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Colesterolo: come contrastarlo con integratori e nutraceutici
Le scoperte scientifiche sull’efficacia dell’estratto da Melannurca campana IGP
Farmaci, integratori e nutraceutici:
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i trattamenti contro il colesterolo muovono un giro d’affari importante e registrano trend in continua crescita, sostenuti dalla ricerca scientifica e dall’apprezzamento dei consumatori.
Le statine, i farmaci più prescritti, hanno come noto effetti collaterali, anche gravi, per questo la ricerca è andata negli ultimi anni anche in altre direzioni, verso l’individuazione di sostanze e prodotti vegetali che interferiscono con l’assorbimento del colesterolo, riducendo o addirittura annullando gli effetti indesiderati. Stiamo parlando, per esempio, dei fitosteroli, cioè di quei composti chimici di origine vegetale che si trovano nei semi di piante come la soia. A fronte di una dose giornaliera massima pari a 3 grammi al giorno, possono ridurre il colesterolo, specialmente Ldl, dell’8-10 per cento e, cosa ancora più straordinaria, senza significativi effetti collaterali.Grande successo hanno avuto in questi ultimi anni gli integratori a base di una statina naturale, la Monacolina K, che si trova negli integratori a base di riso rosso fermentato e può consentire una riduzione del colesterolo anche del 15-25 per cento.
L’ultima più recente frontiera, sulla strada della ricerca di sostanze utili ad abbassare il colesterolo, è stata fissata dal Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II e riguarda le procianidine della Melannurca Campana IGP AnnurComplex. I ricercatori hanno condotto uno studio monocentrico, randomizzmato, cross-over, contro placebo, consistente in 4 settimane di placebo ed 8 settimane di intervento condotto su 250 persone sane, cioè non affette da patologie conclamate, con moderata o marcata ipercolesterolemia. Lo studio dell’estratto procianidinico da Melannurca Campana IGP AnnurComplex, ha rivelato una capacità di riduzione delle LDL-C comparabile alle statine, non evidenziando alcun effetto collaterale tipico di queste ultime e, cosa altrettanto interessante, un incremento del Colesterolo HDL. Lo studio ha mostrato come, i massimi benefici ottenibili da questo integratore, si avessero dopo 60 giorni di somministrazione, con i seguenti risultati:
➢ - 25,2% Riduzione del Colesterolo Totale ➢ - 38,7% Riduzione del Colesterolo LDL ➢ + 50,4% Incremento del Colesterolo HDL
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In una ricerca Deloitte punti di forza e criticità del Sistema Sanitario italiano
Il 29% degli italiani rinuncia alle cure per ragioni economiche, forte consenso per i servizi offerti dalla Farmacia
La Sanità italiana ancora sotto la lente, con i suoi punti di forza e le sue criticità. A occuparsene è Deloitte, una tra le più grandi realtà nei servizi
professionali alle imprese in Italia che, nella sua indagine
“Outlook Salute Italia 2021. Prospettive e sostenibilità del Sistema Sanitario” ha effettuato 3960 interviste ad un campione
rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne residente in Italia per sesso, età e area geografica, con possibilità di lettura regionale. Obiettivo: cercare di far quadrare i conti in un Paese che invecchia, con meno persone attive e costi alti delle nuove cure, cronicità, autosufficienza. Le rilevazioni, effettuate nella seconda metà del 2019, erano mirate ad indagare il giudizio
degli intervistati su vari fronti: dalla frequenza di fruizione dei servizi negli ultimi 3 anni, alla valutazione della qualità dei servizi pubblici e privati rispetto all’anno precedente, alla diffusione e alle motivazione di cura e assistenza al di fuori della propria Regione (il cosiddetto “turismo sanitario”), rinuncia alle cure per motivi economici, conoscenza e attivazione di polizze sanitarie, percezione dell’innovazione in campo sanitario (digitalizzazione, telemedicina, utilizzo di tecnologie). In linea generale, ad emergere è un déjà-vu su note liete e dolenti del Sistema, con un dato molto preoccupante sul lato dell’accesso alle cure: 1 italiano su 4
rinuncerebbe a prendersi cura della propria salute per motivi economici.
La ricerca di Deloitte - Metodologia e campione
Luci e ombre nella valutazione dei servizi sanitari
I servizi di prossimità sono positivi, mentre i tempi di attesa sono le criticità principali
Ma quali sono nel dettaglio i numeri che traducono l’accesso degli italiani alle cure? Dallo studio emerge una fruizione delle prestazioni sanitarie distribuita presso tutta la popolazione nazionale, per lo più concentrata su esami di laboratorio (66%) e visite da medico di famiglia e pediatra (64%), eseguite in strutture pubbliche o convenzionate. Discorso differente per quanto riguarda le cure odontoiatriche, per le quali ci si continua a
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La condizione economica risulta decisiva nella fruizion e di alcune cure rivolgere, nel 73% dei casi, a professionisti privati. Il 21% dei rispondenti si è rivolto al pronto soccorso, che rappresenta un presidio di riferimento per le fasce più fragili ed economicamente meno abbienti. Le visite specialistiche sono per il 40% a carico della sanità pubblica e un 60% a carico di strutture private o convenzionate. Emerge tuttavia che il 29% della popolazione a livello nazionale (41% nelle Isole e il 36% al Sud) ha rinunciato a cure mediche o le ha rinviate per ragioni economiche. Se i costi limitano in alcuni casi l’accesso alle cure, nessun dubbio però degli intervistati sul valore e i pregi del Servizio Sanitario nazionale, che risulta promosso (voto 6,2 su 10) persino nelle Isole e nel Sud, e quello Privato ancor di più (7,2 su 10). Tra i servizi giudicati più performanti, emergono il 118, i medici e pediatri di famiglia e i servizi offerti in farmacia; tra i punti di maggiore criticità spiccano invece gli eccessivi tempi di attesa per visite specialistiche, ricoveri e diagnostica, una delle ragioni alla base del turismo sanitario. Il 33% degli intervistati si è infatti spostato nell’ultimo triennio per motivi di salute sia per raggiungere centri di eccellenza, sia per sfuggire alle infinite liste d’attesa. Tra questi, il 43% ha dovuto sostenere una spesa aggiuntiva compresa tra i 200 e i mille euro; il 21% tra mille e cinque mila euro, con un significativo impatto sul bilancio familiare. Guardando avanti tuttavia il 70% rimane convinto della bontà della scelta di spostarsi anche in futuro. n