THE
N째 1 D E CE M B E R 2 0 13
SP ECIAL E FE N D ER la storia
SPAZIO A I G I OVA N I storie di scrittori emergenti
Intervista impossibile a
TONY STR ATTON-S MI TH cult imperdibili
RUB R I CA CI NE MA
“ TWAS BRILLIG, DID GYRE AND GI ALL MIMSY WERE AND THE MOME R
AND THE SLITHY TOVES MBLE IN THE WABE; E THE BOROGOVES, RATHS OUTGRABE.”*
No, non siamo impazziti. Ammettiamo che queste parole possano suonare strane, anche un po’ anomale, ma se rinunciaste un secondo a trovare il significato di ogni sillaba sentireste quanto è calibrato il suono, quanta precisione lega i versi fra loro. Ecco, sentite già? Le rime, le consonanze e la metrica, quanta perfezione! Non siete convinti, vero? Nemmeno se vi dicessimo che questa poesia non ha un significato? Per favore signori,lasciateci continuare invece di borbottare. Possiamo capire la vostra confusione, dopotutto siamo sempre stati abituati a trovare un senso nelle cose che facciamo, a poter attribuire loro un significato. Ma se solo in questa occasione vi lasciaste andare, ci e vi fareste un grande favore. Abbandonate la logica e provate ad affidarvi solo ai sensi, scoprirete che anche ciò che non sembra avere un motivo di esistere può essere piacevole, se non addirittura bello. Ci sembrate ancora troppo reticenti però, forse dobbiamo essere più drastici. Un consiglio che ci sentiamo di dare sempre in questo caso allora è: voltate pagina. Letteralmente, sollevate il lembo della pagina o premete lo skip button del vostro kindle e venite a scoprire cosa vogliamo raccontarvi, è l’unico modo per farvi capire chi siamo e cosa vogliamo. O meglio, è il modo migliore per scoprire chi siamo e cosa vogliamo raccontarvi. In queste poche righe potremmo parlarvi di passione per la musica e la cultura, di talento e irriverenza, ma vogliamo che questi valori abbiano un volto e una storia e che voi possiate vederli vivi e non come semplici parole. Crediamo infatti che quando una grande passione scandisce il ritmo della vita non si può rimanere ancorati alla logica o al senso delle proprie azioni, ma bisogna andare oltre queste, anche di fronte a chi dice che non avrete un futuro. Vi daranno del visionario? Non importa. Vi diranno che il vostro lavoro non ha mercato? Noi crediamo invece che possiate trovarlo. Vediamo con piacere che iniziate a sentirvi a vostro agio. La nostra rivista vuole offrire degli spunti a chi si sente costretto dalle convenzioni, obbligato a rispettare regole nelle quali non crede, e davanti alla totale piattezza dell’offerta culturale odierna sente di poter offrire di più. Arrivati qui l’unica domanda che dovete porvi non è perché dovreste seguirci, ma perché non dovreste. *the Jabberwocky, Alice in the Mirror, L. Carroll
3
JABBERWOCKY
P E R SO N AG G I
10
TONY STRATTON SMITH
16
PEGGY GUGGENHEIM
20
VIVIENNE WESTWOOD
The man Behind
Una vita in simbiosi con l’arte
L’arte della moda
STO R I E D I I N TR AP R E N D E N ZA
26
IL CASO FENDER
32
LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEGLI SCIOCCHI
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LINDSEY STIRLING
38
DAVE STEWARD
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SPAZIO AL TALENTO
Quando talento e passione si incontrano
L’uomo dalle mille risorse
C U LT U R A E P ROVOCAZ I O N E
48
PIPILOTTI RIST
51
THOR HARRIS
54
PROTEUS
58
HUSSEIN CHALAYAN
60
STICKY MONSTER
64
LE RECENSIONI
Provocazione e scoperta
La vita in tour
Una terra mistica
Il coraggio in passerella
Cult imperdibili
SOMMARIO
PERSONAGGI “ I N T RE CO SE SO N O AS S OLUTAM E N TE IMBATTI B I L E : S C R I VE R E , DI S CUTE RE E B E R E " . TONY STR ATTO N SM I TH
TONY ST R AT TON -SM I TH T H E
M A N
B E H I N D
Per le interviste impossibili ecco a voi Tony Stratton-Smith, fondatore della Famous Charisma Label, scrittore e produttore. Vediamo di scoprire un po’ il suo mondo e la sua vita nella Charisma.
Articolo di Angela Cannavò Foto di Archivio Zig zag
chiunque!)
Questa intervista è un evento
l’umorismo e la passione che lo
straordinario. Non solo perchè è la prima del nostro magazine ma anche perchè per ottenerla abbiamo Cielo,
dovuto
smuovere
letteralmente.
il
Siamo
riporteremo
Partiamo dal suo rapporto con il
fedelmente le sue parole. Era un
mondo della musica, com’è nato?
po’ trasparente
Prima di essere il capo della
hanno
ma
sempre
vi
e diafano, ma contraddistinto
non lo hanno abbandonato. Ciao Tony, com’è qua giù? Fa un po’ freddo, detto fra noi.
Charisma
ero
un
giornalista
sportivo, esperto di corse di cavalli e calcio. Inoltre facevo il gosthwriter per
molti personaggi,
fra i quali Pelè e Brian Epstein. Quest’ultimo mi ha introdotto
riusciti infatti a parlare con Tony
Ciao, Jabberwocky. Si, in effetti
al
Stratton-Smith, fondatore della
per chi è ancora in carne e ossa
musicale,
Charisma,uomo dal multiforme
non è un posto accogliente. Io
pulsione nata dall’incontro con
ingegno e ufficialmente deceduto
sono pronto per l’intervista.
il
nel
1987.
Ovviamente
non
vi
mondo
della rendendo
compositore
produzione reale
Antonio
la
Carlos
Jobim. Londra negli anni ‘60
racconteremo come siamo riusciti
Perfetto.
almeno
era piena di giovani talenti che
a contattarlo (non sveliamo i
per noi, stringe e vorremmo
avevano soltanto bisogno di essere
nostri
chiederti tante cose.
lanciati nel panorama musicale e
10
segreti professionali a
Il
tempo,
mi affascinava l’idea di poter dare
da piazzare sul bancone di un
ci trovavamo, il Marquee, ma poi
loro una mano.
supermercato. Cogliendo la mia
decidemmo di usare una delle
frustrazione
illustrazioni del Cappellaio Matto.
E
com’è
nata
proprio
la
Lee
Gopthal
mi
propose di fondare una mia casa
Avevo
discografica, appoggiandomi alla
le
sua ditta per quanto riguardava
nonostante il rischio, ho deciso di
talent scout: trovavo delle band e
distribuzione
Io
puntare tutto su me stesso e il mio
tentavo di inserirle all’interno di
inizialmente ero reticente, ma
intuito, e ovviamente sul talento
case discografiche con un vasto
dopo un paio di bicchieri mi decisi.
degli artisti che scoprivo.
mercato, le cosidette major. Il
Pensai immediatamente al nome
problema stava nel fatto che i
Charisma, era questo il modo
loro manager erano più aridi di
in cui la musica da me prodotta
un deserto: inflessibili
doveva essere vista. L’idea del logo
Charisma? Io
ero
fondamentalmente
un
e senza
e
vendita.
visto
altre
case
come
lavoravano
discografiche
e,
Ma, in pratica, in cosa consisteva questa differenza dalle altre case discografiche? Managment?
gli
nacque da una delle decorazioni
Ambiente?
album come prodotti in scatola
di uno specchio del locale in cui
Entrambi, direi. Io ho sempre
immaginazione,
vedevano
“A LLA F I N E DE I C O N T I , U N A CASA D IS C O GR AF I CA N ON È A LT R O CH E LA S OM M A DE I SU O I A RT I ST I .”
12
pensato che la musica sia una delle della
più
grandi
espressioni
personalità
dell’uomo,
soprattutto
quando
ha
la
sensibilità di un artista. Non li si può spremere sperando che creino un capolavoro su commissione, si tarpano le ali della loro creatività. Devono poter lavorare sapendo che l’unico limite è la loro stessa fantasia. Non so se lo sapete ma spesso ho prestato il mio villino di campagna nel Surrey ai ragazzi, in modo tale che fossero in un ambiente rilassato e…stimolante. Ah, ti riferisci al famoso villino infestato? Esattamente!
Per
un
artista
non so cosa possa esserci di più stimolante di una casa infestata dai fantasmi. A parte gli scherzi, mi sono sempre fidato del mio intuito: se vedevo del talento sapevo che potevo puntarci sopra. Sarà
anche
una
questione
di
fiuto e di pancia ma sicuramente il
risultato
che
otteniamo
è
migliore rispetto a quello di chi tratta i propri artisti come polli di batteria. O almeno, lavoriamo in un ambiente più rilassato, vivace ed elettrizzante. Alla fine dei conti una casa discografica non è altro
tranquillamente
che la somma dei suoi artisti.
momento all’altro possa entrare
convincere le persone a bere,
che
da
un
grandissima
capacità
nel
Peter Gabriel per dirmi che vuole
di solito da ubriachi si è più
Parli al presente, lo sai vero?
lasciare i Genesis o i Monthy Pyton
condiscendenti. A parte queste
Oh
che mi chiedono di finanziare il
serate goliardiche comunque sono
loro ultimo delirio…
sempre stato piuttosto bravo a
certo,
dell’essere
uno
dei
passati
vita è che bene
a
vantaggi miglior
o male tutte le
stringere un contatto empatico A proposito di questo, com’è
con i miei collaboratori, che erano
stato lavorare con questi grandi
un
pone tutto sullo stesso piano,
personaggi?
Bastava semplicemente metterli
rendendo
tue esperienze passate sono in una dimensione eterna, il che
po’
tutti
melodrammatici.
l’esperienza.
Bè sicuramente entusiasmante,
a proprio agio e avere un pizzico
Mi rendo conto che suona un po’
ma la pazienza mi ha sempre
di follia, simile a quella che
strano per voi, ma io mi aspetto
aiutato.
mettevano in tutte le loro opere.
attuale
E
poi
avevo
una
13
“ M I S ON S E V E D EV
14
NO S EMPRE F I DATO DE L M I O I N T U I TO: VO D E L TA LE N TO , SAP EVO CH E P OT EVO P U N TA R CI S OP R A .” Ma a parte la musica, quali sono
Grazie Tony. Abbiamo ancora
le passioni di Tony Stratt?
un po’ di tempo, perché non ci
Lo sport è uno dei miei più grandi
racconti qualche curiosità sulla
amori in assoluto. Ho iniziato a
lavorare
come
giornalista
sportivo proprio per questo. In particolare sono un appassionato di calcio e di corse dei cavalli. Sapete della Charisma Gold Cup? Era una corsa che organizzavo annualmente
insieme
ai
miei
musicisti al Kempton Park, sia per sponsorizzare la nostra casa discografica e i nostri talenti che per promuovere il mio sport preferito. Inoltre sono riuscito ad organizzare una
gigantesca
raccolta fondi per la Sports Aid Foundation,
convincendo
band
legate ad altre case discografiche come i Pink Floyd, gli Yes, i Jetrho Tull e altri a suonare in un
tua vita alla Charisma? Eravamo dei gran festaioli. Ogni occasione era buona per andare al Marquee o al La Chasse a bere qualcosa: abbiamo firmato un nuovo
contratto?
Festeggiamo!
Abbiamo comprato una scrivania nuova? Birra per tutti! I imomenti spontanei
di
allegria
erano
praticamente una costante. Vi racconto la nostra prima cena di Natale al Marquee: il cantante dei The Nice rubò la torta, che dopo
un
breve
interrogatorio
fu ritrovata nel retro del locale, ormai immangiabile. Io mi vestii da Babbo Natale. Un ultimo consiglio da dare ai
grande concerto, il cui ricavato
tuoi colleghi moderni?
sarebbe andato alla fondazione.
Lavorate con i vostri collaboratori
Amo anche molto scrivere e la
fidandovi
letteratura in generale, infatti
divertitevi e non preoccupatevi
la Charisma era provvista anche
del rientro economico perché se
di
un’ala
così
lavorate con artisti di qualità ci
da
permettere
di
sarà sempre un pubblico per loro,
lavori
anche semplicemente per il fatto
pubblicare
pubblicazioni, libri
agli e
artisti altri
riguardanti le loro opere.
del
loro
talento,
che sono i migliori nel loro campo.
15
Pe U N A
V I T A
I N
S I M B O S I
Le gallerie che ha fondato sono famose in tutto il mondo, gli artisti che ha protetto e spronato sono oggi dei pilastri culturali che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte. Andiamo a conoscere meglio colei che ha fatto della sua vita un monumento dell’amore incondizionato per l’arte. Articolo di Foto di Archivio Guggenheim collection Peggy Guggenheim svolse un ruolo determinante nella storia dell’arte del Novecento. Era solita dire che era suo dovere proteggere l’arte del suo tempo e a questa vocazione e alla creazione del suo museo dedicò buona parte della vita. Ancora ventenne, Peggy lavora in una libreria di New York, la Sunwise Turn. Qui frequenta e fa amicizia con esponenti dei circoli artistici e intellettuali della città. Nel 1921 Peggy Guggenheim si reca in Europa dove si ritrova presto a frequentare la Parigi bohémienne degli espatriati americani. Molte delle amicizie che stringe allora, ad esempio con Constantin Brancusi, Djuna Barnes e Marcel Duchamp, dureranno per tutta la vita. Nel 1928 incontra l’intellettuale inglese John Holms, che sarà il grande amore della sua vita. Nel 1937 l’amica Peggy Waldman la incoraggia ad aprire una galleria d’arte a Londra, inaugurando nel gennaio 1938 la galleria Guggenheim Jeune. In questo modo a quarant’anni Peggy inizia una carriera che influenzerà in maniera significativa il corso dell’arte dell’ultimo dopoguerra. È l’amico Samuel Beckett che insiste affinché si interessi all’arte contemporanea, in quanto
16
Gug C O N
L '
ggenheim A R T E
“ I WAS A L I BE R AT E D LON G B E F OR E T H E R NAME
“qualcosa di vivente”, ed è Marcel Duchampche
Braque, Salvador Dalí e Piet Mondrian. Stupisce anche
le presenta gli artisti e le insegna, come ella ebbe a
Fernand Léger acquistando il suo quadro “Uomini
dire, “la differenza tra l’arte astratta e surrealista”.La
in città” il giorno in cui Hitler invade la Norvegia.
prima mostra fu dedicata a Jean Cocteau, la seconda
Acquista poi “Uccello nello spazio” di Brancusi mentre
a Vasily Kandinsky, mai esposto prima d’allora in
i tedeschi si avvicinano a Parigi, e solo allora si decide
Inghilterra. Nel 1939, stanca della galleria, Peggy
a ritornare nella nativa New York, dove tornerà
decide invece di “di aprire un museo d’arte moderna a
effettivamente nel luglio 1941, dopo aver aiutato molti
Londra”, con Herbert Read, conosciuto nel frattempo,
altri artisti a lasciare l’Europa, come ad esempio Max
a dirigerlo. Nel 1939-40, ignorando apparentemente
Ernst. Tornata negli Stati Uniti Peggy inizia subito a
la guerra, Peggy Guggenheim acquista numerose
cercare un luogo dove poter realizzare il museo di arte
opere per il futuro museo, determinata a “comprare
moderna che le sta a cuore e nel frattempo continua
un quadro al giorno”. Compra in quel periodo alcune
a collezionare opere d’arte. E così, nell’ottobre del
delle opere che sono tuttora nella collezione del
1942, inaugura la sua galleria/museo Art of This
museo, come i quadri di Francis Picabia, Georges
Century. Creata dall’architetto di origini austriaco-
18
D WO MA N RE WAS A E FO R IT”
rumene Frederick Kiesler, la galleria si compone
sua passione per l’arte, lei riuscì a rendere questa
di spazi espositivi molto particolare e innovativi,
passione un lavoro, garantendo non solo un futuro
che la rendono presto una delle più stimolanti sedi
all’arte moderna, ma riuscendo anche a darle il
espositive di arte contemporanea di New York. Peggy
valore
vi espone la propria collezione di arte cubista, astratta
riconosciuto. Sicuramente è stata una visionaria, ma
e surrealista, di cui redige un catalogo straordinario
questa sua lungimiranza ha lasciato un segno nella
grazie ad André Breton, e con una copertina
storia che ancora oggi ci lascia stupefatti.
disegnata da Max Ernst. Vi organizza inoltre mostre temporanee dedicate ai maggiori artisti europei e a numerosi artisti americani allora sconosciuti, come Robert Motherwell, William Baziotes, Mark Rothko, David Hare, Janet Sobel, Robert de Niro Sr, Clyfford Still, e soprattutto Jackson Pollock, la “stella” della galleria, cui viene dedicata la sua prima personale nel novembre del 1943. A partire dal luglio 1943 Pollock riceve un appannaggio mensile dalla galleria di Peggy, che lo promuove vendendone le opere. Peggy gli commissiona, inoltre, la sua opera più grande: un Murale in seguito da lei donato al museo dell’Università dell’Iowa. Nel 1947 Peggy
decide di
ritornare in Europa. Nel 1948 viene invitata ad esporre la collezione alla prima Biennale di Venezia dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale. Le opere di artisti come Arshile Gorky, Jackson Pollock e Mark Rothko sono così esposte per la prima volta in Europa. La presenza di opere cubiste, astratte e surrealiste rende il padiglione greco, dove la collezione viene allestita, l’esposizione più completa e coerente del modernismo mai presentata fino ad allora in Italia. Alla fine del 1948 Peggy acquista a Venezia Palazzo Venier dei Leoni. Vi si trasferisce con la sua collezione e lo apre al pubblico nel 1951, dopo avere inaugurato nel 1949 una mostra di sculture allestita nel giardino interno. Tra il 1964 e 1975 la collezione viene nuovamente esposta in varie occasioni all’estero: alla Tate Gallery di Londra (1964), a Stoccolma (1966), New York (1969), Parigi (1974), e anche in Italia, a Torino (1975). Importante è soprattutto la mostra a New York, nel 1969, al Museo Solomon R. Guggenheim. È in quell’occasione che Peggy decide di donare il proprio palazzo e le opere d’arte alla Fondazione Solomon R Guggenheim. La Fondazione era stata creata nel 1937 dallo zio di
Peggy, Solomon R. Guggenheim,
per gestire il proprio museo, che dal 1959 è ospitato nel famoso edificio a spirale di Frank Lloyd Wright. La storia della Guggenheim è sorprendente perché, sebbene la famiglia facoltosa potesse supportare la
che tanti suoi contemporanei non avevano
È l’icona vivente del potere sovversivo del fashion: è Vivienne Westwood. Ripercorrere le sue creazioni degli ultimi quattro decenni è come fare un excursus nella storia inglese, con paradossi e contraddizioni, un percorso che va dal “teen spirit” al successo globale. Articolo di Alessia Boro “Hai
più
adatte.
L’incontro
Swire lasciò presto la sua casa ad
il manager dei Sex Pistols) fu
Harrow prima per intraprendere
determinante tanto nella vita che
Parola
Westwood,
un corso di oreficeria, poi per
nella carriera di Vivienne: fu lui a
o meglio di Queen Viv, come la
studiare da dattilografa. Sposò
introdurla negli ambienti cool di
chiamano da sempre a Londra. E,
Derek Westwood da cui ebbe un
Londra, l’habitatin cui il talento
in effetti, l’inglese Vivienne può
figlio, Ben, ma non durò molto.
della Westwood esplose a pieno.
essere definita a pieno titolo una
Appena Malcolm McLaren, grande
In quegli anni a farla da padrone
queen, una regina rivoluzionaria
amore della sua vita, la conobbe,
era la cultura hippy ma la coppia
nella
e
la definì “fascinating and mad”
era molto più affascinata dallo
contemporanea.
e, in effetti, non saprei trovare
spirito ribelle della sottocultura
Vivienne
storia moda
del
molto
con McLaren (che divenne poi
più
di
vita
parole
da giovanissima, Vivienne Isabel interessante se indossi abiti unici”.
della
una
Sperimentatrice e irrequieta sin
costume
Allusioni
t-shirt
e non esita a riproporli, in una
scandalose e rimandi bondage:
sessuali,
chiave moderna e decisamente
Vivienne stava scrivendo la storia.
più rock. Con lei nasce il trend
Dalla strada alla moda e ritorno:
dell’ “underwear-as-outwear”, in
lo streetstyle aveva influenzato
un tripudio di bustier, crinoline
la moda e il punk, poco alla
e faux-cul. Mentre gli altri stilisti
volta, iniziò ad influenzare il
imbottivano le giacche di spalline
mainstream. È così che negli
maxi, simbolo degli anni ’80,
anni ottanta Vivienne Westwood
Vivienne in totale controtendenza,
si
New
puntava sui fianchi amplificando
Romantic: subisce il fascino di
la silhouette femminile in chiave
David Bowie e veste gli Spandau
provocatoria e sensuale; univa la
Ballet di abiti barocchi, in un
sartorialità d’epoca alle stampe
tripudio di rosso, arancio e oro.
pop, al tartan, al colore. Quella
La
successo
donna energica e instancabile,
senza precedenti: le suggestioni
dall’anima e dai capelli di fuoco
vintage del 18° secolo si mixavano
ormai non era più una designer
al fascino dei pirati e degli Indiani
ma un’icona: Queen Viv. La regina
d’America in un gioco di eccessi
della moda britannica che ne aveva
e provocazioni basato sull’estro
stravolto consuetudini e tabù fino
e
creazioni
ad ottenere nel 2006 l’onoreficenza
Westwood
di Dama Comandante dell’Ordine
avvicina
ai
collezione
musicisti
fu
sull’ambiguità.
firmate
Vivienne
un
Le
calcarono per la prima volta il
dell’Impero
catwalk ma la stampa britannica
sì
faticava ancora a riconoscere la
Vivienne si è lasciata influenzare
grandezza della stilista.Negli anni
dalla
’80 però termina anche il sodalizio sentimentale e professionale con McLaren, un nuovo uomo entra nella vita di Vivienne dando il via ad una nuova fase creativa. Lui si chiama Carlo D’Amario e, dopo una formazione sovietica nella scuola-quadri del partito comunista di Mosca approda a Londra lasciandosi travolgere da quel mondo di “idee rivoluzionarie punk. Nel 1971, insieme, aprirono
e belle donne”. D’Amario supporta
uno store destinato a diventare
finanziariamente il talento della
leggenda al numero 430 di Kings
Westwood, la introduce in Italia,
Road: da “Sex” a “Let it Rock”
la mette in contatto con Armani:
fino a “World’s End” si trattava
dal canto suo la stilista, inizia a
di un costante work in progress
discostarsi dalle influenze street
che cambiava nome e aspetto
punk per cedere al fascino degli
continuamente,
seguendo
abiti d’epoca. In fumo le battaglie
l’evoluzione della stilista. La cifra
femministe: la designer londinese
costante
ripesca dai bauli i corsetti vintage
era
la
provocazione.
“ YOU H A
ma
Britannico.Talento
anche musica,
tanta dalla
curiosità: storia
e
AV E A MORE I N TE R EST I N G L I F E I F YOU W EAR I M P R ESS I V E CLOT H ES .” dall’arte, dal teatro di Shakespeare alle opere del Victoria & Albert Museum. I dipinti si sono fatti stampe, le suggestioni sartoriali d’epoca hanno preso nuova vita nelle sue creazioni.E infine la voglia
di
denuncia
contro
la
violenza e il perbenismo, l’animo ribelle, lo slancio sociale e politico. Tra gli altri, nel 2005 Queen Viv supportò il movimento Liberty per la difesa dei diritti civili creando una limited editon di t-shirt con lo slogan “I am not a terrorist, please don’t arrest me”. E poi una serie di collezioni dai nomi più che eloquenti come “Propaganda” e “Active
Resistance”,
l’impegno
sociale, le istanze ambientaliste (come
la
campagna
“Cool
Earth” per le foreste pluviali in Amazzonia). Oggi, a 72 anni, Vivienne Westwood è riconosciuto come un brand globale e Queen Viv è una delle fashion designer più influenti al mondo.
23
STORIE DI INTRAPRENDENZA “P ER MA N CAN ZA DI I N TRA PRE N DE N ZA, GL I U O M I N I PAS SA N O LA VI TA C O M E S E RVI " . D. H . TH O R EAU
26
I L
C A S O
F E ND
DER
La rivoluzionaria invenzione della chitarra elettrica senza cassa armonica che ha segnato un’epoca. Articolo di Virginio Bertone Foto di Archivio Fender Leo Fender, ideatore del prodotto e fondatore della Fender Electric Instruments, va considerato non solo un imprenditore, ma anche un innovatore. I suoi prodotti hanno raggiunto la leadership del mercato e si sono difesi egregiamente dagli attacchi della concorrenza, anche perché frutto di un’idea innovativa e al di fuori dello schema progettuale adottato fino ad allora dagli altri produttori. La chitarra elettrica senza
cassa
armonica,
comunemente
definita
solid body, fu sviluppata da Leo Fender negli anni Quaranta. In quegli anni la musica più popolare era lo swing che, oltre ad essere musica da ascoltare, era musica da ballo. Le orchestre swing, che suonavano prevalentemente dal vivo, si accorsero ben presto dell’inadeguatezza dei sistemi di amplificazione del suono allora disponibili. Il pubblico al quale si rivolgevano era chiassoso e, mentre alcuni strumenti come la batteria e il sassofono riuscivano a produrre un volume sonoro sufficiente a farsi sentire, altri strumenti, come chitarra e contrabbasso, venivano quasi totalmente coperti nonostante l’impiego di microfoni collegati a sistemi di amplificazione. Non è casuale che nessun chitarrista fosse famoso all’epoca dello swing: il suono della chitarra non si distingueva dagli altri. I primi liutai specializzati in chitarre furono spagnoli e lo strumento non subì
27
con l’uso di un plettro rigido
con geniale intuizione, si rese
e
suono
conto che l’amplificatore è in
più forte. Nel 1930 i musicisti
grado di captare e amplificare la
cominciarono a preoccuparsi di
vibrazione prodotta dalle corde
amplificare il suono della chitarra
della chitarra sopra il pick up. Il
per consentirle di divenire uno
suono elettrificato e amplificato
strumento solista oltre che di
non dipende, se non in parte, dalle
accompagnamento. La tecnologia
onde sonore che fuoriescono dalla
disponibile permise di realizzare
cassa armonica. Quindi la cassa
un
il
armonica può essere eliminata e
cosiddetto pick-up) da posizionarsi
con essa i problemi di feedback.
sotto le corde e a metà strada tra
Leo Fender, un modesto musicista
il foro della cassa armonica e il
con
ponte al quale sono attaccati i
l’elettronica e per la tecnologia
terminali delle sei corde.Questa
della lavorazione del legno, iniziò
scoperta portò alla creazione della
come riparatore di pick up e
quindi
produrre
microfono
chitarra
un
ceramico
elettroacustica,
(
spesso
inesattannte definita semiacustica. La chitarra elettroacustica può essere
amplificata
a
idoneo
un
collegandola
amplificatore
a
valvole. Il volume, però, non può essere spinto oltre un certo limite. La Gibson, insieme ad altre grandi aziende, si ingegnò particolari
modifiche,
rispetto
alla forma originaria del 1600, fino ai primi anni del Novecento. Intorno al 1910 alcuni produttori nordamericani, come Martin e Gibson, iniziarono a sviluppare un modello di chitarra caratterizzata da cassa armonica più grande e corde in metallo, anziché di budello.
Mentre
sviluppata
dai
la
chitarra
liutai
spagnoli
viene comunemente denominata “chitarra ideato
classica”,
dai
liutai
il
modello
americani
è
nel
variare
della
cassa
la
conformazione
armonica
e
nel
limitare la dimensione del foro della cassa. Nonostante tutto, la
chitarra
elettroacustica
microfono quando un cantante inavvertitamente
lo
orienta
verso il sistema di amplificazione che sta riproducendo il suono del microfono stesso. In altri termini si crea un effetto acustico detto
feedback,
che
costringe
folk”. Un’importante differenza
non elevato e a non orientare
tra le due, consiste nel fatto che,
mai lo strumento in direzione
mentre le corde della chitarra
dell’amplificatore.
classica vengono pizzicate con
di
le dita, le corde della chitarra
chitarra si ebbe alla metà degli
folk
anni quaranta quando Leo Fender,
28
suonate
passione
per
amplificatori. A chi gli chiedeva quale fosse il suo tipo di musica preferito
era
solito
rispondere
“mi piacciono gli utensili”. Nel 1930 iniziò a produrre pick up di sua progettazione, e alla fine della
guerra
Electric
la
Fender
Instruments.Il
fondò
design
della prima chitarra elettrica solid body e del basso elettrico nacquero appunto tra il 1945 e il 1947. La capacità di Leo Fender di essere sia liutaio sia falegname orientato all’automazione dei processi, gli
“fischiare”, così come fischia un
generalmente definito “chitarra
essere
grande
tende a entrare in risonanza e a
il chitarrista a tenere il volume
possono
una
svolta
Il
dell’evoluzione
punto della
“ T H E D ES I G SHOULD BE T TO BE EASY T R E PA I R .”
N O F EACH E L E M E N T HOUGHT OUT IN ORDER TO M A K E A N D EASY TO
consentì di sviluppare l’idea della
per la prima volta il corpo della
chitarra senza cassa armonica e
chitarra
di offrirla sul mercato prima di
unico pezzo di legno, non scavato
altri colleghi che avevano avuto la
e privo di cassa di risonanza,
stessa intuizione. Benché alcuni
poiché la vibrazione delle corde,
abbiano
contestare
quasi impercettibile quando lo
l’originalità dell’idea, non ci sono
strumento non è collegato ad
dubbi sul fatto che mentre gli altri
un amplificatore, è in grado di
inventori si limitarono a realizzare
produrre un suono potentissimo
prototipi, Mr. Fender affrontò in
se amplificata. In secondo luogo
modo assolutamente innovativo
le chiavi tendi-corda stanno tutte
sia il design della chitarra sia
e sei sulla parte superiore della
l’organizzazione della produzione.
paletta, consentendo al musicista
Nel 1947 Leo Fender sviluppo la
di
prima solid body, la Broadcaster,
l’accordatura anche mentre sta
e nel 1951 iniziò a lavorare al
suonando. Questo accorgimento
progetto di una chitarra destinata
tecnico divenne poi uno degli
a diventare la chitarra elettrica
elementi caratteristici del design
per eccellenza, la Stratocaster.
della Fender. La Stratocaster è
Essa incorpora le due innovazioni
però molto più evoluta del modello
principali che sono già applicate
precedente.
alla
è disegnato secondo criteri di
tentato
Broadcaster.
di
Innanzitutto,
è
realizzato
perfezionare
Il
con
un
agevolmente
corpo
in
legno
ergonomia. Il corpo è smussato sul lato posteriore per adattarsi alla conformazione dello stomaco del musicista. La parte anteriore del
della concorrente Gibson, non
corpo è vistosamente asimmetrica;
tende a modificare l’accordatura
la
conformazione
ed
consentire
azionare. Anche in questo caso
è
particolare finalizzata
a
chitarrista
di
raggiungere
la
è
molto
Fender
più
comodo
dimostrò
di
da
saper
con la mano sinistra anche la
anticipare le richieste del cliente.
parte
Leo Fender non inventò solamente
bassa
del
manico,
fino
all’ultimo tasto, senza difficoltà.
un
Questa
processo produttivo radicalmente
innovazione,
studi
condotti
sulle
caratteristiche
dello
strumento,
dell’evoluzione
30
al
da
frutto
Leo
Fender
funzionali
tiene
della
di
conto
posizione
prodotto
nuovo. gli
Per
ma
quattrocento
strumenti
prodotti
anche
a
attorno
corde ad
un anni
furono
un
unico
pezzo di legno. Gli strumenti
del chitarrista che, a differenza
Fender
del chitarrista classico che suona
essere prodotti assemblando due
da seduto, sta in piedi sul palco
sottoinsiemi:
e si dimena. L’ultima grande
Manici e corpi vengono prodotti
innovazione riguarda il ponticello
su due linee differenti e, anche
mobile
durante
per
ottenere
il
suono
furono
la
progettati
manico
e
per
corpo.
stagionatura,
sono
vibrato. Il ponticello delle Fender,
tenuti separati. Infine,
quando
rispetto a quello già disponibile
la chitarra deve essere consegnata
come optional su alcuni modelli
alla rete di vendita, il manico
viene avvitato (anziché incollato)
cliente, riuscì a offrire notevoli
tracolla.
al corpo della chitarra. Questo
possibilità
personalizzazione
prezzo è competitivo: infatti si è
processo, ritenuto blasfemo dai
dello strumento. Se si considera
ottenuto uno strumento di qualità
liutai tradizionali, fu ideato per
che molte parti della Stratocaster
nonostante la produzione in serie.
ridurre i costi di produzione e di
sono
con
La Fender Stratocaster è ancora
gestione delle scorte. I musicisti
quelle di altri modelli Fender si
una delle chitarre più vendute al
si
può affermare che Leo Fender
mondo. Il suo profilo è divenuto
procedimento costruttivo offriva
progettò
simbolo della chitarra elettrica,
al chitarrista una interessante
quasi modulari. Tale soluzione
nonché
opportunità,
risponde
rock
accorsero
però
che
quella
questo
di
poter
di
poi
intercambiabili
e
realizzò
chitarre
all’esigenza
dei
In
secondo
simbolo
che,
luogo
della
senza
il
musica
l’invenzione
sostituire il manico della chitarra
musicisti, orientati alla ricerca
della chitarra solid body, avrebbe
semplicemente
e
di possibilità di differenziarsi e
costretto il chitarrista a essere
riavvitando le quattro viti poste
rendersi riconoscibili. Il progetto
attore di seconda fila anziché
sul
della
protagonista, sia per il volume
retro
svitando
dello
strumento.
Fender
raggiunse
Generalmente la sostituzione del
obiettivo
manico della chitarra deve essere
strumento caratterizzato da un
movimento sul palco dei grandi
effettuata da un liutaio esperto
suono di qualità e riconoscibile
concerti rock.
che può pretendere un compenso
come differente da quello della
di
entità
al
realizzare
uno
valore
Gibson. Innanzitutto la chitarra
della chitarra stessa. La Fender,
Fender, rispetto alle altre solid
pur
body, è più leggera, equilibrata,
non
superiore
di
l’ovvio
costruendo
costose
chitarre su specifica richiesta del
meno
faticosa
da
tenere
sonoro
sia
per
la
libertà
di
a
31
LA P
NZ E I Z A
IRT V A È L
L DEG
I
A
U
CC O I C S
HI
Avete un’ottima idea ma non sapete come ottenere i finanziamenti per partire? Chiedere e aspettare che questi arrivino dagli “enti” ufficiali spesso fa invecchiare le speranze e con lei anche la vostra idea. Perché non provare allora a chiedere ad altre persone come te di aiutarti a finanziare la tua iniziativa? Produzionidalbasso.com e il metodo del crowfunding possono aiutarti. Articolo di Cos’è produzionidalbasso? Lo scopo di questa piattaforma è quello di offrire uno spazio a tutti coloro che vogliono proporre il proprio progetto attraverso il sistema delle produzioni dal basso. Per sistema delle produzioni dal basso si intende il metodo di raccolta fondi e finanziamenti attraverso una sottoscrizione popolare per la realizzazione di un progetto. In questo modo chi propone
32
CR
P R OD U Z ION I DAL BAS S O
un progetto può quindi farsi una idea
dell’interesse
potenziale
che può attirare la sua proposta e può coprire le spese per la produzione.
Produzionidalbasso
non percepisce percentuali per i progetti proposti, non acquisisce diritti sulle opere proposte, non fa promozione ai progetti, non stampa e non distribuisce nulla. Come
possiamo
utilizzare
la
piattaforma? Per utilizzare questa piattaforma è sufficiente registrarsi, è semplice e non è vincolante. Per registrarsi basta inserire una mail valida e una password. Una volta registrati è
possibile
proporre
progetti
e/o sottoscrivere e finanziare i progetti pubblicati.
Come facciamo a proporre un progetto? Come già detto bisogna essere registrati. Detto ciò per proporre un progetto bisogna inserire tutti i dati utili a far conoscere per bene il progetto includendo foto o filmati e specificando il numero di quote ed il budget di cui avete bisogno. Per categorizzare il progetto è sufficiente specificare una categoria attraverso il TAG. I tag devono essere semplici e facilitare la ricerca interna del sito quindi è consigliabile utilizzare parole chiave. Durante il periodo di raccolta adesioni di un progetto è possibile fare delle modifiche e degli aggiustamenti ma non modifiche che riguardano il costo delle quote o il budget totale. Per comunicare con chi vi sta sostenendo avrete a disposizione una newsletter e l’area commenti del progetto che vi permetterà di contattare tutti coloro che vi stanno sostenendo. È possibile invece modificare la data di scadenza del progetto in qualsiasi momento. Una volta scaduto il progetto, se sono state prenotate tutte le quote richieste il sistema PDB invierà una email in automatico per avvertire tutti i sostenitori del progetto. Sarà invece compito di chi ha proposto il progetto organizzare la raccolta dei fondi e comunicare con i propri sostenitori. Chi propone un progetto avrà la possibilità di vedere tutti i dati (nome, cognome, indirizzo, email) di coloro che lo hanno sostenuto ed una serie di tool automatici che lo
OWFU ND ING
aiuteranno nella gestione dei dati e della comunicazione. Ma cosa vuol dire in effetti partecipare ad un progetto? Sostenere un progetto su Produzioni Dal Basso significa partecipare attivamente ad una comunità economica di tipo nuovo che ha regole semplici: - nessuna intermediazione tra te e chi propone un progetto. - scambi sinceri, diretti e non invasivi. Per questo quando decidi di sostenere un progetto prenotando una quota ti impegni ad onorarla ma solo se e quando verranno prenotate tutte le quote. In nessun caso è richiesto di anticipare il costo della quota se il
33
Ho
visto
che
nella
vostra
home page c’è il totale in euro delle tra
transazioni gli
utenti.
intermediazione
confermate
Non
facendo
economica
come ricavate questo dato? É un dato che il database raccoglie progetto è ancora aperto o non
È obbligatorio mettere un video
raggiunge le quote prefissate.
o un’immagine?
E a chi viene versato il cost0 della quota? A voi?
No, ma più è completo il progetto meglio è!
in automatico ogni volta che un utente segnala come pagata una quota
(in
amministrazione
di
ogni progetto c’è la possibilità di spuntare i pagamenti realmente
Come
versato
nostre idee?
Grazie di tutto, solo un’ultima
Pdb suggerisce l’utilizzo di licenze
domanda. Perché lo fate?
aperte come creative commons.
Perché non dovremmo?
direttamente
all’autore
del progetto nei tempi e nei luoghi proposti
e
annunciati
preventivamente nella
scheda
del
progetto.
Posso
possiamo
cambiare
tutelare
la
data
le
ricevuti).
No, assolutamente. Il costo viene
di
scadenza? E come viene gestita la privacy degli utenti? I
dati
Sì, in qualsiasi momento. Solo il totale del budget ed il valore
personali
e
l’indirizzo
delle
quote
devono
restare
V U O I S OTTO PO R R E U N PR O G ETTO ? WWW. P R O D U Z IO NIDA LBASSO . C O M
vengono richiesti solo in caso di
fissi, se cambiati annullano le
prenotazione di una quota di un
prenotazioni.
progetto e servono esclusivamente a ricevere a casa il risultato del
Cosa
progetto che si è sostenuto. I tuoi
raggiungere
dati personali verranno visti solo
della
ed esclusivamente da chi propone
temporale? Posso andare avanti
il progetto che sostieni e solo ed
ad oltranza nella raccolta fondi?
esclusivamente
progetto
Il progetto scade e viene ritenuto
raccoglie tutte le quote e quindi
finanziato. Non si può andare
risulta “prodotto dal basso”.
avanti oltre il budget.
34
se
il
succede il
scadenza
se
riesco
budget del
a
prima
termine
LindseySt irling Q U A N D O E
T A L E N T O
P A S S I O N E
S I
I N C O N T R A N O Spesso la crisi più profonda si trasforma nella migliore opportunità che la vita ti abbia dato. O almeno per Lindsey è stato così. Articolo di Francesca Porta Foto di Devin Graham Lindsey
Stirling
semplicemente
è unica.
Parliamo di una violinista con una formazione classica la cui canzone “Crystallize” è stato l’ottavo video più visualizzato di youtube lo scorso anno, con 78 milioni di visualizzazioni. Il suo primo tour si è svolto solo un anno fa, e ha già nuove date in programma in Europa, America, Russia e Asia. Con il suo album di debutto ha venduto 200 mila copie negli Stati Uniti senza l’appoggio di nessuna casa discografica, ed è stato disco d’oro in Germania
“ CI I M P ON LE PE e Svizzera.Visti questi risultati
mondo musicale in cui le sonorità
sembra difficile credere che Piers
della musica celtica popolare e le
Morgan, talent scout, le abbia
tendenze della musica classica
detto che il mondo non era pronto
contemporanea
per una violinista ballerina che
l’energia della musica elettronica.
si diletta con più generi. Ma
Sul palco, la Stirling si muove
forse essere stata eliminata da
con la grazia di una ballerina ma
America’s Got Talent nel 2010,
porta il pubblico in delirio, come
ai quarti di finale, è diventata la
una strana fata elettro-pastorale
cosa migliore che le sia accaduta
in estasi. La Stirling è il modello
finora. Il rifiuto fu semplicemente
dell’artista
rafforzato dalla soluzione della
indipendente,
Stirling di essere se stessa. “Le
formidabile
stesse ragioni per le quali mi è
e
incontrano
contemporaneo una
a suonare il violino. Nonostante
online
la difficile situazione economica
sembiotica
familiare, Lindsey iniziò le prime
stato detto che non ce l’avrei
relazione con i suoi fan. La sua
lezioni all’età di 6 anni ma si
fatta sono le ragioni per le quali
formazione è stata sicuramente
sentiva soffocare dal rigore della
le persone viaggiano centinaia di
non convenzionale. Cresciuta in
formazione musicale classica, e
chilometri per vedermi ora”, dice
una
Mormone,all’età
aveva quasi scelto di seguire una
sorridendo. “Perché faccio una
di 5 anni, influenzata dai dischi
carriera di tipo scientifico. Ma il
cosa nuova, che non si è mai vista
di
padre,
violino non l’ha abbandonata ed è
prima...” Lei ha creato un nuovo
Lindsey chiese di poter imparare
diventato un punto di riferimento
36
una
che
potente,
comunità musica
vanta
presenza
classica
del
durante la sua lotta contro dei
che le stanno a cuore e vantando
disturbi alimentari. Poco dopo la
importanti
sua performance su America’sGot
sua esperienza ad America’s Got
Talent nel 2010, il regista Devin
Talent l’ha spronata ad iniziare
Graham la contattò via Facebook
a comporre. Quando può infatti
nella speranza di riuscire a fare
Lindsey racconta la sua storia per
un video insieme. Pochi mesi
dimostrare che bisogna puntare
dopo, programmarono di fare un
su quei talenti che ti rendono
video musicale per la sua nuova
unico. “Diamo molte più libertà
canzone, Spontaneous Me. È stato
agli altri di quanto facciamo con
registrato mentre Graham era in
noi stessi”, dice. “Ci imponiamo
viaggio d’affari lì vicino. Il video
delle etichette, ma adoriamo le
ha dato un tale impulso alla sua
persone che vivono senza pensare
popolarità che da allora Lindsey
al giudizio altrui. La vera sfida
ha cominciato a fare regolarmente
sta nell’amare te stesso per quello
video musicali per il suo canale di
che sei, sii il miglior te stesso e
YouTube, trattando di tematiche
incoraggia gli altri ad esserlo.”
collaborazioni.La
NIA M O D E LLE ETI C H ETT E , M A A D OR I A M O RS O N E CHE VI VO N O SEN ZA P E N SA R E A L G I U D I Z I O A LT R U I .”
37
Non gli piace stare con le mani in mano. Così dopo aver pubblicato il suo disco, Lucky Numbers (Weapons of Mass Entertainment/Kobalt), Davis Allan Stewart ci ha pensato su e ha deciso di aprire anche un istituto di credito, dedicato esclusivamente ai musicisti.
Articolo di Maria Maccari Foto di Anthony Garner
e, ovviamente, siamo partiti dal disco e dai musical che scrive, per finire col discutere sui nuovi modi
Secondo il Fast Company Magazine
di registrazione, fumetti e tanto
è “tra le cento persone più creative
altro ancora...
del mondo del business”, con un’innata capacità “a riconoscere il talento degli altri, dandogli
lineare.
Nel
musical,
invece,
tutto deve essere concentrato in qualche minuto o, magari,in una manciata di secondi e, in quella frazione di tempo, ti trovi a dover spiegare molteplici sensazioni. E
C’è differenza tra scrivere per un
poi...”.
musical e per un disco?
A
“Quello che distingue le due cose è
Poi...?
David piace parlare. E diventa
il tempo, o megliola lunghezza dei
“Le canzoni sono puro ascolto,
inarrestabile toccando le giuste
brani. In una canzone concentri
il musical, invece, è come un
corde, sempre con
un tocco
tutto in un dato minutaggio e il
film, solo un po’ più complesso
d’ironia e understatement molto
feeling che crei ha un andamento,
da gestire, hai le scenografie,
inglese. Lo abbiamo intervistato
diciamo,
i movimenti, i cambi di scena
vita
senza
manipolazioni”.
prevedibile
o
meglio
39
e tutto si ripete ogni sera e va
a mio padre, al suo amore per
Parlaci
riprovato
perché
i musical, in special modo The
Numbers, misto di Nashville,
dev’essere perfetto e non sono
King and I. Per non perdersi una
cajun, americana e rock.
ammessi errori”.
singola nota papà aveva costruito
“È un disco di genere eclettico,
degli
musicalmente
ogni
volta
altoparlanti,
ognuno
dell
tuo
disco
parlando.
Lucky
L’idea
Perché i musical ti piacciono così
indipendente, disseminandoli per
tanto?
di base è che la vita sia un gioco
la casa; bastava scegliere la stanza
d’azzardo, non sai mai quale mano
più
in cui stare e accenderne uno per
ti viene servita, devi solo guardare
profonda e sentimentale di noi
ascoltare della musica... Una sorta
le tue carte e usarle al meglio”.
stessi.
appassionato
di filodiffusione o di multi-room
degli spettacoli di Lloyd Webber,
system prima che i due sistemi
In Every Single Night, uno dei
è come tornare ragazzo, penso
fossero inventati”.
brani del disco, ti sei divertito a
“Agiscono Per
sulla me,
parte
“ SA UNA
sperimentare con i suoni...
Il video della canzone è una
e abbiamo sviluppato l’idea. La
“La vera sfida è stata quella di
specie di delirio onirico che
F.A.B aiuta i suoi clienti non solo
mette
economicamente, ma dando anche
far ascoltare in cuffia il brano
insieme
Fellini
e Tod
esattamente com’è stato pensato.
Browning di Freaks...
consigli per il management, sui
Il tutto si è reso posibile grazie ad
“Eh sì i riferimenti sono proprio
digital asset e diritti di proprietà
un’app scaricabile gratuitamente
quelli. Ho voluto metterci dentro
che ti proiettata in una diversa
tutte le cose che mi piacevano.
e più affascinante dimensione,
Sai il circo è un po’ un’allegoria,
con i suoni che ti avvolgono e
una metafora del mondo. E poi
circondano.
molto
a me piace mescolare le carte,
più ricchi e pieni, meglio di un
Sono
suoni
divertirmi con l’immaginario, chi
surround cinematografico...”.
ha detto che i pagliacci devono per forza far ridere o essere tristi... Stephen King la pensa in modo differente. E poi non si deve mai scordare che gli ‘abitanti’ del tendone colorato sono persone, esseri
umani
come
tutti
noi.
D’altronde Non esistono diversità, esistono solo le differenze”.
intellettuale e spiega come evitare di firmare contratti capestro. La nostra è una banca pensata non solo per gli artisti, nel senso più ampio del termine, ma anche per i creativi e per i fan. Tra le iniziative promozionali,
ad
esempio,
abbiamo pensato a una carta di credito speciale con ‘Premi fedeltà Arte’ che includono biglietti per spettacoli teatrali e concerti e la possibilità di acquistare dischi”. Oltre a essere autore di canzoni, sei anche regista, filantropo ed editore di fumetti...
Per non farti mancare nulla
“Divento rosso... Comunque sì,
hai
aprire
diciamo che mi tengo occupato. E
anche la First Artist Bank, il
mi piace mischiare i vari campi in
primo istituto di credito per i
cui lavoro.”
anche
pensato
di
musicisti... “Negli Stati Uniti gli agricoltori
Inoltre
produci
gruppi
hanno creato una cassa di credito
musicali…
modellata sulle loro esigenze, la
“Sono
Farmers Bank, che da una mano
facilitatore,
a realizzare progetti o va in aiuto
in contatto le persone e crea
a chi ne ha bisogno. Perciò, mi
accostamenti
sono chiesto: ‘per quale ragione
Ringmaster (direttore del Circo,
gli artisti di tutto il mondo non
N.d.R.), se posso autocitare un mio
possono fare altrettanto?’ E così
disco, una persona capace di creare
ho contattato un amico, Michael
della magia e Dio solo sa di quanta
Phillipp (ex manager di Credit
ne abbiamo bisogno in questi
Suisse e di Deutsche Bank, N.d.R.)
tempi…”.
semplicemente uno
che strani,
un mette un
I I L C IRC O È U N P O ' U N ' A L L E G OR I A , A M ETA FORA DE L M O N D O” 41
IO Z A P S
AL
Jabberwocky crede che gli emergenti, a maggior ragione quelli piĂš giovani, abbiano un enorme potenziale creativo non sfruttato e che debbano avere una canale per potersi esprimere. CosĂŹ abbiamo creato questo spazio, trampolino di lancio e vetrina per idee che non possono stare chiuse in un cassetto.
42
O T N E TAL
CO N T E N UT I T RAT T I DA WWW. S CRITTORIEMERGEN TI. IT
I L LUST RAZI O N E D I SA RA H FRITZLER
43
STORIA DI U N I DEA
«Un giorno, leggendo il libro, mi imbattei in un concetto. Fu dapprima solo un sospetto, perché ne avevo solo sentito parlare: una di quelle cose che, si dice, a volte serpeggiano infide tra le meravigliose forme, impeccabili o sperimentali che siano, dell’asfissiante, angosciante, circolarissimo piattume scritto che tanto mi svaga. No, non era una di quelle opinioncelle che, per via della loro facilissima condivisibilità, tanto contribuiscono a rilassare — quelle fatte con un termine a scelta tra vita/gente/morte/amore più un predicato nominale a caso — . Non era neanche una di quelle meditazioni sulla mozzarella nei panini o sulle barbe degli gnomi — meditazioni che comunque giungono sempre a una delle opinioncelle di cui sopra — . No no, signori miei, era proprio un concetto, ne sono sicuro. Non chiedetemi perché ma ne sono quasi sicuro. Proseguendo, scaraventai il libro a terra, mi fiondai fuori dalla stanza e chiusi subito la porta. Ancora non abbiamo il coraggio di riaprirla e non sappiamo se il concetto sia ancora lì dentro. Cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto calpestarlo? Io e i miei familiari stiamo pensando di spruzzare del ddt attraverso le fessure della porta, ma non so se è una buona idea. Voi che ne pensate? Credete ce ne possano essere altri? Ho chiesto nel vicinato e non capivano neanche di cosa stessi parlando. Questo mi tranquillizza molto, ma non completamente. Se ci fossero stati altri casi i giornali ne avrebbero dovuto parlare, e invece anche oggi sui giornali non c’è il minimo accenno a dei concetti, né da nessun’altra parte. Questo mi rassicura quasi del tutto. Riuscite ad immaginare l’angosciante annichilimento che si abbatterebbe? Gli scaffali vuoti, le foreste intatte, il silenzio...»
R O BE RTO BA RN A BI
44
PA RA MN ESI A E poi riflettere allo specchio rimuginare il digerito riconquistare Atlantide solo per vederla scomparire. ed il profumo di pioggia che non ti può appartenere.
MAR G HE R I TA CEP P I
I L LUST RAZI O N E D I KY LE JA RZY N KA
CULTURA E PROVOCAZIONE “IL C O M P I TO AT T UA LE DE L L ' ARTE È Q U E L LO DI INT RO DU R R E I L CAO S NE LL ' O R DI N E " . T H E O D OR ADO R N O
Pipilott i P R O V O C A Z I O N E E
S C O P E R T A
Che rapporto abbiamo nel XXI secolo con il nostro corpo e le nostre emozioni? Pipilotti Rist e i suoi video cercano di spiegarlo, svelando allo spettatore più di quanto creda di sapere già.
Articolo di Adrian Searle Foto di Pippilotti Rist Visioni
fluttuanti,
colori
vibranti e psichedelici, colonne sonore e
ipnotiche,
leggerezza
sono
sensualità alcuni
dei
principali ingredienti del mondo di Pipilotti Rist, costruito sulla linea di confine tra sogno e realtà. I suoi video lussureggianti e le sue
installazioni
multimediali
esplorano la sessualità e la cultura dei media con un mix giocoso e
provocatorio
di
fantasia
e
quotidianità, in cui le immagini in
movimento
trasformano
soggetti, temi e luoghi familiari in
48
affascinanti
caleidoscopi.
Rist "FIFTY Y EAR S AGO, THE SP O KE N WORD R E I GN E D, BUT DU R I N G THE LAST F I FTY YEAR S, TH E POW E R H AS G O NE OVE R TO PICTU R ES. "
Incarnazione
Pippi
viaggi visivi di Pipilotti Rist gli
cupe dell’arte– per non apprezzare
Calzelunghe
contemporanea,
spettatori si ritrovano spesso in
i caldi bagni di luce e natura della
l’eroina
letteratura
per
spazi dalle proporzioni stravolte,
Rist, i suoi campi fertili inondati
bambini da cui l’artista ha preso
ridotti a piccoli Lillipuziani di
di sole e le rinascite subacque, la
in prestito il nome, Pipilotti Rist
fronte a immagini gigantesche
sua allegra malizia estatica.L’arte
interpreta
video
che esaltano la sensazione del
della Rist è un ottimo correttivo
come la proiezione di desideri ed
ricordo infantile di un mondo
alla
emozioni, una nuova forma di
puro, dove la corporeità sembra
decoro e al respiro pesantemente
vita organica che lo spettatore
riconciliarsi con la razionalità e
concettuale della contemporanea
può percepire non solo con gli
dove la sensualità acquista una
arte “seria”. Un tripudio di piacere
occhi ma anche e soprattutto con
dimensione
corporeo e sensualità, spesso fino
il corpo. Spesso nascoste in luoghi
a
e
a toccare la stupidità.Il critico del
inaspettati – toilette, bottiglie di
malinconia. La porta d’accesso ai
New Yorker Peter Schejendahl
liquore, conchiglie e borsette da
lavori di Pipilotti Rist è la nostra
ha descritto la Rist come una
signora – o proiettate su superfici
parte
che
“evangelista della felicità”. Ma
suggestive – soffitti di chiese o
reagisce
involontario
lei è più di questo. Il suo lavoro
giganteschi
agli
–
della
sue
le
una
immagini
chermi
televisivi
installazioni
tratti
quasi
venata
spirituale,
di
emozionale, in
modo
stimoli
ironia
quella
che
vengono
è
devozione
seriamente
religiosa,
artigianale
al
e
sono
dall’esterno. Il lavoro della Rist è
calcolato, tanto generoso quanto
esplorazioni sensoriali, esperienze
viscerale, istintuale, sexy, pieno
pericoloso. Noi siamo, come dice
totalizzanti dove la distanza fisica
di vita. Bisogna avere tendenze
lei,
e psicologica con lo spettatore è
depressive– e io ammetto di avere
proficue”, e su questo non si può
completamente
un grande debole per le regioni più
davvero discutere.
50
le
di
annullata.
Nei
“macchine
perennemente
T H OR HARRIS L A
V I T A
I N
T O U R
Musicista molto noto per somigliare a Thor, il figlio di Odino, quello del martellone, e per essere l’uomo che percuote percussioni e tamburi vari per Swans, Shearwater, Bill Callahan e mille altri, Thor Harris è un musicista incredibile, uno di cui ti ricordi non solo perché l’hai visto suonare, ma perché l’hai visto e basta. Articolo di Emiliano Colasanti Foto di Andrew Austin
01.
Non lamentarti. lagnarsi, frignare e piagnucolare è il cancro di ogni tour. Se
qualcosa non va sistemala o tieni chiusa quella c@!#o Se avete mai poggiato il sedere sul sedile di un
di bocca, c*#!@#&e. E che c?&#o!
furgone almeno una volta nella vita insieme ad altri squinternati come te, resterete di certo colpiti di fronte a questa lista di venti (anzi ventuno) consigli utili per affrontare la vita del musicista in tour che Thor Harris si è divertito a compilare. Le abbiamo tradotte per voi, e non scandalizzatevi per il linguaggio, si tratta di Verismo. Buona lettura:
02.
Se scorreggi,
03.
Non perderti niente, tutti
dichiaralo.
perdono
qualcosa. Non farlo, c@#%o. S@*!&%o.
04.
Non scopartii nessuno del gruppo. C’è un
05.
Se stai sempre di m@!&a, bevi meno birra
sacco di gente che ti puoi scopare e che
non suona con te. D*@%!”#?&$e.
quando suoni. Suonerai meglio e starai
meglio. Cosa sei un ragazzino? C’è gente che regge
14.
Solo uno indica la strada (di solito sta
15.
Il soundcheck serve a fare i suoni. Chiudi
seduto accanto al guidatore). Tutti gli
altri zitti, c&#@o
bene gli stravizi. La maggior parte degli altri no.
06.
Ricordati il nome del fonico. Lavorerà meglio.
stanno provando i loro strumenti.
07.
Mangia arance. Cura la stitichezza e
16.
Non andartene in giro.
08.
Masturbati. Eh… Dove e quando? Sii
17.
Tieni in ordine le tue cose. Chi c*@#o sei,
09.
Se non riesci a portare la tua valigia da
18.
Andare in tour rende tutti bipolari. Stai a
10.
Rispetta gli
11.
Se prendi in prestito qualcosa,restituiscilo.
12.
Non lasciare che il promoter ti inculi o ti
previene i raffreddori.
creativo. Sei un artista, no?
solo per tre isolati, è troppo grande.
spazi comuni in furgone.
Non riempirlo di roba tua, c!&#*@e.
E che non sia rotto, c#*!o.
convinca a non prendere il garantito. Se
non c’è abbastanza gente è colpa loro.
13.
Chi guida sceglie la musica.
quella c!*&o di bocca mentre gli altri
un bambino piccolo?
galla come puoi e ricordati che gli umori
passano. Quindi non prendere decisioni quando sei sbronzo o fuori di testa.
19.
Il fast food è Veleno.
20.
La lista accrediti è riservata ad amici,
21.
Non fare un bilancio di tutta la tua vita
famiglia e gente che ti vuoi scopare. Tutti
gli altri pagano. Visto che lavorano.
mentre aspetti di salire su un palco,
chiuso dentro lo stanzino del bidello. Credi di essere l’unico ad avere avuto una giornata di merda sul lavoro? Taci e fai quel c!*@o che devi fare.
"STAI A GAL LA E RIC O R DATI C H E G L I U MOR I PASSAN O. "
S U E T PRO U N A T E R R A M I S T I C A
Un gioco di esplorazione audio-visuale e scoperta di Ed Key e David Kanaga.
Articolo di Marco Alba Immagini Indievault.it Proteus è un gioco per tutti, e con questo intendo dire che tutti dovrebbero giocarci almeno dieci o venti minuti al giorno. Si tratta di un’esperieNza unica, terapeutica, che rilassa corpo e mente passando per le nostre orecchie attraverso impulsi visivi. “The best song I’ve ever played… Your play is what explains this piece, but the piece itself would work in isolation.” - PC Gamer. Il gioco non ha una trama, non ha un fine e, anche se lo avesse, vorrei non saperlo perché è bello così. Un cerchio di suoni ed effetti senza senso tra i quali ci muoviamo e dove ogni cosa, seppur nel suo disegno semplice, emana un contatto emotivo unico. Proteus è vita ed è proprio
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VU OI P R OVA R LO? WWW.VIS I T P ROT E U S .CO M
così che inizia: con un risveglio tra le onde del mare. L’instinto e le onde
GA M E D ES I G N
ci trasportano su un’isola popolata da alberi, insetti, volatili e anfibi. Una terra piena di strane pietre e colonne che si ergono spiccando tra le montagne. Un luogo mistico in cui ci perderemo finendo per scoprirne i segreti. Così un cerchio di rocce mistiche si popola di luminose palline bianche per velocizzare il tempo, mentre strane torri possono teletrasportarci chissà dove. Non avremo una mappa, ma sospetto che siano presenti più isole. “There is no jumble of videogame assets here, no back story, no audio diary, nothing, just an island, somewhere, with beautiful noise and curious life. I miss Proteus when I’m not there.” - Rob Fearon (owVideogames). I gufi sono capaci di ipnotizzarci, mentre gli stormi di uccelli bianchi agiscono come una droga alterandoci la vista. La musica ambient dal forte accento elettronico ci tiene in un costante limbo sogno/realtà.Lento e retro fino all’esasperazione, Proteus vuole situarsi nell’onirico, e non gli piace l’idea di essere finito: vuole restare una porta su un mondo parallelo in cui, desiderosi, torneremo ad affacciarci. Ed è per questo che non possiamo salvare e la grafica è così scarna, stilizzata, fatta per attivare in noi la voglia di completarla o di immaginarci i dettagli mancanti. “What surprised me most about Proteus was I found myself going back to it over and over. There’s something delightfully intoxicating about it” - IGN. Ma allora cosa dobbiamo fare in Proteus? Camminare, esplorare, perderci, giocare con i suoni che emette una rana saltellando e vedere dove ci porta. Dobbiamo allontanarci dal sentiero e sederci sotto gli alberi, mentre le foglie che ci cadono addosso hanno il sound di un campanellino che neanche Philip Glass… “…you definitely will want to explore Proteus’s island – trust us on that.” - Edge. Un gioco di esplorazione unico, imperdibile, bizzarro e, per questo, lo amo.
H U SS E I N C H ALAYA N
Articolo di Ciro Cacciola Foto di Noah Abrams Nato a Nicosia nel 1970, fin dal suo primo trasferimento in Inghilterra, Hussein Chalayan non ha mai smessodi fare la spola tra la capitale britannica e quella cipriota, respirando inevitabilmente il fermento socioculturale della prima e la problematica magia della seconda, i rumori dell’una e i profumi dell’altra. Continuamente in bilico tra due mondi cui sente di appartenere in ugual misura, ancora giovanissimo, ottiene la cittadinanza britannica e intraprende quel percorso accademico che lo condurrà a un trionfale debutto, prima alla Warwickshire School of Arts e quindi al prestigioso Central Saint Martins College of Art and Design. Pluripremiato fashion designer, affronta un tema controverso, quello del burqa, con una sfilata di moda. Il lavoro di Chalayan sta al di sopra di quello di molti altri designer, invece di creare semplicemente degli abiti, Chalayan crea opere d’arte. Questo progetto mette in dubbio come un vestito possa veramente nascondere l’identità di una persona. Il burqa è un capo di abbigliamento che è emerso da diverse interpretazioni su come si debbano vestire le donne musulmane. Il lavoro di Chalayan mostra alle donne come tutte, con la faccia coperta, sembrino essere la stessa persona: come il viso non può essere distinto, così anche la loro persona.
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I L
C O R A G G I O
I N
P A S S E R E L
L A
STICKY MONSTERS I Post-it, oggetto di uso comune anonimo e ordinario, prendono vita sotto la penna creativa dell’autore, trasformandosi in piccole finestre su un fantastico mondo “in giallo e nero”. Sticky Monsters è il libro che li raccoglie tutti. Articolo di Edoardo Bozzeda Illustrazioni di John Kenn Mortensen
Quando scende la notte, messi a
Sei un artista professionalmente
letto i suoi due figli, John Kenn
preparato?
Mortensen,
Sono un animatore di personaggi
vignettista
danese
e scrittore per presentatori di programmi televisivi per bambini, scatena la sua creatività e si dedica alla sua attività preferita: fermare su carta le sue visioni. Immagini e temi del quotidiano sono stravolti dalla
presenza
di
personaggi
inquietanti, in bilico sul confine tra realtà e fantasia, con una certa dose di humor un po’ qua e un po’ la che rende i suoi esserini anche un po’ simpatici. Perché
hai
professionalmente
preparato.
Disegnare è qualcosa che ho fatto per tutta la vita fin dall’inizio. Non sono uno scrittore o un narratore professionalmente preparato, ma anche questo è qualcosa che faccio da che mi ricordo. Qual è stata la risposta alla tua arte sui post-it? È stata molto buona. Non mi aspettavo che ci fosse alcuna
iniziato
questo
progetto? Così non sarei morto. So che è una risposta sciocca, ma semplicemente
risposta,
ma
molte
persone
sembrano esserne interessate. Come inventi le tue storie?
io devo disegnare e devo raccontare
Cerco di non pensarci troppo, uso
storie e devo farlo velocemente,
tutto quello che mi salta in mente
e
e poi butto via quello che non
facendolo
sui
post-it
posso
ottenere tutto in fretta, così da non
funziona.
stressarmi (o annoiarmi) a morte. Su cosa sono basate (o da cosa sei ispirato)? Alcuni incubi dell’infanzia, ma per lo più sono ispirato dalla letteratura e dal folklore. Stephen King è senza dubbio la mia più grande fonte di ispirazione, il suo metodo e le sue storie. Abbiamo
notato
una
nota
Burtoniana nella tua arte, ti sei ispirato anche a lui? Un
pochino
direi
di
sì,
specialmente i suoi primi lavori: Frankenweenie,
Beetlejuice,
Edward Scissorhands. Penso di essermi ispirato alle stesse cose che hanno ispirato lui da giovane, e da quello che so abbiamo avuto lo stesso tipo di infanzia nei sobborghi.
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V U O I S C O PR I R E DI PI Ù ? J O H NK ENN. BLO G SP OT. C O M
Cosa speri che gli altri ottengano dalla tua arte? Mi scalda il cuore essere capace di spaventare le persone o dargli la sensazione di aver vissuto una piccola cosĂŹ
avventura
semplice
da
come
qualcosa disegnare
sui post-it. Grazie
per
amiamo
i
l’intervista tuoi
John,
mostruosi
capolavori.
"MI S CAL DA I L CU OR E ES S E R E CA PAC E DI SPAV E N TA R E L E P E R S ON E . "
C U L T
I M P E R D I B I L I
L E R E C E N SION I 1932
1954
F REAKS
LA FATTO R IA D EG LI A NIM A LI
La cinica trapezista di un circo sposa un nano per
La pellicola è la trasposizione animata dell’omonimo
interesse e poi lo avvelena per impossessarsi del suo
libro di george Orwell e il
denaro. I “mostruosi” amici del nano lo vendicano
d’animazione prodotto in GB. Rispetto al libro viene
tremendamente.
Film
maledetto
e
primo lungometraggio
leggendario,
accentuata soprattutto la componente libertaria,
prima prodotto e poi rinnegato dalla Metro-Goldwyn-
mentre la propaganda stalinista è messa da parte.
Mayer, unico nella storia del cinema: i “mostri” sono
Sebbene il finale sia diverso (più ottimista rispetto a
autentici. Film horror sì, ma sugli errori della natura,
quello vero), resta un capolavoro del genere, lontano
e soprattutto sugli orrori dei NormoDotati: Browning
dal panorama fiabesco tipico dei prodotti Disney,
mostra le esibizioni dei suoi “amati” mostri, che
a tratti duro e angosciante e quindi adulto. Ottimo
mostri son fuori e non dentro, come - viceversa - lo è
anche l’uso del colore e straordinario il lavoro sul
la donna-prostituta. In un assurda nemesi, i mostri
sonoro, con un unico attore che dà voce a tutti gli
restituiscono l’equilibrio che non possono ottenere
animali.
per se stessi. E se il finale “She’s One of us” (“Lei è
originale.
una di noi”), è una delle sequenze tra le più famose e citate della storia del cinema, ci sarà un motivo: raggelante epilogo di una storia immorale dove anche la “morale” è alquanto discutibile (la vendetta) ma comunque comprensibile e motivata. Un capolavoro circondato fin dalla sua uscita da un’aura di mistero, incubo e paura. In Inghilterra ne fu vietata la visione per circa trent’anni.
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Assolutamente
consigliato
in
edizione
1974
1985
IL FANTASMA DELLA L I B E RTÀ
B R A Z IL
Il film è un tributo al poeta surrealista Benjamin
Lo scarafaggio che, passando sul computer di un
Péret, la pellicola è infatti strutturata in quattordici
ministero, fa sbagliare la lettera di un cognome,
episodi apparentemente slegati e fortuiti, dove il
è all’origine di tutti i guai che capitano al povero,
protagonista di ognuno fa da cerniera alla scena
stralunato funzionario Sam Lowry. Col contributo
seguente, per poi dileguarsi. L’ordine delle cose e il
di Tom Stoppard, Terry Gilliam, uno dei sei Monty
linguaggio vengono sottoposti ad una decostruzione e
Python, ha sfiorato il capolavoro con questa farsa
ad un rovesciamento di senso che possono disorientare
assordante e ridondante che mescola Orwell, Walter
o illuminare lo spettatore. Anche Buñuel, come il
Mitty e Kafka con rimandi a Potëmkin, Blade
signor Foucault che si rifugia nella contemplazione
Runner, Casablanca e Stranamore. Ricchezza di
di un ragno, è indolente alla simmetria e invade
invenzioni comiche, fantasioso sfarzo scenografico,
la pellicola di presenze irrazionali come galline e
spunti parodistici e satirici sulla burocrazia. Che
struzzi, toccando il culmine in un inverosimile carro
cosa potrebbe venir fuori da un eventuale incontro/
armato dell’esercito a caccia di una volpe. Il segno non
scontro tra George Orwell e Franz Kafka? Semplice,
è mai la cosa, c’è sempre un rovesciamento. Pensiamo
un
all’episodio della bambina scomparsa che è sotto gli
frammenti onirici degni del miglior Federico Fellini e
occhi di tutti o al killer che firma autografi come
abbondamente cosparso del più tipico humor inglese
una star. Due secoli prima il popolo spagnolo aveva
targato Monty Python. Con Brazil Terry Gilliam ci
realmente gridato ‘Viva le catene’, adesso è un intero
dona il suo capolavoro assoluto, una delle pellicole
sistema a preferire le catene e Buñuel ne fotografa
più importanti dell’era moderna.
potente
incubo
metropolitano
costellato
di
il suono grave, in un riflesso tanto bizzarro quanto amaro, grazie al quale è possibile destarsi.
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The
Diretto da Daniela Arienti Art Director Nadia Conti Redazione Daniela Arienti Valeria Aufiero Angela Cannavò Sofia Chiarini Nadia Conti Grafica Daniela Arienti Sofia Chiarini Editor Angela Cannavò Photo Editor Valeria Aufiero Redazione Jabberwocky Via Durando 10 20158, Milano Tel. 02.48008603 www.jabberwocky.it redazione@jabberwocky.it Gruppo Editoriale CPF Group