Movida n.13 by Movida magazine

N°13 - Lug-Ago 2009 MovidaLife - Magazine mensile - 1 EURO

life Contaminazioni I fantasmi della piazzetta L'orchestra Furastè

Un universo possibile

Passa l'acqua sotto il ponte Movida test

Quanto ti piace mescolarti ?

Copia Omaggio MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

DAL 28 AGOSTO AL 6 SETTEMBRE

Giardini Garavelli - Lungotanaro San Martino - Alessandria - n° MOVÍDAlife

13 - Lug-ago Ø9

sommario N°13 - Lug-Ago 2009 Direttore responsabile: Enzo Macrì Art director Fabio Falleti In redazione: Piero Archenti Danilo Arona Barbara Balbiano Ilaria Barbisan Emiliano Bottacco Maria Grazia Caldirola Daniele De Florio Roberto Duca Flavio Gemma Massimiliano Grigolato Lucio Laugelli Francesca Liotta Andrea Livraghi Roberto Loddi Sara Macrì Angelo Marenzana Franca Nebbia Ahmed Osman Lavina Piacentini Elena Laura Pozzi Hanno collaborato: Maurizio Carà Fabio Grossi Chiara Pavan Marco Vallesi Michela Verardo

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Contaminazioni

Dedicato

Etnomosaico Al via la nuova edizione

L'orchestra multietnica Furaste' Un universo possibile

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I fantasmi della piazzetta Persi in un Reality show Dedicato

Editoriale

Nucleare Passa l'acqua sotto il ponte Di treni e di storie Italo Egiziano Se lo ami non lo abbandoni Post-it Gli appuntamenti del mese

progetto Grafico: Salvatore Zagari Eventicomunicazione s.r.l.

19 20 21 22

Stampa Tipolito Viscardi

Scuola Edile I primi 40 anni

edizione & Pubblicità: Promomedia s.u.r.l. Via Trotti, 58 15100 Alessandria Tel / fax segret. 24h 0131 43201 Email: redazione@movidalife.it

L'allenamento del golfista

Movida Art Remo Lanzoni L'uomo che scorre

Il racconto L'amico peloso

Annunci economici

L'autovetrina Usato garantito & sicuro

Movida dov'è

Registrato TRIBUNALE DI ALESSANDRIA n. 616 – 20/05/2008

Kurdistan un Paese negato Movida Test Movida Golosa Movida Books

Per la Pubblicità su Movida: Via Trotti, 58 - Alessandria Tel. Segr. 24h 0131 43 201 redazione@movidalife.it

La notizia letta su “Repubblica” è di quelle che lascia increduli: Torino, di fianco a un palazzo abitato da gente agiata, quella che si potrebbe definire la “Torino bene”, viene costruito un palazzo di edilizia popolare, abitato da persone “meno abbienti” e perché no, da un bel numero di famiglie di “stranieri”. Tra virgolette, ovviamente, perché molti di quegli stranieri stanno diventando, seppur a fatica italiani. L’idea dell’Amministrazione comunale sarebbe: “basta con i ghetti, facciamo convivere le diverse realtà sociali della città; sarà un bene per tutti, favorirà la convivenza civile”. Non appena vengono assegnati i primi alloggi, scoppia la bufera. I bambini della casa “popolare” si avventurano nel cortile della “casa bene” e socializzano con i loro coetanei più fortunati. Qualche pallone finito sul balcone sbagliato, qualche schiamazzo all’ora della pennichella, qualche scherzo di troppo e iniziano mugugni, proteste, petizioni, fino ad arrivare a una rete metallica posta a dividere i due cortili per evitare che i bambini si mischino tra loro. Rete metallica che presto diventerà un muro, giurano i “condomini bene” che hanno votato a maggioranza nel corso di un’assemblea affollatissima. Senza scomodare muri ben più drammatici e divisioni ben più profonde che ci sono purtroppo in giro per il mondo, si può comunque dire, che nel suo piccolo, l’episodio lascia sgomenti. Tornano alla mente i cartelli che, sempre nella civilissima Torino, solo qualche decennio fa indicavano che “qui non si affitta ai meridionali”. E vengono anche alla mente le diffidenze e spesso le paure nei confronti dei nuovi immigrati che affollano sempre più le nostre strade e le nostre città . Ma nonostante diffidenze e paure, stiamo andando in tutt’altra direzione. E’ sempre più “normale” vedere il professionista che frequento il bar gestito dal ragazzo con la pelle scura, o l’impiegato che nella pausa pranzo mangia un gustoso kebab invece del solito panino col prosciutto; capita sempre più spesso vedere commercianti di origine asiatica, o medici e infermieri mediorientali. Così come è sempre più frequente e normale vedere coppie miste o compagnie di amici provenenti da Paesi diversi. Le scuole sono piene di bambini di tutti i colori. E, per favore, non mettiamoli in classi ghetto, con la scusa che non sanno bene l’italiano. I bambini imparano presto e, se i genitori non li rovinano, non sanno neppure cosa sia il razzismo. Così come non conoscono le differenze sociali. Insomma ci stiamo mischiando, contaminando vicenda. Qualcuno obietterà: ma le società multietniche hanno tanti problemi! Guardiamo la Francia o gli Stati Uniti. Certo, i problemi ci sono, ma nascono quasi sempre dalle stesse radici: l’emarginazione e la mancanza di opportunità, la diffidenza, la scarsa reciproca conoscenza. E allora basta con le razze e le religioni, con i bianchi e con i neri, con i nord e con i sud di tutto il mondo. Basta con le etichette preconfezionate che servono solo a dividere e a creare barriere, lasciamoci andare, incontriamoci, mescoliamoci. Per usare un termine di moda oggi: “contaminiamoci” a vicenda. Chissà che alla fine non ne esca un nuovo modo di vivere e di essere, più tollerante e civile. E a chi obietterà che vuole stare per conto suo e che non gli piace una siffatta società risponderemo parafrasando Bogart: “è il mondo di oggi, bellezza e tu non ci puoi fare niente”.

Leggi Movida su internet digitando: www.myspace.com/movidamag

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

Contaminazioni di Massimiliano Grigolato

Dice il direttore: “L'argomento principale per questo numero di Movìda é la contaminazione”. Ok! Premesso che erano ormai anni che non mi cimentavo con una sorta di “testo obbligato”, la prima impressione è stata quella che di certo avrei scritto e affermato cose già dette, scontate; che l’originalità era persa prima ancor di cominciare, ma… riflettendoci, è bastato poco per rendersi conto che la primigenia preoccupazione era in già essa stessa contaminata, che avrei quindi trattato di qualcosa già insito nel pensiero, o secondo i darwinisti nella filogenesi, se è vero com’è vero, che anche il nostro adattarsi e divenire, è proprio frutto di contaminazione, di relazione con l’ambiente, con l’altro…(senza scomodare il teologo Karl Barth, con il totalmente Altro, per non tediare il già accaldato lettore). Risolto dunque aprioristicamente il dubbio, restano le perplessità di fondo e di relazione: piacerà al direttore e a chi avrà l’ardire di andare oltre il titolo? magari verrà cestinato senza riguardi, prima o dopo, ed è una morte assai peggiore, per dirla con Guccini. Contaminato in quale senso, dunque? Nella sua primaria accezione di qualcosa che “tocca”, tangente e per questo infettante, inquinante? Chissà; certo, date le prospettive degli scenari ambientali, facendolo in maniera così perenne e potente, da cambiare il corso stesso degli eventi che incrocia… Oppure dovremo intendere il senso letterario, antico, di ciò dal cui incontro nasce per mescolanza di generi, codici, prima diversi poi armonizzati e sintetizzati; laddove la sintesi, senza scomodare Hegel, appare l’approdo necessario e ultimo, per un risultato che sia maggiore delle sue premesse… e d’altronde, un lampo (giallo? al parabris) e il titolo

stesso della rivista che sfogliate, non è contaminato esso stesso, da una discendenza che sa di battaglia di Trafalgar, quindi contaminarsi è un must… perbacco, sto contaminando la lingua! Pensieri in libertà, ho perso il filo, se mai ne avessi avuto in mente uno solo… è un patchwork, quindi scelgo l’essenza di questa fusione, e raccolgo tutti gli elementi possibili, fra cui l’idea condivisa, ma forse errata, che la miscellanea sia la cifra della modernità, che si mischiano ingredienti vecchi per ricette nuove: basti pensare alla musica, o allo sport, per citare esempi banali… più ricercata, ritorna allora la profezia di Umberto Eco, che preconizzava un nuovo medioevo, quasi che il progresso non abbia andamenti lineari indefiniti, ma possa ripiegare, arrestarsi, quasi per certi versi, tornare indietro…E’ vero invece che l’ibridazione fa parte da sempre della storia dell’uomo, del suo stesso divenire, che non è in se stesso, ma come accennavo, nella sua reale possibilità di interazione con l’altro, né è pensabile di giudicare le cose “in sé”, ma in una prospettiva di misura con le altre. E’ da questa contaminazione primigenia e radicale, che mi pare abbia ancora attinto la contemporaneità: se è vero che abbiamo per certi versi rinunciato a verità assolute, immutabili e incontrovertibili, se possiamo dare riposte, di qualunque tipo, solo su basi statistiche e probabilistiche, allora anche questo nuovo orizzonte che si staglia molteplice, relativistico, in potenziale conflitto (e poco rassicurante, a dirla tutta), avrà bisogno della contaminazione nella sua accezione più ampia, come passaggio obbligato che ci renda più forti, più saggi e più consapevoli, che tutto scorre… Panta rei, e buona estate.

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I fantasmi della piazzetta di Angelo Marenzana

Piazzetta della Lega Lombarda. O meglio, per tutti, la Piazzetta. Quella con l’obelisco dedicato ai caduti delle guerre di Indipendenza. Proprio quella, dove, in decenni non troppo lontani, durante la settimana, si teneva il mercato delle granaglie. Dove, fino alla fine degli anni settanta, il lunedì mattina, tra il bar Moderno e il bar Borsa, si incontrava ancora lo strascico di una folla di mercanti senza merce, ma la lingua lunga , un sigaro stretto tra i denti, e l’alito che sapeva di rosso. Ultimi eredi di un’antica contrattazione, di una confusione con le sue regole, discendenti di mediatori che si calavano cappellacci di feltro in testa per concludere affari. Personaggi che chiudevano un’epoca, che smorzavano, di settimana in settimana sempre meno presenti, quelle grida che i loro predecessori usavano come strumento per comperare e per vendere. E bestemmiavano quando il prezzo non era buono. Ultimi mattoni di un muro invalicabile di uomini corpulenti con la terra sotto le unghie, in maniche rimboccate e gilet di cuoio, e dal penetrante odore di campagna. Una ressa che teneva a distanza il resto del mondo pronto a occupare quello stesso spazio appena gli uomini di campagna si allontanavano per dare via al passeggio e al cicaleccio più provinciale, più borghese. Epigoni di una cultura rurale che stordiva la logica cittadina. Alberi ben radicati, ma oggi dal tronco ormai invisibile, testimoni di un’epoca in cambiamento che si sarebbe trascinata via ogni loro ricordo lasciando solo lei, la piazzetta. Immortale. Il salotto buono di casa nostra. Un salotto che necessitava di un restyling, un termine che mai avrebbero usato i burberi mercanti con il loro spigoloso dialetto sibilato tra le labbra sedendosi sulla poltrona del barbiere. Ma si sa che oggi non si parla più come ieri, grazie alle I di internet e inglese che hanno ammazzato congiuntivi, consecutio temporum, ed espressioni dialettali. E allora vai a contaminare un pezzo di mondo del nostro passato con gli strumenti del presente (per portare a termine un progetto di ALtissimo livello, come

recita la pubblicità) con l’anonimato di oggi, perno di una cultura urbanistica già morta prima ancora che passino i decenni. Nata già senza un alito di vita. Senza idee. Già putrefatta dai luoghi comuni, tenuta in piedi dagli “uomini del fare”, l’ultimo modello cui si ispira la comunicazione dell’attuale politica, altrettanto asfittica e senza senso della realtà. Via il porfido consumato da decenni di pedate (ma che fine avrà fatto?), avanti con un nuovo arredo (qualche panchina e qualche fioriera, tristi come casse da morto e coperte da un velo di cacche di piccioni, e capaci di far sussultare le anime degli architetti del secolo scorso), e pure con lastre di granito a terra, per risaltare il grigiume delle nostre nebbie. Risultato: sporcizia a terra, vie di fuga sparite, talmente veloci che hanno già trovato riparo oltre i confini della città, spigoli vivi che nessuno, per carità cristiana, ha il coraggio di uccidere, macchie assorbite da un granito dalla consistenza di una spugna, fastidiose come le medaglie di unto che si cercava di evitare sui quaderni di scuola per non essere bacchettati dalla severità dei maestri, ma che, nel salotto buono di casa nostra, possono essere tollerate. Si sa i tempi cambiano anche per il salotto buono degli alessandrini sperando che gli stessi alessandrini non diano fiato alla vecchia tradizione secondo la quale sembrano non essere mai contenti di nulla (come il sottoscritto). Ma una domanda resta: quanto sarebbe felice ognuno di noi se qualche artigiano trattasse allo stesso modo il salotto buono del nostro appartamento? Ma soprattutto, chissà cosa ne pensano i fantasmi dei vecchi mercanti che ancora aleggiano sulla Piazzetta della Lega? Forse con la loro artigianalità avrebbero consegnato un lavoro più all’altezza delle aspettative? E con i loro toni burberi avrebbero magari strappato un prezzo più conveniente e preteso un risultato finale meno criticabile? Chissà. I tempi cambiano. Le contaminazioni restano. E i morti non rispondono. A parte casi rari, e scomodarli per un giudizio sul restyling della piazzetta mi sembra eccessivo.

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Persi in un Reality Show di Barbara Balbiano

‹‹Tutto il mondo è un palcoscenico, e gli uomini e le donne sono soltanto degli attori, che hanno le loro uscite e le loro entrate. Ed ognuno, nel tempo che gli è dato, recita molte parti, e gli atti son costituiti dalle sue sette età››. Al giorno d’oggi pare che tutto giri attorno ai reality show. Di certo, si può dire che sono diventati l’epicentro di un terremoto mediatico: un fenomeno globale in grado di coinvolgere l’intero mondo televisivo prima di tutto e, in secondo luogo, qualsiasi persona, adulta o meno, che si trova di fronte allo schermo tv. Effettivamente ogni reality show costituisce, già di per sé, un argomento da non sottovalutare in nessun aspetto; ma ciò che più mi ha colpita, al riguardo, è stato il successo clamoroso che questo programma ha destato. Un successo veramente abnorme se consideriamo che il Grande Fratello (primo reality in Italia) ha aperto le danze a tutti i reality show apparsi in tv più tardi, e se consideriamo che molte altre trasmissioni sono nate e cresciute all’ombra del G.F. (o dei suoi successori) per venire a galla o per diventare ancora più visibili. La domanda che mi è sorta spontanea allora, è stata: perché questi nuovi programmi ci piacciono così tanto? L’audience ha rivelato continuamente un numero molto alto di telespettatori sintonizzati sui canali che trasmettono i reality show. E perché, dall’altro lato, invece, esistono anche delle persone

che si vergognano a far parte della massa comune e si dichiarano assolutamente contrarie, critiche e quasi schifate di fronte a questo fenomeno? In fin dei conti ognuno di noi sa che ciò che ci è presentato in televisione deriva da ciò che più piace al pubblico. Insomma … quanto i reality show hanno influito e contagiato la nostra vita? L’intento di tutti questi programmi sembrerebbe coincidere, se non fosse che dai palinsesti odierni filtrano diverse facce della realtà spesso troppo vicine alla finzione. Si tratta di un programma in cui il centro della scena è formato da gente comune che rivive la quotidianità, in cui si racconta una storia simile a tante altre, in cui, però, le persone diventano la stessa narrazione della tv. Con i reality show, la vita degli altri da privata diviene pubblica. Allo spettatore è permesso spiare in ogni istante (soprattutto attraverso la rete interattiva) lo svolgersi delle vicende in modo tale che esso possa rendersi conto di come, anche nella quotidianità degli altri, esistano momenti noiosi, proprio come nella vita reale di ognuno. E ad attestare maggiormente la verità dello spettacolo contribuisce la violazione dei tabù da parte dei protagonisti (spesso occultata dai bip). Eppure in Italia non è stata ancora varcata l’ultima vera frontiera pericolosamente affascinante: il “per sempre”. Pur rieditandosi, i format italiani hanno sempre un termine, e questa finitezza rappresenta un grande limite per lo spettatore: i concorrenti, una volta usciti dalla casa/isola di turno, spesso

scompaiono e la delusione per i fan a casa è enorme. Così in Germania si è tentato il colpo: BB for ever (dove BB sta per Big Brother). Su ispirazione del film Truman Show, si è ricreata un’intera cittadina, dove sono reclusi, per anni, 15 concorrenti e centinaia di comparse. BB for ever durerà finché ci sarà audience. La cacciata è sempre dietro l’angolo (il concorrente nominato verrà eliminato e sostituito da uno nuovo, tratto dal mondo reale), ma i primi concorrenti potrebbero abitare per decenni in questa realtà parallela. Il pubblico è, invece, totalmente tutelato nei suoi diritti: non perderà mai il suo eroe, almeno finché lo vorrà. Potrà anche andare a fargli visita, clausola che contribuisce ad abbassare ulteriormente le barriere tv/realtà. Certo, la sfida è ardua e molto poi dipenderà dall’efficacia del casting, che dovrà fornire concorrenti dalla personalità interessante; dal team degli autori, che dovranno gestire una situazionalità ben più grande di quella di una stanza; e, non ultimo, dalla bravura degli psicologi. Già: perché, umanamente, che cosa accadrà? Temo che l’amara verità sia una sola … siamo malati di mania di protagonismo e amiamo ficcare il naso nella vita degli altri per far si che vedendo punti in comune la nostra finisca per sembrarci meno banale. Ma quando capiremo che ognuno di noi ha un bagaglio personale che lo rende unico e speciale e che è una fortuna essere diversi dagli altri? Sempre troppo tardi, come ogni altra cosa.

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Dedicato di Ilaria Barbisan

Mi piace pensare alla “contaminazione” come a un qualcosa di positivo, associato alla trasmissione anche empatica - di una parte di te a qualcuno che ti sta accanto. Sapere, emozioni, interessi e gesti che spesso involontariamente si mescolano in un’osmosi incontrollata e assolutamente naturale. Tu mi hai trasmesso tante cose, senza neanche rendertene conto. Prima di tutto “un’infantile, donchisciottesca infatuazione per la verità”. L’odio per la menzogna perpetrata da chi sta al potere e il dovere di cambiare lo stato delle cose urlando, parlando, scrivendo e usando tutti i mezzi a disposizione per far trionfare la giustizia e la democrazia. Un idealismo che a tratti mi sembrava utopistico, ma che forse è l’unica molla che può portare a dei cambiamenti concreti da mettere in atto in prima persona. Una coscienza politica, la tua, che ho sempre considerato come un esempio di civiltà e coraggio, nonostante negli ultimi anni in me si fosse assopita poichè accecata da un cinismo e una rassegnazione paralizzanti. Ma d’ora in avanti cercherò di essere nuovamente attenta ai problemi di questa società che tu tanto odiavi. Mi hai trasmesso l’amore per la Spagna, infatuandomi con i pregi di questa terra assolata così simile alla nostra Italia ma per certi aspetti più libera e genuina. Il suo essere legata alle tradizioni e il saper cogliere l’aspetto più ludico e frugale della vita, facendo dell’istintiva socialità un tratto inconfondibile e

incondizionato, ben lungi dall’atteggiamento tipico delle nostre metropoli del nord. E poi mi hai insegnato la lentezza, che avevi tatuata sotto forma di tartaruga su un braccio. Il non dover correre e affannarsi per uno scopo indefinito o poco nobile, spesso associato al denaro o al raggiungimento di obiettivi propri della società capitalistica. Al contrario plaudevi all’esaltazione della pigrizia e al godimento del tempo attraverso il dolce far niente; oppure mediante l’attaccamento a “passioni tanto comuni quanto costantemente prodighe di emozioni e novità” quali la musica, il cinema e la letteratura. Mi hai trasmesso i tuoi interessi relativi a queste arti, che ho condiviso con fanciullesco stupore per trovarli spesso corrispondenti ai miei gusti. Sei stato poi un esempio anche nella scrittura, che ho sempre invidiato per lo stile originale e appropriato tipico di un uomo di notevole spessore culturale quale eri tu. Ecco la tua contaminazione nei miei confronti. Ecco quello che mi hai trasmesso e insegnato senza neanche saperlo con il tuo carisma, la tua testardaggine e il tuo nichilismo. Non ho mai condiviso il tuo eterno pessimismo e la sfiducia in te stesso: tu che pensavi di non valere niente mentre al contrario eri virtuoso sia per me sia per tanta altra gente che ha sfiorato il tuo mondo, anche se per poco tempo.

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

E proprio non mi spiego perchè si debbano perdere persone come te, capaci di fare la differenza e di lasciare un segno, quando ce ne sono tante altre di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno, sottoscritta compresa. Ma tu hai deciso così, ne avevi abbastanza di questo mondo. Forse eri troppo acuto e sensibile per trovare un senso alla vita e hai preferito farne a meno, egoista fino in fondo. Ma se questa era la tua volontà, voglio cercare di rispettarla. Rimane però l’amarezza che niente e nessuno sia riuscito in questi anni a distoglierti dalla tua propensione alla... fine.

Etnomosaico Al via la nuova edizione di Emiliano Bottacco

Una festa per conoscere altre culture. Questa potrebbe essere la sintesi di Etnomosaico, il festival multietnico e multiculturale che da numerosi anni si svolge a Cassine abbinando musica, cucina e spettacoli da varie parti del mondo. Dopo la pausa dello scorso anno, dovuta a esigenze organizzative, il Festival torna il 1 e 2 agosto riproponendo la formula che si è dimostrata di successo nelle passate edizioni. Organizzato dall’associazione Tempi Moderni e da altre realtà del territorio associativo della Provincia di Alessandria (tra cui Alessandriacolori e il Progetto Associa), Etnomosaico ha saputo divenire nel corso degli anni un vero e proprio appuntamento fisso dell’estate: un riuscito esperimento di contaminazione culturale che parte da linguaggi universali come la musica e la cucina, in grado di far comunicare

persone di nazionalità e provenienze diverse in modo immediato e spontaneo. Sul palco di Etnomosaico si sono esibiti musicisti di fama e gruppi minori, ma sempre di alta qualità; nel corso degli anni si sono alternati, solo per fare alcuni esempi, Eugenio Finardi, i Tribà, le musiche gitane degli Acquaragia Drom, le tammurriate napoletane degli E Zezi, le pizziche pugliesi e molti altri generi e sonorità, in una girandola di rock, folk, musica etnica e canzone d’autore che non hanno mai mancato di divertire e far ballare il pubblico. La cucina non ha fatto eccezione: sotto la grande struttura adibita a ristorante si è potuta ogni anno gustare una grande varietà di portate per tutti i palati: dai classici piatti “da sagra”, agnolotti, grigliate e fritti misti, alla cucina tibetana, kurda, sudamericana o rumena. Sbaglierebbe chi volesse ridurre il tutto a una semplice

kermesse musicale o culinaria: nonostante la cornice e l’atmosfera da festa, Etnomosaico ha sempre saputo essere un momento di riflessione e approfondimento su tematiche importante e attuali quali l’integrazione e la convivenza tra le numerose culture e nazionalità che formano l’Italia di oggi. Le occasioni erano date da cineforum, spettacoli teatrali, mostre d’arte o fotografiche che arricchivano l’offerta culturale di un Festival che, nel corso degli ultimi anni si era ampliato, spostandosi nella suggestiva ambientazione della piazza della Ciocca, vicino alla splendida chiesa medievale di San Francesco, per l’occasione divenuta anche teatro di alcune mostre. E anche quest’anno gli organizzatori promettono che il Festival manterrà inalterata la formula utilizzata negli scorsi anni; perché mai come oggi è stato necessario parlare di tolleranza e convivenza tra italiani e “nuovi italiani” .

Tempi Moderni, Progetto Associa e Ass. Diaspora con il sostegno della Provincia di Alessandria e del Comune di Cassine

Etnomosaico 2009 - Cassine (AL)

Sabato 1 Agosto Furastè La nuova orchestra multietnica di Alessandria. Un vero e proprio laboratorio musicale che utilizza un richiamo costante alle tradizioni, ai canti, alle danze in un percorso musicale che affonda le radici nelle tradizioni più genuinamente popolari. Una musica contaminata, meticcia, di grande impatto e coinvolgimento emotivo. Roberto Durkovic I richiami dei Balcani, il mestiere di cantastorie. Domenica 2 Agosto Hugo Trova sonorità sudamericane dall'Uruguay Roberta Alloisio e l'Orchestra Bailam. Fresca vincitrice del prestigioso Premio "Teresa Viarengo", nel 2007 la cantanteattrice ha realizzato lo stupendo "Lengua Serpentina" interamente cantato in lingua genovese. Al suo fianco l'Orchesta Bailam: la musica klezmer, i tempi dispari dei balcani, la musica greco-turca e quella araba. Apertura straordinaria Chiesa di San Francesco: Omaggio a Remo Lanzoni, a cura di Mario Mantelli Cucine dalle ore 20 alle 23 (Italia (Piemonte e Ligura), Senegal) Cinemosaico a cura di Il Porcospino Film che raccontano il mondo Hyenes di Djibril Diop Mambety (Senegal, 1992) A Colobane, piccolo villaggio un tempo ricco di fascino ma ora sprofondato nella povertà polverosa del Sahel, i "griot" annunciano agli abitanti una notizia incredibile: Linguère Ramatou, una donna che aveva lasciato il villaggio trent'anni prima e che all' estero è divenuta proprietaria di una colossale fortuna, torna in visita al paese natio. In occasione di un grande banchetto la donna annuncia di voler donare al villaggio una grande somma di denaro, ma ad una condizione: la morte di un paesano che l'aveva abbandonata in gioventù... La più nota opera teatrale del grande drammaturgo svizzero Friedrich Durrenmatt, qui rivisitata in chiave africana. Munyurangabo di Lee Isaac Chung, (Ruanda/USA, 2007) Ruanda 2006: la storia dell’amicizia tra due ragazzi Sangwa e Munyurangabo. Il genocidio è ormai lontano, ma i conti con il passato restano in sospeso e i due amici, uno hutu e l’altro tutsi, vogliono risolverli insieme. Prima passeranno a trovare i genitori di Sangwa nel villaggio hutu e poi continueranno verso il villaggio di Munyurangabo per uccidere l’assassino dei suoi genitori. La visita al villaggio di Sangwa, il confronto con il mondo degli adulti e la mentalità delle campagne, metterà a dura prova la loro amicizia. Selezione ufficiale “Un certain regard” Cannes 2007, “Generation” Berlinale 2008 e sezione “Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo” al 18° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano.

Come un uomo sulla terra, di Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Riccardo Biadene (Italia, 2008) DOC. Dag studiava Giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. Nell’inverno 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alle violenze dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumane deportazioni. Sopravvissuto alla trappola Libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma. Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del video-documentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie di suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del Colonnello Gheddafi. Arna's children di Juliano Mer Khamis (Israele, Palestina, Paesi Bassi, 2003) DOC Yussef compie un attacco suicida nel 2001. Ashraf viene ucciso dall'esercito israeliano nel 2002. Alla, a capo di un gruppo di resistenti, trova la morte nel 2003. Il regista, che li ha filmati quando erano promettenti attori bambini nel gruppo teatrale fondato insieme alla madre Arna, nell'aprile del 2002 torna al campo profughi di Jenin, per capire che cosa ne è stato dei ragazzi che ha conosciuto e amato... Même père même mère di Alessandro Gagliardo, Julie Ramaioli, Giuseppe Spina (Francia/Italia/Burkina Fasu 2008) - DOC Un affresco soggettivo di uno stato africano, una ricerca dell’essere che passa attraverso la congiunzione del movimento-cinema al movimento-viaggio e viceversa. La spinta è impulsiva, niente è costruito in ripresa, tutto è mostrato come un flusso continuo di immagini, di segni, di parole sparse. Gli autori del film si racchiudono in un’unica figura, quella d’un viaggiatore, la voce di Thomas Sankara è reinventata, riscritta in base al dubbio di un uomo, di un paese o della storia stessa Domenica 2 Agosto Afghanistan, dall'altra parte delle stelle ore 21 - presentazione del libro di Maurizio Mortara

L'orchestra multietnica Furaste' Un universo possibile di Maria Grazia Caldirola

Il primo timido germoglio di quella che sarebbe diventata l’Orchestra si radunò in una già tiepida domenica di marzo 2009 nel salone polifunzionale della Libreria Mondadori di via Trotti. Una ventina di persone di ogni possibile colore, cultura, lingua e religione, fatte convergere lì da alcune vaghe affermazioni di Ahmed, sedute tutte in circolo e molto addossate alla parete. Atmosfera lievemente clandestina e piuttosto imbarazzata. “Io – ehm – suono un po’ la chitarra”. “Io le percussioni” “Ho portato il violino” “Il basso” “Il clarino”. Viene il turno di Gaffoor che afferma perentorio: “Io canta. Bene”. Gaffoor viene dallo Sri Lanka, è in Italia da 15 anni e parla ancora in terza persona, come Giulio Cesare. Conosce un numero di parole italiane strettamente limitato alla sopravvivenza, eppure riesce a produrre un numero infinito di battute. Quando canta è il leone di Sigiriya – quel giorno ci tramortì, ci catturò, e riuscì a trasformare in pochi istanti un’ accozzaglia di musicofili svagati e prudenti convenuti più per curiosità che per adesione a un preciso progetto in una fusione di strumenti e voci che accoglievano i suoi suggerimenti, li rilanciavano, li mescolavano a evocazioni improvvisate di musiche e ritmi, per sfociare in una jam session strepitosa dove melodie orientali si trasformano in danze rumene sostenute da percussioni africane e chitarre latino americane. Su tutti ricama il violino di Alex, risponde quello di Igor, scende e sale il clarino di Sergio: ci travolgono il djembé e la voce di Adamà, che guida una sezione di percussioni con i controfiocchi. Da quel giorno, fedelmente, tutte le domeniche ci si è trovati per condividere melodie, mescolare suggestioni e sonorità, arrangiare brani cercando il più possibile un risultato che fosse “nostro”. Reina ci ha portato il ritmo affascinante della conga e del “son” cubano, Ana quello brillante del samba – Valery e Emmanuel nostalgiche e commoventi melodie africane, Adamà e Lamine la voce scura e potente dei tamburi del Senegal, Maria, Sergio e Igor indiavolate danze moldave, Alex e Lalla l’universo magico e raffinato del tango reinterpretato con eccezionale virtuosismo. Gianni ed io abbiamo cercato canzoni italiane con parole che esprimessero il sentimento

di nostalgia e di lontananza nascosto nelle melodie straniere. Dino, Mimmo, Nicolò, Lamine, Alessandro M. e Alessandro P. sono le colonne dell’Orchestra, hanno collaborato con entusiasmo e grande perizia a cucire pazientemente insieme tutti i brani, cambiando ogni volta ritmo, accordi, atmosfera, sostenendo tutto il peso dell’architettura musicale che i solisti rendono frizzante con le loro improvvisazioni. Adamà ne è il cuore, capace di qualunque acrobazia ritmica, è grande, allegro, gentile, autorevole, sempre presente alle prove, sul palco una forza della natura. Qualcuno si è perso da quella prima domenica e qualcun altro si è aggiunto, qualche volta ci siamo entusiasmati, spesso scoraggiati, qualche volta abbiamo litigato e parecchio discusso, ma sempre è stato grande il piacere di fare musica insieme – una musica che ha radici profonde e smuove emozioni potenti, struggente e travolgente, piena di energia e di fiducia. Tutti sono musicisti - istintivi, come Ana, melodiosa come tutti i brasiliani, il tonante Gaffoor, Valery con la sua voce dolce e Reina, la nostra bravissima “Regina della notte”- o formati da anni di Conservatorio e capaci di virtuosismi tecnici mozzafiato, come Alex, Igor e Alessandro M. Persino Nicolò, il più giovane, ha alle spalle anni di esperienza. Qualcuno ha nel sangue la musica di strada, come Maria e Sergio, bravissimi nel “loro” repertorio ma anche ultrarapidi insieme a Igor nel cogliere al volo i ritmi e le sonorità più esotiche; c’è chi collabora con gruppi famosi, come Alex, ricercato per la sua fantastica bravura, chi ha suonato con i grandi, come Lalla, altri erano quasi professionisti nel loro paese dì origine, Emmanuel dirigeva un gruppo, sa cantare e ballare, e Adamà viene da una illustre famiglia di griot che ha collaborato con i più grandi jazzisti occidentali. Tutti sono profondamente imbevuti di amore e entusiasmo per la “proprie” melodie, ma tutti sono anche capaci di ascoltare, di improvvisare, di lasciarsi travolgere dal ritmo degli altri. Nessuno che cerchi di farsi avanti a tutti i costi o di mettersi in mostra. Tutti si portano dietro speranze, sogni, emozioni che non aspettavano altro che diventare musica condivisa. Certo, non ogni cosa fila liscia e non è

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

nemmeno possibile che ciò avvenga, con venti personaggi sommamente creativi e ribollenti di idee, che ogni volta arrivano con venti proposte nuove, senza spartiti, senza linee guida stabilite una volta per tutte, con pochissimo tempo per le prove e comunque con gli impegni di ognuno che impediscono costantemente di trovarci tutti il giorno stabilito, e allora non va mai completamente bene quello che gli altri hanno imbastito la volta prima, e ogni arrangiamento viene deciso dopo lunghe discussioni e aggiustamenti, dal momento che Gianni, il direttore è, forse, un po' troppo democratico e ha grande fiducia nella politica dei “cento fiori”. Alla fine, però, il risultato è sempre molto buono perché si tratta di musicisti eccellenti, ma non è mai uguale da una volta all’altra e soprattutto non siamo mai sicuri che ai concerti siano tutti presenti. Ci tiene insieme comunque il piacere e la voglia di fare musica, oltre all’apprezzamento entusiasta di chi ha assistito ai nostri primi spettacoli. Cominciano ad accorgersi di noi anche le Istituzioni e abbiamo ottenuto il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio. Insomma, qualcosa si muove. "Credo però che la cosa più importante sia che si stanno creando legami tra persone che imparano a conoscersi e stimarsi anche dal punto di vista umano, ad apprezzare la generosità, l’umiltà, l’apertura mentale e la serenità che ci si scambia attraverso i racconti delle reciproche esperienze. Qualche volta si va a bere insieme dopo le prove o i concerti, ma anche durante le pause, aiutati dalle torte di Sara e dalla gentilezza di Ahmed, abbiamo cominciato a conoscere le storie degli altri, il loro carattere e le loro qualità umane, la sensibilità, la cultura, gli interessi di ognuno, e questo farà di noi a poco a poco una vera “Orchestra”. Del resto lo scopo del nostro lavoro non è solo quello di “fare spettacolo”, ma più ambiziosamente e forse idealisticamente quello di dare una immagine affettuosa e colorata di un universo possibile in cui non ci siano frontiere o sbarramenti tra musicisti e soprattutto tra esseri umani, in un momento in cui il nostro paese, con la nuova legge sulla sicurezza, si scopre più diffidente, più impaurito e forse anche più cattivo.

Nucleare di Franca Nebbia

Contaminazione: il tema affrontato in questo numero di Movida con il significato più lato, a intendere l'unione di etnìe differenti, con una ricaduta positiva sull'arricchimento della cultura e della società, una sorta di caduta di barriere e frontiere nella visione, ancora lontana a venire, di un mondo globalizzato e pacifista, dove lo sviluppo di una parte di esso non sia a discapito dell'altra. Ma contaminazione, nella mia mente, si associa immediatamente a un significato decisamente più negativo, cioè quello di contaminazione nucleare. Come non pensare alla provincia e ai pericoli corsi e a quelli che forse si correrranno in futuro? Come non pensare a siti a rischio come Bosco Marengo, Litta Parodi, Spinetta Marengo, grazie alla presenza di impianti che continuano ad avere al loro interno scorie nucleari potenzialmente pericolose? Tutte zone, come ricorda Lino Balza di Medicina Democratica, attraversate dal rio Lovassina, il corso d'acqua più inquinato della provincia, che corre spesso il pericolo di esondare con il carico di inquinanti che gli sono stati scaricati dentro, prima di tutto uranio. «Quarantasette chili di uranio - denuncia Balza - vi sono stati versati dentro dalla vicina FN, da Bosco Marengo verso Bormida, Tanaro e Po. Possibile che non si riesca a capire che l'uranio ti ammala

e uccide lentamente? Che la radioattività è un inquinante diverso dagli altri, infinitamente più pericoloso del cromo e delle diossine? Che i suoi effetti letali durano centinaia di anni, non avvertendosi nell'immediato se non a fronte di incidenti catastrofici conme Hiroshima o Chernobyl? Leucemie e tumori alla tiroide non si sviluppano dalla sera alla mattina. Colpiscono soprattutto i bambini e non c'è soglia minima di esposizione alle radiazioni, innocua per la salute». Così Medicina Democratica, insieme con altre associazioni ambientaliste ha presentato due volte ricorso al Tar denunciando il pericolo dei lavori che si stanno eseguendo a Bosco Marengo di smantellamento dell'impianto nucleare e della realizzazione di un deposito per le scorie nucleari, presentato come temporaneo, ma che rischia di diventare permanente, a fronte della non-individuazione a livello nazionale di un sito adatto a questo scopo. Due volte il Tar si è pronunciato a favore dei ricorenti, I lavori di smantellamento infatti determinano rilasci di materiale radioattivo in ambiente che vanno ad inquinare aria e falde acquifere con quali conseguenze è solo immaginabile. Il nostro paese ha scelto nel 1987 la fine della produzione industriale nucleare in Italia. Da allora diversi sono stati gli incidenti che

si sono verificati e restano alte le incertezze sullo smaltimento delle scorie radioattive, mentre l'Italia è decisamente indietro ad altri paesi dell'Ue (prima di tutto la Germania) sulla produzione di energia da fonti rinnovabili non inquinanti. Nonostante questo è dell'inizio di luglio l'approvazione da parte del Senato del testo di legge per le disposizioni per lo sviluppo e internazionalizzazione delle imprese, in materia di energia, che delega al Governo la possibilità di adottare decreti legislativi per la localizzazione di impianti per la produzione di energia nucleare sul territorio nazionale, oltre che di impianti per la fabbricazione del combustibile nucleare. Ma la volontà dei cittadini non conta proprio nulla? Al proposito il consigliere regionale di Prc, Alberto Deambrogio ha presentato in questi giorni in Consiglio regionale un ordine del giorno nel quale si chiede l'impegno di Giunta e Consiglio a ribadire la validità del pronunciamento referendario del 1987, a sollecitare l'adozione di un piano energetico nazionale basato sul risparmio e l'efficienza, sviluppando politiche di autosufficienza e di ricorso alle fonti rinnovabili e, in caso il Piemonte venisse indicato come sede di nuove centrali nucleari, a consultare i cittadini con un apposito referendum.

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Passa l'acqua sotto il ponte di Piero Archenti

Ormai sono ben 15 anni che si discute sul destino del ponte Cittadella. Un tempo più che sufficiente per operare veramente nel senso che tutti si aspettano, ossia, mettere in sicurezza Alessandria. Da 15 anni ci si ostina nel non voler considerare quanto la sicurezza della città dipenda dalle aree di laminazione a monte di Alessandria e non dall'esistenza o meno del ponte Cittadella. Ottenere quella sicurezza, è stato detto in tutti modi possibili, sia dai comuni cittadini che abitano nei pressi del ponte, sia dai tecnici e soprattutto dagli esperti in materia di idraulica (leggi, Prof Luigi D'Alpaos, docente dell'Università di Padova, incaricato di presentare una perizia ufficiale dalla Procura di Alessandria). E' vero, il Tanaro in piena fa paura, e l'ultima piena di primavera, calcolata in 2800/2900 mc/secondo, ne è stato un valido esempio. E' altrettanto vero però, che il Tanaro, secondo il D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 26-05-2001, adottato con delibera dalla stessa Autorità di Bacino, non può e non deve scaricare nel Po un volume d'acqua superiore ai 4.000/4.100 mc/sec. Infatti, un quantitativo d'acqua maggiore metterebbe in crisi anche il bacino del Po. Ovviamente, questo volume comprende anche le acque degli affluenti del Tanaro (oltre 25), e dal momento che la Bormida, da sola, scarica in Tanaro circa mille mc/sec., è facile intuire che in Alessandria potrà, e dovrà, transitare un volume d'acqua di poco superiore a quello dell'ultima piena, ossia fra i 3.000/3.100 mc/sec. Un volume

d'acqua che il Cittadella è perfettamente in grado di sopportare soprattutto se qualcuno si decidesse ad appurare l'esistenza della decima arcata, che testimoni oculari sostengono sia stata interrata nell'immediato dopoguerra. Insomma, sono fondamentalmente questi i motivi per cui si dovrebbero realizzare aree di laminazione (in terra, non in cemento, queste ultime troppo costose e superflue a detta dei tecnici) in grado di contenere il volume d'acqua in eccesso per poi rilasciarlo, gradualmente, quando l'onda di piena sia passata oltre. Una operazione già attiva presso altri Stati europoei, come si è spiegato in più occasioni, naturalmente riconoscendo alle aziende agricole coinvolte un rimborso forfettario annuo. Ora, è notizia di pochi giorni fa, il Comune ha emesso una delibera in cui si decide l'abbattimento del ponte, e ne affida l'esecuzione alla stessa ditta che demolì il ponte Forlanini, all'indomani dell'esondazione del '94. Però, qualcosa o qualcuno si sta ponendo di traverso e quella delibera ha buone probabilità di venire impugnata da chi non accetta supinamente una decisione ritenuta inutile, anzi, dannosa. E di eccezioni a quella delibera se ne fanno almeno due. La prima, circa l'opportunità di aspettare l'esito delle prove idrauliche sul modello fisico a fondo mobile del Tanaro, realizzato a Parma dall'Aipo unitamente al Dipartimento di Ingegneria dell'Ambiente dell'Università di Genova. Opera costata un paio di milioni di euro, ma che potrà fornire dati più certi sulla contestata pericolosità del ponte. La

seconda invece riguarda il vincolo imposto dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Torino (R.R. n. 110 del 07/01/1997). Ebbene, al di là di quanto fin qui dichiarato, all'indomani della famosa riunione in Prefettura del 7 maggio scorso, in cui venne verbalizzato che il Soprintendente, il Professor Pernice, avrebbe preso atto dell'inderogabile necessità di abbattere il ponte dopo aver sentito "per le vie brevi" (leggi, "al telefono" N.d.r.) il Direttore generale, l' Architetto Roberto Cecchi e il Direttore regionale, l' Architetto Liliana Pittarello. Attualmente però, risulterebbe che la Soprintendenza avrebbe invece fatto un passo indietro, dissociandosi dai provvedimenti presi in quell'occasione. Sostanzialmente, insomma, qualcosa non deve essere andato per il verso sperato infatti, a tutt'oggi, esiste un documento della Soprintendenza datato 19 luglio 2009, che conferma la permanenza del "vincolo storico-artistico del Ponte della Cittadella". Detto questo è anche vero che il Professor Giovanni Menduni. direttore dell'Ufficio Rischi della Protezione Civile, il ponte Cittadella lo avrebbe abbattuto alla fine di aprile, quando l'ultima piena transitò sotto il ponte Cittadella con il suo carico di detriti. Qualcosa, o qualcuno sopra di lui lo fermò, ma non è certo che la salvezza del ponte sia da imputare al Padreterno dal momento che, probabilmente, aveva certamente altri impegni altrove. Resta il fatto che il ponte è ancora lì, a fare il suo dovere, così come da più di centoventi anni a questa parte.

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Di treni e di storie di Emiliano Bottacco

Brutti sporchi e in ritardo. Così si potrebbero definire i treni se proprio gli si volesse trovare una definizione. Carrozzoni carichi di spettacoli d’arte varia in movimento da una città all’altra. Miriadi di persone ognuna con le sue storie, orari di lavoro, vacanze, simpatie, antipatie, amori, schizofrenie, fughe dalla città, esami da dare all’università: un mondo in viaggio su strada ferrata, lungo l’inesorabile percorso segnato dalle traversine in mezzo alla campagna. Il treno, si sa, ha la strada segnata e arranca trascinandosi appresso il suo capitale di storie da raccontare o da guardare, drammi umani che si consumano nello spazio di due stazioni o amori che sbocciano lungo tratte da pendolari. Puoi trovare di tutto e tutti sul treno: dagli amici alle zecche, dal maniaco alla donna della tua vita, dal logorroico che ti asfissia per un’ora di interminabile viaggio mentre ti rechi o torni dal lavoro, alle prostitute che a decine prendono i treni della sera per andare a battere sulle tangenziali di qualche città a poche centinaia di chilometri di distanza. Pendolari del sesso che terminato il turno di notte puoi ritrovare sul treno delle 7 del mattino, quello che ti porta al tuo di lavoro, stremate e addormentate, avvolte da una coperta per trovare un po’ di calore dopo una notte divisa tra il bordo della strada e gli abitacoli delle auto dei clienti Non c’è posto più incline alla contaminazione che il treno. Il mezzo più affascinante per viaggiare e anche quello più ricco di incognite. Niente a che vedere con l’asettico ordine di un aereo in cui ciascuno sa esattamente qual è il suo posto e in cui le hostess passano sorridenti a portarti succhi di frutta e pasti in porzione unica. E nemmeno quei treni ad alta velocità che nei piani dei grandi manager vorrebbero fare concorrenza agli aerei . Io parlo dei treni veri: i regionali e, tutt’al più, gli intercity, meglio ancora se di pendolari, come quello che prendo io ogni santo giorno. Quei begli ammassi di ferraglia stracolmi di umanità, su cui puoi trovare materiale per almeno dieci romanzi, basta stare seduti, osservare e imparare a riconoscere i personaggi. Non è il caso di spiare: le storie si rivelano davanti ai tuoi occhi. Puoi assistere alla coppia che litiga davanti ai tuoi occhi, incurante della tua presenza, vomitandosi addosso i peggiori insulti e rinfacciandosi le tremende reciproche mancanze di una

Adam’s Travel di Laura, Rosalba, Toni

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MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

vita passata insieme e che forse non sarà più insieme. Puoi ascoltare tutta l’interminabile conversazione di broker de noantri che passano ore parlare a voce alta al cellulare con qualche malcapitato collega che deve sorbirsi tutte le brillanti operazioni commerciali che il mago della finanza in questione snocciola compiaciuto (anche lui incurante della tua presenza nello scompartimento) autodefinendosi “una macchina da soldi”. Personaggi che penseresti usciti da film pulp sono quasi all’ordine del giorno: versioni aggiornate del matto del paese su cui ogni pendolare ha almeno un aneddoto da raccontare per ingannare il tempo durante le traversate che ti portano assonnato al lavoro o ti riportano ancora più assonnato a casa. Aneddoti che si rincorrono sulle bocche dei viaggiatori, che aumentano di particolari e si ingigantiscono acquisendo il sapore della leggenda.Le scene più affascinanti si presentano, in concomitanza dei ritardi: quei momenti carichi di isteria e di urla belluine quando il locomotore si pianta per l’ennesima volta in qualche stazione sperduta, che ti sembra di essere in qualche villaggio fantasma di un film di Sergio Leone e il primo pensiero è “stasera riuscirò a tornare a casa?”. Le voci che iniziano a rincorrersi da un vagone all’altro: “ritardo di un’ora, di due ore, è rotto lo scambio, no un fulmine ha centrato il passaggio a livello, hanno investito un cinghiale a Villanova, no è crollata una pensilina, no gli indiani” e finisce sempre che tutti se la prendono con il povero controllore che si trova a fronteggiare la folla manzoniana allo stato puro, in una tragicomica guerra tra poveri, condannati a viaggiare per lavoro, seppure in modo diverso. E allora dovrei trovare una conclusione per questo lungo sproloquio sui treni, ma non mi riesce di trovarne nessuna, forse perché sono talmente abituato a viaggiare da non volermi fermare e allora credo proprio che troncherò di netto, come si è abituati a fare quando si arriva alla propria stazione e si deve scendere, e vi saluterò tutti quanti, pendolari e viaggiatori occasionali, controllori e controllati, matti e tossici da stazione che chiedete le monetine alla pensilina per andarvi a comprare la dose della giornata, edicolanti del bar tabacchi e distinti impiegati di banca, studenti universitari e prostitute e chiunque altro di voi che leggete abbia mai messo piede su un treno. A tutte e tutti voi, auguro con tutto il cuore buon viaggio.

Italo Egiziano di Ahmed Osman

Qualcuno ricorda le puntate della trasmissione televisiva del fortunato Fabio Volo, che all’inizio era Italospagnolo poi Italofrancese e infine Italoamericano? Ho sempre invidiato i suoi giri per il mondo e il suo curiosare tra quegli italiani residenti all’estero. Questo mese MovidaLife si muove sul terreno della “contaminazione”, così ho immaginato come sarebbe stata una puntata dal titolo “Italoegiziano”… La presenza italiana in Egitto è stata significativa milioni di abitanti. Basta pensare che i pendolari che in una pizzeria e chiedi il menù, ti accorgi spesso sia in termini numerici, sia in termini qualitativi. Il arrivano dalla periferia la chiamano “Messr”, cioè dei nomi egiziani: non è difficile trovare una “Pizza frutto del lavoro degli Italiani nella terra dei faraoni l’Egitto intero. Un po' come i Sardi, che chiamano Cleopatra” o un dessert “Le Piramidi”, ecc... E anche ha contribuito al progresso nei campi delle opere l'Italia “il continente”. Sono stato al suq di Khan El quando mangi una buonissima pizza Margherita, pubbliche e artistiche, dell’organizzazione e della Khalili, al centro del Cairo, con mia moglie Sara, puoi scoprire che il pizzaiolo è…egiziano. Eh si, gestione dei servizi, del giornalismo, della medicina, italiana, che con gli occhi grandi e i capelli scuri, Italoegiziano. E’ una vera, bella contaminazione! della musica, del commercio e dell’industria. Nella sembra perfettamente egiziana. Volevamo comprare città di Alessandria (d’Egitto ben intesi), la seconda un tappeto, le ho chiesto di non parlare in italiano città più grande dopo il Cairo, porto marittimo dove perché i commercianti quando vedono uno straniero la vita è più ‘occidentale’, dando uno sguardo con (turista) alzano immediatamente il prezzo. Dopo un po' di attenzione si scorgono palazzi, strade e cinque minuti di estenuanti trattative, come capita negozi che hanno ancora nomi italiani. Se guardi spesso alle donne, ha perso la pazienza e ha chiesto negli occhi i suoi abitanti, trovi quegli sguardi meticci il costo in italiano. Come per magia il venditore si è dei figli delle coppie miste. Ancora oggi si raccontano messo a parlare in italiano…e lì ho scoperto quanto le storie d’amore tra italiani/e e egiziani/e e le dolci l’Italia e l’Egitto sembrino così lontani ma siano passeggiate sulla Cornishe, ( la strada costiera) del invece così vicini! In Italia sono arrivato senza sapere mediterraneo. Oggi nella città di Sharm el Sheikh, una parola della lingua, ma mi sentivo quasi a casa dove si parla più italiano che arabo, si vedono le coppie quando guardavo sul metrò di Milano le facce degli miste come una volta sulla costa del Mar Rosso. italiani e i loro tratti spesso arabeggianti. Una delle Sharm è diventata una delle mete più desiderate dai parole a me più familiari è l’espressione “Ehhh?”. turisti italiani per il suo clima caldo in inverno e fresco In Francia si dice “Pardon?”, in Inghilterra “Excuse d’estate. Il governo egiziano offre delle agevolazioni me?”, ma solo in Italia, come in Egitto, quando per i businessman italiani che vogliono aprire non si capisce qualcosa si dice “Ehhh?” Arrivando un’attività in Egitto soprattutto in campo turistico in Alessandria (questa volta in Italia) ho scoperto e in particolare nella città di Sharm: così si parla delle parole di uso comune di origine egiziana. Per l’italiano anche nei luoghi di lavoro. In pratica, pensi esempio, in dialetto alessandrino si usa l’espressione di evadere dalla quotidianità e ti ritrovi in un villaggio “bric” per indicare la caraffa. Chiedendo informazioni in tutto e per tutto italiano. Al Cairo invece, se ti ho anche scoperto che a Mandrogne, paese che capita di chiamare un taxi, quasi sicuramente vedi tradizionalmente si occupa di rottamazione, capita fermarsi una datata, ma bellissima Fiat 128, ancora spesso di vedere persone con la pelle scura. Si oggi l’auto più venduta e più popolare in Egitto. E' dice discendano da pirati arabi in fuga. Sarà una un legame forte che fa ricordare sempre il Belpaese leggenda metropolitana? Mah... Stà di fatto che in girando per il Cairo. La capitale dell’Egitto, il Cairo è Egitto i rottamai gridano per strada lo slogan “Roba la terza città più popolata al mondo dopo Città del becchia”, (con la “b” al posto della “v”) pensate un Messico e Tokyo, una megalopoli che conta più di 20 po’! A Milano come a Roma e ovunque quando entri

Contaminazione Fotografica a cura di Maurizio Carà

La fotografia è già contaminata da diversi tipi di virus benigni che lasciano, quale unica traccia, un cenno di cultura in tutti quelli che ne vengono a contatto. Perciò ben venga questa pandemia e speriamo si diffonda il più possibile, aprendo gli occhi a tutte quelle persone che per cultura intendono reality, telenovelas e you tube a gogò. Intendiamoci, non è che quella non la sia, diciamo che sarebbe meglio non fosse l'unica fonte alla quale andare ad abbeverarsi... La fotografia è arte a tutto raggio, dalla pittura alla scultura ovviamente, le arti figurative per antonomasia, ma per fare una foto possiamo trovare spunto anche dalla scrittura. Chi non si è mai trovato a "figurarsi" una scena leggendola su un libro? Spesso troviamo descrizioni così precise che la fotografia diventa superflua o, addirittura, riduttiva. Nonostante ciò, possiamo prendere la fotocamera e provare a rendere immagine quello che leggiamo. Una delle più belle riviste della nostra epoca, National Geographic, ha aperto la strada a quella che è diventata la fotografia d'eccellenza, prima con perfette, e a volte fantasiose, descrizioni di luoghi inesplorati, persone a noi sconosciute, animali e piante incredibili, poi con immagini disegnate e colorate, tavole storiche che non dovremmo mai dimenticare, ed infine con la fotografia, prima analogica ed ora digitale. Quindi, come vedete, si è passati dalla scrittura alla pittura e alla fotografia, miscelando tutti gli elementi utili delle tre arti, per arrivare a quella che è oggi la migliore rivista di cultura varia al mondo.

D'altronde solo chi ha studiato davvero fotografia sa bene che senza una vasta cultura nel campo dell'Arte non si va molto lontano. Persino certi tipi di illuminazione fotografica prendono il nome da pittori, come nel caso della luce Rembrandt. E il Caravaggio è uno dei grandi pittori ai quali i fotografi spesso si ispirano, per la sua abilità nel riprodurre luci e ombre in scene assolutamente normali o cariche di drammaticità. Il Canova è uno scultore che ha fatto scuola per gli studi del corpo umano e gli effetti della luce su di esso e persino autori come Pelizza da Volpedo con il suo grandioso dipinto "Il quarto stato" sono fondamentali per la fotografia. Se poi allarghiamo il campo, non è contaminazione quando vediamo le immagini scattate con un telefonino o con la videocamera, quando le nostre immagini viaggiano su internet e servono a mostrare a persone all'altro capo del mondo come viviamo e cosa accade da noi? In questo caso è la comunicazione che diventa fotografia o viceversa? Ce ne sarebbero decine di esempi diversi ma quando si parla di contaminazione si intende sempre una combinazione di causa-effetto negativa e si cerca di eliminare il problema alla radice: nel caso della fotografia no. La fotografia è tutto ciò che ci circonda, il mondo è fotografia, perciò ben venga ogni tipo di contaminazione! Anzi, perchè non prevederla nelle nostre prossime immagini? Provate a scattare fotografie ispirandovi a qualcosa di letto o visto e mandatele alla mia mail: latramaviola@yahoo.it. Ne potrebbe nascere una mostra.

Scrivi o chiama per ogni tipo di informazione 338 7979701 latramaviola@yahoo.it facebook: la trama viola fotografia MOVÍDAlife - n°12 - GIU Ø9

Se lo ami non lo abbandoni

L’Amministrazione Comunale di Alessandria ha dato il proprio sostegno e patrocinio alla Campagna presentata per l’estate 2009 dall’Associazione LAV contro l’abbandono di animali e per la prevenzione del randagismo e altre iniziative in difesa dei diritti degli animali. E’ un fenomeno, purtroppo ancora molto presente che puntualmente fa registrare la punta più elevata nel periodo estivo, ribadisce l’Assessore al Welfare Animale Manuela Ulandi: estate, periodo di vacanza e di svago, dove si cerca di liberarsi dai pensieri e dagli impegni, soprattutto da quelli derivanti dai lavori quotidiani, che comprendono anche quelli che comportano gli “amici” a quattro zampe. Benché sia un reato, punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro, ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 135.000 animali tra cani e gatti e circa l’80% muore in incidenti, per malattia o di stenti. Circa 600 mila cani vivono rinchiusi nelle gabbie dei canili o da randagi insieme a 2,6 milioni di gatti (dati forniti dal Ministero della Salute) che rischiano di morire di fame, di sete o per incidenti. Pochissimi troveranno una famiglia adottiva. “Diamo il nostro sostegno - spiega Manuela Ulandi, Assessore al welfar animale della Città di Alessandria - alla nuova campagna d’informazione della LAV per la prevenzione del randagismo “Se lo ami lo sterilizzi” - con il patrocinio di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) e FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) - nonché alle campagne LAV contro l’abbandono di

animali “Abbandonate solo la città” e per favorire le adozioni dai canili “La gratitudine di un cane adottato è smisurata”, tutte tese a responsabilizzare i possessori dei quattro zampe e a garantire il rispetto dei loro diritti”. Testimonial infatti della campagna di quest’anno è un bellissimo cagnolone, la cui immagine capeggia sui manifesti affissi per le città, fra cui la nostra Alessandria, con una “linguona” smisurata, pronta a manifestare la propria gratitudine a chi lo sceglie per adottarlo, dopo che è stato abbandonato e raccolto in un canile. Proprio con l’intento di prevenire e arginare il randagismo, l’Assessore Ulandi richiama ancora l’attenzione sul secondo messaggio della campagna promossa dalla LAV “Se lo ami lo sterilizzi”: sterilizzare il proprio quattro zampe significa agire in prima persona contro il randagismo. C'é anche un'altra riflessione per far meditare chi si sta preparando per le vacanze e pensa, appena partito, di lasciare, senza farsi tanti scrupoli, sulla strada il proprio animale: l’Amministrazione Comunale ha scelto di intitolare l’Ufficio Welfare Animale, sito in Via Faà di Bruno, 70 in memoria dell’alessandrino Roberto Valdata , appuntato scelto della Guardia di Finanza che lo scorso anno ha sacrificato la propria vita per salvare il proprio cane. “E' un esempio di vita generosa – aggiunge l'Assessore Manuela Ulandi - da ricordare alla nostra Città per i giorni futuri, sperando che possa servire anche solo un attimo a far riflettere chi, pensando agli animali, ritiene di non avere importanti responsabilità nei

loro riguardi. C’è chi non pensa neppure un attimo ad abbandonare il proprio animale, non valutando tutti gli aspetti e le conseguenze del suo gesto…chi invece, come Valdata, non ha pensato un attimo a cercare di proteggerlo, fino al sacrificio più grande”. Numero animali abbandonati ogni anno 135.000 (45 mila cani, 90 mila gatti) Numero complessivo canili sanitari e canili rifugio 1144 Numero canili sanitari 465 Numero canili rifugio 679 Numero cani randagi 590.549 contro i 660.517 stimati nel 2002 di cui 149.424 nei canili (quindi oltre un quarto del totale) Numero gatti randagi 2.604.379

Animali abbandonati Animali abbandonati Animali ogni anno abbandonati inogni Piemonte annoogni in Piemonte anno in Piemonte Cani di proprietà Randagi neiRandagi canili nei Randagi Canili canilinei sanitari canili Canili sanitari Canili Canilisanitari rifugio Canili rifugio Numero Canili rifugio di randagi Numero di Numero Gatti randagi didiproprietà randagi Gatti di proprietà GattiGatti di proprietà liberi Gatti liberi 976.189

4.258

4.258 63

63 75

2.935 75

2.935 700.000 2.935 c.a.700.000 c.a. 700.000 200.000c.a. c.a.200.000 c.a.

Dog Pride a Novi Ligure Nel cuore del centro storico di Novi Ligure, in Via Roma (ang. piazza Carenzi), l'aperitivo viene servito al tavolo accompagnato da una bella ciotola di acqua fresca per l'eventuale "amico canino". Nel dehor estivo della Locanda del Santo Bevitore questa è la regola di civiltà che Gianluca Spinola, titolare del locale, sostiene in quanto grande amante degli animali. Un'accoglienza che esiste tutto l'anno, anche nel locale invernale, e che i numerosi frequentatori ben conoscono e apprezzano. L'accoglienza dei clienti, a due o a quattro zampe, è ora arricchita dalla presenza delle volontarie "Animal's Angels" che offriranno

l'occasione per aiutare a distanza tutti i randagi, gli animali abbandonati e le colonie feline del territorio. Tutti i clienti potranno infatti decidere di contribuire in modo semplice e simpatico, una piccola donazione o l'iscrizione annuale per sostenere le attività delle volontarie. Si ricevono in cambio spille, adesivi, t-shirt e altri gadgets a sorpresa. Perché il primo gesto per il cambiamento viene da ogniuno di noi. Manuela, Carol, Eleonora e tutte le amiche animaliste vi aspettano! Tutti i clienti a "6zampe" potranno essere immortalati e le foto pubblicate nella pagina MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

Facebook dell'associazione, un'apposita galleria che testimonierà ogni piccola grande storia di affetto reciproco: w w w.facebook.com/pages/AnimalsAngels-Novi/73036734772 L'appuntamento settimanale "Dog Pride" è fisso il giovedì, dall'aperitivo fino a mezzanotte.

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

Luglio

POST-IT

27 LUGLIO Vieux Farka Touré (Mali) - Torino Museo della Montagna Festa Patronale di Fubine Fubine - S. Cristoforo - Tutte le sere antipasti; primi: agnolotti, lasagne al forno;secondi: pesce e grigliata di carne; contorni e dolci dalle 19.30. Serata danzante con l’orchestra di I MAMBO ed esibizione di balli latini, tango e liscio alle 21. 28 LUGLIO Lab on the road - Castelnuovo Scrivia - Cortile del Castello - Ultimo appuntamento del ciclo di laboratori comici nato da un’idea di Andrea Midena, cabarettista milanese di “Zelig”. Ci sarà chi leggerà pezzi e battute, chi sperimenterà nuove scene e chi vorrà testare le reazioni della gente di fronte a proposte controcorrente. Inizio alle 21. Ingresso gratuito. Notestive 2009 - Live in piscina - Valmadonna - Piscine Valmilana Concerto di “Anime in plexiglass”, gruppo formatosi nel 1993, che propone un tributo a Ligabue. Il gruppo è formato da Marco Ferrigni (chitarra), Max Chiarlone (voce), Marco Santamaria (chitarra), Giordano Bruno (batteria) e Matteo D’Errico (basso). Inizio alle 21 II Venaria Real Music - Ivano Fossati Torino - Reggia di Venaria Reale

30 LUGLIO Acqui in palcoscenico - Acqui Terme - Teatro Giuseppe Verdi XXVI edizione del festival, con il balletto “Habana De Hoy” a cura del Ballet De Cuba. Musiche di Raul Salvador Herrera Grana e coreografie di Desier Serrano Yaimara Gomez. Costo: intero 15 €, ridotto 10 €. Inizio alle 21.30. Yaki Food - Alessandria - Bio Cafè - Spalto Marengo - Apertivi con carni cucinate al momento su braci di legna, olio delle terre confiscate alla mafia e spezie del commercio equo solidale. A cura dell’associazione Yaki che opera a favore di una corretta informazione sui processi di produzione, trasformazione e distribuzione del cibo. Inizio alle 19. Info: 0131-252702 o www.yaki-food.it InChiostro Cafè - Novi Ligure Biblioteca Civica - Via Marconi Questa sera, Federico Buffoni e Andrea Bobbio presentano “O la barba o la lepre” di Federico Buffoni giornalista e scrittore alle 21.

E...stateingioco 2009 - In volo con la fantasia - Alessandria - Giardino Botanico - Via Monteverde - A cura della Ludoteca C’è Sole e Luna dell Aspal, invito a scoprire “Il Giardino Incantato”, percorso all’aperto tra giochi, laboratori, piante e animazioni. Si conclude con lo spettacolo “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio” a cura della compagnia Stregatti. Orario 15.30 - 17.30.

La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti estivi al parco con il laboratorio “CADDUU Africa...”, messaggi dell’Africa espressi con djembe, percussioni, doumba e tamburi, a cura del maestro Adama. Inizio alle 16.30.

La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti estivi al parco con il laboratorio sulla narrazione a cura della Compagnia Teatro del Rimbalzo. Inizio alle 16.30

La vedova allegra - Bosco Marengo - Complesso monumentale di Santa Croce - In occasione del Festival estivo del Cantiere Musicale di Santa Croce, visione dell’operetta in tre atti. Musica di Franz Lehàr. Prezzi: intero 20 €, ridotto 15 €. Inizio alle 21.15.

Festa Patronale di Fubine Fubine - S. Cristoforo - Fiera del bestiame in Val Casale alle 10.Tutte le sere antipasti; primi: agnolotti, lasagne al forno;secondi: pesce e grigliata di carne; contorni e dolci dalle 19.30. Tributo ai NOMADI con spirito nomade alle 21.30 29 LUGLIO II Venaria Real Festival - David Byrne Venaria (TO) - Giardini della Reggia The Manhattan Transfer Grugliasco (TO) - Centro Le Gru InChiostro Cafè - Novi Ligure - Biblioteca Civica, Via Marconi Questa sera, presentazione del volume Malta Femmina di Malta a cura di Anna Maria Fabiano coautrice. Partecipa Silvia Longo coautrice, letture Daniela Cattani Rusich coautrice. Interventi musicali Manuela Romanelli pianoforte e Mariarosaria Amodio soprano alle 21.30 movida.www.pdf

Festa Patronale di Fubine - Fubine - S. Cristoforo - Per gli amanti della tradizione merenda BIS nella Valle delle Ghiande!!! alle 17.Tutte le sere antipasti; primi: agnolotti, lasagne al forno;secondi: pesce e grigliata di carne; contorni e dolci dalle 19.30. Grande chiusura con l’orchestra spettacolo di Lella Blu e elezione di miss e mister fubine alle 21.

28-11-2008

31 LUGLIO

Piemonte in musica - Trisobbio Chiesa Parrocchiale - Concerto con Luca Magni al flauto e Mariella Mochi all’organo. Musiche di Handel, Manfredini, Valentini, Giustini e Mercadante alle 21.15. NOTESTIVE 2009 - Alessandria - Circolo La Familiare - Concerto dell’Orchestra Ricky Show. Inizio alle 21. Concerto jazz TUCK & PATTI da S.Francisco - Acqui Terme - Zona bagni - Iniziativa organizzata grazie a: Terme di Acqui S.p.a, Comune di Morbello, Ass. Amici, Maurizio Borgio e Ass. World Friends alle 21 Baracche di Luglio - Tortona - Via Saccaggi - Compagnia Girovago & Rondella (ROMA) “Il circo poetico” con pupazzi e marionette alle 21. Ingresso gratuito.

Milonga PK - Lobbi - Centro Polisportivo - Via Passalacqua - Appuntamento con il tango a Lobbi. Lezione coreografia sperimentale unilevel di Lorenzo e Silvia alle 21 e serata danzante con Dj Lorenzo2 (classici ‘30 e ‘40 y nuevo) dalle 22.30. Keith Emerson - Genova - Porto Antico Marracash - Grugliasco (TO) - Gru Village Shopping sotto le stelle - Novi Ligure - Nell’ambito degli appuntamenti di “InNovi d’estate 2009” è in programma Noviland: il centro storico si trasforma in un parco giochi. Ristoranti, pizzerie, vinerie, bar e pasticcerie con i dehors in strada. Negozi aperti sino alle 24. Yaki Food - Valenza - Le Cave Corso Garibaldi - Apertivi con carni cucinate al momento su braci di legna, olio delle terre confiscate alla mafia e spezie del commercio equo solidale. A cura dell’associazione Yaki che opera a favore di una corretta informazione sui processi di produzione, trasformazione e distribuzione del cibo. Inizio alle 19. Info: 0131-252702 o www.yaki-food.it. Sagra dello Stoccafisso - Vignole Borbera - Area sagre - Viale Torino - Sagra dedicata allo stoccafisso cucinato in vari modi (al verde, in umido, con la polenta). Verranno preparati anche piatti per soddisfare coloro che non prediligono questo tipo di pesce. Il tutto accompagnato da ottimi vini bianchi e rossi piemontesi. Apertura ristorante alle 19.30. 01 AGOSTO Omaggio a Gilberto Govi - Silvano D’Orba - Località La Pieve - La compagnia “In sciou palcu” presenta “Quello Buonanima”, ommedia brillante in tre atti di Ugo Palmerini. Inizio alle 21.30. NOTESTIVE 2009 - Alessandria Piazza Campora - Concerto degli Alkimia, gruppo il cui genere musicale è il burning rock (italiano ed internazionale) nelle sue varie forme e sfumature. Inizio alle 21.

Sagra dello Stoccafisso - Vignole Borbera - Area sagre - Viale Torino - Sagra dedicata allo stoccafisso cucinato in vari modi (al verde, in umido, con la polenta). Verranno preparati anche piatti per soddisfare coloro che non prediligono questo tipo di pesce. Il tutto accompagnato da ottimi vini bianchi e rossi piemontesi. Apertura ristorante alle 19.30. A tutta birra - Novi Ligure Ippodromo Romanengo - Prosegue la Festa Europea della Birra organizzata dal Gruppo Alpini di Novi, con una serata gastronomica basata su specialità culinarie non solo locali, accompagnate da ottima birra tedesca e musica dal vivo. Inizio ore 19. 02 AGOSTO Acqui in palcoscenico - Acqui Terme - Teatro Giuseppe Verdi - XXVI edizione del festival, con il balletto “Ritmo flamenco... emozioni in musica” a cura della Compania De Baile Arte y Flamenco. Direzione di Monica Morra e Claudio Javarone, musica di Marco Perona. Costo: intero 15 €, ridotto 10 €. Inizio alle 21.30 Tre serate ad ascoltare buona musica - Castelletto M.to - Soms - Ultima delle tre serate musicali di Castelletto Monferrato con “La Musica dell’Anima” del trio klezmer composto da Giorgio Dellarole (fisarmonica), Massimo Limonetti (clarinetti) ed Antonio Sacco (violino). Inizio alle 21.30 Piemonte in musica - Silavengo Chiesa Parrocchiale - Concerto di Letizia Romiti (organo). Eseguirà brani di Purcell, Handel, Ferrini, Pasquini. Inizio alle 21. Cristina D’Avena + Gem Boy Grugliasco (TO) - Centro Le Gru Fiera d’Agosto - Novi Ligure Bancarelle per le vie cittadine. La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con lo spettacolo “La torre incantata” a cura di Bimbo Magia. Inizio alle 21. Torneo - Villanova M.to - piscine - Tornei Texas Hold’Em - Poker sportivo, calcio tennis e servizio ristorante.

Ladro d’amore - Ponzano Agriturismo Cascina Zenevrea Commedia brillante in due atti realizzata dalla compagnia teatrale casalese “La banda del dus”. Gli interpreti (tra i tanti) saranno Nino Saettone, Paola Buffa e Seby Cellura. Regia di Gigi Ricci. Inizio alle 21.30.

A tutta birra - Novi Ligure Ippodromo Romanengo - Prosegue la Festa Europea della Birra organizzata dal Gruppo Alpini di Novi, con una serata gastronomica basata su specialità culinarie non solo locali, accompagnate da ottima birra tedesca e musica dal vivo. Inizio alle 19.

II Venaria Real Music - Antony ant the Johnsons - Torino - Reggia di Venaria Reale

03 AGOSTO

MonfortInJazz - Stefano Bollani Monforte d’Alba (CN) - Auditorium ASSEDIO 2009 - Suoni e Visioni dal Forte - Exilles (To) - Forte Mega Show SugarHill Gang Grugliasco (TO) - Centro Le Gru

10:46:43

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

Fiera d’Agosto - Novi Ligure Bancarelle per le vie cittadine. A tutta birra - Novi Ligure Ippodromo Romanengo - Penultimo appuntamento con la Festa Europea della Birra organizzata dal Gruppo Alpini di Novi: in programma una serata gastronomica basata su specialità culinarie non solo locali, accompagnate da ottima birra tedesca e musica dal vivo. Inizio alle 19.

Agosto 04 AGOSTO

13 AGOSTO

23 AGOSTO

NOTESTIVE 2009 - Valmadonna - Piscina Valmilana - Concerto dei Lady Marmalade, gruppo composto da Daniele Pino e Simona Baraldo (voce), Rocky Zavattaro (basso), Bruno Cannavà (tastiere), Franco Basso (chitarra solista) e Mario Favaro (batteria). Inizio alle 21.

La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con laboratori ed animazione. Inizio alle 16.30

Piemonte in musica - Serralunga di Crea - Santuario - Concerto con Roberto Antonello all’organo e musiche di Mendelssohn, C. Ph. E. Bach, Haydn alle 18.

14 AGOSTO

Fiera d’Agosto - Novi Ligure Bancarelle per le vie cittadine.

Le opere che hanno superato i confini nazionali - Bosco Marengo - Complesso monumentale di Santa Croce - Festival estivo del Cantiere Musicale di Santa Croce con spettacolo lirico-teatrale per pianoforte, strumenti, solisti e narratore. Prezzi: intero 12 €, ridotto 10 €. Inizio alle 21.15.

Baratto - Casale Monferrato - Bosco della Cittadella - Iniziativa rivolta a bambini sino a 15 anni che potranno barattare o gegalare i propri oggetti che non usano più. L’atto ha una grande valenza ecologista e una forma educativa che si contrappone la filosofia dell’usa e getta. Dalle 10 alle 20. Info: 346 5507721.

La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con laboratori ed animazione. Inizio alle 16.30. Notte Bianca a Novi - Novi Ligure - Piazza Dellepiane - Spettacolo pirotecnico e gran ballo della fiera d’agosto con l’orchestra di Carlo Santi. Inizio alle 22.30. A seguire, risotto a mezzanotte, musica ed animazione con ABCD Band, Cold Heaters e Back or Beyond. Negozi aperti fno alle 24. Risoranti, pizzerie, vinerie, bar e pasticcerie con i dehors in strada. A tutta birra - Novi Ligure Ippodromo Romanengo - Penultimo appuntamento con la Festa Europea della Birra organizzata dal Gruppo Alpini di Novi: in programma una serata gastronomica basata su specialità culinarie non solo locali, accompagnate da ottima birra tedesca e musica dal vivo. Inizio alle 19. Sagra Patronale di Oviglio - Oviglio Cena a partire dalle 19.30. BABY DANCE per tutti i bambini e non solo! Inizio alle 21. Musica dal vivo a partire dalle 21.30 Giostre nella piazza centrale a disposizione di tutti per un divertimento assicurato. 05 AGOSTO Concerto della Madonna della neve - Novi Ligure - Parco Castello - Tradizionale concerto del Corpo Musicale “Romualdo Marenco” diretto da Andrea Oddone. Inizio alle 21.30. Fiera d’Agosto - Novi Ligure Bancarelle per le vie cittadine. 06 AGOSTO La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con laboratori ed animazione. Inizio alle 16.30. 07 AGOSTO Omaggio a Gilberto Govi Casaleggio Boiro - Campo Sportivo - La compagnia “In sciou palcu” presenta “Pignasecca e Pignaverde”, comm. brillante di Emerico Valentinetti. Inizio alle 21.30. Baracche di Luglio - Tortona Cortile SOMS di Vho - Compagnia Il Baule Volante (FE) “Il sogno di tartaruga” con grandi pupazzi alle 21. Ingresso gratuito. 08 AGOSTO La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con una storia narrata sul tema dei cinque sensi a cura di Riccardo Mirra. Inizio alle 16.30. 09 AGOSTO Torneo - Villanova M.to - piscine - Tornei Texas Hold’Em - Poker sportivo, calcio tennis e servizio ristorante. 11 AGOSTO La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con laboratori ed animazione. Inizio alle 16.30.

Piemonte in musica Cascinagrossa - Chiesa Parrocchiale - Concerto con Carlo Guandalino all’organo e musiche di Trabaci Frescobaldi, Buxtehude e Bach alle 21. NOTESTIVE 2009 - Alessandria - Piazza De Andrè - Appuntamento con il concerto intitolato “Canto d’amore corrisposto” con Le quattro chitarre, gruppo composto da Pasquale Dieni (chitarra ritmica), Carlo Ghirardato (voce solista, chitarra accompagnamento), Gino Cabona (chitarra solista) e Gianni Amore (chitarra classica, arrangiamenti). Inizio alle 21 NOTESTIVE 2009 - Alessandria Piazza Gambarina - Prima della due giorni con Tuttoapposto a Ferragosto, dedicata ai gruppi emergenti alessandrini, che nasce dall’iniziativa “Suoni: la battaglia delle band” organizzata da Radio Gold, concorso riservato alle formazioni della provincia di Alessandria che interpretano pezzi propri. Inizio alle 21. 15 AGOSTO NOTESTIVE 2009 - Alessandria Piazza Gambarina - Seconda ed ultima giornata con Tuttoapposto a Ferragosto, dedicata ai gruppi emergenti alessandrini, che nasce dall’iniziativa “Suoni: la battaglia delle band” organizzata da Radio Gold, concorso riservato alle formazioni della provincia di Alessandria che interpretano pezzi propri. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - Valle San Bartolomeo - Piazza Dossena - Concerto di musica d’ascolto con Josè Beisso, cantante che presenta un repertorio con musica d’ascolto e da ballo che spazia da George Gershwin a Gino Paoli e dalla disco music al latinoamericano, con arrangiamenti in chiave jazz o blues e rivisitazioni di evergreen. Inizio alle 21. Mercatino dell’antiquariato e dell’usato - Ovada - Centro storico - Più di 150 espositori di antiquariato di qualità animeranno per tutta la giornata con le loro bancarelle le vie e piazze del centro storico di Ovada 16 AGOSTO Torneo - Villanova M.to - piscine - Tornei Texas Hold’Em - Poker sportivo, calcio tennis e servizio ristorante. 20 AGOSTO Sagra dei salamini d’asino di Castelferro - Castelferro - Dal 13 al 20 Agosto si svolgerà la XXXIV edizione della Sagra dei salamini d’Asino. Protagonista assoluto di questa manifestazione è il prelibato e ormai famoso Salamino d’Asino. Lo stand rimarrà aperto per tutte le serate della manifestazione dalle 19 alle 23.

La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con “La leggenda di Aleramo”, spettacolo di cantastorie-leggenda medioevale sulle origini del Monferrato a cura della Compagnia Teatro del Rimbalzo. Inizio alle 21. Torneo - Villanova M.to - piscine Tornei Texas Hold’Em - Poker sportivo, calcio tennis e servizio ristorante. 26 AGOSTO AL Acustica - Alessandria Auditorium San Baudolino 27 AGOSTO La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con il laboratorio di Capoeira a cura dell’Associazione Capoeira di Alessandria. Inizio alle 16.30. 28 AGOSTO NOTESTIVE 2009 - Lobbi - Campo Sportivo - Serata con Gamma Latino in tour che he nasce da uno sviluppo naturale della trasmissione radiofonica proposta da Radio Gamma e che quotidianamente registra alti ascolti. Lo spettacolo sarà ricco e completo, con intrattenimento musicale speakerato da parte dei Dj, animato da ballerini che si esibiranno e coinvolgeranno i presenti in una sorta di “villaggio turistico in loco”. Inizio alle 21. Sagra del peperone - Frassinetto Po - Tipica sagra piemontese, caratterizzata da cene con piatti del territorio, menù: fritto misto, trippa, pasta fagioli, stufato d’asino con polenta, agnolotti il tutto accompagnato da vini locali. Serata danzante con orchestra. Sagra dell’aglio - Molino dei Torti - Parco Villa Carena - Manifestazione atta a valorizzare l’agricultura, a cura della Pro-Loco con serata enogastronomica e specialità tipiche molinesi. Serata danzante con ingresso gratuito. 8° Sagra del pesce e del Vino Monferrino - Pomaro M.to Appuntamento con l’ottava edizione della sagra. In serata si ballerà con “I Mambo”. Inizio alle 20. Ingresso libero. 29 AGOSTO Armonie in Valcerrina 2009 - Zoalengo - Chiesa S. Aurelio Concerto del duo flauto/arpa composto da Ivano Melato (flauto traverso) ed Emanuela Degli Esposti (arpa) che suoneranno brani di G.F. Handel, W.A. Mozart e M. Amorosi. Inizio alle 17.30. Piemonte in musica - Grondona - Chiesa Parrocchiale - Concerto con Gustav Auzinger all’organo e musiche di Froberger, Speth e Fischer. Inizio alle 21. Sagra del peperone - Frassinetto Po - Tipica sagra piemontese, caratterizzata da cene con piatti del territorio, menù: fritto misto, trippa, pasta fagioli, stufato d’asino con polenta, agnolotti il tutto accompagnato da vini locali. Serata danzante con orchestra.

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

Sagra dell’aglio - Molino dei Torti - Parco Villa Carena - Manifestazione atta a valorizzare l’agricultura, a cura della Pro-Loco con serata enogastronomica e specialità tipiche molinesi. Serata danzante con ingresso gratuito. 8° Sagra del pesce e del Vino Monferrino - Pomaro M.to Appuntamento con l’ottava edizione della sagra. In serata si ballerà con “I Mambo”. Inizio alle 20. Ingresso libero. 30 AGOSTO Ludwig - Bosco Marengo Complesso monumentale di Santa Croce - Festival estivo del Cantiere Musicale di Santa Croce, spettacolo teatrale-musicale sulla vita d Beethoven. Musiche di Ludwig Van Beethoven. Prezzi: intero 12 €, ridotto 10 €. Piemonte in musica - Mandrogne - Chiesa Parrocchiale - Concerto con Domenico Zipoli Ensemble, Michele Antonello: direttore e Daniele Carretta all’organo e continuo e musiche di Zipoli. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - Alessandria Piazza Marconi - “Non ci siamo mai sciolti... abbiamo solo preso una pausa”. E’ questo il titolo del concerto per i 20 anni di attività dei Western Comfort, i quali riproporranno il mondo musicale della costa californiana degli anni ‘70-’80, oltre ad originali arrangiamenti di brani tradizionali affiancati da brani di nostra composizione con voci armonizzate in evidenza. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - Alessandria - Centro Incontri Galimberti Appuntamento con la “FESTA DI FINE ESTATE per i bambini... e per i nonni”. Nel tardo pomeriggio, spettacolo dal titolo “La vanità che calamità”, a cura della Compagnia Teatrale “Gli Stregatti”. Inizio alle 17. A seguire, serata danzante con Radio BBSI dj Stefano Venneri. NOTESTIVE 2009 - Lobbi Giardino casa di riposo - Concerto dell’Orchestra Regala un sorriso, la quale propone musicoterapia con l’intenzione di portare allegria ed intrattenimento agli ospiti delle case di riposo, dove l’Orchestra (ogni anno) si esibisce in un centinaio di concerti in tutta la provincia di Alessandria. Inizio alle 16. I-Day Festival - Oasis - Milano Arena Concerti Fiera Milano Rho Torneo - Villanova M.to - piscine - Tornei Texas Hold’Em - Poker sportivo, calcio tennis e servizio ristorante. SALTINPIAZZA - Viarigi (AT) - La rassegna dell’arte di strada offre ospitalità agli artisti del settore con un programma caratterizzato da presenze di prestigio. Saltimbanchi, prestigiatori, giocolieri, funamboli, trampolieri, mangiatori di fuoco, teatranti, musicisti, narratori e cantastorie. Ingresso libero e gratuito Sagra del peperone - Frassinetto Po - Tipica sagra piemontese, con varie iniziative per le vie del borgo. Nel pomeriggio momento clou con il rovesciamento di un grosso paiolo di polenta guarnito di salsiccie. A seguire cena luculiana innaffiata da buon vino con accompagnamento musicale. Sagra dell’aglio - Molino dei Torti - Parco Villa Carena - Dal mattino mercatino ortofrutticolo, degustazioni di bruschetta e pancetta all’aglio. Pranzo e cena con specialità tipiche molinesi e serata danzante. Ingresso gratuito. 8° Sagra del pesce e del Vino Monferrino - Pomaro M.to Appuntamento con l’ottava edizione della sagra. Apertura ristorante (con self-service) dalle 20. Inoltre, in serata si ballerà con “L’orchestra Isa e Beppe”. Ingresso libero.

POST-IT

1 SETTEMBRE 60ª Sagra del Peperone Carmagnola (TO) - Continua la sagra del peperone. Dopo cena ci saranno PepperSound, concerto dei Gruppi Musicali Carmagnolesi, “Sport in Sagra” con l’esibizione di Kick Boxing e danze Occitane con il gruppo Roussinhol a partire dalle 21. Orario sagra: dalle 19 alle 24. 2 settembre La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con laboratori ed animazione. Inizio alle 16.30. 60ª Sagra del Peperone Carmagnola (TO) - Continua la sagra del peperone. Dopo cena ci saranno “Sport in Sagra” con l’esibizione di Aerobica e step ed il concerto del Progetto KHORAKHANE’ a partire dalle 21. Orario sagra: dalle 19 alle 24. The Offspring - Milano - Alcatraz 3 settembre La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con il laboratorio di Capoeira a cura dell’Associazione Capoeira di Alessandria. Inizio alle 16.30. 60ª Sagra del Peperone Carmagnola (TO) - Continua la sagra del peperone. Dopo cena, concerto di Francesco Cafiso & Dino Rubino e “Sport in Sagra” con l’esibizione di Ginnastica artistica e ritmica a partire dalle 21. Orario sagra: dalle 19 alle 24. Peaches - Milano – Magnolia Parade – Circolo Magnolia 4 settembre Piemonte in musica - Acqui Terme - Oratorio S. Antonio Concerto D’Archi dell’Orchestra Classica di Alessandria, la quale eseguirà brani di Haydn, Purcell, Handel. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - Alessandria - Piazza Mafalda di Savoia Appuntamento con “La canzone invisibile” (in collaborazione con Associazione Oltremusica), spettacolo di note e parole che consiste in un’alternanza di brani musicali e letture: si passa da pagine di Pirandello e Dostoevskij a pezzi di Ivano Fossati e Sergio Caputo, da brani di Italo Calvino e Alessandro Baricco a musiche di De Andrè, Capossela e Guccini. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - Litta Parodi - Concorso di bellezza “Un volto per il turismo” (giunto alla 24^ edizione), ideato e condotto da Paolo Paoli e con il Trio Talento, Ghia e Todarello. Le iscrizioni per le concorrenti sono libere e gratuite. La serata è organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo. Inizio alle 21.

Settembre

5 settembre Piemonte in Musica - Carpeneto - Chiesa Parrocchiale - Concerto di Paolo Forini, (clarinetto) e Roberto Bonetto (organo). Eseguiranno brani di Mozart, Pachelbel, Malcom, Donizetti. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - Alessandria Giardini Usuelli - Appuntamento con “Il clan delle vedove”, commedia brillante in due atti dell’autrice francese Ginette Beauvais Garcin che affronta con toni ironici ed arguti il delicato tema della condizione vedovile, divisa tra rimpianti e disincanti, indugi della memoria e conquiste di autonomia. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - Alessandria AVIS - Via Marengo - Serata dedicata alla musica LatinoAmericana, con animazione, scuole di ballo e balli di gruppo per tutti i donatori dell’AVIS. Inizio alle 21. La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con lo spettacolo serale “Il circo pancione” a cura di Bimbo Magia. Inizio alle 21. 60ª Sagra del Peperone Carmagnola (TO) - Continua la sagra del peperone con “Giovani generazioni alla scoperta del tesoro”, caccia al tesoro fotografica aperta a tutti, con premi speciali per i giovani tra i 15 e i 25 anni a partire dalle 16. Dopo cena, “Franco, oh Franco” con la partecipazione di Franco Neri dalle reti Rai e Mediaset a partire dalle 21. Orario sagra: dalle 16 alle 24. Modena City Ramblers - Milano Palasharp Nouvelle Vaugue - Milano Magnolia Parade 6 settembre Armonie in Valcerrina 2009 Castello di Gabiano - Concerto della Filarmonica ‘900 del Teatro Regio di Torino, con Serguei Galaktionov (violino solista) che, diretto da Raffaele Mascolo, suonerà brani di W.A. Mozart e L. Van Beethoven. Inizio alle 17. 60ª Sagra del Peperone Carmagnola (TO) - Si conclude oggi la sagra del peperone con la 1° Maratonina del Peperone, Tango Family Red Passion e “Cena Sotto le Stelle”. A seguire serata danzante con “I Souvenir” e grande spettacolo di fuochi artificiali. Orario sagra: dalle 10 alle 24. 8 settembre NOTESTIVE 2009 - Spinetta M.go - Casa di riposo - Concerto dell’Orchestra Regala un sorriso, la quale propone musicoterapia con l’intenzione di portare allegria ed intrattenimento agli ospiti delle case di riposo. Inizio alle 16.

Musica Estate 2009 - Montaldo Bormida - Parrocchia S. Michele - 17° rassegna chitarristica con il Trio di Genova D. Porfidio, A. Gambula e G. Battarino (violino, violoncello e pianoforte). Caramella musicale: Edoardo Luisono (pianoforte). Inizio alle 20.45.

La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Proseguono gli appuntamenti con laboratori ed animazione. Inizio alle 16.30.

60ª Sagra del Peperone Carmagnola (TO) - Continua la sagra del peperone. Dopo cena, grande serata danzante direttamente da Telecupole con Sonia de Castelli e orchestra e “Sport in Sagra” con l’esibizione di Viet Vo Dao, Jodo e Kendo a partire dalle 21. Orario sagra: dalle 19 alle 24.

XXXVI Rassegna Concertistica. Capolinea Casale... destinazione Europa - Casale Monferrato Sala Concerti V.Massaza - Via F.Cane - Nell’ambito di “Piemonte in Musica”, concerto degli allievi del corso di interpretazione pianistica della Prof.ssa Giovanna Buratti. Inizio alle 17.

10 settembre

La compagnia dell’estate - Alessandria Isola delle sensazioni. Proseguono gli appuntamenti con il laboratorio di Capoeira a cura dell’Associazione Capoeira di Alessandria. Inizio alle 16.30. 11 settembre NOTESTIVE 2009 - Alessandria Circolo Europa La Casetta - Via S.Giovanni Bosco - L’Orchestra di Don Miko (Pier Michele Bozzetti il suo vero nome) canterà in una serata dedicata a Telethon a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche. Inizio alle 21. Musica Estate 2009 - Castellnuovo Bormida - Ex chiesa S. Rosario - 17° rassegna chitarristica con Trio Friederich S. Premauro, M. Gatti, I. Costantino (clarinetto, viola e pianoforte). Caramella musicale: Lara Daccò (pianoforte). Autunno Gastronomico delle Valli Curone, Grue e Ossona - Monleale Enoteca Le Vinaie - Piazza IV Novembre - Primo appuntamento all’ora di cena con l’autunno gastronomico, con il seguente menù: affettato misto della Val Curone, sformato di zucca con crema di gorgonzola e noci, carpaccio di testina di vitello con salsa verde, crostone con caviale di melanzane, funghi e olive, lardo nostrano con crostini di polenta, cannelloni arrotolati su verza e fontina, gnocchi verdi al “Montebore” dell’az. “Valle Nostra”, tagliolini saltati ai funghi porcini, degustazione di formaggi con mostarda di pere dell’az. “il Folletto”, crostone caldo con insalatina, carpaccio di manzo e funghi porcini, filetto di manzo al miele di acacia dell’az. “Ammaliaapi” con finocchi saltati, dolci della casa. Costo 35 € escluso il vino. Ampia scelta di etichette dei colli tortonesi serviti anche a bicchiere. Inizio alle 20.30. Info e prenotazioni: 0131-807010. Valmadonna Western - Valmadonna - Cena con piatti tipici. A seguire seguire serata di animazione con il gruppo “Country Fefer”. Divertimenti con il toro meccanico e gonfiabili per i piccoli. Ingresso libero. Inizio alle 19.30. Batuma ‘I ris in piassa - Villanova M.to - “2° cursa dal pais ed. 2009” gara podistica per i dilettanti e professionisti. Serata danzante con Lella Blu e la sua orchestra. Inizio alle 19.30. Dinosaur Jr. - Milano - MusicDrome 12 settembre Grandi Eventi 2009 - Tortona - Piazza Duomo - Spettacolo con esibizione della scuola di ballo, musica dal vivo e cabaret d’autore con le comiche di “Zelig” Katia e Valeria. Inizio alle 21. Ingresso libero. Piemonte in musica - Ovada - Oratorio dell’Annunziata - Concerto di Josè Enrique Jarne (organo), il quale eseguirà brani di Murrada, Peraza, e Torres. Inizio alle 21. Monferrato Aperto - Varie località del Monferrato - Appuntamento con il Monferrato Casalese, il quale apre le porte ai suoi luoghi e monumenti più suggestivi Info: www.monferrato.org. Valmadonna Western - Valmadonna - Cena con piatti tipici. Inizio alle 19.30. A seguire grande concerto con Anchise Bolchi e Luca Oliveri. Durante la serata gara-torneo con il toro meccanico e gonfiabili per i piccoli.

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

Batuma ‘I ris in piassa - Villanova M.to - Gara di tiro con l’arco al laghetto S.Rocco per le scuole alle 10 con ritrovo in piazza per la “bicicletta tra le risaie” alle 14. Serata danzante con l’orchestra spettacolo di Matteo Tarantino alle 21. 13 settembre Grandi Eventi 2009 - Tortona Piazza Duomo - Sfilata di carri dal titolo “Vendemmia in diretta”. Inizio alle 15. Ingresso libero.NOTESTIVE 2009 - Cantalupo - Concorso di bellezza “Un volto per il turismo” (giunto alla 24^ edizione), ideato e condotto da Paolo Paoli e con il Trio Talento, Ghia e Todarello. Iscrizioni libere e gratuite. La serata è organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo. Inizio alle 21. NOTESTIVE 2009 - San Michele Oratorio Parrocchiale - L’Orchestra Enrico Cremon Notte italiana propone una serata di intrattenimento musicale incentrata su famosi brani italiani degli anni ’60, ’70, ’80. Inizio alle 21. Baratto - Casale M.to - Bosco della Cittadella - Iniziativa rivolta a bambini e ragazzi sino a 15 anni che, dalle 10 alle 20, potranno scambiare o regalare oggetti che non usano più. L’atto ha una grande valenza ecologista ed educativa, poichè contrappone la filosofia dell’usa e getta alla pratica della conservazione e del riso. Monferrato Aperto - Varie località del Monferrato - Appuntamento con il Monferrato Casalese, che apre le porte ai suoi luoghi e monumenti più suggestivi. Info: www.monferrato.org. La compagnia dell’estate Alessandria - Isola delle sensazioni - Si conclude il ciclo di appuntamenti con la festa di fine estate. Inizio alle 16.30. Batuma ‘I ris in piassa - Villanova M.to - “Disnà dna vota”, “taglio di battitura del riso” sulla piazza del paese, intrattenimenti vari e PANISSA per tutti. Inizio alle 12.30. Serata danzante con Chicco DeMatteo alle 21. DOC Monferrato tipico e shopping - Casale M.to - Centro storico - Torna il mercatino di prodotti di qualità organizzato dal consorzio “Casale c’è”: bancarelle, gazebo colorati, negozi aperti e manifestazioni di contorno animeranno nel corso della giornata il centro storico, nella zona compresa tra Via Roma, Via Saffi, Via Lanza, Piazza Coppo, Via Duomo e Piazza Castello. XXXI Tour Gastronomico delle valli Borbera e Spinti - Cabella Ligure - Fraz. Capanne di Cosola - Albergo Rist. Capanne - Appuntamento all’ora di pranzo con il seguente menù: aperitivo e stuzzichini della casa, culatello di Zibello (il re delle nebbie), crostini al guanciale, peperoni alla piemontese, insalata di funghi porcini locali, scrigno su vellutata di parmigiano, polentina tartufata al guanciale, tortelli di patate quarantine con fonduta di cipolla, taglierini al sugo di lepre, bocconcini di daino con polenta, fesa di vitello a limone, patate dorate al forno, gelato ai frutti di bosco caldi e caffè. Costo 33 € a persona, inclusi vini del territorio. Inizio alle 13.

Kurdistan un Paese negato di Roberto Duca

Il Kurdistan è terra di incomparabile bellezza e ricca di storia, ma tormentata da violenti scontri e divisa fra diversi Stati: Turchia, Iraq, Iran e Siria. Il “paese che non c’è” occupa un’area vasta 457 mila chilometri quadrati, che si estende dalla catena montuosa dell’Ararat, all’altipiano iranico, fino alle steppe della Mesopotamia. E’ un territorio ricco di acqua e, soprattutto, petrolio; proprio per queste risorse, oltre che per la sua posizione strategica, si trova ad essere ambito dalle potenze regionali dell’area mediorientale. Il popolo che da secoli vive in questa terra, i kurdi, è un popolo negato e privo di sovranità ed unità nazionale, seppure possa vantare cultura e tradizioni antichissime. I kurdi sono una popolazione di origine indoeuropea, calcolata intorno ai 40 milioni di abitanti e in prevalenza di fede musulmana, anche se persistono altre minoranze religiose. Nonostante l’identità comune, forte è la frammentazione linguistica: si calcolano almeno 40 diversi dialetti, anche se i più parlati sono in realtà Kurmangi e il Sorani, i due ceppi maggioritari. Forti sono state nel corso della storia, anche recente, le divisioni politiche e militari tra i kurdi, che spesso si sono combattuti in fazioni contrapposte agevolando i piani di quegli Stati e di quelle potenze che avevano interesse a spartirsene il territorio. La Turchia è attualmente lo Stato che ha maggiore interesse nel controllare il territorio kurdo, ma non si può dimenticare il terribile massacro di civili inermi sterminati con il gas nervino in Iraq nel 1988, su ordine di Saddam Hussein. La parte più grande del Kurdistan si trova in Turchia, nell’Anatolia sud-orientale, ed è abitata da 20 milioni

di kurdi. Nonostante alcune concessioni di facciata, ad essi vengono di fatto negati il riconoscimento della propria identità ed ogni specificità etnica e culturale, a partire da forti limitazioni nell’utilizzo pubblico della propria lingua. Le restrizioni si applicano a qualsiasi forma di autonomia e possibilità di sviluppo e le manifestazioni dei partiti filokurdi per la libertà e la democrazia sono state nel corso degli anni, anche recenti, represse con inaudita violenza dal Governo turco. Negli ultimi vent’anni il Kurdistan turco è stato ed è tutt’ora teatro di una guerra tra esercito e ribelli indipendentisti kurdi, che ha portato a un tragico bilancio di morte e distruzione con una stima di circa 35.000 morti e migliaia di villaggi bombardati, distrutti ed evacuati ad opera dell’esercito. I profughi interni che popolano le periferie delle grandi città turche si contano a milioni, mentre altri cercano accoglienza nelle città mediorientali ed europee. Tutto questo avviene all’interno di un Paese membro della Nato e candidato ad entrare nell’Unione Europea, un Paese con forti problemi sul versante dei diritti umani e della libertà di espressione, come hanno anche testimoniato le vicissitudini del premio Nobel Orhan Pamuk. Non è migliore la situazione negli altri Stati che si spartiscono il territorio kurdo: in Iran il regime degli Ayatollah non ha mai smesso di reprimere e massacrare i kurdi, vietando loro anche l’utilizzo della propria lingua. Stesso discorso anche per la Siria, dove la popolazione kurda non ha alcun diritto culturale e politico. L’unico Stato in cui i Kurdi sono riusciti a ottenere autonomia e un buon grado di sviluppo è oggi l’Iraq, dove i maggiori partiti kurdi

il PDK e il PUK controllano il nord del Paese, ricco di risorse petrolifere, riuscendo a garantire una relativa sicurezza rispetto ad altre regioni devastate dalla guerra civile seguita all’occupazione USA. E’ proprio l’autonomia di cui gode il Kurdistan iracheno a irritare Ankara, che vede il rischio di una forte presenza kurda ai suoi confini che dia asilo a basi dei separatisti del Pkk (si ricordi la mini-invasione dell’esercito turco in nord- Iraq, lo scorso anno). Lo scenario del Kurdistan è spesso trascurato dai grandi mezzi di informazione, che vi puntano i riflettori per lo più in concomitanza di fatti eclatanti come attentati, azioni militari o il caso Ocalan negli anni ’90, ma senza una reale comprensione delle dinamiche di quel territorio, le singole notizie di scontri a fuoco tra esercito turco e militari del Pkk rischiano di apparire all’opinione pubblica internazionale per lo più incomprensibili. A farne le spese è la società civile: le migliaia di uomini, donne e bambini che aspirano a vivere una vita normale in un paese pacificato. In Italia ci sono numerose realtà associative che operano per portare solidarietà e aiuti a una popolazione stremata da una vera e propria guerra civile. Tra queste opera l’alessandrina “Verso il Kurdistan”, che sabato 25 luglio partirà alla volta di Diyarbakir, capitale virtuale del Kurdistan iracheno, per un lungo viaggio di turismo responsabile attraverso la Turchia sud orientale che porterà gli osservatori dell’associazione ad incontrare esponenti delle organizzazioni per i diritti umani, sindacati, esponenti di partiti filokurdi e a monitorare l’andamento dei progetti di cooperazione avviati gli scorsi anni. Per maggiori informazioni si rimanda al sito dell’associazione:

Il Microaiuto

Dalla Caritas e Pastorale Sociale e del Lavoro riceviamo questo intervento che volentieri pubblichiamo. l'iniziativa ha lo scopo di fornire un aiuto economico momentaneo, con un contributo una-tantum di importo massimo di 1000 Euro, a famiglie che si trovino in situazioni di difficoltà economica per aver perso negli ultimi mesi ogni reddito e che risiedano nei comuni della Diocesi alessandrina. Per documentare la situazione di difficoltà, la famiglia richiedente è invitata a munirsi di documento ISEE (che può essere richiesto al Comune di residenza oppure ad un centro di assistenza fiscale). In pratica, la Diocesi intende erogare a famiglie in tali condizioni un aiuto in forma di “prestito” – ovviamente senza alcun tasso di interesse e senza alcuna spesa bancaria - per consentire di superare il momento di difficoltà. Il contributo viene erogato sotto forma di una carta di credito pre-pagata, di uso analogo a quelle fornite da enti vari (ad esempio, le carte postali). Ogni famiglia che riceva tale prestito deve

sentirsi obbligata a rimborsare quanto ricevuto entro due anni dal ricevimento del contributo. Chi chiede questo aiuto deve spiegare i motivi della sua richiesta nel semplice modulo di domanda. Motivi importanti sono la necessità di spese per i figli, di spese per la salute dei componenti familiari, ma anche di spese impreviste per l’abitazione. Non si deve dimenticare infatti che il contributo vuole essere un aiuto momentaneo: non vuole né può risolvere un problema così grande come la perdita di lavoro a causa della crisi economica in atto; può invece dare un breve respiro a quanti stanno attivamente cercando altri lavori. Per presentare la richiesta di contributo ci si deve rivolgere alla propria parrocchia, laddove si verrà aiutati a compilare il modulo di domanda. Ogni modulo – come è già avvenuto nelle ultime tre settimane, le prime dall’inizio del progetto – verrà inviato, a cura del parroco, alla Caritas. Ogni MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

fine mese tutte le richieste ricevute nei trenta giorni precedenti verranno vagliate dal Comitato Diocesano di valutazione, così come è avvenuto appunto ieri. Verranno accettate tutte le richieste che risulteranno coerenti con le condizioni previste per la concessione del “prestito”. Su questo punto, ogni richiedente potrà farsi dare dal proprio parroco un pieghevole che contiene tali condizioni, cioè quanto qui è stato ricordato in forma più discorsiva. Una nota conclusiva, che vuole essere un messaggio ai parroci. I dati sulla situazione attuale del mondo del lavoro indicano che sono soprattutto i giovani, in particolare se precari (con contratti co.co.co o temporanei), ad essere investiti dalla crisi. Sono quindi soprattutto le famiglie giovani ad essere i destinatari del microaiuto solidale. A loro dobbiamo un supplemento di solidarietà che si possa trasformare anche in una pur se piccola iniezione di fiducia.

Quanto ti piace a cura di Maria Grazia Caldirola incontrare, conoscere, mescolarti ?

1)Una giornata di vacanza estiva: a) Organizzi un pic-nic con gli amici b) Fai un giro in bicicletta c) Ti metti al sole, a leggere

TEST

Punteggi: b2

11)

10)

c3 c1 c1 c2 c2 c1 c2 c2 c1 c2 c1

6) Su un’isola deserta ti porti a) La crema solare b) La macchina fotografica c) L’I-Pod

12)

5) Si organizza una festa a sorpresa per un amico a) Metti a disposizione casa tua b) Prepari gli inviti c) Prepari gli stuzzichini

4) Per te la frase magica è: a ) “Stasera tutti a casa mia” b)”Complimenti, davvero un lavoro ben fatto” c) “Come ti sta bene questa pettinatura”

3) Durante una cena a casa tua due commensali cominciano a litigare a) Pensi “Che razza di maleducati, non li inviterò mai più” b) Ti metti ad ascoltare, è interessante c) Intervieni con fermezza a li fai smettere

13)

2) Secondo te per risolvere un problema bisogna a) Avere i consigli giusti b) Avere flessibilità c) Avere tenacia

7) Non puoi fare a meno di a) Il cellulare b) L’agenda c) Il bancomat 8) Hai appena messo piede in casa dopo il lavoro che squilla il telefono e ti invitano a un aperitivo a) “Grazie, ho in programma birra e TV” b) “Faccio la doccia e arrivo” c) “Ci sono anche Paolo e Margherita ?” 9) Quando hai avuto paura l’ultima volta ? a) Facendo jogging, un cagnaccio mi ha inseguito b) A un colloquio di lavoro c) In aereo 10) Ti propongono un avanzamento di carriera consistente se accetti di trasferirti per tre anni in Giappone a) “Subito !” b) “Ci devo pensare” c) “In Giappone ? Ma stiamo scherzando ?” 11) Hai vinto 5000 euro alla lotteria. Ti compri a) Un mega complesso hi-fi b) Un viaggio in Polinesia c) Un orologio di superlusso 12) Qual è il tuo animale preferito ? a) Il gatto b) Il cane c) L’elefante 13) Devi portare a cena una persona ma non hai molti soldi. Scegli a) Una pizzeria b) un ristorantino multietnico c) la trattoria toscana

Profili : Profili : da 13 a 17 - Dici sempre quello che pensi e non te ne importa molto di ascoltare quello che gli altri hanno da dire. Non ti dai granchè da fare per essere popolare e non ti sforzi di cercare compromessi tra i tuoi gusti, le tue convinzioni e quelle degli altri. Ti vai bene come sei e non sei curioso di altri stili di vita o di altri orizzonti, ti piacciono le comodità e le cose belle, meglio se di marca. Da 18 a 30 - Sei una persona indipendente ma socievole, abbastanza avventurosa, amante della compagnia ma decisa a difendere i tuoi spazi. Ti piace conoscere cose nuove ma non rinunciare del tutto alla tua identità. Non ami i colpi di testa, ma ti piacciono le situazioni conviviali e il divertimento. Da 30 a 39 - Sei una persona molto amichevole, a suo agio in mezzo alla folla, ti piace renderti utile, ascoltare, conoscere gente e situazioni nuove. Non hai paura di correre rischi, hai fiducia in te stesso e sei sicuro di cavartela alle prese con degli imprevisti . Ami l’avventura e l’esotico, non ti fanno paura gli estranei e consideri occasioni di crescita gli incontri con persone e situazioni diverse da quelle della tua vita di tutti i giorni.

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

GOLOSA

Tapas | Fingerfood | Drinks

a cura di Roberto Loddi

Storie & Sapori La cucina meticcia

Le mazzancolle flambate al ricordo di peperone verde

Ingredienti:

12 mazzancolle di Oneglia freschissime, 2 peperoni verdi messicani (Chile Poblano), g 60 di burro, un bicchierino di Cognac, sale e pepe di mulinello q.b. Preparazione: prima di tutto, lava i peperoni, asciugali e riducili a rondelle sottili. Fatto ciò, falli rosolare in un recipiente con il burro e una volta abbrustoliti, scolali in una ciotola e tienili al caldo. Terminata questa operazione, cucina a fiamma allegra i gamberoni nel condimento dei peperoni e lascia che diventino di un bel colore rosso. Solo allora, spruzzali con il sale, insaporiscili con una generosa macinata di pepe, bagnali con il Cognac e falli fiammeggiare. Arrivati a questo punto, non ti resta che comporre i piatti, ponendo tre gamberoni per piatto insieme ad alcune rondelle di peperone, quindi irrora la pietanza con il fondo di cottura bollente e porta subito in tavola.

La polenta fritta con salsa guacamole Ingredienti: per la salsa guacamole: 2 avocado maturi, il succo di un lime, 1 spicchio di aglio ridotto a crema, 2 cipollotti novelli finemente tritati, 2 pomodori cuore di bue, un ciuffo di coriandolo fresco, sale e pepe nero q.b. per la polenta: g 100 di farina di mais, g 100 di farina bianca, g 100 di acqua frizzante, un cucchiaino di lievito in polvere per pizze, olio extravergine di oliva, sale q.b. Preparazione: come prima operazione, prepara la polenta, mescolando nel mixer le due farine insieme all’acqua e il lievito, poi poni a lievitare l’impasto ottenuto in luogo tiepido e privo di correnti d’aria per mezz’ora. Intanto, taglia in due gli avocado, asportane i semi e riduci a crema morbida la polpa insieme al succo del lime. Fatto ciò, aggiungi i cipollotti, la crema d’aglio, un pizzico di sale e uno di pepe macinato al momento; unisci

anche i pomodori precedentemente spellati e la polpa ridotta a piccoli cubetti. Terminata questa operazione, frulla il tutto nel mixer quel tanto che occorre per ottenere una salsa cremosa che amalgamerai a quella di avocado; copri il ricavato con una pellicola e ponilo in frigo. Arrivati a questo punto, stendi l’impasto di polenta in sfoglie sottili (per fare prima puoi mettere un pezzo di pasta per volta fra due fogli di carta oleata), quindi con l’aiuto di un matterello spianala sottilmente e con una rotella tagliapasta, ricavane tanti triangolini, da cuocere su entrambi i lati in una padella antiaderente ben unta d'olio. Appena i triangoli di polenta saranno dorati e croccanti, scolali su dei fogli di carta assorbente da cucina a perdere l’unto in esubero, spolverali di sale e servili immediatamente insieme alla salsa guacamole tenuta da parte.

Le polpette di pollo con purea di fagioli brasiliani

Ingredienti: per le polpette: g 600 di petto di pollo, g 100 di farina bianca, un uovo, un mazzetto di prezzemolo tritato, un ciuffo di basilico, un peperoncino rosso piccante, sale q.b. per la salsa: un pezzo di burro, mezza cipolla rossa tritata, g 300 di fagioli brasiliani già lessati, g 100 di robiola di Roccaverano, un mazzetto di prezzemolo tritato, brodo, sale q.b. Preparazione: passa al tritatutto il petto di pollo e il ricavato ponilo in un capace recipiente insieme alla farina, l’uovo, il prezzemolo, il basilico spezzettato, il peperoncino tritato e una presa di sale, quindi amalgama insieme il tutto e forma delle polpette poco più grosse di una noce. Man mano che le prepari, accomodale su una teglia foderata con carta oleata, dopodiché passale in forno già caldo a 180° per un quarto d’ora circa, poi girale e lasciale ancora cuocere per dieci minuti. Intanto, in un tegame fai rosolare la cipolla con un pezzo di burro, poi unisci un mestolo di brodo di pollo bollente, e lascialo assorbire. Appena dopo, aggiungi i fagioli precedentemente passati nel cutter e lascia cuocere la preparazione per venti minuti circa, bagnando di tanto in tanto con dell’altro brodo bollente. Passato il tempo richiesto, allontana il recipiente dal fuoco e dopo cinque minuti, incorpora il formaggio, mescolando bene il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Arrivati a questo punto, disponi le polpette in un piatto di portata, di fianco versa la puerea di fagioli, decora il piatto con ciuffi di prezzemolo e porta subito in tavola.

Gli ossibuchi con chenelle di cus cus

Ingredienti:

4 ossibuchi di vitello, farina bianca, g 400 di polpa di pomodori freschi ridotta a poltiglia, 1 cipolla rossa piccola, 1 spicchio di aglio, g 100 di marsala, un mazzetto di basilico, brodo, burro, sale e pepe q.b. per il cus cus: g 500 di semola (cuscus), g 60 burro, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 bastoncino di cannella, 1 bustina di zafferano, salsa harissa, sale q.b. Preparazione: prepara un trito con l'aglio, la cipolla e una manciata di basilico, poi poni in una padella un pezzo di burro e lascia rosolare leggermente il trito di verdura. Fatto ciò, accomoda gli ossibuchi leggermente infarinati nel recipiente e falli rosolare lentamente. Spruzza la preparazione con il marsala secco e fallo evaporare; dopodiché aggiungi la polpa di pomodoro, un mestolo di brodo di manzo bollente, sale, pepe e lascia sobbollire piano, piano, fino a quando potrai affondare facilmente i rebbi di una forchetta nella carne. Solo allora gli ossibuchi saranno pronti. Servili con il cus cus che preparerai nel seguente modo: per prima cosa inumidisci il cuscus con un poco di acqua fredda, lavorandolo in punta di dita per evitare che si formino grumi, poi mettilo nell'elemento superiore della cuscussiera (il colino), sfarinalo leggermente con le dita in modo risulti soffice, delicato e con i grani separati, quindi fallo cuocere nel vapore del brodo di manzo, (nel quale avrai aggiunto una stecca di cannella) per circa mezz’ora a recipiente scoperto. Passato questo tempo, trasferisci il cuscus in una capace terrina, spruzzalo con acqua fredda aromatizzata con una presa di zafferano, unisci il prezzemolo tritato e mescola il tutto con il cucchiaio di legno per rompere eventuali grumi e separare i grani. Regola ora il sapore di sale, rimettilo nella cuscussiera e prosegui la cottura a vapore per un'altra mezz’ora. Arrivati a questo punto, versa il cus cus in un grande piatto di servizio di terracotta, aggiungi il burro ed amalgamalo insieme, poi con l’aiuto di due cucchiai, forma delle chenelle e man mano che le prepari disponile nei piatti di servizio. Completa con gli ossibuchi tenuti al caldo e irrora la pietanza con un filo di brodo bollente filtrato nel quale avrai stemperato della salsa harissa in modo da rendere l’intingolo cremoso e piccante.

Ristorante Torino da Michele e Andrea

Vi è mai capitato di stare seduti attorno ad un tavolo e di notare che musica e cibo, parlino il linguaggio della cordialità, dell’amicizia, del piacere della mescolanza? Ebbene si, questa contaminazione esiste davvero e non solo nella musica, ma soprattutto nel cibo. La cucina italiana, quindi non può più essere riunita in un codice univoco come una denominazione di origine. Almeno non completamente. Detto questo, ci sono poche cose che danno un significato ad un popolo più della sua cultura culinaria, il cibo non è solo profumi e sapori, ma anche esteriorità, legame penetrante con la propria comunità. Oggi tutto il mondo è paese, perciò chi si trasferisce in un altro Paese è obbligato a cambiare lingua, usi e costumi, ma tende spesso a mantenere qualcosa delle usanze, dei costumi e della cucina originaria. Ci sono storie e fatti che durano da millenni, storie di dominazioni, storie di popoli che si sono incontrati lungo il Mediterraneo, e talvolta scontrati con le culture autoctone. Esistono migliaia di combinazioni per preparare una ricetta, ma la stessa può variare da zona a zona, basta poca distanza da un paese all’altro per trovare un diverso modo di vedere le cose, un gusto differente, un pizzico in più o in meno di qualche ingrediente. Una cucina composta di elementi variegati, contaminata, come poche altre al mondo. Noi italiani, innamorati della nostra cultura, ma sempre pronti a difendere le tradizioni che da millenni non hanno conosciuto pace. Dai greci in poi abbiamo costruito la stessa identità non solo come concordanza culturale geografica, ma spesso mescolati a tantissime migrazioni che da qui sono passate e che qualcosa di loro hanno lasciato anche a noi. Insomma, una terra che ci lascia in eredità una cultura culinaria contaminata come forse nessun'altra.

UNIONE RISTORANTI DEL BUON RICORDO Locale informato A.I.C Su prenotazione per intolleranze alimentari Proponiamo vini ed alimenti biologici Cucina di territorio e mediterranea www.bioristorantetorino.it Chiuso il lunedì Michele & Andrea augurano buone vacanze e vi informano che il ristorante riaprirà il

14 agosto

A disposizione per comunioni – cresime – nozze – catering - eventi ecc. Via Vochieri 108 – 15100 Alessandria – Tel/fax 0131 55752 – E-mail: bioristorino@tiscali.it

Mondadori 20 euro Guanda 0000 euro

Canto a tre voci, più l’introduzione di J.K.Rowling, per Edimburgo, fonte di ispirazione per i racconti di tre grandi scrittori che lì sono

Adelphi euro 19,50

Quando uscì nel 1955, questo libro vendette in poche settimane due milioni di copie e rese famoso in tutti gli Usa il personaggio di Zia Mame, la più eccentrica,

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L’ultimo romanzo di Ann Tyler, una scrittrice meravigliosa e meno conosciuta di quanto meriterebbe, con una capacità straordinaria di raccontare storie delicate di persone estremamente comuni ma

Rizzoli 0000 euro

Walter Siti ha visitato il paese della ricchezza spudorata, degli alberghi a sette stelle, dello stralusso e dello shopping sfrenato proprio nel momento in cui la crisi finanziaria cominciava

Einaudi 20 euro

Le avventure di una carovana reale multietnica, variopinta, chiassosa e litigiosa che attraversa l’Europa del ‘500, da Lisbona a Vienna, passando per la Spagna e per l’Italia, per recapitare

“IRLANDESE AL 57%” di Roddy Doyle

Guanda 15 euro

L’autore dei “Commitmens” torna con un delizioso libro di racconti che ci mostrano un’Irlanda profondamente cambiata. Gli irlandesi non sono più “I neri d’Europa”, ma si trovano a vivere

Ponte alle grazie 00000 euro

Dopo “Vagabonding” un altro resoconto delle avventure di viaggio del Kerouac dei nostri giorni. Ci porta in Thailandia, nel deserto

Einaudi 18,50 euro

Spassoso, originale, esplosivo, scritto con la facilità di linguaggio tipica dei migliori narratori americani, zeppo di note divertenti e “politically correct” (meravigliosa quella a pag. 27 sull’unico vero miracolo di Pio XII), è stato per

“VEDI DI NON MORIRE” di Josh Bazell

“IL VIAGGIO DELL'ELEFANTE” di Josè Saramago

“IL CANTO DEL DIAVOLO” di Walter Siti

“LA BUSSOLA DI NOÉ” di Anne Tyler

“ZIA MAME” di Patrick Dennis

"STORIE DI UNA CITTA’" di Mc Call Smith, Rankin Welsh

“L’ INCANTATRICE DI FIRENZE” di Salomon Rushdie

Con l’ultimo romanzo dello scrittore anglo-indiano possiamo viaggiare nello spazio e nel tempo. Siamo in pieno Rinascimento quando alla corte del potente re Mogul Akbar detto il Grande giunge un fiorentino biondo che si presenta

“MARCO POLO NON CI É MAI STATO” di Rolf Potts

books di Maria Grazia Caldirola

come figlio di una misteriosa principessa indiana che alla corte medicea ha fatto innamorare più di un gentiluomo.Una meravigliosa favola abitata da personaggi storicamente esistiti e ambientata in un’epoca particolarmente

affascinante e accuratamente documentata che ci porta dall’India alla Firenze del Rinascimento, ci fa incontrare Nicolò Machiavelli e Ludovico Ariosto, e mette a confronto due grandi civiltà che si rispecchiano l’una nell’altra.

nati e vivono. Tre storie, tre punti di vista, tre diversi modi di amare una città architettonicamente meravigliosa e vivacissima dal

punto di vista culturale, ma abitata da un’umanità complessa cui non mancano i lati oscuri.

vitale e divertente tutrice che possa capitare ad un ragazzino di undici anni precocemente orfano nell’America degli anni ‘20. Ristampato da Adelphi ai giorni

nostri il libro dimostra di non avere perso un grammo della freschezza, dello humor e del garbo che ne avevano fatto un best-seller.

in grado di cambiare le loro vite attraverso la presa di coscienza del loro rapporto con gli altri. C’è sempre nei suoi romanzi un incontro che dà una svolta: qui il protagonista, pensionato, ormai

rassegnato ad una esistenza di quieta solitudine, si imbatte in una donna che lo conduce per mano a riscoprire l’intensità dei sentimenti e il variopinto caos della vita familiare.

a mettere in crisi questa parodia del Paradiso.Ma all’ombra dei grattacieli firmati ha trovato anche povertà, ingiustizia, sfruttamento. Ha incontrato gli emigrati privi di sicurezza e di protezione

sindacale, i beduini costretti al suicidio culturale, i riciclatori di denaro sporco e gli affaristi dell’occidente. Un viaggio solitario ed amaro.

all’arciduca d’Austria Massimiliano l’ingombrante, esotico regalo di suo cugino il re del Portogallo: un elefante indiano. Saramago ci racconta con leggerezza l’epica impresa, mescolando cronaca

e leggenda e facendo del suo protagonista a quattro zampe una creatura saggia e paziente capace quanto e più degli uomini di dare un senso al proprio destino.

in un paese che si è diventato più ricco e che ha quindi attirato emigranti da ogni parte del mondo. Metafora della difficile ma entusiasmante convivenza l’avventura dei “Deportees”,

band multietnica messa insieme dal già caro al nostro cuore Jimmy Rabbitte, con un annuncio che precisa “Astenersi bianchi irlandesi”.

libico, in India, intrecciando improbabili avventure alla descrizione dei più meravigliosi angoli del mondo.

Una lettura per vagabondi, pantofolai e non, e per aspiranti travelwriters.

me la sorpresa più felice del 2009. A metà tra il sicario filosofo di “Pulp Fiction” e il dottor House, il protagonista azzecca diagnosi, fa fuori cattivi, si difende da mafiosi traditi, combatte con gli squali e nel fantasmagorico finale

si procura un’arma in un modo assolutamente improbabile che non vi svelerò, mescolando il resoconto di interventi chirurgici a scazzottate affrontate con lo stesso sublime disprezzo per le regole.

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

Scuola Edile I primi 40 anni

Il 26 giugno è stato festeggiato alla Scuola Edile di Alessandria il 40° anniversario della fondazione dell’Ente Scuola Edile di Alessandria. L’attività formativa della scuola si è concretizzata alcuni anni dopo; nel 1979 infatti è stato organizzato il primo corso per Assistenti Edili e nello stesso periodo è nato il progetto per la realizzazione della sede della attuale struttura scolastica nella zona artigianale D3 di Alessandria presentata ufficialmente nel 1982 con il primo corso per Muratori Carpentieri Ferraioli. Nel maggio 1983 alla Scuola avviene una “seconda” inaugurazione che coincide con la visita del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Da allora alla Scuola Edile si sono organizzati una molteplicità di corsi diversi per durata, destinatari e professionalità, tutti con l’obiettivo di preparare addetti all’edilizia qualificati e andare incontro alle esigenze delle migliaia di imprese della nostra Provincia. Ai corsi iniziali per muratori, carpentieri e ferraioli si sono aggiunti nel corso degli anni i corsi per occupati e titolari di impresa fino ad arrivare ai corsi più recenti come ad esempio rimozione e smaltimento amianto, montaggio ponteggi, RLS, RSPP, tecnico di impresa, tecnico decorazione e stucchi, operatore macchine movimento terra; nell’ultimo anno infine sono stati realizzati corsi specifici sulle tematiche ambientali

e delle energie rinnovabili quali tecnico di efficienza energetica, tecniche di costruzione bioclimatica e tecniche di posa pannelli solari e fotovoltaico. E dopo una sintetica rassegna delle attività passate un breve cenno al futuro: il futuro della Scuola Edile si chiama Sistema Edile della Provincia di Alessandria, un unico Ente per la gestione dei tre enti paritetici che lo compongono ovvero Scuola Edile (formazione professionale), Cassa Edile (regolarità contributiva), Comitato Paritetico Territoriale (sicurezza nei cantieri). Il futuro si chiama Palazzo dell’Edilizia, un unico centro, firmato dall’architetto americano Daniel Libeskind e i cui lavori prenderanno il via nei primi mesi del 2010, che raggrupperà al suo interno i tre enti. Il futuro ancora più vicino si chiama progettazione e organizzazione dei nuovi corsi per l’anno formativo 2009/2010 con l’obiettivo, come sempre, di fare incontrare la domanda e l’offerta di lavoro tra le Imprese Edili della Provincia di Alessandria ed i giovani e gli adulti in cerca di occupazione. Si tratta di corsi che verranno a breve presentati alla Provincia di Alessandria per ottenere il finanziamento da parte del Fondo Sociale Europeo, i cui destinatari sono giovani e adulti disoccupati o occupati, in possesso di licenza media, qualificati o diplomati.

DENOMINAZIONE CORSO

DURATA

Tecnico efficienza energetica e fonti rinnovabili

600 ore

Tecnico decorazione e stucchi

1000 ore

Caposquadra in tecniche edili sostenibili

600 ore

Operaio edile polivalente

1200 ore

Tecniche di posa muratura

163 ore

Tecniche di carpenteria opere in cemento armato

143 ore

Tecniche delle malte e calcestruzzi

83 ore

Tecniche di posa intonaci e finiture

83 ore

Tecniche di rilievo e tracciamento

79 ore

Tecniche delle opere provvisionali e dei ponteggi

79 ore

Addetto amianto

36 ore

Responsabile tecnico amianto

58 ore

Coordinatore per la sicurezza

124 ore

Operatore macchine complesse

40 ore

E’ stato inoltre presentato alla Provincia di Alessandria, per l’approvazione ed il parziale finanziamento, l’elenco dei corsi di formazione continua individuale per lavoratori dipendenti; l’elenco è specificato nell’inserto pubblicitario a fondo pagina.

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

L'allenamento del golfista

Molti non lo sanno, ma il golf con oltre 50 milioni di giocatori è forse lo sport più diffuso al mondo. Probabilmente perché, a differenza di molte altre attività, può essere praticato indistintamente da uomini e donne, da bambini, adulti e anziani. Per alcuni si tratta effettivamente di una disciplina sportiva, per altri è un divertimento, per altri ancora un raffinato passatempo per non dire una sorta di piacevole e salutare dipendenza. Per alcuni è addirittura uno stile di vita! Quando vediamo i grandi personaggi di questo sport -Tiger Woods su tutti- eseguire con estrema facilità colpi fantastici, ci viene da pensare che questo sia un gioco semplice, che non comporta sforzo alcuno. In realtà non riusciamo a capire quanto lavoro si nasconda dietro le performances di questi grandi campioni. Giocare a golf significa quindi essere capaci di eseguire gesti tecnici di grande precisione che richiedono forza, flessibilità, coordinazione e concentrazione per colpire la palla con l’obiettivo di “metterla in buca”. La programmazione individuale dell’allenamento dovrebbe esser tale da garantire lo sviluppo armonico di tutte le principali qualità fisiche: dalla resistenza alla forza, dalla velocità d’esecuzione del gesto alla flessibilità. La resistenza non è la qualità fisica prevalente nel gioco del golf, anche se migliorare la capacità di sostenere uno sforzo prolungato risulta importante per costruire la base su cui incrementare le altre qualità. La preparazione dovrebbe prevedere un armonico sviluppo di tutta la muscolatura, anche se un lavoro

troppo incentrato su forza e ipertrofia potrebbe risultare controproducente: lo sviluppo di grandi masse muscolari, soprattutto nella “parte alta” del corpo, può andare a discapito dell’efficacia del gesto, della flessibilità e della sensibilità nelle rotazioni. I muscoli addominali, soprattutto gli obliqui, sono fondamentali per generare le torsioni del busto. Per quel che concerne le braccia, il tricipite e la muscolatura dell’avambraccio sono decisivi nell’assicurare solidità e controllo nel colpire la palla. Trapezio, romboidi e deltoidi sono attivi nel gesto di portare il bastone (o mazza) verso l’alto. Per ottenere uno swing efficace, gli arti inferiori dovranno essere mantenuti tonici e gastrocnemio, soleo (muscoli di quello che comunemente viene definito “polpaccio”) quadricipite e muscoli posteriori della coscia vanno dunque tonificati e potenziati. Importanti, non solo nella parte inferiore del corpo, i muscoli intrarotatori ed extrarotatori, indispensabili nella stabilità del colpo e della posizione. La flessibilità è sicuramente la qualità più importante per un giocatore di golf (fonte: Bagnoli G., “Golf”, ed. Giunti, 2006): la natura asimmetrica del gioco e la ripetitività del gesto rischiano col tempo di usurare tendini, articolazioni e muscolatura. Per questo il mantenimento del tono muscolare e di una buona flessibilità può prevenire eventuali fenomeni di usura. La flessibilità è una qualità che può essere migliorata con un programma costante di allenamento, anche in maniera significativa ed in tempi relativamente brevi.

MOVÍDAlife MOVÍDAlife - n°- 13 n°-10Lug-ago - Apr Ø9Ø9

La regolare pratica di esercizi di stretching e di mobilità articolare oltre a prevenire gli infortuni- può agevolare un incremento della performance, grazie soprattutto a maggiori ampiezza e fluidità del gesto atletico. Nei giovani, in particolare nei bambini, la preparazione atletica sarà incentrata sul lavoro di base, generale, con un occhio di riguardo per le capacità coordinative, abilità che si sviluppano dai 4 agli 11 anni d’età; negli anziani invece ci si concentrerà sulla ricerca di una maggiore flessibilità, proprio per evitare traumi e fastidiose contratture, eventi sempre più frequenti con l’incedere del tempo. In ogni caso anche un giocatore dilettante dovrebbe dedicare al miglioramento della condizione fisica almeno tre o quattro giorni alla settimana, attraverso l’utilizzo di pesi liberi ed elastici a discapito delle macchine da palestra, spesso troppo vincolanti per le articolazioni, ricordandosi sempre di effettuare un buon riscaldamento prime di iniziare a giocare ed a praticare.

A cura di Michela e Fabio Grossi, Personal Trainers certificati ISSA CFT1 Esperti in rivalutazione della forma fisica, stile alimentare, fitness posturale. SALUTE IN MOVIMENTO Via Dante 2/9 - Genova Tel. 0106801234 - 3491574074 info@saluteinmovimento.com

Remo Lanzoni

art

L' uomo che scorre di Francesca Liotta

Non siamo in grado di stabilire quanto sia vera la credenza dell’antica Roma del nomen omen, secondo la quale il nome di battesimo è un presagio della vita, delle azioni della persona che lo porta – nomina sunt consequentia rerum – ma sicuramente possiamo trovare tale credenza affascinante. Nel caso dell’artista alessandrino Remo Lanzoni, scomparso prematuramente la primavera scorsa, il nomen omen si fa commovente. Remo: prima dal greco (scorrere), poi dal latino remus (remo). La sua vita: scorsa lentamente per poi terminare troppo in fretta. La sua arte: l’uomo e il rapporto con il tempo, un tempo sovente malvagio, ma da preservare comunque. La poetica di Remo Lanzoni si può riassumere nella centralità della figura umana affidata al disegno e comunque sempre alla figurazione – in cui si concretizza il rifiuto dell’autore per la ricerca astratta – e il “sentimento del tempo” consegnato agli oggetti di uso quotidiano portatori di memoria. Oggetti in uso nelle campagne, oggetti di vecchie rimesse, oggetti trovati in soffitta o avendovi inciampato in solitarie passeggiate alla periferia di Borgoratto dove l’artista viveva…e poi ricreati per salvare un’azione, un simbolo, un’emozione. Tra questi oggetti ci sono state anche le conchiglie dei nostri fiumi alle cui rive Remo si recava, ancora in ossequio allo scorrere, alla profezia del suo nome. L’uomo che si confrontava con il tempo, che voleva in qualche modo regolarlo in maniera anti-romantica prevalendo sulla natura, ma che nel raccontare questo rapporto ne rimaneva romanticamente sconfitto e risultava romanticamente solo: restava di lui un’allegoria, un fantasma (la serie dei “parlasolo”). In questo, il colore abbandonato dopo l’uso in fedeli rappresentazioni di frutti di antichi eden della

nostre terre, l’impiego invece del carboncino e delle matite sfumate, lo aiutava. Storie di contaminazioni con gli oggetti, ancora dunque con il tempo. La chiesa medievale di San Francesco di Cassine: tempio di arte contemporanea dal 2000, dalla prima mostra (quella di Alice Ghiani) nell’ambito del Festival Interculturale Etnomosaico, ideato e portato avanti fino ad oggi (eccetto la scorsa estate) ogni primo fine-settimana di agosto di ogni anno da Giorgio Abonante, Filippo Boatti e Claudio Pretta di Tempi Moderni, nonché da molti altri attivisti di Alessandria e Cassine della medesima associazione. Anche questa una storia di contaminazione tra opere dei nostri giorni ed un contenitore antico. Remo vi espose – con Pietro Perrera – nel 2006. Ora vi fa ritorno, più che solo, ma con tutti noi, per le serate previste di Etnomosaico 2009, il 1° ed il 2 agosto, con una scelta di lavori curata da Mario Mantelli, l’architetto, intellettuale alessandrino grande amico suo. Lo celebrano gli organizzatori, la famiglia (Angela con i figli Florian e Giano), tutti gli amici di Progetto Firpo – oltre a Mario Mantelli – tutti gli artisti con cui ha condiviso anche altre esperienze espositive quali la Galleria Gamondio di Castellazzo Bormida o la collettiva d’arte contemporanea del Castello di Piovera e, naturalmente, lo stesso Etnomosaico: Maurizio Barbieri, Vito Boggeri, Narciso Bonomi, Flavio Fracasso, Davide Minetti, Pietro Perrera, il gruppo dei Labrador (Davide Minetti, Andrea Moroni, Massimo Orsi, Gianluca Verzetti), la sottoscritta. Ora ciò che era vecchio (le suggestive testiere dei letti dei nostri nonni) e/o veniva reinventato come vecchio (le sue famose cornici ottenute con i cartoni sovrapposti e anneriti), non ha più età e può scorrere per sempre. Hippye ed idealista – per molti un po’ strano, come si suol dire – davvero a

me è sempre parso che Remo non avesse età e che si spostasse silenzioso dappertutto senza mai viaggiare troppo lontano. Me lo ricordo sul sagrato di San Francesco di Cassine ad ogni Etnomosaico. Mi diceva sempre delle cose molto belle. Stavamo seduti sui gradini della chiesa.

Ristrutturato il Museo Etnografico I lavori di ristrutturazione dell’ingresso del Museo Etnografico, si stanno ultimando grazie all’impegno dei volontari e al contributo assicurato dalla Fondazione della CRAl. Si è tenuto conto del fatto che un ingresso è un vero e proprio biglietto da visita di un museo; sintetizza il senso e la storia della “Gambarina”. Una storia antica e importante per la città. L’area sulla quale sorge è donata alla municipalità in periodo rinascimentale dalla Famiglia Gambarini. "Di certo nel ‘700 è caserma di cavalleria e verso la metà dello stesso secolo, l’arch. Caselli provvede a ristrutturazioni e a pilastrate “di spina”. I bei pilastri ottagonali di pietra sono sicuramente romanici. Da dove provengono? Da qualche altro antico edificio alessandrino andato perduto? Di certo dice la direttrice Elena Garnieri - siamo di fronte a un’architettura “spolium”affascinante e misteriosa. Nel “sentire” degli alessandrini la Gambarina è sempre stata una caserma, ma con il lento volvere dei tempi sta sempre più diventando un museo, luogo di cultura e un centro di incontro e confronto per tutti. Questa polivalenza storica deve balzare all’occhio del visitatore di primo MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

acchito. Di fronte e a fianco del bel cannone napoleonico, già presente in loco da qualche mese, sono stati realizzati arredi assolutamente moderni ed essenziali che non sopraffanno gli oggetti esposti, ma celano impianti e sono utilizzabili in quanto armadi e contenitori e in particolare, diventano naturale supporto per sagome disegnate e dipinte che andiamo preparando. Soldati, ex soldati, che ritornano a essere contadini in un ciclo di vita e di tempi continuo e mutevole. Sistemeremo oggetti, uniformi, cose varie, inquadrate in pannelli fondali e teche, in un insieme che si proponeva essere funzionale ed essenziale. Pensiamo di esserci riusciti. Un ingresso degno di un luogo che ospita sempre più visitatori e che diventa un crocevia degli interessi culturali degli alessandrini. Le sagome in grandezza naturale che disegneremo e dipingeremo, saranno eseguite su materiale a definirsi, plastificato ed applicato in verticale in un movimento avvolgente il visitatore. Calibrando le minime differenze di statura delle figure, contiamo anche di creare un effetto prospettico."

Il Racconto di Marco Vallesi

L'Amico peloso Lo trovò accoccolato in una fessura del muro. Assomigliava ad una pallina marrone. Pelosa. Nel vedere un ragno di così grosse dimensioni, che gli ricordava quelle immagini dei libri sugli insetti più pericolosi, Veronica spalancò gli occhi dalla paura e per un attimo rimase senza fiato. Il primo pensiero fu quello di gridare, di chiedere aiuto a suo padre e di far schiacciare quell'intruso da una mano più esperta e coraggiosa. Ma fu solo la tentazione del primo momento, poi la piccola Veronica capì che non poteva fare nulla di tutto ciò. La voce che gli mancava per gridare non dipendeva tanto dalla paura di quell'incontro, quanto piuttosto per il piangere di qualche minuto prima, per le botte che aveva preso da suo padre, per l'umiliazione delle punizioni che arrivavano tutti i giorni, sempre, puntuali, rigorose, severe e dolorose. Per questo non aveva più voce per gridare e l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento era proprio suo padre. Anzi se avesse potuto scegliere se vedere schiacciare il ragno o il marito di sua madre, avrebbe proprio scelto quest'ultimo. Lo spavento svanì con la stessa velocità con cui si era fatto strada nel suo animo e, al pensiero di suo padre, provò una immediata simpatia per quel nuovo inquilino che si era installato nella sua stanza, così,

spontaneamente, senza chiedere il permesso a nessuno. Veronica si avvicinò alla fessura e lo guardò con maggiore attenzione. Il grosso ragno peloso quasi si specchiò negli occhi azzurri della bimba e sembrò cogliere quel reciproco senso di solidarietà che si poteva creare tra di loro. Anche lui fece capolino fuori dal nascondiglio, si rilasciò sulle otto zampette altrettanto pelose e irte e si fermò sulla liscia parete della stanza. E così, da allora tutte le sere. Veronica trovava sollievo in quel suo piccolo amico, l'unico che aveva in casa, l'unico che restava lì ad ascoltarla nelle sue confessioni, ricche di parole, di desideri e di fantasie. Ognuno al proprio posto, senza sfiorarsi, però sentendo la reciproca presenza. Proprio il contrario di quello che succedeva tra Veronica e suo padre che non l'ascoltava mai, ma che non perdeva l'occasione di colpirla per ogni sciocchezza, per ogni minima richiesta. E nonostante suo padre continuasse con la sua opera di violenza ed umiliazione, da quando era arrivato questo esserino brutto e peloso, Veronica aveva smesso di piangere e di gridare, sapendo che rientrando nella sua cameretta poteva far conto sul calore di quella vicinanza, sulla presenza di un amico. Ma solo fino a quella sera. Quando suo la padre la colpì con particolare brutalità e Veronica non poté fare a meno

MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

di urlare tutta la sua rabbia e disperazione, senza trattenere le lacrime e la voce. Forse era proprio il desiderio di suo padre che lei non le trattenesse, così aveva l'occasione di colpire sempre più forte, di infierire sul suo corpicino e di godere di quella situazione di fronte ad una moglie che taceva ogni volta. Quando ebbe termine il feroce rituale, Veronica rientrò nella sua stanza, si buttò singhiozzando sul letto e portò lo sguardo verso la fessura nel muro. Ma non trovò traccia del suo amico peloso. Anche questa volta rimase con il fiato sospeso. Si portò a sedere, si guardò intorno con gli occhi spalancati e un leggero tremore alle ginocchia. Poi sorrise. Lo vide arrivare dalla porta d'entrata e correva velocemente sulle piastrelle lucide mentre prendeva la direzione della sua piccola abitazione. Si guardarono in silenzio e nel silenzio. Fu un vero istante di intimità. Poi un grido, e un improvviso tramestio che nel giro di qualche minuto si trasformò in vera e propria agitazione. Veronica aprì appena la porta e vide suo padre nel corridoio steso a terra con il volto contratto da una smorfia di dolore, e sua madre con la cornetta del telefono in mano e con la voce spezzata da un singhiozzo "... venga subito dottore ... un infarto credo ..."

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Cooperativa agricola sede Costa Vescovato cerca n. 1 macellaio/salumiere rif. 4535. Requisiti richiesti: età: 20/30 anni, patente B – auto munito. E' richiesta una precedente esperienza, anche minima, nella stessa mansione. Condizioni contrattuali: contratto di lavoro a tempo determinato, 12 mesi, part-time. Orario di lavoro: 8,0012,00 e 14,00-18,00 Prospettiva di trasformazione del contratto a tempo indeterminato. Tel. 0131 861402 Azienda grande distribuzione sede Casalnoceto cerca n. 1 addetto/a gestione del personale in tirocinio rif. 4634. Requisiti richiesti: età: minima 18 anni, patente B . auto munito, diploma di scuola media superiore, buona conoscenza informatica: word, excel, internet. Condizioni contrattuali: inserimento lavorativo tramite tirocinio. Tel. 0131 861402 Azienda di panificazione sede Sale cerca n. 1 addetto/a alla produzione e al confezionamento rif. 4773. Requisiti richiesti: età: minima 18 anni, patente B – auto munito Condizioni contrattuali: contratto a tempo determinato, 4/6 mesi, full-time. Tel. 0131 861402 Azienda commercio sede Tortona cerca n. 1 apprendista geometra rif. 4792. Requisiti richiesti: età: 18/29 anni, patente B – auto munito, diploma di geometra, conoscenza word, excel, posta elettronica, autocad. Condizioni contrattuali: contratto di apprendistato, full-time. Tel. 0131 861402 Azienda di servizi bancari sede Tortona cerca n. 1 consulente finanziario rif. 4923. Requisiti richiesti: età: 25/45 anni, patente B – auto munito, diploma di scuola superiore. Condizioni contrattuali: lavoro autonomo. E' richiesta l'apertura della partita iva. Tel. 0131 861402 Società cooperativa sede Carezzano cerca n. 1 autista patente c rif. 5042. Requisiti richiesti: patente C – auto munito. E' richiesta una precedente esperienza nella stessa mansione e disponibilità a svolgere eventuali lavori agricoli. Condizioni contrattuali: contratto a progetto, part-time. Tel. 0131 861402

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MOVÍDAlife - n°13 - Lug-ago Ø9

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