitti, degli emarginati, dei poveri, degli ultimi, era in grado di miscelare sonorità perdute a testi ironici, innovativi, talvolta molto politicizzati, quasi sempre di una poesia imprendibile, inimitabile. Nemico di una borghesia che conosceva meglio di chiunque altro e che puniva spesso con le sue note, con le sue parole. Un’esistenza incominciata durante il secondo conflitto mondiale, nel 1940, con una parentesi, durante l’infanzia, nelle campagne dell’astigiano, quando la sua famiglia si era rifugiata in Piemonte, per
scampare ai bombardamenti. Un’adolescenza spavalda, rapida, in compagnia di altri grandi protagonisti della scuola genovese. Poi un corso di laurea in giurisprudenza, mai terminato. E le prime canzoni. Mina che come ricordava lui stesso “aveva truccato le carte cantando La canzone di Marinella” e gli aveva permesso di continuare a scrivere testi e a musicarli per poi arrivare, disco dopo disco, al grande pubblico che non l’ha mai lasciato neanche dopo quella malattia, quel tumore che gli ha fatto chiudere gli occhi una volta per tutte. E allora, come è naturale che sia, viene da domandarsi che avrebbe fatto Fabrizio in questi dieci anni? Quali film avrebbe apprezzato e quali deriso? Quali libri avrebbe letto? Sarebbe sceso in piazza, con gli studenti e gli operai, i mesi scorsi, a protestare contro il governo? O se ne sarebbe stato in disparte scrivendo qualcosa che fosse ancora più efficace di un corteo? Com’è facile scivolare nella banalità, nel già detto e già scritto, quando si commemora qualcuno che si adora. E allora è meglio finirlo qui questo pezzo. In modo brusco e netto senza ulteriori sentimentalismi per quell’amico fragile, talmente amato, che si poteva invidiare anche per il suo funerale.
vo due libri, uno edito dalla Giulio Perrone Editore e uno da altra casa editrice. I partecipanti al circolo avranno quindi un mese di tempo per leggere i due volumi e poter partecipare attivamente all’incontro successivo. Ogni membro del circolo potrà proporre al comitato direttivo un libro che ritiene particolarmente interessante in modo che possa essere scelto per una successiva riunione. Sarà attivato sul sito della Giulio Perrone Editore un blog dei circoli di lettura in cui ogni membro potrà esprimere liberamente i suoi pareri sui libri indicati o su altri temi che nasceranno nel corso dell’anno. La partecipazione al blog è aperta solamente ai membri del circolo.
garantirà: a) Partecipazione al circolo di lettura e a tutte le iniziative proposte periodicamente b) Accesso al blog dei circoli di lettura c) Sconto del 15% su tutto il catalogo della Giulio Perrone Editore (ordini fatti sul sito) d) Sconto del 25% sui “libri del mese” proposti dalla Giulio Perrone Editore e) Sconto del 20% sui premi letterari indetti dalla casa editrice f) Sconto del 15% su qualunque dei corsi proposti nell’ambito del progetto i Laboratori g) Sconto del 10% sui libri in vendita nelle librerie fiduciarie convenzionate Per iscriversi e ricevere le informazioni riguardo l’avvio dell’iniziativa, scrivete indicando il vostro Nome – Cognome – N. di telefono e indirizzo a namaste@hotmail.it oppure lasciate il vostro nominativo presso la Libreria Mondadori di Alessandria.
La partecipazione al circolo di lettura è assolutamente gratuita. Sarà necessario però partecipare nell’arco dell’anno ad almeno tre incontri. A tutti gli iscritti verrà rilasciata una tessera che
Circolo di lettura
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Carlo Pesce e gli alessandrini del 2000
art
di Francesca Liotta
L’affermazione di Carlo Pesce – alessandrino, docente di materie letterarie all’Istituto Superiore Balbo di Casale Monferrato – come critico d’arte, anche e soprattutto nel nostro territorio, è negli ultimi anni, un dato acquisito. Giornalista fecondo, studioso attento dei rappresentanti e delle espressioni dell’arte sia propriamente autoctoni, sia gravitanti sulla nostra città, egli ha curato numerosissime mostre presso spazi pubblici e privati, riservando sempre uguale attenzione al consolidato e al nuovo, cercando di indagare con scrupolo quel terreno comune ad entrambi, fertile nella sua storia e nei suoi germogli. Interessa oggi a Carlo verficarne lo stato, prendendo a campione d’età artistica il primo quinquennio del ventunesimo secolo ed inserendo perfettamente questa sua ricerca nell’ambito di quella più ampia, a carattere culturale, compiuta da “Città Futura”, che confluirà in un numero unico della rivista, dal titolo Riscoprire Alessandria – Cultura e società tra il 2002 e il 2008, a cura di di Alberto Ballerino e Franco Livorsi. All’edizione ha contribuito la Cassa di Risparmio di Alessandria. Verrà presentata al pubblico – con gli interventi degli stessi Alberto Ballerino e Franco Livorsi, insieme a quelli di Franco Castelli e di Giovanni Rapetti - il 17 gennaio alle ore 17, presso la libreria Mondadori di Alessandria unitamente alla mostra collettiva da Pesce curata e presentata nello stesso pomeriggio, a suggello di questa esperienza: Alessandrini del 2000. Un titolo importante che responsabilizza gli artisti coinvolti – Mario Annone, Amedeo Baldovino, Enrico Barberi, Gianni Baretta, Fulvio Bergallo, Guido Botta, Giovanni Colagrande, Mario Fallini, Flavio Fracasso, Enrico Francescon, Tony Frisina, Remo Lanzoni, Antonio Laugelli, Paolo Lenti, Mara
Mayer, Davide Minetti, Nadir Montagnana, Max Oddone, Massimo Orsi, Carlo Pace, Federica Pallavadini, Claudio Pasero, Antonella Pistarino, Gianni Stefanutto - quali rappresentanti a carattere totalizzante dell’ ”alessandrinità” e, a sua volta, guarda ad un 2000 alessandrino come condizione dell’arte. “ La mostra si propone – ci dice Carlo Pesce – di offrire un flash della situazione artistica in Alessandria all’inizio del terzo millennio; si è cercato di individuare quegli artisti che, sicuramente affermati, indipendentemente dagli anni di attività alle spalle, hanno dato prova
di impegno e ricerca, oltre che di successo. Documentando l’esperienza del singolo con un lavoro che possa apparire significativo e rappresentativo. Linguaggi differenti che hanno dato prova di una singolare vivacità creativa”. Carlo mi parla di mostre passate, a cui questa attuale si può riferire, per analogo spirito d’intenti, anche se non di esclusiva indagine alessandrina e cioè: Situazione d’Arte in provincia, 23 ott./4 nov. 1976, a cura di Marisa Vescovo e Alessandria ’85, dic.85/ gen. 1986, a cura di Maria Luisa Caffarelli, Dino Molinari, Rino Tacchella. “Si può dire che i ventiquattro alessandrini del 2000, in un modo o nell’altro, sono passati già tutti dalla tua penna, o sbaglio”?. “No, non sbagli… in un modo o nell’altro, attraverso curatele, monografie o articoli, li ho trattati e, torno, in questo momento ad occuparmene con molta soddisfazione perché costituiscono lo scenario artistico che Alessandria ha di fronte e possiede”. Alcuni di loro – Baldovino, Bergallo, Botta, Fracasso, Francescon, Lenti, Mayer, Minetti, Oddone, Pace, Pasero – sono stati presenti, in un passato più o meno recente, nella stessa sala della Mondadori con mostre significative e tutti vi permarrano ora per circa una settimana, negli orari di apertura della libreria. Vale anche la pena di ricordare che Mario Annone, Guido Botta, Mario Fallini, Davide Minetti, Massimo Orsi, Carlo Pace fanno parte della mostra Alessandria oltre il Moderno. Un percorso tra le pubbliche collezioni d’arte e il contemporaneo, a cura di Maria Luisa Caffarelli, sita ad Alessandria, a Palazzo Cuttica, nell’ambito del grande evento FINO AL 31 GENNAIO espositivo firmato Palazzo del Monferrato e Fondazione Cral ‘900. Cento anni di SALA POLIFUNZIONALE creatività in Piemonte. Mi piace parafrasare lo slogan della campagna pubbliciLIBRERIA MONDADORI VIA TROTTI 58 taria di un famoso profumo (anni ’90): ALESSANDRIA all’alba del terzo millennio Alessandria si reincarna nell’arte.
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PULP GeNerATIoN a cura di Angelo Marenzana
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pulp generAtiOn • RomanZo a PunTaTe • CAPITOLO VII • Scritto da di Cristina balbiano Un sussulto di paura lo avvolse. Come poteva vedere? Era li! Nella sua casa, controllava le sue mosse! Riagganciò la cornetta del telefono. Non poteva mettere a rischio la vita di Elena. Il senso di impotenza che controllava ogni muscolo del suo corpo, immobilizzandolo, nella morsa, gelida, della sconfitta, si placò quando il suo sguardo si andò a posare sulla cornice accanto alla tv. Dentro, una foto di Elena, raggiante nel giorno del loro matrimonio lo salutava con un sorriso. “La gioielleria in piazza Campetto... deve essere... deve essere quella accanto al nostro ristorante...quello dove domandai a Elena di sposarmi.” pensò Mancini, mentre la sua mano accartocciava nervosamente la carta della lettera fino a farne una sfera perfetta. La strada quel giorno non era molto affollata e il commissario si trovò a guidare cercando di ricordare ogni dettaglio di quella sera di vent’anni prima. Elena era bella più che mai, stretta in un’ abito nero sobrio ma elegante che non le aveva più visto indossare, ed i lunghi capelli neri che le contornavano il viso scendendo lungo le spalle nascondendo i grandi occhi scuri che lei, per timidezza, teneva spesso rivolti a terra. Avevano cenato nel piccolo ristorante che quella
sera era quasi vuoto, e che aveva concesso loro un intimità insolita. Ma la gioielleria? Che c’entrava con lui? Elena era una semplice. Non aveva mai amato i gioielli appariscenti, non gli aveva mai chiesto nulla del genere. Non era una che chiedeva lei. Piazza Campetto era affollatissima ed il commissario dovette faticare per farsi largo tra quella selva di tacchi e cappotti. L’oreficeria si trovava proprio di fronte a lui, a pochi metri, sotto i portici illuminati dalle luci natalizie quando il suo cellulare iniziò a trillare fastidiosamente. Mancini cercò con agitazione fra le tasche del cappotto e la luce intermittente del display gli annunciò la chiamata da dottoressa Monica Drago, medico legale che si stava occupando degli ultimi esami e dell’autopsia sul corpo della Bellia. La tentazione di non rispondere fu frenata dalla razionalità che era propria del suo lavoro; se non si fosse fatto trovare i suoi colleghi avrebbero potuto insospettirsi o preoccuparsi per lui, e questo avrebbe complicato le cose. “Si Monica, dimmi” rispose con tono sbrigativo. “Dopo questa chiamata sarai obbligato ad offrirmi una cena commissario...ho il tuo movente!” esclamò la dottoressa con la voce entusiasta di chi si aspetta di ricevere complimenti per il lavoro svolto.
Ma vedendo che non riceveva alcuna risposta continuò:”Rosaria era incinta, di quattro settimane. Forse lo aveva appena scoperto e Ippolito non deve aver preso troppo bene la notizia.” Mancini richiuse lo sportello del cellulare senza dire una parola. La vetrina era colma di oggetti preziosi. Ma solo su uno si concentrò la sua attenzione. Un porta gioie, nascosto in un angolo. Elena faceva da anni collezione di scatoline e portagioielli. Quegli inutili “acchiappa polvere” che riempivano le mensole della loro stanza da letto. Sul coperchio argentato della scatolina era raffigurata una donna con un bambino. “ non un gioiello qualsiasi...qualcosa che Elena desidera da anni, ma in cui tu non hai mai voluto accontentare”..... Quella frase gli rimbombò in testa circondandolo con mille ricordi e immagini del passato. Elena lo avrebbe sempre voluto un figlio. Era stato lui a rimandare all’inizio e a negare poi; lei si era solo adeguata. Un brivido di speranza si impossessò del suo animo. Entrò e chiese di comperare il portagioie. Calma e lucidità. Queste erano le regole del gioco. Il commissario aveva appena cominciato la partita.
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Ritorna in versione nuova, ampliata e modificata, il celebre “romanzo a racconti” che nell’anno 2000 s’intitolava IL VENTO URLA MARY. Dove si parlava di Jimi Hendrix, dell’aereo fantasma Pippo e del vento più struggente della storia del rock (quello che ieri urlava il nome di Mary e che oggi può solo più rimpiangerla...). Nove racconti e nove stazioni da incubo: Magia di un castello spagnolo, Il tempo del sogno di Jerry Van Houten, La Morte Sussurrante, Figlio del Voodoo, La stanza dei vetri rotti, Codalunga, L’olio del morto, Il caso Bobby Fuller e l’ultimo contributo che dà il titolo alla racconta, nel quale si scoprirà finalmente chi è l’agognata Mary... Il libro che inaugura la collana LA CONGREGA DI MEZZANOTTE dedicata alle voci più originali del gotico contemporaneo. Dalla prefazione intitolata “Sindrome da personalità multipla” ecco un significativo estratto scritto dall’autore: “La musica è l’unica cosa che abbia ancora senso. Se la suoni ad alto volume, tiene a bada i demoni.” La frase riecheggia nel film di Julie Taymor Across the Universe e lo scrittore/musicista potrebbe pure convenirne. Ma giova ricordare che esiste un’altra scuola di pensiero che afferma l’esatto contrario: ovvero che la musica (del Diavolo e consanguinei) spalanca certe porte, facendo sì che i demoni dilaghino nell’Aldiqua. A questa cifra tematica
s’inchinava un mio lavoro dell’anno 2000 che s’intitolava Il vento urla Mary, con evidenza ispirato alle musiche e alla vita del più voodoo dei rocker moderni, quel Jimi Hendrix che ha reinventato nel suo breve arco vitale la tecnica e il suono della chitarra elettrica. Un “romanzo a racconti” nel quale ogni tappa faceva diretto riferimento al testo e alle atmosfere di tredici canzoni del nostro, scelte per l’occasione. Lo scrittore/ musicista, magari per motivazioni che affondano nella psicopatologia, è uso in più di un caso a tornare sui luoghi del delitto. Dalla musica, o dalle sale d’incisione, mutua il concetto di “riarrangiamento”, brutto termine cui si potrebbe preferire l’anglosassone “regeneration”. Ed ecco rinascere un “nuovo vento” con al suo interno ancora e sempre Mary e quelle tristi scope che spazzano via i frammenti della vita trascorsa. Ma il prodotto è diverso: i racconti oggi sono nove e solo due vengono riproposti nella loro forma/sostanza di allora. Gli altri o sono “rigenerati” o sono inediti. L’ultimo, quello che chiude e che intitola il lavoro, è stato scritto per l’occasione. È triste e senza speranza, ma vi garantisco che il mio umore è un po’ meglio. Non avrei null’altro da aggiungere. Ma, rileggendo, mi sono reso conto che la maggior parte dei racconti è sostenuta da un io narrante, di volta in volta diverso. Un chitarrista sfigato, un investigatore del-l’altro mondo, un
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commerciante di “cose preziose”, un demone mutaforma e altro ancora. Non sto ad annoiarvi con la semeiotica anche perché sono quasi certo che non c’entra per nulla. La verità è questa: gli scrittori, soprattutto quelli che scrivono horror o giù di lì, sono schizzati, fidatevi della mia parola. Se poi sono anche musicisti e suonano rock o giù di lì, soffrono della nota Sindrome di Personalità Multipla, quella molto di moda in parecchi thriller degli ultimi anni. Così vi anticipo prima che me lo diciate voi: quello sono sempre io e, se non scrivessi, i miei impulsi oscuri e segreti forse cercherebbero altre vie di sfogo. Sono certo che altri vi racconteranno di stati mentali e d’animo molto diversi. Non fidatevi. Tutti quelli che conosco io, quando fanno dichiarazioni ufficiali, vengono in realtà posseduti da una delle tante multiple personalità che lottano in loro per il predominio. Quella ovviamente più rassicurante e accondiscendente. Quella che intende spacciare ancora oggi che il gotico moderno deve esorcizzare le paure reali che ci circondano. Nulla di tutto ciò. L’horror deve mordere nelle parti molli. Perturbare. Provocare insonnia. È questo il lavoro che sta portando avanti il mio Alias dominante. È un lavoro sporco. Qualcuno lo dovrà pur fare, no?
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