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Anno I - Numero 17 / 30 dicembre 2008
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La voce del Mare di Roma www.reporternews.eu
Tanti i protagonisti del 2008 L’anno nuovo parte da qui Primo piano
Il 2009 dalle mille facce. Imprenditori, uomini politici, archeologi, medici, attori, cantanti: saranno loro i protagonisti dell’anno che verrà, mentre il 2008 ci lascia alle spalle la vittoria di Barack Obama nelle presidenziali americane, i successi olimpici di Federica Pellegrini e Giulia Quintavalle, e le proteste studentesche per la riforma Gelmini. A livello locale, a lasciare un segno indelebile nella politica, sono stati i sindaci Canapini e Chiavetta, primi cittadini di Fiumicino e Nettuno. Il primo autore dell’ampliamento del porto, il secondo vincente nonostante la giovanissima età. da pag 2 a pag 11
Parte la colletta dei residenti per le strade colabrodo Litorale
Gli strascichi del maltempo sulle strade del litorale, tra voragini ed incidenti causati dalle cattive condizioni dell’asfalto, si fanno sentire nella vita dei residenti. A Nettuno gli automobilisti fondano il gruppo “Adottiamo una buca”, mentre ad Ostia i gommisti sono i veri protagonisti, con riparazioni in crescita costante negli ultimi due mesi. a pag 12
Canali d’accesso insabbiati A gennaio parte il dragaggio L’Inchiesta
L’insabbiamento dei fondali mette a rischio l’economia del settore della pesca, già fortemente danneggiata dal caro gasolio in primavera. Anzio e Fiumicino i porti maggiormente a rischio. Mentre le istituzioni politiche ed i circa 350 pescatori interessati chiedono un intervento di somma urgenza, qualcosa si muove: la Regione Lazio annuncia il dragaggio dei canali d’accesso. Negli ultimi giorni stanziati dall’Ente presieduto da Marrazzo circa tre milioni di euro per la sicurezza della navigazione. a pag 20 e 21
Ritorna “Otto e ½” Anzio come Hollywood Cultura
La città di Anzio protagonista del remake del film “Otto e ½” di Federico Fellini. Dalla metà di gennaio la città neroniana ospiterà attori internazionali del calibro di Daniel Day Lewis, Nicole Kidman e Penelope Cruz. Teatro delle principali scene del film sarà il Paradiso sul Mare, già negli anni ’60 al centro di alcune tra le migliori pellicole dell’epoca della Dolce Vita. Ristoratori ed operatori turistici attendono l’arrivo della troupe. a pag 26
Rivoluzione touch-screen In cinque anni via i tasti Hi-tech
Innovazioni tecnologiche e design innovativi. L’I-Phone della Apple ha lanciato la nuova tendenza del touchscreen ed ora le multinazionali si daranno battaglia per i modelli all’ultimo grido. L’obiettivo dichiarato è quello di far scomparire i tasti da telefonini e strumenti elettronici nell’arco dei prossimi cinque anni. Già a partire dal 2009 pronte sul mercato nuove scrivanie con monitor lcd e touch-screen per agevolare manager ed operatori informatici. a pag 33
Primo Piano
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30 dicembre 2008
Renato Häusler fa il “guet” e annuncia la mezzanotte dalla torre di Notre Dame
Il Guardiano del Tempo che vive San Silvestro come nel Medioevo
«C’
di Giovanni Scorpati
est le Guet! Il a sonné minuit». E’ il Guet! E’ suonata mezzanotte. Ecco come il guardiano della torre di Losanna annuncerà il nuovo anno. Renato Häusler, di madre italiana e padre svizzero, cinquant’anni e Guet di professione, è l’uomo che annuncia l’ora dalla cattedrale di Notre Dame di Losanna come si faceva nel Medioevo. Ed è l’unico di italica stirpe a fare il Guet (“colui che osserva”, in francese): in Europa ne sono rimasti sette, inglesi, tedeschi e svedesi. Renato non lavora soltanto a Capodanno ma tutto l’anno, dalle 22 alle due del mattino. Arriva in bicicletta sul piazzale della chiesa in stile gotico del 1275 con 4 torri e 105 vetrate. Entra dalla porta di servizio della torre. Per raggiungere il suo “ufficio” di Guet s’iner-
pica lungo la ripida scala elicoidale, composta di 153 gradini, alternata da ballatoi e feritoie. Sulla cima al campanile con vista sul lago di Ginevra, anzi Lemano come lo chiamano nel cantone del Vaud, c’è il rifugio di Renato, una stanzetta foderata in legno con tavolino-scrittoio, panca e letto a soppalco. Indossa pastrano e cappello nero, la divisa del Guet. Poi corre ad annunciare l’ora alla città: «Il a sonné dix». Sono le dieci, è appena entrato in servizio. «La Guardia del tempo - racconta Häusler - è stata istituita l’11 novembre del 1405, a seguito del grande incendio che distrusse Losanna. La sentinella doveva vigilare dalla sommità della torre della cattedrale con tre compiti principali: osservare che non si levasse fumo all’orizzonte, suonare le campane e annunciare l’ora ricorrendo all’aiuto della clessidra per scandire il tempo. In caso di allarme veniva suonata la Clementia, la campana dai rintocchi veloci. Una tradizione che dura da circa 603 anni mai interrotta anche durante i conflitti che portarono alla dominazione bernese con il passaggio religioso dal cattolicesimo al calvinismo e mantenuta pure durante le due guerre mondiali». «Un insolito mestiere che potrebbe apparire fuori dal tempo, ma non è così!», sottolinea il Guet
con sangue italiano, fiero e pieno di entusiasmo come il primo giorno di lavoro nel 1987. «Alla selezione per sostituire il precedente Guet si sono presentate 58 persone, ma solo io sono risultato idoneo per esperienza e conoscenza delle lingue. Ho fatto il vice-Guet per tanti anni. Di fatto sono un impiegato comunale part-time e ho prestato giuramento impegnandomi a vigilare sulla città». Il resto del suo lavoro Renato lo svolge assistendo i non vedenti, come istruttore di nuoto. «Tra l’osservare, l’ascoltare e il gridare l’orario nel silenzio della notte - incalza Renato - alcune volte ho notato situazioni anomale e ho avvertito la polizia, come quanto ho sventato l’aggressione ad una ragazza proprio nella piazza della cattedrale. Ma il ricordo più curioso, è una romanticissima promessa di matrimonio fatta qui, sul campanile, da un giovanotto svizzero ad una ragazza norvegese: si sono giurati amore eterno sulla Torre del Guet e poi si sono sposati». «I Guardini del Tempo sono riuniti in una Confraternita - aggiunge Häusler - Ogni anno ci incontriamo nelle diverse città d’Europa dove esiste questa tradizione. Ci riuniamo il giorno dell’Ascensione per festeggiare il mestiere di “orologi umani”. A proposito: Bonné année, Buon anno all’Italia».
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30 dicembre 2008
Anzio e Nettuno si preparano al tradizionale bagno in mare nonostante freddo e cattivo tempo
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n saluto al nuovo anno con un tuffo purificante. Da più di 20 anni cambiano i protagonisti, ma lo spirito rimane sempre lo stesso: mantenere una tradizione ancora oggi più che mai viva per tramandarla di generazione in generazione. Si ritrovano come vecchi amici i partecipanti al Bagno di Capodanno organizzato dall’associazione Atletica Nettuno. L’appuntamento è allo stabilimento Belvedere per la mattina del 1 gennaio, l’anno non è importante. Ciò che importa è la voglia di ritrovarsi tutti assieme, raggiungere una quota di partecipanti sempre più numerosa, e dare il via alle danze. L’ordine è sempre lo stesso: sfidare la morsa del freddo e dell’acqua gelata, anche se in molti fanno finta che l’acqua in fondo
non sia poi così ghiacciata come si potrebbe pensare. Quindi si dà il via ai preparativi, con la classica vestizione e qualche attività di riscaldamento per prepararsi al tuffo. Le foto di rito, e via in acqua, ogni anno con una dedica speciale: lo scorso anno ad esempio è toccato ad Alberto Rosini, il fondatore del Bagno di Capodanno di Nettuno. Quest’anno gli organizzatori non hanno ancora deciso. Le presenze ad ogni modo sono in costante aumento: c’è chi viene con la propria ragazza, chi decide di farsi accompagnare dal cane, ed intere famiglie composte da nonni, genitori e nipoti pronti a lasciare la propria firma sull’elenco dei partecipanti. Tra i veterani del Bagno di Capodanno, sempre presente pronto a lanciarsi in
acqua per dare il benvenuto al nuovo anno, Mauro. Per lui si tratta di un appuntamento quasi propiziatorio. «E’ bello ritrovarci qui tutti insieme, e poi il bagno di Capodanno è un appuntamento
Mister Okey e i suoi seguaci
Nel Tevere
A cominciare, circa 40 anni fa, era stato Rick De Sonay, alias Mister Ok. Un tuffo nel Tevere il primo dell'anno, a mezzogiorno, da ponte Cavour, subito dopo lo sparo del cannone dal Gianicolo. Un campione olimpionico italo-belga, quindi avvezzo al freddo, che fu ribattezzato dai romani Mister Ok perché prima e dopo ogni tuffo faceva il classico gesto ok con a mano per provare a tranquillizzare la folla in ansia per la sua beneaugurante esibizione. Da allora la tradizione continua, ed ogni anno il classico appuntamento di Capodanno si arricchisce di nuovi partecipanti. Per questa edizione qualche dubbio
c’è, causa l’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla capitale nelle ultime settimane. La piena del Tevere rischia di far saltare anche il classico appuntamento
col tuffo di Capodanno. Un rischio concreto, tanto che in molti stanno monitorando lo stato del fiume per capire il da farsi. Tra questi Maurizio Palmulli, emulo di Mister Ok, che ha mostrato qualche perplesstà. «Se continua così - ha spiegato il mio tuffo salterà. Stavolta c'è proprio una bella piena, come non si vedeva da tempi lontani. Staremo a vedere». Anche in questo caso, l’importante sarà mantenere la tradizione, per tramandarla alle future generazioni, purché i rischi non siano superiori alle aspettative. Per il resto, basta aspettare il colpo di cannone del Gianicolo, e godersi lo spettacolo.
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propiziatorio. Non si può mancare». Per molti dei partecipanti c’è in gioco l’onore. Va sconfitta la concorrenza dei cugini di Anzio, con molti meno anni di attività alle spalle ma tanta voglia
di far meglio dei colleghi nettunesi. Il guanto di sfida è stato lanciato già nelle precedenti edizioni, ora non resta che vedere chi riuscirà a spuntarla. Ad Anzio l’atmosfera è più rilassata, la competizione con i “cugini” si sente, ma molto meno che a Nettuno, e la voglia di dare il via ad una vera e propria tradizione è sempre alta. E poi il gruppo di temerari che ogni anno affrontano il Bagno di Capodanno allo stabilimento Dea Fortuna può contare sulla partecipazioni di ospiti vip, come l’ex sindaco Candido De Angelis, sempre pronto a sfidare il freddo pur di non mancare all’appuntamento. Chissà se da senatore manterrà fede alle attese presentandosi sulla spiaggia per iniziare questo 2009 come gli anni precedenti.
Curiosità
Cani&Gatti
Dediche particolari
Tante i buoni motivi che negli ultimi anni sono stati da stimolo per i partecipanti al Bagno di Capodanno. C’è chi lo fa per iniziare il nuovo anno in compagnia di amici e parenti, chi sente la necessità di un tuffo purificatore, e chi, approfittando della rilevanza mediatica dell’evento, ne approfitta per mettere in atto dediche speciali. E’ accaduto già un paio di anni fa, quando un ragazzo di Nettuno, indossando una maglietta personalizzata, ha provato a fare colpo sulla ragazza che gli faceva battere il cuore. Chissà cosa ci riserverà il nuovo anno.
Nuotatori speciali
Tra le centinaia di partecipanti che nel corso degli anni si sono tuffate in mare per il Bagno di Capodanno, anche alcuni iscritti “speciali”, come i cani terranova e labrador della F9 Rescue, che nel 2008 hanno preso parte all’evento. Rocky, Bijorn, Giasone, Gedeone, Oliver e Mosè, si sono tuffati in acqua assieme agli altri per testimoniare la loro presenza e garantire a tutti i bagnanti la necessaria sicurezza in mare. E chissà che non si ripetano anche quest’anno.
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La Befana? Abita a Ostia!
Luigina Avanzato, insegnante romana, ogni 6 gennaio porta cadeaux ai bambini «Ho iniziato a travestirmi per scherzo», confessa la Prof che “vola” sui tetti a bordo di una scopa
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di Mafalda Bruno
a un’età veneranda, ma non la dimostra affatto. Vispa, attiva e infaticabile, come ogni anno si prepara a fare il giro dei tetti a bordo della sua scopa regolamentare e con l’immancabile sacco zeppo doni sulle spalle. Luigina Avanzato, di professione docente e Befana per hobby, lavora da sempre e con passione per i bambini. Vive a Ostia e ogni anno, la notte del 5 gennaio, si trasforma nella Nonnina della tradizione. Befana Luigina, pronta per il solito volo sui tetti? «Prontissima! Andrò in tutte le case di Ostia dove so che ci sono bambini che aspettano doni per l’Epifania». Babbo Natale riceve letterine, tu come fai a sapere cosa vogliono i bambini? «Sul mio collega Babbo Natale, a questo proposito, ho un punto di vantaggio: ed è il fatto che io sono una donna e quindi l’indole materna mi fa capire che regali debbo portare ai bambini anche senza richieste scritte». Oggi pare che se nella calza non c’è qualcosa di “elettronico” i bambini non sono contenti: che ne pensi di questa nuova generazione tecnologica? «Sono d’accordo in linea di principio, non si può bloccare il nuovo che avanza, comunque io continuo a preferire doni che sti-
molino la creatività e la fantasia, che trasportino i piccoli in un mondo magico». Quindi sei a favore della tradizione oppure per l’hitech? «Per la tradizione sicuramente. Infatti non ho sostituito mica la scopa di saggina con il “folletto”! Però senza troppi veti né imposizioni, l’importante è che non
manchi mai lo stimolo a sognare, a credere nei desideri. Se si spegne il bambino che abbiamo dentro ognuno di noi, è finita». Lo sai che ad alcuni bambini fai paura? «Lo so, ma questo succede perché i bambini temono tutto quello che è ignoto, temono la maschera. Allora sai cosa faccio? Sia a casa che nella ludoteca dove collaboro, mi vesto da Befana davanti e loro e facendomi aiutare da loro, così si divertono ma soprattutto capiscono che la Befana è buona e vuole loro un mondo di bene». Di carbone quest’anno ne
porterai a chi è stato cativo? «No, sono assolutamente contraria alle punizioni. Per me non esiste nessuno che merita il carbone. Bisogna imparare a non colpevolizzare subito le persone ma sforzarsi di amarle ed accettarle per quello che sono. A volte il comportamento di qualcuno può darci fastidio e non trovarci d’accordo, ma occorre pensare che c’è sempre un motivo a monte di un dato comportamento. E comunque l’amore deve esulare dall’accettazione o meno degli at-
teggiamenti dell’altro». Mi pare che questo discorso dell’amore sia molto importante per te… «Sì, e mi spiace molto vedere, ad esempio, come per anni si convive nello stesso palazzo con altre persone e quasi non ci si conosce». Allora buon viaggio e… copriti bene! «Grazie, ma non mi coprirò tanto, sennò non sarò libera nei movimenti quando svolazzerò tra un tetto e l’altro a portar doni!»
30 dicembre 2008
Oro, incenso e mirra
Tutti sanno che l’Epifania si festeggia il 6 gennaio. Ma che cos’è? L'Epifania è una festa religiosa che deriva il suo nome da un termine greco che significa “rivelazione”. È, infatti, in questo giorno che Gesù Bambino si rivelò come figlio di Dio ai tre Magi. Ma, chi erano costoro? Erano Baldassarre, Melchiorre e Gaspare, tre sapienti che provenivano dalle lontane terre d’Oriente. Si erano messi in cammino guidati da una stella cometa, che li aveva avvisati che qualcosa di grande stava per accadere. Così avevano consultato molti libri trovando la profezia: «Nascerà da umile dimora un bambino che diverrà il Salvatore del mondo, il Re dei Re! Al suo apparire ci saranno schiere di angeli ad accoglierlo sulla terra e si verificheranno cose mai viste prima». Così andarono e rendere omaggio a quel bambino salvifico portavano tre doni simbolici: l’oro (riservato ai sovrani), l’incenso (in onore della natura divina di Gesù) e la mirra (simbolo della resurrezione di Cristo). Lo trovarono in una stalla, una mangiatoia come culla e a riscaldarlo un bue e un asino. Era il 6 gennaio.
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30 dicembre 2008
Luigi Donatello, falegname sessantenne, realizza la Natività con scatole di medicinali
I Re Magi e i doni all’aspirina
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Gesù riceve regali tra analgesici, tranquillanti e antidepressivi di Mafalda Bruno e Sarah Silvani
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casa sua i Re Magi fanno visita a Gesù Bambino tra le scatole delle medicine. Per carità! Nessuno s’è ammalato. Luigi Donatello, falegname sessantenne originario di Frosinone ma che vive ad Anguillara, per hobby costruisce presepi con le scatole di aspirina, antibiotici e diuretici. Come un vero estimatore ogni anno si cimenta nel riprodurre la Natività, quella “originale” (come dice lui), ideata da San Francesco d’Assisi: un mondo in miniatura, magico e suggestivo ricreato sull’onda del ricordo e della tradizione cristiana. Signor Luigi, com’è le è venuta in mente l’idea di fare il presepe con le medicine? «Fin da bambino ho avuto sempre una vera e propria passione per il presepe, che ho sempre fatto da solo. Avendo lavorato poi per tanti anni presso l’Ospedale San Pietro come addetto alla farmacia, ho pensato di riutilizzare le scatole dei medicinali scaduti per realizzare la Natività». E come le ha riutilizzate? «Per farne casette e costruzioni di varia misura e grandezza. Naturalmente prima le fodero con carta colorata oppure dorata e poi ritaglio dei quadratini che fanno da porte e finestre. E tutte rigorosamente illuminate all’interno». Ma lei non ricicla solo scatole di medicinali mi par di capire… «No, infatti! Per realizzare il mulino ho utilizzato il tappo di una scatola di pomodori pelati e un barattolo di coca cola. Ho usato delle pietre per fare una cascata perfettamente funzionante. Acqua
inclusa! Per l’apparato elettrico ho utilizzato vari caricabatterie di cellulari vecchi. Allaccio le prese e
parte tutto ad una potenza di 12 volts. Per l’acqua del fontanile, della piccola cascata e del mulino,
ho impiegato invece il motorino dell’acqua del tergicristallo della macchina, con un risultato effi-
tua della Madonnina - Chi di noi, qualche volta, non ha osato chiedere con preghiera insistente, la grazia per familiari e amici oppressi da malattie oppure in condizioni di grave disagio? Quindi per me non si può scherzare su certe cose”.
Non è dello stesso avviso, invece, Sabrina B. “La nostra parrocchia sottolinea - è il cuore del Villaggio San Francesco. Venne costruito grazie a Pio XII per dare una casa a chi ne era rimasto senza a causa della guerra. Da quel momento tutta la comunità cristiana ha sempre rivolto particolare attenzione, nei confronti di chi vive in situazioni disagiate. Tutti qui, a partire dal consiglio pastorale, ai vari gruppi e associazioni che operano nei settori catechistici e formativi, sia in quelli caritativi e assistenziali, mi hanno sempre resa orgogliosa di far parte di questa collettività, proprio per il loro lavoro al servizio degli altri”.
La Madonna piange sangue al Villaggio San Francesco. Bambina beffa il quartiere Miracolo
di Cinzia Pagliaroli La Madonna piange lacrime di sangue davanti alla parrocchia di San Francesco d’Assisi, ad Acilia. Tutti ci credono. Ma era uno scherzo ideato da un’ingegnosa bambina. Tutto è iniziato alla festa dell’Immacolata, quando sono comparsi
sotto gli occhi della Vergine dei rivoli di sangue. Per un momento in molti, al dilagarsi della notizia, hanno sperato in un miracolo. Poi, ad un esame più approfondito, è stato scoperto che il sangue era semplicemente inchiostro rosso, tracciato con il pennarello. “Abbiamo tutti bisogno di credere che il Signore - afferma Santina L., che vive nei villini accanto alla sta-
ciente e soprattutto suggestivo». C’è un pezzo del presepe di cui è particolarmente orgoglioso? «Sì, è il forno che ho realizzato con una scatola di medicinali, un tappo di sughero e una lampadina a fiammella che rende perfettamente l’effetto della brace sempre ardente». Il suo è un presepe da considerarsi completo oppure lo aggiorna di anno in anno? Quanto tempo le occorre per tutta la preparazione? «Ogni anno mi viene qualche nuova idea e cerco di aggiungere sempre nuovi dettagli. La preparazione richiede parecchio tempo, inizio ad organizzarmi già dai primi giorni di dicembre». Ci sono nipoti che la aiutano nell’impresa? Sua moglie cosa pensa di questa insolita passione? «Ho solo una nipotina, Giorgia, che è ancora troppo piccola per aiutarmi, però quando viene a trovarmi mi dice subito “Nonno accendi, accendi!” e rimane incantata a guardare lo spettacolo, mentre mia moglie ormai conosce bene questa predilezione per il presepe e ne è contenta, anzi a volte mi da pure dei consigli preziosi». Un augurio per i lettori di Reporter? «Cercate di trovare il tempo e realizzate il vostro presepe “fatto in casa”. Non costa nulla (e di questi tempi non è un elemento di poco conto!), basta un pizzico di fantasia e buona volontà. E’ un modo anche per consegnare ai giovani una tradizione da poter trasmettere a loro volta. E’ un passatempo rilassante che dà tante soddisfazioni!»
“Quando ho appreso la notizia che la Madonnina lacrimava onestamente non vi ho creduto - sorride Sabrina - In quei giorni ho visto una famiglia di origine indiana pulire il basamento della statua, proprio perché sostenevano che alla loro bambina la Vergine aveva parlato della sua sofferenza per l’incuria e l’abbandono in cui versava il quartiere e per l’allontanamento dalla Chiesa da parte di molti fedeli. Se questo servisse di monito a quanti stanno trascurando la parrocchia, ben venga anche la burla! Mi piace pensare che anche dietro ciò vi sia comunque la mano Divina dal momento che ne stiamo parlando!”
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Primo Piano
30 dicembre 2008
A Nettuno il giovane primo cittadino sta guidando il comune verso la rinascita
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nno Domini 2009, Nettuno. Parte la riscossa della città dopo troppi anni bui. E a guidarla è il sindaco Alessio Chiavetta, uno dei più giovani primi cittadini d'Italia, con i suoi 31 anni da compiere il prossimo 26 gennaio. Prima di lanciarsi nel futuro, però, è d'obbligo stilare un bilancio dell'anno arrivato ormai alla sua conclusione, che lo ha visto trionfare alle elezioni amministrative con il Partito Democratico, sconfiggendo nettamente quel centrodestra protagonista degli anni più neri di Nettuno. «La battaglia è stata davvero lunga e dura, ma alla fine dalle urne è uscita tutta la volontà di cambiamento dei cittadini. Il voto politico ha premiato di nuovo il Pdl mentre alle amministrative i residenti hanno deciso di investire sulle persone. Il mio desiderio più grande per il 2009 è quello di uscire dalla fase di emergenza e cominciare a lavorare per far crescere Nettuno, perché fino a questo momento abbiamo dovuto rimediare a situazioni pregresse. Personalmente comunque sono fiducioso perché in questi mesi siamo riusciti a gettare le basi per ripartire, come è successo con l'operazione legata al bilancio, grazie alla quale la situazione economica del Comune ora è più limpida e stabile». Il futuro della città del Tridente è rappresentato ancora da
diversi problemi da risolvere, ma finalmente si comincia a vedere anche qualche spiraglio di luce dalle fattezze di settori nei quali è possibile crescere. A partire dall'assenza di un teatro, di un punto di aggregazione culturale per tutti i cittadini: «Il progetto della vecchia amministrazione è risultato essere errato, e quindi è stato bloccato. I fondi però c i
sono, così come il terreno dove costruire la struttura (il nuovo teatro sorgerà in via Ugo La Malfa ndr) e anche se ora dobbiamo ripartire da zero avremo l'occasione di realizzare una struttura che non avrà più nulla a che fare con il passato». Discorso simile anche per la nuova piscina: in ballo c'è un contenzioso con la ditta incaricata di realizzare l'opera e nei primi mesi del 2009 cominceranno le udienze, dopodiché la giunta Chiavetta potrà riprendere i lavori in maniera autonoma, mentre ora è costretta a limitarsi alle verifiche tecniche all'interno del cantiere. Il 2009 nettunese, poi, sarà anche all'insegna del nuovo Piano Regolatore Generale, del piano sulla mobilità e di quello sui parcheggi. «Tra gennaio e febbraio – spiega il sindaco Alessio Chiavetta – apriremo un tavolo per iniziare la progettazione e la discussione del nuovo Prg, uno strumento fondamentale per lo sviluppo della nostra città. Inoltre abbiamo anche intenzione di studiare delle soluzioni per quando riguarda sia la mobilità
che la situazione dei parcheggi. Merce molto rara dalle nostri parti. L'idea prevede la costruzione di una serie di parcheggi interrati in alcuni punti strategici del territorio comunale». Inoltre, anche se il nuovo anno sta soltanto per cominciare la giunta di Nettuno è già proiettata all'estate 2009, tanto che il 22 dicembre sono cominciati i lavori per combattere l'erosione delle coste: una vera e propria piaga che rischia di mettere in ginocchio l'intero settore balneare nei prossimi anni, e con questo l'intero indotto che gira intorno alle spiagge di una città a vocazione turistica. «L'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo
aveva un milione di euro per il posizionamento delle dighe nella riviera di levante – continua Alessio Chiavetta – e dopo un intervento del Comune i lavori sono finalmente iniziati». A Nettuno il futuro è già presente, quindi. Nel frattempo la città e tutte le sue componenti stanno dimostrando di rispondere in maniera molto positiva alla cura firmata da Chiavetta e colleghi. Piazza del Mercato, nel pieno centro storico nettunese, è tornata a splendere di nuovo di luce propria, grazie alle iniziative studiate dai commercianti e dall'amministrazione comunale per festeggiare l'arrivo del 2009.
30 dicembre 2008
Primo Piano
Il Sindaco sul fronte del porto Mario Canapini (Udc) è riuscito a dare a Fiumicino il nuovo polo nautico
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Per ottenere il via libera dalla Regione Lazio ci sono voluti 35 anni di battaglie. L’infrastruttura avrà 1.445 posti barca, 4 darsene e sarà la più moderna d’Italia
emocristiano doc, infaticabile, testardo, vincitore, è riuscito a “regalare” a Fiumicino un’opera in cui ormai nessuno sperava più: il porto turistico. Mario Canapini, 59 anni, è riuscito laddove altri (comunisti, socialisti, forzisti, democratici di sinistra e di destra) hanno fallito. E per questo si è guadagnato la menzione di “uomo politico dell’anno”. Per Fiumicino lui si è sempre battuto e adesso che ne è sindaco non lascia neppure un attimo la “sua” creatura, la città costruita dai Cesari alla foce del Tevere, bistrattata dai Papi che le preferirono Civitavecchia e rinata dopo il definitivo divorzio da Roma, nel 1992. «Il nuovo porto, che inizierà ad essere costruito nel 2009 - spiega Canapini - trasformerà Fiumicino e metterà in campo una forza indispensabile per trainare lo sviluppo del nostro Comune, permettendo così di attutire gli effetti della crisi economica. Perché se altre città, nel Lazio e Italia, il prossimo anno dovranno fare i conti con la recessione, Fiumicino potrà continuare a crescere dal punto di vista infrastrutturale grazie al porto e alle opere accessorie che dovranno essere realizzate». Il polo nautico che sorgerà di fronte all’Isola Sacra, tra il vecchio faro e il lungomare della Salute, non sarà semplicemente un “porto” ma il più grande porto turistico d’Italia. Avrà 1.445 posti barca, cantieri navali hi-tech, lo yacht club con i campi da tennis, il centro commerciale, la banca,
la posta, l’albergo 5 stelle con 180 camere e palestra, la zattera-solarium con annesso beauty center e perfino la chiesa. «La realizzazione delle opere occuperà 650 operai e tecnici mentre per la gestione delle infrastrutture serviranno altri 2.500 addetti», sottolinea il battagliero sindaco, che a favore del porto ha iniziato a battersi sui banchi del consiglio della XIV circoscrizione, quando Fiumicino era soltanto un quartiere di Roma. Poi ha continuato
a sostenere la necessità di realizzare un moderno polo nautico una volta approdato nel consiglio comunale della nuova (e indipendente) Fiumicino e poi nel consiglio provinciale di Roma. Se non altro perché la vecchia darsena non ce la faceva più ad accogliere yacht e barche a vela, che andavano invadendo le golene della Fiumara Grande (l’area del delta del
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Tevere). E quando a Palazzo Valentini Canapini è stato nominato assessore all’Urbanistica, il vizietto di adoperarsi per dare a Fiumicino il porto turisticonon lo ha abbandonato. Del resto nella Dc gli avevano insegnato a non mollare: chi persegue un obiettivo con tenacia alla fine lo raggiungerà, gli avevano insegnato i Padri fondatori. E così lui l’osso (cioè il porto) non lo ha mai mollato. Nel 2003, divenuto sindaco per l’Udc (erede della Democrazia Cristiana), ha subito aperto una vertenza con la Regione Lazio, perché dal 1973 diverse società avevano presentato progetti per costruire il porto. Ma nessuna giunta si era presa la briga di discutere dell’opera. Tra ricorsi e controricorsi al Tar, nuovi progetti e cavilli burocratici da risolvere, il 2008 ha regalato a Fiumicino il porto atteso da 35 anni. Al termine dell’estate il “rosso” Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, ha così dovuto riconoscere al democristiano doc Mario Canapini la vittoria e rilasciare alla società Ip (l’ultima rimasta in piedi nell’estenuante gara per l’assegnazione delle aree) la concessione per la realizzazione del porto. Porto che verrà completato in sei anni e si svilupperà su un’area di 104,29 ettari, darsene e moli compresi. Il finanziamento, tutto privato, sarà di 325 milioni di euro. «Il 60 per cento delle imprese operanti nel comparto della nautica si trova nell’area della foce del Tevere - ci tiene a precisare Canapini - La realizzazione del porto turistico darà impulso alla crescita di queste imprese, all’occupazione e alle nuove professioni, rafforzando la vocazione e l’identità del sistema produttivo fiumicinese».
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Primo Piano
30 dicembre 2008
A Piero Cucunato, consigliere del Pdl, il compito di curare la nascita del nuovo organismo, che avverrà nel 2009
E lui punta a rendere partecipi dell’evento comuni-satellite e municipi della Capitale
Il bancario papà “in provetta” dell’Area metropolitana di Roma P
di Enzo Bianciardi
er lui l’impegno politico viene prima di tutto. Responsabile marketing della Banca di Credito Cooperativo, consigliere provinciale e supporter indiscusso di Silvio Berlusconi, Piero Cucinato, cinquant’anni, di origine calabrese, si è “fatto le ossa” nel parlamentino di Ostia. Un’esperienza significativa, di governo del territorio con la giunta guidata dal forzista Davide Bordoni. Prima ancora era all’opposizione quando a guidare il XIII Municipio c’era il diessino (ora Pd) Paolo Orneli. In entrambi i casi ha lavorato sodo, per la gente e tra la
gente, raccogliendo consensi. In politica da una decina di anni, prima con Forza Italia e ora nel Popolo delle libertà, Cucunato è il rappresentante per il collegio di Ostia della Provincia di Roma. “L’esperienza del Municipio è stata qualificante - racconta il bancarioconsigliere - Sono rimasto profondamente legato al litorale. Vivo a Dragoncello, un quartiere che chiede più sicurezza, più servizi e per il quale è necessario un maggiore impegno da parte dell’amministrazione. In Provincia ho ricominciato tutto daccapo, rimboccandomi le maniche e iniziando a lavorare al tema del momento: la nascita dell’area metropolitana,
dove il XIII Municipio, appunto, potrà trovare nuove risorse per gestire meglio i servizi locali”. Piero Cucunato, al quale il presidente della Provincia Nicola Zingaretti ha affidato l’incarico di presiedere la Commissione Riforme, si è gettato a capofitto in questa nuova sfida. L’appuntamento per le prime conclusioni è stato fissato a dopo Capodanno. “ Ho scritto ai 121 sindaci della provincia di Roma - sottolinea Cucunato - chiedendogli di essere partecipi in questa fase di confronto nel disegnare la nuova realtà sia nei contenuti sia nei confini geografici. Stiamo lavorando per la semplificazione amministrativa”. “Dopo le
festività di fine anno - aggiunge convocheremo i presidenti dei municipi romani e i sindaci dei comuni della cintura metropolitana per sentire se esiste una condivisa adesione a questo nuovo progetto di riforma, che potrà essere un nuovo modello di dialogo”. Il compito di Piero Cucunato è delicato. La Commissione Riforme fungerà, infatti, da apripista in questo processo di trasformazione politico-amministrativa con l’obiettivo di creare delle linee condivise da tutti. “La sfida dell’area metropolitana è fondamentale per Ostia e Acilia - ci tiene a ribadire l’esponente del Pdl - Due quartieri che da anni rivendicano maggiore auto-
nomia e soprattutto un governo del territorio che garantisca lo sviluppo del turismo, dell’economia locale e la fruibilità dei servizi. Come presidente della commissione Scuola del XIII Municipio ho più volte denunciato l’inadeguatezza, rispetto alla domanda, dell’offerta scolastica. E’ stata una battaglia impari. Da anni i diversi governi municipali hanno rappresentato le stesse difficoltà economiche, l’impossibilità a governare e le gravi carenze di bilancio, ora con l’area metropolitana, potranno arrivare le risorse e l’autonomia necessarie a garantire una corretta amministrazione del litorale di Roma”.
Primo Piano
30 dicembre 2008
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Gli imprenditori di Fiumicino puntano sul mare e sull’archeologia per il futuro
«F
Commercio e turismo in crisi La rinascita parte dal porto
inalmente è finito». Drizzando bene le orecchie a mezzanotte e un minuto del primo gennaio 2009 sarà possibile ascoltare il sospiro di sollievo di tutti coloro che operano nel settore turistico e commerciale della città Fiumicino. L'anno nero, comunque, è già alle spalle e loro sono pronti a ripartire, parola di Gino Satta. Imprenditore che lavora in città praticamente da sempre. «Noi siamo fiduciosi, ma questo ottimismo non deve restare una semplice e pura sensazione. Deve essere tradotto in iniziative e progetti concreti. Nei primi mesi del nuovo dovremo studiare dei pacchetti turistici legati all'archeologia e all'ambiente. Inoltre va potenziato anche l'aspetto che riguarda la portualità crocieristica e il conseguente collegamento con le isole. Per ripartire, però, tutti devono fare la loro parte: associazione
In spiaggia tutto l'anno L'idea
Fiumicino oggi vive di turismo lavorativo. Tutti coloro che gravitano nell'orbita di Roma per motivi professionali si fermano al massimo tre giorni, mentre
degli albergatori, pro loco, camera di commercio e amministrazione comunale». Attualmente a frenare il turismo di Fiumicino è la scelta dei viaggiatori americani di privilegiare mete in cui non c'è neppure l'ombra di un euro, la moneta europea ha superato la rivale
d'oltreoceano e quindi per gli statunitensi volare fino nel Vecchio Continente è diventato troppo caro. Quest'anno il calo delle presenze è stato del 35%. Il commercio, invece, risente della crisi globale e della poca propensione al consumo delle famiglie di Fiumicino. «Le prime avvisaglie di
quanto sta accadendo oggi – continua Gino Satta – si sono palesate nei primi anni '90. Poi i giovani di allora non hanno trovato lavoro, complici le crisi di Alitalia e del mercato delle automobili, e la situazione è degenerata. Per noi addetti ai lavori le grandi spese riguardano la gestione dei dipendenti, che è diventata troppo onerosa. La soluzione, però, non è cominciare a licenziare il personale, perché altrimenti la famiglia di chi perde il posto di lavoro non avrà più la possibilità di spendere e la crisi aumenterà». La piccola e media azienda di Fiumicino, comunque, non ha nessuna intenzione di cedere alla recessione. E suoi imprenditori sono pronti a raddoppiare la posta, pur di salvaguardare la qualità dei prodotti e la professionalità dei propri dipendenti, caratteristiche queste che si per-
prima il soggiorno arrivava a coprire l'intera settimana. Tra le idee per rilanciare il settore c'è anche quella di sfruttare la vicinanza territoriale con la Fiera di Roma, anche se sono necessarie iniziative dal forte impatto. Il vero progetto per uscire dalla crisi, però, riguarda i 35 chilo-
metri di costa di cui dispone la città di Fiumicino. «Bisogna potenziare la ricettività balneare – spiega Gino Satta – in maniera tale che gli stabilimenti possano lavorare 10 mesi l'anno e non più soltanto tre. Si deve puntare su piscine coperte, solarium e beauty farm accanto agli om-
brelloni. Per questo c'è bisogno di finanziamenti e di fondi agevolati a tasso zero, così chi lavora all'interno degli stabilimenti balneari a fine estate non si troverà più senza un'occupazione. Tutte le istituzioni preposte devono attivarsi e mostrare una maggiore sensibilità nei nostri confronti».
La ricetta di Gino Satta
• Maggiore sensibilità dei governi europei verso il consumo quotidiano
• Incentivazione delle
aziende che operano sul mercato e formano personale altamente qualificato
• Defiscalizzazione
e abbattimento dell'iva anche per la piccola e media impresa
•Finanziamenti e fondi agevolati per chi decide di investire
dono invece nelle grandi società. Con la ricetta di Gino Satta, infine, la missione non sembra affatto impossibile: «I governi europei dovrebbero dimostrare una maggiore sensibilità verso tutto ciò che rientra nel consumo quotidiano e poi bisogna premiare la competenze e la serietà delle aziende che operano sul mercato e che formano personale altamente qualificato. Tutto ciò può essere tradotto in misure come quelle che già esistono per i colossi del mercato, è cioè defiscalizzazione e abbattimento dell'iva».
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Primo Piano
Il Signor No ribelle di Ostia Andrea Schiavone, presidente di “Labur XIII”, combatte contro l’illegalità
Con gli attivisti ambientali ha condotto battaglie contro il polo natatorio, l’edificazione di ville e residence sopra l’acquedotto romano
A
di Enzo Bianciardi
ndrea Schiavone è il nuovo Signor No di Ostia. Quarantacinque anni, ingegnere elettronico, presidente dell’associazione culturale Severiana, presidente del LabUr (Laboratorio di urbanistica del XIII), ha trascorso il 2008 a dire “No” per conto dei cittadini. Il nomignolo lo ha “strappato” agli ambientalisti di turno, con esposti e contestazioni, da cui sono partite una serie di battaglie amministrative contro cemento, abusivismo e soprusi. “Le posizioni e le denunce del Labur - spiega Schiavone - nascono da un’analisi attenta della situazione. Sono favorevole alla trasparenza amministrativa, un istituto in cui credo fermamente e che troppo spesso viene dimenticato, sottaciuto, disatteso. Ostia ha bisogno di rispetto e amore, ri-
tengo che le normative per proteggere il territorio ci sono e vanno rispettate. La nostra è una battaglia per la legalità, per migliorare il territorio e la qualità della vita”. ‘Sì’ alla trasparenza amministrativa, ma per il resto una serie di ‘No’ che nel 2008 hanno riguardato un po’ tutto il litorale. I più importanti sono stati: No alla centralità AciliaMadonnetta, No al residence sopra l’acquedotto romano all’Infernetto, No al polo natatorio sul lungomare di Ostia. Schiavone non vuole essere definito “di destra” oppure “di sinistra”. “La caratteristica di queste battaglie – sottolinea - sono stati i tanti “scontri” vissuti all’interno dell’aula municipale con entrambi gli schieramenti politici. Sono stati confronti serrati che hanno portato, ad esempio, anche la Presidenza della Repubblica ad interessarsi dell’acquedotto dell’Infernetto. Una nota firmata da
Giorgio Napolitano ha raccomandato, infatti, attenzione verso il ritrovamento archeologico che rischiava di finire sotto le fondamenta di villini e palazzi”. Dall’Osservatorio sui Lavori Pubblici, lo strumento operativo del Labur, sono giunti gli ultimi ‘No’. Quali? No alla rotatoria di via Cilea e No alle strade di Riserva Verde (sempre all’Infernetto) poste a servizio solo dei cantieri e
non dei cittadini. “Sono risposte frutto di un’analisi attenta e di sopralluoghi, incontri con i cittadini residenti, con gli amministratori di condomini, con i politici locali”, ci tiene a precisare Schiavone. L’ultima contestazione riguarda l’accorpamento della Soprintendenza archeologica di Ostia a quella di Roma. “Sarebbe un grave errore”, sostiene Schiavone.
30 dicembre 2008
Gli Scavi
Lettera al Ministro
“Onorevole Ministro, facendo seguito alle notizie che danno per imminente una Sua decisione di accorpare la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia con quella di Roma, le chiedo formalmente di confermare questa Soprintendenza, avviando, al contrario, un suo concreto potenziamento, necessario per conservare e sempre meglio valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico di Ostia e Fiumicino. In questi ultimi anni sempre più sofferente per un oggettiva riduzione degli investimenti. Nel ricordare a lei e a tutti i cittadini italiani il valore e l’importanza dei reperti archeologici che sono sotto la tutela della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia, faccio presente la tristezza e il senso di abbandono che ci colpisce quando vediamo i nostri Scavi sempre più in sofferenza. Occorre dare un impulso al turismo culturale sul Litorale Romano”. Alessandro Paltoni (Presidente commissione Decentramento - XIII Municipio)
Primo Piano
30 dicembre 2008
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Associazione Severiana
Non toccate i reperti del Lido
La villa di Nerone
La Tomba dei Mulakia
Il Museo Civico Archeologico
Il Parco Archeologico
Il sogno di Di Renzoni è il recupero dell'antica cisterna di Anzio
L'archeologia sbarca nel futuro di Mario Scagnetti
L’
(mario.scagnetti@reporternews.eu)
archeologia di Anzio è pronta per sbarcare nel futuro. Dai tempi di Nerone al 2009 ne sono passati di secoli, ma il filo conduttore è sempre lo stesso: la cultura intesa nel senso di possibilità di fruire delle bellezze del territorio e dei tesori dell'antichità. A traghettare il settore verso il nuovo anno è Andrea Di Renzoni, archeologo anziate che ha firmato la scoperto della Tomba dei Mulakia. E proprio da qui partiranno i lavori del futuro. «Per completare la nostra scoperta mancano il restauro del corredo funerario della gens Mulakia, che poi sarà esposto nel Museo Civico Archeologico della città, e l'impianto di illuminazione all'interno del sito stesso. Inoltre abbiamo intenzione di implementare la tomba con dei contenuti multimediali. L'idea è quella di applicare delle targhe nel punto preciso in cui abbiamo ritrovato i vari oggetti e poi di dotare i turisti di un visore che permetterà loro di osservare tutti i reperti in tre dimensioni, in maniera tale da far immergere completamente le persone nella vera atmosfera della Tomba dei
Mulakia». Andrea Di Renzoni è nel mondo dell'archeologia praticamente da sempre e sia i suoi lavori che le sue scoperte non riguardano esclusivamente la città tirrenica neroniana. Per conto del Cnr, infatti, è impegnato in due differenti progetti: il primo riguarda uno studio sulle ceramiche italomicenee che vanno dal 1600 a.C. al 1000 a.C., e in questo caso l'obiettivo è quello di scovare le riproduzioni che i vasai italiani, e quelli greci stabilitisi in Italia, hanno effettuato delle opere originali dei maestri di Creta e della Grecia in
generale; il secondo invece riguarda i terramare, e cioè antichi villaggi costruiti in legno su palafitte, che si trovano principalmente nella pianura padana. Inoltre Di Renzoni tiene anche delle lezioni universitarie per la cattedra di Protostoria Europea della Sapienza, diretta dal professore Andrea Cardarelli. «Mi sono laureato con questa cattedra e poi ho preso anche il dottorato. Questa attività mi appassiona perché è come restituire ai futuri archeologi quello che la società è riuscita a darmi a livello di formazione». Il suo vero sogno per
il 2009, però, è quello di arrivare alla realizzazione di un percorso archeologico integrato tra tutti i tesori della città di Anzio. «Ormai ci siamo quasi: il Museo e il Parco Archeologico sono due realtà importanti, il Vallo Volsco è quasi pronto e poi c'è sempre la Tomba dei Mulakia. Inoltre noi abbiamo presentato alla Regione Lazio un progetto per il recupero dell'antica cisterna di Anzio, che si trova nel quartiere del Sacro Cuore. La Pisana aveva stanziato i fondi ma ora questi sono fermi. La speranza è che la situazione possa sbloccarsi nel 2009».
Ostia alza la voce per difendere la propria Soprintendenza Archeologica. A farsi carico della protesta è l'associazione culturale Severiana, che ha deciso di esprimere un fermo e deciso no all'idea del Ministero dei Beni Culturali di accorpare la Soprintendenza lidense a quella di Roma. Troppi i fattori contrari. Uno su tutti: «L'iniziativa – spiega il presidente dell'associazione Andrea Schiavone – rappresenta il solito tentativo di indebolire le soprintendenze operanti nella città e sul territorio solo per “gestire” meglio gli affari derivanti dalla speculazione edilizia. Il XIII Municipio e l'area degli antichi porti di Fiumicino hanno una realtà storica ben diversa dagli altri territori della Capitale». L'antico porto di Roma, le sue infrastrutture e le ville usate come residenze estive dai romani sono solo alcuni esempi delle ricchezze offerte dal territorio. «Dove oggi c'è Cineland – continua il Presidente di Severiana – doveva sorgere un polo museale degli scavi di Ostia nel 1992, lungo la via di Acilia e nel quartiere Caltagirone, invece, si è preferito speculare dando vita a una delle peggiori cementificazioni di Roma. Questo sempre e solo per gli “ordini” del Ministero. Spesso abbiamo criticato operato e scelte della Soprintendenza di Ostia ma ne abbiamo sempre riconosciuto la professionalità. Altrettanto non possiamo dire per quella di Roma, per come gestisce la Villa di Plinio e la via Severiana dentro la pineta di Castelfusano». Infine un appello all'imprenditoria e alle istituzioni locali: «Sarebbe meglio riconoscere la valenza delle scelte della Soprintendenza di Ostia e criticare quelle romane, che male si conciliano con lo sviluppo del nostro territorio».
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Cronaca
30 dicembre 2008
La gioia dei gommisti Ostia
di Marco Ciapetti
Sul web la soluzione dei residenti di Nettuno per la sistemazione del manto stradale
(marco.ciapetti@reporternews.eu) Buche, dossi, voragini. Veri e propri crateri creatisi sulle strade del tredicesimo municipio dopo “la stagione delle piogge”, come è stata ribattezzato dai residenti di Ostia e dintorni il periodo di due settimane che ha visto il maltempo abbattersi su Roma, e sul litorale in particolare. La mole d’acqua caduta sulle strade, dunque, e male assorbita dalle fogne, ha finito con devastare l’asfalto. Si sono andati a formare, così, veri e propri fossi dove le automobili in transito hanno finito con distruggere le gomme. «Non ho mai visto qualcosa di simile, sembra che d’improvviso si sia svegliato il santo protettore dei gommisti». A parlare è Massimo C., noto gommista del litorale, che ha aggiunto: «Da quando il maltempo ha causato quelle voragini ho visto una mole immensa di clienti venire qui con i danni più disparati alle ruote. E tutti dall’importo notevole…». Le istituzioni, però, sono già corse ai ripari, grazie all’opera di riparo messa in atto nei giorni successivi al crearsi dei danni. Uno stanziamento di ottocentomila euro per il XIII municipio, il primo a intervenire in tutta la capitale, ha permesso di rimediare al problema. Ma qualcuno ha pagato un prezzo più alto di un semplice intervento dal gommista. E’ stato il caso di Mario Simotti, un automobilista di 33 anni, , originario di Budapest ma residente in provincia di Caserta, che venerdì mattina si è schiantato ad alta velocità contro uno dei pini che fiancheggiano via di Castelporziano, all’Infernetto. L’uomo ha perso il controllo della propria vettura dopo che le ruote sono sprofondate in una voragine comunque segnalata da transenne.
I
Proposta anti voragini «Adottiamo una buca»
l maltempo degli ultimi giorni ha accentuato una situazione già di per sé drammatica. Tanto che da via Santa Barbara a via Romana, o da via della Libertà a via Ugo La Malfa, sono tanti gli automobilisti in transito a Nettuno, colti in flagrante ad imprecare contro l’ennesima buca centrata in pieno con la propria autovettura. E a nulla fino ad oggi sono serviti gli interventi tampone portati a termine dall’amministrazione comunale per evitare il peggio. Al punto che, stanco di una situazione ben oltre i livelli di guardia circa la sicurezza di automobilisti e motociclisti, qualcuno ha deciso di ingegnarsi, cercando e probabilmente trovando, una possibile soluzione al problema dei residenti nettunesi. Il mezzo adottato è uno di quelli più in voga del momento: Facebook, il social net-
work al quale sono iscritti circa 5 milioni di persone in tutta Italia. Il gruppo formato è di quelli che a primo impatto possono suscitare una certa ilarità, ma che rendono evidente il disagio vissuto dai residenti: “Adottiamo una buca di Nettuno”, seguito da una
breve spiegazione del fondatore. «La situazione delle strade a Nettuno è impossibile - si legge sulla pagina web del gruppo di Facebook - Riconosciuto obiettivamente che non è colpa dell'amministrazione comunale, che ha ereditato una situazione
disastrosa, vista l'assoluta mancanza di fondi per effettuare gli interventi necessari alla manutenzione delle strade e tenuto conto che amiamo questa città, propongo che ogni abitante di Nettuno adotti una buca versando la somma di € 10 (dieci) al fine di elidere l'attuale pericolosità delle strade di Nettuno: Chi è d’accordo?». Un appello che in poche settimane ha raccolto l’adesione di 871 persone, pronte ad esporsi pur di risolvere un problema comune a tutti. A sorpresa, tra gli iscritti al gruppo, anche il sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta, che non ha fatto mancare il proprio sostegno alla causa promossa dai residenti. E chissà che Facebook possa riuscire là dove fino ad oggi non sono riuscite le ultime amministrazioni comunali.
Cronaca
30 dicembre 2008
Dopo l’alluvione dal Comitato civico di Saline l’invito a boicottare il Fisco
Ostia Antica non paga le tasse
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«Niente più soldi al Comune se il quartiere si allaga ancora»
A
di Enzo Bianciardi
cqua e fango dappertutto. Strade trasformati in torrenti, canali in piena sempre più minacciosi, pianoterra e garage sommersi da liquami e detriti. E’ il bilancio catastrofico dell’ultima alluvione che ha investito il litorale romano. E subito scatta la rivolta a Ostia Antica: «Non paghiamo le tasse al Comune di Roma finchè non verrà garantita la sicurezza idraulica del quartiere». E proprio Ostia Antica, in particolare le frazioni di Saline e Stagni, e la borgata di Bagnoletto, nal confine on Dragona, hanno registrato i maggiori danni prodotti dagli allagamenti. L’equilibrio garantito dai canali di bonifica è stato stravolto in poche ore di pioggia torrenziale. L’area più colpita è stata quella che si trova all’altezza di via del Collettore primario, via Fiorelli, via Edoardo Gatti, via Sisto Scaglia, via Giulio Minervini. Per Ostia Antica si tratta di un disastro annunciato. Sistema fognario al collasso con tombini che rigurgitavano acqua e fango, case isolate e residenti in fuga. «Sono anni - denuncia Francesco Donato, presidente del Comitato di quartiere Ostia Antica Saline che si verificano allagamenti nei nostri quartieri, il più grave a novembre di sei anni fa con danni per centinaia di migliaia di euro. Da quel momento in poi abbiamo iniziato la battaglia con le istituzioni per la messa in sicurezza dei canali. Abbiamo scritto,
denunciato, manifestato, e ogni volta: l’Acea, il Consorzio di Bonifica, Comune, Provincia e Regione, partecipano a tavoli, a conferenze, a dibattiti, quindi, si passa alle promesse e ai conseguenti impegni, scaricando sugli altri eventuali responsabilità. Nel 2005 la Regione Lazio ha stanziato 5 milioni di euro per opere di messa in sicurezza dei quartieri dalle alluvioni, opere che non sono state completate e in parte devono ancora da iniziare. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: nuovi e più gravi allagamenti».
La situazione nell’hinterland del XIII Municipio di Roma, a distanza di tre settimane dall’alluvione, resta drammatica. Fango e
detriti dappertutto, strade allagate e canali ancora gonfi d’acqua, intasati dai rifiuti trascinati dalla piena. I cittadini chiedono inter-
venti concreti. «Il primo passo continua Francesco Donato - sarà quello di non pagare più la quota prevista per lo smaltimento delle acque nelle bollette dell’Acea. In secondo luogo, una volta concluso il monitoraggio dei danni prodotti dagli allagamenti, presenteremo un esposto alla magistratura per l’accertamento delle responsabilità e la richiesta di rimborso». Ulteriori iniziative, annunciano i cittadini, «saranno assunte insieme ad altri comitati civici per affrontare in maniera unitaria la questione allagamenti e il conteggio dei danni».
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Cronaca
30 dicembre 2008
Il 12 gennaio debutterà a Fiumicino con 550 partenze giornaliere la società “ideata” da Intesa
I sindacati denunciano gravi discriminazioni nelle assunzioni e chiedono chiarezza a Letta
La Cai decolla ma lascia a terra lavoratrici madri e disabili
L
a nuova Alitalia decollerà il 12 gennaio con un operativo di circa 550 voli al giorno. E’ il risultato dell’integrazione dei network di Alitalia ed Airone che rispettivamente operavano con 800 e 200 voli al giorno. Lo ha reso noto il presidente dell’Ente nazionale dell’aviazione civile Vito Riggio. Mentre in passato la somma dei collegamenti di Alita-
lia e di Airone copriva il 70 per cento del mercato domestico nella Cai la percentuale verrà ridotta al 56 per cento. «La flotta di Alitalia - ha ricordato Riggio scenderà da 156 a 95 aerei in quanto saranno messi a terra i più vecchi”. Secondo quanto è emerso dalle riunioni dell’amministratore straordinario della (fallita) compagnia di bandiera con i
vertici di Cai, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, il piano di assunzioni per la Nuova Alitalia prevede una novantina di piloti, 2.250 assistenti di volo, e poco meno di 8mila dipendenti di terra, tra impiega, operai e addetti al check-in. Il sindacato autonomo Cub Trasporti denuncia «discriminazioni palesi nella scelta dei nomi dei licenziati e degli assunti». «Le modalità con cui sono stati consegnati gli "avvisi" di espulsione, con una telefonata, un’email, nella migliore delle ipotesi con un telegramma, sono veramente indegne - scrive Cub Trasporti - I fortunati che continueranno a lavorare nella Cai hanno dovuto firmare le dimissioni volontarie da Alitalia, in modo da rinunciare a qualsiasi rivendicazione futura che possa coinvolgere la nuova compagnia aerea. Molti, attualmente impie-
gati a tempo indeterminato sono stati riassunti a termine, come "stagionali". Dovranno addestrare chi poi li sostituirà e quindi saranno sbattuti di nuovo in cassa integrazione». «Sono state licenziate oltre duecento lavoratrici in maternità e un centinaio di disabili», sottolinea Andrea Cavola, presidente dell’SdL, pure lui espulso da Alitalia e approdato alla cassa integrazione. Le discriminazioni nei confronti delle donne, dei portatori di handicap e dei malati (un operaio della manutenzione in ospedale per un tumore s’è visto recapitare la lettera di licenziamento) ha scatenato anche le proteste di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che hanno sottoscritto l’accordo con la Cai e che ora hanno inviato una lettera al Sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Gianni Letta, affinché intervenga sulla questione.
Anpac e Unione piloti “sposi” il 30 dicembre
Fusioni&Effusioni
Anpac e Unione Piloti si fondono. Il risultato della lunga vertenza Alitalia e la dissoluzione dei due sindacati e la costituzione di un nuovo organismo. «Sarà più grande e più forte, per meglio tutelare gli interessi dei piloti», spiegano Fabio Berti, presidente di Anpac, e Massimo Notaro, presidente di Up. «Il nome? Ancora non ce l’ha il nuovo sindacato ma abbiamo già perfezionato il processo di riunificazione delle due associazioni professionali, determinando la costituzione di un
unico consiglio superiore che, a partire da subito, esprimerà le politiche e darà seguito agli atti esecutivi». Verrà inoltre eletto un presidente unico. Il consiglio superiore Anpac-UP si riunirà per la prima volta il 30 dicembre prossimo per discutere delle azioni da intraprendere a fronte del licenziamento di un comandante Alitalia di Airbus A320 avvenuto il 22 dicembre. «Secondo l’azienda - scrive il sindacato - il pilota, per evitare questo terribile epilogo, avrebbe
dovuto omettere di segnalare anomalie tecniche che avrebbero potuto compromettere la sicurezza del volo e l’incolumità dei passeggeri». L’associazione Anpac-UP «tutelerà con priorità assoluta il mantenimento di adeguati livelli di sicurezza nell’ambito del trasporto aereo italiano e non permetterà che provvedimenti disciplinari su materie tecnicoprofessionali si possano strutturare come forma di pressione gestionale verso i piloti».
Air France
Spinetta asso piglia tutto Il socio estero di Alitalia sarà il Gruppo Air France Klm. Con 200 milioni versati otterrà il 20 per cento del capitale della Compagnia aerea italiana, divenendone di fatto l’azionista di riferimento. Visto che i soci italiani avranno circa il 10 per cento di quote ciascuno. Poco prima di Natale l’amministratore delegato della compagnia franco-olandese Jean Cyril Spinetta si è incontrato a Milano con l’amministratore delegato della Cai Rocco Sabelli, sembra, proprio per mettere a punto le fasi conclusive dell’operazione. I vertici Cai hanno più volte espresso stima nei confronti di Spinetta e di Air France («un grande gruppo che sa come far funzionare una compagnia aerea»»), ma hanno pure incontrato gli emissari di Lufthansa e British Airways. Le due altre società che avevano fatto avances ad Alitalia. Ma, secondo fonti governative, alla fine l’accordo verrà chiuso con Air France. Che dal dicembre 2007 sta tentando di acquisire Alitalia. «Al partner estero - mette in guardia il sindacato autonomo Cub Trasporti - saranno presto vendute, dagli attuali soci Cai, la maggioranza delle azioni, realizzando così il “colpo del secolo”. Acquistare una compagnia fallita a basso prezzo per poi rivenderla ad un valore doppio, se non addirittura triplo».
Cronaca
30 dicembre 2008
La low cost inglese apre voli per Milano, Bari e Palermo ed è pronta a richiedere nuovi slot a Roma
EasyJet si prende le rotte Alitalia E
di Alessandra Zavatta
asyJet è pronta a prendere il posto di Alitalia a Fiumicino. Mentre la compagnia di bandiera mette in vendita 46 aerei e annuncia il ridimensionamento delle rotte. «Abbiamo equipaggi, aerei e risorse economiche sufficienti per subentrare ad Alitalia sulle rotte che deciderà di abbandonare con il passaggio dell’operativo alla Cai», spiega Elisa Ravella, Marketing manager della compagnia low cost inglese. «Sulla nuova rotta Roma-Milano abbiamo quattro voli giornalieri ma potremmo effettuarne molti di più qualora si liberassero slot, al momento purtroppo gli spazi sono occupati. Altrimenti li avremo già chiesti». EasyJet, che nel 2008 ha trasportato in Italia 7 milioni di passeggeri in Italia, punta a divenire «low cost di riferimento per il mercato domestico, di cui già detiene il 6 per cento del traffico». «I nuovi voli da Fiumicino per Malpensa, Bari e Palermo - sottolinea Ravella testimoniano la volontà della compagnia di essere maggiormente presente nei collegamenti
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nazionali in Italia, paese che sta offrendo molte opportunità di sviluppo nel campo del trasporto aereo e nel quale siamo presenti con successo da dieci anni con 73 rotte operate». Che le manovre di EasyJet siano basate su progetti concreti lo dimostra pure il fatto che da Ciampino, aeroporto di riferimento nel Lazio, la compagnia stia trasferendo voli strategici (come il Roma-Londra e il Roma-Milano, appunto) a Fiumicino. Un elemento importante per sottrarre passeggeri ad Alitalia e per poi sostituirsi ad essa.
Magari spostando al Leonardo da Vinci i voli rimasti al momento al Giovan Battista Pastine. A Roma EasyJet detiene il tre per cento del mercato del trasporto aereo (un milione e 100mila viaggiatori l’anno), non poco per una città dove atterrano ben 150 differenti compagnie. Dal 1998 ad oggi sono stati 24 milioni gli italiani che hanno scelto di viaggiare con la low cost inglese e presto potrebbero essere molti di più. Perché se EasyJet ha avviato un piano di espansione nella Penisola, Alitalia sta ridimensionato
Mentre la compagnia di bandiera vende 46 velivoli e riduce i collegamenti dal Leonardo da Vinci
il network in attesa del passaggio di beni, impiegati e assets alla Cai. Alitalia attualmente sta facendo decollare soltanto 200-300 voli al giorno rispetto agli 800 del passato. Il commissario straordinario Augusto Fantozzi nei giorni scorsi ha messo in vendita 46 aerei. La procedura riguarda due Boeing 767-300ER, 17 MD 80, cinque MD-82, 14 ERJ-145, quattro Atr72-210 e quattro Atr72-500. La vendita, si legge nel bando, «sarà effettuata, in linea di principio, per lotti, composti raggruppando tra loro gli aeromobili del medesimo modello; sarà comunque consentito presentare offerte anche per l’acquisto di singoli aeromobili, riservandosi il commissario straordinario di prendere in considerazione le offerte relative a singoli aeromobili a propria discrezione, in applicazione del criterio di massimo realizzo, e ferma in ogni caso la scindibilità delle offerte». Le manifestazioni d’interesse dovranno arrivare entro le 12 del 29 gennaio 2009. Verrà poi aperta la fase di “due diligence” sugli aeromobili, seguita da quella delle offerte vincolanti. La Nuova Alitalia, seppur incorporata ad Air One, avrà un numero minore di velivoli e, molto probabilmente, non riuscirà a coprire tutte le rotte. I collegamenti con Brindisi sono già stati tagliati. Dei 13 voli quotidiani tra Roma e Palermo ne sono rimasti quattro. Ridotti pure i collegamenti con Milano e con alcune città europee. Le low cost stanno a guardare e, se la Cai non richiederà per la prossima estate tutte le rotte assegnate ad Alitalia, loro sono lì, pronte a prenderne il posto.
La carità del Papa per le hostess
Il Papa pensi ai disoccupati Alitalia. Michela Califano, consigliere comunale e segretario del Partito democratico a Fiumicino, ha inviato sabato scorso una lettera al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo affinché intervenga presso Benedetto XVI per il «sostegno economico degli impiegati e degli operai della compagnia di bandiera». «Così come l’arcivescono di Milano, Monsignor Dionigi Tettamanzi, ha annunciato che darà vita, attraverso le risorse per le opere di carità, ad un Fondo famiglia-lavoro con un budget da un milione di euro per aiutare le persone rimaste senza occupazione a seguito alla crisi economica - scrive Califano - analoga iniziativa può essere intrapresa dal vescovo di Roma, cioè dal Papa. Il Lazio è in una situazione di forte crisi occupazionale, aggravata dal fallimento Alitalia. Diecimila lavoratori, dipendenti della compagnia di bandiera e delle aziende dell’indotto, perderanno il posto entro Capodanno e le prospettive di essere reimpiegati nel 2009 sono scarse se non addirittura nulle». «Alitalia - aggiunge il segretario del Pd - è la più grande industria del lazio ma in difficoltà ve ne sono molte altre, che potrebbero presto chiudere i battenti».
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Cronaca
30 dicembre 2008
Ad Anzio pronto un piano di interventi nelle scuole dopo le piogge degli ultimi giorni
Problemi&Progetti Il maltempo
Le forti piogge che hanno colpito la città di Anzio hanno danneggiato gravemente la scuola della Sacida, quella di Anzio 2, quella di via Jenne e l'Orazio Flacco
I lavori
Il piano di interventi messo a punto della Commissione Pubblica Istruzione è nella fase operativa. Alla riapertura degli istituti, il 7 gennaio, gli interventi dovrebbero essere terminati
Le mense
di Roberta Sciamanna
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(roberta.sciamanna@reporternews.eu)
opo giorni di piogge battenti e allagamenti in tutta Italia anche le scuole corrono ai ripari. Sono quattro gli edifici del comune di Anzio che hanno dovuto fare i conti con problemi di infiltrazioni e disagi da non poco per gli studenti. Soltanto adesso che l’ondata di maltempo sembra concedere una tregua l’amministrazione di Anzio ha potuto dare il via ad un piano di interventi di manutenzione che dovranno essere completati entro il 7 gennaio, data di rientro in classe dopo la pausa natalizia. I problemi più urgenti riguardano la scuola elementare della Sacida, quella di Anzio 2, l’Orazio Flacco e l’edificio di via Jenne. «Questi quattro edifici do-
vranno essere sistemati entro due settimane – spiega Renato Amabile, Presidente della Commissione Pubblica Istruzione – la necessità di rimuovere le diverse infiltrazioni è andata di pari passo con l’emergenza che ha riguardato nei giorni scorsi tutta Italia, ma non era stato possibile portare a termine gli interventi a causa delle piogge incessanti e decisamente anomale andate avanti per un’intera settimana. Adesso i lavori sono stati avviati e contiamo di terminare tutto a breve. La situazione che mi ha lasciato maggiormente sbigottito è quella della scuola di via Jenne, dove c’è una grossa perdita di acqua dal soffitto. L’edificio era stato ristrutturato, rimesso a nuovo e consegnato al Comune soltanto due anni fa e problemi del genere non dovrebbero verificarsi in strutture nuove. Eviden-
temente i lavori non erano stati effettuati a regola d’arte, ma anche in questo caso stiamo correndo ai ripari. Anche all'Orazio Flacco ci sono infiltrazioni dalle finestre e dai pavimenti. Il lavoro da fare, in un settore delicato come quello scolastico, è molto, soprattutto dopo l ’ i m p rov v i s a scomparsa dell’assessore Gregoretti. Ci siamo riuniti di recente in Commissione per fare il punto della situazione». Dal mese di gen-
Al Virgilio un aula per Vito
Lavinio
Commozione e ricordi per rendere giustizia, almeno con un gesto, ad una vita spezzata troppo presto. La scuola media Virgilio di Lavinio ha intitolato la nuova aula linguistica multimediale al giovane Vito Scafidi, scomparso lo scorso 22 novembre a causa del crollo del soffitto del liceo Darwin di Rivoli. Una tragedia che non ha lasciato indifferenti alunni e professori della Virgilio, che hanno lanciato la proposta di dedicare al 17enne il nuovo laboratorio per lo studio delle quattro lingue, dotato di computer, cuffie e strumenti audio. Alla cerimonia di intitolazione erano presenti anche il papà di Vito, Fortunato Scafidi, e lo zio del ragazzo, la dirigente scolastica Rita Celeghini, la vice preside Palmira Federici, il Sindaco di Anzio Luciano
Bruschini e l’Assessore alla Cultura Umberto Succi. Una cerimonia e un’occasione per portare un doppio ricordo, vista la recente scomparsa dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Ivana Gregoretti, che tanto aveva desiderato e appoggiato l’intitolazione a Vito. Per l’occasione, a dimostrazione della partecipazione dell’intera cittadinanza alla cerimonia, è stato esposto il gonfalone della città di Anzio.
E' stato pubblicato il capitolato d'appalto che permetterà la rilevazione giornaliera degli alunni presenti per non sprecare più i pasti
A sostegno dell’iniziativa e in ricordo del giovane 17enne sono arrivate anche le parole del Sindaco di Rivoli, Guido Tallone, che in una lettera ha elogiato l’iniziativa della scuola definendola «di una sensibilità non comune». Dopo il taglio del nastro, il comune di Anzio ha donato in segno di solidarietà alla famiglia di Vito una targa ricordo. (R.S.)
naio partiranno anche una serie di visite conoscitive nelle scuole, soprattutto per verificare il funzionamento del servizio mense. «In questi giorni abbiamo preso contatti con i responsabili delle mense. Di recente è stato pubblicato il capitolato d’appalto – continua Amabile – che garantirà la rilevazione giornaliera delle presenze per non sprecare i pasti». Un altro dei traguardi, sul fronte scuola, che dopo ripetute richieste e polemiche stava per essere portato a termine dall’ex assessore Gregoretti. Infine, un'importante decisione di Bruschini: il sindaco ha scelto di non assegnare immediatamente le deleghe che erano nelle mani della Gregoretti, concedendosi un lasso di tempo ragionevole prima di prendere una decisione fondamentale per la cultura neroniana.
Eco – Schools
Ivana Gregoretti
Bandiera Verde per la scuola Virgilio di Anzio. E’ andato a uno dei plessi del terzo circolo didattico il riconoscimento ambientale del progetto Eco – Schools, il programma internazionale della Fee per l'educazione, la gestione e la certificazione ambientale. La Bandiera Verde Eco – Schools attribuisce una certificazione di qualità a tutte quelle scuole che hanno dimostrato un impegno pluriennale nella diffusione di comportamenti sostenibili per la salvaguardia del territorio, primo fra tutti la diminuzione dell’impatto della comunità scolastica sull’ambiente. (R.S.)
Tre scuole in corsa per portare il nome di Ivana Gregoretti, per dieci anni alla guida dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del comune di Anzio, scomparsa tragicamente due settimane fa mentre era ancora in carica. La proposta è stata presentata dal consigliere di Rifondazione Beniamino Colantuono e subito valutata dalla Commissione Pubblica Istruzione, che adesso dovrà scegliere l’edificio da intitolare all’ex assessore (tre quelli attualmente senza denominazione). Di recente la Gregoretti è stata ricordata anche con un concerto degli studenti nella scuola media Giovanni Falcone. (R.S.)
La bandiera dell'ambiente
Un ricordo indelebile
Cronaca
30 dicembre 2008
Maria Chiara Onori è il primo Sindaco dei bambini e dei ragazzi di Nettuno
Next generation a tinte rosa
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La studentessa della 3ªG dell'Ennio Visca ha già definito il suo programma di governo: «Mantengo sempre la parola data. Quindi tutti al lavoro fin da subito». Valentina Ceracchi sarà la sua vice
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di Gianluca Contiero
aria Chiara Onori è il nuovo Sindaco della città di Nettuno. Nessun dualismo con Alessio Chiavetta e nessuna strana alchimia politica, comunque. I primi cittadini sono due perché la giovane studentessa, iscritta alla scuola media statale Ennio Visca di via Olmata, si occuperà di guidare il consiglio comunale dei bambini e dei ragazzi, mentre Chiavetta continuerà ad essere il Sindaco dei grandi. L'idea è stata lanciata dall'amministrazione comunale, in collaborazione con le scuole del territorio, per avvicinare le nuove generazioni alla cosa pubblica e alla vita politica in maniera concreta, rendendole partecipi della vita comunale. Ed è perfettamente riuscita. «Quest'anno al progetto hanno partecipato tutti i bambini di
età compresa tra gli otto e i 14 anni – spiega l'Assessore agli Affari Generali Carlo Conte – e nonostante non siano arrivati i fondi dalla Regione Lazio abbiamo deciso di continuare per questa strada. L'intento è quello di portare i valori della nostra Costituzione anche tra i cittadini più piccoli, così auspicato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano». Il consiglio comunale dei bambini e dei ragazzi resterà in carica per tre anni ed è composto da 12 giovanissimi consiglieri: Andrea Tarantino, Matteo Nafisio, Matteo De Santis, Nicoletta Ceracchi, Lorenzo Alì, Giulia Conti, Angelo Camaglia, Emanuele Amati, Ilaria Tamburini, Ludovica Cicco, Helena Maria Menghini e Maria Chiara Onori. Quest'ultima è stata eletta dai suoi colleghi consiglieri a scrutinio segreto. E per avere la meglio di Nicoletta Ceracchi si è dovuti arrivare
I progetti del 2009
Un'assise per i maggiorenni
Il processo di coinvolgimento delle nuove generazioni nel mondo della politica nono si fermerà al consiglio dei bambini e dei ragazzi. Nel 2009, infatti, l'amministrazione istituirà l'assise dei maggiorenni, riservata ai ragazzi d'età compresa tra i 18 e i 25 anni.
al ballottaggio, dopo che per tre turni il piccolo sindaco non era riuscito a ottenere il 50% più uno dei voti. Alla fine, però, ha avuto la meglio dell'amica – rivale per sette preferenze a cinque. Nicoletta Ceracchi si è consolata con il ruolo di vicesindaco, sconfiggendo al ballottaggio Andrea Tarantino per nove voti a tre. La classe politica nettunese del futuro, quindi, ha tinte completamente rosa e sarà guidata da due giovanissime ragazze di sicura personalità: leggere per credere. «Voglio ringraziare tutti i miei colleghi – comincia
Maria Chiara Onori nel suo discorso di insediamento con tanto di fascia tricolore e gli occhi pieni di lacrime – la famiglia, i compagni di classe, 3G, e tutti i ragazzi della scuola Ennio Visca, dove ho preso 135 voti che mi hanno permesso di diventare prima consigliere e ora Sindaco. Prima delle elezioni ho girato per tutte le classi del mio istituto, mi sono impegnata parecchio nella campagna elettorale e ho allestito un programma di governo. E io non sono una che si rimangia la parola data. Quindi ora dobbiamo metterci tutti al lavoro fin da
Conoscenza del territorio e visite nei palazzi del potere nazionale e locale. Questi i primi compiti del nuovo consiglio dei bambini e dei ragazzi. L'Assessore alla Pubblica Istruzione, Gianluca Pedace, ha consegnato ai piccoli consiglieri degli opuscoli su Net-
tuno. Inoltre, il senatore Candido De Angelis ha già assicurato che porterà i nuovi politici in visita a Palazzo Madama, mentre l'Assessore provinciale Aurelio Lo Fazio si adopererà per aprire le porte della Regione e di Palazzo Valentini.
subito». Le cariche del consiglio comunale dei bambini e dei ragazzi, infine, sono state ratificate all'unanimità dall'assise comunale dei grandi e questa prima parte del progetto si è chiusa con l'augurio del primo cittadino senior di Nettuno, Alessio Chiavetta. «Abbiamo voluto lanciare un segno di rinnovamento e di ricambio generazionale. Il Comune ha dimostrato di essere in grado di occuparsi dei problemi dei piccoli e dei grandi e di non essere un ente astratto e lontano dalla realtà cittadina».
Territorio e Costituzione tra i primi aspetti da conoscere
Cronaca
30 dicembre 2008
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Dal 16 gennaio all’ospedale di Ostia effettuati interventi di angioplastica soltanto per i ricoverati E’ in ritardo il trasferimento dei servizi dell’ex Sant’Agostino, da ristrutturare
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di Enzo Bianciardi
ue nuovi laser saranno disponibili all’ambulatorio di oculistica in via Paolini, a Ostia, a partire da metà gennaio. All’ospedale Giovan Battista Grassi sarà possibile intervenire per angioplastica e coronografie. In mezzo, c’è la polemica, non ancora sopita del taglio dei posti letto, che la Regione Lazio ha promesso di “restituire” formalmente dal prossimo mese e soprattutto, i ritardi per le opere di ristrutturazione previste negli ambulatori del litorale. Si annunciano tempi lunghi, infatti, per l’avvio dei lavori nell’ex-ospedale Sant’Agostino, dove non si riesce a trovare un accordo e sedi appropriate per i servizi operanti ancora all’interno.
Lo hanno denunciato, in una nota circostanziata i Cobas della Asl Roma D, ricordando che i trasferi-
menti previsti per i servizi del Sant’Agostino di fatto ancora non sono avvenute. Il servizio Tutela salute
Due nuovi laser ad alta tecnologia per il reparto di oculistica del Lido
La novità
Due nuovi laser per oculistica al poliambulatorio in via Paolini, a Ostia. In occasione della festa di Santa Lucia, la Patrona della vista, presso il poliambulatorio del Lido sono state presentate da parte del dottor Gianfranco Panarello, coordinatore dell’oculistica del territorio della Asl Roma D, due nuove apparecchiature laser, le uniche in funzione in un ambulatorio territoriale della Regione Lazio. In particolare, si tratta di laser di ultima generazione a duplicato di frequenza che consente di effettuare ambulatorialmente, con l’aiuto dell’alta tecnologia e della luce, trattamenti nei pa-
zienti che presentano patologie gravi quali la retinopatia diabetica, i fori retinici, le degenera-
zioni retiniche periferiche spesso causate da miopia elevata, le rotture retiniche, le emorragie retiniche. Nel presidio è inoltre entrato in servizio anche un nuovo campimetro computerizzato, un apparato di ultima generazione che consente la rilevazione di alterazioni della funzionalità del nervo ottico dovute principalmente al glaucoma e ad altre patologie riguardanti sempre il nervo ottico, quali ad esempio la neurite ottica. Questo apparecchio consente anche di valutare lo stato retinico a livello maculare. (E. B.)
mentale dell’età evolutiva dovrebbe traslocare in via Umberto Cagni, e i servizi Immunoprofilassi, Vaccinazioni e Medicina preventiva dovrebbero trovar posto in viale delle Repubbliche Marinare. Allo stesso modo, ancora non si è provveduto a risolvere il trasferimento dei servizi Vaccinazioni e Consultorio in largo da Montesarchio, ad Acilia) e gli impiegati della sede Asl sul lungomare Paolo Toscanelli. Per i sindacati si tratta di «una mancata visone d’insieme delle problematiche riguardanti i destini dei servizi e delle attività socio-sanitarie del XIII Municipio di Roma, che finisce per incidere sui livelli di assistenza». A complicare una situazione sempre più confusa sarebbe spuntata anche l’ipotesi di utilizzo di un edificio attualmente in uso alla Guardia di Finanza, collocazione giudicata inidonea per il trasferimento di servizi generali all’utenza e appropriata nel quadro di un potenziamento dei servizi sanitari nell’hinterland. Il sindacato ha puntato il dito anche contro il ven-
tilato trasferimento del consultorio familiare nella Casa del parto, recentemente consegnata alla Asl Rm D. «Considerato che per ospitare il consultorio dovranno essere eseguite piccole modifiche strutturali - scrivono i Cobas - ci chiediamo, come mai, non si è ritenuto opportuno procedere per tempo (il manufatto era in costruzione fino a qualche settimana fa) ad una funzionale progettazione della struttura». Intanto, dal prossimo 16 gennaio al reparto di cardiologia del Grassi saranno effettuati anche gli interventi di angioplastica e di coronografia. Ha avuto inizio, infatti, la sperimentazione dell’emodinamica. «Si tratta di un’iniziativa fisiologica al funzionamento del reparto - spiega Fabrizio Ammirati, primario del reparto di cardiologia - necessaria ad impedire il trasferimento a Roma di decine di ricoverati per piccoli interventi chirurgici. Abbiamo costituito un’équipe infermieristica specializzata che ci ha consentito di partire con la sperimentazione. Gli interventi verranno effettuati solo sui pazienti ricoverati al Grassi. In un secondo momento sarà possibile prevedere di estendere il servizio agli esterni. Pensiamo, comunque, di effettuare almeno 400 interventi l’anno, prendendo a base di riferimento la casistica sino ad oggi trattata da questo ospedale». In termini economici per la Asl Rm D la possibilità di intervenire direttamente per piccoli interventi sul cuore significa un risparmio di almeno un milione e mezzo di euro, soldi che venivano utilizzati per pagare le stesse prestazioni presso il San Camillo e gli altri nosocomi romani dove venivano trasferiti i pazienti di Ostia, Acilia e Fiumicino.
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L’inchiesta
30 dicembre 2008
Il maltempo ha riproposto il problema legato all’insabbiamento dei fondali. Unica soluzione Il dragaggio dei canali d’accesso
A Fiumicino i pescatori rimangono in banchina
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di Cosimo Bove
(cosimo.bove@reporternews.eu)
icurezza nei porti: sogno o realtà? L’allarme maltempo ha riproposto un tema caro a pescatori ed operatori navali, che negli ultimi due mesi sono stati costretti a rinunciare a gran parte dei loro introiti a causa delle cattive condizioni del mare e della scarsa manutenzione dei bacini portuali. Da Fiumicino ad Anzio la situazione non cambia: canali d’accesso insabbiati e attenzione quasi inesistente alle difficoltà palesate dagli operatori del mare. Il danno economico L’appello è sempre lo stesso da circa 20 anni: i porti del litorale romano
necessitano di un dragaggio, di soluzioni concrete al problema legato all’insabbiamento dei fondali, troppo spesso non sufficientemente profondi per consentire il passaggio di navi e pescherecci di medie e grandi dimensioni. Il quadro si fa più pesante ad ogni mareggiata, specie in condizioni di maltempo come accaduto negli ultimi mesi. Tra novembre e dicembre le paranze ormeggiate nei porti di Fiumicino ed Anzio sono riuscite ad uscire in mare appena 14 volte: nulla se si considera che la media mensile degli operatori locali del settore della pesca si aggira attorno alle 20 uscite mensili. Difficile non fare i conti in tasca ai pescatori, già strapazzati da un anno difficile a causa del caro gasolio e degli scioperi a raffica proclamati negli ultimi mesi.
I numeri del settore Pescatori Sono 350 in tutto gli operatori della pesca sul litorale romano Paranze Sono circa 100 le imbarcazioni presenti tra Anzio e Fiumicino
Uscite mensili 14 a novembre e dicembre, contro le 20 di media mensile
Messa in sicurezza Ammontano a 2,9 milioni di euro i finanziamenti
messi a disposizione dalla Regione Lazio per l’adeguamento dei porti del litorale
Pronto soccorso 450 mila euro per crearne uno al porto di Anzio
Le parti in causa 5 in totale, tra Sindaci, pescatori, Autorità portuale, Regione e Provincia Dragaggio E’ ad Anzio da 10 giorni la draga Giove che si occuperà dei lavori
La flotta peschereccia Centinaia gli operatori della pesca che operano nei porti di Anzio e Fiumicino, quelli maggiormente interessati dal problema insabbiamento e dai numerosi problemi di gestione scaturiti nell’ultimo ventennio. 350 in totale le persone imbarcate tra motopescherecci e piccole paranze sul litorale romano, con circa 30 imbarcazioni a strascico presenti nei porti di Anzio e Fiumicino e circa 70 imbarcazioni per la piccola pesca sparpagliate tra Ostia, Fiumicino ed Anzio, con la città neroniana capofila con 50 barche. Numeri che danno il senso della crisi, se si considera che su ogni peschereccio lavorano in media circa 4 persone, ma che non contemplano quella che è una parte importante del settore, ossia quella legata all’indotto. Sui porti del litorale romano infatti, operano con successo da anni attività legate a pescherie, ristoranti, cooperative di pesca e mercati ittici, così come accade quotidianamente a Fiumicino ed Anzio. Sono loro, oltre alle famiglie di pescatori, i più danneggiati dall’insabbiamento dei fondali e dal mancato intervento delle istituzioni preposte.
Le richieste d’intervento E’ dei giorni scorsi, sollecitata dalla Capitaneria di Porto e dagli operatori del settore, una lettera del sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, al Prefetto di Roma, alla Presidenza della Regione Lazio, ed al Capo dipartimento dei Porti del Lazio. Oggetto della missiva, la navigabilità del porto neroniano, da anni al centro di polemiche tra l’amministrazione comunale e la Regione Lazio per interventi sempre promessi e
mai portati a termine. «Il canale scrive il primo cittadino - dovrebbe essere costantemente tenuto in una condizione di navigabilità, non solo per ragioni di sicurezza, ma anche per permettere ai pescherecci di svolgere il lavoro a salvaguardia dell’economia delle numerosissime famiglie che vivono con i proventi del pescato. Al momento i pescherecci di stazza superiore alle 15/20 ton-
nellate non hanno alcuna possibilità di lasciare il porto, mentre quelli di stazza inferiore potrebbero uscire in mare, ma con un grave rischio di perdite di vite e capitali. Si richiede pertanto un intervento immediato, nel senso sopraindicato, ed una programmazione definitiva di manutenzione volta alla navigabilità quotidiana».
L’inchiesta
30 dicembre 2008
L’incolumità dei circa 350 operatori del settore messa a rischio da anni di mancate promesse. I Sindaci ora si mobilitano
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Il porto di Anzio a rischio insabbiamento
Dalla Regione in arrivo 3 milioni di euro per la sicurezza nella navigazione
Qualcosa inizia a muoversi. Dopo le proteste vibranti dei pescatori, le richieste dei sindaci della provincia di Roma e la crisi che nelle ultime settimane ha colpito il mondo della pesca, un segnale di apertura da parte delle istituzioni c’è stato. E’ stata infatti approvata in questi giorni dalla giunta della Regione Lazio, la delibera proposta dall’assessore ai Lavori Pubblici Bruno Astorre per la messa in sicurezza dei porti del Lazio. Circa 3 milioni di euro di finanziamento che serviranno per procedere all’ammodernamento ed all’adeguamento dei vari bacini portuali del litorale romano. Anzio e Fiumicino su tutti. A seguito delle richieste inoltrate dal sindaco Luciano Bruschini e dal comandante della Capitaneria di Porto neroniana, Matteo Gragnani, al porto di Anzio saranno infatti destinati poco meno di 600 mila euro per i lavori di escavo e di smaltimento del materiale sabbioso presente nel canale d’accesso del bacino portuale. «L’ennesima prova di grande attenzione nei confronti della città – spiega l’assessore Astorre – specie dopo che i monitoraggi effettuati sul territorio hanno fatto emergere lo stato di pericolosità della navigazione marittima all’interno del porto, a causa dell’ostruzione del canale d’accesso, storicamente soggetto a continui fenomeni di insabbiamento dovuti alle correnti marine ed alle ripetute mareggiate». Un intervento necessario, che si spera possa essere finalmente risolutivo. La speranza A rilanciare l’operatività del settore della pesca è stato nei giorni scorsi un incontro avvenuto a Palazzo Valentini tra le associazioni di categoria ed i rappresentanti delle istituzioni interessate dal problema. Un incontro proficuo, almeno stando alle dichiarazioni di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma. «Definiremo in breve
tempo l'accordo quadro per la messa in sicurezza dei porti della Provincia». Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere del Pdl Romeo De Angelis. «Anzio sta soffrendo la gravissima situazione della navigabilità e della sicurezza, anche in questo senso chiediamo un intervento immediato per evitare che le uscite in mare non si traducano in tragedia».
Stesso discorso fatto per Fiumicino, dove nei giorni scorsi si è tenuto un tavolo interistituzionale alla presenza di Fabio Ciani, presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia, Renato Sorbo, del Ministero delle Infrastrutture, Aurelio Lo Fazio, assessore alle Politiche dell’Agricoltura, Caccia e Pesca. Mario Canapini, sindaco di Fiumicino, e dei vari rappresentanti di categoria del settore della pesca. Anche in questo caso, tema del confronto è stato l’insabbiamento del canale d’accesso del porto di Fiumicino e la scarsa sicurezza per le barche in transito e per i pescatori. «C’è necessità – spiega Lo Fazio – di accelerare le procedure relative agli impatti ambientali, per arrivare in tempi rapidi al dragaggio del canale e mettere in sicurezza le barche dei pescatori. Si è inoltre concordato di porre in atto tutte le iniziative per individuare i finanziamenti per procedere in maniera altrettanto rapida alla realizzazione
della barriera soffolta, posta alla foce del Tevere, per attenuare gli effetti del moto ondoso e quindi assicurare una maggiore tutela alle imbarcazioni nel canale di Fiumicino».
Zoom Buone notizie in arrivo per operatori portuali e residenti di Anzio. Grazie al finanziamento concesso dalla Regione Lazio all’interno del porto potrà essere realizzato un punto di Pronto soccorso per le prime emergenze, oltre al completamento dell’impianto antincendio, alla realizzazione di un sistema di videosorveglianza per tenere sotto controllo l’area, il ripristino delle pavimentazioni e l'aggiornamento della segnaletica orizzontale e verticale, ancora non portata a termine.
La draga Giove pronta ad intervenire
E’ arrivata nei giorni scorsi ad Anzio, la draga Giove, della ditta Cicinelli di Fiumicino, inviata nella città neroniana dalla Regione Lazio per porre un freno all’insabbiamento del canale d’accesso al porto di Anzio. «Dopo il maltempo degli ultimi giorni – spiega il comandante Gragnani, della Guardia Costiera – l’entrata del porto si è ristretta ancora di più rispetto al solito. Ormai anche le paranze dal pescaggio maggiore avevano delle difficoltà ad uscire in mare, correndo il rischio di toccare il fondale. In questi giorni i tecnici stanno effettuando i rilievi batimetrici per verificare le condizioni del fondale e stabilire l’entità dell’escavo. Una volta terminate le analisi potranno quindi partire i lavori di dragaggio veri e propri».
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Cronaca
30 dicembre 2008
La Regione Lazio vara a Pomezia una piattaforma distributiva di 4mila metri
Vino “on demand” entro 24 ore
Sorgerà a Pomezia, in un’area di 4000 metri quadrati, la prima piattaforma distributiva per consegne “on demand” dei vini del Lazio a ristoratori, alberghi e pubblici esercizi della Regione. È quanto annunciato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Valentini, nel corso della presentazione del progetto “Ambasciatori nel Lazio”, promosso dall’assessorato regionale all'Agricoltura e dall’Arsial.
Dopo 30 anni, l’acqua potabile arriva nelle case di periferia
L’oro blu di Torvajanica
Il prossimo anno il servizio sarà esteso a tutta la città di Giovanni Salsano
L’
(giovanni.salsano@reporternews.eu)
acqua potabile, bene primario e prezioso, atteso da oltre 30 anni, è finalmente una realtà nelle case di Torvaianica Alta. Non in tutte, però: solamente in quelle di 70 famiglie (su circa 400 che risiedono nel quartiere), per cui è terminato l’iter di allaccio alla rete idrica e alla torre piezometrica di recente costruzione nella zona (avviata dalla giunta Zappalà, costata quasi 2 milioni e mezzo di euro finanziati dalla Regione e terminata da diversi mesi senza che fosse dato l’avvio al servizio), che servirà a portare l’acqua anche nei vicini quartieri di Campo Jemini, Vicerè e Castagnetta. A festeggiare l’arrivo dell’acqua potabile nelle case, lo stesso primo cittadino di Pomezia, Enrico De Fusco, che ha bevuto un sorso d’acqua proveniente dal rubinetto di una delle famiglie “fortunate”, in via Mar Giallo. Una sorta di garanzia della
bontà del prodotto. Per gli altri residenti, invece, se ne riparlerà nelle prime settimane del nuovo anno, attendendo il tempo necessario affin-
ché le pratiche di allaccio siano approvate anche dalla società concessionaria del servizio di acqua e gas per il Comune di Pomezia, la Edi-
son. Nel frattempo, continueranno con tutta la pazienza dimostrata in questi anni ad utilizzare i pozzi o i piccoli depuratori domestici, come fatto finora, a fronte di notevoli spese, non solo per la realizzazione o l’installazione degli impianti, ma anche, più semplicemente, per l’acquisto dell’acqua in bottiglia, in attesa che il Comune riuscisse a dotare le loro case di questo servizio primario. «Una giornata importante per il quartiere», l’ha definita il sindaco di Pomezia Enrico De Fusco davanti ai residenti di Torvaianica Alta, sottolineando come l’obiettivo dell’amministrazione sia quello di estendere il servizio idrico a tutta la città entro il prossimo anno, e riconoscendo l’impegno in tal senso delle amministrazioni precedenti. Intanto, nel vicino comune di Ardea, il completamento della rete idrica di Nuova California, a Tor San Lorenzo, è stato inserito tra i 93 interventi del piano triennale delle opere pubbliche previsti tra il 2009 e il 2011.
«Questa iniziativa permetterà di gestire al meglio lo stoccaggio dei vini nei locali e di ricevere le etichette ordinate entro 24 ore. Sono 107 i produttori di vino regionali coinvolti, ma puntiamo a raggiungere quota 1000 ristoranti entro un anno e di risolvere così un'anomalia che caratterizzava in particolare Roma, dove i vini del Lazio erano poco presenti nelle carte dei vini». (G.S.)
Ardea, piano anti-emergenza
30 dicembre 2008
Il Comune mette sul piatto 300mila euro per strade e condotte di acque reflue
I lavori interesseranno i quartieri Nuova Florida e Tor San Lorenzo. Prima dell’estate la conclusione di Giovanni Salsano
L
(giovanni.salsano@reporternews.eu)
e piogge di metà dicembre hanno nuovamente messo a nudo i problemi strutturali del territorio di Ardea - dovuti principalmente alla sfrenata crescita urbanistica, e allo sconsiderato abusivismo edilizio degli ultimi 30 anni - al punto che l’amministrazione comunale, già nelle ore immediatamente successive all’emergenza, in cui molti hanno rivisto le immagini delle alluvioni dell’autunno del 2005, ha stanziato 300mila euro per finanziare gli interventi di somma urgenza, attraverso un’apposita ordinanza firmata dal sindaco Carlo Eufemi. Le operazioni, secondo il programma del Comune, saranno suddivise in più fasi: in un primo momento si procederà a tappare le buche – in alcuni casi vere voragini – che si sono aperte su tante strade cittadine, praticamente in tutti i quartieri: da Nuova Florida a Tor San Lorenzo, alla Banditella, alle zone periferiche al confine coi ca-
stelli Romani. Poi, a seguire, saranno affidati i lavori per gli interventi più complessi di messa in sicurezza del manto stradale, di ripristino delle cunette e di canalizzazione delle acque reflue. «Nelle zone che già sono state oggetto di intervento negli anni scorsi – ha commentato il sindaco di Ardea, Carlo Eufemi – non abbiamo avuto difficoltà, altrimenti la situazione sarebbe stata ben più grave. Rimangono alcune aree del territorio da normalizzare e continuiamo a farlo con gli interventi d'urgenza di queste ore e con quelli già programmati e finanziati che saranno realizzati nei prossimi mesi». A questi interventi figli dell’emergenza, infatti, devono essere aggiunti altri lavori recentemente approvati dalla giunta ed inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche 2009-2011 che prevede (finalmente) la realizzazione o il
completamento delle reti fognarie a Nuova Florida, Castagnola, sul lungomare degli Ardeatini e a Montagnano. Da valutare, inoltre, un altro aspetto che le piogge abbondanti hanno rivelato in tutta la sua fragi-
lità: lo stato di salute di molti alberi piantati a ridosso delle strade urbane che, con le radici soffocate dal cemento e dall’asfalto, sono caduti o rischiano di cadere provocando conseguenze serie che, finora, non si sono verificate. Un problema che riguarda in particolare le aree di Nuova Florida e Tor San Lorenzo. Qui, in particolare modo si registrano il malcontento e le polemiche dei tanti residenti, preoccupati e adirati per i rischi che continuano a correre. Anche su questo versante è urgente un intervento di verifica e messa in sicurezza.
Cronaca
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Associazioni al verde Dicembre senza soldi per l’affitto. La protezione civile “Nereo” chiede aiuto
Non solo in strada, impegnati nelle ore dell’emergenza maltempo ad Ardea e nella capitale, ma anche in piazza a protestare contro il Comune che da sei mesi non elargiva all’associazione contributi ordinari e straordinari per l’affitto della sede. È stato un dicembre movimentato per i volontari dell’associazione di Protezione civile “Nereo” di Ardea, il cui presidente Umberto Luongo, sostenuto da 18 dei 30 volontari in forza all’associazione, si è incatenato (come il sindaco Eufemi nel caso-Spe) davanti alla sede municipale di via Garibaldi per richiedere i finanziamenti attesi da mesi, necessari alla sopravvivenza stessa del nucleo di protezione civile. «Ho utilizzato – ha detto Umberto Luongo - l’unico modo forte che conosco per ribadire quello che da sei mesi sto dicendo negli uffici comunali. In questi mesi non abbiamo potuto pagare nemmeno l’affitto della sede, aspettando l’arrivo dei soldi». (G.S.)
Turismo
30 dicembre 2008
Crollano del 20% i viaggi a Londra e Parigi. Ma Roma perde “soltanto” il 5%
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Capodanno, vacanze e Austerity
Per i turisti pacchetti scontati, gruppi organizzati e hotel poco costosi
«S
di Arturo Benetti
e continua così, le vacanze di Capodanno le vedremo solo al cinema», è il commento di uno degli operatori che ogni giorno fanno i conti con le cifre altalenanti del turismo. Dai primi dati dovrebbero essere più di 12 milioni gli italiani che si mettono in viaggio per le festività di fine anno, un po’ meno dell’anno scorso e anche la spesa individuale, circa 590 euro, sarà al di sotto della media del 2007. Da un’indagine di ConfesercentiSwg sulle intenzioni dei consumatori emerge invece che saranno circa due milioni in più (nel 2007 erano 13 milioni) e che spenderanno 9 miliardi di euro (1,3 miliardi in più dello scorso anno). Secondo le previsioni i vacanzieri del Centro-nord aumenteranno del 4% rispetto all’anno scorso e caleranno di trecentomila unità (meno due per cento) gli spostamenti di coloro che abitano nel Sud Italia. Negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino l’incertezza si legge sui volti degli operatori, che assistono da un lato a un calo dei passeggeri verso le mete classiche (città d’arte e capitali europee) e dall’altro al tutto esaurito sui voli diretti in Estremo e Medio Oriente (Thailandia, Hong Kong, Emirati Arabi). Tengono i viaggi religiosi e quelli verso le mete esotiche, isole Maldive e Mauritius in testa. Quindi anche a Roma si registra una flessione della domanda turistica (ma è la
più bassa d’Italia) attestandosi ad una media annuale del -5% a fronte di un trend negativo pari al -13% (in Europa è -14,4%). A fine 2008 a Roma si registrerà un 5% in meno degli arrivi turistici, secondo quanto reso noto
dal vicesindaco Mauro Cutrufo, che ha definito questo dato «non negativo, se comparato a quelli italiani ed europei». «Nel turismo a Roma le cose non vanno male se comparate a città come Londra e Parigi, dove il calo è del
20%, e al resto d’Italia, dove si attesta al 13%. Nelle ultime settimane stiamo recuperando, forse grazie anche alla grande quantità di eventi e attrazioni messi in campo nella Capitale». Con un occhio al portafogli e la mano sul cuore, chi deciderà di dire sì alle vacanze, non sceglierà il fai-da-te, ma cercherà di partire in modo organizzato. Scende infatti all’11% la quota di chi prenoterà solo una parte del viaggio e precipita al 19% la quota di chi partirà senza prenotare. Il 39% si affiderà a Internet e il 12% si rivolgerà ad agenzie e tour operator. Tornando alle previsioni natalizie, il 43% trascorrerà le feste con i familiari, mentre scende al 31% il numero di coloro che le passerà con il partner. Infatti Speedvacanze.it, specializzato in viaggi per cuori solitari, ha registrato un incremento nelle prenotazioni del 28% rispetto al 2007. Salirà la percentuale di coloro che alloggeranno presso amici e parenti (30%), seguita da un 25% che sceglierà l’albergo o la pensione. «La vacanza è l’ultima cosa cui la gente vuol rinunciare, anche in tempi di recessione - afferma Michael Frenzel, a capo della Tui, uno dei primi gruppi turistici al mondo - La gente rinuncia magari all’acquisto di un’auto nuova, ma le vacanze arrivano una volta all’anno e non si vuole farne a meno». «L’Italia- sottolinea Frenzel - è ancora la favorita: chi organizza viaggi vende emozioni, questo è il successo del Belpaese».
Thailandia a metà prezzo Promozioni sui voli e camere di albergo con prezzi scontati del 50 per cento per sedurre i vacanzieri di Capodanno. Sono solo alcune delle iniziative con cui la Thailandia intende rilanciare il turismo internazionale e italiano dopo le manifestazioni di protesta antigovernative che nelle scorse settimane hanno fatto fuggire numerosi turisti stranieri. «In molti in questi giorni hanno chiamato i nostri uffici per sapere se avremmo volato per Natale e Capodanno - afferma il direttore generale di Thai Airways in Italia Wit Kitchathorn - Ovviamente la nostra risposta è stata affermativa». «Per l’Italia la Thailandia rappresenta la prima destinazione turistica di tutto il Sud Est asiatico - sottolinea Wit dopo che il Ministero degli Esteri italiano ha tolto la Thailandia dalle destinazioni a rischio, il nostro load factor ha ripreso a crescere, superando l’80%». La Thai ha inoltre deciso di estendere fino al 31 marzo le promozioni di bassa stagione. Quindi: biglietti aerei a metà prezzo, alberghi scontati e non solo. Quanto agli alberghi, la direttrice dell’Ente turistico nazionale thailandese in Italia, Wiyada Srirangkul, spiega: «Il settore ricettivo sta proponendo offerte speciali, molti hotel hanno ridotto le tariffe del 50 per cento».
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Cultura
30 dicembre 2008
Dal 9 al 21 gennaio la città protagonista del film Nine, ospiterà attori come Nicole Kidman e Penelope Cruz
I
di Luisa Guarrera
l grande cinema holliwoodiano sbarca ad Anzio, con la riproposizione di uno dei più famosi film di Federico Fellini: Otto e mezzo, girato nel lontano 1963. A gennaio infatti, la città neroniana sarà letteralmente presa d’assalto da star del cinema nazionale ed internazionale, come Nicole Kidman, Penelope Cruz, Daniel Day-Lewis, Kate Hudson, Judy Dench, Marion Cotillard, Sophia Loren, Ricky Tognazzi, Valerio Mastrandrea, Elio Germano, Martina Stella e tanti altri, che gireranno sotto la regia di Rob Marshall, “Nine”, prodotto dalla The Weinstein Company in collaborazione con la Cattleya, società che cura il progetto in Italia. Nomi che già in questo momento stanno stuzzicando la fantasia delle migliaia di fans presenti in città, e degli operatori turistici che sperano che la loro presenza ad Anzio possa contribuire ad una spinta economica in grado di far partire nel migliore dei modi il 2009. Ovviamente soddisfatto l’asses-
sore alla Cultura, Sport e Turismo del comune di Anzio, Umberto Succi. «La nostra città ha spiegato - è da sempre legata al cinema e già in passato è stata scelta per girare grandi film che hanno fatto la storia della cinematografia internazionale. Questa è una grande occasione per promuovere il nostro territorio e per costruire un progetto per diffondere l’importanza strategica di Anzio nell’ambito del panorama cinematografico». La sceneggiatura di “Nine”, scritta da Bob Fosse ed Anthony Minghella, ricalca fedelmente in alcuni passaggi le vicende del regista Guido Anselmi, protagonista del film “Otto e mezzo”, personaggio interpretato da Marcello Mastroianni con una presenza
importante di ambientazioni nella Roma degli anni ’60, nel periodo “Felliniano” della “Dolce vita”. Ad Anzio le riprese dureranno circa due settimane, dal 9 al 21 gennaio prossimo, quando gli attori calcheranno le sale del Paradiso sul Mare, principale location scelta dal regista e dalla casa cinematografica per le scene più significative del film. Nella pellicola, ambientata nel 1964, lo stabile verrà utilizzato per la ricostruzione di un albergo di lusso, dove i personaggi ricreano il proprio quartier generale per la preparazione di una produzione cinematografica diretta dal regista Guido Contini, personaggio interpretato
da Daniel Day-Lewis. In Otto e mezzo, di Fellini, Guido Anselmi è un regista occupato nella realizzazione di un film: in crisi esistenziale e creativa, non riesce a portarlo a compimento, ma in un accavallarsi di personali emozioni, ricordi e sogni, riuscirà finalmente a trovare l'idea per concluderlo. Numeri importanti quelli che accompagneranno la realizzazione del film per tutta la durata delle riprese nella città neroniana. Saranno circa 150 i tecnici italiani e stranieri che alloggeranno presso le strutture alberghiere della città, contribuendo così a ri-
portare Anzio allo splendore vissuto all’epoca della Dolce vita, e favorendo lo sviluppo turistico ed economico tanto auspicato dalle varie associazioni di categoria nel corso degli anni. Nel cast artistico saranno presenti lo scenografo americano John Myhre, già premio Oscar per il musical “Chicago” e per il film “Memorie di una geisha”, il direttore della fotografia australiano Dion Beebe già premio oscar per il film “Memorie di una geisha”, la costumista Coleen Atwood, anche lei premio Oscar per “Chicago” e “Memorie di una geisha”.
Cultura
30 dicembre 2008
Migliaia di romani in Scandinavia con il tour letterario dedicato a Wallander
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I turisti a caccia del commissario
Da Copenaghen a Ystad per scoprire delitti e intrighi del poliziotto-eroe
I
di Alessandra Zavatta
n Scandinavia sulle tracce del commissario Wallander. Il detective nato dalla penna dello scrittore svedese Henning Mankell e protagonista di una serie di telefilm trasmessi su Retequattro, è divenuto protagonista di itinerari letterari. I fans che sbarcano ogni giorno a Ystad, cittadina della Scania dove dirige il commissariato, sono così tanti che l’ufficio turistico locale offre visite guidate nei luoghi dove Kurt Wallander ha “lavorato”. Ed ecco l’Hotel Continental, dove il commissario va spesso a cena, il negozio di fiori all’angolo di Pottmakaregränd e Västra Vallgatan, e poi Mariagatan, dove vive, le scogliere mozzafiato e le spiagge dove ha ricorso ladri e criminali. Naturalmente il “pezzo forte” del tour è Ystad Studio, la stazione di polizia (vera) dove lavora il (finto) detective. E ancora: i bar preferiti da Wallander per la pizza e gli hamburger. C’è pure una guida che si può scaricare dal sito Internt http://viewer.zmags.com per seguire le tracce del biondo commissario portato sullo schermo dall’attore Rolf Lassgård. Non mancano soggiorni a Ystad all’insegna di Wallander, con tanto di soggiorni, pasti “in stile Wallader” ed escursioni nella regione dell’Øresund, quella del famoso ponte che unisce la Svezia alla Danimarca. Gite a Loderup, Malmö, Skarby, Svarte, Simrishamn, Tomelilla, sconfinando a volte sul lato danese dello stretto con “indagini” a Copenaghen. Per i patiti del noir c’è pure la possibilità di
dormire negli appartamenti in Mariagatan, la strada dove abita il celebre poliziotto uscito dalla fantasia di Mankell. Il sito www.yastad.se dell’ente del turismo ha dovuto inserire link appositi dove conoscere tutto sulla vita e le
manciata. Ystad permette agli amanti di Kurt Wallander di scoprire i luoghi e le scene del crimine che fanno da sfondo al tetro mondo del commissario. Alla ricerca dell’assassino senza
sul gelido Mare del Nord. Raggiungono il porto, che i traghetti collegano alla Polonia e alla Danimarca. Si perdono nell’intreccio di stradine nel centro storico, rimasto inalterato dal Medioevo. Per poi riemergere, sorpresi e soddisfatti, davanti alla gotica cattedrale di San Pietro. E terminare, quindi, il tour letterario in libreria, a caccia dell’ultimo romanzo del commissario. Il successo, per molti inatteso, di Wallander ha sedotto pure l’istituzionale Bbc. La
abitudini del commissario che sta catapultando migliaia di visitatori in questa colorata cittadina dalle case in legno che di abitanti ne ha appena duemila e di alberghi una
volto, della leonessa bianca e della quinta donna (tutti personaggi dei racconti del commissario), i fans s’inerpicano nei vicoli del paesotto con vista
televisione pubblica britannica ha deciso di adattare alcuni romanzi di Henning Mankell, trasformandoli in una serie di telefilm interpretati dall’attore Kenneth Branagh. Che prima di vestire i panni di Wallander recitava Shakespeare. Il commissario pare abbia mandato in soffitta Amleto che pure non abitava tanto lontano da Ystad: Helsingor, patria del Principe di Danimarca, è dall’altro lato dello Stretto dell’Øresund.
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Curiosità dal mondo
I
l 31 dicembre si avvicina e, quando incontri parenti e amici, la domanda, è d’obbligo: cosa fai a Capodanno? Loro faranno i vaghi, dicendo che in realtà è una giornata come un’altra, che in fin dei conti, poi, non si sono mai neanche divertiti e che “guarda se fosse per me io resterei a casa”. Bene, non è vero nulla! Tutti gli anni, di questi tempi, c’è la caccia alla festa, alla riunione in casa di amici (“tu che porti? io faccio le lasagne”), al cenone in un ristorante non troppo esoso, allo spettacolo teatrale con annesso brindisi con gli artisti. Insomma al di là delle chiacchiere tutti alla fine fanno qualcosa. Ma cosa succede nel resto del mondo?
Spagna: mezzanotte con i chicchi d’uva
In Spagna l’arrivo della mezzanotte viene atteso mangiando acini d’uva. Per la precisione dodici, uno per
I mille, strani modi di far festa a San Silvestro. Tradizione contadina e riti new age per attendere l’ultimo rintocco del Big Ben e aprire le danze
Fuochi d’artificio a Sydney
l Big Ben fa scoccare il 2009
di Angela Valenti
30 dicembre 2008
ogni rintocco. L’usanza risale al 1909 e ha origine da un espediente utilizzato dai coltivatori di Alicante, città del Sud della Spagna, per disfarsi del surplus di un abbondante raccolto. Perché il nuovo anno sia ricco di fortuna, però, l’uva non basta e bisogna anche bere da un bicchiere nel quale si è gettato un anello e, tanto per cambiare, indossare qualcosa di rosso. Dopo il brindisi, la festa continua per strada, nei locali, dovunque si tira fino all’alba, quando è ora della tradizionale colazione iberica a base di cioccolata e churros, morbidi e caldi. Francia: foie gras e champagne
I francesi invece festeggiano le Reveillon de Saint Sylvestre a cena con la famiglia e gli amici, possibilmente anche ballando. Quello che non deve mai mancare è il vischio, il foie gras e, naturalmente, champagne (noblesse oblige!) a volontà. In Germania per dare il benvenuto al nuovo anno ci si maschera come a
carnevale (ma chi l’ha detto che i tedeschi sono tutti d’un pezzo?), brindando con spumante e mangiando noci, nocciole e uvetta. Anche in Inghilterra solitamente si va a party organizzati e, a dieci secondi dalla mezzanotte, gli invitati danno vita al conto alla rovescia in attesa dell’ufficializzazione del passaggio dal vecchio al nuovo anno
Tutti in pista a Times Square con il Ball Drop
Il posto più “in” a Capodanno? E’ Times Square, la piazza quadrata nel cuore dell’isola di Manhattan, a New York. Dal 1906 è qui che si consuma il rito di Capodanno “a stelle e strisce”, lo sfavillante Ball Drop. Il ballo di San Silvestro sotto la grande sfera luminosa che viene calata dall’alto a mezzanotte e accende la festa. Migliaia di persone si radunano nella piazza più famosa al mondo per assistere all’evento e celebrare insieme il nuovo anno sotto una pioggia di confetti colorati che cadono dall’alto dei grattacieli. Ma tutti e cinque i distretti di New York sono addobbati a festa, strade, vicoli e palazzi vengono ornati di luci colorate e al Rockefeller Center giganteggia il Christmas Tree, l’albero di natale in versione “all american”.
con i rintocchi del Big Ben, a Londra. Molto più festaioli gli scozzesi che per il Capodanno, meglio conosciuto come Hogmanay, organizzano feste in strada, tra cui le più famose sono quelle di Edimburgo e Glasgow. Grecia: monete d’oro nel pane
Attenzione ai riti propiziatori in Grecia: chi entra per primo in un’abitazione deve lanciare a terra un melograno spargendo più chicchi possibile (segno di buon augurio per i padroni di casa); poi si deve mangiare la “vassillopitta”, un pane speciale all’interno del quale si trova una moneta d’oro: chiunque la trovi si è assicurato la buona sorte per tutto l’anno.
Oltreoceano, uno dei primi a scoccare, dopo quello in Nuova Zelanda, è il capodanno australiano. La città di Sydney brilla al chiarore di più di ottantamila fuochi d’artificio visibili in un raggio di sedici chilometri che, solitamente, gli abitanti si godono a
Curiosità dal mondo
30 dicembre 2008
In Scozia impazza l’Hogmanay, ad Atene è invece obbligatoria la “vassillopitta” e a San Paolo fuochi d’artificio illuminano la città e le spiagge
bordo delle imbarcazioni ormeggiate nella baia.
Messico e nuvole …di fuoco
Il fuoco è al centro delle tradizioni
Ad Atene si mangia la vassillopitta
messicane per l’ultimo dell’anno con falò accesi durante tutto il giorno nei quali sono gettate pietre, pestelli e mestoli in legno come auspicio di ricchezza e prosperità. In altri paesi dell’America Latina il colore di buon augurio è il giallo e, al capofamiglia, spetta il compito di allontanare la sfortuna versando un bicchiere di vino sulla soglia della porta di casa e con la schiena rivolta alla strada. Si chiama “vespera de ano novo” la notte di San Silvestro in Brasile, durante la quale nelle città tuonano i fuochi d’artificio e si dà il via ai balli per strada; mentre a San Paolo si corre la famosa maratona di San Silvestro. Infine, il tradizionale lancio dell’enorme palla di cristallo a New York, da vedere rigorosamente con un penny in mano, augurio di un futuro ricco di prosperità.
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Festa celtica a Edimburgo
Vischio, lenticchie e zampone: tante scaramanzie per cominciare bene
Cosa è “in” e cosa è “out” a Capodanno. Ecco quello che dice la tradizione italiana. Denaro: mai negare un prestito di denaro chiesto a Capodanno, il denaro prestato torna indietro centuplicato. Lenticchie: che cenone è, se non ci sono le lenticchie? Da Nord a Sud della Penisola, sono presenti su ogni tavola. La lenticchia, già in epoca romana, simboleggiava l’abbondanza, il denaro. Ogni lenticchia è una moneta, quindi più ne mangeremo e più soldi avremo! Uva e frutta secca: “Chi mangia l’uva per Capodanno conta i quattrini tutto l’anno”, recita un antico proverbio. Questo perché cogliere l’uva nel periodo invernale significava avere avuto un raccolto ricco. Dopo mezzanotte: fate entrare in casa un prete o un uomo
1906
Times Square diventa il centro del Capodanno made in Usa
molto alto dai capelli neri. Porterà fortuna alla vostra abitazione per tutto il nuovo anno. Vischio: la notte di Capodanno, appendere del vischio sulle porte, allontanerà gli spiriti maligni dalla vostra casa. La tradizione arriva direttamente da antichi credenze tramandate dai Druidi. Pare che baciarsi sotto il vischio assicuri amore eterno. Come allontanare gli spiriti maligni dalla vostra abitazione? Ba-
1909
In Spagna nasce la tradizione di mangiare un chicco d'uva per ogni mese del nuovo anno
sterà aprire la finestra di una stanza buia poco prima della mezzanotte. Non dimenticate di aprirne un’altra, ma questa volta di una stanza illuminata: accoglierete gli spiriti del bene. Almeno così recita la tradizione. Zampone e cotechino: la carne di maiale è sicuramente tra le più nutrienti, proprio per questo, lo zampone e il cotechino sono divenute il simbolo dell’abbondanza. Mangiare queste due pietanze a capodanno promette un anno ricco e fortunato. Proverbio: Anno nuovo, vita nuova! Primo dell’anno: l’anno nuovo è arrivato e se uscite di casa non fatelo mai con le tasche vuote, ma con qualche soldo. L’usanza afferma che, così facendo, l’anno appena nato non sarà “magro”.
80 mila
I fuochi d'artificio sparati nel cielo di Sydney
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I chilometri più “brillanti” del mondo allo scoccare della mezzanotte
Cucina
30 dicembre 2008
Dopo il lauto pasto tutti in discoteca con il Cocktail di Capodanno nei calici La notte di San Silvestro è la più lunga dell'anno. E i festeggiamenti non si fermano certo al cenone, ma vanno avanti fino alle prime luci dell'alba. Un after hour nel quale il divertimento è la componente principale, accompagnata da cibo, musica e cocktail. Proprio quest'ultimi saranno i principali protagonisti del dopocena, sia per chi sceglie di festeggiare in discoteca che per chi decide di restare a casa con gli
A tavola per aspettare il 2009 con un menù a base di tradizioni
Una cena lunga un anno
Il piatto forte è lo zampone. Mille ricette per tutti i gusti
T
di Paola Bernieri
ra la fine del vecchio anno e l'inizio di quello nuovo ci sono solo poche frazioni di secondo. E tutti le passano con una bottiglia di spumante in mano, pronti a far saltare via il tappo. Prima ancora però c'è stato il pezzo forte della serata, il cenone di San Silvestro: un rito che unisce tutta l'Italia, da nord a sud passando per il centro. Tante le ricette e le tradizioni che vanno a comporre un ipotetico menù tricolore. Si parte dal Piemonte con l'insalata russa e la rivendicazione della paternità del piatto originario della Russia, dove si chiama insalata Olivier: cubetti di carote, patate, piselli, fagiolini, maionese, uova sode e cetriolini a fettine sono il modo migliore per iniziare il pasto. Per il primo piatto, invece, bisogna spostarsi in Puglia dove la ricetta più cucinata è quella delle orecchiette cavolfiore e pancetta. Il cavolfiore
deve essere croccante mentre la pancetta va tagliata a dadini, poi basta aggiungere sale, pepe, olio di oliva extravergine, un'abbondante dose di pecorino e il primo è pronto. Il secondo a base di pesce arriva dal
Lazio, con i filetti di triglia a base di vino rosso, cognac, bacche di ginepro, brodo di pesce, gelatina in fogli e vermut dry. Infine non possono assolutamente mancare i dolci, e oltre ai classici pandoro e panettone il
menù tricolore prevede anche i datteri farciti con panna e ricotta, il rotolo con cioccolato e ricotta e la macedonia ai frutti di bosco. La fantasia italiana, però, perde ogni freno inibitore quando è il momento di mettersi ai fornelli per cucinare lo zampone di mezzanotte. Dalle Alpi alla punta delle stivale se ne vedono di tutti i colori e se ne assaggiano di tutti i sapori. Cotechino in crosta con pasta di pane, foglie di verza, sottili fettine di prosciutto cotto, parmigiano reggiano, uovo, olio, un po' di farina, sale e pepe; lo zampone con le ciliegine che arriva dal Lazio e va cucinato con cavolo rosso, aceto, aceto balsamico, ciliegine di mostarda, patate, olio, sale e pepe; il tradizionale e intramontabile cotechino con le lenticchie che non può mancare in nessuna casa e in nessun ristorante. Alzarsi da tavola a San Silvestro con la fame, quindi, è praticamente impossibile. E dopo una mangiata del genere c'è ancora chi ha la forza di stappare lo spumante.
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amici. E allora ecco le ultime tendenze: lo champagne cocktail e il cocktail di capodanno. Il primo è a base di champagne, cognac oppure brandy, angostura e ciliegine al maraschino oppure chicchi di melograno come tocco finale; mentre nel secondo ci sono sciroppo e succo d'arancia, succo d'ananas, un cucchiaio di succo di limone e ovviamente delle champagne ghiacciato. (P.B.)
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Economia
Recessione sempre in agguato, meglio tenere liquidità
Un 2009 da giocare in difesa
In crescita i Paesi emergenti, mentre rischiano quelli industrializzati. Gli analisti consigliano di puntare su energia e beni di largo consumo di Francesco Pastoressa
U
(francesco.pastoressa@reporternews.eu)
n 2009 tra alti e bassi quello che si prospetta per il mercato finanziario internazionale. La recessione già in corso colpirà nuovamente tutti i principali Paesi industrializzati, mentre continueranno a correre quelli emergenti. I dati non sono assolutamente incoraggianti, almeno stando alle previsioni: l’economia del pianeta crescerà il prossimo anno del 2,6%, il minimo registrato dal 2002 ad oggi, con un freno evidente anche agli scambi commerciali, che aumenteranno solo del 3%, appena un terzo rispetto al 2006. In buona crescita, almeno stando alle previsioni degli analisti, i Paesi emergenti, con scambi commerciali in crescita tra l’8 ed il 9%, anche se le “tigri asiatiche” comunque dovranno necessariamente fare i conti con il rallentamento dei mercati europei, così come il settore dell’export dell’America Latina soffrirà della recessione degli Stati Uniti. Un quadro di incertezza generale dunque, con le Banche centrali europee pronte ancora una volta a tagliare ulteriormente i tassi d’interesse, e l’inflazione che registrerà un costante calo. L’atteggiamento consigliato dagli analisti finanziari a tutti coloro che vorranno investire in Borsa, è quello di prudenza, sempre e comunque, nonostante molti titoli si presenteranno nel nuovo anno a prezzi davvero
Una spallata alla crisi
Grande distribuzione
Nonostante una crescita nella spesa per questo di genere di beni pari al 2%, le grandi catene di distribuzione soffriranno il calo dei consumi, mentre i supermercati discount continueranno ancora a fare ottimi affari.
Autovetture
Le vendite del settore, come già accaduto nel 2008, rallenteranno molto in Europa, Stati Uniti e Giappone, con incrementi previsti solo nei Paesi emergenti come la Cina, che registrerà una crescita attorno al 9%.
Alta tecnologia
La spesa per hardware e software aumenterà del 3% nel 2009, trainando la crescita sia nei Paesi avanzati che in quelli in via di sviluppo. Per la prima volta, quest’anno, le vendite dei portatili supereranno quelle dei pc.
Alimentare
bassi, quasi invitanti. Meglio giocare in difesa per evitare problemi più seri. La “volalità”, ossia l’andamento altalenante delle Borse, sarà il refrain delle piazze finanziarie del pianeta ancora per qualche mese, quindi meglio te-
nere in portafoglio un 40 o 50% di azioni, di quelle meno sensibili alla recessione, come energia, alimentare e beni di largo consumo, e prediligere la liquidità. In fondo, come dicono gli Americani, «cash is king».
Caleranno vistosamente i prezzi di riso (-19%), di tè e caffè, oltre che del grano (25%), mentre salirà quello dello zucchero. Il vero e proprio boom del 2009 però, sarà quello dei prodotti dietetici biologici e nutritivi.
30 dicembre 2008
Hi-tech
30 dicembre 2008
L'iPhone ha lanciato la moda e ora le aziende si danno battaglia
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La sfida è migliorare la comodità d'uso e il feedback con l'utente
Tra cellulari e lcd il futuro è già qui. In cinque anni niente più tasti
La rivoluzione del touch-screen Nuove soluzioni da fantascienza
U
di Gianluca Contiero
na rivoluzione tecnologica in punta di dita. Nel 2009 il touchscreen arriverà nelle mani di tutti; l'iPhone della Apple ha lanciato la moda e ora tutte le case produttrici di telefoni cellulari sono in fila per rincorrere la creatività e le idee d'avanguardia di Steve Jobs e compagni. Niente più pennino ma soltanto dita a contatto con uno schermo che così grande non si era mai visto per i telefoni cellulari. L'uso del touchscreen consente di ridurre il tempo d'accesso ai menù preferiti e l'eliminazione dei tasti permette di avere schermi più grandi, di poter gestire meglio foto, video e navigazione su internet. Il rovescio della medaglia, invece, sta nella scrittura: per mail, note e sms molti utenti preferiscono ancora una tastiera fisica, che risulta più precisa e veloce. E poi non bisogna dimenticare il costo dei telefonini touchscreen, che si aggira tra i 500 e i 600, proprio perché c'è bisogno di uno schermo di almeno tre pollici, altrimenti il tocco diventa lento e impreciso. La sfida della aziende che hanno deciso di inseguire la nuova rivoluzione tecnologica sta proprio
nel migliorare le comodità d'uso, la moda è lanciata e con qualche ritocco nel giro di cinque anni il touchscreen sarà nelle tasche di tutti. Il tocco dello schermo è già possibile, e adesso bisogna migliorare il feedback tra lo stesso oggetto e il suo
utente: lo Storm di Blackberry ha uno schermo che si incurva quando viene premuto, mentre i prossimi Nokia e Samsung saranno potenziati con la tecnologia haptics, quando si tocca lo schermo si sentirà una piccola vibrazione. Il si-
stema è stato studiato per sopperire alla mancanza di fisicità dei tasti da schiacciare, con un feedback tra utente e telefonino il suo utilizzo diventa più veloce, preciso e intuitivo. Nei primi mesi del 2009 ci sarà grande battaglia tra i diversi produttori, perché è previsto l'arrivo nei negozi della nuova gamma touchscreen di Samsung e del G1 di Htc, il primo telefonino di Google, mentre Lg ha deciso di puntare tutto sul Kp500, che sarà venduto a 199 euro ed è stato pensato per i giovani e per i videogame. Touchscreen, però, non vuol dire solo telefonini ma anche computer, soprattutto portatili. Per questi, però, bisognerà attendere almeno l'inizio del 2010, quando Hewlett-Packard dovrebbe invadere il mercato con la sua nuova linea, utilizzando una propria interfaccia senza attendere l'uscita di Microsoft Windows 7, che sarà già dotato di questa possibilità. Infine non poteva mancare la Apple, che sta lavorando a soluzioni ai limiti della fantascienza tra multituoch, capaci di riconoscere se l'area viene toccata con un pennino e con la mano e in grado di offrire un'altissima ricchezza di input da inserire, e schermi curvi dalla maggiore ergonomicità.
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Sport
30 dicembre 2008
Le origini del mito San Giuseppe Due
Giovanni Ajmone Cat è arrivato per due volte in Antartide a bordo di una barca a vela, il San Giuseppe Due. Nel 1969 Anzio è stato sia il luogo della partenza che quello del ritorno. Nel 1973 il veliero è salpato da Torre del Greco e ha fatto ritorno nel mare neroniano.
Dal 1912 lungo la riviera I circoli
Regatando per il prossimo
Beneficenza
La vela della Capitale ha sede nel territorio comunale di Anzio. Il Circolo della Vela di Roma ha iniziato la propria attività l'11 febbraio del 1949, mentre il Reale Circolo Canottieri Roma è sbarcato nel mare anziate addirittura nel lontano 1912.
Barca a vela vuol dire anche beneficenza. Con la quarta edizione della Regata del Cuore sono stati raccolti poco meno di 69mila euro. I soldi sono stati donati a sei associazioni neroniane che lavorano al fianco di persone diversamente abili.
Ad Anzio il campionato invernale derive è arrivato alla sua tredicesima edizione
A vele spiegate nel mare di Nerone La tradizione continua a suon di virate. Ogni week end tante classi in acqua
P
di Gianluca Contiero
iù che uno sport rappresenta una vera e propria tradizione. Anzio è legata in maniera viscerale al suo mare e il mare alle imbarcazioni che lo solcano a vele spiegate. Il campionato invernale derive è arrivato alla sua tredicesima edizione ed è organizzato da Anzio Vela, associazione composta da ben quattro circoli: Lega Navale Italiana Sezione di Anzio, Circolo della Vela di Roma, Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, entrambi hanno la propria sede all'interno del territorio comunale neroniano, e Circolo della Vela Anzio Tirrena. Ogni fine settimana tantissime imbarcazioni affollano lo specchio d'acqua antistante il golfo di Anzio, tra strambate e virate. Due giorni di sport per tre campi di gara e 16 diverse classi ammesse alla sfida. Il sabato il mare è riservato ai Finn, ai Contender, ai Dinghy e agli Fj, mentre la domenica il mare anziate si sdoppia. Nei due diversi campi di regata a inventare manovre sono gli skipper dei 470, 420, Laser Standard, Laser Radial, Laser 4.7, Optimist, l'Equipe, Fiv 555,
Catamarani Open, Classe A, Hc16 e dei Formula 18. Il XIII campionato invernale derive Anzio Vela si svolge sulla lunghezza di due manche durante ogni fine settimana, con i Catamarani che svolgeranno un massimo di 24 prove e non più di tre al giorno. Alla fine della stagione mancano ancora quattro appuntamenti e tutto è aperto a ogni
possibile soluzione finale. Vincitori e vinti usciranno fuori dalle regate previste il 24 e 25 gennaio, il 7 e l'8 febbraio, il 21 e 22 dello stesso mese e il 7 e l'8 marzo. Alla fine saranno premiati i primi tre della classifica generale di ogni classe e il primo classificato di ciascuna manche. Tutti gli sconfitti, comunque, avranno l'opportunità di riprovarci
il prossimo anno, perché la tradizione dell'associazione Anzio Vela e della vela di Anzio è assolutamente destinata a continuare per parecchi anni, ormai è una parte della città, al punto che questo sport ha trovato spazi e strutture anche nel progetto del nuovo porto neroniano. La tradizione velica affonda le proprie radici in epoche remote,
anche se ci sono stati momenti che hanno fortemente contribuito a esaltare l'idea delle vele spiegate nell'immaginario collettivo. Su tutti le due spedizioni antartiche del 1969 e 1973, compiute da Giovanni Ajmone Cat e dal suo equipaggio. Comandante e marinai sono arrivati fino in Polo Sud a bordo di un veliero.
ARIETE 21 marzo - 19 aprile
BILANCIA 23 settembre - 22 ottobre
Nel 2009 vi sembrerà di essere soggetti a circostanze avverse a più non posso, ma fate attenzione. Non sarà esattamente così, perché sarete spinti da Giove a compiere madornali errori di valutazione, o a spacconeria nei comportamenti. Dalla metà di ottobre del prossimo anno però, Marte vi fornirà il carburante necessario a compiere uno splendido rush finale con la necessaria grinta e voglia di fare. Buone notizie, ma con cautela, per chi è in cerca dell’amore: Plutone, entrando in Capricorno, potrebbe promuovere delle storie quanto mai passionali e coinvolgenti, ma anche piuttosto pericolose. Un minimo di cautela, per i nati del segno, è quindi d’obbligo.
Il transito di Giove nel vostro segno vi darà una forma smagliante, gioia di vivere, e fortuna in abbondanza. Dovete festeggiare. Le gioie maggiori vi verranno dai rapporti sentimentali, dai figli, ma soprattutto dall’ambiente lavorativo, che si rasserenerà consentendovi di esprimervi al meglio. In particolar modo dalla fine del mese di ottobre potreste ricevere importanti avanzamenti di carriera e miglioramenti economici. In amore, se avete resistito all’influsso negativo di Giove nel 2008, l’anno nuovo porterà un rinnovato sentimento. In caso contrario, tra aprile e maggio preparatevi a problemi di gelosia e piccole liti con il partner.
L’anno che verrà sarà adatto a raccogliere i frutti del lavoro svolto nel 2008. Molti dei progetti abbozzati o addirittura ancora in embrione, avranno tutto il tempo di crescere e svilupparsi nel corso dei prossimi mesi. Prestate la dovuta attenzione nel campo lavorativo, perché l’influenza negativa di Giove nel vostro segno potrebbe portarvi a pensare che chi vale meno di voi sia più apprezzato, generando qualche screzio importante. Andate avanti per la vostra strada senza problemi. Gli ultimi mesi dell'anno potrebbero vedervi più inclini a nervosismi e disattenzioni, soprattutto verso figli e coniuge: contate fino a 10 prima di parlare.
Se il 2008 è stato un anno importante, soprattutto grazie alle vostre eccellenti doti comunicative, il 2009, con Giove di traverso, vi porterà qualche problema nei rapporti con i figli. Saturno tuttavia è ancora disposto a darvi una mano, e grazie all’aiuto di persone influenti riuscirete a portare a termine i vostri progetti lavorativi. L’importante è che stiate attenti a non incrinare relazioni a cui tenete per poter affrontare questo 2009 con il vento in poppa. I nati nella terza decade godono poi dell' appoggio di Urano, che li rende capaci di risolvere situazioni ingarbugliatissime con facilità e che li espone a improvvisi e travolgenti colpi di fulmine.
Giove vi regalerà un anno stupendo, soprattutto per chi ha a che fare con l’estero: attività di import-export, viaggi di lavoro, interpretariato e lingue. State attenti a cogliere la serie di circostanze fortunate e di occasioni propizie che vi si presenteranno davanti. Ottobre sarà il mese della svolta: riuscirete a consolidare tutto quanto avrete costruito fino ad allora. Inoltre buone nuove arriveranno dallo spostamento di Plutone in Capricorno: è il pianeta responsabile di molte delle vostre angosce, tortuosità, storie complicate vissute negli ultimi anni. Questa nuova posizione dovrebbe rasserenarvi e far chiarezza dentro di voi.
Il vostro cammino sarà disseminato di inconvenienti ed imprevisti per tutto il 2009 grazie alle bizze di Urano, anche se Giove vi restituirà il vostro innato ottimismo. E’ approfittando di questo ritrovato entusiasmo che dovrete impegnarvi a fondo in tutte le imprese senza neanche mettere in conto un possibile insuccesso. Particolarmente avvantaggiati saranno coloro che se occupano di istruzione, comunicazione, pubblicità e giornalismo: negli ultimi due mesi dell'anno riceveranno grandissimo impulso tutte le attività connesse con l'estero, i viaggi, gli studi, le lauree. Bellissimo e gratificante l'amore nei mesi primaverili, con possibili voli di cicogne.
Urano nei Pesci potrebbe contribuire a stimolare in voi fantasia, inventiva, capacità imprenditoriali, e perfino abilità manuali, consentendovi di raccogliere buoni frutti. Tra febbraio e maggio occhio ai rapporti sentimentali: i nati del segno passano con estrema facilità dall’euforia totale alla depressione più nera, specialmente per le vicende di cuore, ma fate attenzione, specialmente nei rapporti nati sul luogo di lavoro. Il 2009 comunque vi porterà la concretezza che vi manca ancora, stimolando nuovi progetti. Per ora fate ordine nella vostra vita. E poi occhio alle finanze negli ultimi mesi dell'anno: non fate investimenti azzardati.
L’anno appena passato vi ha fatto conoscere da amici e colleghi come persone dotate di intraprendenza e pragmaticità, ma anche di una solarità inaspettata, una maggiore socievolezza, ed un certo senso dell'umorismo. Doni di Giove che non vi abbandoneranno del tutto, e che vi consentiranno di fare avanzamenti di carriera e consolidare importanti storie d’amore. Negli ultimi due mesi del 2009 i nati nei primi giorni del segno potrebbero essere portati ad irrigidirsi su questioni marginali o a sfoggiare una pedanteria fastidiosa: si tratta comunque solo delle prime avvisaglie di un transito che prenderà corpo definitivamente solo nel 2010.
La sensazione di essere soggetti a limitazioni, soprattutto in campo economico, che avete vissuto per tutto il 2008, continuerà anche nel 2009. Il Leone ama vivere alla grande, e per questo soffre quando si vede costretto a fare i conti col denaro. Non ascoltate Giove, ma tenete una condotta più parsimoniosa almeno fino al mese di ottobre, sempre nel segno dell’oculatezza. Da febbraio a maggio comunque, Venere potrebbe portarvi bellissime novità in campo sentimentale agevolandovi con qualche colpo di fortuna, mentre la presenza di Marte potrebbe rappresentare un'iniezione di vitalità ed energia positiva: il bilancio sarà soddisfacente.
Il 2009 in un certo senso aprirà per i nati del segno un trittico di anni estremamente positivo. Giove prima e Saturno poi, vi accompagneranno in un viaggio affascinante. Poche le raccomandazioni: siate puntuali e precisi, mettendo da parte la vostra innata vaghezza, in modo da sfruttare al meglio le occasioni che la fortuna vi offrirà, e prestate la necessaria attenzione alla gestione delle finanze, non cadendo nell’errore di essere troppo sicuri di voi. In amore occhio a polemiche e risentimento tra fidanzati. Gelosie che susciterete nel partner grazie al fascino ed alla disponibilità che quest’anno non vi mancheranno di sicuro.
I risultati conseguiti nel 2008 sono stati fantastici, e nessuno potrà mai portarveli via. Non sarà sufficiente a vivre di rendita, ma molto ancora bolle in pentola e soprattutto nella prima parte del nuovo anno potreste ricevere ancora parecchie soddisfazioni. Una serie di successi che potrebbero avervi esposto a parecchie invidie, che nell’ultima parte del 2009 rischiano di farvi trovare in situazioni antipatiche, sia sul piano professionale che sentimentale. State quindi attenti ai falsi amici, e cercate di smascherarli grazie alla vostra naturale ironia. Per il resto il 2009 si presenta come un anno senz'altro ascrivibile tra quelli positivi.
Saturno contrario al segno vi spingerà ad affrontare i problemi che tendete ad ignorare e sottovalutare. Fate pulizia nella vostra vita, soprattutto per quel che riguarda le storie sentimentali: l'uomo del segno scrive con riluttanza la parola fine anche a rapporti conclamatamene logori pur di non affrontare scenate e querimonie, la donna potrebbe avere la buona occasione per un esame approfondito e per decisioni nette. Urano nel segno, potrebbe decidere per voi procurandovi emozionanti colpi di fulmine, come improvvise rotture. L'importante è che vi facciate trovare in gran forma per il 2009, di cui sarete gli indiscussi protagonisti.
TORO 20 aprile - 20 maggio
GEMELLI 21 maggio - 20 giugno
CANCRO 21 giugno - 22 luglio
LEONE 23 luglio - 22 agosto
VERGINE 23 agosto - 22 settembre
SCORPIONE 23 ottobre - 21 novembre
SAGITTARIO 22 novembre - 21 dicembre
CAPRICORNO 22 dicembre - 19 gennaio
ACQUARIO 20 gennaio - 18 febbraio
PESCI 19 febbraio - 20 marzo
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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura
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