# 5 Novembre Ø8
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Dalla parte dei prof E’ scoppiato un '68 6 mesi in Afghanistan 30 anni di teatro La protezione civile “tra due fiumi”
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MOVÍDAlife - # 5 NOV Ø8
SOMMARIO # 5 Novembre Ø8 DIRETTORE RESPONSABILE: Enzo Macrì ART DIRECTOR Fabio Falleti IN REDAZIONE: Piero Archenti Danilo Arona Barbara Balbiano Bruno Barba Ilaria Barbisan Emiliano Bottacco Maria Grazia Caldirola Diego Cestino Flavio Gemma Francesca Liotta Andrea Livraghi Roberto Loddi Sara Macrì Angelo Marenzana Franca Nebbia Ahmed Osman Lavina Piacentini Elena Laura Pozzi HANNO COLLABORATO: Fabio Grossi Michela Verardo Simonetta Albertelli PROGETTO GRAFICO: Salvatore Zagari Eventicomunicazione s.r.l. STAMPA Tipolito Viscardi EDIZIONE & PUBBLICITÀ: Promomedia s.u.r.l. Via Trotti, 58 15100 Alessandria Tel / fax segret. 24h 0131 43201 Email: redazione@movidalife.it REGISTRATO TRIBUNALE DI ALESSANDRIA N. 616 – 20/05/2008
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Arriva l’onda
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Post-it Gli appuntamenti del mese
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Leonardo, 8 borse di studio per l’Europa
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La protezione civile “tra due fiumi”
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MovidArt Paolo Lenti
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Caso aperto caso chiuso Il V capitolo
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Annunci economici
Perchè andarci Dalla parte dei prof Scuole alternative perchè no? E’ scoppiato un '68 Le cronache dell’asino volante 1978, un anno in pillole I sei mesi in Afghanistan di Maurizio Mortara 30 anni di teatro
Movida Golosa Progetto giovani
Scalda il tuo inverno Movida sonora Lo spettro sotto il letto Ti offro un caffè Felici... col fitness trainer
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MOVÍDAlife - # 5 NOV Ø8
EDITORIALE
The times they are a’changin dicevamo su queste pagine nel numero di settembre e i tempi stanno cambiando davvero se negli Stati Uniti, a grande maggioranza viene eletto un Presidente di colore. Un Paese nel quale solo pochi decenni fa un Presidente faceva intervenire la guardia nazionale per permettere ai ragazzi neri di entrare nelle scuole frequentare dai bianchi. Un Paese nel quale i sogni di uomini coraggiosi venivano spezzati dalla violenza più cieca. Pochi decenni, eppure quanta strada è stata fatta. Jesse Jackson, l’attivista nero dei diritti civili che piangeva mescolato tra la folla è stata una delle immagini più toccanti e più significative della festa per la vittoria di Obama trasmessa da tutte le reti TV del mondo. Nel nostro piccolo, i tempi stanno (forse) cambiando anche in Italia. Su questo numero parliamo soprattutto di studenti e della loro protesta. Non è un fuoco di paglia, sostengono con forza i ragazzi e non ha colore. Dopo le numerose manifestazioni che hanno visto una grandissima partecipazione in tutte le città italiane, dopo le assemblee e le occupazioni, dopo le lezioni in piazza e le proteste, non c’è più alcun dubbio: l’onda si è mossa e non sarà facile fermarla. Qualcuno ironizza dicendo che il ministro Gelmini ha fatto il miracolo: gli studenti assieme agli insegnanti, i presidi e i rettori assieme ai genitori, tutti uniti contro i tagli all’istruzione. Non era mai successo che tutte le componenti della scuola fossero così d’accordo. Perfino dall’estero giungono notizie di adesioni alla protesta. A Madrid i ragazzi italiani in Erasmus hanno dato vita a un movimento studentesco (Gruppo Studenti Italiani a Madrid) che solidarizza con chi protesta in Italia. In un documento consegnato all’Ambasciatore si dice: “La conoscenza non può essere un mercato. Non possiamo accettare che siano Coca-Cola, Banca Intesa o Bauer a decidere quello che possiamo studiare. Vogliamo studiare, vogliamo conoscere e vogliamo che in futuro tutti possano continuare a farlo. E l’unico modo è incentivare e promuovere l’Università e la ricerca pubblica.” E’ solo l’inizio, dicono in molti, di una battaglia contro un modello scolastico fatto di slogan e colpi ad effetto con il ritorno dei grembiulini e del maestro unico, con il voto di condotta come deterrente per i “bulli” e come forma di “rispetto obbligatorio” verso l’istituzione scolastica nel suo complesso. Ma la scuola che si intravede è una scuola che sa di antico, una scuola fatta di tagli, con 8 miliardi di euro in meno nel bilancio dell’istruzione pubblica. “Noi la vostra crisi non la paghiamo”, é lo slogan più ricorrente nelle manifestazioni studentesche che attraversano l’Italia intera. Scuole e facoltà occupate, lezioni in strada o sulle piazze, cortei, striscioni. Qualche momento di tensione, per fortuna circoscritto, qualche prevedibile provocazione, per fortuna rintuzzata tutto sommato senza troppi danni. Gli scenari di guerriglia evocati in un primo tempo, per fortuna sono lontani, così come è lontano il citatissimo sessantotto. I paragoni tra quella stagione e l’oggi vengono fatti da più parti, da destra e da sinistra, ma non ci paiono del tutto pertinenti. Oggi gli studenti scendono in strada per una scuola migliore, per migliori strutture e per avere più strumenti. Scendono in piazza anche per sperare in un futuro meno precario e incerto, rifiutando i tagli indiscriminati e per difendere un’idea di scuola pubblica che si vorrebbe smantellare. Quella del sessantotto fu una stagione irripetibile che, comunque la si giudichi, cambiò profondamente il modo di vivere di tutti. La protesta di allora investiva la società intera, era la ribellione verso “il sistema”, lo scardinamento di un mondo vecchio che doveva essere cambiato. Era il sovvertimento di vecchi schemi e l’affermazione di nuovi valori, era una rivoluzione che partiva dalla scuola allargandosi alla società toccando la vita di tutti. Di coloro che vi partecipavano da protagonisti e di coloro che se ne stavano a casa guardando i telegiornali. Citiamo ancora una volta Fabrizio De Andrè che nella “Canzone del maggio”diceva: “E se vi siete detti non sta succedendo niente, le fabbriche riapriranno, arresteranno qualche studente convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco provate pure a credevi assolti siete lo stesso coinvolti”.
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Quale scuola scu uo a per quali sscolari co ari
Arriva l’onda Un gruppo di insegnanti delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie della provincia ha ritenuto necessario esprimere alcune considerazioni in merito alla “riforma” Gelmini e all’idea di scuola e di bambino che ne deriva. La società odierna richiede alla scuola di rivestire un ruolo educativo e formativo sempre più complesso e difficile: deve trasmettere con competenza e professionalità i saperi fondamentali che sono in continua evoluzione, deve incentivare la relazione insegnante-bambino per far nascere il piacere d’imparare e la curiosità di scoprire, deve trasmettere valori quali la cittadinanza attiva, la tolleranza e la collaborazione, che quotidianamente vengono vanificati da modelli comportamentali ormai privi di etica. La pluralità degli insegnanti che ha permesso la specializzazione professionale ha reso la scuola primaria italiana fra le migliori a livello europeo; al contrario, la reintroduzione del maestro unico prevista dalla riforma, non consentirà di trasmettere, con la stessa competenza e passione, saperi sempre più specializzati e complessi. Non va dimenticato che nelle scuole di tutta Italia emergono sempre più problematiche legate al disagio sociale, all’inserimento di alunni in difficoltà e di alunni appartenenti ad altre culture: la presenza di più insegnanti garantisce un impegno e un confronto costanti per trovare strategie educative e organizzative più efficaci. Infatti è dagli anni ‘80 che gli insegnanti si formano per
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lavorare meglio insieme, per realizzare un team di docenti competenti e preparati che condivide un progetto comune e coeso di scuola. Al contempo le famiglie oggi chiedono sempre più un tempo scuola di qualità che copra quasi interamente la giornata, come è dimostrato dalla sempre maggiore richiesta di attivazione di classi a tempo pieno. Il modello organizzativo che prevede il tempo scuola concentrato in orario antimeridiano e il doposcuola a completamento della giornata non garantisce la stessa funzionalità del tempo pieno. Anche l’introduzione del voto in decimi nella scuola primaria, non rappresenta un miglioramento nella valutazione della complessità di un individuo e del suo percorso di crescita ma è solo uno strumento per distogliere l’opinione pubblica dalle reali problematiche del mondo della scuola che richiederebbero interventi più pregnanti e maggiori impegni finanziari. Infine, la reintroduzione del “grembiule” altro non è che un atto che dà importanza all’”apparire” piuttosto che all’”essere” di ogni persona; ci sono elementi più importanti su cui basare le riforme scolastiche, che non pensare al grembiule e se al ministro mancano le idee basta che entri in qualunque scuola primaria italiana e si confronti con chi tutti i giorni “combatte” con i pochi mezzi a disposizione per industriarsi a fornire una scuola di qualità! Anche la riforma Gelmini, a nostro avviso, nasconde con questi provvedimenti “eclatanti” la volontà di risparmiare, come sempre, sulla scuola, tagliando posti di lavoro e diminuendo nuendo le oppor oppor-
tunità fornite ai bambini. Come afferma lo scritto re Daniel Pennac “ Divise e voti in condotta sono solo forme esteriori dell’autorità; alla scuola invece serve un’autorità che può essere solo intellettuale ed esemplare anche dal punto di vista morale.” I genitori degli alunni della scuola dell’infanzia e primaria, presa visione del documento stilato dagli insegnanti e in relazione ai cambiamenti previsti per la scuola dalla riforma Gelmini, manifestano perplessità e dissenso in merito a: diminuzione del tempo scuola e quindi della qualità e tipologia dell’offerta formativa reintroduzione del maestro unico a discapito dell’efficacia di più interventi altamente specializzati e consolidati (tempo pieno e moduli) reintroduzione del voto numerico che rende più rigida e sterile la valutazione di un percorso di apprendimento la preoccupazione di dover intervenire economicamente per garantire al figlio il tempo scuola attualmente consentito gratuitamente l’innalzamento del numero di alunni per classe senza tener conto che nelle classi di oggi sono presenti numerose problematiche che spesso richiedono interventi personalizzati ( disagio sociale, alunni stranieri e in difficoltà) l’eventuale chiusura dei piccoli plessi di paese con il conseguente impoverimento del tessuto sociale, l’abbandono del paese e i disagi legati agli spostamenti l’insegnamento della lingua inglese lasciato a insegnanti che verranno formati con corsi e tempi inadeguati Un gruppo di ggenitori itori preoccupati
dagli o t a l i t s o t n e m u c o d l e d e n o i ia, presa vis r a m i r p e a i z n a f n i ’ anifestano l m l e , i d n i a l m o l u e c G s a a l m l r e o d f i i n r n u a l l a l a i l d g a e er la scuol I genitori d p i t s i v e r p tipologia i t e n à e t m i l a i a b u q m a a c l i l a e d e i n d o i n i z u a l q e e r mpo scuola e t insegnanti e in l e d nti e n e o v i r z e u t n i n i m i ù d i p : a i d o t a i i r c e a c m i f n f i e ’ o l s l n e perplessità e disse eintroduzione del maestro unico a discapito d rico che e m u n o t o v l e d e n r o a i z v i u t d a o r m t r n o i f moduli) re e dell’offerta o n e i p o dover p i m d e t e n ( o i i z t a a p d i u l c o c s o n e o r c p e a l i t o a t z n z i e l di apprendim o s r o altamente specia c r e p n u i d e n o gratuitao t i i z t a n t e u s l n a o v c a e l t n e e l i m r l e a t u s t t e a a a d l i o g u i il tempo sc rende più r o i l g i f l a gi sono e g o r i i t d n i a s r s a a g l c r e e l p l e e t n n e e h m c a c o i t m n o o n enza tener c s e intervenire eco s s a l c le, a i r c e o p s i n o i n g u a l s a i i d d ( o i r t e a m z u z i n l l a n e o d s o r mente l’innalzament ematiche chhe spessso richiedono interventi pe paese con il conseguente presenti numerose probl icoltà) l’eventuale chiusura dei piccoli plessi di li spostamenti l’insegnaalunni stranieri e in diff o socciale, l’abbandono del paese e i disagi legati agorsi e tempi inadeguati. impoverimento del tessut e lasciato a insegnanti che verranno formati con c ati Gruppo di genitori preoccup mento della lingua ingles MOVÍDAlife - # 5 NOV Ø8
E’ora di dissotte dissotterrare erra are l’eskimo? di Fran Franca nca Nebbia N
Non ho visto al corteo studentesco del 30 ottobre nè bulli, nè cubiste (per dirla alla Bajani). Ho visto piuttosto ragazzi desiderosi di difendere il loro diritto a studiare, preoccupati che domani la scuola pubblica, pur con difetti, non esista più, che le tasse universitarie, stabilite da una fondazione legata alla proprietà privata, decollino verso cifre che solo le classi abbienti si potranno permettere, che infine il “sapere”, cui tutti hanno diritto, diventi una prerogativa solo di chi può pagare libri, lezioni private, trasporti, soggiorni fuori casa. E sono in crisi. Ho sempre pensato che, al di là delle opinioni, i numeri dessero “certezze”. Sui numeri non si può barare e le indagini statistiche, pur derivate da “campioni” di popolazione, dovrebbero dare un quadro abbastanza preciso
della situazione. Ma, mi convinco sempre più che, tra la popolazione, uno mangia due polli e l’altro neanche uno, quando invece si blatera che ognuno mangia il suo. La scuola primaria è una delle migliori a livello internazionale; no,non è vero, da qualche anno è in declino e quindi togliervi tutti i maestri, tranne uno, non sarà così deleterio. Aumentano i bambini; no non è vero, aumentano solo gli immigrati e quindi meglio diminuire gli insegnanti e “per loro” fare classi a parte. Bisogna riqualificare la scuola, ma come è possibile riqualificarla se vi si tolgono fondi e si amentano gli utenti, diminuendo gli insegnanti? L’università è piena di baroni, di corruzione e di corsi “fantasma”, allora perchè non tagliare solo quelli? E qualche considerazione va pur fatta, partendo
dal dato di fondo dei tagli, ammessi sia da chi è “pro” che “contro” Gelmini. Quando mai migliorare equivale a tagliare? Quando mai razionalizzare significa bloccare una possibilità futura di ricerca, su cui certo il nostro paese già non eccelle? Quando mai un maestro che deve insegnare a più bambini, qualcuno bisognoso di sostegno, riesce a farlo meglio in classi sovraffollate? E nella crisi imperante attuale la perdita di circa 150 mila posti di lavoro che premeranno su un mercato di aziende che chiudono, sarà un vantaggio? E le mamme, impegnate tra lavoro e famiglia come faranno a far fronte alla mancanza del tempo pieno?...Meglio che parlino i diretti interessati, ma, ripeto, io tra i giovani che manifestano non vedo né bulli, né cubiste.
MARTA PAMPURO, Liceo Scientifico Galilei “Si parla tanto di occupazione delle scuole, ma io credo che noi studenti le abbiamo “liberate”: ci siamo riappropriati di spazi che dovrebbero essere prima di tutto i nostri, per fare in modo che la scuola continui ad essere pubblica e quindi alla portata del maggior numero di persone. Ecco qual è il senso di un’occupazione. Nessuno ci ha interpellato per cambiare le regole della scuola eppure anche noi dovremmo poter dire la nostra, visto che ci trascorriamo tanta parte della nostra vita”.
MARIO TODINO, insegnante all’Istituto Saluzzo “Non sono solo gli studenti ad essere a rischio nelle prossime manovre del governo. Per questo, oltre a riprendersi le proprie scuole, essi devono cercare di allargare il confronto con gli altri attori della scuola: insegnanti, lavoratori Ata (bidelli e amministrativi), genitori, perchè il rischio di contrazioni economiche, con i tagli previsti, grava su tutti. Il “problema-scuola” non è un problema settoriale, ma di tutta la società”.
ALDO VIARENGO, preside di Scienze MFN “I tagli previsti, secondo quanto detto dal Governo, si aggirerenno sul 10%. Le spese del personale si aggirano sul 90%, ma noi a Scienze MFN siamo stati virtuosi, a differenza di altre università che hanno “sforato” e siamo all’87%. Ciò che rimane dunque serve per il funzionamento dell’università, ma se ci tagliano il 10% non saremo più in grado di funzionare”.
LAURA FALLETI, Istituto Saluzzo “Vogliamo una scuola pubblica, laica e antirazzista e egualitaria, dove gli studenti possano curare la propria formazione non solo sulla base di nozioni, imprigionati da voti, controlli e repressione, ma partendo da uguali condizioni. E’ una liberazione del “sapere” che vorremmo perseguire, tutto il contrario di quanto la nuova legge Gelmini vuole perseguire. Se un numero sempre maggiore di persone saranno istruite, potranno contrastare meglio le imposizioni del potere, av avranno più mezzi per opporsi e crescere più critici ne nei confronti di quanto il governo passare come infor formazione”. FA FABRIZIO SALINARO, Liceo Scientifico “C “Credo che sulla riduzione del tempo scuola ci sia sta stato un fraintendimento dei sindacati: il tempo pieno au aumenterà negli anni del 50%. Sono invece un po’ pr preoccupato della manovra finanziaria, che taglierà ind indiscriminatamente università “buone” e “cattive”. Ho intenzione di iscrivermi a Lettere con l’obiettivo di diventare archeologo, ma temo che la ricerca verrà dra drasticamente tagliata. Giudico invece positivo della leg legge il mantenimento dei libri per 5 anni”. MA MARTA MEAZZO, VALENTINA CARUSO, VALENTINA MU MUSCATO, Istituto Saluzzo “L “Lo abbiamo deciso tutti insieme di occupare, o megli glio cogestire la scuola e ci sembra di avere seguito un percorso democratico. Come ci hanno insegnato in de democrazia, si ascolta il parere di tutti e poi si vota. Eb Ebbene la maggioranza degli studenti del Saluzzo e de del classico Plana ha deciso per la cogestione. A noi, ra rappresentanti degli studenti, pare corretto ora metter tere in pratica. La scuola è anche nostra, ma non ci int interpellano mai per i suoi cambiamenti”. LU LUCA LUPPI, Itis Volta “D Di fronte al tentativo di liberarsi dei costi dell’istruzio zione pubblica in funzione del risanamento dei conti sta statali e degli aiuti alle banche e alle imprese colpite da dalla crisi economica globale, noi ribadiamo che la cri crisi non la pagheremo noi, che invece vogliamo una sc scuola e un’istruzione alla portata di tutti. Negli istitut tuti tecnici i laboratori di ricerca sono più importanti ch che in altre scuole, visto che si devono preparare dei tec tecnici. Se tagliano i fondi, come potranno funzionare?”
EDGARDO ROSSI, insegnante all’Itis Volta “Creiamo la fabbrica delle idee, informiamo la gente che la scuola va avanti solo sul volontariato. Diciamo che laureati di Alessandria in ingegneria aerospaziale saranno costretti ad andare a lavorare all’estero, perchè i “cervelli” qui non hanno alcuno spazio. E’ una vergogna! E di fronte a questo si propone di diminuire ancora i finanziamenti sulla scuola? La scuola e i nostri giovani sono il futuro del nostro paese, sono un “investimento”, non una “spesa” da tagliare. Non sono opposizioni da sinistra, ma solo di buon senso” EGIDIO LA PENTA, DORIANA STRANEO, insegnanti del Saluzzo “La scuola pubblica non deve morire e riducendo le ore di insegnamento e cacciando fuori insegnanti e precari il pericolo di scuole di serie “B” è consistente. Dicono che vogliono risparmiare, ma preferiamo decisamente pagare l’Ici, che affrontare un “risparmio” di questo tipo” GIAN LUCA GAINO, studente a Scienze MFN “Se trasformano in Fondazioni le università, significherà privatizzarle, quindi la ricerca non sarà più libera, ma soggetta alla volontà della fondazione. Pensate per esempio a una ricerca medica: non seguirà più un criterio scientifico, ma soprattutto economico, quello deciso dalla Fondazione. Il problema è soprattutto importante nelle facoltà scientifiche, dove la ricerca è fondamentale” DAVIDE FERRARI, neo-laureato a Scienze politiche “Sono qui da sei anni e non ricordo di avere mai visto ad Alessandria una manifestazione più partecipata di quella del 30 ottobre. C’è chi non capisce cosa stiamo facendo perché il decreto è stato cnvertito in legge, ma noi continueremo a lottare, per evitare che affossino la scuola e le nostre università. C’è un tentativo generale di appiattire i nostri cervelli, ci sono messaggi devianti in ogni programma televisivo e i reality ci bombardano il cervello. Ho rifiutato di prendere sky: mi dicevo: “perchè pagare?”, ma si cerca in ogni modo di crearti dei “bisogni” per suggerirti l’acquisto. Svegliamoci o ci troveremo senza università”. FEDERICA POLI, studente a Scienze politichde “E’ un’assurdità che sia passata una legge come quella della Gelmini. E’ una presa in giro nei confronti della gente, un attacco e una prevaricazione ai diritti non solo degli studenti, ma dei ricercatori, dei lavoratori della scuola, di tutti i cittadini che dovrebbero potere accedere ai saperi liberamente e che invece saranno preclusi alle classi meno abbienti. Non siamo noi i facinorosi”
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GIORGIO BARBERIS, ricecatore d Scienze Politiche “Con il turn over previsto su 10 docenti che andranno in pensione solo due potranno essere sostituiti. Il che significa che molti ricercatori non avranno mai la possibilità di intraprendere la carriera universitaria. Il pericolo maggiore per università piccole come quelle di Alessandria è la chiusura. Eppure c’è gente che fa lezione, come niente fosse” FLAVIO CERAVOLO, ricercatore a Scienze politiche “La riduzione dei fondi di finanziamento pubblico per tutti gli atenei sarà indiscriminato e indipendente da qualsiasi fattore di efficienza e qualità. Dal prossimo anno l’Università ad Alessandria potrebbe cessare di esistere. Verrano chiusi corsi di laurea perchè i docenti andranno in pensione e non verranno sostituiti”. CORRADO MALANDRINO, preside di Scienze politiche “E’ una legge che colpisce indifferentemente i comportamenti virtuosi e quelli che non lo sono, senza riformare un bel niente. Nell’ultimo anno già molte spese sono state distratte dalla finalizzazione universitaria, didattica e di ricerca, per pagare costi contrattuali di altre categoria di lavoratori. Si prevedono tagli di circa un miliardo e mezzo di euro che creeranno insuperabili difficoltà” IL PROVVEDITORE PAOLA d’ALESSANDRO: UNA VOCE “PRO-GELMINI” Un giudizio positivo sulla legge si può esprimere su alcuni punti cardine che verranno chiariti nei prossimi giorni con ulteriori regolamenti. Positivo è per esempio il percorso previsto nel 1° e 2° ciclo su cittadinanza e costituzione e sullo studio degli statuti regionali, ma anche le novità relative al comportamento e al voto in condotta perchè, se la scuola è formazione, si deve imparare a rispettare le regole. Altrettanto positivo il ritorno della valutazione in decimi, e il blocco, per il passaggio alla classe superiore, relativo al rendimento, così come il ritorno al maestro unico (a comiciare dalle prime classi), perchè i bambini hanno bisogno di un punto di riferimento preciso. Non è vero che le primarie vanno così bene. Da qualche anno a questa parte si rilevano grosse lacune nelle materie scientifiche, ma anche ragazzi delle secondarie che compiono errori di ortografia e non comprendono ciò che leggono sono segnali preoccupanti. Non vi saranno riduzioni degli insegnanti di sostegno e chi ha seguito corsi di specializzazione potrà iscriversi nelle graduatorie con riserva. Investimenti saranno attuati pure nell’edilizia scolastica e questo migliorerà la sicurezza di alcune scuole. Per il resto bisognerà attendere regolamenti più precisi che arriveranno a breve.
a cura di Franca Nebbia
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Perchè andarci di Lavina Piacentini
Per pensare a come vestirsi il primo giorno e poi capire che ha più importanza di quanto pensassi, per provare l’ebbrezza di essere sbattuto fuori dalla classe, per un minimo di socializzazione, per constatare che ciò che c’e nelle macchinette non sempre fa cosi schifo come dicono, per la foto di classe da guardare 10 anni dopo e accorgersi che non hai mantenuto rapporti con nessuno, nonostante più o meno tutti avessero scritto sul retro che saremmo stati amici per sempre. Per tagliare e godersi un bel cappuccino al bar pensando che ciò che è successo in Francia intorno al 1789 non è una cosa che ti può riguardare più di tanto. Per imitare gli insegnanti e incolparli della tua pessima condotta scolastica, per aprire i libri qualche volta e scoprire se il tuo destino è o meno quello di sapere perché il 1789 é cosi importante, o per aprire i libri qualche volta e poter dire come tutti “che palle”. Per guardare film sulla scuola con maggior consapevolezza, perché in fondo svegliarsi tutte le mattine alle sette permette di sentire per le strade il profumo di focaccia, perché in ogni caso si può sempre fare sciopero, per assaporare al meglio la reazione dei tuoi dopo una nota, per poter rispondere alla domanda: “che scuola hai frequentato?”, per pasticciare il muro della tua classe, per innamorarti della tua compagna di banco che ovviamente é li solo perché la prof l’ha obbligata, per vederti con un bel grembiulino bianco che ogni giorno si deve lavare perché i bambini da che mondo è mondo si sporcano, per fare a botte almeno una volta, per la gita scolastica che tutto è fuorché d’istruzione, per avere dei ricordi in più, per convincerti che la cultura c’e davvero e non è un’invenzione dei tuoi per farti star
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seduto 5 ore zitto e fermo, per accertarti che le bidelle che ti inseguono con le scope fanno più paura dei film di Dario Argento, che il preside non lo vedrai mai e che ogni tanto troverai insegnanti che ti insegnano davvero qualcosa, che il voto in condotta basso riesce a fare più scalpore di una media del 10, per renderti conto che la media del 10 non ha nessun valore nel momento in cui per averla ti privi di una vita sociale, per farti venire una crisi d’ansia prima degli esami o una crisi di coscienza quando scopri che tu non ti agiti per gli esami, per studiare tutti assieme appassionatamente e davanti ad un bel 3 dover dare ragione a quelli che dicevano che è una delle cose più deleterie per la tua carriera scolastica, per capire se nella vita sarai o meno un leader, per avere lo zaino più bello, per fare un po’ di ginnastica, per confermare a tutto il mondo, nel tuo piccolo, che la televisione e più persuasiva dei libri e provare il giorno a dopo a raccontare la puntata dei Simpson invece che la lezione, per rincorrersi nei corridoi, per non dire che ci sono le udienze e per farsi venire l’angoscia se per caso tua madre l’avesse scoperto e ora fosse davanti a un prof che le ripete quanto non ti applichi, per fumare una sigaretta nel cesso e per sfottere il primo della classe quando poi capirai che in fondo era solo una persona che aveva capito l’importanza di ciò che stava facendo, per viversi a pieno l’estate di quarta superiore perché sarà l’ultima in cui sarai davvero un uomo libero, per non capire assolutamente nulla il primo mese d’università e per la soddisfazione di aver almeno capito dov’è il bagno dopo, per dividere la tua vita in cicli scolastici, per rimpiangere le elementari in cui il massimo
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che avevi da studiare era la mole sconsiderata di due paragrafi, per odiare le mense, e per trovarsi almeno un anno in una classe di tutte donne e capire che è un’esperienza che ti può decisamente rafforzare, per scrivere Dott. su un bigliettino da visita che nessuno userà mai dato che la disoccupazione dilaga, per poter dire con cognizione di causa che i primi giorni di giugno chiusi in un aula é una tortura e per poter godere della immensa sensazione di libertà dell’ultimo giorno e quella di disperazione totale del primo, per sapere cosa vuoi diventare da grande o cosa assolutamente non vuoi essere, per farti dire da tua madre “non vorrai mica andare a scuola in quello stato”, perché anche se poi non lo ammetterai mai prendere otto é una bella soddisfazione, perché in fondo é divertente immaginare, pianificare e applicare in seguito nuovi modi di copiare, per dare importanza a tutte quelle attività extra-scolastiche di cui non ti occuperesti mai se non togliessero tempo alla scuola, per avere un diario che pesa più di te, per maturare nel bene o nel male, perché ne parlano tutti e vuoi proprio tu essere l’unico a non andarci in un mondo cosi conformista, per le feste universitarie che si attendono con tanta ansia, per imitare l’America con i suoi balli studenteschi di fine anno in cui spendere una cifra senza senso per un vestito spropositatamente pacchiano che finirà nell’armadio assieme alla fine della tua adolescenza che volente o nolente é accompagnata da un banco, dagli insegnanti, dai compagni e da quell’istituzione chiamata scuola. Ed ecco perché andarci.
Dalla parte dei prof di Maria Grazia Caldirola
La scuola è di nuovo nell’occhio del ciclone. Venti di ribellione soffiano impetuosi. Scioperi, occupazioni, cortei, rivendicazioni, slogan, sembrano tornati i bei tempi della protesta che hanno reso frizzanti i nostri anni giovanili. Solo che adesso non abbiamo più quindici anni, stiamo vivendo il fenomeno da adulti maturi e pensosi, capaci quindi, si suppone, di dare giudizi meditati anche se ci coinvolgono in prima persona – dal momento che per quanto riguarda alcuni di noi l’identità si è trasformata da quella di studente a quella di insegnante. L’origine della protesta è nel rifiuto della cosiddetta “Riforma Gelmini”, sulla quale il discorso sarebbe lungo: ma in realtà il disagio nella scuola ha radici molto profonde. Forse la cosa su cui tutti siamo d’accordo è che da qualche tempo a questa parte gli alunni sono cambiati, molto cambiati. Lo ripetono pensosi gli psicologi, preoccupati i genitori, sfiniti gli insegnanti. Siamo di fronte ad alunni in generale molto svegli, con processi mentali ultraveloci, abili nel cogliere al volo le debolezze degli adulti, abituati in famiglia ad un rapporto alla pari con i genitori, e che non sembrano per niente disposti se non in situazioni molto protette, tipo liceo classico, in cui regnano ancora selezione durissima e ferrea disciplina, a impegnarsi a studiare o anche solo a dare retta ai professori. Ragazzi che in famiglia sono stati circondati dalle protettive attenzioni di genitori decisi a farsi ubbidire per amore e non per paura, o che all’estremo opposto sono cresciuti in una solitudine sfocata, completamente privi di una guida affettiva, fanno una tremenda fatica a riconoscere l’autorità dei docenti. La capacità di farsi ubbidire, il rispetto, l’autorevolezza i prof se le devono conquistare giorno per giorno, e non c’è straccio di università che te le possa insegnare. La sconfortante realtà è che ci vogliono ferrea determinazione, forza di carattere, fede nell’importanza del proprio lavoro, agilità intellettuale e fiducia in se stessi, voglia di combattere e di inventarsi ogni giorno qualcosa di nuovo, sensibilità, attenzione ma
anche capacità di imporsi, per tenere testa a 25 adolescenti svogliati, irrequieti, incapaci di autocontrollo, con la testa da tutt’altra parte, la cui unica chiave di accesso al mondo sembra essere la tendenza a prendersi gioco di tutto e di tutti. Insomma, un cocktail di virtù difficili da trovare condensato in una sola persona, e che soprattutto farebbe di diritto di questo raro esemplare un candidato a carriere ben più remunerative e soddisfacenti di quella scolastica. Una impietosa descrizione di questa realtà è presente in un libro che è stato un successo editoriale in Francia, e che è diventato poi un bel film, doloroso e lucido, “La classe”, diario di un anno di lavoro in una scuola superiore di periferia da parte di un professore giovane e ingenuamente determinato a fare del suo meglio. Quella che esce da queste pagine è la constatazione rassegnata di un dialogo impossibile, la perdita delle illusioni da parte di chi si riteneva seriamente investito della missione di educare oltre che di insegnare, la presa di distanza da parte del protagonista sia dal mondo dei colleghi, avvitati in farneticazioni burocratiche o persi in un chiacchiericcio desolante, sia da quello degli studenti, ingovernabili somari dal lessico povero e ripetitivo, razzisti, ottusi, maneschi, consumisti, superficiali, impermeabili a qualunque sospetto di interesse culturale.Senza voler generalizzare le sconfortanti conclusioni del prof. Bégaudeau (nella realtà che io conosco la maggior parte dei ragazzi si rassegna ad accettare per abitudine o desiderio di quieto vivere le regole della vita scolastica), è comunque evidente che la scuola dell’obbligo è sempre meno vissuta dalla maggior parte dei ragazzi come un luogo dove “imparare”, e sempre più come un luogo di socializzazione, dove si fanno amicizie, si sperimentano strategie con cui rendere presentabile un corpo ribelle, si studiano minuziosi codici di comportamento per rendersi simpatici e diventare popolari tra i coetanei. Imparare, mica si impara a scuola.Per quello c’è Internet, la TV, i videogiochi.
Le materie scolastiche sono del tutto inutili. Le si subisce per non incorrere nelle ire dei genitori. E possono forse insegnarti qualcosa della vita, tipo avere successo, farsi rispettare, realizzare i propri obiettivi, quei poveracci dei professori con i loro stipendi ridicoli, pateticamente aggrappati alle loro antiquate conoscenze, del tutto ignari delle potenzialità delle moderne tecnologie ? Perché mai, ditemi, sulla base di quale misteriosa aspirazione masochistica un adolescente normale dovrebbe avere voglia di imparare in una scuola organizzata come quella attuale, senza lezioni multimediali, senza aggiornamento dei docenti e dei contenuti, senza biblioteche né, figuriamoci, videoteche, senza la possibilità di discutere e di partecipare, con un’organizzazione delle materie e un modello di trasmissione del sapere che è ancora quello dei tempi del tram a cavalli ? E davvero pensiamo che ragazzi e ragazze poco alfabetizzati, indocili, svogliati, insofferenti alla disciplina – non tutti, e forse neanche la maggior parte, ma vi assicuro, un bel numero in ogni classe e sempre più numerosi di anno in anno, e spesso spalleggiati da genitori protervi - si lasceranno intimorire da un brutto voto in condotta, si infileranno mansueti il grembiulino e si trasformeranno magicamente negli alunni della III B del libro “Cuore”? Ahimé, domande inutili. Degli alunni difficili si occuperanno, come sempre, gli insegnanti, con tutto il coraggio, la disillusione, l’impazienza, la frustrazione, la passione e la tenacia che riusciranno a trovare, sempre in lotta con l’oppositività e l’indolenza degli adolescenti, le manie burocratiche dei superiori, la rigidità dei programmi, la scarsità delle risorse, le pretese dei genitori. L’unica novità e che al già pesante fardello si sono aggiunti ultimamente i risentiti rimbrotti di ministri zelanti e di benpensanti moralisti al grido di “Facciamo lavorare questi fannulloni”. Proprio quello di cui si sentiva il bisogno.
Qualche weekend fa mi trovavo a Parma e ne ho approfittato per recarmi al Laboratorio Mu, dove si sarebbe svolta una manifestazione supercompetitiva chiamata “Gara delle Batterie Elettroniche”, ormai giunta alla sua undicesima edizione. Che non si trattasse di un evento mondano l’ho capito pochi secondi dopo aver varcato l’ingresso del locale, un circolo con divani blu pieni di giovani dai buoni propositi e di polvere. La partecipazione alla gara era aperta a tutti, senza alcun tipo di limitazione. Non contava la tecnica, dovevi solamente essere il più originale. Potevi
portare la tua drum machine/ laptop/ macchinario autocostruito o anche solo il tuo corpo, bastava che producesse onde sonore. Molti hanno partecipato con stampanti, modem, macchine da scrivere, la propria voce. Gli obiettivi erano scatenare, distruggere, istruire o annoiare il pubblico. Unico premio: la Gloria. Tutti i partecipanti venivano identificati e chiamati a gareggiare da nomi di battaglia curiosi e autoironici come “Dj minaccia”, “Dj giubbotto”, “Porno ma non ritorno”, “Il meccanico del suono”, “Il creatore del suono”, “L’arbitro e il calciatore”(in realtà si tratta-
va di una persona sola, ma probabilmente lui non lo sapeva), “Scherzo al telefono alle 3 di notte”, e molti altri. Si saliva su un palchetto improvvisato, ci si esibiva per cinque minuti sottoponendosi al giudizio non sempre discreto di un pubblico selettivo e poco diplomatico; alla fine una giuria(la cui composizione era a tutti sconosciuta) decretava il vincitore. Dopo la gara, per i reduci e i più coraggiosi, Djset di buon gusto fino a notte fonda.
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di Andrea Livraghi
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Scuole alternative, perché no? di Barbara Balbiano
Alzi la mano chi finita la terza media, anzi anche un po’ prima, non si è ritrovato davanti all’enorme quesito… “E ora che faccio?”. Domanda oltretutto più seria di quanto in quel momento si riesca a valutare, perché da quella scelta probabilmente dipenderà tutto il futuro. La mia è sempre stata una famiglia assolutamente “democratica”, così mio padre di fronte alla mia voglia innata di frequentare la scuola alberghiera per poter un giorno essere una bar woman di tutto rispetto, mi ha guardato serio dicendomi “O fai ragioneria o fai ragioneria”. Dinnanzi a tutta questa scelta, non ho potuto fare altro che varcare la soglia dell’Istituto Tecnico professionale a indirizzo mercantile, trascinandomi al diploma per cinque anni con scarso entusiasmo. A difesa del mio babbo c’è da ammettere che quindici anni fa quando è toccato a me scegliere, il mondo del lavoro non era un impietoso buco nero come è oggi, e fare una scuola “classica”, era sicuramente il miglior modo per assicurarsi un solido futuro. Oggi, le cose sono un po’ cambiate, di ragionieri e laureati in economia e commercio è piena l’Italia, per questo l’ideale è spostare le proprie aspettative su qualcosa di diverso. Viaggiando un po’ sul web e parlando con alcuni conoscenti ho piacevolmente scoperto che ci sono scuole che danno alternative concrete e riconosciute rispetto ai soliti indirizzi. Ad esempio, a Lissone troviamo l’ I.S.I.S. “G. Meroni” di Lissone scuola per l’industria del legno del
mobile e dell’ arredamento. L’istituto, dall’anno scolastico 2007/2008, propone il diploma di maturità Liceo Artistico “Progetto Leonardo” Architettura e Design e segue anche gli indirizzi generali e specifici dell’Istruzione Professionale strutturati in un triennio di qualifica e un biennio post qualifica. I corsi di qualifica si articolano in un biennio comune e in un terzo anno di specializzazione, al termine del quale gli allievi sostengono l’esame per il conseguimento del diploma di qualifica professionale. Con il Diploma di Qualifica Professionale si accede ai corsi biennali postqualifica (4° e 5° anno), al termine dei quali viene rilasciato un Diploma di Stato (ex Diploma di Maturità) che permette di accedere sia all’Università sia agli IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore). Se invece vi piacerebbe lavorare aiutando gli altri e dando libero sfogo al vostro lato artistico a Milano c’è L’ Accademia di Teatro Olistico e Centro di formazione in teatroterapia ad indirizzo bioenergetico certificata dalla Federazione Italiana Teatroterapia. La scuola ha come obiettivo primario la diffusione delle tecniche psico-corporee e dei principi olistici volti a migliorare la qualità della vita e la salute dell’individuo. La scuola ha la durata biennale in seguito alla quale se lo si desidera si può fare il Master Professionale di Counseling ad indirizzo espressivo bioenergetico ed ottenere
ribaldo
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il Diploma Riconosciuto dalla Federazione delle associazioni italiane di psicoterapia - FAIP Gli allievi vengono seguiti fin dall’inizio per creare nelle loro città realtà legate alla teatro terapia, che si rivolge non solo al sociale ma anche a persone che vogliono attraverso la recitazione superare particolari momenti della propria vita. Basta avere minimo ventitre anni, aver avuto esperienze teatrali per almeno due , anche a livello amatoriale ed aver seguito un corso in discipline olistiche. Le selezioni iniziano ad aprile, i colloqui a giugno e l’attività didattica ad ottobre www.nonchiamateciattori.it. Buone notizie anche per gli sportivi perché L’Istituto Des Ambrois fa parte, insieme al Liceo delle Scienze Sociali di Limone Piemonte (CN) e all’Istituto Tecnico Industriale Marconi di Domodossola ( VB), dei “Licei della Neve”, un pool di scuole impegnate in un Progetto riconosciuto dalla Regione Piemonte volto alla diffusione del turismo e dello sport invernale, nella garanzia di una piena compatibilità tra la pratica sportiva e la carriera scolastica. Ragazzi insomma… non lasciatevi convincere e alla fine delle medie informatevi bene su tutte le possibilità che potete avere, perché in un mondo che cambia cosi velocemente, c’è un lato positivo… si può smettere di imparare partita doppia e latino concedendosi invece un percorso di studi più vicino alle proprie aspirazioni future.
E’ scoppiato un ’68 di Piero Archenti
Parlare della scuola oggi da parte di uno come il sottoscritto che nella scuola ha trascorso trent’anni della sua vita, significa fare un tuffo nel passato. Significa innanzitutto riportare alla mente le manifestazioni studentesche che diedero vita al ‘68 e poi tutti gli anni seguenti. Fu con il ‘78 che iniziò la curva discendente della protesta iniziata nella scuola e proseguita successivamente all’interno dei posti di lavoro, soprattutto nelle fabbriche. Indubbiamente però, la scintilla che accese la miccia di quegli anni scoccò negli anni ‘60 con le prime proteste studentesche. Lo evidenzia bene in una intervista dell’88 un giornalista del Corriere della Sera, Michele Brambilla, autore di un paio di libri riferiti a quegli anni, “L’eskimo in redazione” e “Dieci anni di illusioni”. Alla domanda del perché il Sessantotto italiano durò dieci anni mentre altrove si concluse in pochi mesi, Brambilla rispose: «Perché in Italia c’è la cattiva abitudine a non affrontare i problemi. Di fronte alle rivendicazioni - degli studenti prima e degli operai dopo - le istituzioni non diedero risposte, limitandosi, come sempre, ad aspettare che il fermento si esaurisse da sé. Questa tendenza, purtroppo, c’è ancora. Quando iniziò Tangentopoli, i giornalisti, e in generale l’opinione pubblica, pensavano si trattasse di qualcosa di molto più incisivo della solita inchiesta sulla corruzione. I politici invece - sia a Roma che a Milano consideravano l’azione del pool “Mani pulite” come un fenomeno provvisorio, ed erano convinti che Di Pietro sarebbe finito a dirigere il traffico
a Gallarate. Nel ‘68 la classe politica commise lo stesso errore: lasciò che le cose decantassero, e rinviò ogni decisione sia sull’organizzazione degli studi sia sulle modifiche salariali. La situazione, come sappiamo, non decantò, ma si incattivì e degenerò. In Francia, De Gaulle ascoltò da subito studenti e operai, concedendo loro quanto possibile; poi, dinanzi a richieste che riteneva eccessive e a metodi violenti, rispose risolutamente. Con ciò non voglio certo dire che mi sarebbe piaciuto vedere i carri armati nelle piazze d’Italia. Dico solo che se la classe politica avesse saputo dire i sì e i no al momento opportuno, le cose sarebbero forse andate diversamente». Rileggendo oggi quell’intervista mi sono posto la domanda: “Quanto diversa è la condizione politica oggi, e la scuola, quanto ha fatto tesoro da quell’esperienza?” Forse è ancora troppo presto per individuare analogie con quanto sta avvenendo da qualche tempo a questa parte all’interno della scuola, tuttavia, non si può non notare le straordinarie similitudini della protesta 2008 con quella del 1968. Una protesta che attualmente coinvolge gli studenti delle scuole dell’obbligo su, su fino all’università. Il ministro Maria Stella Gelmini, vuole imporre, con un decreto legge, una sorta di riforma scolastica così come lei l’avrebbe concepita e questo non è affatto piaciuto ai genitori degli studenti della scuola dell’obbligo e tanto meno agli studenti delle superiori e delle università, pur consapevoli che una riforma sia necessaria. Il tutto senza alcun dibattito con le istituzioni scolastiche coinvolte,
ma accompagnato da una consistente riduzione dei fondi da destinare all’istruzione e alla ricerca. Meravigliarsi che il malcontento abbia assunto toni sempre più accesi, significa chiudere gli occhi di fronte all’ineluttabilità della protesta da parte di un settore, la Pubblica Istruzione, per il quale la Gelmini avrebbe confezionato una proposta di riforma che prevede una riduzione dei fondi ad essa destinati di circa otto miliardi di euro entro il 2010. La scuola deve comunicare il sapere, deve mettere in condizione la ricerca, per la quale vengono stanziate già oggi somme assolutamente inadeguate, di svolgere il lavoro cui è destinata, in favore della collettività, quindi, del Paese. Ma per far ciò quanto è saggio mantenere, se non a ridurre a livello di sussistenza sia gli stipendi che le strutture tecniche e logistiche indispensabili ad una scuola moderna? E’ anche vero che 93 università in Italia sono veramente troppe e fonte di inutili sprechi, infatti, il professor Enrico Bellone, ordinario della Storia della Scienza e delle Tecniche presso l’Università degli Studi di Milano, non ha esitato nel denunciare questa anomalia e, nel corso di un dibattito svoltosi venerdì 24 ottobre scorso in Alessandria, ha dichiarato di essere stato invitato a inaugurare una nuova sede universitaria con soli quattro iscritti. Ecco allora che quando si parla di riforme, bisogna anche mettere in conto gli sprechi provocati da chi gestisce la politica, nella scuola e fuori, tanto a destra come a sinistra, in modo tanto clientelare da concepire assurdità di quel tipo...o no?
Da sabato 8 fino al 22 novembre How far can you fly? (Quanto lontano puoi volare?) Mostra di Paolo Lenti Fino al 12 novembre Magic World Mostra fotografica di Arrigo Bonanno In collaborazione con Dimensione Sub Da sabato 15 fino al 30 novembre Sergio Toppi – Davide e Golia mostra dei disegni originali Inaugurazione sabato 15 Venerdì 28 novembre ore 18 Presentazione del libro VegPyramid di Luciana Baroni edizioni Sonda La dieta vegetariana degli italiani
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Domenica 30 novembre APERTURA POMERIDIANA dalle ore 15.30
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LE CRONACHE DELL’ASINO VOLANTE
Riformare la scuola a partire dalla ghiandola pineale di Diego Cestino
L’unico depositario della “forza” che può contrastare la legge Gelimini è il personale non toria il movimento studentesco. Parola di Arcafone! La riforma scolastica si sta attuando, ma la come sia possibile estraniarsi dalle regole per legge non riesce a mettere d’accordo nessu- capire il concetto umano in completa desenno: studenti, professori e ministri si rincorrono sorializzazione, utilizzando l’immaginazione alla ricerca di una via di chiarimento per quel- al potere. All’equipe sono stati affidati tre mila che viene unanimamente definita taglio, nistri, due studenti di diverso credo religioso: piuttosto che decreto. Una situazione che agli cattolico il primo, satanista metodista il seocchi attenti degli scienziati sembra una pic- condo. Due professori universitari di fede pocola kermesse, visto il loro ascetismo interio- litica opposta e un bidello di Spinaceto. Il test re e il disinteresse verso le regole del mondo circoscritto in un lasso di tempo di 36 ore, si politico. Eppure la ricerca ha voluto spiegare suddivide in quattro prove: Monopoli pokerato l’irrazionalità umana, ponendo come punto di completamente sedati, lotta greco-romana in riflessione, la capacità di adattamento e di un polmone d’acciaio di 2 metri quadri, corsa apprendimento delle parti interessate in uno nei sacchi previa somministrazione di purganstato di stress indotto. In un piccolo centro ti fulminanti e lancio al piattello umano. Neldella provincia di Isernia, il dottor Arcafone e la prima prova il vantaggio dei docenti sugli la sua equipe di psichiatri endocrinologi, ha allievi è netto. L’abilità e la memoria rodata, definito il tema della ricerca avanzando questa supera quella degli studenti, che si eleva solo ipotesi: “Può l’essere umano arrivare a condi- negli ultimi momenti dopo aver vinto la retividere una situazione comune in assenza di cenza religiosa. Per quanto riguarda il bidello, regole, escludendo il corretto uso delle endor- il risultato è pari allo sforzo di un castoro alle fine?”. Arcafone cerca di far crollare il concet- prese con la scelta tra due ghiande. La seto espresso dal medico miceneo Telòdogratìs, conda prova vede il bidello vincente su tutti il quale offre una chiara rappresentazione di i fronti: professori e studenti, battuti nei pri-
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docente. Semplice e diretto porterà alla vitmi minuti di lotta, si alleano per sconfiggerlo. Solo allora la furia del rappresentante del personale non docente si fa seria. Risultato: ecchimosi e fratture guaribili in quindici giorni per tutti. La quarta prova salta per mancanza di cavie disposte a misurasi. L’equipe, dopo aver attentamente studiato gli sviluppi stila un rapporto conclusivo che non soddisfa nessuno. Come era plausibile la possibilità di condividere una situazione comune in assenza di regole non funziona. Quello che non convince però è la capacità di reazione di un individuo di scarsa concentrazione come il bidello. Si è registrata in esso una crescita abnorme della ghiandola pineale, cosa che non è avvenuta negli altri. E’ un segno o una mutazione che avvalora la tesi dei Discordiani, i quali sono certi che, consultando la propria ghiandola, si possa ottenere la risposta alle domande più difficili sulla vita? Saranno quindi loro i possibili vincitori nelle diatribe scolastiche? Attenzione cari studenti e professori, con loro non si scherza.
Un anno in pillole di Elena Laura Pozzi
Un esperimento. Lo Zettel diventa radio. Un aperitivo di domenica sera mentre due speakers e due dj ripercorrono puntata dopo puntata la storia, la musica, gli avvenimenti, di alcuni anni del ventesimo secolo. La terza puntata sarà dedicata al 1978, volete una piccola anticipazione? Alessandria - 2 settembre : tracce misteriose in un campo di granoturco, nella frazione di San Michele. Nel corso delle due settimane successive i dintorni del capoluogo sono interessati da un’eccezionale serie di avvistamenti UFO; si manifesta anche una vera e propria psicosi, dove l’UFO entra a fare parte del quotidiano in modo quasi ossessivo. Successo del film di Steven Spielberg Incontri ravvicinati del terzi tipo Italia: Rai Due manda in onda per la prima volta il fumetto giapponese Atlas Ufo Robot, alias Goldrake. La Cina proibisce la lettura delle opere di Aristotele, Shakespeare e Charles Dikens. Roma: in Via Fani un commando delle Brigate Rosse rapisce Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, e uccide i cinque uomini della sua scorta. Il 9 maggio lo statista è ucciso dalle Br, il suo corpo viene ritrovato nel bagaglio di una Renault R4 rossa. Nepal: gli alpinsti Reinhold Messner e Peter Habeler sono i primi a raggiungere la cima dell’Everest senza l’ausilio di bombole di ossigeno.
Italia: è approvata la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza (194/78) con cui l’aborto è consentito entro 90 giorni dal concepimento.
La Spagna diventa una democrazia dopo 40 anni di dittatura da parte del generale Francisco Franco.
Argentina: con una vittoria sull’Olanda per 3-1 dopo i tempi supplementari, la nazionale argentina si aggiudica il suo primo titolo del Mondo di calcio.
Giappone: La casa di produzione videogichi Taito presenta Space Invaders: il capostipite dei videogames da bar.
Ultima apparizione televisiva di Mina nel programma presentato da Claudio Lippi, Mille e una luce. Brescia: Sara Simeoni stabilisce il nuovo record del mondo di salto in alto a 2,01 metri. Città del Vaticano: muore Papa Giovanni Paolo I dopo soli 33 giorni di pontificato; il 16 ottobre Karol Wojtyla viene eletto Papa Giovanni Paolo II. Pubblicato Outlandos d’Amour, il primo album della band The Police. Bruxelles: i paesi della CEE, esclusa la Gran Bretagna, approvano il Sistema Monetario Europeo (SME) con l’obiettivo di stabilizzare i tassi di cambio, gettando le basi per il futuro Euro.
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San Remo: ventottesimo festival della canzone italiana, vincono i Matia Bazar con il brano E dirsi ciao, il vero successo commerciale è del brano Gianna di Rino Gaetano. Italia: i 3 dischi più venduti: Stayin’ Alive - Bee Gees Una donna per amico- Lucio Battisti Sotto segno dei pesci - Antonello Venditti Il Milan vince lo Scudetto con l’allenatore Nils Liedholm. Il musical Grease mette in luce il talento di John Travolta e riceve 5 Golden Globe.
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LA GIOVINE ITALIA
ATLANTE – CON OCCHI DI DONNA
Una rassegna di teatro giovane a Casale
Musiche (e teatro) dal mondo a Valenza il 21 – 22 – 23 novembre
Il 15 ed il 16 novembre a Casale Monferrato in vari luoghi della città si svolgerà una rassegna davvero originale ed innovativa. Si chiama LA GIOVINE ITALIA, Moti e tendenze tra teatro, musica, danza ed arte varia. Ne parliamo con Fabio Lavagno, il giovane Assessore all’Istruzione del Comune di Casale che ha promosso l’iniziativa. Per prima cosa chiediamo il perché della citazione Pop di Mazzini…. “Il titolo scelto per la rassegna è un voluto richiamo, leggero ed antiretorico, all’epopea risorgimentale. È un modo giocoso per ricordare, mentre si preparano le celebrazioni del 2011, che Casale è orgogliosa di aver donato all’Italia fondamentali protagonisti dell’unificazione del Paese. Non c’è modo migliore per celebrare la memoria che lavorare per il futuro. In questo caso valorizzando i giovani talenti dello spettacolo, scommettendo sulle loro capacità creative, sulla loro voglia di sperimentare strade nuove e di confrontarsi con linguaggi e generi diversi. Ed è naturalmente la scommessa sulla sensibilizzazione di un pubblico giovane capace di rispondere positivamente quando arrivano stimoli giusti… …La rassegna è il numero zero di un progetto triennale che ha tutti i titoli per candidarsi ad essere un appuntamento importante in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia nel 2011. E che dovrebbe avere la sua sede elettiva nel Castello restaurato e pensato in primo luogo come spazio per le attività culturali dei giovani.” L’Assessore ci tiene a sottolineare lo sforzo collettivo che sta dietro a questo progetto. “Innanzitutto ho l’obbligo di ringraziare L’Associazione Radio Gold che ha seguito il progetto fin dall’inizio. Mi fa piacere anche che siano stati coinvolti i giovani del Circolo Arci Pantagruel e dell’Accademia Le Muse, realtà fresche ma già assai vivaci e nate anche grazie ad un bando del Comune. L’iniziativa rientra nel progetto PLG - Piano Locale Giovani, cofinanziato, oltre che dal Comune, anche dal Ministero della Gioventù e dalla Regione Piemonte, con la collaborazione dell’Anci. Hanno contribuito economicamente in maniera significativa la Fondazione CRT e la Provincia di Alessandria.”
Il progetto è figlio diretto del successo di ATLANTE – Musiche dal mondo, la pionieristica e fortunata rassegna musicale nata a Valenza nel 1992. È un invito al viaggio ed alla mescolanza di generi e culture per un pubblico curioso usando come bussola il punto di vista femminile espresso da grandi artiste: Lucilla Giagnoni, Faraulla, Rosapaeda, Saba …. La parola d’ordine è: contaminazione. Il viaggiatore musicale che ormai da anni è venuto a contatto con la “worldmusic” non si è certamente fermato alla scoperta delle musiche legate alle più pure tradizioni, vicine o lontane del nostro pianeta. E noi con lui. Sempre più spesso le musiche del mondo ampliano i propri orizzonti verso forme artistiche che contaminano culture musicali distanti tra loro, mescolando strumenti antichi e moderni che mai hanno suonato insieme, sperimentando nuove combinazioni timbriche e compositive, rompendo le barriere tra i generi musicali, cosa impensabile fino a pochi anni fa. E cosa ancor più sorprendente, sembra proprio che la musica di derivazione tradizionale sia oggi l’unica capace di sperimentare un linguaggio decisamente innovativo, quando altri generi come il rock, il pop, il jazz soffrono di vecchi clichè, stentando a rinnovarsi in modo radicale. Questa nuova tendenza della worldmusic è forse in grado di creare una nuova musica, un nuovo suono mondiale, un futuro musicale tutto da sperimentare e scrivere, nel segno del dialogo fra le culture, nel segno della pace fra i popoli. Il nostro viaggiatore musicale, attento, curioso ed anche un po’ spericolato, se ne è accorto. E noi con lui. Beppe Greppi Direttore Artistico di ATLANTE
I sei mesi in Afghanistan di Maurizio Mortara di Simonetta Albertelli
Ogni giorno, a Kabul, tre bambini saltano sopra una mina. Basterebbe questo per riassumere l’esperienza di Maurizio Mortara, radiologo dell’ospedale di Ovada. Un’ esperienza decisa dopo venticinque anni di lavoro: lasciare per sei mesi un’ occupazione sicura per andare incontro ad una guerra che si può solo immaginare dietro le poche e frammentate immagini che arrivano dalla televisione. “La mia domanda presso l’Associazione di Emergency è stata accettata” racconta “ e la necessità di vivere questa esperienza nasce principalmente dal desiderio di dare una mano, seguito dalla fame di avventura”. In tutto l’Afghanistan, grande all’incirca due volte l’Italia, sono presenti tre ospedali dell’ente guidata da Gino Strada: il primo, a Kabul, costruito nel 2001, conta cento posti letto, il secondo si trova invece in montagna, nella valle del Panshir, fra i duemila e i tremila metri, ottanta sono i posti letto ed è sorto nel 1999 al fianco del quale, nel 2003, ha avuto origine un centro di maternità. “I posti letto sono trenta “spiega Maurizio “e sono oltre cento le donne che partoriscono ogni mese. L’alternativa sarebbe quella di far nascere i propri figli in mezzo alle montagne”. Il terzo ospedale si trova al sud, a Lashkar Gah, ,città nel deserto a 200 km a sud
da Kandahar, ha ottanta posti letto ed è stato aperto nel 2004. Inoltre esistono diciassette FAP, che sono sparsi nelle vallate intorno all’Himalaya. Sono centri di primo soccorso che gli abitanti possono raggiungere per essere curati e assistiti. “Il nostro lavoro è quello di fornire assistenza medico-chirurgica gratuita alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà Non c’è distinzione di colore o di divisa. Chiunque entra in un ospedale di Emergency è qualcuno che ha il diritto di essere curato” sottolinea il medico “Il personale sanitario viene assunto dopo un’accurata selezione: il compito è quello di andare giù a lavorare e ad istruire il personale locale. Oltre la sanità hai quindi la possibilità di far crescere una comunità”.Ora Maurizio diventa un importante tramite fra Associazione e opinione pubblica: importante per lui è sensibilizzare la gente. “In tutti i miei anni di lavoro qui in Italia ho lavorato in diversi ospedali e sono davvero tante le attrezzature e i materiali lasciati alla polvere. Sarebbe importante se venissero moltiplicate le donazioni ad Emergency anche in questo senso, nonostante l’ospedale di Kabul sia rinomato sia come attrezzature che personale medico. Quando un kamikaze fa scoppiare una bomba e
arrivano venti persone, nessuno timbra il cartellino, si lavora fino a quando sussiste il bisogno”. In questi sei mesi, Maurizio si è improvvisato fotoreporter e ha raccolto moltissimo materiale che vorrebbe divulgare allo scopo di rendere nota quella parte della guerra di cui l’utenza dei mas media non è a completa conoscenza.Inoltre, entro la fine dell’anno, sarà nuovamente in Afghanistan: è stato approvato un progetto, presentato prima di ritornare a casa, che consiste nell’aprire una scuola di radiologia nell’ ospedale di Lashkar-gah, . “Quei territori, che si estendono sino al confine con il Pakistan, sono ancora sotto il controllo del regime talebano e rappresentano il fronte della guerriglia”conclude Maurizio “Sarebbe molto interessante togliere qualche ragazzo del posto da questa realtà fatta solo di kalasnikov e bombe per insegnare loro un lavoro, istruirli e provare lentamente a fare a camminare da soli. Come dice sempre Gino Strada, il gol di Emergency sarebbe che la nostra associazione fallisse. Ciò significherebbe che il mondo vivrebbe finalmente in pace” Nell’attesa e nella speranza che questo possa accadere è comunque importante continuare a sotenere Emergency . Per informazioni www.emergency.it
Dov’è? IN ALESSANDRIA ZONA CRISTO hdi assicurazioni – viale b. ravenna, 8 frisko surgelati – corso acqui, 27 studi medici – via de amicis 2 angolo corso acqui cinema kristalli – via parini, 17 ambulatorio veterinario cristo – corso acqui, 135 parafarmacia del cristo – corso acqui 160 veneta arredi – corso acqui angolo corso c. marx, 149 centro don bosco/centro formazione prof. cnos – fap – corso acqui, 398 ZONA PISTA foto cine chiariotti – via don canestri 1 bar gipsy – via galvani, 12 blue box videoteca – viale m. d’oro, 67 crepes l’avarizia – corso iv novembre, 46 edicola – corso iv novembre edicola – piazza mentana panetteria – via g. galilei, 73 piazza maino – via g. galilei, 91 FUORI CITTA’ luna rossa – s.s. bis dei giovi, 35 bosco marengo mondialcar90 – str. prov. per pavia, 24 valmadonna paglieri sell system – via industria pozzolo f.ro ristorante pizzeria dell’olmo – cabanette thunder road - strada voghera genestrello, 1 - codevilla (pv) circolo canottieri tanaro – via v.dei bagliani, 140 edicola – spinetta m.go ZONA ORTI bar beppe – viale m. ignoto, 130 bar intrigua – viale m. ignoto, 50 birreria gagliaudo – via bellini, 40 edicola sette – via bellini politecnico – viale t. michel, 5 jamaica pub – piazza f. de andrè (zona stadio moccagatta) ZONA CENTRO 4bears pub – via mazzini, 40 rilegatoria moderna – via savonarola, 78 il pavone – via dante, 85 ortopedia noli – via dante, 40 cisl - via tripoli 14 – 15100 alessandria provincia ufficio stampa – piazza libertà presso prefettura portineria moscardo – via volturno, 20 informagiovani – via dei guasco contea di cork – via alessandro iii, 31 a.f.t. ial alessandria – piazzetta bini, 5 caffè degli artisti – via vochieri, 7 ottica pavan & re – via vochieri, 35 ristorante torino – via vochieri, 108 l’antica caffetteria – via milano, 4 andy – corso roma e via migliara le muse acconciatori – corso roma, 85 marie anne – corso roma, 65 zogra music club – corso roma, 123 libreria mondadori – via trotti, 58 nuova marengo immobiliare – via trotti, 73
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provincia di alessandria centri di soggiorno – via trotti, 122 otello dischi – via trotti, 25 palomino – via trotti, 8 mandragora – via legnano, 25 garage autorimessa – via s. f. d’assisi bar turati – via gramsci, 1 repetto intermediazioni – via gramsci, 42 barber shop – corso crimea, 61 edicola maccarone – piazza marconi gelateria eredi cercenà – piazza garibaldi angolo via lanza for.al – corso 100 cannoni, 4 tasso 1948 – corso 100 cannoni, 66/c w-dabliu – via mondovì, 4 libreria university – via mondovì, 1 bar il veliero – via cavour, 69 cgil – via cavour, 27 università degli studi del piemonte orientale – via cavour pinet – via faà di bruno, 69 circolo culturale matteotti – via faà di bruno, 39 cinema alessandrino – via verdi, 12 la locanda dei sapori – via verdi, 38 uisp – via s. lorenzo, 107 biblioteca civica – piazza v. veneto, 1 big mama bar – via savona sai assicurazioni – via g. borsalino, 19 brivido caffè – via bergamo holliwood bar – piazza carducci, 5 bar evergreen – via pistoia, 9 edicola fusetto – via tortona edicola parodi – piazza matteotti arco sport – corso lamarmora, 35 ZONA GALIMBERTI/BORSALINO alcar – via galimberti, 19/c centro galimberti “la casetta” - via galimberti edicola – piazza basile edicola pacto – spalto marengo, 44 edicola tabacchi centro comm. gli archi – via sclavo palestre pianeta sport – via don giovine ZONA CIRCONVALLAZIONE palestra somatos – spalto borgoglio, 65 interno cortile bar mao – spalto borgoglio, 97 vineria mezzo litro – corso monferrato, 49 A VALENZA: Bar Achille – Corso Garibaldi, 132 Bar Alter Ego – Corso Garibaldi, 84 Bar Carpe Diem – Via Del Castagnone, 46 Bar Ceries – Via B. Partigiane Bar Garibaldi – Corso Garibaldi Bar Principe – Viale Dante, 15 Bar Ristorante Pomini Rossi – Giardini A. Moro Bar Teatro – Corso Garibaldi, 55 Biblioteca Civica – Piazza 31 Martiri Fashion Cafè – Corso Garibaldi, 118 Mannauto centro Ford – Via Faiteria, 4 Osteria La Cantinetta – Piazza Verdi, 5 U.R.P. Comune di Valenza – Piazza 31 Martiri Cesare Auto – Zona industriale D3, 21
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30 anni di teatro di Enzo Macrì
Una grande stagione con trenta spettacoli per festeggiare i trenta anni di attività. Il “vecchio” Comunale di Alessandria si trasforma e cresce diventando Teatro Regionale Alessandrino. Patner alla pari in questa operazione sono il “Sociale” di Valenza e, notizia degli ultimi giorni, Il “Delle piane” di Tortona. In occasione della conferenza stampa di presentazione della stagione abbiamo sentito il Presidente Elvira Mancuso e il Direttore Franco Ferrari.
Franco Ferrari
Movìda Trent’anni di Teatro in gran parte accompagnati dalla presenza costante di Franco Ferrari. Chi può raccontarci meglio i cambiamenti avvenuti in tutti questi anni…. Ferrari Dal 1978 ad oggi, questo Teatro ha visto un’ottima continuità, scandita da tappe. Raccontarne tutta la storia sarebbe troppo lungo, per cui veniamo all’oggi. E oggi c’è un fatto veramente importante: il ruolo territoriale che finalmente stiamo realizzando. Un sogno durato trent’anni e che finalmente, grazie anche alle produzioni che la Regione ci permette di fare, non parliamo più semplicemente del “Comunale” come Teatro di Alessandria, ma come sede di un organismo di respiro provinciale. Io ci credo molto e ritengo che potremo fare un buon lavoro con i Teatri della Provincia, a partire da Valenza. Movìda Questo discorso si allarga però anche ad altri centri zona della Provincia? Ferrari Io che faccia parte del DNA del neonato Teatro Regionale Alessandrino. Il rapporto con Valenza è veramente unificante, ma anche verso altri teatri si prospetta un grande coordinamento. In particolare con Tortona, perché lì sta nascendo un Teatro nuovo e quindi estremamente interessante soprattutto dal punto di vista delle attività produttive.
Elvira Mancuso
Movìda In tutti questi anni è cambiato qualcosa rispetto al rapporto tra Teatro e Pubblico? Ferrari Quando la Commissione Cultura del Comune di Alessandria, oltre trent’anni fa, disegnò le linee programmatiche di questo Teatro, il contesto era molto diverso da quello attuale. I decenni che sono passati hanno visto enormi cambiamenti, a partire dal mondo telematico, dalla “rete”. In questi decenni si è affermata una spettacolarizzazione di tutto, oggi si procede per “eventi”. Il pubblico oggi risente di questi fattori, richiede divertimento eclatante, fatto da artisti di fama, vuole “effetti speciali”. Detto questo, però, parliamo sempre di spettacolo “dal vivo”, per fortuna con dei limiti, tutto sommato poco tecnologico. Il Teatro, dal ‘600 ad oggi non è poi cambiato così tanto. Il pubblico di oggi è un pubblico da conquistare sul terreno culturale. Stiamo facendo una scommessa sulla “Parola”, sul Teatro di recitazione, un tipo di spettacolo che sembrava finito e che invece, almeno su alcune fasce suscita un nuovo interesse. Movìda Ottimista quindi per il futuro? Ferrari Si. Ovviamente in un’epoca di “vacche magre”, il mondo dello “spettacolo” si deve adattare, e si fatica un po’ a rispondere alle richieste sempre più pressanti da parte del pubblico. Tuttavia se guardiamo a ritroso nel tempo, da duemila e cinquecento anni, il Teatro se l’è sempre cavata, anche quando ha vissuto tempi terribili, anche quando c’era un attore solo su una pedana lo spettacolo è andato avanti.
Movìda Festeggiamo i 30 anni di teatro con un programma veramente notevole. Accanto a grandi artisti nazionali ci sono anche alcuni artisti locali. Questo fatto può contribuire ad avvicinare al teatro un pubblico nuovo e magari più giovane? Mancuso Io penso che aprire ai giovani sia molto importante. Gli spettacoli di nostra produzione sono tutti incentrati sui giovani. Valenza Alchemica, con Jury Ferrigni è stato un Macbeth dal taglio modernissimo, con una presenza straordinaria di giovani, studenti e non solo, con molti provenienti da Torino. Laura Bombonato e Simona Barbero sono ragazze di grande presenza teatrale e di grande esperienza culturale che si cimentano su due testi nuovissimi. Il nostro Teatro di produzione vuole valorizzare il territorio cercando anche di aiutarlo a crescere. Tra l’altro questi spettacoli valenzani vengono venduti ad altre realtà replicati quindi su altre piazze. Quello della Bombonato, ad esempio, verrà replicato per quindici giorni a Torino. Movìda La Collaborazione con Gabriele Vacis ovviamente ha una valenza che va ben oltre l’ambito locale. Verrà portata avanti anche in futuro? Mancuso Il contratto con Vacis, non a caso è triennale. Il suo è un teatro di conoscenza e di parola. La produzione è
tutta legata a lui. La cosa più importante che farà quest’anno è l’inaugurazione del “Nuovo Carignano” con “Zio Vania” di Cechov, una coproduzione del Teatro Regionale Alessandrino con Lo Stabile di Torino. Nel 2009 verrà poi prodotto Sunset Limited di cui quest’anno abbiamo fatto la lettura. Le nostre produzioni ci sono e ci saranno e sono sicura, lasceranno il segno. Movìda Quindi nel futuro immediato del TRA ci sono produzioni, non solo spettacoli già confezionati, seppure di grande livello, con attori importanti... Mancuso Grandi attori, ma soprattutto per grandi testi. Albertazzi viene a leggere “Le lezioni americane”, Parise “Il Sillabario” , grandi Autori italiani da rileggere. Movìda Solo qualche anno fa, in una città come Alessandria la Cultura veniva considerata un costo per la collettività ed era fonte anche di polemiche. C’è stata, ci pare un’inversione di tendenza. E’ cambiato il vento? Mancuso Noi non consideriamo la Cultura come un costo, i Sindaci di Alessandria e Valenza non la vedono come un costo. Le spese ovviamente ci sono, ma fanno parte di una “ricerca alta” delle realtà culturali di Alessandria e Valenza.
Una grande stagione L’apertura di Stagione è affidata ad una serata di gala in cui sarà protagonista il capolavoro pucciniano: La Bohème, nell’allestimento del Teatro Regio di Torino (7 novembre). L’evento, sponsorizzato dalla Fondazione Banca Popolare di Novara, celebra i trent’anni dall’inaugurazione del Teatro Comunale di Alessandria. L’8 novembre la seconda serata. Grazie alla consolidata collaborazione con il Regio di Torino seguirà, il 21 novembre, un grande concerto sinfonico-corale dedicato ai maestri del melodramma, e quindi una deliziosa Serva padrona, archetipo dell’opera buffa, gioiello di Giovanni Battista Pergolesi. Con la produzione del Coccia di Novara, viene aggiunta ai titoli del Regio una poco frequentata Roméo et Juliette di Gounod (17 marzo), in cui segnaliamo la presenza dell’Orchestra Classica di Alessandria. Il teatro cantato trova altre espressioni, in questa Stagione, con due operette, Cin
Ci La, Al cavallino Bianco, tre musical (Peter Pan, Hair, The Sisters) e una commedia musicale (Casanova). Al balletto è dedicato uno spazio con il classico Schiaccianoci (22 dicembre), nella più prestigiosa delle interpretazioni: quella della scuola russa. Per la nuova danza, un coreografo fra i più consacrati, David Parsons (2 febbraio), e una fra le più interessanti compagnie statunitensi, Aspen Santa Fe Ballet (24 marzo). La musica allo stato puro trova ampio spazio con solisti jazz del calibro di Francesco Cafiso (21 aprile)e di Uri Caine (23 marzo), e con i funambolismi strumentali-vocali della Banda Osiris (15 febbraio)e delle Puppini Sisters (4 marzo). Alla prosa, cioè alla parola recitata, il TRA vuole dedicare un’attenzione più ampia, riqualificata, come è stato fatto producendo Viaggiatori di pianura per la regia di Gabriele Vacis che viene propostaMOVÍDAlife a Valenza. C’è contem- #la 5drammaturgia NOV Ø8
poranea (con il regista-attore Beppe Rosso), ci sono due differenti omaggi a Gaber (di Neri Marcorè e di Luca Barbareschi) e uno a Stefano Benni (con Angela Finocchiaro). C’è un giallo (L’agente segreto) e la commedia leggera (con Marco Columbro). Ci sono poi tre “mostri” sacri, per bravura e sacralità indiscussa: Giorgio Albertazzi, Paolo Poli, Gianrico Tedeschi. E, infine, non potevano mancare i grandi classici: Shakespeare e Pirandello; saranno infatti rappresentati l’Otello con Andrea Giordana (2 aprile), Sei personaggi in cerca d’autore di Giulio Bosetti (14 novembre), Il Giuoco delle parti (9 dicembre) e tanto altro. Sponsor istituzionale del Teatro Regionale Alessandrino è il Gruppo Amag. Il cartellone completo della Stagione 2008-09 è strutturato in 30 serate distribuite in 6 mesi. L’orario d’inizio degli spettacoli è previsto per le ore 20.45 (fa eccezione La Bohème che ha inizio alle ore 20.00).
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POST-IT LUNEDI 10 A tutta birra - Alessandria - Four Bears Pub - Via Mazzini Appuntamento settimanale al Four Bears Pub, dedicati alle degustazioni ed all’incontro con i produttori di birre artigianali. Questa sera tocca al birrificio “Clan!Destino?”: relatore Luca Garberoglio. Inizio alle 19.30. 11 MARTEDI Cena al Ribaldo - Alessandria -Via Vescovado Questa sera cena intitolata a “Tra i boschi dell’Appennino” con: tajarin ai porcini, lingua ai funghi o spezzatino ai funghi, dolce di ricotta con savoiardi. Prenotazioni e info: 3286944565. Presentazione del libro di Dario Zilovich “Oltre il Muro” - Alessandria - Libreria Nuova Terra - Via dell’Erba Partecipa la Dr.ssa Rossella Mercuri, psicologa e consulente familiare. Inizio alle 18.
Dal 10 al 18
Scherzi - Tortona - Teatro Civico Appuntamento con lo spettacolo di Anton Cechov interpretato da Andrea Brambilla (Zuzzurro), Nino Formicola (Gaspare) ed Eleonora D’Urso. Musiche originali di Arturo Annecchino, al pianoforte Giovanni Vitaletti. Inizio alle 21.
16 DOMENICA XXX tour gastronomico autunnale in Val Borbera e Valle Spinti Il Mulino- Borghetto Borbera Oggi si pranza al ristorante “Il Mulino” di Borghetto Borbera (Info e prenotazioni: 0143-69483)
Sei personaggi in cerca d’autore Alessandria - Teatro Comunale Appuntamento con la commedia di Luigi Pirandello realizzata dalla Compagnia del Teatro Carcano. Regia di Giulio Bosetti. Inizio alle 20.45.
Domus aUREA - Novi Ligure Conferenza & Concerto, in occasione della Collegiata di Novi. Il Relatore sarà il dott. Giovanni Donato della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte. Protagonista del concerto l’organista Alessandro Trespioli. Inizio alle 21.
15 SABATO XXX tour gastronomico autunnale in Val Borbera e Valle Spinti Cantalupo e Albera Ligure Oggi doppio appuntamento, si pranza al ristorante “Stevano” di Cantalupo Ligure fraz. Pallavicino, menu con tartufo e funghi a 40 € vini inclusi info: 0143-93136. Cena al ristorante “Bruno”, ad Albera Ligure, fraz. San Nazzaro, menu di stagione a 33 € bevande comprese - info: 014390060.
Francesco Guccini - Milano – DatchForum Dr. Dog - Milano - La Casa 139 12 MERCOLEDI Andy White - Alessandria - Four Bears Pub 13 GIOVEDI Rassegna Gruppo Cinema Enrico Foà Alessandria Teatro Comunale Prosegue la rassegna cinematografica di prime visioni, “Francois Truffaut: l’uomo che amava le donne e il cinema” con una doppia proiezione del film “Baci rubati”. Inizio alle 20 e replica alle 22.20. Ivano Fossati - Vercelli - Teatro Civico 14 VENERDI XXX tour gastronomico autunnale in Val Borbera e Valle Spinti Questa sera si cena al ristorante Da Vito, con un menù marinaro a 40 € vini locali inclusi. Info e prenotazioni: 0143-689100. Serata metafonia - Acqui - Palazzo Robellini Appuntamento con “Telefonando in Paradiso: comunicazioni con l’altra dimensione”, il ciclo autunnale “I Venerdì del Mistero”. Il relatore sarà Riccardo Di Napoli, studioso e scrittore di Genova. Inizio alle 21.30. Ingresso libero. Leonardo Sasso e i Ray Soul System Bistagno - Teatro della SOMS Per la rassegna musicale “Dal Mississippi alla Bormida, esibizione del gruppo composto da Leonardo Sasso (voce), Leonardo Martina (tastiere), Paolo Bellone (basso), Marco Boria (chitarra), Renzo Coniglio (batteria). Proporranno musiche e arrangiamenti di Ray Charles, Joe Joker, Eric Clapton ecc. Inizio alle 21.15. Info alla sede della SOMS 0144 377163
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Novembre
Armonie in Valcerrina 2008 - Pozzengo Chiesa di San Bononio Concerto del Duo Planés (pianoforte e violino), che eseguirà brani di Mozart, Brahms e Schumann. Inizio ore 17,30. Parole, suoni, colori - Alessandria - Teatro Parvum Prosegue la decima edizione della rassegna organizzata dall’associazione “ArteMusica”, con il concerto pianistico del duo formato da Giuliano Cucco e Giuliano Bellorini. Ingresso gratuito. Inizio alle 21. Perosiana 2008 - Tortona - Santuario N.S. della Guardia Questa sera “Un passaggio di luce”, trittico, cantata a san Luigi Orione, musiche intorno a Lorenzo Perosi”. Inizio alle 21. Ingresso libero. Il teatro è... servito – Frassineto Po Spettacolo “Plaza Suite” di Neil Simon, realizzato dalla Compagnia “Teatro degli Strilloni” e articolato in tre episodi a sfondo sessuale ambientati nel famoso hotel newyorkese: l’addio di un marito alla moglie, la seduzione di una banale casalinga da parte di uno spocchioso produttore e le esitazioni di una ragazza che mettono in crisi i genitori, nel giorno del suo matrimonio. Inizio alle 21. Ingresso: intero 6 €, ridotto 4 €. Rustless - Milano – Alcatraz The Italian hard rock legend is back.Tornano i VANADIUM Altiebassi - Milano - Ripa 90 Il Paniere - Casale M.to - Piazza Mazzini Mercatino mensile di prodotti biologici ed artigianato eco-compatibile con bancarelle di vino, miele, formaggio, salumi, erbe aromatiche ed oggettistica.
19 MERCOLEDI Blues al femminile - Alessandria - Teatro Comunale - V.le Repubblica Concerto dell’ “Alexis P. Suter Band”. Il gruppo è composto da Alexis P. Suter (voce solista), Vicki Bell e Linda Pino (voce), Jimmy Bennett (tastiera), Peter Bennett (basso), Ray Grappone (batteria). Ingresso libero. Inizio alle 21. La Rigenerazione - Novi Ligure - Teatro Giacometti Brillante commedia di Italo Svevo, per la regia di Antonio Calenda. Lisa Papineau - Alessandria - Four Bears Pub
I solisti di Perugia - Tortona - Teatro Civico Appuntamento con l’Orchestra d’archi che eseguirà brani di E. Grieg, W.A. Mozart, S. Barber e L. Boccherini. Inizio alle 17.30. Teatrando al Tartara - Casale - Piazza Castello Appuntamento con la compagnia teatrale La banda dal dus, che realizzerà lo spettacolo “I tre marie”. Regia di Gigi Ricci. Inizio alle 17. Mercatino dell’Antiquariato e del Modernariato – Volpedo Nello spazio dell’antico Mercato Coperto, fiera dedicata all’antiquariato di qualità ed al modernariato. Si potranno inoltre visitare la Pieve Romanica, da poco restaurata ed i musei di Pellizza. Trifola d’Or – Murisengo Ritorna la Fiera del Tartufo: enogastronomia, artigianato piemontese, esposizione e vendita di tartufi, con premiazione dei migliori esemplari e assegnazione della Trifola d’Or e della Trifola d’Argento. Ospiti della manifestazione: Edoardo Raspelli e l’attrice Marisa Laurito. In mattinata, inaugurazione della mostra “Espressioni della Terra” e nel pomeriggio giro in mongolfiera . 17 LUNEDI Porte aperte per lo Sport - Alessandria – Acsal - Piazza De Andrè Convegno organizzato dalla UISP di Alessandria per discutere di sport nelle carceri. Inizio alle 19.30. A tutta birra - Four Bears Pub - Via Mazzini Appuntamento settimanale al Four Bears Pub dedicato alle degustazioni ed all’incontro con i produttori di birre artigianali. Oggi birrificio “Abbà”, relatore Vittorio Celidonio. Inizio ore 19.30. Concerto di Vinicio Capossela - Casale - Teatro Municipale. Inizio alle 21. 18 MARTEDI La Rigenerazione - Valenza - Teatro Sociale Brillante commedia di Italo Svevo a cura degli Artisti Associati. Regia di Antonio Calenda. Inizio alle 20.45. Slipknot - Milano – Palasharp + Machine Head + Children of Bodom Todd Rundgren - Milano - Rolling Stone
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20 GIOVEDI Rassegna Teatro Ragazzi a Tortona Stagione 2008/09 - Tortona - Teatro Civco Spettacoli dedicati agli alunni delle scuole cittadine, con la rappresentazione “Abbecedario”, a cura del Teatro dell’Archivolto di Genova. Inizio alle 10. Rassegna Gruppo Cinema Enrico Foà - Alessandria Teatro Comunale - Sala Zandrino Prosegue la rassegna cinematografica “Francois Truffaut: L’Uomo che amava le donne e il cinema”, con la doppia proiezione del film “La mia droga si chiama Julie”. Inizio alle 20 e replica alle 22.20. Il piacere dell’onestà - Casale - Teatro Municipale Primo appuntamento con lo spettacolo di Luigi Pirandello. Gli interpreti saranno Leo Gullotta, Martino Duane, Paolo Lorimer e molti altri. Musiche di Germano Mazzocchetti. Regia di Fabio Grosso. Inizio alle 21. Arcipelago Islam. Tradizione, riforma e militanza in età contemporanea Alessandria - ACSAL - Piazza De Andrè In occasione dei “Giovedì Culturali” presentazione del volume “Contro natura. Una lettera al Papa” di F. Remotti. Inizio alle 19. 21 VENERDI XXX tour gastronomico autunnale in Val Borbera e Valle Spinti Oggi si cena al ristorante Stevano di Cantalupo Ligure, fraz. Pallavicino, con un menù a 40 € vini del territorio inclusi. Info e prenotazioni: 0143-93136. Le strategie di Slow Food per un cibo buono pulito e giusto - Alessandria - via Cavour Università aula 209 Continua il ciclo di seminari sui temi dei bisogni e diritti in campo alimentare, dell’attuale crisi mondiale e dello sviluppo sostenibile. Incontro a cura di Piero Sardo (Slow Food), Marco Revelli e Gianluigi Bulsei, dell’Università del Piemonte Orientale. Inizio alle 9.30. Ajna Quartet - Bistagno - Teatro della SOMS Per la rassegna “Dal Mississippi alla Bormida”, spettacolo del gruppo “Ajna Quartet”, composto da: Stefano Guazzo (sax), Cristian Parisi (batteria), Michela La Fauci (arpa), Kiko Parisi Lalonde (contrabbasso). Proporranno musiche
Dal 19 al 31
Novembre e arrangiamenti personalizzati e brani tratti dal repertorio internazionale di Gershwin, Duke Ellington, Jimi Hendrix, Led Zeppelin. Inizio alle 21.15. Info alla sede della SOMS 0144 377163.
I volontari e... l’arte - Alessandria - Teatro Parvum - Via Mazzini Appuntamento con il concerto per pianoforte e letture di testi biblici. Al piano Nikolaj Bogdanov. Inizio alle 21.15.
Rassegna Teatro Ragazzi a Tortona Stagione 2008/09 - Tortona - Teatro Civco Rappresentazione per la scuola primaria dal titolo “Abbecedario”, a cura del Teatro dell’Archivolto di Genova. Inizio alle 10.
Viaggio dentro una conchiglia - Ovada Teatro Splendor - Via Buffa Spettacolo realizzato dalla Compagnia Teatrale Cargo. Testo di Laura Sicignano con Simona Fasano e Massimiliano Caretta. Inizio alle 16.30.
Il piacere dell’onestà - Casale - Teatro Municipale Spettacolo di Luigi Pirandello con Leo Gullotta, Martino Duane, Paolo Lorimer e molti altri. Musiche di Germano Mazzocchetti. Regia di Fabio Grossi. Inizio alle 21.
Blessed by a Broken Heart - Milano – Zoe + I Am Ghost + Devil’s Gift
Teatro a Fresonara - Fresonara - Teatro Comunale - Piazza Don Orione Spettacolo “Non è mica Zelig”, realizzato dalla Compagnia Teatrale Fubinese a cura di Paolo Scepi, scritto e diretto da Massimo Brusasco. Inizio alle 21. Prenotazione dalle 9 alle 12 al n° 0143480166. Concerto lirico sinfonico - Alessandria Teatro Comunale Concerto con pezzi di Giuseppe Verdi, Pietro Mascagni, Gioacchino Rossini e Amilcare Ponchielli. Direttore Marcello Rota. Inizio alle 20.45. The Leeches + Ministri + Fratelli Calafuria Mezzago (MI) - Bloom Acqui & sapori - Acqui Terme - ex Kaimano 100 stand di espositori di prodotti tipici, gastronomica, vini, artigianato, e antichi mestieri. Quest’anno porte aperte ad altre regioni: Calabria, Valle D’Aosta, Liguria e Lombardia che offriranno ai visitatori “Gastronauti” un saporito tour. 22 SABATO XXX tour gastronomico autunnale in Val Borbera e Valle Spinti Questa sera si cena al ristorante Bruno ad Albera Ligure - fraz. San Nazzaro, con un menù dedicato alla carne d’asino. 30 € vini locali inclusi. Info e prenotazioni: 0143-90060. Sabato a Teatro - Valenza -Teatro Sociale “Mappamondi” spettacolo della Compagnia teatrale “Quelli di Grock”, di Susanna Baccari e Valeria Cavalli Inizio alle 16. Info 0131 234266. Paolino inconsolabile - Gamalero Biblioteca civica Lettura animata a cura degli operatori della ludoteca “C’è sole e la luna” e costruzione di una capanna con materiali di recupero. Ore 16.30-18. Teatrando al Tartara - Casale - Piazza Castello Spettacolo “Di centro in centro”con la compagnia teatrale del s.s. assistenziale dell’ASL di Alessandria. Inizio alle 17. Ingresso libero.
Overmood - Alessandria - Four Bears Pub live and dj set Mercato del Tartufo - Tortona - Centro storico In via Fracchia si possono acquistare i pregiati tartufi delle valli Curone, Grue e Ossona. Ingresso libero. Orario dalle 15 alle 19. In cerca di gusto - Casale Monferrato Piazza Mazzini Mercatino di prodotti tipici del territorio, di qualità e selezionati. Orario 8.30-19.30. Acqui & sapori - Acqui Terme - ex Kaimano 100 stand di espositori di prodotti tipici, gastronomica, vini, artigianato, antichi mestieri, manifestazione, organizzata in collaborazione con l’Enoteca Regionale “Acqui Terme e Vino”, si presenta in veste esclusivamente enogastronomica, incentrata sulle tipicità enogastronomiche non solo del nostro territorio , ma quest’anno apre le porte ad altre regioni: Calabria, Valle D’Aosta, Liguria e Lombardia che offriranno ai visitatori “Gastronauti” un saporito tour. 23 DOMENICA Monsteer Magnet - Milano – Alcatraz Mercato del Tartufo - Tortona - Centro storico In via Fracchia si possono acquistare i pregiati tartufi delle valli Curone, Grue e Ossona. Ingresso libero, orario 15-19. Fiera itinerante del Tartufo dal Grana al Rotaldo - Ottiglio Bancarelle di tartufi e prodotti tipici dei cinque comuni del Monferrato partecipanti alla manifestazione: Ottiglio, Camagna, Cuccaro, Altavilla e Frassinello. Pranzo a cura delle Pro Loco. Prova simulata dei “trifolau” e battesimo della prima freccia, con gli arcieri di Ottiglio della FIARC. Acqui & sapori e Mostra Regionale del Tartufo - Acqui Terme - ex Kaimano 100 stand di espositori di prodotti tipici, gastronomica, vini, artigianato, antichi mestieri. Oggi momento clou dedicato al prezioso tubero. Vendita dei tartufi, confronto nella gara di ricerca “Trifola d’Aich” che si svolgerà nel 1° Parco Nazionale del Tartufo.
24 LUNEDI A tutta birra – Alessandria - Four Bears Pub - Via Mazzini Appuntamenti settimanale al Four Bears Pub, dedicato alle degustazioni ed all’incontro con i produttori di birre artigianali. Oggi tocca al birrificio “CitaBiunda”, relatore Marco Marengo. Inizio alle 19.30. 26 MERCOLEDI Cena al Ribaldo – Alessandria – Via Ribaldo Questa sera cena intitolata a “Sua maestà la bagna cauda” con patinabò gratinati, bagna cauda, torta di nocciole. Prenotazioni e info: 3286944565 Simone Lisino Jazz Group - Alessandria Four Bears Pub 27 GIOVEDI Rassegna Gruppo Cinema Enrico Foà - Alessandria Teatro Comunale - Sala Zandrino Prosegue la “Francois Truffaut: L’Uomo che amava le donne e il cinema”, con la doppia proiezione del film “Gli anni in tasca”. Inizio alle 20 e replica alle 22.20. Nevada Tan aka Panik - Milano - Alcatraz 28 VENERDI Carlo Milanese Quintet - Bistagno - Teatro della SOMS Esibizione del gruppo “Carlo Milanese Quintet”, composto da Carlo milanese (pianoforte), Claudio Capurro (sax), Alberto Malnati (contrabbasso), Rodolfo Cervetto (batteria), Fabrizio Cattaneo (tromba). Verranno proposte musiche blues. Inizio ore 21.15. Info alla sede della SOMS 0144 377163. Venere e adone - Tortona - Teatro Civico Appuntamento con lo spettacolo di William Shakespeare con Valter Malosti. Inizio alle 21. Tracy Chapman - Milano - Teatro degli Arcimboldi 29 SABATO XXX tour gastronomico autunnale in Val Borbera e Valle Spinti Oggi si cena al ristorante “Appennino” di Cabella Ligure, con menù a € 30 vini inclusi. Info: 0143919500.
Spettacolo “Il settimo si riposò”. Adattamento e regia di Vittorio Spoldi. Inizio alle 21.15. Teatro a Fresonara - Fresonara - Teatro Comunale Concerto di musica sacra composto da Lorenzo Perosi intitolato “Musiche di Giuseppe e Lorenzo Perosi, Antonio Vivaldi”. Inizio alle 21. Ingresso libero. Perosiana 2008 - Tortona - S. Maria dei Canali Concerto di musica sacra composto da Lorenzo Perosi intitolato “Musiche di Giuseppe e Lorenzo Perosi, Antonio Vivaldi”. Inizio alle 21. Ingresso libero. Alter Bridge - Milano – Alcatraz Krumiri e Tartufi – Casale Manifestazione gastronomica all’insegna dei due prodotti tipici locali. Esposizione e vendita di tartufi, krumiri e prodotti tipici. Pranzi e cene a cura della Pro Loco di Casale e dei Comuni limitrofi. 30 DOMENICA XXX tour gastronomico autunnale in Val Borbera e Valle Spinti Oggi si pranza al ristorante Moranolo di Mongiardino Ligure con un menu di stagione a 30 € vini inclusi. Info e prenotazioni: 014398118. Inon barnatan - Tortona - Teatro Civico Concerto di Inon Barnatan con brani di Schubert, Messiaen e Ravel. Inizio alle 17.30. Krumiri e Tartufi - Casale Esposizione e vendita di tartufi, krumiri e prodotti tipici. Pranzi e cene a cura della Pro Loco di Casale e dei Comuni limitrofi.
Sergio
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mostra dei disegni originali 15 - 30 novembre 2008
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Inaugurazione sabato 15 novembre ore 17 alla presenza dell’Autore
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Info: Provincia di Alessandria 0131.304004/06 Libreria Mondadori 0131.261423
Armonie in Valcerrina 2008 - Santuario di Crea Concerto del Quartetto d’archi di Fiesole, composto da Alina Company, Daniela Cammarano, Giun Murakami e Sandra Bacci, accompagnate dal clarinettista Alessandro Carbonare, che suonerà brani di Webern, Beethoven e Brahms. Inizio ore 17. Ingresso libero
I volontari e... l’arte - Alessandria Teatro Parvum - Via Mazzini
MOVÍDAlife - # 5 NOV Ø8
La mostra è visitabile negli orari di apertura della libreria
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Leonardo: 8 borse di studio e lavoro in Europa
Il Servizio Giovani (Informagiovani, Punto Di e Ufficio Scambi Internazionali) di Aspal S.P.A. (società del Comune di Alessandria), in collaborazione con IAL CISL Piemonte – Area Progetti Internazionali – a partire dal 3 Novembre 2008, mette a disposizione di disoccupati, lavoratori, studenti e neo-laureati 8 borse di studio della durata di 8 settimane, finanziate dal programma dell’Unione Europa “Leonardo da Vinci” presso aziende in Francia, Germania, Islanda, Regno Unito e Spagna. Il programma “Leonardo da Vinci” ha l’obiettivo di agevolare la mobilità delle persone in formazione che lavorano, migliorare la qualità della formazione professionale, promuovere e rafforzare il contributo della stessa al processo innovativo, al fine di migliorare la competitività e l’imprenditorialità. Trascorrere un periodo all’estero, lavorando presso un’azienda straniera, rappresenta un’esperienza molto qualificante sia a livello professionale che umano; ecco perchè Marcella, che ha trascorso 8 settimane a
Totnes (UK) dice: “Sarei pronta a ripartire domani, senza neanche pensarci un attimo perchè quello che mi ha lasciato questa esperienza e quello che mi porterò sempre dentro è grande ed ha aumentato la mia voglia di indipendenza, di viaggiare, di conoscere il mondo”. Lo spirito di adattamento è una componente fondamentale. “Certo è che bisogna adattarsi, superare l’ostacolo del tempo, non scoraggiarsi se il tirocinio non è esattamente il lavoro che si è sempre sognato di fare, imparare a prendere il buono che ogni situazione può offrire”, dice Giulia che ha trascorso 8 settimane a Derry (Irlanda del Nord). La partecipazione al programma è gratuita ed è rivolta a tutti i giovani di ambo i sessi, residenti in provincia di Alessandria, con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. Non sono richiesti requisti o competenze particolari, se non una conoscenza scolastica di una o più lingue straniere, questo per dare a tutti l’opportunità di svolgere un periodo di formazione professionale in un
MOVÍDAlife MO M OVÍDAlife Í - # 5 NOV Ø8
Paese straniero. Gli interessati possono richiedere il modulo per la partecipazione all’Informagiovani – Scambi Internazionali ed inviarlo, compilato in ogni sua parte, entro e non oltre il 21 NOVEMBRE 2008 all’indirizzo di posta elettronica scambi_internazionali@aspal.it. Ricordiamo inoltre a chi fosse interessato che sono ancora disponibili alcuni posti per i corsi di scrittura creativa e videomaker - che si terranno presso l’Informagiovani di via dei Guasco - e per il corso di hip-hop che si svolgerà presso il DLF (DopoLavoroFerroviario) di Alessandria. Per informazioni Informagiovani - Ufficio Scambi Internazionali via dei Guasco, 19 15100 Alessandria n° verde 800116667 scambi_internazionali@aspal.it
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I subriche di mele con salsa al vino INGREDIENTI: g 400 di polpa di maiale tritata, un uovo freschissimo, una mela acidula, noce moscata, mezzo bicchiere di ottimo cortese del Monferrato, zucchero comune, farina bianca, burro, sale e pepe q.b.
Tapas | Fingerfood | Drinks
a cura di Roberto Loddi
ad infarinare. Terminata questa operazione, accomoda i subriche dentro ad una capace padella e lasciali rosolare in abbondante burro, a termine cottura, aggiungi due cucchiaini di zucchero e il vino in dotazione e, con la salsa ottenuta servi le polpette in abbinamento ad un bicchiere di cortese del Monferrato leggermente vivace.
Le grive monferrine nella rete INGREDIENTI: g 100 di mortadella, g 100 di fegato di maiale, g 100 di coscia di maiale, g 100 di polpa di vitella, 2 uova, 2 cucchiai di pane grattugiato, una manciata di parmigiano grattugiato, noce moscata, 20 bacche di ginepro, reticella di maiale, burro, olio extravergine d’oliva, sale, pepe di mulinello q.b.
PREPARAZIONE: inizia la preparazione, amalgamando il trito di carne con un uovo ed una mela tritata non troppo fine, aggiusta il sapore con una presa di sale ed impreziosiscilo con una generosa grattugiata di noce moscata e una lodevole macinata di pepolino profumato. Fatto ciò, con l’impasto ottenuto, forma delle polpettine leggermente appiattite che provvederai
PREPARAZIONE:
PREPARAZIONE:
trita il fegato con la carne di vitella e la carne di maiale, poi aggiungi le uova, sale quanto basta ed un pizzico di pepe, il pane grattugiato e il formaggio. Fatto ciò, impasta a modo tutti gli ingredienti insieme a una grattugiata di noce moscata e le bacche di ginepro pestate con il batticarne. Terminata questa operazione, mescola accuratamente il tutto, quindi preleva dei mucchietti di impasto ed avvolgili nella rete di maiale ritagliata a quadrotti, formando così dei piccoli fagotti poco più grandi di una noce. Arrivati a questo punto, accomoda le grive ottenute in una casseruola, condiscile generosamente con burro e olio, copri la preparazione e lasciala cuocere a fiamma dolce per tre quarti d’ora circa. Il vino consigliato!: Barbera del Monferrato
fai lessare le patate, intanto pulisci e riduci a fettine i topinambur, ponili in una padella con il burro e lasciali ammorbidire. Fatto ciò, unisci al composto le patate lessate e passate al setaccio, il formaggio, le uova, una presa di sale e una generosa macinata di pepe. Ora, amalgama insieme tutti gli ingredienti fino a quando otterrai un impasto omogeneo e con l’aiuto di due cucchiai preleva parte del composto, forma delle polpette ovali, passale nella farina e infine tuffale poche alla volta nell’olio bollente. Quando le frittelle risulteranno dorate da ambo le parti, scolale su dei fogli di carta assorbente da cucina a perdere l’unto in eccesso, cospargile di sale e pepe, decora la preparazione con un rametto di rosmarino e servile caldissime in abbinamento ad un Monferrato dolcetto novello.
Le frittelle di Tapinombur INGREDIENTI: g 300 di patate, g 300 di topinambur (detti anche ciapinabò o patanabò), g 50 di burro, 1 uovo intero più un tuorlo, g 50 di parmigiano grattugiato, olio per friggere, g 30 di farina bianca, noce moscata, farina bianca, rosmarino per decorare, sale e pepe q.b.
Dalle nostre parti l’autunno è una stagione speciale,
davvero speciale!
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Progetto giovani: al via la dodicesima edizione di Emiliano Bottacco
Da lunedì 10 novembre al via presso l’ACSAL - Associazione Cultura e Sviluppo Alessandria la dodicesima edizione del Progetto Giovani, un corso annuale di introduzione al lavoro di gruppo e alle dinamiche politicoeconomiche contemporanee. Ne abbiamo parlato con il prof. Giorgio Guala, presidente dell’Associazione, che ci ha illustrato le caratteristiche e gli obiettivi del corso. Il Progetto Giovani si rivolge prevalentemente agli studenti universitari e dell’ultimo anno delle scuole superiori, nonché a tutti i giovani fortemente motivati e di età compresa tra i 18 e i 27 anni. Il nuovo anno, ripercorrendo in parte l’impostazione sperimentata in passato, vuole offrire ad altri giovani un’opportunità di approfondimento culturale e di crescita personale, in un ambiente dinamico e ricco di attività (dai corsi di inglese a quelli di fotografia, dalle escursioni ai tornei di calcetto, dai dibattiti aperti al pubblico fino alle sale studio con connessione wi-fi, libera consultazione di libri (più di 10.000) e di riviste. La ragione per cui è nato il Progetto è da ricer-
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care nel desiderio di investire sulle energie e sulle potenzialità dei giovani, con la speranza che possano in futuro rendere la società più responsabile, aperta, vivace e dinamica. Per questo si dedica grande spazio al confronto e al dialogo, che consente anche di instaurare rapporti di amicizia fra i partecipanti. Il corso ha un duplice obiettivo: - fornire ai partecipanti strumenti per affrontare meglio le dinamiche socio-politiche contemporanee e l’attuale mondo del lavoro, più complesso che in passato, integrando la formazione fornita durante il percorso scolastico e universitario; fornire un importante supporto di conoscenze metodologiche, utili per sviluppare una vera competenza nel lavorare in gruppo, molto richiesta in ambito professionale. Il corso prevede 26 incontri a cadenza settimanale (il lunedì dalle ore 20.30 alle ore 23.00) suddivisi in: 8 incontri con relatori esperti provenienti dal mondo dell’Università, dell’impresa e delle libere professioni; 16 laboratori di gruppo, coordinati da un team di tutor metodologici selezionati e formati con cura; 2 serate con-
clusive, completamente gestite dai partecipanti e finalizzate a comunicare i risultati delle analisi elaborate nei gruppi sulle principali tematiche del corso (metodologia del lavoro di gruppo, dinamiche politiche ed economiche contemporanee). Il Progetto Giovani, pur essendo un percorso formativo di qualità, è completamente gratuito. L’impegno che viene richiesto ai partecipanti non è economico, ma di serietà e costanza nella partecipazione. Le iscrizioni rimarranno aperte fino al 31 ottobre e comunque fino al raggiungimento del numero massimo di partecipanti prestabilito. Chi desidera iscriversi al corso o semplicemente ricevere maggiori informazioni può contattare la coordinatrice del Progetto, Marzia Abelli, telefonando allo 0131/222474; consultando il sito internet all’indirizzo www. acsal.org; scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica:mailto:m.abelli@acsal.org" m.abelli@acsal.org o recandosi direttamente presso la sede dell’Associazione in piazza De André, 76 (ex viale Teresa Michel, 2) ad Alessandria.
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La protezione civile fra “due fiumi” di Franca Nebbia
C’era anche l’associazione alessandrina “DUE FIUMI” alla grande esercitazione della Protezione Civile provinciale l’8, 9 e 10 Novembre alla Cittadella di Casale, un campo che ha visto la presenza di circa 450 volontari provenienti da 22 COM provinciali e un nucleo tedesco, il THW proveniente da Monaco di Baviera, che, durante l’alluvione del 2000 fu di aiuto a tanta parte della popolazione. Ed è proprio in occasione del 14° anniversario della alluvione che colpì la città di Alessandria, che oggi quasi più nessuno ricorda o vuol ricordare, che parliamo con il Presidente dell’Associazione “DUE FIUMI”, Giorgio Melchionni. “La nostra Associazione è stata fondata nel 1997. Allora contava solamente pochi iscritti mentre oggi è una delle più conosciute ed organizzate della Provincia. In undici anni abbiamo compiuto missioni in Francia, Cecoslovacchia, Kossovo, Albania oltre che, ovviamente, in Italia. Oggi, su incarico e delega, del Coordinamento Provinciale presieduto da Marco Bologna, gestiamo il Presidio Regionale di Protezione Civile di San Michele destinato al pronto intervento, un centro a livello nazionale per attrezzature e rapidità di intervento.” CHI SONO I VOLONTARI DELLA DUE FIUMI? Sono persone normalissime mosse dalla voglia di …fare qualche cosa non solamente per gli altri ma anche per sé infatti, allo scopo, vengono organizzati continuamente corsi di formazione, istruzione e perfezionamento. I nostri volontari appartengono a tutte le classi sociali e, per lo più, sono di età compresa tra i 40 e i 55 anni.Proprio questo è il problema principale delle associazioni di protezione ci-
vile, per poter sopravvivere si ha bisogno di un ricambio generazionale e a tale scopo abbiamo istituito per i giovani un tesseramento gratuito ….di incoraggiamento. Ogni anno andiamo nelle scuole di ogni ordine e grado per divulgare la coscienza della protezione Civile e per cercare nuovi adepti. COME AVVIENE LA RISPOSTA A UN ALLARME? All’arrivo di una chiamata scatta un procedimento interno per fare arrivare ad ogni iscritto la notizia e la richiesta di intervento. Chiunque può accettare e partire oppure rinunciare: è volontariato puro. Per i dipendenti, in caso di calamità grave sono previsti i benefici di Legge che comportano il mantenimento dello stipendio per tutti i giorni in cui è stato impiegato. QUALI MOTIVAZIONI SPINGONO UNA PERSONA A DIVENTARE VOLONTARIO? Non ce n’è una sola ma l’elemento comune è il desiderio di aiutare gli altri, la solidarietà che dovrebbe permeare la vita di tutti noi. Per questo il nostro appello, in generale, è rivolto al futuro…ai giovani! E solo se si riuscirà a coinvolgere i ragazzi si potrà guardare al futuro con serenità in quanto non dobbiamo dimenticare che la struttura portante della Protezione Civile italiana, accanto alle forze istituzionali, è composta da circa 1.300.000 volontari. COME VI FINANZIATE? Contrariamente a quanto tutti credono, non esistono contributi statali o pubblici, al massimo, rimborsi per spese effettuate ed approvate dagli Enti preposti. Pertanto ci rivolgiamo ad aziende e privati per
farci aiutare, collaborando a manifestazioni ed eventi e il fatto di essere molto conosciuti in città ci aiuta molto ma non quanto ci …. servirebbe! COME SIETE ORGANIZZATI? Accanto a un gruppo di volontari…comuni abbiamo degli specialisti in campi specifici in grado di fornire prestazioni ad alto livello. Mentre in tempi di normalità non abbiamo grandi differenziazioni gerarchiche, in intervento adottiamo una disciplina piuttosto ferrea: il responsabile dell’intervento ha poteri decisionali estremamente significativi avendo la responsabilità sia dei singoli volontari che delle operazioni da svolgere. Un errore o una semplice svista potrebbe portare conseguenze gravissime. DOVE’ LA VOSTRA SEDE? Siamo a San Michele presso il Presidio regionale di Protezione Civile in via Remotti e siamo contattabili sia per telefono allo 0131-361661 (Tel + Fax) sia sul nostro sito www.duefiumi.it QUALI SONO I VOSTRI MEZZI? Siamo attrezzati piuttosto bene infatti abbiamo tre fuoristrada, due camion grandi, uno piccolo, due furgoni, un gommone attrezzato per il soccorso, tende autogonfiabili e moltissimo altro materiale di soccorso anche perché quando si interviene si deve essere del tutto auto sufficienti per non dover gravare sulle popolazioni che andiamo ad assistere ed aiutare. Il nostro è un impegno quotidiano, collaboriamo con le Istituzioni continuamente operando interventi mirati a singoli cittadini o Comunità intere (per es. in caso di siccità portiamo acqua potabile anche a paesi interi…..). Per essere pronti per le emergenze bisogna prepararsi per tempo ed è quanto facciamo …tutti i giorni. Se dovessi lanciare uno slogan sarebbe: Aiutateci ad aiutarvi!
OFFICINEMA: dal Concorso per il soggetto al Laboratorio cinematografico. Si è conclusa la 5° edizione del Concorso ‘Un soggetto per OFFICINEMA’ , rivolto agli studenti delle scuole superiori della provincia di Alessandria, promosso dagli Istituti ‘SALUZZO-PLANA, ‘VINCI’, GALILEI’ e ‘FERMI’. La Giuria ha potuto scegliere tra 50 soggetti inviati da un numero ancora maggiore di studenti, poiché alcuni erano collettivi. Sono risultati vincitori tre soggetti (premiati con € 150.00 ciascuno): quelli di Elena Prati, di Riccardo Di Stefano (entrambi del ‘Galilei’ AL) e di Carlotta Peracchio (‘VOLTA’ AL). Hanno vinto i secondi premi (€ 50.00 ciascuno) altri tre soggetti: quelli di Giulia Pastorino (‘Blaise Pascal’ Ovada), di Silvia Barocelli (‘Fermi’ AL) e di Giulia Temporali (‘SALUZZO’ AL). Sono anche stati attribuiti altri premi. Buoni - libro da € 30 ciascuno a Giulia Masin e Luisa Tagliafico (‘VINCI’), Elisa Cizek (‘NERVI’), Arianna Di Rienzo (‘FERMI’), Francesca Zoccheddu, Selene Novaro Mascarello, Edoardo Scenna (‘SALUZZO’); una copia de ‘La classe’ di Francois Bégaudeau ad altri otto studenti: Fabiola Amato (‘FERMI’), Giulia Abello, Juan Gabriele Ledesma (‘VINCI’), Fabiana Martignetti, Ylenia Sarah D’ Agostino, Roberto Ghezzo, Valentina Pepe, Rossana Dilorenzo (‘SALUZZO’). Le prossime tappe del Progetto ‘OFFICINEMA’ con l’ avvio del Laboratorio cinematografico, a partire da GIOVEDI’ 6 novenbre - e poi nei successivi giovedì ore 14,30 - presso l’ Aula magna del ‘SALUZZO’, dove tra i primi sei soggetti premiati al Concorso, sarà scelto quello che verrà realizzato come cortometraggio. Per informazioni 3479672339 – 0131262191.‘OFFICINEMA’ ricorda che gli ultimi due cortometraggi realizzati - “Sei sicuro che…” e “Il senso della vita?” hanno partecipato, il 25 ottobre scorso, alla serata finale del Concorso nazionale ‘VIDEOGIO’ a San Giorgio Canavese (TO)
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“Scalda il tuo inverno... con le iniziative per i giovani dell’Informagiovani e Puntodi”
Giovani propone un programma ricco, che prende in considerazione i loro bisogni e le loro passioni. Per chi intende curare il corpo e la mente in modo creativo ci sono i corsi, per chi invece cerca consulenza e informazioni su temi importanti come il lavoro ci sono gli aperitivi informativi e per chi vuole partire per un’esperienza all’estero sicura e monitorata c’è lo stage Leonardo. Chiunque fosse interessato o incuriosito non esiti a contattare i servizi, il nostro staff è a disposizione!” Per informazioni e iscrizioni: Informagiovani e Ufficio Scambi Internazionali via dei Guasco 19 Alessandria n° verde 800116667 informagiovani@aspal.it scambi_internazionali@aspal.it Punto di via Parini 21 Alessandria 0131/342053 puntod@aspal.it
A PO
RTA TA DI M
AN O
un’attività? Interviene un referente dello “Sportello creazione d’impresa” della Provincia di Alessandria. Tutti gli Informaparty si tengono alle 18.00 all’Informagiovani di via Guasco 19, con aperitivo finale offerto ai presenti. Infine è da sottolineare lo stage di lavoro all’estero del Programma Leonardo organizzato dall’Ufficio Scambi Internazionali e Sportello Eurodesk in collaborazione con lo IAL di Torino, che già nella scorsa edizione ha visto l’invio in Spagna, Irlanda, Finlandia e Francia di 14 ragazzi di Alessandria e provincia, con esperienze di vita e di lavoro che hanno entusiasmato i giovani partecipanti. Fino al 21 novembre i ragazzi tra i 18 e i 30 anni potranno nuovamente iscriversi per partecipare all’inserimento in stage presso aziende site in diversi paesi europei (Francia, Spagna, Germania, UK e Islanda) per periodi di 2 mesi a partire da febbraio 2009. Lo stage è gratuito e sono disponibili 8 posti. “Molti, diversi e pieni di energia i giovani sono una “tribù” con tanti saperi che merita la nostra attenzione - dice Paolo Pietro Onetti, presidente di Aspal S.P.A. – ed è per loro che quest’anno il Servizio
IL TUO FUTURO È
Il Servizio Giovani (Informagiovani, Punto Di e Ufficio Scambi Internazionali) di Aspal S.p.A. (società del Comune di Alessandria) ha presentato il programma per il prossimo autunno delle iniziative per i ragazzi e le ragazze della nostra città. Si tratta di un ricco ventaglio di proposte che vanno dalle attività per il tempo libero, ad incontri rivolti all’orientamento professionale, agli stages di lavoro all’estero. L’offerta comprende i richiestissimi corsi pomeridiani di musica e danza del Punto Di (chitarra, dj, basso, batteria, canto e danza hip-hop) e i nuovi corsi pre-serali che si terranno all’Informagiovani: “Scrivere è un tic”, laboratorio di scrittura creativa e “Movie...” laboratorio di cinema, sceneggiatura, ripresa e montaggio video. I corsi del Servizio giovani, pur vedendo impegnati alcuni tra i migliori insegnanti del territorio restano comunque accessibili a tutti per il loro costo contenuto (dai 40 ai 55 euro per un ciclo di 10/12 lezioni). A ottobre sono ripresi anche gli Informaparty, gli aperitivi informativi dell’Informagiovani. Il prossimo appuntamento del 4/12/2008 si intitola “Facciamo impresa”, ovvero come avviare
MOVIDA SONORA CON FLAVIO GEMMA OGNI GIOVEDÌ NOTTE DALLE 00.00 ALLE 2.00 SU RADIO GOLD 88,8 - 89,1 FM
SONORA NIGHTMARE ON WAX “Thought so….” Warp 2008
JAGUAR LOVE “Take me to the sea” Matador 2008
THIEVERY CORPORATION “RadioRetaliation” ESL 2008
TRIVIUM “Shogun” Roadrunner 2008
di Flavio Gemma LEGENDA
HEAVY
PSYCHO
UNDERGROUND
D’AUTORE
Sesto album per la formazione inglese che registra questo lavoro su un camper in giro per Ibiza. Funky,reggae,sempre personalissimo,George Evelyn dimostra di essere un buon manipolatore di suoni ma anche un bravo compositore(molto soul).Armato di beat moderni,può girare nei club e nelle “chill room”,tra Leeds e Ibiza,ma anche ascoltato in buona compagnia. Virtual road?
Portami al mare ,recita il titolo,ma in un mare di Rock’n’Roll…psichico,viscerale,ma anche pop. Voci che tagliano l’aria sopra un mare elettrico,ritmico,alla maniera di un certo sound no-New York anni 80,i Jaguar Love tormentano e fanno muovere le gambe,piedi e testa,cercando anche le vene del rhythm and blues con tanto di organo Hammond…..”it’s only rock’n’roll.but J like it!”
Downbeat condito con reggae,dub,afro e melodie della Bollywood più americana(sitar a go-go). L’aroma di un cocktail sorseggiato ascoltando i ritmi dal mondo,Rob Garza e Eric Hilton ci intrattengono piacevolmente,carini e lounge come sempre,ma con testi denuncia contro le lobby che controllano il mondo. Non sono certo i Clash,ma riescono sempre a creare sottofondo. Aperitivo intellettuale?
Se vi piacciono i riff alla Maiden o alla Metallica,ottima tecnica,melodico e trascinante vecchio e nuovo metal,questo album si adatta perfettamente. Già classico,sebbene rappresenti la nuova scena metal,questo album ha già scalato le classifiche di mezzo mondo (metallaro). “Shogun”è un disco che si fa ascoltare grazie alle potenti esecuzioni dai toni melodici e convincenti,ricamando trame epiche ma sempre salde e mai scontate. Tra samurai e metropoli,cuore e classifica,alla fine ci stà anche una cover degli Iron Maiden.
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Lo spettro sotto il letto di Danilo Arona
Qualcuno mi aveva avvertito. Non si possono scrivere impunemente libri su Melissa. Intanto perché Melissa non ci appartiene. Ma soprattutto perché adesso lei si sta centuplicando, diffondendosi nella “realtà” per chiunque ne legga. Lei voleva riposare, sparire per sempre, mentre io di fatto non l’ho permesso. Veniamo al nocciolo. Qualche giorno fa mi telefona una signora di mezz’età, concitata: “Mia figlia non chiude più occhio da quando ha letto il suo libro, dice che qualcuno sotto il letto le impedisce di addormentarsi.” All’apparenza non s’intravede un collegamento tra le due frasi, se non una demenziale tautologia che si potrebbe tradurre con qualche logica domanda da parte mia tipo: “Non dorme per colpa del libro o perché c’è qualcuno nascosto lì sotto? E non le viene in mente di abbassare la schiena per guardarci?”, ma mi freno perché le storie della camera da letto sono orribilmente serie, come insegnano varie cronache sui narcolettici. Allora le chiedo di spiegarsi meglio. E lei, per non complicarsi ancor di più la vita, mi passa la figlia: “E’ per colpa di una foto che mi è arrivata in casella mentre stavo all’ultimo capitolo di Cronache di Bassavilla. Assieme alla fotografia c’era una mail, stile catena di Sant’Antonio, in cui ci stava scritto che, se non avessi rispedito il testo con tanto di foto ad altre cinque persone, quella lì si sarebbe presa la mia anima e mi avrebbe impedito per sempre di dormire.” “Quella lì chi?” “Dovresti vedere la fotografia.” “Magari me la spedisci, ma intanto potresti anche parlarmene.” “Si vede una ragazza in un letto d’ospedale. Sta dormendo o, forse, sta tentando di dormire. Sotto il suo letto si vede una figura terribile, il fantasma di un’altra donna. Nella mail c’è scritto che la tipa giacente sul letto è stata lì ricoverata in seguito a un incidente nel quale ha investito alle prime ore del mattino una ragazza che barcollava in mezzo alla statale. Dopo la macchina ha capottato e lei ha riportato ferite e contusioni, mentre la donna investita è rimasta uccisa sul colpo. E c’è scritto anche che tutti quelli che non hanno rispettato la catena sono morti. Chi in incidente stradale, chi nel letto di casa. Ho una paura folle!” “Ma su, andiamo, sono bufale. E, se
comunque ci credi, ribatti la mail per cinque volte e inoltrala a qualche amico comprensivo, così ti passa la paura.” “Non ho rispettato i tempi. La mail ti concede 12 ore per farlo, poi time out. Io l’ho cestinata subito, ma il giorno dopo qualcuno me l’ha rimandata e l’altra notte mi è capitato...” “Cosa?” “Tornavo da ballare al Luna Rossa. Alla rotonda di Spinetta è apparsa una in mezzo alla strada. Andavo sparata, ero un po’ su di giri e non ho potuto evitarla. Ho frenato, sono scesa e indovina un po’.” “Stupiscimi.” “Non c’era nessuno. Ho investito un fantasma. Ti ricorda qualcosa?” “Se vuoi prendermi in giro, fai pure. Però ho cominciato io col prendere in giro tutti, non te lo dimenticare. E, se hai letto bene il libro, non nascondo mai che Melissa è una bufala. Mi sa che eri molto su di giri...” “E avrei investito una bufala?” “Hai per caso trovato un corpo?” La ragazza, inaspettatamente, alza il tono di voce. Diventa quasi isterica e alle sue spalle la voce sgradevole della madre tenta di sovrapporsi, elargendo pillole di saggezza. “No, cazzo”, urla la giovane, “ma mi si è attaccata addosso come una mignatta e adesso sta sotto il mio letto!” “Te l’avevo detto”, bofonchia la vecchia, “che non dovevamo telefonargli a quello lì. Non mi piace. Al’è un lüc! Uno che scrive quelle robe!” “Senti, frena un attimo”, tento di rimediare, “mandami la fotografia. Poi ti scrivo o ti telefono. Ma stattene tranquilla, accidenti. Renditi conto, basta un niente per confondere realtà e immaginazione.” Le parole che mi escono dalla bocca non mi piacciono per niente. Sembro uno di quei personaggi fittizi e un po’ pirla che negli horror film tentano vanamente di tranquillizzare la platea con patetiche banalità e “telefonando” la verità dell’irrazionale che al cinema sappiamo essere il fattore più concreto. Proprio a me deve capitare, vedi tu la vita. In ogni caso mi arriva la foto. Come documento oggettivo puzza talmente che bastano pochi secondi per scoprire che si tratta del fotogramma scaricato da un film tailandese del 2003, l’ennesimo clone di The Ring che si chiama The Unborn, da poco distribuito anche in Italia. E in rete si trovano anche parecchie simpatiche varianti alla leggenda in oggetto, conosciuta e schedata come The
Ghost under the Bed. Una sostiene che la foto sarebbe stata scattata in una stanza di “Nostra Signora della Carità”, un ospedale di Toluca (Messico), nel quale è fotografata una paziente che sta dormendo mentre la signora che si vede sotto il letto sarebbe una delle persone morte durante l’incidente di macchina provocato dalla paziente stessa. Un’altra dice che ci troviamo nell’ospedale di Laredo e la tipa che sta dormendo sopra al fantasma di una donna morta durante un frontale è poi misteriosamente deceduta durante il sonno. Urban legend: delle più triviali, se vogliamo giudicarle attraverso una scala di valori. Questo sarebbe già più che sufficiente per tranquillizzare la ragazza che non riesce a dormire, perché convinta di avere investito il fantasma di Melissa e altrettanto convinta che il fantasma l’abbia seguita a casa per trovare poi un discutibile alloggiamento sotto un materasso. Sarebbe... Ma so anche che, più tenti di smentire una leggenda, più la leggenda acquista vigore. E mi chiedo: che significano tutte queste coincidenze, tanto vicine nel tempo e tanto analogiche l’una all’altra? Credo che abbia ragione da vendere la mia amica Antonella Beccaria quando scrive sul suo mitico blog che bisogna guardare alle coincidenze, ai segni, in modo differente. Di sicuro comunicano qualcosa. Intanto beccatevi la fine (provvisoria quanto mai) di questa storia. Io spedisco all’amica suggestionata dalle Cronache di Bassavilla la prova provata che la foto della catena informatica è la locandina di un film con qualche file in lingua inglese che attesta la grossolana montatura. Il giorno dopo si rifà viva la madre che prima mi chiede scusa per avermi dato del lüc e poi mi confessa, candida: “Ah, la mia Vera è riuscita finalmente ad addormentarsi. E’ da ieri sera alle nove che sta dormendo. Sa, ha da recuperare un bel po’ di ore di sonno.” E io sento serpeggiare i brividi sul fondo schiena. Perché, accidenti, sono le sei del pomeriggio e chi l’ha mai sentito di una persona che dorme per 21 ore di filato? Ma la mamma, cuore sacro, mi fa ancora una precisazione: “Ha soltano urlato un po’ stamattina, poco dopo le cinque. Gridava: Arriva, arriva, aiuto!, ma per fortuna sua non si è svegliata. Adesso è tutto a posto. Dorme.” E’ tutto a posto? A me non pare.
AL DIAVUL di Alessandro Bertante ed. Marsilio, pagg.245, 17,00 euro Scritta da un alessandrino che vive e lavora a questo continuo intreccio tra realtà e fantasia, Milano, è la storia raccontata in prima persona per cui le vicende inventate dei personaggi, della giovinezza avventurosa e appassionata raccontate con affettuosa partecipazione, di Errico Nebbiascura, personaggio di fanta- si mescolano alla grande storia che investe sia che di muove però sullo sfondo reale di anche questi luoghi. Il padre di Errico, fabbro, quella bellissima zona della nostra provincia ha battezzato il figlio con questo nome inconche si alza dolcemente nelle prime colline del sueto in onore di Errico Malatesta; è infatti un Monferrato. L’infanzia del protagonista scorre anarchico militante, personaggio formidabile, tra due bei paesini che guardano verso il Ta- dalla forza leggendaria e dal coraggio pronaro, Montecastello e Pietramarazzi, separati verbiale, protagonista della fondazione della dall’altura dove sorge il piccolo castello, la cui Società Operaia di Mutuo Soccorso di Pietrastruttura aggraziata ne denuncia la funzione marazzi (esiste ancora, sempre nella vecchia più abitativa che guerresca. Tra le case di sede), delle lotte contro i padroni e poi contro mattoni rossi e pietra scura, in mezzo a vi- i fascisti. La seconda parte del libro racconta gne, frutteti e campi coltivati Errico e Antonio, la fuga di Errico verso la Spagna, per sottrarsi figlio del conte e suo inseparabile compagno alle persecuzioni politiche; qui vive gli anni di giochi, assistono all’irrompere nella quieta esaltanti della Barcellona anarchica e libera, vita di paese degli avvenimenti tumultuosi con i locali aperti tutta la notte, dove artisti, che segnano i primi anni del Novecento. Il prostitute, militanti e ricchi perdigiorno intrecfascino maggiore del libro a mio parere è in ciano le loro vite nel cuore scapestrato della MOVÍDAlife - # 5 NOV Ø8
città. Come è di rigore nei romanzi, trova il suo grande amore e lo perde tragicamente, nel fuoco e nel sangue di quella “Guerra Civil” che spazza via una intera generazione di militanti, davvero “la meglio gioventù” dell’epoca.Il libro ne è in fondo l’epopea romantica, racconta il sogno di giustizia e di libertà di quanti sperarono di fondare una società nuova, più giusta, più fraterna, più egualitaria, e si videro travolti dalla rissosità e dalla miopia delle contese fratricide, prima ancora che dal potere delle forze reazionarie. Nel finale del libro sulla tomba del protagonista, nel piccolo cimitero in mezzo al bosco, viene adagiata la bandiera nera con le lettere rosse “Per una umanità libera”, silenzioso omaggio agli ideali che avevano segnato la sua vita, testamento spirituale ed insieme orgoglioso inno alle illusioni perdute.
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Ti offro un caffè
Questa mattina siamo negli studi di Radio Gold dove ogni giorno si alternano i conduttori dell’emittente. Con me la voce del mattino, Simonetta Albertelli, in diretta con “Ti offro un caffè” dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12. Cos’è “Ti offro un caffè”? E’ un contenitore mattutino, pensato e organizzato come una rivista da sfogliare, con un’ ampio spazio alla voce delle donne senza rinunciare, tuttavia, a solleticare la curiosità degli uomini, soprattutto quella di coloro che vogliono conoscere meglio un mondo che spesso parla un linguaggio completamente differente. Progetto ambizioso. Cosa offre? Principalmente voci, vicende e storie. A partire dal lunedì si susseguono molte rubriche legate alla vita quotidiana. Ad esempio, proprio il lunedì, dopo l’oroscopo delle 9 con Rosalba, si prosegue con “Mamma mia!” dove bambini, mamme e future mamme, pediatri, consulenti, insegnanti si alternano nell’affrontare problematiche e gioie legate al mondo dell’infanzia. Il mercoledì c’è invece “Pupe in pausa”, dove ognuna ha una storia da raccontare, d’amicizia, di lavoro, d’amore, o semplicemente vuole rendere partecipi gli ascoltatori di una sua particolare esperienza. Il giovedì si parla anche di “Moda e modi”, con una
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perlustrazione spesso ironica e vivace sul galateo letto in chiave leggera e sulla moda e le tradizioni che accompagnano le nostre scelte. Largo spazio alla cultura con, ad esempio, lo “Spulcialibro”, dove autori locali consigliano a chi ascolta romanzi che hanno letto (alle 10 il martedì) oppure l’appuntamento del venerdì con il cinema . C’è poi uno spazio, il mercoledì, dedicato al mondo del lavoro dove gli argomenti principali sono il rapporto con i colleghi, lo stipendio, gli stage e così via. Non manca ovviamente l’ironia giusta per affrontarli. Inoltre è nostra abitudine invitare gli ascoltatori a chiacchierare con noi di quanto proponiamo e possono farlo attraverso i nostri contatti (sms 3384109376, e.mail a mailto:diretta@radiogold.it” diretta@radiogold.it, tel. 0131221887) o lasciando un commento nel nostro spazio (in questo caso alla voce “Ti offro un caffè”) sul sito internet www.radiogold.it. E per quanto riguarda la musica? Trasmettiamo ogni giorno una selezione musicale di qualità per accontentare i nostri ascoltatori e ogni giorno, o quasi (dipende se riesco a tirarli giù dal letto per quell’ora), alle 11.30 entra in diretta con me uno dei Dj del Mosquito Night, in onda ogni sera dalle 22.00. Sceglie una canzone e la regala agli ascoltatori del mattino.
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Perché la scelta del titolo Ti offro un caffè? E’ un’iniziativa nata grazie alla collaborazione con i bar della provincia. Ogni giorno, dalle 9.40 alle 10 il caffè smette di essere virtuale e viene realmente offerto ad un cliente scelto a caso che si trova proprio a quell’ora nel locale con il quale siamo collegati in diretta. Finora siamo stati in Alessandria nel Bar dell’Angolo e al Bio Cafè, a Valenza al Bar Caffè Teatro e al Bar Santo Stefano di Casale Monferrato. Andremo, dal mese di novembre, all’Extra Bar, al Caffè degli Artisti, al Bar Kilo, sempre ad Alessandria, al bar Smeraldo, all’ Enoteca le Cave e al Bar Alter Ego, spostandoci a Valenza. Insomma un vero e proprio tour dei locali della provincia…..e chi è interessato può unirsi a noi. Moltissime novità..c’è qualcosa rimasto uguale al palinsesto mattutino dello scorso anno? Sex and Gold. La scorsa stagione questo “programma nel programma”, in onda ogni venerdì alle 10.30, ha ottenuto un successo inaspettato (o forse no, considerato l’argomento). Condotto con la psicologa Simona Vignolo sono le donne a parlare di sesso in modo ironico, disinvolto, divertente, spesso spregiudicato. E’ ricominciato proprio il 31 ottobre, giorno di Halloween..sai com’è.. “tremate tremate, le streghe sono tornate!”.
Felici... col fitness trainer I nostri stati d’animo e le nostre fobie, le nostre manie e i piccoli capricci sono strettamente legate all’equilibrio ed al flusso di endorfine. Queste sostanze svolgono un ruolo importante quali neuro-trasmettitori nel sistema nervoso centrale ed è stata scientificamente provata la loro straordinaria capacità di depolarizzare le membrane cellulari, capaci di diminuire l’impulso nervoso. Ogni volta che proviamo piacere le endorfine entrano in gioco e nel momento in cui il nostro organismo ne ha prodotto una quantità maggiore del normale ci sentiamo effettivamente più euforici, più felici. Le endorfine furono scoperte da John Hughes e dai suoi colleghi della Unit for Research on Addictive Drugs di Aberdeen. Per esser precisi nel 1975 Hughes e Kosterlitz hanno isolato e approfonditamente studiato la met- e la leu-Encefalina, due sostanze prodotte dal nostro organismo che hanno attività simile a quella della morfina e che per tale motivo sono state definite “oppioidi endogeni”. Negli anni a seguire furono individuati altri oppioidi endogeni: le endorfine e le dinorfine. Distribuite in modo eterogeneo nel sistema nervoso ed in stretta relazione con i recettori oppiacei, sono sostanze biochimiche e analgesiche, secrete dal cervello, che ricoprono un ruolo essenziale nel mantenimento dell’equilibrio tra il tono vitale e la depressione; da esse dipende il nostro stato umorale, il sentirci bene o male. Si conoscono quattro distinte classi di endorfine, dette rispettivamente: alfa, beta, gamma e delta; più due sostanze ottenute dal tessuto nervoso, denominate encefaline. Questi peptidi sono coinvolti, in sintesi: Nella regolazione del ciclo mestruale Nel controllo dell’appetito Nella gestione dell’attività gastrointestinaleNella termoregolazione Nella normalizzazione del sonno Nella secrezione di altri ormoni (ACTH, GH, cortisolo) L’attività delle endorfine influenza i meccanismi che portano
alla manifestazione dei fenomeni di dipendenza e di assuefazione farmacologica, nonché delle più comuni crisi da astinenza. Possiamo senza dubbio annoverare l’allenamento fra gli agenti stressanti esterni, in quanto lo stimolo allenante va ad attaccare e appunto a stressare strutture precise e specializzate, come muscoli, articolazioni, apparati, ecc.. All’allenamento va poi associata la componente psicologica, che fa invece parte degli agenti stressanti interni.Nell’essere umano l’impegno fisico prevede un aumento del corticotropin releasing factor -CRF- ormone da risposta allo stress secreto nell’ipotalamo il quale, agendo sull’ipofisi, innesca specifici ordini per il rilascio di altri ormoni. Fra questi figurano le endorfine, il cui obiettivo è di provocare sensazioni piacevoli e un conseguente innalzamento della soglia del dolore. Bisogna sottolineare che sostanze come le endorfine e la morfina si legano ai medesimi recettori del sistema analgesico e antidolorifico endogeno. Svariate ricerche hanno ampiamente dimostrato che, a seconda dello stato di forma degli atleti e in relazione alla tipologia di allenamento praticato, si avranno dosaggi più o meno elevati di endorfine. Molti atleti di sport di resistenza -come per esempio i maratoneti-, che si allenano intensamente e con volumi importanti di lavoro, parlano di “euforia del corridore”: nonostante quindi la stanchezza accumulata durante gli allenamenti o le competizioni, questi atleti avvertono una forte sensazione di piacere, che può nel tempo creare dipendenza alla stregua di una sostanza stupefacente come la cocaina. C’è chi sostiene, tra l’altro, che questa sensazione sia stata una sorta di mezzo per indurre i sedentari incalliti ad iniziare con l’attività fisica... È invece dimostrato come gli effetti benefici prodotti dall’impegno fisico -tipo il controllo dell’appetito, la diminuzione dell’ansia, l’accresci-
Musica è
mento della propria autostima- siano da ricercarsi nel rilascio di endorfine. I corsi di fitness collettivi a base musicale -aerobica, GAG, Tone Up, spinning- sono considerati ancora oggi più divertenti e meno noiosi e ripetitivi rispetto all’allenamento classico in sala pesi. Alcuni anni fa si vociferava che lo spinning, per esempio, fosse un’attività “endorfica” perché, sebbene massacrante sotto tantissimi aspetti, la gente al termine della seduta si mostrava pronta a sottoporsi ad un’altra ora di lezione… e più la lezione era dura e faticosa, più la voglia di ritornare o di continuare questa attività aumentava. Parola di ex-istruttori di spinning… L’allenamento è comunque altamente consigliato: non sarà la soluzione di tutti i mali del mondo e non debellerà sicuramente la depressione, seconda patologia del pianeta (vedi ultimi rapporti dell’ O.M.S.), ma può decisamente aiutarci a ricavare più gioia dalla vita, grazie all’incremento della stima in noi stessi ed all’allontanamento dello “spettro” di una gran parte delle malattie cardiovascolari. Se poi troverete un professionista del fitness, un Personal Trainer magari, capace di accompagnarvi pian piano verso il raggiungimento dei vostri obiettivi, in grado di ascoltarvi, motivarvi e -perché no- intrattenervi con proposte creative… beh, allora avrete anche trovato una delle tante strade per la felicità…
A cura di Michela e Fabio Grossi, Personal Trainers certificati ISSA CFT1 Esperti in rivalutazione della forma fisica, stile alimentare, fitness posturale. SALUTE IN MOVIMENTO Via Dante 2/9 - Genova Tel. 0106801234 - 3491574074 info@saluteinmovimento.com
New York
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Paolo Lenti
ART
Ode alla scomodità di Francesca Liotta
Eravamo abituati ormai da circa dieci anni al consueto appuntamento espositivo d’autunno con Paolo Lenti nella Sala Arte e Cultura della Camera del Lavoro di Alessandria ed invece questa volta il pittore ci ha spiazzati e ha scelto la Sala Polifunzionale della Libreria Mondadori, sempre ad Alessandria, dove dall’ 8 al 22 novembre, ci regalerà l’ultimo dei tre tasselli di un’unica grande mostra, iniziata nel 2006 con In questo mondo di laici. Due preghiere a confronto e proseguito nel 2007 con Porno-TeoKolossal ovvero quello che avrebbe potuto essere e non è stato. In questi giorni avremo invece modo di ammirare How far can you fly? (Quanto lontano puoi volare?). “ Chiudo un percorso pittorico” – ci dice Paolo – “ che ha visto protagonisti due personaggi scomodi come Gesù Cristo (In questo mondo di laici ) e Pier Paolo Pasolini (Porno-TeoKolossal) e che vede ora alrettanto scomodo il talentuoso jazzista Luca Flores, morto suicida a 39 anni a causa di gravi disturbi psichici. Tre figure che il mondo ha emarginato, contestato fino all’eliminazione finale. Perché la vertà è scomoda, crea imbarazzo, fa paura. Adesso più che mai. A Gesù, oggi, prenderebbero le impronte digitali, Pasolini non avrebbe alcuna visibilità in televisione e Luca Flores verrebbe preferito a un cantante qualsiasi purchè uscito da qualche talk-show di successo ”. Dal più noto al meno noto, mi verrebbe da pensare, polemizzando sull’ardito accostamento… se non
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conoscessi profondamente Paolo Lenti, scrupoloso in pittura almeno quanto in tema di cultura e di morale. Si è dedicato ai suoi studi (Laurea in Lettere) con la stessa forza e la stessa passione con cui si è sempre dedicato all’arte e alla sua famiglia - ai genitori, alla moglie, ai figli - esempio piuttosto raro oggi di uomo onesto e coerente, che vive una vita onestamente e coerentemente colta. Esempio, il suo, il più lontano possibile da quelle forme frivole e squallide che oggi passano con il marchio della cultura. A casa di Paolo, si parla di letteratura, di cinema, di scuola (la moglie Chiara è insegnante), si parla (amaramente) di politica, si leggono libri intelligenti e si vedono film intelligenti, si guardano foto di viaggi intelligenti (dalle finestre della cucina, in fondo al giardino, si scorge il camper pronto a partire in poche ore se nel week end si va a vedere una mostra lontano o meglio ancora quando è lui ad esporre lontano in Italia o all’estero), i bambini non sono nervosi e non indossano vestitini firmati, ascoltano buona musica e possono stare con papà nello studio-mansarda ad aggirarsi, anche qui, tra opere intelligenti…e belle. Non è un quadretto idillico o, peggio, ipocrita di famiglia – di cui abbiamo lauti esempi tra i migliori benpensanti – bensì avveduto e responsabile. La responsabilità – come dovere nei confronti di se stesso verso una direzione – “ a me sta a cuore quel loro (Gesù, Pasolini, Flores…) messaggio
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di pace, giustizia, cultura e poesia che continua a sopravvivere all’effimero, nonostante tutto”, ci sottolinea, è alla base della condotta personale e pittorica di Paolo Lenti. Ha messo tutta la responsabilità del caso a dipingere il Padre Nostro e l’Ave Maria, a dipingere il film mai realizzato dopo Salò da Pasolini perché il suo assassinio lo impedì e oggi a dipingere brani più o meno noti di Flores (a quello “For those I never Knew uscito postumo nel 1995 si riferisce il titolo della mostra) che egli ha conosciuto e con cui si intratteneva a parlare di musica: “ la musica accompagna un momento spirituale come le preghiere oppure sintetizza e valorizza un’immagine cinematografica o poetica come il cinema e lo stesso Pasolini ”. L’approccio tecnico – come avevo già avuto modo di scrivere in occasione delle Due preghiere a confronto - non è mutato: l’olio impiegato sulle tavole in grandi campiture, i forti contrasti chiaroscurati, la fermezza opaca, per quel realismo pop di matrice americana che non lo abbandona, a richiamo della lezione di Hopper e di Hockney. Così non lo abbandona mai la scelta poetica opposta a quella lezione: la presenza essenziale dell’uomo come primo attore assoluto, contro l’alienazione e l’assenza statunitensi che fanno l’uomo muto testimone, anche del proprio grido soffocato. L’uomo di Paolo Lenti si svolge e contro il drammatico vuoto culturale, etico e morale scende in campo.
PULP GENERATION a cura di Angelo Marenzana
CASO APERTO, CASO CHIUSO PULP GENERATION • ROMANZO A PUNTATE • CAPITOLO V • Scritto da Luigi Cordiano Era ormai giorno fatto. In piantone assonnato vigilava perché nessuno si avvicinasse alle transenne coperte da un telone che impedivano la vista del corpo della vittima riverso al suolo. L’autorizzazione del giudice istruttore per il trasferimento all’obitorio sarebbe arrivata di lì a poco. Ci sarebbe stata l’autopsia di rito, una breve dichiarazione del medico che avrebbe accertato il decesso per profonda lacerazione al collo, recisione della giugulare e conseguente rapidissima perdita di sangue. Caso chiuso. Eppure nella testa del commissario Mancini si era ormai insinuato il dubbio che lo lasciava insoddisfatto e lo martellava come un tarlo. Tittirittittì faceva la canzone e anche quella gli ronzava nella testa. Dubbi e canzone, canzone e dubbi…. Tittirittitì, tittirittitì…. Commissario, ancora qui siete? Domandò il piantone. Sono tornato – rispose – c’è qualcosa che non mi quadra in questa faccenda. Non ci quadra? E che cosa ci deve quadrare signor commissario? – Proseguì l’agente – Qui la faccenda è chiara! L’hanno visto tutti il Polito con il rasoio in mano tutto lordo di sangue. Si, certo, ma l’anno visto durante o dopo l’omicidio? Mi sembra che i testimoni abbiano detto tutti di essere arrivati con la vittima già per terra, quindi a delitto avvenuto. E che ci rappresenta commissario! Polito aveva ancora il rasoio, valeaddire l’arma del delitto in mano. Pochissimo tempo era passato. La vittima era ancora
agonizzante in un mare di sangue e l’assassino se ne stava con gli occhi sbarrati accanto a lei. Presunto assassino, agente, presunto! Presunto? Ma che mi sta a significare, commissario, che non credete che è stato Polito ad ammazzare la vittima? Beh, non dico questo, dico solo che finché non vengono accertati tutti i fatti con scrupolo, dobbiamo parlare di presunto e non di assassino. Fino a prova contraria, uno è innocente finché non è condannato. O no? - Se lo dite voi commissario….. Beh, senti…Hai notato nulla di insolito mentre eri qui a piantonare il corpo della vittima? No, e che dovevo notare? Non so, qualche movimento strano, qualche auto che si è avvicinata o qualche curioso più curioso degli altri… No, non mi pare…Anzi, ora che ci penso forse si. C’era un curioso più curioso degli altri. Uno che voleva fare fotografie alla morta. Diceva che era di un giornale, ma io ci ho chiesto il tesserino da giornalista e quello mi disse di averlo lasciato a casa. E tu che hai fatto? E che dovevo fare, commissario, ci ho detto che se non veniva col tesserino le fotografie non ce le facevo fare. Mica sono scemo io. Quello era un curioso. Curioso e degenerato. Le fotografie a una morta ci voleva fare. Se n’è andato con la coda tra le gambe. Era a piedi o in macchina?
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In macchina era, signor commissario. Una panda tutta scalcagnata che faceva rumore di ferrovecchio. Ci pare che un giornalista fotografo c’ha una panda tutta scalcagnata ? Mmm… – mormorò il commissario pensando a voce alta - e poi che ci faceva all’alba in giro per la città? Come poteva sapere dell’assassinio? Era uno non tanto alto, signor commissario, robusto. I capelli neri e il naso schiacciato come quello dei pugili. La macchina scalcagnata era rossa, anzi bordò e faceva un rumore di ferrovecchio che sembrava che non c’aveva la marmitta. Va bene, agente, va bene. Grazie. Forse mi sei stato d’aiuto. Sempre agli ordini, commissario! Il tarlo che aveva in testa si era trasformato in un trapano a percussione. Tittirittitì, la canzone continuava a rimbombargli nelle orecchie e non se la poteva togliere neanche volendo. La stanchezza cominciava a farsi pesante. Le ore insonni e la tensione stavano per avere il sopravvento. Fece ancora un giro intorno cercando chissà cosa, entrò in un bar che stava aprendo e prese un cappuccino inzuppando un cornetto. Tornò sulla strada che cominciava a popolarsi e fumò una sigaretta. Mentre inalava il fumo con voluttà pensò che era la prima sigaretta della giornata e che la prima è sempre la più buona. Pensò che all’ospedale a trovare il Polito ci sarebbe andato più tardi. Pensò anche che era ora di tornare a casa e si avviò.
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MOVĂ?DAlife - # 5 NOV Ă˜8
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MOVÍDAlife - # 5 NOV Ø8
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